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Office e Teams su tablet Amazon Fire

In concomitanza alla presentazione dei nuovi tablet Fire 10 HD, Microsoft ha annunciato che sullo store Amazon è possibile trovare le App Office e OneNote e Teams (anche se non viene menzionata nel comunicato ufficiale).

Tra le caratteristiche del nuovo Fire HD 10 viene evidenziata la possibilità di utilizzare il tablet come strumento di produttività. Microsoft ha dunque atteso l’annuncio di Amazon per comunicare la disponibilità delle sue app anche su Fire OS. Negli Stati Uniti e altri quattro paesi (non in Italia) sarà possibile acquistare il Productivity Bundle che include il tablet, la tastiera staccabile e un anno di abbonamento alla suite Microsoft 365.

Office e Teams su tablet Amazon Fire

Le app potranno essere installate su tutti i tablet Fire compatibili. Sullo store di Amazon c’erano già altre app di Microsoft, tra cui OneDrive, Outlook e Xbox Game Pass. Le app Office, OneNote e Teams sono derivate dalle versioni pubblicate sul Google Play Store (Fire OS è una versione custom di Android).

L’app Office comprende Word, Excel e PowerPoint. Gli utenti troveranno tutte le funzionalità più note. Utilizzando un account Microsoft è possibile salvare i file su OneDrive, rendendoli accessibili da altri dispositivi e sul web. L’app OneNote consente invece di prendere appunti e sincronizzarli con tutti i dispositivi.

L’app Teams, infine, consente di utilizzare il popolare servizio per le videoconferenze su tablet Amazon Fire (alcune funzionalità avanzati sono disponibili solo con abbonamento Microsoft 365).

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Formazione, Hardware

Apple iMac Pro: il nuovo design

Dopo la presentazione dei nuovi iMac colorati, la Apple sembra ormai essere in procinto di annunciare anche il loro fratello maggiore, il modello iMac Pro dotato di un comparto hardware più potente e di un nuovo design inedito. Spinto da un nuovo processore Apple Silicon della serie M, eccolo in anteprima.

Apple iMac Pro: il nuovo design

Che il 2021 sarebbe stato un anno importante per la linea Mac è noto da tempo. L‘Apple Silicon iMac Pro potrebbe avere un design simile all’iMac M1 lanciato di recente.

Apple Silicon iMac Pro

Il prossimo Apple Silicon iMac Pro potrebbe avere molte somiglianze con l’iMac M1, tra cui il design industriale ed elegante, la finitura squadrata e le cornici ridotte. Secondo alcune fonti, non ci sarà più il logo Apple nella parte anteriore e l’intero dispositivo presenterà una finitura grafite o grigio siderale. A condividere le immagini è stato il profilo LeaksApplePro, con un riferimento anche alle presunte specifiche tecniche integrate. Si parla anzitutto di un nuovo processore della serie M, dunque l’evoluzione dell’unità M1 già vista in azione su MacBook Pro, MacBook Air, Mac mini e iMac.

Non è chiaro se l’unica colorazione disponibile sarà Graphite/Space Grey oppure se l’azienda di Cupertino ne proporrà altre. Dovrebbero inoltre essere presenti quattro porte Thunderbolt e uno slot Ethernet. Non è da escludere nemmeno la presenza di un lettore per schede SD posizionato sul lato del computer desktop all-in-one.

Come sempre, trattandosi di leak non confermati né smentiti in via ufficiale, il tutto va preso con le pinze. A quando un possibile annuncio? Occhi puntati in direzione dell’evento WWDC 2021 organizzato dalla società di Tim Cook dal 7 all’11 giugno.

Apple Silicon iMac Pro
Apple Silicon iMac Pro
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Formazione, Intelligenza artificiale, Sicurezza informatica

Cambia le password compromesse con Google Duplex

Nel corso del Google I/O, Google ha annunciato un ampliamento delle funzionalità di Duplex: la possibilità di cambiare al posto dell’utente una password compromessa. Il “servizio” che ricorderanno in molti per il fatto che può condurre in autonomia una prenotazione al telefono – per il momento solo negli USA – si arricchisce adesso della possibilità di modificare una password rubata.

Password rubata? Ci pensa l’IA di Duplex

La funzionalità si basa su Duplex on the Web ed è in un primo momento riservata solo agli Stati Uniti. Si attende un rilascio che arriverà poi progressivamente a interessare altri territori.

Cambia le password compromesse con Google Duplex

La novità arriva da GSEC, il Google Safety Engineering Center inaugurato nel 2019 a Monaco, in Germania. Quest’ultimo è al lavoro sul fronte della privacy e della sicurezza, con un occhio di riguardo a quanto concerne la navigazione con il browser Chrome. Adesso l’intelligenza artificiale composta dal duo Google Assistant e Google Duplex può svolgere l’intera trafila al posto nostro, compresa la scelta di una nuova password più efficace della precedente ed il suo salvataggio tra le credenziali d’accesso nel gestore delle password di Google Chrome (che poi è il medesimo di quello che ci si ritrova su qualsiasi dispositivo Android associato a quell’account).

Prima eravamo noi a compiere manualmente tutta la prassi per modificare magari anche decine di password, recandosi nei singoli portali e entrare nel proprio account. Non una trafila difficile da svolgere ma particolarmente seccante in special modo se le password a rischio e quindi da cambiare, sono appunto molte.

Una volta individuata una password compromessa tra quelle sincronizzate con l’account Google, l’intelligenza artificiale evita all’utente l’obbligo di visitare la piattaforma o il servizio in questione e procedere in modo manuale alla sua modifica. A tale scopo è ovviamente necessario che sappia interagire con il sito. Per questo motivo, almeno in un primo momento, l’elenco di quelli compatibili è limitato (c’è Twitter, gli altri non sono stati resi noti). Google confermerà quindi di aver “cambiato la password con successo” con quella nuova inserita nell’app e salvata nel nostro manager.

Google ha detto che la novità sarà “gradualmente” a disposizione di tutti coloro che utilizzano Chrome per Android, e che inizialmente sarà disponibile negli Stati Uniti per arrivare poi altrove.

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Formazione, Sicurezza informatica, Smartphone

Configurare VPN su iPhone e iPad

Oggi parleremo di come configurare una VPN su iPhone e iPad, utilizzando per lo scopo sia le app dei servizi (da installare come una qualsiasi altra app) sia il sistema di connessione VPN integrato all’interno del sistema operativo iOS o iPadOS e farlo manualmente.

Per proteggere la navigazione su Internet e mascherare l’indirizzo IP su iPhone e iPad possiamo utilizzare un servizio VPN dedicato, così da creare un tunnel sicuro e cifrato quando siamo all’estero o siamo connessi ad un hotspot pubblico.

Con un VPN su iPhone e iPad nessuno saprà quali siti stiamo visitando e nessun hacker potrà recuperare le nostre credenziali d’accesso (quando siamo connessi ad una rete vulnerabile o una rete già compromessa), aumentando sensibilmente il livello di sicurezza e privacy quando navighiamo da un dispositivo mobile.

Una VPN dunque altro non è che una rete virtuale privata, instaurata come connessione tra soggetti che utilizzano, come tecnologia di trasporto, un protocollo di trasmissione pubblico e condiviso, come ad esempio la suite di protocolli Internet.

VPN su iPhone e iPad

Perché usare una VPN

Se ci colleghiamo ad un hotspot Wi-Fi pubblico corriamo un grande pericolo: un malintenzionato potrebbe infatti captare il traffico dati tra l’iPhone/iPad e il punto d’accesso a cui siamo collegati, gettando le basi per un furto d’identità o per accedere ai conti correnti bancari. Utilizzando una VPN saremo in grado di bloccare ogni violazione della privacy utilizzando una connessione cifrata dal telefono fino al sito che abbiamo scelto di caricare.

La VPN è attualmente uno dei migliori sistemi per tutelare la privacy degli utenti su iPhone e iPad. Molti utenti non lo sanno ma la connessione a Internet è spiata da moltissimi soggetti, spesso insospettabili: il provider Internet per esempio può tenere traccia dei siti che un utente iPhone o iPad visita, così da generare dei log utili in caso di indagini o di richieste da parte di qualche agenzia governativa.

Molti utenti desiderano avere sempre a portata di mano una VPN per cambiare rapidamente indirizzo IP, così da poter accedere ai servizi che limitano l’accesso agli utenti di alcune nazioni o superare i sistemi di filtraggio e di censura (come per esempio il Great Firewall cinese).

Quale VPN scegliere

Scegliendo un buon servizio VPN per l’iPhone o l’iPad potremo beneficiare di server veloci in qualsiasi parte del mondo e di connessioni cifrate con tecnologia militare, così che nessun dato possa essere intercettato. Di servizi tra cui scegliere ce ne sono molti ,qui di seguito mostriamo quelli tra i più conosciuti e miglior efficienza per dispositivi Apple.

cyberghost vpn

Veloce, affidabile, super sicura con una crittografia potente. Ottima per lo streaming 4K.

nordvpn

Una tra le migliori VPN per privacy, sicurezza e velocità su numerosi server.

provate internetaccess vpn

Popolare VPN affidabile e estremamente veloce con sede negli Stati Uniti. Alto livello di sicurezza.

vyprvpn

VPN con una sicurezza elevata e una delle più reti più estese

express vpn

Veloce e sicura offre una protezione completa anche con P2P, streaming in 4K

surfshark vpn

VPN veloce e semplice da usare anche per i meno esperti.

private vpn

Uno dei migliori provider VPN in termini di rapporto qualità/prezzo

pure vpn

Un’ottima scelta per lo streaming e la navigazione sul web

hide my ass vpn

Una delle prime VPN. Veloce e con il maggior numero di server nel mondo.

ip vanish vpn

La migliore VPN per i principianti con alcune buone opzioni di sicurezza

trust.zone

Molto conveniente e veloce, facile da usare, senza registrazione

Configurare VPN su iPhone e iPad tramite app

Il metodo più semplice e rapido per configurare una VPN su iPhone prevede l’utilizzo dell’app fornita dal servizio, liberamente scaricabile dall’Apple App Store. Dopo aver scelto il servizio e attivato un account (in prova gratuita o in abbonamento) apriamo l’App Store sul device Apple, pigiamo sull’icona Cerca in basso a destra e cerchiamo il nome del servizio VPN scelto.

Configurare VPN su iPhone e iPad tramite app

Una volta identificato il servizio premiamo sul tasto Ottieni accanto al nome per avviare il download dell’app VPN; se in passato abbiamo già scaricato un’app VPN troveremo l’icona della nuvola con la freccia verso il basso (al posto del tasto Ottieni), così da poter scaricare velocemente un’app già usata in passato. Non appena il download è terminato pigiamo sull’icona dell’app e, nella schermata iniziale, premiamo su AccediSign in o Login per poter inserire le credenziali d’accesso dell’account creato per usufruire della VPN.

Dopo aver inserito le credenziali è necessario fornire il consenso a tutte le finestre d’avviso che compariranno sullo schermo, così da poter sbloccare appieno tutte le funzionalità del servizio; per connettersi è sufficiente scegliere una nazione o un server sulla mappa dell’app e premere su Connetti o su Connect per avviare la VPN su iPhone o su iPad.

Su alcune app è possibile anche connettersi velocemente al server più veloce premendo sul tasto Quick Connect (presente di solito nella prima schermata dell’app).

Configurare manualmente una VPN

Se hai tutte le informazioni di accesso a portata di mano, puoi configurare manualmente un client VPN su iPhone:

  • Clicca su Impostazioni
  • Seleziona Generali
  • Tap su VPN
  • Clicca su Aggiungi configurazione VPN…
  • Clicca su Tipo e scegli tra IKEv2, IPSec o L2TP
  • Torna indietro e inserisci tutte le altre informazioni: descrizione, Server e ID Remoto
  • Inserisci le credenziali di autenticazione (Nome Utente o Certificato)
  • Se usi un proxy, puoi attivarlo cliccando in basso su Manuale o Automatico
  • Clicca su Fine
Configurare manualmente una VPN

Ora non devi far altro che ritornare alla schermata VPN e attivare la configurazione appena completata. Anche in questo caso, non dimenticare di disattivarla quando non serve.

Adesso hai tutte le informazioni necessarie per configurare una VPN sul tuo iPhone.

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velocizza windows 10
Formazione, Software

Velocizzare avvio e prestazioni di Windows 10

In questo articolo parleremo di alcuni semplici trucchi per velocizzare l’avvio di Windows 10 e migliorare le prestazioni di un sistema operativo già molto ben ottimizzato ma che, in alcuni casi, si può appesantire e iniziare a mostrare qualche incertezza di troppo. Tutti questi trucchi sono semplicissimi da eseguire e non richiedono alcuna particolare conoscenza informatica.

Ogni giorno, milioni di computer Windows vengono avviati e i poveri utenti che devono usarlo per lavoro restano in attesa a guardare la successione di schermate che Windows mostra prima di caricare il desktop.

Questo processo di boot può impiegare anche da qualche secondo a qualche minuto, a seconda del computer usato e dell’ottimizzazione del sistema. In alcuni casi può bastare cambiare qualche impostazione, in altri fare modifiche a livello di sistema o a livello di BIOS, in altre ancora cambiando qualche componente interna del computer: l’unica opzione esclusa è quella di comprare un nuovo computer, una risposta troppo ovvia e non sempre applicabile (per esempio in ufficio dobbiamo accontentarci del computer messo a disposizione).

Velocizzare l'avvio di Windows 10

Disabilitare i programmi in avvio automatico

Molto spesso alcuni programmi si piazzano in esecuzione automatica in modo da rimanere attivi in background e rallentare sia l’avvio di Windows che il suo regolare funzionamento.

Per vedere i programmi che si avviano da soli, basta solo guardare l’area di notifica accanto l’orologio in basso a destra ed espanderla cliccando sulla freccetta.

Se ce ne sono più di 5, c’è qualcosa di troppo.

avvio automatico windows 10

Possiamo rimuovere velocemente i programmi in avvio automatico che non ci interessano premendo con il tasto destro del mouse sulla barra delle applicazioni, selezionando la voce Gestione attività, cliccando su Più dettagli (se presente), portandoci nella scheda Avvio e utilizzando il tasto destro sui programmi o processi da disattivare (grazie alla voce Disabilita).

Nel caso vi compaia una finestra piccola, cliccate in basso su Più dettagli e vi si aprirà una finestra più grande con varie tab in alto.

Attenzione però a non disabilitare programmi e applicazioni che non conoscete. Se non siete sicuri, cliccate con il tasto destro su uno di questi programmi e scegliete Cerca online.

Vi si aprirà la finestra del browser con indicazioni su cosa fa quella determinata applicazione, in modo che possiate capire se vi conviene disabilitarla o meno.

Attivare l’Avvio rapido

Una delle caratteristiche migliori delle ultime versioni di Windows è l’avvio veloce, una sorta di ibernazione ibrida che permette di salvare lo stato del sistema operativo e di riavviarlo velocemente in qualsiasi condizione e con qualsiasi tipo di hardware.

Per avviare questa modalità apriamo il menu Start in basso a sinistra, digitiamo la parola Coperchio, apriamo la voce Cambia le operazioni eseguite alla chiusura coperchio, premiamo in alto su Modifica impostazioni attualmente non disponibili e assicuriamoci che sia spuntata la voce Attiva avvio rapido (scelta consigliata), quindi riavviamo il PC.

avvio rapido windows 10

Disabilitare ombre, animazioni ed effetti grafici

Windows 10 ha una grafica piacevole e curata tra ombre, effetti visivi e animazioni, ma ciò può significare un rallentamento delle prestazioni se si possiede un PC lento e con diversi anni alle spalle. Per fortuna è molto semplice disabilitare questi elementi grafici.

Nella casella di ricerca di Windows 10 scrivete sysdm.cpl e premete Invio. Cliccate sulla tab Avanzate e su Impostazioni poco sotto la voce Prestazioni. A questo punto, se non volete passare in rassegna alle singole voci, basta spuntare la voce Regola in modo da ottenere le prestazioni migliori.

regolare effetti windows

Liberare spazio sul disco

Se il disco principale del computer è quasi pieno, Windows diventa più lento e questo è un dato di fatto incontrovertibile. Bisogna quindi scorrere tutti modi per liberare spazio disco sul PC, usando programmi come adatti a scovare i file più grandi e i file duplicati.

liberare spazio disco

Si possono anche svuotare le cartelle di sistema dai file di backup, dai service pack e altri file inutili. Come ultima soluzione possiamo anche aumentare lo spazio a disposizione comprando un disco più capiente.

Installare più RAM

Purtroppo in molti computer, anche nuovi si presentano con 4 o con 8GB di RAM, magari sufficienti in un primo momento ma che si riempiono velocemente dopo qualche settimana d’uso del computer, specie se apriamo molti programmi contemporaneamente.

Il miglioramento delle prestazioni è di gran lunga superiore se installiamo ulteriori banchi di RAM. Con una spesa molto contenuta possiamo comprare un altro banco di memoria RAM da inserire nel PC ed arrivare almeno a 16GB, così da non avere mai problemi qualsiasi programma.

Ne avevamo già parlato in questo articolo, è possibile anche aumentare la RAM in maniera virtuale. Agendo in pratica sulle dimensioni del file di paging, ossia una parte dell’HD che viene utilizzata dal Sistema Operativo per alleggerire la RAM quando quest’ultima scarseggia.

Installare un SSD come disco primario

Di tutti i modi per velocizzare l’avvio di Windows e migliorare le prestazioni , l’uso di un SSD è quello più efficace. Se si vuol avviare il computer in pochi secondi allora bisogna passare a una SSD, le unità veloci con prezzi sempre più popolari e alla portata di tutti (anche in versione da 1TB).

ssd

Un SSD è un dispositivo di archiviazione digitale che contiene varie schede di memoria flash collegate fra loro. Confrontando SSD vs HDD, l’unità SSD non ha parti mobili.

Funziona in maniera molto simile a una chiavetta USB, solo meglio. Le velocità di lettura e scrittura sono maggiori, la capacità di archiviazione totale è maggiore e l’affidabilità è molto superiore rispetto alle chiavette USB standard.

Grazie all’assenza di parti mobili, la confezione delle unità SSD è spesso molto compatta. Per questo motivo, le unità SSD sono molto comuni in computer portatili e tablet.

Il vantaggio principale di unità SSD (a stato solido), è la semplicità. Non ci sono parti mobili come nei HDD, e questo significa che non c’è quasi nulla che si possa rompere. Tutto questo rende le unità SSD incredibilmente solide e affidabili. Le unità a stato solido possono resistere a un carico fino a 1500 G, il che significa che possono resistere alla durezza della vita quotidiana con un rischio minimo o nullo di essere danneggiate.

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Formazione, Internet, Software

Collegare una stampante wireless

La stampa wireless è ormai una funzionalità presente in qualsiasi stampante moderna ed è estremamente conveniente perché permette di tenerla lontana dal computer, magari un po’ nascosta o anche in un’altra stanza, senza dover stendere cavi antiestetici e scomodi per collegarla.

Inoltre sono dei dispositivi molto utilizzati non solo in ambito lavorativo ma anche a casa perché permettono di effettuare una stampa rapida e ottimale.

Per chi ha problemi con la stampante wireless o per chi non l’ha mai configurata e l’ha appena comprata, in questa guida vi mostreremo come collegare la stampante Wi-Fi delle principali marche, così da poter seguire la procedura adatta al dispositivo in nostro possesso.

Vi mostreremo anche una procedura molto rapida per poter aggiungere velocemente la stampante alla rete di casa e al PC, sia con Windows che MacOs.

Collegare una Stampante wifi

Prima di tentare la configurazione della nuova stampante Wi-Fi sarà fondamentale controllare il corretto funzionamento della rete Wi-Fi alla quale sia la stampante Wi-Fi che il Pc/Mac Book si appoggeranno per comunicare. Questo veloce controllo è fondamentale poiché spesso alla base degli errori e del malfunzionamento c’è proprio un’assenza di rete.

Connessione tramite WPS

Non tutti sanno che le stampanti Wi-Fi possono essere collegate anche in modo diverso.

Uno di questi è senza dubbio la configurazione mediante WPS che significa “Wi-Fi Protected Setup”. Si tratta sostanzialmente di una tecnologia che permette di far comunicare i router e i dispositivi wireless che sono in grado di supportarli.

Ciò avviene grazie a un semplice tasto oppure immettendo un pin composto da otto cifre. Se il tuo dispositivo supporta questa opzione ti basta cliccare sul tasto “WPS” che si trova sul router dopodiché, dopo aver atteso alcuni minuti, ripeti l’operazione questa volta cliccando sul tasto “WPS” della tua stampante Wi-Fi.

Pertanto non avrai bisogno di inserire alcuna password lunghissima né di fare qualche altra operazione poiché si tratta di un procedimento molto facile da eseguire.

Devi però tenere presente che tale metodo può avere anche dei grandi svantaggi, uno di questi riguarda senz’altro la sicurezza. Già in passato tale sistema ha mostrato alcune falle nel funzionamento. Potrebbe capitare infatti che alcuni malintenzionati riescano ad avere accesso alla tua rete Wi-Fi in modo abusivo proprio perché non c’è alcuna password di sicurezza.

Pertanto in questi casi è preferibile mettere al sicuro la propria rete e disattivare la tecnologia WPS.

Un’altra tecnologia molto usata ultimamente che consente di connettere la stampante Wi-Fi alla rete wireless è il Wi-Fi Direct. Tale tecnologia è molto utile dal momento che fa in modo che possano connettersi le stampanti e i dispositivi come tablet, smartphone e computer. Tale collegamento però avviene senza l’appoggio di questi ultimi alla rete del router.

Connessione manuale alla rete Wi-Fi

Se non vogliamo utilizzare il tasto “WPS” o esso non è presente, dovremo configurare manualmente la connessione Wi-Fi, così da rendere disponibile la stampante a tutti i dispositivi di rete. Per collegare la stampante alla rete accendiamola, premiamo il tasto “Menu” o “Setup”, portiamoci nel menu “Wi-Fi”, “Wireless” o “WLAN” e selezioniamo la modalità d’inserimento manuale della password.

Partirà una ricerca delle reti Wi-Fi disponibili nei paraggi. Al termine della scansione, selezioniamo la nostra rete wireless e utilizziamo i tasti presenti sulla stampante per inserire la password d’accesso. Al termine della configurazione premiamo su “OK” e accendiamo il Wi-Fi premendo sull’apposito tasto, così da realizzare la connessione.

stampante wifi

Se la stampante in vostro possesso non dispone di un display, possiamo anche realizzare la connessione con un metodo alternativo.

Teniamo premuto il tasto “Wi-Fi” per qualche secondo, installiamo l’app specifica (in base al produttore della stampante) sul nostro smartphone e colleghiamoci alla rete Wi-Fi provvisoria creata dalla stampante stessa (di solito riconoscibile perché non dispone di password d’accesso e presenta lo stesso nome della stampante); dopo aver effettuato il collegamento seguiamo i passaggi offerti dall’app per inserire la password d’accesso alla rete Wi-Fi.

Per approfondire il discorso su tutti i metodi di connessione presenti per ogni produttore di stampante, vi raccomandiamo di leggere i suggerimenti presenti nelle varie guide ufficiali.

Collegare stampante Wi-Fi a Windows

Una volta connessa la stampante alla rete Wi-Fi, dovremo configurare Windows per poterla gestire correttamente, installando il giusto driver e l’eventuale app o programma di gestione.

Il metodo più veloce per collegare la stampante Wi-Fi a Windows 10 prevede l’utilizzo degli strumenti integrati nel sistema operativo. Questi provvederanno a scaricare il giusto driver di stampa da Internet e a rendere disponibile la stampante a tutti i programmi.

Per utilizzare lo strumento integrato assicuriamoci che la stampante sia già accesa e connessa alla stessa rete Wi-Fi dove è presente il computer in uso, quindi apriamo il menu “Start“, apriamo l’app “Impostazioni”, portiamoci nel menu “Stampanti e scanner” e clicchiamo su “Aggiungi una stampante o uno scanner”.

Il sistema partirà alla ricerca di ogni eventuale stampante presente in rete; non appena la nuova stampante è visibile, selezioniamola e facciamo clic su “Aggiungi dispositivo”. Windows partirà alla ricerca di un driver compatibile, così da poter subito iniziare a stampare. Se la stampante è una multifunzione, verrà scaricato anche il driver per lo scanner.

Trasformare una stampante normale in stampante Wi-fi

Chi non avesse acquistato una stampante Wi-Fi ma vuole comunque sfruttare tale funzione può farlo in pochi e semplici passaggi.

Tale processo infatti permette di utilizzare una connessione wireless anche alle stampanti che non dispongono di questa possibilità. Quello che bisogna fare consiste nel collegare la stampante a un router, un access point oppure un computer che abbia un accesso a internet.

La stampante dunque dovrà essere configurata per fare in modo che possa essere collegata a tutti i dispositivi connessi alla rete wireless (se utilizzi un sistema di cloud printing puoi usare anche quelli connessi in remoto).

Chi ha un router con una o più porte USB può collegarlo alla stampante attraverso questo ingresso in modo tale da modificarla in una stampante di rete a cui si può avere accesso da tutti i dispositivi. Per attivare la condivisione della stampante però dovrai assicurarti che nel pannello di configurazione del router sia attivata tale funzione. Ci sono però anche dei comodi servizi di cloud printing che ti permettono di far diventare una stampante normale USB in una stampante di rete a cui si può avere accesso anche da remoto.

Collegare una stampante Wi-Fi al Mac

Per usare una stampante, devi aggiungerla all’elenco delle stampanti utilizzando le preferenze “Stampanti e Scanner”. Se sei passato da un computer Windows a un computer Mac, utilizza le preferenze “Stampanti e Scanner” nello stesso modo in cui avevi utilizzato il pannello di controllo Stampa di Windows.

Nella maggior parte dei casi, quando aggiungi una stampante, macOS utilizza AirPrint per collegarsi alla stampante o scarica automaticamente un software per la stampante (chiamato anche driver della stampante). Non installare il software fornito con la stampante o presente sul sito web del produttore; segui i passaggi inclusi nelle istruzioni riportate di seguito e macOS ti chiederà di scaricare il software più recente, se necessario.

e la stampante è abilitata per AirPrint, è compatibile con macOS. Se la stampante non è compatibile con AirPrint, puoi accertarti che sia compatibile con macOS consultando l’articolo del Supporto Apple Driver per stampanti e scanner per Mac.

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Applicazioni, Sicurezza informatica, Smartphone

WhatsApp: rubare il profilo diventa banale

Avevamo parlato in un articolo precedente di come WhatsApp fosse considerato da parte del capo di Telegram, Pavel Durov, poco sicuro. Attraverso un indirizzo email e il numero di telefono della vittima, gli hacker possono “rubare” un profilo WhatsApp in maniera banale, senza troppi problemi.

Il problema è piuttosto serio. Due ricercatori di sicurezza, Luis Marquez Carpintero ed Ernesto Canales Pereña hanno dimostrato che chiunque potrebbe potenzialmente prendere possesso di un account WhatsApp utilizzando una procedura assolutamente facile.

La cosa incredibile è che questa procedura sfrutta un meccanismo di sicurezza implementato in WhatsApp per verificare gli account.

In pratica, se si conosce il numero di telefono della vittima e si ha un indirizzo email valido è possibile “sfrattare” il legittimo titolare di un account WhatsApp e insediarsi al suo posto.

whatsapp hacker rubano profilo
Attraverso una banale procedura, gli hacker possono rubare il nostro profilo Whatsapp

Come funziona

Il funzionamento della procedura, dicevamo, è semplice: addirittura banale.

La prima cosa che l’hacker farà sarà installare una copia pulita di WhatsApp su uno smartphone nuovo. In seguito poi indicherà il numero di telefono dell’ignara vittima quando la procedura di attivazione del profilo lo richiederà.

A questo punto WhatsApp procederà alla verifica del numero di telefono inviando il codice di verifica al telefono della vittima. Ovviamente l’hacker non ha accesso al telefono della vittima e quindi inserirà dei codici a caso fino a quando WhatsApp, rilevando questa cosa come potenzialmente pericolosa, blocca l’account della vittima per 12 ore.

Da questo punto in poi scatta la parte subdola dell’operazione. L’hacker, infatti, spacciandosi per la vittima, invia una email al supporto tecnico di WhatsApp affermando che il telefono sul quale è stato inviato il codice da digitare per l’autenticazione nel profilo è stato rubato oppure smarrito.

Quindi si ha la necessità di attivare il profilo su un nuovo numero. WhatsApp in seguito a questa richiesta effettua una semplice verifica dell’autenticità dell’email e poi sblocca il profilo sul “nuovo” telefono, ovvero sul telefono dell’hacker. A questo punto si ritroverà con il profilo della vittima sbloccato e funzionante sul suo smartphone.

Come risolvere

Una volta che l’hacker è entrato in possesso del profilo della vittima, per quest’ultima le cose si complicano.

L’unico modo per rientrarne in possesso, difatti, è quello di ripetere esattamente tutta la procedura utilizzata dall’hacker, ovvero reinstallare WhatsApp, cioè immettere un codice sbagliato fino a bloccare il profilo e inviare l’email a WhatsApp. Ovviamente, questa procedura non potrà essere ripetuta all’infinito, ma solo per tre volte prima di bloccare il profilo abbinato.

Fortunatamente questa procedura non permette all’hacker di leggere i messaggi e la cronologia delle conversazioni effettuate e ricevute, visto che questi dati sono memorizzati sullo smartphone della vittima che, si spera, è inaccessibile all’hacker.

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AirTag
Formazione, Sistemi

AirTag: Il gadget che ritrova gli oggetti smarriti

AirTag: Il piccolo gadget che ci permette di ritrovare gli oggetti

A chi di noi non è mai capitato di non riuscire a trovare la borsa, lo zaino o le chiavi di casa? A risolvere il problema
ci pensa l’AirTag di Apple: agganciamo il piccolo gadget al portachiavi, mettiamone uno nello zaino e questi piccoli dischetti grazie alle tecnologie Bluetooth ,e UWB ci permettono di ritrovare gli oggetti smarriti. Saranno in grado di ritrovarli usando l’applicazione “Dov’è“.

La cosa interessante è che questo sistema non funziona solo nel ristretto raggio d’azione della connessione Bluetooth (per esempio per trovare il mazzo di chiavi smarrito in casa). Tale sistema esegue il tracciamento in tutto il mondo in modo del tutto anonimo.

Questa tecnologia infatti sfrutta la connessione alla rete di milioni di dispositivi Apple.

Così se abbiamo smarrito lo zaino in cui avevamo inserito un AirTag, sarà sufficiente che questo entri nel raggio d’azione di qualcuno che ha un iPhone o un iPad per permetterci di ricevere un segnale che ci indica dove si trova. Naturalmente per le ricerche ravvicinate il dispositivo può anche emettere suoni per essere subito localizzato.

Ogni AirTag è dotato del chip Ul progettato da Apple. Quest’ultimo utilizza la tecnologia Ultra Wideband, abilitando il Precision Finding per gli utenti di iPhone 11 e iPhone 12.

Questa tecnologia avanzata può determinare con maggiore precisione la posizione di un AirTag perso quando si trova nel raggio d’azione.

In caso contrario il sistema userà la classica tecnologia Bluetooth. Invece, per quanto riguarda le ricerche a distanza, tutto è gestito tramite crittografia end-to-end in modo che solo il proprietario del dispositivo smarrito abbia accesso ai suoi dati di posizione e nessuno, inclusa Apple, possa tracciare l’identità o la posizione del dispositivo che ha aiutato a trovarlo.

AirTag

Se qualcuno trova un AirTag smarrito, può toccarlo utilizzando il proprio iPhone o qualsiasi dispositivo compatibile con NFC. A questo punto verrà indirizzato a un sito web che visualizzerà un numero di telefono di contatto per il proprietario, se ne ha fornito uno.

L’AirTag è alimentato da una batteria sostituibile che dura circa 1 anno. Apple ha anche preparato una serie di accessori opzionali che consentono di agganciare con semplicità gli AirTag ai nostri oggetti. Un AirTag costa 35 €.

Il kit da 4 AirTag è proposto a 119 € e acquistandoli sullo store online di Apple è anche possibile personalizzarli.

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creare avatar su facebook
Creative, Smartphone, Social media

Come creare il proprio avatar su Facebook

Stufo delle solite foto profilo? Oggi vi insegneremo come creare degli avatar personalizzati, in modo da rendere la foto del vostro profilo Facebook più originale. Chi non vuole utilizzare una propria foto da usare come immagine del proprio profilo può sicuramente fare uso di un avatar. Un avatar è una rappresentazione virtuale di noi, di solito in forma di fumetto e molto divertente.

Dopo aver lanciato Rooms, la comoda funzione per le videochiamate di gruppo, Facebook ha inserito anche la possibilità, per ogni utente del social network, di creare un avatar e di utilizzarlo non solo come immagine di profilo ma anche per avere dei piacevoli sticker personalizzati da utilizzare nei commenti ai post e nelle chat con i propri amici. Scopriamo insieme come fare per creare un avatar su Facebook e Messenger, e come utilizzarlo sia sulla chat di Facebook che su altre chat.

avatar su Facebook

Creare Avatar dal cellulare

Nella versione desktop ancora non è possibile creare il proprio avatar, ma possiamo farlo semplicemente tramite l’applicazione di Facebook su Android e iOS (iPhone e iPad). Quindi per creare il tuo avatar basta andare nel menu Avatars come mostrato in figura

avatars da cellulare

• apri l’app di Facebook e fai l’accesso con le tue credenziali (username e password); • quindi premi il tasto menu in alto a destra (è caratterizzato da tre linee sovrapposte); • premi il pulsante Altro e poi sulla voce Avatars.

A questo punto si ci troverà di fronte alla procedura per la creazione dell’avatar. È davvero intuitiva, per fare un buon lavoro e realizzare un risultato che ti somigli davvero potrai premere l’icona della funzione specchio. Si trova in alto a destra nell’interfaccia, e farà apparire la tua immagine ripresa tramite la videocamera frontale del dispositivo. Così potrai scegliere, fra le molte opzioni disponibili, quelle di tuo gradimento.

avatar fotocamera

C’è davvero l’imbarazzo della scelta, si può personalizzare ogni parte dell’avatar, dal colore della pelle alla capigliatura, dalla forma degli occhi alla corporatura e, come se non bastasse, potremo scegliere addirittura anche l’abbigliamento. Quando sarai soddisfatto del tuo avatar potrai salvare il risultato premendo il tasto a forma di V in alto a destra nell’interfaccia dell’app. Dopo aver creato e salvato l’avatar, si potrà visualizzarne un’anteprima completa e potrai decidere di tornare alla modalità di modifica tramite il tasto matita, oppure vedere come il nostro avatar appare nei diversi adesivi che esprimono le nostre emozioni: felice, triste, arrabbiato…Se si vuole impostare il proprio avatar come immagine di profilo si può farlo premendo in questa schermata l’apposito tasto con la freccia.

Creare un Avatar all’interno di Messenger

È anche possibile creare direttamente all’in-terno dell’applicazione Messenger il proprio avatar Facebook. Dopo aver installato l’app, disponibile per Android e iOS (iPhone e iPad), bisogna:

• aprire l’app e accedere con le proprie credenziali; • avviare una qualsiasi conversazione; • nel box di scrittura (e non sulla tastiera dello smartphone) premere sul tasto con la faccina; • quindi invece di scegliere uno Sticker (Adesivi) premere il tasto caratterizzato dalla faccina con la lingua di fuori; • a questo punto si sarà entrati nella modalità di creazione dell’avatar; • dopo aver atteso il caricamento si può premere sul pulsante blu Crea il tuo Avatar. Qui si potrà creare e salvare il proprio avatar esattamente come abbiamo descritto nel precedente paragrafo.

Utilizzare l’avatar su Facebook

Una volta salvato il proprio avatar si può utilizzare nei commenti di Facebook e nelle conversazioni (su ogni piattaforma anche sul sito). Farlo è semplice: nei campi di testo in entrambi i casi basta premere il pulsante caratterizzato da una faccina che ride (che si aggiunge ai tasti che permettono l’accesso alle GIF e agli adesivi). Per utilizzare i nuovi sticker animati basati sugli avatar anche sulla versione desktop del sito di Facebook, ad esempio quando si vuole fare un commento, basta cliccare sul box del commento, quindi premere il tasto degli adesivi; dentro, fra le categorie, potrai notare una faccetta che ride che contiene i nuovi e divertenti stickers.

Se si vuoi utilizzare i divertenti nuovi stickers personalizzati su altre piattaforme di chat puoi farlo senza problemi:

• aprire l’app di Facebook su Android o iOS; • nella schermata principale premere in alto a destra l’icona menu (caratterizza dalle tre linee); • premere il pulsante Altro per mostrare tutte le opzioni e infine scegliere la voce Avatars; • premere il tasto degli adesivi e quindi sceglierne uno; • fare tap su Altre opzioni: si accederà al menu Condivisione e si potrà inviare lo sticker scelto nella chat che preferiamo (ad esempio su WhatsApp).

avatar da altre chat

Avete creato così il vostro avatar, adesso potete sbizzarrirvi e divertirvi insieme ai vostri amici! Alla prossima!

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Digitalizzazione, Formazione, Smartphone

Usare lo smartphone come Webcam per PC?

Lo sapevi che puoi usare la fotocamera del tuo smartphone come webcam per il tuo Pc? E’ semplicissimo, basta seguire questa nostra guida.

Non riesci più ad avviare videochiamate su Skype, Teams e Zoom per colpa della Webcam? Tranquillo, puoi chiedere aiuto al tuo cellulare. Molti computer non hanno una webcam e, vista la grande richiesta derivante dalle esigenze collegate alla DAD (la didattica a distanza) adottata da moltissime scuole, trovarne una in negozio non sempre è una cosa semplice.

Usare lo smartphone come Webcam per PC

Se poi la si trova, spesso questa ha costi esagerati rispetto a qualche mese addietro perché l’enorme e improvviso aumento della richiesta ha fatto lievitare notevolmente anche i relativi prezzi, per cui spesso anonime webcam di dubbia qualità, con risoluzioni ben al di sotto del comune senso del pudore video-comunicativo, vengono venduti come fossero dei gioielli tecnologici di altissima qualità. In realtà, non abbiamo certo bisogno di acquistare una webcam per completare la con-figurazione del nostro computer. Possiamo tranquillamente utilizzare a questo scopo la fotocamera dello smartphone o del tablet Android o iOS che utilizziamo tutti i giorni.

Così facendo, oltre a risparmiare, potremo sfruttare una videocamera con risoluzione e qualità video sicuramente superiore a quella della gran parte delle webcam presenti in commercio. Due vantaggi da non sottovalutare di certo. Com’è possibile realizzare questa magia? In effetti non serve molto: basta avere uno dispositivo mobile Android o iOS e installare una delle tante applicazioni disponibili. Tra le di-verse che si possono reperire gratuitamente sul Play Store di Google o sull’App Store di Apple, ne abbiamo scelta una particolarmente semplice da utilizzare, ma non per questo meno efficace: DroidCam. Per il suo funzionamento, dopo aver installato l’app sullo smartphone, occorre procedere con l’installazione di un client sul computer dove verrà utilizzata la webcam. La configurazione è molto semplice da eseguire: occorre inserire solo l’indirizzo IP di connessione. Vediamo come procedere.

  1. Installiamo l’app sullo smartphone

Avviamo lo store presente sul nostro smartphone (Google Play o App store) e scarichiamo l’applicazione DroidCam. Una volta installata tappiamo su Apri, scorriamo i suggerimenti che saranno proposti e infine su Got It. L’applicazione chiederà l’autorizzazione per accedere a microfono e camera. Concediamoli e proseguiamo.

droidcam webcam app

2. Prepariamo il computer

Dal PC colleghiamoci al sito http://bit.ly/pcdroidcam e clicchiamo su Download Windows Client per scaricare l’applicazione DroidCam sul PC. Autorizziamo l’esecuzione e seguiamo i passi per installarla cliccando su Next, I Agree, Nexte Install. Terminiamo con un clic su Finish.

installazione droidcam 2
installazione client droidcam

3. Avviamo il client

Da telefono e computer colleghiamoci alla stessa rete, avviamo DroidCam sullo smartphone e prendiamo nota dell’indirizzo IP visualizzato. Eseguiamo DroidCam Client sul PC, inseriamo l’IP nella casella Device IP, attiviamo l’audio (se voglia-mo) cliccando su Audio e infine clicchiamo su Start. Fatto!

client droidcam

4. Qualche impostazione

Tappando sulle impostazioni dell’app Android, e poi su Camera N° è possibile scegliere se utilizzare la fotocamera predefinita, cioè quella posteriore, oppure quella frontale. Sull’app iOS, invece, sempre dalle impostazioni, potremo anche scegliere la qualità video per ottimizzare la trasmissione delle immagini.

impostazioni fotocamera
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