Nasce il Wi fi Calling o anche detto VoWiFi (abbreviazione di Voice over Wi-Fi) è una funzione che consente di effettuare chiamate o inviare messaggi di testo tramite Wi-Fi.
Questa tecnologia è disponibile su molti dispositivi, incluso l’iPhone, dove è possibile attivare la funzione andando su Impostazioni > Telefono > Wi-Fi Calling.
Nonostante il Wi Fi calling possa essere una buona opzione per le chiamate da casa, il segnale Wi-Fi può essere meno affidabile in ambienti pubblici come un caffè o un centro commerciale.
In generale, il Wi-Fi calling può essere utile per risparmiare sui costi delle chiamate internazionali o per le chiamate effettuate in zone con una copertura mobile debole.
Tuttavia, è importante considerare la disponibilità e l’affidabilità del segnale Wi-Fi nella zona in cui si effettua la chiamata.
LE SUE CARATTERISTICHE:
Più Copertura dove prima non c’era
Ti consente di parlare anche dove la rete mobile non è disponibile, come seminterrati, capannoni ed edifici con mura spesse.
Può essere utilizzato su tutto il territorio nazionale alle stesse condizioni della tua offerta.
Facile da usare
Non è necessaria alcuna configurazione manuale sui device.
Con il tuo numero puoi fare una chiamata voce su rete WI-FI.
Hai Dimenticato la password dell’ID Apple? Digitato più volte il codice sbagliato e non sai più come fare? Ti diamo noi la soluzione. Il software sblocca iPhone.
Il software di cui stiamo parlando è WooTechy iDelock che ti promette di bypassare tutti questi problemi.
Scopriamo insieme se e come funziona.
In verità, esiste una procedura ufficiale che consente di riattivare l’iPhone attraverso la Modalità di recupero.
Non tutti però possiedono le conoscenze e i mezzi richiesti da Apple per seguire i passaggi della guida ufficiale senza sbagliare. Ecco il motivo per cui è preferibile usare un software che semplifica lo sblocco dell’iPhone rendendolo alla portata di tutti.
Come sbloccare iPhone con WooTechy iDelock
Il software WooTechy iDelock (sblocco iOS) consente di sbloccare il proprio iPhone in diversi modi.
Per esempio, permette di rimuovere l’ID Apple e il blocco dello schermo.
Inoltre è in grado di rimuovere il profilo MDM e la password di Tempo di utilizzo, funzione introdotta da Apple per offrire ai genitori uno strumento in più per regolamentare l’utilizzo dell’iPhone da parte dei propri figli e, più in generale, nella protezione dalle insidie di Internet.
Rimuovere ID Apple
Per prima cosa installiamo e avviamo tramite la pagina ufficiale WooTechy iDelock.
Dalla schermata iniziale fai clic sul riquadro Sblocca ID Apple.
Collega ora l’iPhone al computer.
Sul telefono comparirà l’avviso Vuoi autorizzare questo computer?: premi Autorizza per accedere alle impostazioni e ai dati del telefono direttamente dal PC a cui ti sei appena collegato.
Ora digita il codice dispositivo per confermare l’autorizzazione.
Subito dopo, il programma iDelock si sposterà sulla schermata Sblocca ID Apple.
È sufficiente fare clic sul pulsante Avvio per rimuovere l’attuale ID Apple.
Ricorda!
L’operazione eliminerà tutti i dati presenti sull’iPhone.
Per evitare dunque di perdere foto, video e altri file preziosi assicurati di avere sotto mano un backup recente in modo da poter recuperare i tuoi dati in un secondo momento.
Nota: se hai una versione uguale o successiva a iOS 11.4 e la funzionalità Trova il mio iPhone è abilitata, dopo lo sblocco avrai bisogno del codice dispositivo per configurare di nuovo il tuo iPhone.
Prima di avviare la rimozione dell’ID Apple, assicurati di abilitare l’autenticazione a due fattori e il codice.
In caso contrario, l’iPhone potrebbe rimanere bloccato. Per verificare che l’autenticazione a due fattori sia attiva, apri l’app Impostazioni.
A questo punto tocca il tuo nome, ovvero l’ID Apple.
Seleziona la scheda Password e sicurezza e nella nuova pagina, accertati che accanto alla voce Autenticazione a due fattori ci sia Sì.
Fatto questo, premi il tasto Avanti della finestra di iDelock, dopodiché digita il codice richiesto nel campo apposito e premi il tasto Sblocca per avviare la procedura di rimozione dell’ID Apple.
A questo punto il tuo smartphone si riavvierà. Attendi il riavvio completo del tu iphone per portare a termine con successo l’operazione.
Procedi quindi con una nuova installazione, selezionando la lingua e il Paese, per poi premere Configura manualmente per configurare l’iPhone.
Il primo passaggio prevede l’accesso alla rete Wi-Fi.
Una volta inserita la password, pigia Connetti e poi Avanti.
Nella nuova schermata è racchiuso il passaggio chiave di tutta la procedura.
Sotto il messaggio Questo iPhone è già associato a un ID Apple.
Accedi con l’ID Apple che hai utilizzato per configurare iPhone, puoi scegliere se accedere di nuovo con il vecchio ID Apple oppure sbloccare il dispositivo con il codice ed eseguire l’accesso con un nuovo ID Apple.
Dal momento che questa guida è incentrata sulla rimozione dell’ID Apple, seleziona Vuoi sbloccare il dispositivo con il codice?, dopodiché premi Usa codice dispositivo, digita il codice di sblocco dell’iPhone e inserisci il nuovo ID Apple con cui desideri usare il telefono.
L’operazione viene descritta anche dalla schermata del software iDelock su Mac.
Seguirà poi la classica procedura di prima installazione, a partire dalla configurazione dei dati biometrici e del nuovo codice di accesso.
In seguito il sistema ti chiederà di inserire l’ID Apple con cui desideri usare l’iPhone e la relativa password.
Fatto questo, sul dispositivo che hai associato in precedenza al telefono tramite l’autenticazione a due fattori riceverai un messaggio con il codice da digitare per confermare l’operazione: una volta digitato, prosegui ancora avanti nell’installazione.
Infine, accetta i termini e le condizioni di utilizzo per completare la configurazione del nuovo ID Apple.
L’operazione potrebbe richiedere alcuni minuti.
Rimuovere il blocco dello schermo
Oltre alla rimozione dell’ID Apple, il programma iDelock di WooTechy permette di togliere il blocco dello schermo.
Si tratta di una funzione molto utile quando per esempio, ti dimentichi il codice di sblocco o sei in possesso di un iPhone disabilitato o semplicemente bloccato.
La feature di iDelock è compatibile con tutti i modelli di iPhone, iPad e iPod.
Inoltre, la funzione di rimozione del blocco dello schermo non sblocca soltanto il codice di blocco, ma anche il Touch ID e il Face ID quando quest’ultimi non funzionano.
I migliori 5 modelli notebook da 17 pollici, per offrirti un’area di visualizzazione più ampia con alcune delle migliori tecnologie oggi disponibili.
I computer sono disponibili in una varietà di dimensioni diverse.
Cosa succede quando hai bisogno di uno schermo più grande per il tuo lavoro?
Sia che tu abbia bisogno di uno spazio di lavoro più ampio o semplicemente preferisci uno schermo più grande, i migliori laptop da 17 pollici possono rendere magicamente visibili i dettagli più minuti.
Disco rigido: 1 TB | Memoria RAM: 32 GB | Modello CPU: Core i9 | Disco rigido: SSD
Con Windows 11 Pro installato, utilizza il sistema operativo Core i9 con 32 gigabyte di memoria racchiusi.
Vanta un processore Intel Core i9-12900HK di 12a generazione con scheda grafica NVIDIA GeForce RTX 3060 6GB GDDR6 e 32GB di memoria DDR5.
Anche il suono è fantastico, con il sonoro 3D e Waves Nx 3D Audio. Il suo schermo UHD è anche un touchscreen per un utilizzo più semplice.
Alienware m17 R5
Il miglior notebook da 17 pollici per il gioco.
Pro:
Il Design è accattivante
L’audio è sorprendente
La visualizzazione è in 4K
Contro:
La risoluzione è limitata
La durata della batteria è deludente
Specifiche tecniche:
Disco rigido: 1 TB | Memoria RAM: 32 GB | Modello CPU: Core i9 | Disco rigido: SSD
L’Alienware m17 R5 ha un display da 17,3″ con una risoluzione 1920 x 1080 e una retroilluminazione a LED per una visione cristallina.
Il laptop utilizza processori AMD Ryzen serie 6000 che funzionano con il sistema Microsoft Windows 11.
Il processore AMD Ryzen 9 6900HX ha l’intelligenza artificiale per semplificare l’esperienza dell’utente in aggiunta ha una funzione di raffreddamento Alienware Cryo-tech che impedisce al computer di surriscaldarsi durante l’uso.
Asus Zenbook 17 pieghe OLED
E’ il miglior laptop pieghevole.
Pro:
Il design è pieghevole
il pannello tattile OLED
E’ facilmente trasportabile
Contro:
Ha uno schermo riflettente
E’ molto costoso
Specifiche tecniche:
Disco rigido: 1 TB | Memoria RAM: 16 GB | Modello CPU: Intel Core i7 | Disco rigido: SSD
Con un’elevata risoluzione di 2560 x 1920, il touchscreen NanoEdge offre un’immagine spazziale, dati i suoi colori extra vividi con convalida Pantone.
È pieghevole, quindi puoi portarlo facilmente con te in viaggio. Ciò significa che il tuo laptop è anche compatibile sia con tablet che con PC, offrendoti una gamma più ampia di utilizzo.
LG Grammo 17
E’ il miglior notebook da 17 pollici per la sua leggerezza.
Pro:
E’ super leggero
Ha delle prestazioni formidabili
Ha una batteria di lunga durata
Contro:
Non è Touchscreen
Non è predisposto per il gioco
Specifiche tecniche:
Disco rigido: 512 GB | Memoria RAM: 16 GB | Modello CPU: Core i7 | Disco rigido: SSD
LG Gram 17 pesa meno di tre chili.
Offre un display 2560 x 160 antiriflesso e con 16 GB di memoria e una velocità di clock di 5200 Mhz.
Ricevi anche 1 TB di spazio di archiviazione.
Ha una piattaforma Intel Evo alimentata dal processore Intel Core i7 di 12a generazione con Windows 11 Home già incluso.
Un ulteriore vantaggio è la tecnologia audio AI integrata che fornisce il filtro del rumore, quindi non sei distratto dal rumore di fondo.
Razer Lama 1
E’ il miglior notebook da 17 pollici per i creativi.
Pro:
Ha un design fantastico
Ha una tastiera confortevole
Contro:
La durata della batteria è scadente
E’ un notebook costoso
Specifiche tecniche:
Disco rigido: 1 TB | Memoria RAM: 32 GB | Modello CPU: Core i7 | Disco rigido: SSD
Il Razer Blade 17 è ricco di vantaggi, a partire dal suo processore Intel Core i7-12800H di 12a generazione e dalla grafica NVIDIA GeForce RTX 3080Ti.
Ad alimentare tutto ci sono 32 GB di RAM, ma anche con tutta la sua potenza, riesce comunque a essere abbastanza leggero da poter essere trasportato ovunque.
Ha uno splendido display QHD a 240 Hz abbinato alla tecnologia NVIDIA G-SYNC per garantire un’immagine chiara e stabile quando lavori o giochi.
Qual è il miglior portatile da 17 pollici?
Il Dell XPS 17 vince il miglior laptop da 17 pollici con un potente sistema operativo, una facile visualizzazione e un suono eccezionale.
Qual è la dimensione del laptop più grande da acquistare?
Il laptop più grande è da 17,3 pollici.
Potresti riuscire a trovare schermi più grandi altrove, ma rischi di perdere le funzionalità e la comodità di un laptop tradizionale.
Quanto costa il miglior laptop da 17 pollici?
Il costo dei laptop da 17 pollici può variare in modo significativo, basandosi su fattori come il display, la batteria e la memoria integrata.
I migliori laptop da 17 pollici costano tra 1.300€ e 3.600€, a seconda del modello scelto.
Qual è la migliore risoluzione per laptop da 17 pollici?
Esistono due tipi principali di display che ricevi con un laptop da 17 pollici.
Molti laptop sono disponibili in Full HD con rapporto 16:9 e risoluzione1,920 x 10,80.
Per quei laptop con grafica aggiornata, troverai anche laptop UHD da 17 pollici con rapporto 16:10 e risoluzione 3.840 x 2.400.
Alcuni aggiornamenti relativi a Windows 11 possono creare problemi al nostro computer e farlo andare in crash, vediamo quali.
Alcuni possessori di computer Lenovo, si sono lamentati del fatto che da dopo l’installazione di alcuni aggiornamenti in Windows 11, il computer cominciasse a fare le bizze. Nello specifico il pc andava in crash, un problema abbastanza grave.
Di fatto il computer va in blu screen ogni pochi minuti, indipendentemente da quello che si sta facendo, rendendo di fatto impossibile svolgere il proprio lavoro. Anche aggiornando tutti i driver, rimuovendo qualsiasi periferica USB, il problema sembra non risolversi. Perché?
Una periferica che da problemi
Il problema è abbastanza frequente su alcuni notebook di Lenovo ed è dovuto a un driver particolare: l’Intel Management Firmware. L’Intel Management Engine serve in ambito aziendale a favorire le operazioni di gestione dei singoli pc da remoto; è un componente incluso in ogni chipset Intel recente, e in ambito Windows per poter utilizzare questa tecnologia occorre installare un driver apposito, fornito a corredo della scheda madre insieme agli altri driver.
Questo driver tende infatti a mandare il computer in crash molto frequentemente rendendolo inutilizzabile. Per nostra fortuna esiste però una soluzione, anche abbastanza semplice per ovviare a questa situazione di disagio. Bisogna andare su Gestione Dispositivi digitando sulla barra della ricerca e a questo punto appariranno tutte le periferiche connesse al nostro pc (vedi figura), anche quelle più “sconosciute”. Cerchiamo la voce Intel Management Engine, che dovrebbe essere evidenziata da un punto esclamativo, proprio a indicarci che presenta delle problematiche da risolvere.
Periferica malfunzionante. Basta disabilitare l’Intel Management Engine Firmware per evitare i ripetuti crash dei notebook Lenovo con i recenti aggiornamenti di Windows 11.
Selezioniamo questa periferica, clicchiamoci sopra con il tasto destro e disabilitiamola. Successivamente, disinstalliamola. Riavviamo il computer e a questo punto dovrebbe funzionare tutto come prima e i crash saranno eliminati.
PowerToys è stato recentemente aggiornato con un nuovo, utilissimo, strumento: file locksmith. Ci può aiutare a capire quali file sono usati in ogni istante, a individuare cause di rallentamenti, a cancellare file bloccati
Sicuramente è capitato a tutti noi di non riuscire almeno una volta a cancellare un qualsiasi file usato da un’app. Pur provando a chiuderlo in vari modi e a chiudere tutte le app, il file appariva sempre come “in uso”. Il nuovo strumento File Locksmith ci mostrerà tutti i processi che accedono a un determinato file in modo che tu possa terminarli e riprendere il controllo. Sì possono scansionare sia un singolo file o tutti quelli che sono presenti in una cartella. Basta fare clic su End Process, quindi successivamente puoi chiudere le applicazioni e i processi che ci impediscono di accedere e modificare il file.
Queste informazioni inoltre saranno utili anche per capire se ci sono problemi di prestazioni, ad esempio quando il tuo computer si spegne molto lentamente. Questo è spesso correlato ad alcuni processi che salvano e chiudono dei file in background: l’utilizzo di File Locksmith ci aiuterà ad identificarli. Peccato per la traduzione italiana dello strumento che lascia a desiderare: Fabbro File…non è delle migliori.
Come funziona “Fabbro File”
Innanzitutto quello che dobbiamo fare è scaricare il tool Power Toys.
Scarichiamolo dal Microsoft PowerToys dal Windows Store. Se lo abbiamo già installato, assicuriamoci che l’applicazione sia aggiornata: File Locksmith è infatti stato introdotto a novembre all’interno di PowerToys 0.64.0.
Verifichiamo che sia attivo aprendo PowerToys e andando nella tab Fabbro File. Clicchiamo eventualmente su Altre informazioni su Fabbro File per scoprire di più su questo nuovo componente dei PowerToys.
Selezioniamo un file o un cartella e clicchiamo con il tasto destro. Selezioniamo ora la voce Che cosa sta usando questo file? Se non è presente, clicchiamo su Mostra altre opzioni per mostrarla.
Apparirà una lista di tutte le applicazioni che usano il file (o i file, se più di uno) selezionato. Cliccando su Termina attività potremo chiuderla direttamente dall’app, senza passare per il classico Gestione attività.
Gli assistenti vocali possono essere molto utili, soprattutto se abbiamo una casa intelligente, ma nascondono anche numerose funzionalità divertenti, come la modalità super. Per attivarla dobbiamo usare il comando Alexa, su su giù giù sinistra destra sinistra destra A B. Il nostro speaker intelligente risponderà con la riproduzione di un motivo musicale e poi la frase “modalità Super Alexa attivata. Avvio dei reattori, online. Abilitazione dei sistemi avanzati. online. Apertura delle ali. Errore. Ali mancanti” e poi successivamente un motivetto musicale.
Tutto qui? Sì. ma gli appassionati di lungo corso non potranno non avere notato che l’istruzione da utilizzare non è altro che il celebre Konami Code. un trucco che fin dagli anni ’80 permette di ottenere bonus e potenziamenti nei giochi della celebre casa produttrice e non solo.
Selezioniamo il testo come dei campioni
Selezionare il testo è una di quelle attività che tutti noi facciamo, almeno occasionalmente, usando il computer. Il modo più semplice. che in linea di principio usiamo tutti. è quello di fare clic sul testo e trascinare il puntatore del mouse. Tuttavia c’è un sistema più rapido ed efficace per selezionare intere parole o interi paragrafi in modo più veloce. Per selezionare una intera parola. dobbiamo semplicemente fare doppio clic su un punto qualsiasi della parola stessa.
Più curioso ancora, il sistema che permette di selezionare un intero paragrafo. Per farlo, infatti, possiamo fare un triplo clic, cioè tre clic rapidi in sequenza con il tasto sinistro del mouse. Questo trucco ha un altro risvolto ancora più interessante: funziona con tutti i principali browser e i programmi di videoscrittura.
Cambiamo lo sfondo della nostra Gmail
I prodotti Google sono noti per avere moltissime funzionalità “nascoste” o comunque poco utilizzate che di tanto in tanto possiamo cogliere per aggiungere un po’ di pepe, o di personalizzazione. alla nostra esperienza. La possibilità di cambiare lo sfondo di Gmail è una di queste. Da quando Google ha rivisto le impostazioni, mettendone alcune in evidenza, farlo è diventato ancora più semplice.
Infatti dobbiamo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorriamo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre potremo scegliere fra i temi precostituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Google Drive oppure dal nostro computer.
Raggruppiamo le app in Start di Windows 11
Windows 11 ha innovato molte cose, non tutte le novità però hanno avuto la stessa accoglienza da parte degli utenti. Fra le più controverse senza dubbio c’è il nuovo menu Start. a partire dalla posizione. fino alla gestione dello spazio dedicato ai programmi app, come Microsoft stessa tende a chiamarli sempre più spesso). Una funzionalità comoda ma decisamente sottovalutata è quella che permette di raggruppare le applicazioni in “cartelle”, in modo da poterne avere un maggior numero a portata di clic.
Il meccanismo da utilizzare è del tutto analogo a quello della maggior parte degli smartphone. Dobbiamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare automaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.
Google rivoluziona il modo di imparare
Il tempo è sempre poco, specialmente per chi ha progetti per la propria attività la carriera persi tra moltissime altre cose da fare e incombenze varie. Google Primer, www.yourprimer.com, ha tutti i numeri per cambiare il modo di imparare per chi è impegnato. Purtroppo al momento l’app è solo in inglese, ed ecco perché si trova fra i trucchi invece di avere un proprio articolo, ma propone un modo nuovo e interessante di imparare, attraverso quelle che vengono chiamate Bite-sized lessons, ovvero lezioni in pillole.
Il principio alla base è intrigante: anche il più impegnato di noi, durante la giornata, prende in mano lo smartphone diverse volte per distrarsi o fare una piccola pausa. Dedicando cinque o dieci minuti al giorno, quindi, cioè una o due di queste piccole pause, alle mini-lezioni presenti in Primer, è possibile imparare nuove abilità e informazioni utili per il nostro business o la carriera.
Monitoriamo le prestazioni del PC
Sfortunatamente in Windows 11 lo strumento per tenere sotto controllo il comportamento della macchina, Performance Monitor, è sempre più “nascosto” fra le pieghe delle nuove opzioni e del sistema operativo. Tuttavia questo tool rappresenta un buon modo per controllare l’uso delle risorse nel tempo, soprattutto se abbiamo tempo e modo di personalizzarlo un po’. Prima di tutto, però, bisogna trovare il modo di aprirlo, dal momento che non è più reperibile nemmeno con una ricerca dal menu Start.
Tra le funzioni utili ci viene comunque in aiuto la buona vecchia finestra di esecuzione, che possiamo aprire con la combinazione di tasti Windows + R. Nella casella di testo digitiamo perfmon (non serve indicare nemmeno l’estensione .exe) e facciamo clic su OK. La finestra che si apre inizialmente permetterà di controllare solo l’occupazione del processore, ma facendo clic sull’icona a forma di + in alto, potremo aggiungere tantissime altre voci.
Grazie alla domotica possiamo controllare con la voce o lo smartphone, luci termostati e tutti i dispositivi elettrici presenti nella nostra casa, comprese le telecamere di sicurezza.
Nelle nostre case ci sono diversi tipi di impianti: da quello elettrico al riscaldamento, da quello telefonico a quello di climatizzazione. Se abbiamo un giardino avremo probabilmente un impianto di irrigazione e in molti casi sarà presente anche l’impianto di allarme. Normalmente ciascuno di questi funziona in modo indipendente rispetto agli altri, ma grazie alla domotica è possibile non solo farli interagire, ma anche gestirli a distanza.
Così, per esempio, verremo avvisati se si sta verificando un sovraccarico di corrente. Oppure se un sensore di movimento o una videocamera di sicurezza individuano dei movimenti sospetti, mentre il sistema di irrigazione non si attiverà in caso di pioggia. Il termine domotica deriva dal latino domus (casa) che, combinato alla desinenza finale di informatica, indica che ogni elemento può essere gestito attraverso la rete Internet in combinazione ad app e software di smartphone e PC.
Negli appartamenti nuovi, così come in quelli ristrutturati da poco, è facile trovare impianti demotici evoluti che permettono di controllare dalle luci alle tapparelle, al termostato. Questo però non significa che chi vive in un normale appartamento debba per forza rifare l’impianto elettrico per renderlo intelligente. Per farsi un’idea di cosa significhi avere in casa un impianto di domotica, basta acquistare uno dei tanti kit, disponibili su Amazon o su qualsiasi store online.
Questi kit comprendono sensori, lampadine intelligenti, telecamere e non richiedono particolari competenze tecniche. Vanno semplicemente collegati alle prese elettriche già presenti in casa e naturalmente alla rete Wi-Fi dell’appartamento. Si tratta di sistemi con un numero ridotto di funzioni, che potremo però controllare attraverso lo smartphone o gli assistenti digitali Alexa e Google Home. Il costo può anche essere limitato a meno di un centinaio di euro.
Un aiuto per gli anziani Per la maggior parte delle persone chiedere a un assistente digitale di alzare le tapparelle o spegnere la luce resta soprattutto un simpatico trucchetto. Ma per chi è anziano o ha problemi di locomozione, può contribuire a migliorare la qualità della vita.
Gli stessi servizi di teleassistenza e telesoccorso, che assicurano un pronto intervento nel caso di malori o di incidenti domestici, fanno a tutti gli effetti parte della domotica. E noi nelle prossime pagine mostreremo alcune delle soluzioni che ci hanno convinto maggiormente e che abbiamo installato nelle nostre case.
Rendere smart la nostra abitazione significa prima di tutto migliorare la qualità della nostra vita. Infatti grazie alla domotica è possibile ottenere un aumento delle prestazioni e delle funzionalità dei diversi impianti e degli elettrodomestici presenti nella nostra casa.
Otterremo di conseguenza un miglioramento del comfort, della sicurezza e del risparmio energetico. E sono proprio questi i tre pilastri della domotica che stanno spingendo sempre più persone a rendere smart le loro case.
Al di là dell’effetto WOW, inevitabile nel momento in cui mostriamo ad amici e conoscenti come sia possibile comandare luci ed elettrodomestici con la voce, è innegabile che informatizzare la nostra casa la renda anche molto più comoda da viverci. Un impianto demotico può fare diventare normali situazioni che fino a oggi eravamo abituati a vedere solo nei film di fantascienza. Potremo così venire svegliati dall’aroma del caffè e dalla tapparella che si solleva in autonomia. Oppure avere la certezza di trovare le stanze sempre alla giusta temperatura, sia d’inverno che d’estate.
Tutto a portata di smartphone Dalle luci alla temperatura, alla sicurezza. tutti gli impianti della casa smart possono essere comandati anche da remoto grazie alle app per smartphone.
Potremo anche programmare differenti scenari a seconda degli ambienti e delle situazioni. Così per esempio lo scenario ” m a l a t t i a ” può rendersi cura di chi ha la febbre abbassando le luci, aumentando la temperatura della stanza e limitando il volume del televisore. Mentre lo scenario “cinema”, oltre a impostare le luci giuste per godere il nostro film, consente anche di attivare in automatico la segreteria telefonica e rendere muto il campanello di casa. Altri scenari sono poi legati solo alla nostra fantasia. Certo, per ottenere i risultati migliori sarebbe meglio avere un impianto demotico evoluto. Questo andrebbe realizzato al momento della costruzione o della ristrutturazione dell’appartamento, con un investimento notevole. Ma oggi è possibile ottenere buoni risultati anche con il fai-da-te, inserendo da soli gli elementi che ci interessano.
Avere la certezza che la nostra abitazione, e di conseguenza la nostra famiglia, siano protetti da un sistema di sicurezza evoluto, è l’ambizione di tutti. Oltretutto il Bonus Sicurezza 2022, che è già stato confermato dal Governo per i prossimi due anni, permette di mettere al sicuro la nostra casa con una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €. Un motivo in più per valutare un impianto domotizzato evoluto. Impianto che comprenda telecamere e sensori anti intrusione e che tenga sotto controllo la nostra abitazione non solo quando non siamo in casa, ma anche quando ci sono i nostri familiari.
Serratura elettronica Rendere smart la serratura della porta oltre ad assicurarci che sia chiusa correttamente. ci consente di essere avvisati in caso di necessità.
Potremo così sapere da remoto in ogni momento se le finestre sono chiuse e le luci sono spente e allo stesso tempo come stanno i figli e gli animali. Inoltre, anche se non possiamo investire grosse cifre per un impianto di sicurezza evoluto, potremo cavarcela con una telecamera collegata al router Wi-Fi dell’abitazione, con qualche sensore di apertura collegato a porte e finestre e, infine, a qualche sensore di movimento.
Soprattutto in questo periodo storico in cui la bolletta energetica continua a crescere, è utile avere a disposizione un impianto demotico che permetta di controllare quale e quanta energia viene utilizzata dai singoli elettrodomestici. Potremo così decidere di far partire gli elettrodomestici nei momenti migliori, sia per il risparmio che per limitare il disturbo.
Per quanto riguarda il riscaldamento e il raffreddamento, verranno regolati in automatico basandosi sugli orari della famiglia. Se poi abbiamo a disposizione un impianto fotovoltaico, avremo evidenti vantaggi sull’ottimizzazione dei processi domestici. Oltretutto anche per i nuovi impianti fotovoltaici è prevista la detrazione del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €, che rimane valida fino al 31 dicembre 2024.
Per realizzare un impianto domotica evoluto è necessario l’intervento di professionisti che dovranno adattare gli impianti esistenti della nostra casa ai vari dispositivi domatici. Andranno questi collegati a una o più centraline in modo da controllare e programmare tutto ciò che avviene nell’appartamento. Occorre prevedere un investimento di alcune migliaia di euro che dipende naturalmente dalle dimensioni e dalla complessità del sistema. Ricordiamo che può venire in parte compensato al 50% dall’Ecobonus del governo.
Tanti accessori, un produttore. Anche se decidiamo di iniziare con un solo dispositivo, è meglio scegliere un produttore come SwitchBot che ha in catalogo accessori di ogni tipo.
Un’alternativa valida resta però quella della domotica Plug and Play. Questa prevede dispositivi semplici da usare e configurare che non richiedono interventi da parte di specialisti e nessuna modifica strutturale all’abitazione.
Prima di tutto dovremo definire quali elementi della nostra casa vogliamo rendere smart. Amazon e i vari stare online mettono a disposizione un grande assortimento di luci e lampadine smart, prese e interruttori Wi-Fi, videocitofoni e serrature comandabili a distanza. Il nostro consiglio, però, è quello di affidarsi a un unico produttore specializzato del settore. In modo tale che metta a disposizione un proprio ecosistema completo di prodotti, come è il caso di SwitchBot, https://eu.switch-bot.com. SwitchBot è presente con i suoi dispositivi anche su Amazon. SwitchBot è ideale per chi ha un budget limitato ma vuole comunque prodotti certificati e facili da installare.
La qualità prima di tutto. Soprattutto come luci è importante scegliere elementi di qualità e per questo le Philips Hue sono una garanzia. Per iniziare è ottimo lo Starter Kit.
Bastano 35 euro per acquistare SwitchBot Hub Mini Smart Remote. Un piccolo scatolotto che una volta collegato al router Wi-Fi dell’abitazione consentirà di comandare da remoto tutti gli elettrodomestici gestiti da un telecomando a infrarossi, come l’impianto di aria condizionata, il televisore, l’impianto stereo. Tra gli altri accessori per la domotica di SwitchBot consigliamo il rilevatore di movimenti Smart Motion Door Sensor, lo SwitchBot Curtain, un motore elettrico per tende compatibile con gli assistenti digitali Alexa e Google Home, lo SwitchBot interrutore intelligente che permette di comandare a distanza qualsiasi interruttore della nostra abitazione. Potremo per esempio collegarlo all’interruttore del citofono in modo da aprirlo senza doverci spostare. Al momento l’ecosistema di SwitchBot comprende oltre dieci dispositivi tra telecamere, termostati, igrometri e strisce LED, tutti a prezzi accessibili. Il nostro consiglio è quello di scegliere volta per volta quello più adatto per noi.
Quando si parla di domotica molti pensano subito alle luci che si possono accendere e spegnare da remoto e che possono creare migliaia di combinazioni cromatiche. E in effetti sono tantissimi i produttori che hanno in catalogo lampadine smart collegabili all’impianto WiFi della casa e gestibili a distanza.
In questo caso però occorre considerare anche la qualità delle lampadine. Sotto questo punto di vista le Philips Hue, https://www.philips-hue.com, anche se decisamente costose restano le migliori. Il consiglio è quello di iniziare con un kit base di partenza come il Lighting Hue White Starter Kit che comprende tre lampadine White E27, un telecomando Dimmer Switch e un Bridge Philips Hue per il controllo remoto.
Grazie anche a una politica di prezzi decisamente aggressiva, che consente di acquistare uno dei modelli dell’assistente digitale Echo Dot anche a meno di 20 euro, Amazon copre ormai il 60% del mercato italiano. Uno dei suoi punti di forza sono le Skill che consentono di interfacciarsi con la maggior parte degli accessori per la domotica e comandarli con la voce. Quindi con le Routine, particolari comandi scorciatoia che permettono di raggruppare le azioni. Difatti grazie a queste potremo per esempio fare accendere in automatico le luci e chiudere le tapparelle quando tramonta il sole. Oppure ascoltare le ultime notizie e riprodurre la nostra musica preferita dopo la sveglia o una volta tornati a casa.
Se poi abbiamo diversi dispositivi per la casa intelligente compatibili, potremo creare un gruppo per controllarli tutti. Per esempio, se abbiamo creato il gruppo “soggiorno”, potremo dire: “Alexa. accendi le luci in soggiorno” per comandare tutte le luci in quella stanza. Gran parte delle stesse azioni possono comunque essere svolte da Nest Mini, l’assistente digitale creato da Google.
Tra una ristrutturazione completa, necessaria per realizzare un impianto di domotica evoluto nella propria abitazione, e una soluzione fai-da-te, c’è sempre una terza via, ed è quella che propone iotty, https://iotty.it/. Si tratta di un’azienda completamente italiana che da Pordenone è arrivata ad avere successo in tutto il mondo grazie ad accessori per la domotica che si distinguono non solo per la tecnologia, ma anche per il design.
Si tratta in pratica di sostituire le placche esistenti con quelle smart di iotty. Queste oltre a essere in vetro temperato e quindi molto eleganti, integrano i sensori per la temperatura, la luminosità e la prossimità. In questo momento il catalogo di iotty (il cui nome deriva dalle iniziali di Internet of Things) offre solo tre prodotti: la placca i3 Plus che funziona da Interruttore Intelligente per luci e cancelli, la i3S Plus Interruttore Intelligente per Tende e Tapparelle e OiT Plus, una presa Wi-Fi smart.
Queste placche, con i loro tre tasti soft touch, vanno inserite nelle classiche scatole di derivazione 503 (quelle presenti praticamente in tutte le case italiane) e sono disponibili nei colori bianco, nero, grigio, sabbia e azzurro. L’installazione non richiede particolari abilità tecniche se è già presente il filo neutro che arriva all’interruttore. In ogni caso è comunque sempre possibile prenotare l’intervento di un elettricista per l’installazione attraverso il sito di iotty.
Il vantaggio di una scelta di questo tipo è principalmente legato al design e alla semplicità d’uso. Una volta installata la placca basterà collegare l’app per ottenere tutti i dati relativi ai consumi effettivi e anche alla temperatura dell’ambiente in cui si trova. Potremo programmare accensione e spegnimento dei vari dispositivi in base alla nostra routine giornaliera direttamente dall’app. Possiamo farlo anche con la voce grazie alla integrazione con i più comuni assistenti vocali. Oltre ad Amazon Alexa e a Google Home, gli accessori ergonomici di iotty sono infatti compatibili anche con la piattaforma HomeKit di Apple e con quella Matter. Quest’ultima con ogni probabilità è destinata a diventare lo standard del futuro per la domotica.
Il prezzo per ciascuna delle placche di iotty è di 99 euro, ma controllando sul sito si possono trovare spesso offerte speciali che permettono di risparmiare fino al 30%. Il servizio di installazione costa 135 euro fino a 3 placche e 195 euro se vogliamo installare fino a cinque placche. L’elettricista oltre a collegare le placche, provvederà anche a inserire il cavo neutro se necessario e a configurare il Wi-Fi. In ogni caso il sistema funzionerà in modalità manuale anche senza la presenza di un impianto Wi-Fi nell’abitazione.
Praticamente tutti gli impianti domotici, sia quelli più evoluti che richiedono un intervento di tecnici specializzati per la loro realizzazione, sia quelli fai-da-te che permettono di costruire da soli la propria casa intelligente, si affidano alla rete Wi-Fi dell’abitazione. Questo però non significa che non sia possibile creare un proprio impianto indipendente da Internet e dal cloud. Certo, bisognerà fare a meno della possibilità del controllo remoto, ma in compenso la privacy sarà garantita in quanto tutti i dati necessari al funzionamento dell’impianto domotico resteranno nell’abitazione. Anche le prestazioni risulteranno migliori. Per chi non vuole, o magari semplicemente non può, affidare il proprio impianto domotico a una connessione Internet, Samsung ha realizzato la piattaforma SmartThings Edge.
SmartThings Edge. Tutti gli accessori Samsung compatibili con la piattaforma Smart Things Edge non si collegano a Internet ma a un Hub locale e a un ‘app specifica.
In pratica tutte le funzioni di programmazione dei vari elementi che compongono la casa domotica vengono gestite direttamente da uno SmartThings Hub. Questo sigifica quindi dallo smartphone, eliminando così la necessità di connessione basata su cloud e allo stesso tempo aumentando la velocità delle automazioni. Oltre ai dispositivi commercializzati da Samsung, anche quelli compatibili con le piattaforme ZigBee e Z-Wave saranno in grado di connettersi all’hub bypassando così il cloud.
Per funzionare al meglio, la domotica ha bisogno di propri protocolli wireless. Questi devono essere in grado di gestire le migliaia di dispositivi che già oggi vengono commercializzati e che sono inevitabilmente destinati a moltiplicarsi. Gli standard tradizionali Wi-Fi e Bluetooth non riescono infatti a svolgere questo compito. Tutto ciò accade sia per problemi di interferenze, sia perché richiedono un considerevole dispendio di energia. Soprattutto quando ci troviamo in un’abitazione o in un ufficio in cui gli accessori connessi sono alcune decine. Per questo motivo da alcuni anni accessori per la domotica hanno messo a punto nuovi standard, specifici per la domotica. Il più diffuso è oggi lo ZigBee che permette di connette re fino a 65.000 dispositivi. ZigBee ha consumi ridotti ed è compatibile con accessori di produttori come Amazon, Philips, Osram, Xiaomi e lkea.
Come accade spesso nel settore informatico, contemporaneamente sono stati realizzati standard concorrenti come Z-Wave. Difatti il rischio di ritrovarsi accessori che non dialogano tra loro è molto alto. Per questo motivo oltre 170 aziende, tra cui spiccano Apple, Samsung, Amazon, Google e gli associati della ZigBee Alliance hanno deciso di mettere a punto Matter. Questo nuovo protocollo di interoperabilità dal 2023 dovrebbe diventare quello dominante. La sua forza è la sua piena compatibilità non solo con gli accessori ZigBee ma anche con molti di quelli che oggi usano il Wi-Fi per connettersi. In pratica basterà un aggiornamento firmware e si passerà al nuovo standard. Matter 1.0 è stato presentato ufficialmente il 3 novembre dalla Connectivity Standards Alliance. La tecnologia si basa su una combinazione di Wi-Fi, Bluetooth LE e reti mesh intelligenti, la cui comunicazione risulterà semplificata.
C’è chi ha trovato il modo per risparmiare sugli abbonamenti premium di Disney+, Spotify, Paramount+, Prime Video…Se vuoi saperne di più, leggi la nostra inchiesta.
In questi ultimi anni, complice anche il periodo di pandemia che abbiamo vissuto, si è registrato un uso crescente di piattaforme di streaming audio/video come Netflix, Disney+, YouTube Spotify e tanti altri. C’è da dire che i prezzi per attivare un account premium Netflix&Co. non sono proprio alla portata di tutti. Ecco allora che in Rete spuntano piattaforme che offrono servizi di condivisione degli account a prezzi super-scontati. Molti ricordano Together Price, un servizio nato qualche anno fa il cui scopo è quello di fare da tramite tra i vari utenti per condividere un loro servizio già attivo. Il concetto di base è: se sei tu il proprietario dell’abbonamento puoi mettere a disposizione i posti liberi che non utilizzi o puoi aggiungerti a un gruppo come partecipante.
In questa guida vogliamo, invece, parlarti di GamsGo, una nuova piattaforma online progettata per consentire agli utenti di condividere abbonamenti premium di servizi come Disney+, Paramount+, Spotify, Prime Video e tanti altri, in maniera completamente automatizzata. Ma come funziona GamsGo? Una volta scelto il servizio e pagato il corrispettivo si riceveranno subito le credenziali di accesso. E in caso di problemi ci si dovrà interfacciare solo col servizio clienti. Mossi dalla sete di conoscenza abbiamo deciso di studiare a fondo la piattaforma per capire cosa ci fosse realmente dietro. Ed ecco quindi la nostra inchiesta.
Per Netflix meglio aspettare!
Sconsigliamo l’acquisto di un abbonamento alla piattaforma Netflix poiché la società statunitense ha annunciato che dal 2023 l’abbonamento condiviso si pagherà. La tariffa non è stata annunciata nel momento in cui scriviamo l’articolo, ma i rumors parlano di un aumento di tre euro. Non ci resta che attendere per vedere come verrà gestita la condivisione da GamsGo.
Il sito della condivisione
Per sottoscrivere un abbonamento è sufficiente collegarsi al servizio offerto da GamsGo e poi…
1) Diamo uno sguardo alla lista servizi Colleghiamoci al sito GamsGo puntando il browser all’indirizzo https://www.gamsgo.com/#/. La prima cosa che salta all’occhio è l’enorme quantità di servizi elencati. Come vedremo, basterà sceglierne uno per attivare la sottoscrizione. Nel riquadro di ogni servizio
2)Scegliamo la sezione “Abbonamento” Nella parte alta della Home è presente la voce ABBONAMENTO che permette di tenere sott’occhio l’abbonamento al servizio sottoscritto oltre a una serie di dati come e-mail, password, tempo residuo dell’abbonamento e il profilo da selezionare quando si accede al servizio scelto.
Ecco come è andata la nostra prova!
Per testare il servizio offerto da GamsGo abbiamo scelto di attivare un account Spotify. Il risultato? Abbiamo risparmiato il 73% sul prezzo originale.
Registrati
1)Accediamo a GamsGo e creiamo un account gratuito Una volta entrati nel sito del servizio GamsGo (https://www.gamsgo.com/#/) clicchiamo sull’icona Accesso, in alto a destra. Tra le voci che appaiono, scegliamo ACCESSO e, successivamente, selezioniamo un account per loggarci al sito: nel nostro caso, abbiamo scelto quello di Google.
2)Scegliamo il servizio Dopo aver effettuato l’accesso verrà visualizzata la home del sito dalla quale scegliere un servizio per la sottoscrizione dell’abbonamento. In basso a destra, notiamo la presenza di una piccola icona che si muove e su cui c’è scritto COUPON: selezioniamola. Compaiono alcuni servizi con il relativo sconto: scegliamo ad esempio Spotify e clicchiamo su GET NOW.
Scegli il servizio
3) Abboniamoci a Spotify: bastano pochi passaggi Se tra l’elenco coupon non è presente il servizio che ci interessa, possiamo selezionarlo dalla home (senza sconto) oppure riprovare in un secondo momento. Nel nostro caso selezioniamo Spotify e, in basso, clicchiamo su Purchase a shared subscription right now per procedere con la sottoscrizione dell’abbonamento.
4) Tre, sei o dodici mesi? Scegliamo il periodo di abbonamento; per le prove abbiamo optato per 3 mesi pagando 7,99 euro anziché 29,97 euro: abbiamo risparmiato il 73% sul costo originale dell’abbonamento. Se abbiamo un coupon-sconto, clicchiamo su Codice promozionale oppure selezioniamo Buono per controllare se è disponibile un buono sconto, prima di procedere.
Paga
5) Rechiamoci alla cassa Per procedere al pagamento clicchiamo Vai al pagamento e selezioniamo il metodo di pagamento (noi abbiamo utilizzato Method 3, che prevede il pagamento tramite circuito Mastercard. Attenzione: controlliamo sempre se risulta presente il circuito compatibile con la nostra carta prima di procedere al pagamento).
6) Pagamento effettuato Clicchiamo su Vai al pagamento. Nella schermata successiva, inseriamo gli estremi di pagamento e clicchiamo su Conferma e paga EUR 7.99. Fine! A questo punto, andiamo su ABBONAMENTO, in alto a destra, dove ora troviamo le informazioni sul nostro nuovo account Spotify (e-mail e password).
Un trucco per cambiare lingua
Quando ci si abbona a un servizio può capitare che al primo accesso venga visualizzato un sito non in lingua italiana. Cosa fare in questi casi se “mastichiamo” poco l’inglese? Per cambiare la lingua, una volta effettuato l’accesso al sito ufficiale del servizio, copiamo il suo URL (ad esempio, https://open.spotify.com/ per quanto riguarda Spotify) e incolliamolo in Google Traduttore (https://translate.google.it/), impostando RILEVA LINGUA->ITALIANO. Clicchiamo sul nuovo link che il traduttore ci fornisce (che è quello tradotto in italiano) e, nella pagina che si apre, muoviamoci fino a raggiungere le impostazioni di Spotify e selezionando poi, come lingua, quella italiana. Infine, raggiungiamo nuovamente il sito di Spotify tramite l’URL originale, e non quello del traduttore. Ora notiamo che è in lingua italiana.
Sei un videomaker e sei alla costante ricerca di materiale di qualità e riprese originali per i tuoi siti? Non puoi non conoscere queste 10 fonti sul Web.
Quando si vuole creare un video da pubblicare su YouTube o da utilizzare come progetto per una presentazione, è essenziale trovare fonti affidabili, di qualità e con materiale libero da diritti d’autore. Questo per evitare di incorrere in problemi di violazione di copyright che, nei casi più blandi, portano alla rimozione del video se caricato su piattaforme come YouTube, mentre nei casi più gravi, possono portare a contestazioni con l’autore o cause legali.
L’utilizzo di questa tipologia di video è indicato inoltre nell’ambito pubblicitario o di marketing. Le campagne di tipo video infatti, grazie anche alla perfetta integrazione nei social network, consentono di catturare l’attenzione degli utenti in maniera più incisiva. Ultimo ma non per questo meno importante, i video senza copyright possono essere usati anche per dare un tocco di professionalità in più alle proprie creazioni amatoriali. Fortunatamente online esistono numerosi siti che ci vengono in soccorso. Scopriamo quali sono i migliori.
Perché utilizzare siti per scaricare gratis videoclip
Oltre al problema del copyright, particolarmente sottovalutato soprattutto nel nostro paese, ci sono altri validi motivi per utilizzare siti per scaricare video gratis. Ad esempio, grazie a questi contenuti messi a disposizione da siti specializzati, creare un piccolo video pubblicitario per sponsorizzare un tuo prodotto o un tuo sito Web, non è affatto complicato.
Con un minimo di conoscenze infatti, puoi realizzare un contenuto originale e molto d’appeal. Avrai sicuramente notato che i filmati sono i più utilizzati rispetto ai contenuti statici come le foto, anche e soprattutto nei social network come TikTok o Instagram. A volte basta davvero unvideo di pochi secondi realizzato nel modogiusto, per catturare l’attenzione di chi stadall’ altra parte dello schermo.
La nostra Top 10
In questa speciale classifica abbiamo inserito tutti i migliori siti che ti permettono di attingere a tantissimi filmati, tutti generalmente scaricabili in un clic –senza registrazione alcuna. Non dovrai fare estenuanti ricerche in Rete perché a questo abbiamo già pensato noi. Quella che ti trovi davanti è infatti una raccolta “pronta all’uso”, di qualità e ricca di spunti che ti torneranno utili anche infuturo. Non ti resta che sederti comodo davanti al PC e leggere tutto ciò che abbiamo da dirti.
Pixabay
Molto probabilmente conoscerai già Pixabay per la sua vasta libreria di immagini gratuite. Si tratta infatti in una delle risorse più utilizzate per scaricare contenuti multimediali liberi dai diritti d’autore. Allo stesso modo però, Pixabay contiene anche migliaia di video gratis e soprattutto con licenza CC0 ovvero Creative Commons Il sito è raggiungibile puntando il browser qui. Zero. Questo significa che tutti i contenuti sono utilizzabili liberamente, senza aver paura di incappare accidentalmente nella “trappola” dei diritti d’autore. Non dimenticare però di citare gli autori del contenuto dopo la sua pubblicazione.
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://pixabay.com/it/videos/.
Questa è una pratica che riconoscere il valore di ciò che è stato creato e che tu hai potuto utilizzare senza pagare alcuna royalty. Tutti i video che trovi all’interno di Pixabay sono di alta qualità. Si va dal formato HD fino al 4K e la durata è solitamente inferiore ai 60 secondi. Scaricare un filmato è davvero un gioco da ragazzi. Una volta individuato quello che più ti interessa infatti, non dovrai fare altro che cliccarci sopra e poi premere il pulsante verde Download gratuito, scegliendone il formato.
Pexels
Un’altra ottima alternativa per scaricare delle clip video è Pexels, sito Web molto conosciuto e apprezzato non solo dagli addetti ai lavori. Come quasi tutti i siti di questo tipo anche Pexels era nato come libreria di immagini online. Il naturale evolversi degli eventi ha portato però anche questa risorsa a includere, ormai da diverso tempo, una vasta gamma di video gratuiti a disposizione degli utenti. L’interfaccia grafica è davvero molto semplice e intuitiva. Troverai infatti una “cascata” di video con la loro relativa preview e ti basterà premere su Play per riprodurli.
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.pexels.com/it-it/videos/.
Le categorie sono molte ma noi consigliamo di dare uno sguardo a quella dedicata ai video in time lapse. Anche su Pexels potrai sfruttare a tuo vantaggio la licenza Creative Commons Zero, dando così libero sfogo alla tua fantasia. Non dimenticare inoltre che, se stai cercando dei video per sfruttare la tecnica green screen a bordo di un cellulare, anche in questo caso troverai tutto ciò di cui hai bisogno. La qualità dei contenuti è solitamente molto alta. Anche qui troverai video che hanno dalla risoluzione HD fino a quella 4K.
Mixkit
Si tratta di un servizio che ti mette a disposizione una grande quantità di contenuti, accessibili senza registrazione e in maniera del tutto gratuita. Come potrai notare una volta raggiunto il sito non ci sono accrediti da fare, nessun tipo di watermark e i filmati possono essere utilizzati sia per scopi privati che commerciali.
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://mixkit.co/free-stock-video/.
Per trovare ciò di cui hai bisogno potrai utilizzare la barra di ricerca posta in alto, oppure selezionare una delle categorie disponibili. Effettuare il download poi, è davvero facilissimo: non dovrai fare altro che premere il pulsante Download free video e attendere il termine dello scaricamento. Buona anche la qualità dei contenuti disponibili spesso in Full HD.
Videezy
Quando si parla di video gratuiti per effettuare montaggi o sviluppare campagne di marketing, anche Videezy è un’alternativa che devi assolutamente prendere in considerazione. Si tratta infatti, di una delle più vaste community di filmati scaricabili e disponibili senza dover pagare alcun abbonamento o effettuare una sottoscrizione. I contenuti presenti sono sostanzialmente di due tipi:
1) I contenuti gratuiti sono la maggior parte e possono essere utilizzati sia per scopi privati che commerciali. Non dimenticare però di attribuire il video all’autore, perché espressamente richiesto dal tipo di licenza utilizzato dal sito Web.
l sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.videezy.com.
2) I filmati contrassegnati dal Watermark Pro. Questi possono essere scaricati con l’utilizzo di crediti, che devono essere acquistati. Non farti spaventare da questa presenza però, perché i video gratuiti da scaricare sono molto numerosi e siamo sicuri che troverai quello che più si adatta alle tue esigenze di lavoro.
Videvo
Stai cercando dei video davvero incredibili per i tuoi contenuti e non sai dove sbatter la testa? Allora devi assolutamente dare un’occhiata a Videvo. Si tratta infatti, di una risorsa unica nel suo genere, piena di contenuti originali e per tutti i gusti. L’unico scotto da pagare rispetto alle alternative proposto in precedenza, è che la maggior parte dei filmati è “solo” in HD. La qualità dei contenuti all’interno di Videvo è davvero vasta. Si va dai video professionali fino a quelli totalmente amatoriali. Allo stesso modo si comportano i formati che possono virare dal classico MP4 fino a QuickTime. Questo però non deve spaventarti, perché con un attimo di pazienza siamo sicuri che in questa libreria troverai tutto ciò di cui hai bisogno. Ciò a cui devi fare attenzione invece, sono i tipi di licenze utilizzate. Tutte sono gratuite, ma presentano delle differenze che devi sempre tenere a mente:
• Royalty Free: è la licenza più comune all’interno di Videvo. In questo caso puoi utilizzare i video gratuitamente senza la necessità di aggiungere i credit del creatore del contenuto. Per essere distribuiti in altre piattaforme i video devono essere editati. • Videvo Attribution: anche in questo caso i video possono essere utilizzati gratuitamente. Questa licenza però include l’obbligo di dare i dovuti crediti a chi ha realizzato il contenuto. Come per la versione Royalty Free anche in questo caso i contenuti devono essere editati prima della distribuzione. • Creative Commons 3.0 Unported: questa licenza ti permette di distribuire gratuitamente il video su altre piattaforme anche nella sua forma originale. Per poterlo fare però non dimenticarti di citare gli autori del filmato come previsto in questo caso.
Coverr
Tra i migliori 10 siti per scaricare clip video è impossibile non citare Coverr. Questa libreria online cela al suo interno migliaia di contenuti di ottima qualità, tutti scaricabili gratuitamente. Si tratta di filmati particolarmente adatti al digital marketing, unici nel loro genere. Le categorie tra cui potrai scegliere sono numerose. Alcune delle più interessanti sono sicuramente Nature, People e Aerial Videography – video cioè girati con i droni. Una volta individuato la clip che più si adatta alle tue necessità, scaricarlo è davvero un gioco da ragazzi. Fai clic sul pulsante di Download e attendi pazientemente.
Tra le tante offerte di Coverr va evidenziata la vasta gallery di sfondi per Zoom. Questi sono davvero utili durante le videoconferenze e andranno a mascherare il tuo ambiente domestico o lavorativo. Si tratta di un’ottima strategia che ti permetterà anche di fare colpo sui tuoi potenziali clienti.
Life of Vids
Life of Vids è una libreria davvero di ottima fattura. A dispetto di un catalogo non tanto vasto come ti abbiamo abituato fino a questo momento, i filmati che potrai scaricare sono di ottima qualità e in alta risoluzione, perfetti per l’utilizzo professionale in campagne di marketing e TV.
Tutti i contenuti all’interno di Life of Vids sono dotati di una licenza che ne permette l’utilizzo sia per scopi personali che commerciali, anche se la condivisione su altre piattaforme è limitata a 10 video. Il formato predefinito è MP4, quello più diffuso in questo caso, ma durante il download potrai scegliere la risoluzione, da 240 fino a 2160p, anche in versione originale.
MotionElements
MotionElements è uno dei siti per scaricare video più utilizzato in Asia e racchiude diverse tipologie di filmati. Quelli che più ci interessano sono quelli gratuiti, presenti nella categoria Video stock gratuiti raggiungibile da qui. Rispetto alle alternative precedenti, si tratta di filmati abbastanza semplici ma se ben utilizzati, il loro potenziale è comunque di alto livello. MotionElements infatti punta molto sulla registrazione degli utenti.
Una volta creato il tuo account potrai scaricare gratuitamente fino a 5 video premium a settimana, che salgono a 30 nel caso in cui tu decida di sfruttare il sistema di referral. La libreria completa è effettivamente molto ben realizzata ma per utilizzarla dovrai sottoscrivere un abbonamento, che ha prezzi a partire da 16€ al mese.
Dareful
L’ultimo sito che abbiamo in serbo per te questo mese è Dareful: un’ottima collezione di filmati in 4K girati da Joel Holland, il proprietario di questa piattaforma. La quantità di clip a tua disposizione non sarà vastissima ma viene ampiamente compensata dalla qualità, davvero al top. Per accedere al download dell’ideo dovrai creare un account o utilizzare le credenziali di Facebook.
Non preoccuparti però, perché non c’è nessun costo nascosto quando andrai a scaricare i filmati. Tutti i file sono distribuiti con licenza Creative Commons CC 4.0. Questo significa che potrai utilizzarli come meglio credi ma non ti dovrai dimenticare di accreditare il creatore all’interno della tua produzione.
Vediamo come creare dei filmati con tutto quello che succede sullo schermo del nostro computer usando un comodo programma: picpick, dotato di funzioni evolute e in grado anche di catturare schermate.
Ci possono essere diverse ragioni per registrare quello che viene riprodotto sullo schermo del PC: per esempio potremmo creare dei tutorial per spiegare ad altri determinate operazioni da compiere, oppure, come di gran moda negli ultimi anni, riprendere delle partite con un videogioco per poi magari pubblicare il filmato su YouTube. Windows 10 e 11 integrano questa funzione, ma con poche opzioni e pensata in particolare per la registrazione di videogame.
C’è però un programma che ci semplificherà notevolmente questo compito, grazie alla sua semplicità d’uso e alle numerose funzioni disponibili. Si tratta di PicPick che nelle sue ultime versioni ha aggiunto alla capacità di catturare schermate quella di registrare l’intero schermo o anche solo una sua parte e memorizzarlo in file video in formato MP4 oppure creare immagini GIF animate, scegliendo anche la cadenza di fotogrammi al secondo. Ed è tutto in lingua italiana.
Registriamo lo schermo con audio utilizzando PicPick
Scarichiamolo
1 PicPick è un programma disponibile gratuitamente per applicazioni domestiche. Per un utilizzo professionale è invece richiesto un canone mensile di 2,50$. Le funzioni sono esattamente le stesse, solo senza supporto e con qualche pubblicità.
2 Una volta scaricato, procediamo eseguendo il file di installazione di PicPick come con qualsiasi altro programma. Esattamente come il sito e l’applicazione, anche lo strumento di installazione di PicPick è completamente in lingua italiana.
Impostiamolo
3 Questa è la schermata principale di PicPick che ci comparirà al suo avvio. Da qui possiamo avviare tutte le funzioni del programma, oppure configurarlo secondo le nostre preferenze accedendo alle sue impostazioni, dalla barra a sinistra
4 Dalle impostazioni possiamo modificare la modalità di registrazione schermo, indicando il formato del file, la qualità dell’immagine e il numero di fotogrammi per secondo, e le impostazioni dell’audio. I valori in figura vanno bene in molte situazioni.
5 Nella sezione Cattura delle impostazioni di PicPick possiamo invece configurare la funzione di acquisizione delle schermate. Questo programma, al contrario degli strumenti di Windows, permette di catturare anche il puntatore del mouse.
6 PicPick ci permette di impostare una combinazione di tasti per ognuna delle sue funzioni, così da poterle richiamare in modo molto veloce. Ricordiamoci che l’uso del tasto rapido Stampa sostituisce la funzione standard di cattura in Windows.
Avviamo la registrazione
7 Quando avviamo la registrazione schermo, PicPick ci mostrerà una barra superiore e il riquadro da registrare. Possiamo modificare l’inquadratura dal menu Area di registrazione, o passare all’intero schermo cliccando l’icona a forma di monitor
8 Anche la selezione della registrazione della parte audio può essere modificata direttamente dalla barra di PicPick. Se clicchiamo sull’icona a forma di altoparlante ci apparirà un menu in cui scegliere se registrare l’audio e, se sì, da che fonte
Il gioco è fatto
9 Nella barra superiore della registrazione schermo di PicPick troviamo anche l’icona che ci permette di selezionare il formato di destinazione della registrazione, scegliendo fra MP4 o GIF animato, con le impostazioni che abbiamo configurato
10 Possiamo attivare PicPick anche dall’icona nella barra delle applicazioni. Con un clic destro apriremo un menu da cui selezionare una delle funzioni, ovviamente comprese quelle per la registrazione schermo e per la cattura delle schermate.
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