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PEC: a cosa serve, come attivarla

Esaminiamo il processo di attivazione di una PEC, ovvero Posta Elettronica Certificata, uno strumento utile per inviare o ricevere email con valore legale.

La PEC, abbreviazione di Posta Elettronica Certificata, costituisce uno strumento finalizzato alla trasmissione e ricezione di messaggi di posta elettronica con validità legale equivalente a quella di una raccomandata con ricevuta di ritorno, a condizione che la comunicazione avvenga tra indirizzi PEC.

Questo risultato è ottenuto grazie a un sistema di controllo che attesta l’autenticità di un messaggio trasmesso e ricevuto. Inoltre, è supportato da un meccanismo di notifiche che consente di verificare se un messaggio è stato accettato e consegnato al destinatario, fornendo così un ulteriore livello di sicurezza e tracciabilità.

Uno degli elementi distintivi della PEC è la sua versatilità nell’uso. Può essere gestita tramite l’apposito pannello di Webmail fornito dal provider, simile all’utilizzo di un normale indirizzo email. Inoltre, può essere configurata all’interno di qualsiasi client di posta elettronica, utilizzando i parametri IMAP (o POP3, sebbene quest’ultimo sia ormai sconsigliato come protocollo). In molte situazioni, è possibile utilizzare la PEC anche su dispositivi mobili, grazie all’ottimizzazione dell’interfaccia del pannello di Webmail per smartphone e tablet. Alcune aziende offrono addirittura applicazioni dedicate per Android e iOS/iPadOS per facilitare l’accesso e l’utilizzo della PEC su dispositivi mobili.


I cittadini non sono obbligati ad utilizzare la Posta Elettronica Certificata, mentre l’obbligo ricade sui liberi professionisti iscritti a ordini come, ad esempio, l’Ordine dei Giornalisti, e su coloro che sono iscritti a collegi professionali. Dall’anno 2013, le imprese, comprese quelle individuali, devono obbligatoriamente fornire un indirizzo di posta certificata al Registro delle Imprese.

Come attivarla

La procedura iniziale per attivare un indirizzo di posta elettronica certificata coinvolge la selezione di un gestore, ovvero un’azienda con la quale stipulare un abbonamento mensile o annuale al fine di ottenere una casella PEC. Puoi consultare l’elenco completo dei gestori autorizzati su questa pagina web: clicca sui rispettivi nomi per esplorare tutte le offerte disponibili.

Il costo per attivare una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) è influenzato dalla dimensione della casella stessa, che si riferisce allo spazio disponibile per messaggi e allegati, nonché dai servizi inclusi, come notifiche tramite SMS, archivio di sicurezza, accesso da dispositivi mobili, e così via.

Dopo aver selezionato la soluzione più adatta alle tue esigenze, è necessario procedere con il pagamento del servizio, di solito mediante carta di credito, e inviare la documentazione necessaria per convalidare la tua identità. In genere, è sufficiente compilare un modulo con i tuoi dati personali e inviare una copia fronte/retro di un documento d’identità attualmente valido. Questo processo può essere completato online o tramite fax, seguendo le istruzioni fornite dal gestore.

Postecert

Se hai l’intenzione di attivare un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), ti suggerisco di esaminare attentamente i piani di abbonamento destinati a privati o aziende forniti da Poste Italiane attraverso il suo servizio Postecert. Ulteriori dettagli su questo servizio saranno illustrati di seguito.

postecert

PEC Privati: il piano PEC per privati offre l’opportunità di attivare una casella di Posta Elettronica Certificata con la possibilità di inviare fino a un massimo di 200 email al giorno. La durata del piano varia da 1 a 3 anni, con uno spazio iniziale di 100 MB, che può essere ampliato ulteriormente a pagamento. Il costo è di 5,50€ + IVA all’anno per un periodo di un anno, 9,00 + IVA all’anno per due anni e 10,50€ + IVA all’anno per tre anni.

Posta Elettronica Certificata: il piano di Posta Elettronica Certificata è progettato per i liberi professionisti e le imprese e offre una casella PEC con una capacità di 2 GB per una durata di 1, 2 o 3 anni. Il costo di questo piano è di 5,50€ + IVA all’anno.

PEC Base Business: il piano PEC Base Business è concepito per le aziende e consente di attivare almeno 5 caselle di Posta Elettronica Certificata. Ogni casella ha una durata massima di 3 anni, con uno spazio di 1 GB ciascuna e la possibilità di effettuare massimo 200 invii giornalieri.

PEC Avanzata Business: attraverso la sottoscrizione di questo abbonamento, progettato per soddisfare le esigenze aziendali, è possibile ottenere almeno 5 caselle di Posta Elettronica Certificata, ciascuna con uno spazio di 1 GB. La durata dell’abbonamento può variare da 1 a 3 anni, consentendo un massimo di 200 invii al giorno. Inoltre, è inclusa la possibilità di conservare gli avvisi e le ricevute, fornendo un ulteriore livello di tracciabilità e archiviazione.

Prezzi

Per quanto concerne i prezzi di PEC Base Business e PEC Avanzata Business, le aziende interessate devono collegarsi al sito Internet ufficiale di Poste Italiane. Successivamente, è possibile fare clic sul collegamento disponibile nella sezione dedicata a Professionisti o Responsabili Legali di Azienda, seguito dalla voce “Clicca qui“. Questo consentirà di contattare la direzione commerciale e mettersi in comunicazione con un referente per ottenere informazioni dettagliate sui costi e procedere all’acquisto delle caselle di Posta Elettronica Certificata desiderate.

Aruba PEC

Aruba è uno dei provider più noti che offre la possibilità di attivare un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC). L’azienda è rinomata per la sua presenza nei settori delle pratiche online, del Web hosting e del cloud. Aruba propone diversi piani per l’acquisto di una casella PEC, anche se al momento non offre la possibilità di sperimentare i servizi attraverso un periodo di prova gratuito. Di seguito, trovi i dettagli dei piani disponibili.

aruba

PEC Standard: Il piano PEC Standard di Aruba consente di attivare una casella di Posta Elettronica Certificata con una capacità di 1 GB. Il costo iniziale è di 5€ + IVA all’anno, e dopo il primo rinnovo, la tariffa diventa 9,90€ + IVA all’anno.

PEC Pro: Il piano PEC Pro di Aruba consente di attivare una casella di Posta Elettronica Certificata con una capacità di 2 GB di spazio e un archivio di 3 GB. Il costo di questo piano è di 25€ + IVA all’anno.

PEC Premium: Il piano PEC Premium di Aruba consente di attivare una casella di Posta Elettronica Certificata con una capacità di 2 GB di spazio e un archivio di 8 GB. Il costo di questo piano è di 40€ + IVA all’anno.

PEC su Dominio: L’abbonamento PEC su Dominio di Aruba è pensato per coloro che desiderano ottenere una casella di Posta Elettronica Certificata su un dominio preesistente. Il costo di questo servizio è di 9,90€ + IVA all’anno.

Aruba offre una serie di funzionalità incluse in tutte le caselle PEC, come il filtro antivirus/antispam, e fornisce un’app Aruba PEC disponibile per dispositivi Android e iOS. I piani PEC Pro e PEC Premium offrono anche il servizio di notifiche tramite SMS.

Come attivarla

Per attivare una casella PEC con Aruba, puoi seguire questi passaggi:

  1. Collegati al sito ufficiale di Aruba.
  2. Fai clic sul pulsante “Acquista” e successivamente su “Prosegui” per completare l’ordine.
  3. Effettua l’accesso con i dati del tuo account se possiedi già un profilo su Aruba, oppure clicca su “Registrati” per creare un nuovo account.
  4. Prosegui con l’acquisto e l’attivazione del piano scelto, seguendo le istruzioni visualizzate a schermo.
  5. Fornisci i dati richiesti e invia la modulistica richiesta.

Seguendo questi passaggi, sarai guidato attraverso il processo di attivazione della tua casella PEC con Aruba.

Register

Se desideri valutare il servizio di Posta Elettronica Certificata (PEC) prima di acquistarne una, ti consiglio di considerare l’offerta di Register.it. Il loro piano PEC Agile, del quale ti parlerò, può essere attivato gratuitamente per un periodo di 6 mesi. Questa opportunità è offerta su uno degli indirizzi forniti da Register.it.

Tuttavia, è importante notare che questo piano non offre un periodo di prova gratuito. Si tratta di un servizio che prevede l’attivazione di una casella di Posta Elettronica Certificata su un dominio personale.

PEC Agile

Il piano PEC Agile di Register.it consente l’attivazione di una casella di Posta Elettronica Certificata con uno spazio di 2 GB. Dopo il periodo di prova gratuito di sei mesi, il costo diventa di 35,60€ + IVA all’anno.

In alternativa, c’è il piano PEC Unica, che offre uno spazio di 3 GB e ha un costo di 45,15€ all’anno + IVA. Si noti che il piano PEC Unica non include un periodo di prova gratuito.

PEC Unica

Nell’abbonamento menzionato è inclusa la possibilità di attivare una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) su un dominio personale con uno spazio di 3 GB, al prezzo di 43€ + IVA all’anno. Inoltre, è disponibile la possibilità di optare per un piano superiore, che offre una casella PEC con uno spazio di 5 GB. Nel caso della PEC Unica da 5 GB, il prezzo è di 71,40€ all’anno + IVA.

Le caselle PEC descritte presentano diverse caratteristiche aggiuntive. Tra queste, è inclusa la possibilità di ricevere notifiche tramite SMS, oltre all’accesso agevole da dispositivi mobili. Inoltre, è possibile configurare la PEC all’interno di un client di posta elettronica utilizzando i parametri IMAP forniti e pubblicati sul sito ufficiale dell’azienda.

Questa flessibilità consente agli utenti di gestire la propria Posta Elettronica Certificata in modo efficiente e adattato alle proprie preferenze.

Se desideri attivare la prova gratuita offerta da Register.it, segui questi passaggi:

  1. Collegati al sito ufficiale di Register.it.
  2. Clicca sul pulsante “Attiva PEC Gratis”.
  3. Nella schermata successiva, apponi il segno di spunta sulla dicitura “Dichiaro di accettare espressamente le seguenti clausole relative ai servizi acquistati” per accettare i termini e le condizioni del servizio.
  4. Clicca sul pulsante “Procedi” per creare un account e procedere con l’attivazione della PEC.
  5. Se possiedi già un account su Register.it, clicca sulla voce “Accedi”.

Seguendo questi passaggi, sarai in grado di avviare il processo di attivazione della prova gratuita della PEC offerta da Register.it.

Libero MailPEC

libero

E’ possibile acquistare caselle di Posta Elettronica Certificata (PEC) attraverso i piani PEC Family e PEC Unlimited di Libero. Di seguito, descrivo nel dettaglio le caratteristiche di ciascuno di essi e spiego quale potrebbe essere più adatto per privati e quale si rivolge alle aziende.

libero

PEC Family

  • Destinatari: Privati e famiglie.
  • Caratteristiche:
    • Casella PEC da 1 GB.
    • Invio e ricezione illimitati.
    • Notifiche di avvenuta consegna.
    • Nessun limite giornaliero per gli invii.
    • Accesso tramite Webmail e client di posta.
  • Costo: al costo di 14,99€ all’anno, con IVA inclusa. È importante notare che l’abbonamento si rinnova automaticamente, salvo disdetta. Ciò significa che, a meno che tu non richieda espressamente la cancellazione del servizio, l’abbonamento sarà automaticamente rinnovato alla scadenza.

PEC Unlimited

  • Destinatari: Aziende e professionisti.
  • Caratteristiche:
    • Casella PEC con spazio personalizzato.
    • Invii e ricezioni illimitati.
    • Notifiche di avvenuta consegna.
    • Accesso tramite Webmail e client di posta.
    • Firma elettronica avanzata.
  • Costo: Il costo di questo piano è di 30€ + IVA all’anno, con rinnovo annuale automatico, salvo disdetta. Questo piano è particolarmente indicato per aziende che necessitano di spazio di archiviazione flessibile e soluzioni avanzate per la posta elettronica certificata.

In sintesi, il piano PEC Family è più adatto a privati e famiglie, offrendo una casella con dimensioni adeguate per un uso personale. D’altra parte, il piano PEC Unlimited è progettato per aziende e professionisti, fornendo spazi più ampi e funzionalità aggiuntive, come la firma elettronica avanzata, che potrebbero essere cruciali in ambienti professionali.

Se desideri acquistare la PEC di Libero, segui questi passaggi:

  1. Collegati al sito ufficiale di Libero.
  2. Scegli il piano PEC più adatto alle tue esigenze e clicca sul pulsante “Attiva“.
  3. Effettua il login con i dati del tuo account Libero Mail, oppure clicca sulla voce “Registrati” se devi ancora creare un account necessario per completare l’acquisto e l’attivazione.
  4. Segui le procedure guidate per il pagamento e inserisci tutti i dati necessari all’attivazione della casella di posta elettronica certificata.

Seguendo questi passaggi, sarai in grado di procedere con l’acquisto e l’attivazione della PEC di Libero.

LegalMail

Se desideri provare gratuitamente una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) per un periodo limitato, potresti prendere in considerazione l’attivazione del servizio LegalMail Silver offerto da LegalMail. Di seguito, ti fornirò informazioni dettagliate sul servizio, insieme alle caratteristiche e alle differenze rispetto ai piani LegalMail Bronze e LegalMail Gold.

Legal Mail Silver

  • Durata della Prova: Gratuito per un periodo limitato (6 mesi)
  • Caratteristiche Principali:
    • Casella PEC con 1 GB di spazio.
    • Invii illimitati.
    • Notifiche di avvenuta consegna.
    • Archiviazione automatica dei messaggi inviati e ricevuti.
  • Differenze con Bronze e Gold: La principale differenza risiede nella durata gratuita limitata della prova e nelle specifiche caratteristiche del piano.
  • Caratteristiche Principali:
    • Spazi di archiviazione più ampi (specifici per ciascun piano).
    • Funzionalità aggiuntive come la firma digitale e la gestione documentale.
    • Accesso tramite Webmail e client di posta.
    • Assistenza dedicata.

Bronze

Permette di attivare una casella PEC da 5 GB al costo di 30,50€ + IVA all’anno.

Silver

È un piano che permette di attivare una casella PEC da 8 GB al costo di 39€ + IVA all’anno. Può essere attivato gratuitamente per 6 mesi. Grazie per la correzione. Se hai ulteriori domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, sono qui per aiutarti!

In breve, il LegalMail Silver è ideato per una prova gratuita limitata, mentre i piani Bronze e Gold offrono funzionalità più avanzate e spazi di archiviazione più ampi a pagamento. La scelta tra i piani dipenderà dalle tue esigenze specifiche e dalla necessità di funzionalità aggiuntive oltre alla semplice casella PEC.

Tutti gli abbonamenti di LegalMail menzionati includono la possibilità di ottenere l’archivio di sicurezza, notifiche via SMS e l’accesso da dispositivi mobili. Se desideri attivare la PEC LegalMail e provare il piano Silver, segui questi passaggi:

  1. Collegati al sito Internet ufficiale di LegalMail.
  2. Fai clic sul pulsante “Inizia la prova” corrispondente al piano LegalMail Silver.
  3. Segui le istruzioni fornite per procedere con l’attivazione.
  4. Potrai usufruire di una prova gratuita di 6 mesi del piano LegalMail Silver.

Seguendo questi passaggi, sarai in grado di avviare la prova gratuita del piano Silver di LegalMail e valutare il servizio.

Gold

Questo abbonamento permette di ottenere una casella PEC da 16 GB al prezzo di 75€ + IVA all’anno. Se hai ulteriori domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, sono qui per aiutarti!

Per procedere con l’attivazione della PEC, inizialmente, seleziona il pulsante “Aggiungi” e sposta gli articoli desiderati nel carrello. Dopo aver scelto il nome per la tua casella utilizzando il campo di testo dedicato, procedi premendo il pulsante “Procedi al pagamento”. A questo punto, inserisci i dati di fatturazione richiesti, effettua la registrazione di un account e compila tutti gli altri dettagli necessari per attivare la prova gratuita.

Tutti i piani menzionati includono la possibilità di beneficiare dell’archivio di sicurezza, delle notifiche via SMS e dell’accesso da dispositivi mobili. Nel caso tu desideri attivare la Posta Elettronica Certificata (PEC) LegalMail e sperimentare il piano Silver, visita il sito ufficiale di LegalMail e seleziona il pulsante “Inizia la prova” relativo al piano Legalmail Silver. Questo ti consentirà di usufruire di una prova gratuita di 6 mesi.

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    Formazione

    Amazon Prime, consegne rapide (gratis)

    Sottoscrivendo un abbonamento con Amazon Prime, è possibile ricevere numerosi prodotti direttamente a casa in un giorno lavorativo e senza costi aggiuntivi di spedizione.

    Amazon Prime, il servizio di abbonamento mensile o annuale di Amazon, offre vari vantaggi, tra cui spedizioni gratuite senza importo minimo di spesa, consegne rapide, accesso anticipato a offerte speciali, Prime Video, Prime Reading, Amazon Music, Prime Photo, Prime Gaming, Amazon Fresh e Deliveroo Plus. I costi sono di 4.99 euro al mese o 49.90 euro all’anno, con tariffe scontate per gli studenti. Per ulteriori dettagli e iscrizioni, è possibile visitare https://www.amazon.it/amazonprime.

    Spedizioni veloci

    Il vantaggio della consegna rapida, disponibile per oltre 2 milioni di prodotti contrassegnati come Prime, è uno dei benefici più apprezzati dagli utenti Prime. Inizialmente, il servizio di consegna rapida richiedeva da 2 a 3 giorni.

    Attualmente, a meno che l’indirizzo di destinazione sia in località particolarmente remota (dove la consegna può richiedere fino a 48 ore), il periodo di attesa è ridotto a un solo giorno lavorativo per ricevere l’ordine. Questa opzione, che garantisce la consegna in un giorno lavorativo, è stata inclusa sin dal lancio del servizio Prime nel 2005 negli Stati Uniti, arrivando in Italia nel 2011.

    Attenzione all’orario

    Per garantire la consegna entro il giorno successivo con il servizio Prime di Amazon, è necessario confermare l’ordine entro un orario specifico indicato sulla pagina del prodotto come “Ordina entro [x] ore per la consegna domani“.

    L’orario di scadenza può variare in base alla posizione geografica e al prodotto selezionato. In alcune località, è possibile effettuare ordini fino al pomeriggio o alla sera per ricevere la consegna il giorno successivo, a condizione che il magazzino più vicino abbia disponibilità.

    Acquisti in giornata

    In alcuni CAP delle principali città italiane come Roma e Milano, per una selezione di prodotti è possibile ricevere l’ordine entro il giorno stesso, ordinando la mattina e ricevendo i prodotti nella fascia oraria tra le 18:30 e le 21:30.

    Questa spedizione, chiamata “Oggi“, è gratuita per i membri Prime che raggiungono un importo di spesa minimo di 29 euro e è disponibile su articoli contrassegnati dalla dicitura accanto al logo Prime.

    Ma come fanno?

    Amazon ha reso la rapidità e l’affidabilità delle consegne uno dei suoi principali punti di forza. In Italia, l’azienda dispone attualmente di 54 centri logistici, utilizzando algoritmi predittivi basati sull’IA per prevedere la domanda dei prodotti e ottimizzare l’organizzazione dei magazzini.

    Amazon Prime

    Questo approccio consente a Amazon di garantire consegne veloci anche durante periodi critici come il Black Friday o le festività natalizie. Inoltre, l’azienda sta sperimentando nuove tecnologie, come l’uso di droni per le consegne a domicilio, per rendere ancora più efficienti i suoi servizi.

    Consegne tramite droni

    Amazon ha annunciato che entro il prossimo anno estenderà le consegne tramite drone, attualmente attive negli Stati Uniti, anche in alcuni Paesi europei selezionati, tra cui l’Italia. L’utilizzo di droni come il nuovo modello MK.30 è previsto per ridurre ulteriormente i tempi di consegna e migliorare la sicurezza rispetto alle tradizionali consegne su strada.

    droni

    Il MK.30 è dotato della tecnologia “sense-and-avoid” per rilevare e evitare ostacoli, può operare in varie condizioni climatiche ed è progettato con intelligenza artificiale per affrontare situazioni impreviste autonomamente. L’obiettivo è utilizzare questo drone per la consegna di pacchi leggeri, come prodotti per la casa, articoli di cura personale e forniture per l’ufficio.

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      Formazione

      Applicazioni che minano la nostra privacy


      La necessità di valutare attentamente l’assegnazione di permessi alle applicazioni è fondamentale, poiché autorizzazioni superflue potrebbero compromettere la stabilità del dispositivo e la tutela della privacy.

      Il consiglio di riflettere attentamente prima di concedere permessi alle applicazioni è assolutamente valido. Spesso, le applicazioni richiedono una serie di autorizzazioni per accedere a funzionalità specifiche del dispositivo. Oppure per raccogliere dati che potrebbero essere utilizzati per migliorare l’esperienza dell’utente o per scopi di marketing. Tuttavia, è importante essere consapevoli di quali autorizzazioni stiamo concedendo e valutare se sono effettivamente necessarie per il funzionamento dell’applicazione.

      Quando installiamo un’app dal Play Store, concediamo autorizzazioni che dipendono dalla natura dell’app stessa. Sebbene sia comprensibile che un’app meteorologica richieda l’accesso alla posizione, altre richieste di permessi, come fotocamera o notifiche, possono sollevare dubbi. Una ricerca di NordVPN rivela che molte app, il 87% su Android e il 60% su iPhone, richiedono permessi non strettamente necessari, spesso con l’intento di ottenere e commercializzare dati personali degli utenti. L’abuso dei permessi rimane una preoccupazione, anche per possibili attacchi informatici.

      Permessi a tempo

      Fino a Android 5.0, le app richiedevano tutti i permessi in blocco durante l’installazione, obbligando gli utenti ad accettarli contemporaneamente. Con le versioni più recenti, i permessi devono essere concessi uno alla volta, dando agli utenti la possibilità di negarne alcuni e installare l’app con funzionalità limitate se necessario. Da Android 11, se un’app rimane inutilizzata per più di tre mesi, il sistema revoca automaticamente i permessi precedentemente concessi.

      Alcuni permessi critici per la privacy, come l’accesso al microfono, sono essenziali per alcune app. In caso di preoccupazioni, gli utenti possono richiedere all’app di chiedere l’autorizzazione ogni volta. D’altra parte, le autorizzazioni di accessibilità e amministrazione del dispositivo sono particolarmente sensibili, permettendo modifiche e controllo completo, incluso l’accesso remoto e la modifica delle password.

      Privacy

      Secondo una ricerca di Statista, ogni utente Android ha in media installate 90 app sul proprio smartphone, utilizzandone solo 9 al giorno e 30 al mese. Questo comporta la presenza di numerose app inutilizzate, generando problemi di spazio e privacy poiché l’installazione richiede diverse autorizzazioni per ciascuna app. A partire da Android 11, Google ha introdotto la rimozione automatica delle autorizzazioni non utilizzate da più di tre mesi. Tuttavia, è consigliabile effettuare controlli periodici sulle app e sulle autorizzazioni concesse.

      privacy

      La frammentazione delle versioni di Android, dovuta alle personalizzazioni dei produttori, complica la definizione di un percorso unico nel sistema. Nelle versioni più recenti, come Android 14, la sezione Privacy è integrata in Sicurezza, consentendo di visualizzare e controllare le autorizzazioni concesse alle singole app. In alternativa, è possibile controllare i singoli permessi dalla sezione App, ma si suggerisce di iniziare dalla sezione Sicurezza per ottenere una visione d’insieme delle autorizzazioni.

      Pannello di controllo

      L’ultima versione di Android presenta un pannello di controllo dei permessi all’interno del menu Dashboard, nella sezione Privacy. Questo pannello consente di monitorare le app che hanno richiesto i permessi, con una dettagliata suddivisione della cronologia.

      permessi

      Ad esempio, nelle ultime 24 ore, nove app, tra cui Instagram, AccuWeather, IIMeteo.it, app di sistema di Google e un’app bancaria, hanno richiesto l’accesso alla posizione. La richiesta di accesso alla fotocamera è stata effettuata tre volte, principalmente da Instagram e dall’app di sistema Fotocamera. Il microfono è stato richiesto una volta, dall’app di fitness Samsung Health, senza un motivo chiaro.

      Le altre autorizzazioni non hanno evidenziato richieste sospette, tranne per l’app Kiwi, di cui non ci ricordavamo e che ha richiesto l’accesso alla rubrica, autorizzazione successivamente revocata.

      Gestione autorizzazioni

      La suddivisione completa delle autorizzazioni ha rivelato che, oltre alle app che hanno richiesto determinati permessi, è possibile identificare anche le app a cui è stato negato l’accesso a tali autorizzazioni. Ad esempio, sia WhatsApp che Facebook hanno tentato di accedere ai registri delle chiamate. Una richiesta considerata non necessaria e che potrebbe suscitare preoccupazioni sulla privacy.

      autorizzazioni

      Anche se queste sono applicazioni comunemente utilizzate, il solo tentativo di accedere a tali dati potrebbe spingere gli utenti a considerare la disinstallazione. Un totale di 65 app ha cercato, senza successo, di accedere alla rubrica telefonica, portando alla decisione di disinstallarne oltre la metà. Questo tipo di azione da parte degli utenti potrebbe contribuire a risolvere il problema delle app invadenti eccessivamente in cerca di autorizzazioni.

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        Formazione

        TicWatch Pro 5, smartwatch con autonomia super

        TicWatch Pro 5: un Android Wear con ottima autonomia e funzionalità avanzate

        La parola d’ordine del TicWatch Pro 5 è “equilibrio”. Questo smartwatch, con un diametro di 48 millimetri e una lunghezza di 50.1 millimetri, è in grado di svolgere numerose funzioni con efficienza. Monitora con precisione i dati relativi alla salute, offre supporto durante le sessioni di attività fisica e nel monitoraggio del sonno, il tutto avvolto in un corpo costruito con materiali di alta qualità.

        Con uno spessore di soli 12.2 millimetri e un peso di 44.3 grammi, il cuore di questo dispositivo indossabile è realizzato con acciaio inossidabile, alluminio e nylon ad alta resistenza con fibra di vetro. Dotato di connettività Wi-Fi a 2.4GHz, Bluetooth 5.2, GPS (GPS + Beidou + Glonass + Galileo + QZSS) e NFC, il TicWatch Pro 5 può sincronizzarsi con uno smartphone per il trasferimento dati e ricevere notifiche da diverse app, comprese le telefonate.

        Nonostante non abbia uno slot per la SIM card, è dotato di altoparlante e microfono che consentono di effettuare chiamate quando è collegato al cellulare e di ascoltare messaggi vocali. Il display a doppio strato offre una visualizzazione chiara e nitida, mentre all’interno pulsa il processore Snapdragon W5+ Gen 1 di Qualcomm, supportato da 2GB di RAM e 32GB di memoria interna.

        Ottima autonomia

        Disponibile nei colori Obsidian e Sandstone, il TicWatch Pro 5 può essere acquistato a partire da 348,97 euro. Un dispositivo che bilancia con successo design elegante, funzionalità avanzate e materiali di alta qualità. La modalità Essential aggiornata include la nuova modalità Smart Essential, che consente all’orologio di passare automaticamente in modalità riposo se non rileva alcun movimento, ad esempio durante il sonno o quando l’utente non lo indossa.

        TicWatch Pro 5

        Questa funzionalità contribuisce significativamente a estendere la durata della batteria da 628 mAh fino a 80 ore. Inoltre, grazie alla ricarica rapida, il TicWatch Pro 5 può raggiungere il 65% di autonomia con soli 30 minuti di ricarica.

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          Formazione

          Windows 11: Come Ottimizzare al Meglio

          Vuoi velocizzare il tuo PC? Windows 11 offre diversi strumenti integrati per la manutenzione e l’ottimizzazione delle prestazioni, i quali sono estremamente facili da utilizzare. Andiamo a vedere insieme come fare

          Velocizzare Windows 11 all’avvio

          Diversi programmi, una volta installati, avviano automaticamente all’avvio del sistema operativo, rimanendo attivi in background e consumando risorse come RAM e processore. Questo comporta un rallentamento generale del sistema e un avvio più lento. Se riscontri questo problema sul tuo PC con Windows 11 e desideri accelerare il processo di avvio, puoi farlo facilmente utilizzando lo strumento Gestione attività.

          Per iniziare, fai clic destro sul pulsante Start di Windows nella barra delle applicazioni e seleziona “Gestione attività” dal menu. Nella finestra che si apre, vai alla scheda “Avvio”. Troverai un elenco dei programmi che si avviano automaticamente con Windows, indicando anche l’impatto sulla prestazione (Alta, Bassa, ecc.).

          Per impedire a un programma di avviarsi automaticamente, fai clic destro sul suo nome e seleziona “Disabilita”.

          Tuttavia, assicurati di non disattivare programmi critici per il corretto funzionamento del computer. Se hai dubbi su un processo, cerca informazioni su Google.

          Liberare Spazio

          Se hai notato programmi nell’avvio automatico che non utilizzi da tempo e li consideri inutili, è consigliabile disinstallarli completamente.

          La procedura per rimuovere programmi superflui su un computer con Windows 11 è semplice. Fai clic destro sul pulsante Start di Windows e seleziona “App e funzionalità” dal menu. Nell’elenco visualizzato nella finestra successiva, puoi visualizzare tutti i programmi installati sul computer.

          Se trovi un programma di cui sei certo di non avere più bisogno, fai clic sul pulsante con tre punti (⁝) e seleziona “Disinstalla”. Se viene richiesto, conferma l’operazione nella finestra di controllo utente di Windows. Sarai quindi guidato attraverso il processo di disinstallazione, che può variare a seconda del programma. Di solito, è sufficiente seguire le istruzioni premendo ripetutamente su “Sì” e “Avanti/Next”.

          Rimuovere file temporanei

          L’uso regolare del PC porta inevitabilmente alla creazione di file temporanei, come i file di cache, che sono progettati per accelerare il caricamento di informazioni nei programmi utilizzati. Tuttavia, nel corso del tempo, questi file possono occupare spazio sul disco e, in casi limitati, causare malfunzionamenti o errori nei software che li utilizzano. Pertanto, è consigliabile liberarsene periodicamente.

          Per fare ciò, premi il pulsante Start di Windows, cerca “Pulizia disco” e clicca sul risultato pertinente. Nella finestra che si apre, seleziona l’unità di memoria che desideri pulire e premi OK.

          Successivamente, spunta le caselle accanto alle voci desiderate e premi il pulsante OK in basso. Infine, conferma l’operazione premendo il pulsante “Eliminazione file”. Se desideri che Windows esegua automaticamente questa pulizia dei file superflui, puoi abilitare il “Sensore memoria”.

          Per farlo, fai clic destro sul pulsante Start di Windows, seleziona “Impostazioni”, vai su “Sistema” > “Archiviazione” e attiva l’interruttore accanto a “Sensore memoria”. Puoi anche impostare una cadenza temporale per questa funzione cliccando sull’opzione “Configura pianificazioni di pulizia” e scegliendo la frequenza desiderata.

          Disattivare gli effetti grafici

          Se ritieni che le animazioni, transizioni, trasparenze e altri effetti grafici di Windows rallentino il funzionamento del tuo computer, specialmente su dispositivi meno potenti, puoi disattivare questi effetti seguendo questi passaggi:

          1. Clicca con il tasto destro del mouse sul pulsante Start di Windows e seleziona “Impostazioni” dal menu.
          2. Nelle Impostazioni, vai su “Sistema” > “Informazioni sul sistema” > “Impostazioni di sistema avanzate” > “Avanzate”.
          3. Premi sul pulsante “Impostazioni” nella sezione “Prestazioni”.
          4. Nella finestra che si apre, fai clic sulla voce “Regola in modo da ottenere le prestazioni migliori”.
          5. Infine, premi il pulsante “Applica” in basso e conferma premendo su “OK”.

          Se desideri invece regolare ogni effetto grafico individualmente, seleziona l’opzione “Personalizzate” e scegli gli effetti da mantenere attivi, premendo sulle voci corrispondenti. Alla fine, fai clic su “Applica” e poi su “OK”.

          Antivirus

          Se sospetti che i rallentamenti del tuo PC siano causati da malware o altri software dannosi, è consigliabile prendere alcune misure per garantire la sicurezza del sistema. Ecco alcuni suggerimenti:

          1. Aggiorna regolarmente l’antivirus: Assicurati di avere un antivirus affidabile installato sul tuo computer e aggiornalo regolarmente per garantire che le definizioni dei virus siano sempre al passo con le ultime minacce.
          2. Effettua scansioni periodiche: Programma scansioni periodiche del tuo sistema con il tuo antivirus. Se stai utilizzando Windows Defender, puoi accedere alle impostazioni di Windows, andare su “Windows Update” > “Verifica disponibilità aggiornamenti” per assicurarti di avere le ultime definizioni, e quindi eseguire una scansione rapida da “Protezione da virus e minacce”.
          3. Considera antivirus leggeri: Se il tuo computer sembra rallentato da un antivirus più pesante, potresti valutare l’utilizzo di soluzioni antivirus più leggere. Nel tutorial menzionato sono elencati alcuni antivirus che sono noti per richiedere minori risorse di sistema.

          Ricorda di prestare attenzione a eventuali segnali di attività sospetta sul tuo computer, come rallentamenti improvvisi, popup indesiderati o comportamenti anomali del sistema. In caso di dubbi, esegui scansioni approfondite e cerca assistenza da fonti affidabili.

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            Formazione, Sicurezza informatica

            Cybersecurity in Italia

            Ogni anno, in Italia, si verificano con successo numerosi attacchi informatici, e questa situazione sempre più inquietante richiede l’implementazione di soluzioni per preservare la sicurezza informatica. Determinare con precisione il numero esatto di attacchi condotti dagli hacker di anno in anno può risultare complicato, principalmente a causa della sottosegnalazione o della mancata individuazione di molte di tali attività.

            Ma come fare?

            Al fine di migliorare la protezione contro potenziali minacce, è consigliabile adottare adeguate misure per rafforzare la sicurezza informatica. In questo contesto, l’utilizzo di una VPN in Italia consente agli utenti di trasmettere e ricevere dati in modo crittografato e sicuro. Nonostante sia un approccio molto efficace, va notato che questa non rappresenta l’unica soluzione adottata nel nostro Paese.

            I dati del Clusit

            Nel corso del 2022, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, Clusit, ha pubblicato un rapporto che evidenzia un aumento significativo degli attacchi informatici in Italia. Il numero di questi attacchi ha raggiunto quota 188 nell’anno precedente, registrando addirittura un incremento del 169% rispetto al 2021.

            Questo dato indica un crescente interesse degli hacker nei confronti dell’Italia, e quando riescono ad infiltrarsi nelle infrastrutture del paese, le conseguenze sono spesso gravi. Nel 83% dei casi di successo, i danni ai sistemi informatici italiani hanno avuto un impatto significativo.

            Nel corso del 2022, il settore maggiormente preso di mira è stato quello governativo, con il 20% degli attacchi informatici diretti ai siti ministeriali o ai sistemi collegati all’esecutivo. Questo trend sembra persistere anche nel 2023, con già tre casi significativi di compromissione informatica nei confronti del governo. Di fronte a questa situazione, le autorità sono pronte a prendere misure per affrontare la minaccia.

            Le soluzioni ci sono

            Per affrontare la sfida degli attacchi informatici, il governo italiano ha adottato diverse misure allo scopo di potenziare la cybersicurezza. Al fine di essere preparato in modo adeguato, sono stati destinati 623 milioni di euro dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la crescita digitale e la sicurezza informatica. Questo finanziamento mira a migliorare l’organizzazione e la robustezza delle difese contro le minacce digitali.

            Sebbene questa strategia sia promettente, il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolinea l’importanza di investire nella formazione e nell’informazione della cittadinanza. Una popolazione consapevole è fondamentale per affrontare le minacce digitali, e la conoscenza delle tipologie di attacchi più comuni e delle contromisure è cruciale. La consapevolezza su come riconoscere e difendersi da attacchi come il phishing rappresenta la base per una presenza sicura online. È consigliato essere cauti, verificare l’autenticità delle comunicazioni e dei siti web prima di condividere informazioni personali.

            Inoltre, ci sono pratiche di sicurezza consigliate per navigare in un ambiente digitalizzato. L’utilizzo di servizi VPN è consigliato per difendere i dispositivi da accessi non autorizzati. La variazione regolare delle password, preferibilmente complesse, aiuta a prevenire la compromissione dei dati. L’installazione e l’aggiornamento regolare di software antivirus sui sistemi operativi sono fondamentali, così come effettuare frequenti backup dei dati per evitare ricatti in caso di furto di informazioni.

            I nostri servizi

            Noi di Enjoy forniamo Servizi Informatici tra cui proprio la sicurezza informatica di cui abbiamo visto l’importanza in questo articolo oltre che servizi di assistenza e consulenza.
            Per tutti i nostri servizi puoi visitare il seguente indirizzo: Base servizi Enjoy – www.enjoysystem.it.

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              Password dimenticata? Ecco come recuperarla

              La Necessità di un Gestore di Password

              Se non usiamo un gestore di password online, come LastPass, oppure non utilizziamo il Gestore delle password di Google, che le archivia automaticamente, potremmo trovarci in situazioni problematiche.

              E su Windows?

              La situazione più comune è quella di un computer Windows protetto da una password locale invece di un PIN collegato all’account Microsoft. Tuttavia, specialmente sui computer meno recenti, potrebbe essere necessario resettare la password direttamente dal BIOS, se ci si dimentica quella locale. Anche se potrebbe sembrare complicato, esistono strumenti online e alcuni di essi offrono versioni di prova per testarne l’efficacia.

              PassFab 4Winkey: La Soluzione per il Recupero delle Password di Windows

              Se hai mai dimenticato la password per accedere al tuo computer con sistema operativo Windows, sai quanto possa essere stressante. Fortunatamente, esiste una soluzione affidabile e potente per risolvere questo problema: PassFab 4Winkey.

              Recupero delle Password di Windows

              Perdere o dimenticare la password di Windows può sembrare un incubo, ma con PassFab 4Winkey, puoi risolvere rapidamente questo problema. Questa potente utility è progettata per aiutarti a recuperare o reimpostare quella di accesso al tuo sistema operativo Windows.

              Facile da Usare

              La semplicità d’uso è una delle caratteristiche distintive di PassFab 4Winkey. Anche se non sei un esperto tecnico, sarai in grado di utilizzare questo software senza problemi. Il processo di recupero è guidato da un’interfaccia intuitiva che ti porta passo dopo passo attraverso il processo.

              Una guida all’utilizzo

              Abbiamo effettuato un test di PassFab 4Winkey. Inizialmente, abbiamo utilizzato la versione di prova e successivamente abbiamo optato per quella commerciale al costo di 20 euro. Il meccanismo è sorprendentemente diretto e veloce: dopo aver installato il software su un altro computer (che può anche essere un Mac), abbiamo collegato una chiavetta USB e seguito le istruzioni del software per creare un’unità Flash di ripristino. Quest’ultima sarebbe stata inserita nel computer del quale avevamo dimenticato la password, accedendo al menu delle impostazioni del BIOS.

              Immagine che mostra la schermata iniziale di PassFab 4WinKey

              Qui trovi la guida completa

              A seconda del modello del computer in uso, l’accesso al BIOS potrebbe richiedere la pressione di tasti come Canc, F2 o F12. Comunque, è relativamente semplice identificare la combinazione giusta per il nostro PC mediante un rapido ricorso a un motore di ricerca. Una volta giunti a questo punto, abbiamo modificato l’ordine di avvio, collocando la chiavetta USB in prima posizione, e successivamente riavviato il computer. Dall’apertura della finestra che si sarebbe presentata, avremmo avuto la possibilità di reimpostare la password dell’amministratore locale di Windows, la password dell’ospite o addirittura quella di Microsoft. Una volta completate queste operazioni, avremmo rimosso la chiavetta USB e riavviato il PC.

              Altre soluzioni?

              Non va tuttavia dimenticato che un tool per il recupero delle password è disponibile gratuitamente da almeno dieci anni: ci riferiamo a Ophcrack, un software open source. Tuttavia, va notato che Ophcrack funziona solamente con versioni di Windows fino alla 7 e recupera le password tramite gli hash LM e NTLM, sfruttando le Rainbow Tables. È importante notare che il software raggiunge buoni risultati proprio perché i sistemi di codifica utilizzati da Microsoft non impiegano il “salting,” una tecnica impiegata, invece, da sistemi operativi come Linux e Mac, che li rende notevolmente più resistenti agli attacchi di forza bruta.

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                Già in passato abbiamo parlato del recupero password in questo articolo!

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                Google: ottenere risultati migliori in meno tempo

                Google è un efficace motore di ricerca che si distingue per la sua potenza e facilità d’uso. Tuttavia, utilizzando alcune strategie, è possibile migliorare ulteriormente i risultati in modo più rapido

                Nel 1998, al momento della sua fondazione, Google si differenziò dai concorrenti dell’epoca grazie alla sua interfaccia essenziale, alla sua sorprendente facilità d’uso e alla sua abilità nel fornire immediatamente i risultati desiderati. Nel corso degli anni, sono state introdotte nuove funzionalità e apportate modifiche agli algoritmi, ma quella semplicità originaria è rimasta intatta. Nonostante l’interfaccia basilare, non mancano le opzioni: alcune funzioni meno conosciute possono rendere le ricerche su Google ancora più efficaci.

                Ordiniamo i risultati per data

                È comune finire per essere tratti in inganno da informazioni datate, spesso anche di molti anni fa. Quante volte ci è capitato di cercare una notizia, condividerla con gli amici, e solo successivamente scoprire che si trattava di notizie ormai obsolete? Dopo aver effettuato una ricerca su Google, notiamo diverse opzioni sotto la barra di ricerca, tra cui ‘Strumenti’.

                Cliccando su di essa, abbiamo la possibilità di limitare la ricerca ai siti italiani, ma anche di specificare di cercare solo informazioni pubblicate dopo una determinata data o in un intervallo temporale specifico. In alternativa, possiamo utilizzare la barra di comando, utilizzando ‘before:<data>’ o ‘after:<data>’ per cercare rispettivamente risultati precedenti o successivi a una data specifica. Ad esempio, scrivendo ‘il miglior smartphone 5G after:2023’ tra virgolette doppie, otterremo solo risultati pubblicati dal 2023 in poi.

                Le ‘virgolette’

                Spesso, ci troviamo a dover esplorare tra i risultati per individuare quello più pertinente tra le diverse opzioni. Un metodo per ottimizzare la ricerca è l’uso delle virgolette. Ad esempio, se stiamo cercando una specifica opzione per Windows 10, come l’attivazione del backup, inseriamo questa frase tra virgolette. La query, ovvero il testo che inseriamo in Google, ‘come si fa il backup in Windows 10′, restituirà risultati anche per versioni precedenti di Windows.

                backup windows 10

                Ma se la modifichiamo in ‘come si fa il backup in “Windows 10”‘, restringeremo notevolmente il campo. Questa caratteristica si rivela preziosa anche per frasi lunghe, come le citazioni di personaggi celebri.

                Usiamo gli operatori booleani

                Gli operatori booleani sono stati utilizzati sin dagli esordi dei primi motori di ricerca, ma non tutti conoscono il loro utilizzo. Se non sei familiare con il concetto degli operatori booleani, non preoccuparti, è un concetto molto semplice. Fondamentalmente, ci sono due operatori principali in Google: AND e NOT.

                Ad esempio, se cerchiamo ‘programma di editing immagini “windows 10” AND “Linux”’, otterremo risultati che includono i termini ‘editor di immagini’, ‘windows 10’ e ‘Linux’. Al contrario, ‘programma di editing immagini “windows 10” NOT “Linux”’ escluderà dai risultati tutte le pagine che contengono il termine ‘Linux’.

                Ricerca specifica dentro un sito x

                Esistono alcuni siti vasti, colmi di informazioni e non sempre organizzati in modo chiaro. In queste situazioni, individuare un contenuto specifico attraverso la navigazione nei menu può richiedere molto tempo. Un trucco per trovare rapidamente ciò che cerchiamo è limitare la nostra ricerca a un singolo sito, utilizzando il comando ‘site:’.

                ricerca sito

                Ad esempio, inserendo la frase ‘backup windows 10 site:www.enjoysystem.it‘, troveremo tutti gli articoli sul backup di Windows 10 pubblicati sul sito di enjoy system.

                Scopri da dove viene un immagine

                Sia su internet che sui social media, è diffuso il fenomeno delle notizie false e delle immagini manipolate. Succede spesso di imbattersi in messaggi indignati riguardanti immagini legate a eventi molto discussi come alluvioni, terremoti, pandemie o guerre, che però sono completamente fuori contesto.

                immagine

                Per evitare di essere ingannati, possiamo utilizzare un trucchetto: carichiamo l’immagine in questione su Google Immagini e osserviamo i risultati che otteniamo. Questo ci permetterà di scoprire facilmente l’origine dell’immagine e quando è stata utilizzata per la prima volta. È una tecnica ampiamente adottata anche dai debunker per individuare e svelare le notizie false.

                Usiamo gli Strumenti

                Le voci del menu ‘Strumenti’ sono dipendenti dal contesto e variano a seconda della ricerca effettuata. Come abbiamo visto precedentemente, possiamo utilizzarlo per limitare la ricerca a date specifiche, ma le opzioni disponibili sono molteplici. Quando effettuiamo una ricerca per immagini, ad esempio, oltre alla data, abbiamo la possibilità di specificare la dimensione (piccola, media, grande o dimensioni personalizzate) e di selezionare immagini con licenza Creative Commons. Questo ci consente di riutilizzarle senza violare i diritti d’autore, sia sul nostro sito che a fini personali.

                Funzioni avanzate per la ricerca

                Google funge in pratica come un sistema operativo a sé stante, con le sue applicazioni. Considerando che probabilmente avremo sempre una finestra del browser aperta, ha senso sfruttarlo anche per altre attività. Ad esempio, se dobbiamo effettuare dei calcoli, perché utilizzare una calcolatrice? Basta inserire le operazioni da svolgere nella barra di ricerca per ottenere il risultato. Non sarà nemmeno necessario premere Invio: man mano che digitiamo, vedremo il risultato dell’operazione.

                ricerca avanzata

                Inoltre, può svolgere molte altre funzioni, come la conversione di valute o unità di misura. Alcuni esempi pratici di comandi potrebbero essere ’15 cm in inches’ per convertire da centimetri a pollici, oppure ’10 celsius in fahrenheit’ per convertire da gradi centigradi a Fahrenheit. Naturalmente, possiamo fare lo stesso tipo di conversioni anche con le valute, come ad esempio ‘100 dollari in euro’ per sapere quanti euro corrispondono a 100 dollari.

                L’IA Bard

                A luglio, Google ha introdotto in Italia Bard, il suo sistema di chat basato su Intelligenza Artificiale, il corrispettivo di Google di ChatGPT ma con la capacità di effettuare ricerche online, simile a Bing Chat che l’ha preceduto di alcune settimane. L’utilizzo è molto simile a quello di ChatGPT e possiamo interagire con esso come se stessimo parlando con una persona. Ad esempio, possiamo scrivere ‘trovami il volo più conveniente da Milano a New York nella prima settimana di agosto’. Inoltre, possiamo chiedere ‘come funziona un digital twin’ o addirittura richiedere ‘scrivimi un racconto nello stile di Umberto Eco’. Se non abbiamo voglia di scrivere, possiamo anche limitarci a parlare cliccando sull’icona del microfono.

                bard

                A differenza di Bing Chat, Bard ha un’interfaccia più pulita e non ci sommerge di pubblicità. Tuttavia, manca il fatto che le risposte di Bard non includano link di riferimento, che potrebbero essere utili per approfondire o verificare l’accuratezza delle informazioni fornite. È importante ricordare che, come con ChatGPT, è sempre meglio non fidarsi ciecamente delle risposte e verificarle sempre. Le Intelligenze Artificiali sono strumenti molto utili, ma ancora in fase di sviluppo: sono efficaci nel manipolare e elaborare testi, ma possono commettere errori e talvolta addirittura inventare informazioni. Gli ingegneri che lavorano su questi modelli li definiscono ‘allucinazioni‘. Questo è un problema con cui dovremo convivere ancora probabilmente per un po’ di tempo.

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                  UaniaBox, unire più connessioni per navigare alla massima velocità

                  Vi spieghiamo cos’è UaniaBox, frutto del lavoro di una start up innovativa nata nel 2019

                  Un po’ di tempo fa abbiamo compiuto un gesto audace, una mossa chiamata Starlink. Motivati dalla curiosità di provare la connessione satellitare di Elon Musk, abbiamo optato per l’abbonamento, ordinato il kit e installato la parabola in una zona aperta per verificare se avrebbe davvero rivoluzionato il nostro modo di connetterci a Internet. E così è stato. Starlink offre una velocità media di 150 Mbps. Tuttavia, il problema risiede nella stabilità. Starlink tende a presentare occasionali micro-interruzioni, che durano pochissimi secondi e si verificano con frequenza variabile (parliamo di 2/3 secondi ogni 3-5 ore), a volte impedendoci di giocare online o di effettuare videochiamate in modo fluido.

                  Abbiamo quindi optato per mantenere entrambe le connessioni, sia l’ADSL che Starlink. Tuttavia, ci siamo chiesti se ci fosse un modo di combinare e utilizzare contemporaneamente entrambe, magari per aumentare ulteriormente la velocità di download. È così che abbiamo scoperto UaniaBox.

                  UaniaBox e Load Balancer a confronto

                  UaniaBox è stato creato con l’obiettivo di combinare due o più connessioni Internet. In realtà, potremmo dire che l’intera filosofia di Uania è basata su questo principio, in quanto la soluzione proposta si compone di due elementi principali: UaniaBox, un dispositivo hardware da posizionare all’interno di abitazioni, aziende o uffici, e UaniaCloud, che rappresenta il datacenter di Uania.

                  Coloro tra voi più esperti probabilmente penseranno immediatamente a un “load balancer”. Per coloro meno familiari con il termine, potrebbero chiedersi cos’è esattamente un load balancer. Per comprendere appieno come funziona la tecnologia di Uania, facciamo un passo indietro e cerchiamo di chiarire il concetto.

                  Cos’è Il Load Balancer

                  Il bilanciamento del carico, noto come “load balancing”, è una tecnica informatica utilizzata per distribuire il carico di lavoro con l’obiettivo di migliorare l’efficienza di un sistema. Come si applica tutto ciò al mondo delle reti? Quando si dispone di una sola connessione, è compito di questa gestire tutto il traffico. Ciò significa che qualsiasi attività viene svolta passa attraverso quella linea e, una volta che essa raggiunge la sua capacità massima, possono sorgere problemi e rallentamenti.

                  Con due linee, la situazione diventa interessante. È possibile utilizzare un load balancer per distribuire i carichi di lavoro. Ad esempio, si potrebbe dedicare una linea al download e una alla trasmissione di dati in upload. Questo può essere realizzato sia tramite una soluzione software che mediante l’uso di un dispositivo come un router con un load balancer integrato.

                  Infatti, il load balancer non somma la velocità delle due connessioni. Per fare un esempio chiaro: se disponete di due connessioni da 100 Mbps, non otterrete una velocità di download di 200 Mbps. Il limite massimo di download rimarrà sempre a 100 Mbps.

                  Allora, a cosa serve tutto questo? Come accennato prima, questa tecnica serve principalmente a ottimizzare l’efficienza del sistema.

                  Tuttavia, nel nostro caso, avevamo l’obiettivo di unire veramente due connessioni. Ed è qui che entra in gioco UaniaBox, che promette esattamente ciò che il load balancer non può fare: la somma delle velocità di entrambe le connessioni.

                  Funzionamento

                  Uania è un’azienda italiana fondata nel 2019 con l’obiettivo di colmare la limitata disponibilità di connessioni a banda larga in quelle aree geografiche dove gli operatori tradizionali hanno difficoltà a raggiungere. Come? Attraverso una soluzione plug&play, progettata per essere facilmente installata e ancora più facile da gestire. L’obiettivo principale è di aiutare le piccole e medie imprese italiane, ma non c’è nulla che impedisca di utilizzare la soluzione di Uania anche a casa, specialmente se è lì che svolgete il vostro lavoro.

                  Come anticipato, ci sono due componenti principali: UaniaBox e UaniaCloud. UaniaCloud rappresenta il datacenter, mentre UaniaBox è il dispositivo fisico che riceverete a casa.

                  Tre varianti

                  Attualmente, esistono tre varianti: UaniaBox, UaniaBox Office e UaniaBox Pro. Le differenze principali riguardano la velocità massima supportata, il numero di porte Ethernet disponibili e l’alimentazione. Tuttavia, il funzionamento di base è lo stesso per tutte, con porte Ethernet per collegare le vostre connessioni cablate e porte USB che consentono di collegare uno smartphone o altre soluzioni che utilizzano le reti 4G o 5G.

                  UaniaBox

                  Per quanto riguarda l’installazione, non c’è nulla di cui preoccuparsi: tutto ciò che dovete fare è collegare i cavi. Nient’altro. Inoltre, avete la possibilità di accedere a una dashboard dedicata che vi permette di visualizzare alcune statistiche, modificare la rete o controllare lo stato del vostro UaniaBox, ma nulla di tutto ciò è strettamente necessario. In realtà, potreste semplicemente collegare i vari cavi e poi dimenticarvi della sua esistenza. L’UaniaBox lavorerà per voi in totale autonomia.

                  UaniaBox svolge un ruolo cruciale nel processo di combinare le connessioni. Funziona come un intermediario o un facilitatore. In pratica, la connessione tra voi e il sito web che state cercando di raggiungere (ad esempio, enjoysystem.it) non sarà diretta, ma verrà instradata attraverso un server intermedio.

                  Questo server suddivide il traffico in pacchetti e li invia a UaniaBox. Successivamente, UaniaBox li riassembla e li invia al vostro PC. Questo consente di utilizzare entrambe le connessioni contemporaneamente, aumentando la velocità effettiva di download.

                  Per chi è adatta?

                  Ebbene sì, questa soluzione funziona realmente. Abbiamo sperimentato un aumento della velocità di download che combinava quella dell’ADSL con quella di Starlink. Nel nostro caso, il beneficio è stato marginale poiché l’ADSL aveva una velocità media di 10 Mbps. Tuttavia, con una seconda connessione più veloce, potreste veramente potenziare la vostra produttività in modo significativo.

                  UaniaBox è principalmente pensato per le aziende, specialmente per coloro che si trovano in zone remote o poco servite e necessitano di aumentare la velocità della propria rete.

                  UaniaBox: unire due connessioni Internet è possibile

                  Inoltre, UaniaBox potrebbe esservi utile in caso di problemi legati alla vostra connessione fissa. È possibile collegare una connessione 4G o 5G, quindi, in caso di danni o rallentamenti alla vostra linea ADSL o fibra, la vostra azienda potrebbe continuare a rimanere online e a operare.

                  Per quanto riguarda i costi, dipendono dalla soluzione che state cercando. Sul sito web di Uania, troverete un configuratore che vi aiuterà a individuare l’offerta più adatta alle vostre esigenze e, soprattutto, a quelle della vostra impresa.

                  Funziona davvero?

                  Ebbene sì, questa soluzione funziona realmente. Abbiamo sperimentato un aumento della velocità di download che combinava quella dell’ADSL con quella di Starlink. Nel nostro caso, il beneficio è stato marginale poiché l’ADSL aveva una velocità media di 10 Mbps. Tuttavia, con una seconda connessione più veloce, potreste veramente potenziare la vostra produttività in modo significativo.

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                    Windows 11 lite
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                    Windows 11 Lite Edition

                    Ecco come ottenere la versione leggera e veloce di Windows 11 adatta per i PC più datati, seguici per la guida e il download!

                    Windows è diventato rapidamente il sistema operativo più diffuso al mondo in diverse versioni. Tuttavia, nel corso degli anni, il sistema operativo è diventato sempre più esigente in termini di risorse, il che significa che le ultime versioni non possono essere utilizzate su computer più vecchi.

                    In altre parole, i computer che non sono abbastanza recenti non sono in grado di supportare le ultime versioni di Windows a causa dei requisiti di sistema più elevati.

                    Risorse troppo esose

                    Per poter installare e utilizzare Windows 11, è necessario avere un computer con un processore Intel Core almeno Kaby Lake (ottava generazione) o un processore AMD Ryzen 2000, 4GB di RAM, Secure Boot e TPM attivi. Tuttavia, queste specifiche escludono molti utenti dal poter utilizzare l’ultima versione del sistema operativo Microsoft.

                    Fortunatamente, c’è chi ha ridotto le richieste di sistema di Windows 11, così che il sistema operativo possa funzionare con soli 2GB di RAM e con un disco rigido di piccole dimensioni, come ad esempio un semplice SSD da 64GB. In questo modo, un maggior numero di utenti potrà utilizzare Windows 11.

                    Cosa è stato tagliato

                    L’obiettivo di ridurre le richieste di sistema di Windows 11 è stato raggiunto eliminando tutte le app preinstallate non essenziali, come News, Xbox, Office Hub, Maps, Mail, Media Player e Internet Explorer. Inoltre, il supporto per la sintesi vocale e OneDrive sono stati eliminati.

                    Sono rimasti solo Microsoft Teams e Cortana, che sembrano essere così integrate nel sistema operativo da non poter essere eliminate. Anche il browser Edge è stato rimosso, ma rimane l’icona. In questo modo, il sistema operativo richiederà meno risorse e sarà possibile utilizzarlo su computer meno potenti.

                    Tolte anche le limitazioni

                    Siamo voluti andare oltre la semplice riduzione delle richieste di sistema di Windows 11, eliminando alcune delle limitazioni più fastidiose. Abbiamo eliminato la necessità di avere almeno 4GB di memoria, rimosso la richiesta di un account Microsoft online e attivato automaticamente un account locale. Inoltre, abbiamo disattivato la possibilità che Microsoft installi applicazioni potenzialmente inutili e raccogliere dati sull’utilizzo del computer e delle applicazioni. Infine, abbiamo disattivato la gestione dello spazio riservato.

                    In sostanza, siamo partiti da un sistema operativo stabile e veloce, ma un po’ esoso in termini di richieste di sistema e siamo riusciti a creare un’immagine ISO molto più leggera (download qui) in termini di applicazioni preinstallate, che richiede minori risorse e non ha le limitazioni all’installazione tipiche della versione “standard” di Windows 11. È importante sottolineare che questa versione di Windows 11 che abbiamo creato non è ufficiale e non è supportata da Microsoft per gli aggiornamenti.

                    Procuriamoci Windows 11

                    Vediamo come scaricare gratuitamente una copia dell’ultimo sistema operativo Microsoft.

                    iso download
                    Scarichiamo la ISO di Windows 11
                    Colleghiamoci al sito https://www.short.tips/url/scaricawin11,
                    scorriamo la pagina verso il basso fino a cercare la sezione
                    Download dell’immagine del disco (ISO) di Windows 11. Clicchiamo su Seleziona il download, scegliamo Windows 11 (multi-edition ISO) e quindi facciamo clic su Scarica. Scegliamo Italiano come lingua e Conferma. Per scaricare la ISO clicchiamo su 64-bit download.
                    montiamo iso
                    Prepariamoci a montare l’immagine appena scaricata
                    Clicchiamo sulla ISO appena scaricata per fare in modo che il sistema operativo effettui il mount su un disco virtuale, così da avere accesso ai file in esso contenuti. Apriamo dunque la ISO e annotiamo la lettera dell’unità virtuale creata (nel nostro caso D:): ci servirà qualche passo più avanti per la costruzione della nuova ISO.

                    Costruiamo la nostra ISO “Lite”

                    costruisci iso
                    Alla ricerca di info
                    Avviamo il Prompt dei comandi digitando CMD nella
                    casella di ricerca; scegliamo la voce Esegui come
                    amministratore
                    . Digitiamo D: seguito da Invio (sostituendo D: con la lettera del drive annotata in precedenza), quindi digitiamo il comando dism/Get-WimInfo/WimFile:”E:\sources\install.wim”/index:1 e premiamo nuovamente Invio.
                    versione windows 11
                    Occhio al numero di versione
                    Vedremo comparire una serie di informazioni su Windows
                    11, tra cui il numero di versione. Quest’ultima info è particolarmente importante poiché risulta essere lo strumento da utilizzare per “far dimagrire” Windows 11 (non è compatibile con tutte le release). Verificato di avere una versione compatibile (vedi box a lato) chiudiamo il prompt dei comandi cliccando sulla X in alto a destra.
                    tiny builder
                    Avviamo TinyBuilder
                    Copiamo sul disco rigido la cartella (da qui) nella quale è contenuto il tool TinyBuilder e cerchiamo al suo interno il file contenente il numero di versione del nostro Windows 11. Clicchiamo
                    su di esso con il tasto destro del mouse e scegliamo Esegui come amministratore per avviare la procedura batch.
                    versione
                    Scegliamo la versione
                    Quando richiesto digitiamo la lettera dell’unità virtuale che contiene la ISO di Windows 11, nel nostro caso D, e proseguiamo con Invio. Scegliamo la versione di Windows 11 da utilizzare tra quelle presenti sulla ISO scaricata dal sito
                    Microsoft, premendo il relativo numero. Ad esempio, per Windows 11 Pro dovremo digitare 5 e premere Invio.
                    Costruiamo la nuova immagine
                    Verrà avviata l’operazione di “pulizia” dei programmi inutili e di costruzione della nuova ISO, per cui tocca attendere qualche minuto affinché venga eliminato tutto l’eliminabile. Durante questa fase vedremo apparire a video nella finestra del Prompt dei comandi le indicazioni sui programmi eliminati.
                    Abbiamo terminato!
                    La fase di eliminazione dei programmi dura pochi minuti (se disponiamo di un SSD e di un buon PC occorrono meno di cinque minuti). Terminata questa fase, i restanti file di Windows vengono rimessi assieme per realizzare la nuova ISO
                    (il file ottenuto ha una dimensione di 4,6GB). Quando richiesto, premiamo un tasto per completare l’operazione.

                    Installiamo la nuova versione dell’OS

                    Terminata la realizzazione della ISO, possiamo scegliere di masterizzarla su un DVD (servirebbe un Dual
                    Layer) oppure, e noi consigliamo vivamente di farlo, creare una chiavetta USB.

                    download rufus
                    Rufus, dacci una mano
                    Avviamo Rufus (download qui), clicchiamo sulla casella di selezione Dispositivo/Unità e scegliamo l’unità USB sulla quale copiare i file di Windows 11. Clicchiamo su Seleziona, cerchiamo la ISO costruita nel passo precedente, clicchiamoci su e carichiamola nel programma con Apri. Lasciamo inalterate le altre opzioni e clicchiamo Avvia.
                    windows 11 customize
                    Togliamo qualche barriera
                    Prima di avviare la procedura possiamo personalizzare ulteriormente la nostra installazione di Windows 11. Lasciamo selezionate le due opzioni già spuntate per rimuovere la limitazione relativa ai 4GB di memoria, al Secure Boot e al TPM 2.0 ed eliminare la richiesta di un account Microsoft.
                    windows 11 customize 2
                    Controlliamo la nostra privacy
                    Per creare un account locale selezioniamo la terza opzione e inseriamo nella casella di testo un nome per l’utente che verrà creato. Utile, inoltre, anche selezionare l’ultima opzione presente nella schermata, così da disabilitare la raccolta di dati da parte di Microsoft. Confermiamo le nostre scelte con un clic su OK.
                    Windows 11 Lite Edition
                    Windows 11 Lite Edition è pronta!
                    Prima di avviare la creazione vera e propria dell’unità USB, ci sarà chiesta conferma dell’eliminazione dei dati presenti su di essa. Clicchiamo su Ok per proseguire e attendiamo il termine dell’operazione, quindi clicchiamo sul pulsante Chiudi per uscire da Rufus e avremo la chiavetta pronta per installare Windows 11 anche su di un PC datato.

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