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Sistemi

Creare un sistema dual boot

Creare un sistema dual boot, cioè installare due sistemi operativi sullo stesso Pc, e scegliere quale avviare.

Creare e configurare un sistema dual boot, che ospita cioè due diversi sistemi operativi capaci di convivere fianco a fianco sullo stesso disco (sia pure in partizioni separate) è oggi molto più semplice rispetto a qualche anno fa; basta procedere con un po’ di attenzione: vediamo, per esempio, come aggiungere a una macchina Windows un’installazione di Ubuntu Linux.

Ubuntu

In primo luogo, dopo aver effettuato un provvidenziale backup di sistema per mettere al sicuro i propri dati, occorre scaricare l’ultima versione di Ubuntu sotto forma di file Iso, seguendo il link (figura A) e facendo clic sul pulsante Download.

ubuntu
Figura A

Una volta scaricata l’immagine binaria, si può decidere di installarla su una chiavetta Usb Flash per poi avviarla direttamente. Per farlo si consiglia installare Balena Etcher (www.balena.io/etcher) (figura B), quindi fare clic su Flash from file, scegliere il file Iso di Ubuntu scaricato, indicare la chiavetta Usb all’opzione Select target e avviare il processo facendo clic sul pulsante Flash!

Figura B

Al termine dell’operazione riavviate il sistema, entrate nel Bios e selezionate l’opzione che consente di avviare Ubuntu da Usb. Nella nuova schermata, selezionate Install Ubuntu (figura C) e seguite le istruzioni.

ubuntu installazione
Figura C

Per prima cosa, scegliete le impostazioni di lingua e tastiera e, nella finestra Updates and other software, selezionate il tipo di installazione Normal e l’opzione Install third-party software graphics and Wi-Fi hardware and additional media formats (figura D), quindi attivate l’opzione Configure Secure Boot, impostate la password e proseguite.

Figura D

Nella pagina di installazione Ubuntu selezionate Install Ubuntu alongside Windows Boot Manager (figura E) per impostare il doppio avvio, decidete quanto spazio riservare ai due sistemi e fate clic su Install Now per proseguire. I passi successivi permettono di impostare l’ora in base alla propria area geografica, quindi nome utente, l’host e la password. Al termine, riavviate il Pc e scollegate la chiavetta Usb.

Figura E

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Portatili e convertibili

PC portatili e convertibili. Non solo hardware, il focus per le nuove macchine è sui servizi. Primo fra tutti, la collaborazione multi-device.

Huawei

Huawei Matebook 16

Huawei Matebook 16 è il notebook della casa cinese che vuole essere la colonna portante della tecnologia Super Device, dove più dispositivi diversi comunicano tra loro e condividono hardware e software.

Collegando uno smartphone o un tablet, per esempio, si potrà utilizzare la tastiera e il touchpad del notebook per il loro controllo; i display possono essere configurati in modalità mirror o estesa, replicando il contenuto sull’uno o sull’altro dispositivo oppure per estendere il desktop.

Più banalmente, si possono condividere file, scambiare dati o lanciare app da un dispositivo all’altro, il tutto in modalità totalmente wireless.

Altro esempio, un tablet può essere usato come schermo aggiuntivo per un portatile; le possibilità sono numerose e tutte tese a facilitare la vita all’utente che lavora con più dispositivi, per uso personale o professionale.

Il Matebook 16 ha un design recente di moda, quello che prevede un display da 16 pollici. È di tipo FullView, con bordi estremamente ridotti e presenta una risoluzione di 2.520 x 1.680 pixel. Un valore particolare dovuto al fatto che il rapporto d’aspetto è di 3:2, molto valido per le attività professionali.

Il pannello è precalibrato in fabbrica e offre il 100% della gamma cromatica sRgb. Il telaio del Matebook 16 è in metallo e il peso complessivo è di 2 kg.

Come processore è disponibile un AMD Ry-zen 5 5600H oppure Ryzen 7 5800H, con 16 GB di memoria RAM e Ssd da 512 GB. La Gpu è quella integrata nel processore.

Notevole la capacità della batteria, 84 watt-ora; l’alimentatore è da 135 W ed è compatibile anche con gli smartphone Huawei.

Altri particolari sono il touchpad in vetro e il lettore di impronte digitali integrato nel tasto di accensione. Disponibile da metà marzo, il Matebook 16 costa 1.119 euro nella versione con Ryzen 5 e 1.349 euro in quella con Ryzen 7.

Lenovo

ThinkPad X1 Extreme Gen5
ThinkPad X1 Extreme Gen5

Al Mobile World Congress Lenovo ha praticamente rinnovato tutta la gamma di portatili e convertibili, spaziando dalle workstation ai notebook gaming.

Uno dei più interessanti è senz’altro l’ultrasottile ThinkPad X1 Extreme Gen5, una macchina per professionisti davvero senza compromessi.

Il display è da 16 pollici a risoluzione 4K con refresh di 165 Hz, i processori sono Intel di dodicesima generazione di vario tipo, anche Core i9 serie H.

Può essere equipaggiato con Gpu Nvidia RTX dalla 3050 alla 3080. Supporta fino a 64 GB di memoria Ddr5 e due unità Ssd da 4 TB ognuna. I prezzi partono da 2.749 euro con disponibilità a giugno.

Rinnovata anche la classica ThinkPad T-Series, che comprende i modelli da 16 e 14 pollici, tutti con rapporto 16:10 e risoluzione fino a 4K.

La piattaforma hardware è basata su processori Intel di dodicesima generazione o AMD Ryzen serie 6000, con opzione rispettivamente per Gpu Nvidia MX500/RTX 2050 e Radeon 600M. La connettività diventa Wi-Fi 6E con possibilità di aggiungere il modem 4G.

I prezzi dei ThinkPad T16 partono da 1.399 euro, mentre i T14 e T14s partono da 1.399 e 1.599 rispettivamente, sia per le versioni Intel sia AMD.

Tra le workstation vere e proprie segnaliamo le ThinkPad P16s e P14s, sempre basate sull’ultima architettura Intel e su Gpu Nvidia T550 con driver certificati per l’uso professionale.

I prezzi partono rispettivamente da 1.549 e 1.529 sempre con disponibilità ad aprile.

ThinkPad P16s
ThinkPad P16s

Spicca poi il primo notebook Lenovo con processore ARM e sistema Windows, il ThinkPad X13s.

È basato sul SoC Qualcomm Snapdragon 8CX Gen3 sul quale gira Windows 11 versione ARM, è molto leggero (1 kg) e totalmente privo di ventole.

L’autonomia raggiunge, secondo Lenovo, le 28 ore ed è integrato un modem 5G. Un portatile all’insegna dell’”Always connected” dunque, disponibile da maggio con un prezzo di partenza di 1.399 euro.

Per quanto riguarda i notebook business più economici ci sono i Thinkbook 13S Gen4, caratterizzati da un telaio tutto in alluminio e da un prezzo base di 749 euro.

Viene specificato il peso, che è di 1,25 kg. Utilizzano sempre processori Intel Alder Lake di ultima generazione (fino a Core i7) e prevedono fino a 32 GB di RAM e Ssd fino a 1 TB.

Il display da 13” è disponibile anche con risoluzione 2,5K. Di caratteristiche simili è il convertibile Thinkbook 14s Yoga Gen2, basato però su display Full Hd da 14” e capace di sfruttare due unità Ssd interne. In questo caso il peso sale a 1,5 kg. I prezzi partiranno da 899 euro, con disponibilità a giugno. Entrambi i Thinkbook sono dotati di porte Thunderbolt 4 e uscita video Hdmi 2.0.

Per quanto riguarda invece il mercato consumer, spicca il notebook da gioco Lenovo Ideapad Gaming 3, disponibile con processori Intel Alder Lake o AMD Ryzen 6000.

Esiste in due versioni con display da 15 e 16 pollici, entrambe con refresh a 165 Hz.

I modelli Intel sono basati su Gpu Nvidia RTX 3060 o Intel Arc, mentre quelli AMD sulla Gpu integrata del processore Ryzen 7 6800H oppure su una Nvidia RTX 3050. Il peso è intorno ai 2,5 kg.

La disponibilità è prevista per maggio/giugno, i modelli da 15 pollici avranno un prezzo base di 999 euro e quelli da 16 pollici invece 1.099 euro, indifferentemente per le versioni Intel e AMD.

Interessanti anche i convertibili Ideapad Flex 5, ancora una volta con piattaforma Intel o AMD a scelta e display variabile tra 14 e 16 pollici.

La prima versione è certamente più comoda per l’uso come tablet, ha prezzi a partire da 499 euro con Cpu Intel (disponibile a giugno) e 549 euro con AMD (disponibile a maggio).

I modelli da 16 pollici partono invece da 699 euro. Esistono anche le versioni Chromebook, con prezzo base di 449 euro.

Segnaliamo infine l’Ideapad Duet 5i con schermo da 12” e tastiera staccabile, in pratica un 2-in-1 con sistema Windows 11, al momento senza indicazioni di prezzo.

Samsung

Samsung Galaxy Book2 Pro
Samsung Galaxy Book2 Pro

I portatili ufficialmente annunciati da Samsung al Mobile World Congress sono due, entrambi di fascia professionale.

Sono compatibili con la tecnologia Galaxy Book Experience, che permette il link con altri dispositivi come smartphone o tablet Samsung Galaxy per condividere file, usare periferiche come la tastiera e il touchpad, utilizzare app e gestire in generale gli altri dispositivi direttamente dal portatile.

Il primo modello, con fattore di forma tradizionale, è il Samsung Galaxy Book2 Pro, disponibile con schermo da 13,3 o 15,6 pollici. Sono basati sull’architettura Intel di dodicesima generazione con processori Alder Lake Core i5 o Core i7 ma peso e ingombri sono molto diversi.

Il modello da 13,3” ferma la bilancia su 870 grammi, mentre il 15,6” pesa 1,1 kg ma in compenso può avere anche una Gpu Intel Arc, oltre a quella integrata nel processore.

Per entrambi il display è in tecnologia Amoled con risoluzione di 1.920 x 1.080 pixel. La memoria arriva fino a 32 GB e lo storage Ssd fino a 1 TB. I prezzi partiranno da 1.399 euro con disponibilità prevista nel mese di aprile.

Il Samsung Galaxy Book2 Pro 360 ha un design simile al modello standard ma è di tipo convertibile, con display che si ripiega sulla tastiera. Inoltre viene supportato il pennino di Samsung S-Pen. Anche in questo caso sono disponibili due dimensioni di display, 13,3” e 15,6”.

Il pannello però è diverso, si tratta di un Super Amoled da 500 nits di luminosità e risoluzione 1.920 x 1.080.

I processori sono sempre Intel Core i5 o i7 di dodicesima generazione, però in questo caso sono modelli a basso consumo. Come Gpu è disponibile esclusivamente quella integrata, anche nel modello da 15,6”.

Il resto delle caratteristiche è molto simile, ritroviamo l’interfaccia di rete Wi-Fi 6E, gli speaker Dolby Atmos e una porta Thunderbolt 4 a fianco delle canoniche Usb Type-C e Type-A (queste ultime solo sui Book2 Pro).

L’alimentatore è da 65 W e si collega via Usb; le batterie hanno una capacità di 63 Wh per i modelli da 13,3” e di 68 Wh per quelli da 15,6 pollici. I Galaxy Book2 Pro 360 avranno prezzi a partire da 1.499 euro, sempre con disponibilità ad aprile.

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Sicurezza informatica, Software

Excel: giù le mani dalle nostre tabelle

Non c’è niente di peggio che dare un foglio Excel in mano a colleghi o amici e vederlo tornare stravolto. Per fortuna possiamo proteggerlo con una password.

Lavorando spesso con Microsoft Excel sicuramente avremo anche documenti importan­ti, su cui abbiamo investito molto tempo per sistemare le formattazioni, l’aspetto e i dati contenuti all’interno. Se questo è un documento in qualche modo ”circolante”, ci sarà già capitato di veder­lo tornare indietro ”massa­crato” da qualcuno che ha provato a fare modifiche con scarso successo.

Se queste situazioni non ci sono nuove, la soluzione è facile e veloce: proteggere il file Excel, maga­ri utilizzando una password. Fortunatamente per poterlo fare non è necessario scari­care nuovi applicativi ma ba­sta sfruttare correttamente un preciso strumento inclu­so nel foglio di calcolo.

Indice

Protezione comoda

Microsoft Excel include un sistema di protezione dedi­cato a tutti quelli che voglio­no mettere al sicuro da mani troppo intraprendenti i file e i dati. Questo sistema ha il notevole vantaggio di esse­re ampiamente personaliz­zabile in base alle esigenze dell’utente. Ma soprattutto hail vantaggio di essere una funzionalità di base del pacchetto Office. Grazie a questa protezione è possibile scegliere agilmen­te se bloccare l’intero documento con una password o impedire soltanto la modifi­ca.

Excel proteggi tabelle

Un’altra interessante ca­ratteristica è la sua capacità di includere esclusivamente un foglio di lavoro invece che un altro, lasciando ampio spazio di manovra al proprie­tario del file per scegliere cosa può venir modificato da un utente esterno o meno.

excel proteggi password

Questa caratteristica è con­divisa con tutte le applica­zioni principali della suite Office ma soltanto in Excel raggiunge tali livelli di perso­nalizzazione. Le opzioni mes­se a disposizione dell’utente sono tali da permettere la ge­nerazione di diverse versioni del documento, ognuna con la possibilità di modificare un singolo parametro.

Il pac­chetto Office, a partire dalla sua versione 2016, utilizza un algoritmo crittografico AES a 256 bit per proteggere i file attraverso le password. Questo non significa che si tratti di un tipo di protezione ”ad alta sicurezza” (in fondo anche la password viaggia con il documento stesso), ma è più che sufficiente, nel­la normale vita da ufficio o casalinga, per segnalare agli altri utenti più “curiosi” che preferiamo che il file non sia modificato.

Perché farlo?

La procedura per proteggere un file Excel attraverso l’u­tilizzo del la crittografia e lo sblocco del file con una pas­sword è molto importante da conoscere se si utilizza Excel a un certo livello.

Questa funzione, infatti, non è tanto dedicata ai singoli utenti quanto alle organizza­zioni o alle aziende che utiliz­zano Excel come strumento per l’elaborazione dei dati. La password verrà richiesta all’utente nel momento stes­so in cui tenterà di aprire il file, sia con Excel che con un simile programma per la produzione e gestione dei fogli elettronici.

Il modo migliore per poter assicurare un alto livello di sicurezza a un file protetto da password è l’utilizzo di una chiave d’accesso robu­sta. Una password robusta si intende un codice alfanu­merico di minimo 8 carat­teri dove sono presenti let­tere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali (come _, $, !, per esempio) senza alcun tipo di associa­zione a parole realmente esi­stenti. Per assicurarsi che il file protetto sia quello origi­nale è possibile anche usare a proprio vantaggio un’altra delle funzioni di protezioni, ovvero una firma digitale. Questa firma, applicabile con un procedimento molto simile alla password, serve a garantire l’integrità della cartella di lavoro.

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Formazione

Da file PDF a Word in un attimo

Da file PDF a Word in un attimo. Hai necessità di trasformare un file pdf in Word ma non sai come fare? Non preoccuparti, ho io la soluzione.

Microsoft Word (Windows/macOS)

Il primo strumento che ti consiglio di adoperare per trasformare PDF in Word è proprio Word, funzionate sia su Windows che su macOS e parte integrante del pacchetto Office.

Per prima cosa bisogna avviare il programma, fai clic sul menu File in alto a sinistra, seleziona la voce Apri da quest’ultimo e apri il file PDF di tuo interesse.

Successivamente, fai clic sul pulsante OK, clicca nuovamente sul menu File, seleziona l’opzione Salva con nome da quest’ultimo e salva il documento scegliendo il formato DOC oppure DOCX.

Adobe Acrobat DC (Windows/macOS)

Adobe Acrobat D

Un altro metodo è Word Adoble. Collegati al sito Web del programma e fai clic sul pulsante Scarica Acrobat Reader.

A download ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e clicca sul pulsante  nella finestra mostrata sul desktop.

In seguito, attendi che il download dei componenti necessari per far funzionare il programma venga portato a termine, dopodiché premi sul pulsante Termina.

Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto e fai doppio clic sul file .pkg presente nella finestra che compare.

In seguito, premi sul pulsante Continua per due volte di fila, immetti la password di amministrazione del Mac, fai clic sul pulsante Installa software e concludi il setup premendo sul pulsante Chiudi.

Una volta che visualizzi la finestra di Acrobat Reader DC sullo schermo, decidi se rendere il software il lettore predefinito per i PDF o meno, fai clic sul menu File in alto a sinistra, seleziona la voce Apri da quest’ultimo e indica il PDF da convertire in file Word.

Dopo aver aperto il PDF, seleziona la scheda Strumenti situata in alto, fai clic su Apri posto sotto la dicitura Esporta PDF, seleziona l’opzione Documento Microsoft Word (docx) oppure quella Documento Microsoft Word 97-2003 (doc) che trovi nel menu a tendina “Converti in” e premi sul tasto Esporta in Word.

Doxillion Document Converter (Windows/macOS)

Doxillion Document Converter

Per scaricare Doxillion Document Converter sul tuo computer, visita il relativo sito Internet e fai clic sul collegamento Scarica Doxillion convertitore di PDF e documenti per Windows/mac OS X presente in alto.

Se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che ti viene mostrata sul desktop, clicca , seleziona Accetto le condizioni di licenza, premi Avanti.

Se stai usando macOS e desideri trasformare PDF in Word Mac, estrai l’archivio .zip ottenuto, apri il pacchetto .dmg che si trova al suo interno e, clicca Accetto.

Trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac, fai clic destro sopra e seleziona Apri per due volte, per avviare il software andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso gli sviluppatori non certificata.

Ora che vedi la finestra di Doxillion Document Converter, clicca Aggiungi file che si trova in alto a sinistra e seleziona i file PDF da convertire.

Se hai necessità, puoi aggiungere anche un’intera cartella di file premendo sul pulsante Aggiungi cartella.

Dopo di che, seleziona Formato di output scegli tra .doc oppure .docx, clicca Impostazioni documento per apportare eventuali regolazioni al file finale e avvia la conversione cliccando Converti in basso a destra.

Per impostazione predefinita, i file di output vengono salvati nella stessa posizione dei file d’origine.

Per modificare questo comportamento, prima di avviare la conversione clicca Sfoglia cartella di output che trovi accanto alla dicitura Cartella di output e indica la posizione di destinazione.

Trasformare PDF in Word online

Online2PDF

Online2PDF

Il primo servizio online che ti consiglio di usare per trasformare PDF in Word agendo da Web è Online2PDF.

Si tratta di un eccellente soluzione online dedicata in maniera specifica alla modifica e alla conversione dei file in formato PDF.

È totalmente gratis, ma presenta delle restrizioni relative all’upload: non è possibile trattare più di 20 documenti in simultanea e non si può effettuare l’upload di file più grandi di 100 MB, 150 MB per gli upload multipli.

Inoltre, tutela la privacy degli utenti cancellando i file dai server dai suoi server dopo poche ore dall’upload.

Per usare Online2PDF, provvedi innanzitutto a collegarti alla home page del servizio, dopodiché premi Seleziona i file e seleziona i PDF interessati o li trascini.

Espandi il menu a tendina Converti in che si trova in basso e scegli, il formato Word 2007-2019 (.docx) oppure Word 2003 o precedenti (.doc).

Decidi poi se vuoi trasformare PDF in Word editabile gratis o meno tramite il menu a tendina dedicato alla funzione OCR che vedi comparire.

Se lo abiliti, puoi intervenire soltanto sulle prime 20 pagine del documento, devi selezionare anche la lingua e puoi decidere se attivare anche l’OCR avanzato.

In caso contrario, puoi agire sulle prime 100 pagine del file e devi spuntare la casella accanto alla voce Inserire pagine come immagini.

Per concludere, clicca Converti e attendi che la procedura venga portata a termine.

Il file sarà automaticamente scaricato sul tuo PC nella cartella predefinita del browser per i download.

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Tutto sulla Ram del nostro Pc

Vuoi sapere tutto sulla Ram del tuo Pc? Leggi questa guida.

Partiamo dal presupposto che tu non sappia bene cosa sia una memoria RAM e quale sia la sua funzione. Quindi, per capire come sapere la Ram del PC (tipo, quantità e banchi) è importante che tu conosca la sua funzione e dove questa si trovi all’interno del computer per poterla eventualmente sostituire.

Se possiedi già questa conoscenza di base e vorresti solo capire come utilizzare le funzioni di Windows 10 o un software che ti restituisca delle informazioni più dettagliate, puoi saltare il prossimo paragrafo introduttivo.

Qualora fossi interessato a comprendere il funzionamento della RAM, ti ricordo che quest’ultima è la sigla di Random Access Memory. Si tratta di una memoria volatile, ossia che conserva delle informazioni fino a quando viene fornita della corrente per mantenerla attiva. Cosa che non succede ad esempio ad un Hard Disk che conserva i dati anche a computer spento.

Conoscere il tipo di RAM del nostro PC: Windows 10

La memoria volatile in questione è installata sulla scheda madre del computer e sostituirla è davvero semplice. Prima di fare qualsiasi operazione, però, è bene che tu conosca la componente già installata all’interno e capisca quindi che cos’è la RAM del PC. Una volta identificata la scheda utilizzata, potresti pensare di cambiarla e magari aumentare la capacità a disposizione e le prestazioni del sistema.

A partire dai sistemi operativi di Windows 10 e 8.1, abbiamo la possibilità di ottenere delle informazioni relative alle prestazioni e all’utilizzo delle componenti attraverso lo strumento gestione attività. Nel tempo, questa funzione è stata ampliata così da offrire agli utenti la possibilità di monitorare l’attività del PC come quella della memoria RAM.

Gestione attività

Ram del nostro Pc

Come puoi notare dalla foto sopra stante, dal mio PC di lavoro ho potuto visualizzare con gestione attività delle informazioni generali sulla RAM. Infatti, nella gestione attività otterrai informazioni sull’utilizzo, sulla capacità, sul tipo e altri dettagli relativi alla memoria installata.

Per accedere a queste informazioni e allo strumento messo a disposizione da Windows 10, ti basterà cliccare sulla tastiera CTRL + ALT + CANC. A questo punto, nella nuova schermata ti basterà cliccare su Gestione Attività. Oppure, esiste una scorciatoia che aprirà immediatamente il tool. Questa consiste nel premere CTRL + SHIFT + ESC e non dovrai far altro, poi, che dirigerti sulla voce prestazioni/memoria.

Come sapere la RAM del PC: cambiare memoria?

Nella scelta di una nuova RAM dovresti tenere ben presente la CPU che utilizzerai, che essa sia Intel o un Ryzen di AMD di ultima generazione. La precisazione sulla generazione non è un caso perchè tra una famiglia di processori e l’altra ci sono delle differenze importanti.

cpu ram

Nei Ryzen, ad esempio, della prima generazione, basati su architettura zen, si potevano gestire (con alcuni problemi all’inizio) delle RAM DDR4 in dual channel fino a 2667 MHz. Un grande passo avanti è stato fatto con la generazione dei ryzen 3000 con una potenza maggiore, calore minore e migliore gestione delle RAM grazie ad un Infinity Fabric di seconda generazione.

Anche nei nuovi processori Ryzen di quinta generazione ci sono importantissimi novità riguardanti le frequenze alte e le memorie Dual Rank. Quindi, è importante che tu conosca le migliori ram per Ryzen in base alla generazione della CPU posseduta per assicurarti il massimo delle prestazioni possibili.

Come capire se la RAM è DDR3 o DDR4

Nella visualizzazione delle informazioni della RAM salta all’occhio una dicitura che riguarda il tipo di RAM utilizzata. Ebbene, non tutti conoscono le differenze tra memorie DDR3 e le più recenti DDR4. Quindi, se anche tu rientri tra questi utenti ti farà sicuramente piacere sapere in breve le loro caratteristiche.

ramd ddr3
ram ddr4

Le nuove memorie DDR4 presentano una minore latenza e minor consumo da parte del PC ed una frequenza di base maggiore rispetto alle vecchie schede DDR3. La parte più importante da sapere, però, è che una scheda madre può supportare solo una delle due tipologie perché le schede necessitano di un ingresso completamente differente.

Ma come faccio a capire che tipo di memoria posseggo? Ebbene, un suggerimento viene dato già nella gestione attività di Windows 10, ma se preferisci approfondire oltre le caratteristiche della tua memoria ti suggerisco uno strumento gratuito chiamato: CPU-Z. Quest’ultimo ti darà informazioni relative alla RAM, ma anche ad altre componenti del tuo computer.

CPU-Z

cpuz

Nella scelta delle relative componenti di un PC è bene avere in testa l’idea che la cosa più grave da fare è quella di pensare di comprare i “migliori prodotti” senza avere un’idea di come questi lavorino insieme. Quindi, non perdere l’occasione di approfondire le conoscenze sul tuo computer grazie anche a tool come questo.

CPU-Z è un software freeware progettato per i sistemi Android e Windows. All’interno del suo sito puoi trovare la versione zip del programma dove ti basterà avviare il file all’interno della cartella e iniziare ad analizzare il PC.

Nella sezione dedicata alla memoria otterrai informazioni generiche relative alla RAM. Per ottenere informazioni aggiuntive come il produttore della memoria, il numero di serie ecc… Basterà cliccare su SPD e otterrai un quadro completo e dettagliato della tua componente.

Puoi scaricare l’ultima versione del software facilmente sul sito ufficiale. Verifica di utilizzare le versione giusta del tuo sistema operativo (32 o 64 bit).

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Come estrapolare il testo da una foto

Oggi vedremo come estrapolare il testo da una foto di un documento oppure di scaricare un’immagine da Internet per poi poterlo modificare.

C’è un metodo molto semplice e veloce, è OneNote di Microsoft che possiamo installare gratuitamente sul nostro pc.

OneNote è già preinstallato in Windows 10 ed è anche disponibile la versione web, ma quella che ci permette di estrarre il testo da un’immagine è la versione desktop che dobbiamo installare manualmente. Per scaricarla andiamo sul sito www.onenote.com/download e clicchiamo su Windows Desktop presente sotto Disponibile anche per.

onenote

Scarichiamo quindi il file eseguibile sul nostro computer e al termine del download facciamo clic due volte sopra per procedere all’installazione. L’installazione viene eseguita online, ovvero viene scaricato da Internet i file necessari all’installazione di OneNote desktop per il nostro computer.

office

Il download dei file necessari all’installazione potrebbe richiedere anche diversi minuti. Al termine viene quindi completata l’installazione e si utilizza OneNote 2016 nella versione desktop.

Estrarre il testo da un’immagine sul pc

A questo punto per estrarre il testo presente in una foto qualsiasi, la procedura da seguire è semplicissima. Andiamo in OneNote, creiamo un nuovo blocco appunti, clicchiamo sul tasto Inserisci presente nella barra degli strumenti e selezioniamo Immagini.

onenote

Scegliamo quindi la foto in cui è contenuto il testo che vogliamo esportare e inseriamola nel blocco appunti. Andiamo col puntatore del mouse sull’immagine, clicchiamoci sopra col tasto destro e selezioniamo l’opzione Copia testo dall’immagine.

programma

A questo punto il testo dell’immagine è copiato negli appunti e puoi incollarlo in qualsiasi editor di testo come ad esempio WordPad che è sempre presente di Windows, ma possiamo anche copiarlo in un’email o in altre applicazioni.

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Ventola del pc rumorosa

Hai la ventola del tuo pc molto rumorosa? Vediamo insieme perché, come fare e come evitare che questo rumore costante possa smettere. Una ventola del computer che fa molto rumore non va ignorata.

Perché la ventola del computer è così rumorosa?

Una ventola diventa rumorosa quando il computer genera molto calore facendola entrare in azione, per spingere l’aria calda fuori dal sistema e consentire all’aria più fresca di circolare. Spesso la causa è la polvere accumulata, che compromette le prestazioni del PC.

All’interno del computer si trova un gran numero di sofisticati componenti hardware, come CPU, scheda grafica, alimentatore e altro ancora. Tutte queste parti generano parecchio calore. E i componenti elettrici sensibili all’interno del PC sono vulnerabili alle alte temperature. 

ventola

Per mantenere bassi i livelli di calore, le ventole all’interno del computer iniziano a girare per spingere fuori l’aria calda e raffreddare il sistema.

Quando sottoponi il computer ad attività intense, come la riproduzione di videogiochi online, la modifica di file multimediali di grandi dimensioni o l’esecuzione di uno stress test della CPU, è normale che le ventole facciano rumore.

Purché smettano di girare quando termini questi compiti gravosi, non è un fatto di cui preoccuparsi. Ma se in circostanze normali riscontri una grande rumorosità dalle ventole del desktop o del laptop, continua a leggere per scoprire quale potrebbe essere il problema.

Perché la ventola del computer entra così spesso in azione?

Le ventole del computer potrebbero entrare costantemente in azione per vari motivi:

ventole impolverate
  • Le ventole sono sporche. La polvere si accumula all’interno del computer, soprattutto se hai un PC desktop di grandi dimensioni. Man mano che la polvere si accumula sulle ventole, queste funzionano con minore efficienza. Polvere e altri detriti sono una causa frequente della rumorosità delle ventole.
  • Il computer non è in grado di ventilare il calore. Il termine “laptop” può ingannare: se lo tieni a lungo in grembo, le tue gambe trasmettono calore al computer e impediscono all’aria fresca di circolare per raffreddarlo. Ma anche i PC desktop hanno bisogno di aria fresca.
  • Le ventole non funzionano correttamente. Nel corso del tempo, tutte le parti mobili si logorano e possono rompersi. Le ventole di desktop e laptop potrebbero allentarsi e diventare più rumorose. Potrebbe anche esserci qualcosa che non va nel firmware del componente hardware che innesta l’azione della ventola.
  • La CPU è sotto sforzo. A volte, non si tratta affatto di un problema delle ventole. Un programma che consuma molto più della giusta quota di risorse della CPU può facilmente causare un rapido riscaldamento del computer. Una ventola del computer che fa rumore senza un motivo apparente può indicare un problema di utilizzo elevato della CPU.

Se la ventola del computer fa molto rumore, significa che c’è un problema?

Le ventole rumorose in computer desktop e laptop possono segnalare la presenza di qualche problema, soprattutto se il rumore persiste a lungo. Il compito di una ventola è mantenere fresco il computer, e un rumore eccessivo significa che sta lavorando più del normale.

Se le ventole non riescono a ridurre sufficientemente i livelli di calore all’interno del computer, potresti iniziare a riscontrare una serie di problemi. La CPU autoregola le proprie prestazioni per cercare di ridurre l’emissione di calore, il che comporterà un notevole calo di velocità e prestazioni.

Se le temperature interne del PC salgono troppo, la CPU si spegnerà da sola per evitare danni permanenti. Quando succede, il computer si blocca e viene visualizzata la fatale schermata blu.

Potresti anche riscontrare problemi durante l’avvio del computer, come una schermata di avvio nera o una serie infinita di riavvii.

Come posso rendere più silenziosa la ventola del computer?

Ciascuno dei seguenti suggerimenti ti aiuterà a ripulire e migliorare notevolmente le prestazioni del computer. Provali in ordine: se uno non funziona, passa al successivo.

ventola pc

1. Assicurati che l’aria fresca raggiunga il computer

Posiziona il computer desktop (o laptop) su una superficie liscia e piatta, ad esempio una scrivania o persino il pavimento. Non metterlo su tappeti o moquette e non tenerlo all’interno di un cassetto o di un armadio: l’aria fresca deve poter circolare intorno al computer. Devi dare sfogo in qualche modo all’aria calda all’interno del PC mentre le ventole entrano in azione per espellerla.

Lo stesso principio vale per il laptop. Usa il laptop su una scrivania o un tavolo.

2. Pulisci ventole e prese d’aria

Una ventola rumorosa è spesso una ventola polverosa. Rimuovi regolarmente la polvere dalle ventole e dalle prese d’aria per consentire al computer di raffreddarsi in modo efficiente.

Prima di pulire il computer, spegnilo e scollega tutti i cavi e le connessioni, in particolare il cavo di alimentazione.

Prendi una bomboletta di aria compressa e spruzzala tenendola inclinata verso le prese d’aria del computer. Il tuo obiettivo è soffiare via la polvere senza farla ricadere dentro il computer.

3. Verifica il funzionamento delle ventole

Se le ventole del computer fanno ancora rumore o se non funzionano affatto, potrebbe essere arrivato il momento di sostituirle.

Mentre è possibile sostituire la maggior parte delle ventole singolarmente, se è la ventola di alimentazione a non funzionare, è necessario sostituire l’intera unità di alimentazione. Aprire l’alimentatore può essere pericoloso. Inoltre, un alimentatore surriscaldato potrebbe non essere in grado di alimentare a sufficienza tutti i componenti del computer. Quindi, invece di sostituirne la ventola, passa a un alimentatore più potente.

Come evitare che il computer si surriscaldi

Le ventole possono gestire i livelli di calore del computer solo fino a un certo punto. Se le ventole del tuo desktop o laptop continuano a girare rumorosamente dopo la pulizia, potrebbero semplicemente trattarsi di un sovraccarico di lavoro. A volte a rendere rumorose le ventole è un problema del software: qualcosa non funziona come dovrebbe oppure l’hardware installato non è abbastanza potente per eseguire il software che stai utilizzando.

Uno strumento di ottimizzazione delle prestazioni dedicato garantirà che le risorse del computer vengano allocate correttamente in ogni momento. AVG TuneUp identifica e disattiva i programmi non necessari in modo da non sprecare la potenza della CPU con software che non stai utilizzando. 

AVG TuneUp mantiene il disco rigido pulito e in ordine rimuovendo file spazzatura, dati temporanei, bloatware indesiderati e altri file inutili. Un computer efficiente è un computer sano e un computer sano è un computer silenzioso.

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Tablet: guida all’acquisto

Tablet: guida all’acquisto. Il miglior tablet in senso assoluto non esiste: bisogna scegliere il tablet più adatto alle proprie esigenze, e per questo bisogna tener conto di numerose caratteristiche tecniche. Vediamo insieme quali sono.

Display

display

Le dimensioni standard dei tablet sono 7″, 8″ e 10″.

La scelta fra essi va fatta in base alle proprie necessità: se si ha bisogno di un dispositivo estremamente leggero e maneggevole da usare principalmente fuori casa, sono da prediligere i tablet da 7 o 8 pollici.

Uno schermo così piccolo, però, riduce la leggibilità delle scritte, rende meno godibile la visione dei video e non offre un gran comfort per la digitazione prolungata di testi.

I tablet da 10″ sono quelli che offrono il miglior rapporto fra compattezza e comodità:

non sono eccessivamente ingombranti, permettono di lavorare abbastanza agevolmente e offrono un’eccellente esperienza multimediale.

Infine ci sono dei tablet da oltre 10 pollici (es. 12″) che si possono associare a delle basi o delle cover con tastiera e consentono di scrivere direttamente sullo schermo grazie a delle apposite penne. Sono da considerarsi a tutti gli effetti come dei sostituti dei notebook.

Per l’aspetto tecnico, nello schermo di un tablet va valutata innanzitutto la risoluzione, cioè il numero di pixel che vengono visualizzati sullo schermo del dispositivo: più ce ne sono e più nitidi risultano i contenuti visualizzati sul device.

Ad influire sul livello di nitidezza dei contenuti a schermo c’è poi la densità di pixel che si misura in pixel per pollice (ppi) e indica, per l’appunto, il numero di punti riprodotti in ogni pollice di schermo. Anche in questo caso, maggiore è il numero di pixel riprodotti per pollice e più nitidi risultano i contenuti riprodotti sul display.

A distinguere tablet di fascia alta e tablet più economici ci può essere anche la qualità stessa del display, la sua reattività e la sua capacità di non attrarre le impronte.

Supporto 3G / 4G / 5G e funzionalità telefoniche

Supporto 3G / 4G / 5G

Se si ha bisogno di utilizzare spesso il tablet all’aperto e si necessita di una connessione a Internet sempre attiva, ti consiglio i tablet con supporto 3G o LTE.

I tablet con supporto 4G/LTE, a seconda della categoria di LTE supportata, possono navigare a velocità differenti sulla rete dati. Se vuoi sfruttare al massimo le potenzialità delle reti 4G più recenti, acquista un tablet con supporto LTE di categoria 6 o superiore, in questo modo potrai navigare fino a 300Mbps in download.

Memoria interna, espansione e porte

memoria

I tablet possono essere equipaggiati con una memoria “fissa” o espandibile.

I device dotati di memoria espandibile si differenziano da quelli con memoria “fissa” per il fatto che consentono di archiviare app, foto, video e altri dati su delle schede di memoria esterne.

Se si ha intenzione di installare molte app e/o di archiviare molti video, bisogna acquistare un tablet con abbastanza memoria interna o con il supporto alle schede di memoria esterne.

Bisogna considerare che dal valore nominale della memoria del tablet (es. 32GB) vanno sottratti i GB di spazio occupati dal sistema operativo e dalle app che si trovano preinstallate sul device.

Un’altra caratteristica alla quale bisogna prestare particolare attenzione è la dotazione di porte di cui dispone il tablet.

Gli iPad di Apple, ad esempio, sono dotati della sola porta Lightning che permette di ricaricare il dispositivo, di collegarlo al computer e, tramite appositi adattatori, di collegarlo al televisore o ad accessori per il trasferimento dei dati (es. chiavette USB create ad hoc per i dispositivi iOS).

Molti tablet Android e Windows sono invece dotati di porte (Micro/Mini)USB e di porte Micro/MiniHDMI che consentono il collegamento diretto a dispositivi di memorizzazione esterni, a televisori o a monitor.

Per quanto riguarda le porte USB, bisogna tenere in considerazione il supporto alla tecnologia OTG, mediante la quale è possibile utilizzare chiavette, hard disk, tastiere, mouse e altri dispositivi USB sul tablet.

CPU, RAM e batteria

batteria

Prima di acquistare un nuovo tablet sarebbe bene informarsi sulle prestazioni di CPU e RAM.

La CPU, cioè il processore, è quella che determina la velocità con cui il device riesce ad eseguire applicazioni, processi di sistema e giochi; la RAM è quella che permette di eseguire più applicazioni e giochi contemporaneamente senza rallentamenti.

I dispositivi iOS hanno generalmente bisogno di meno RAM rispetto a quelli Windows e, soprattutto, quelli Android per una questione di struttura e ottimizzazione del sistema operativo.

Per quanto riguarda la batteria, l’autonomia media di un tablet è di 1-2 giorni, ma ci sono così tante variabili in gioco che bisogna esaminare device per device. Per orientarsi indicativamente sulla durata effettiva di un tablet bisogna esaminare la capacità della batteria con cui è equipaggiato (espressa in mAh).

Bisogna però tenere in considerazione il fatto che l’amperaggio di una batteria non è tutto: una batteria con amperaggio minore può durare quanto una batteria con amperaggio maggiore, se non di più, grazie a una migliore ottimizzazione del software.

Fotocamera

audio

Se sei interessato a questa funzionalità, in commercio puoi trovare tantissimi device equipaggiati con fotocamere che hanno davvero poco da invidiare a quelle dei migliori smartphone.

Per valutare le prestazioni fotografiche di un tablet non fermarti al numero di Megapixel delle fotocamere o alla presenza o meno del flash: cerca delle recensioni online e visualizza degli esempi di foto o video realizzati con il tablet interessato.

Solo in questo modo potrai scoprire le reali potenzialità fotografiche del device che intendi acquistare.

Audio

audio

I tablet sono perfetti per la fruizione di film, serie TV, musica e altri contenuti multimediali.

È dunque importante acquistare un tablet con un impianto audio soddisfacente.

Quindi, prima di effettuare un acquisto, informati circa il numero di speaker presenti sul tablet e alla qualità dell’audio che riescono a generare.

Un tablet con più speaker assicura un audio più avvolgente e un volume generalmente più alto rispetto a un tablet con un solo speaker.

Sistema operativo

sistemi operativi

Alcuni dei principali pregi e difetti di ciascuna piattaforma.

  • iOS – è il sistema operativo preinstallato nell’iPad di Apple.

È semplicissimo da utilizzare ma di contro ha una “chiusura” che non consente di personalizzarlo a fondo come Android.

Le app si possono scaricare solo dall’App Store ufficiale, ma sono tantissime e generalmente sono più ottimizzate per il formato tablet rispetto a quelle che si trovano su Android.

Gli aggiornamenti del sistema operativo arrivano al day one su tutte le versioni del dispositivo supportate da Apple.

  • Android – è la piattaforma che in ambito mobile offre la maggiore libertà d’azione all’utente.

Dispone di tantissime applicazioni che si possono scaricare sia dal Play Store ufficiale che da fonti esterne, ma questa libertà si paga con il rischio di imbattersi di tanto in tanto in dei malware.

Gli aggiornamenti del sistema operativo rilasciati da Google non arrivano al day one su tutti i dispositivi, bisogna aspettare che le varie aziende produttrici provvedano alla loro distribuzione.

  • Windows – è lo stesso sistema operativo che si trova installato sui PC, consente di eseguire sia le applicazioni Desktop tradizionali sia le Modern apps.

Consente la massima libertà d’azione all’utente e si trova spesso sui dispositivi ibridi basati su architettura x86, che da tablet possono diventare notebook grazie ad apposite basi con tastiera.

Riceve gli aggiornamenti al day one.

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Come riparare un hard disk

L’hard disk è uno dei componenti più delicati di un computer, nonché tra i più soggetto a rovinarsi con maggiore facilità.

I più moderni SSD sono molto più resistenti dal punto di vista fisico, ma sono soggetti a problemi di natura software che possono causare crash, schermate d’errore e altri problemi al sistema operativo del computer.

Se ti ritrovi a fare i conti con situazioni di questo tipo e se hai il sospetto che l’hard disk del tuo PC si sia rotto, non disperarti vediamo insieme come riparare un hard disk.

Come riparare hard disk su Windows

Se ti interessa capire come riparare hard disk e stai usando Windows, ci sono 3 modi:

  • Utility di controllo degli errori 
  • ScanDisk
  • Prompt dei comandi
hard disk

Utility di controllo errori

Se il tuo PC ha Windows 8 o versioni successive, ad esempio Windows 11, sappi che il controllo del disco viene eseguito in modo del tutto automatico direttamente dal sistema operativo e, quindi, non ci dovrebbe essere bisogno di agire manualmente.

Per riuscire a fare il controllo manualmente devi avviare l’Esplora File di Windows, facendo clic sulla relativa icona (quella con la cartella gialla) posta sulla barra delle applicazioni.

Nella finestra sul desktop, apri il menu Questo PC situato sulla barra di sinistra facendo clic su (⌵), fai clic destro sul nome dell’unità che vuoi prendere in esame (es. Disco Locale C:) e seleziona la voce Proprietà dal menu che compare.

Infine, fai clic su Strumenti situata nella nuova finestra che ti viene mostrata, premi Controlla e poi clicca Analizza unità presente nel riquadro che si apre. Adesso, non devi fare altro che attendere il completamento dell’operazione e l’eventuale riparazione degli errori individuati dall’utility di controllo.

ScanDisk

Se, invece, il tuo computer ha Windows 7 o versioni precedenti del sistema operativo Microsoft, l’utility di controllo degli errori disponibile si chiama ScanDisk ed è molto semplice da usare.

Per potertene servire, fai clic sul pulsante Start che trovi sulla barra delle applicazioni e seleziona la voce Computer dal menu che si apre.

In seguito, fai clic destro sull’icona dell’unità che desideri controllare ed eventualmente riparare (es. Disco locale (C:)) e, nel menu visualizzato, clicca sulla voce Proprietà.

Ora, seleziona la scheda Strumenti, fai clic su Esegui ScanDisk e metti la spunta sulle caselle Correggi automaticamente gli errori del file system e Cerca i settori danneggiati e tenta il ripristino.

Per avviare la procedura di ricerca degli errori e la loro eventuale riparazione, premi sul bottone Avvia e attendi che venga completata l’operazione.

ScanDisk

Prompt dei comandi

Puoi provare a riparare hard disk su Windows anche utilizzando il Prompt dei comandi e, nella fattispecie, il comando CHKDSK (CheckDisk).

Questo comando permette di personalizzare l’esecuzione del controllo del disco con alcune variabili che possono tornare utili qualora vengano riscontrati determinati problemi nella riparazione del disco.

Avvia il Prompt dei comandi: digita “cmd” nella barra di ricerca di Windows, fai clic destro sul nome dell’applicazione, seleziona la voce Esegui come amministratore dal menu che si apre e conferma l’operazione premendo sul bottone  nella finestra che compare.

Una volta che avrai avviato il Pront dei comandi, impartisci i comandi CHKDSK C: /F /R oppure CHKDSK C: /spotfix (solo su Windows 8 e versioni successive) e premi Invio della tastiera. Conferma, poi, l’avvio della procedura di controllo del disco al riavvio del PC digitando prima la lettera S e premendo nuovamente il tasto Invio.

Ci sono anche delle variabili che permettono di personalizzare l’esecuzione del controllo del disco. Eccone alcune:

  • /F – per riparare gli errori presenti sul disco.
  • /R – localizzare i settori del disco danneggiati e recuperare le informazioni presenti in essi. Per utilizzarla bisogna adoperare la variabile /F.
  • /V – visualizzare il nome e il percorso completo di tutti i file sul disco (solo per i dischi formattati con il file system FAT o FAT32).
  • /X – smontare i volumi in modo forzato. Per utilizzarla, anche in questo caso è richiesto l’impiego della variabile /F.
  • /scan – correggere gli errori risolvibili senza riavviare il sistema (solo su Windows 8 e versioni successive).
  • /spotfix – correggere gli errori del disco al successivo riavvio del sistema (solo su Windows 8 e versioni successive).

Leggi anche:

  • “Eliminare i file dall’hard disk in modo definitivo” –> clicca qui
  • “Proteggere un hard disk con una password” –> clicca qui
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Il Ransomware eCh0raix colpisce ancora

NAS di QNAP sono nuovamente il bersaglio di un attacco Ransomware, come hanno confermato diversi utenti e i dati statistici del servizio ID Ransomware. Il malware in questione è una vecchia conoscenza, ovvero eCh0raix. I dispositivi di QNAP sono stati colpiti da altri due ransomware nel corso dell’anno che hanno sfruttato le vulnerabilità presenti nel sistema operativo QTS.

Il ritorno di eCh0raix

I NAS più a rischio sono quelli con password deboli e sistema operativo non aggiornato. Non è noto il vettore di attacco, ma il risultato finale è la creazione di un nuovo utente con privilegi di amministratore ed installazione del Ransomware che applica la crittografia a tutti i file.

In un file di testo con estensione sbagliata (.txtt), l’hacker indica l’indirizzo di un sito Tor, sul quale sono pubblicate le istruzioni da seguire per pagare il riscatto. Se l’utente ha creato un backup dei file può semplicemente effettuare la re inizializzazione del NAS. In caso contrario ci sono due opzioni: pagare il riscatto e sperare di ricevere il “decryptor” oppure perdere tutti i dati.

QNAP suggerisce di utilizzare password più robuste per gli account amministratori, attivare la protezione degli accessi, cambiare il numero di porta, aggiornare il sistema operativo QTS e tutte le app installate.

NAS preferiti dai cybercriminali

NAS venduti da QNAP sembrano diventare il target preferito dei cybercriminali.

Non si conosce la cifra chiesta oggi, ma un portavoce di QNAP ha confermato che sui dispositivi compromessi è installata una vecchia versione del firmware. È quindi fortemente consigliato installare le ultime versioni di QTS o QuTS Hero e aggiornare tutte le applicazioni installate.

QNAP suggerisce inoltre di non connettere il NAS direttamente ad Internet tramite port forwarding, DMZ o IP pubblico. È possibile utilizzare una VPN.

Azioni per proteggere il NAS

Il malware può entrare nel NAS connesso ad Internet se l’utente sceglie password troppo deboli.

La sua presenza si nota subito perché il consumo di RAM e CPU cresce in maniera eccessiva.

Dieci suggerimenti per ridurre il rischio di infezione:

  • Aggiornare QTS all’ultima versione
  • Installare l’ultima versione di Malware Remover
  • Installare Security Counselor ed eseguirlo con la policy di sicurezza intermedia
  • Attivare Network Access Protection (NAP) per proteggere gli account da attacchi brute force
  • Installare un firewall
  • Usare password robuste per gli amministratori
  • Usare password robuste per gli amministratori dei database
  • Disattivare i servizi SSH e Telnet, se non usati
  • Disattivare app e servizi non usati
  • Evitare l’uso delle porte predefinite (80, 443, 8080 e 8081)

QNAP ha promesso l’arrivo di un tool per la rimozione di Dovecat dai NAS già infettati.

Clicca qui sotto per acquistare un NAS di ottima qualità.

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