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Liberare lo spazio occupato da WhatsApp

Torniamo a parlare di WhatsApp: In questa guida vi spieghiamo come liberare lo spazio occupato dall’app, agendo direttamente dall’applicazione sia su Android sia su iOS.

Come liberare lo spazio occupato su WhatsApp

Dopo aver aperto WhatsApp, gli utenti possono facilmente eliminare dal proprio dispositivo i files ricevuti nelle varie chat . Può essere fatto in maniera selettiva, quindi scegliendo solo determinati files oppure solo alcune conversazioni. Ecco come cancellare file inutili su WhatsApp, sia su iOS che su Android

Procedura su iOS
Apri l’applicazione, seleziona “Impostazioni” in basso a destra e da lì scegli “Spazio e dati” e poi “Gestisci spazio”.

Procedura su Android
Apri l’applicazione, tocca sui tre puntini verticali in alto a destra e poi prosegui in Impostazioni > Spazio e dati > Gestisci spazio.

Dalla schermata che si apre, si vede lo spazio occupato interamente da WhatsApp e quello libero sul dispositivo.

Lo spazio occupato dall’app si divide fra “media di WhatsApp”, ( foto, video e documenti) e “app e altri elementi”. In questo caso, l’utente può agire sulla prima categoria di contenuti, perchè non tutto lo spazio occupato da WhatsApp è derivato da immagini o video condivisi sulle conversazioni.

Segue un elenco delle chat, che sono ordinate in base a quanto spazio occupano sullo smartphone. Toccando su una delle chat, l’utente avrà di fronte i vari media (anche i messaggi vocali), ordinati per dimensione.

Tenendo premuto su un contenuto, verrà selezionato; a quel punto, l’utente può selezionare altri file toccando le rispettive icone. Una volta fatto, bisogna toccare in alto l’icona a forma di cestino per eliminarli. Apparirà un avviso per confermare l’eliminazione; inoltre, è consigliabile di eliminare anche le copie di tale file in modo da risparmiare ulteriore spazio.

Disattivare il download automatico dei media

Come liberare facilmente lo spazio occupato da WhatsApp

Se è attiva la funziona Download automatico dei media, ogni qualvolta si riceverà un qualsiasi file da altri utenti, verrà automaticamente scaricato sullo smartphone. In questo modo lo spazio occupato dai dati dell’app andrà via via aumentando, creando problemi di memoria.

Anche non partecipando ad una conversazione, l’utente potrebbe trovare la galleria del dispositivo piena di video e foto.

Per evitare che ciò accada, l’utente in Impostazioni >  Spazio e dati può scegliere se scaricare i media sotto rete mobile (3G, 4G, 5G), quando è coperto dalla rete Wi-Fi oppure è in roaming.

È possibile anche scegliere quale media (foto, audio, video e documenti) scaricare automaticamente: deselezionando tutte le caselle per tutti i casi. Il download automatico dei media si disattiva su WhatsApp.

L’utente potrà comunque scaricare i file condivisi nelle conversazioni: basterà toccare il singolo file nelle conversazioni per far partire il download.

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Il browser delle meraviglie

Trasformiamo il nostro browser nel browser delle meraviglie. Grazie agli add-on possiamo migliorare la funzionalità del nostro browser.

Le estensioni per browser, spesso indicate con il termine add-on, sono dei piccoli programmi che, una volta installati, permettono di ampliarne le funzionalità, evitando così di scaricare e installare programmi di terze parti.
Ad esempio, esiste l’estensione in grado di convertire file PDF in DOC, quella che permette di scaricare video o quella, ancora, che trasforma YouTube in un vera e propria sala cinematografica.


In questo articolo ti mostreremo le estensioni più interessanti suddivise per categorie. Per tutti i browser, l’installazione degli add-on risulta molto semplice: basta cliccare sul pulsante Installa e attendere il completamento dell’operazione, creando così il browser delle meraviglie.

Sblocchiamo il copia/incolla dalle pagine web

Se stiamo facendo una ricerca e abbiamo la necessità di copiare un contenuto da una pagina Web, può accadere di ritrovarci senza la possibilità di farlo a causa del blocco imposto dall’amministratore delle pagine Web.
Infatti alcuni siti bloccano la possibilità di poter copiare un testo: cliccando con il tasto destro del mouse in un punto qualsiasi della pagina, non verrà mostrata la relativa tendina con la funzione Copia.


Cosa fare in questi casi? Niente paura, esiste un add-on per raggirare il blocco. Una volta installata l’estensione, basta cliccare sulla piccola icona apparsa in alto a destra e selezionare successivamente Enable Right Click.
Tale procedura va effettuata sia su Chrome che Firefox, mentre per Opera una volta installato l’add-on, la funzione si attiva automaticamente. A questo punto la tendina che si apre, dopo aver cliccato col tasto destro del mouse, ci permette di mettere in pratica l’operazione del copia/incolla. Ecco i links per scaricare l’add-on
Chrome: http://bit.ly/chromeerc
Firefox: http://bit.ly/firefoxaercc
Opera: http://bit.ly/operaarc
Edge: http://bit.ly/edgeerc

Stop a pubblicità indesiderata

Navigando su YouTube o su qualche forum online, spesso ci si imbatte in banner fastidiosi che invitano a cliccarci sopra. Accade anche che tale pubblicità occupi l’intera pagina rendendo di fatto la navigazione impossibile da continuare. Se vogliamo eliminare le scocciature di questi banner, ci viene in soccorso Adblock, una delle migliori estensioni in grado di far sparire le pubblicità dai siti per una miglior esperienza di navigazione. Una volta installato, il gioco è fatto. Se però ci imbattiamo in un sito che non permette di essere visualizzato se Adblock è attivo, bisogna disattivarlo: per far ciò clicchiamo col tasto sinistro del mouse sulla piccola icona dell’estensione, in alto a destra e selezioniamo la voce. Ecco i links per scaricare l’add-on
Chrome: http://bit.ly/chromeab
Firefox: http://bit.ly/firefoxab
Opera: http://bit.ly/operaabp
Edge: http://bit.ly/edgeadb

Mai più fastidiosi popup

I popup sono quelle fastidiosissime finestre pubblicitarie che si aprono all’improvviso quando si visitano determinati siti Internet o si clicca su specifici collegamenti. Stanno diventando sempre più invasivi e, proprio per questo, spesso si finisce per abbandonare il sito che si sta visitando.
Con Popup blocker si riesce a risolvere il problema in maniera abbastanza rapida. La sua configurazione è semplicissima: una volta installato, su Chrome clicchiamo sul pulsante Agree per dare inizio al blocco. Per quanto riguarda Firefox, Opera ed Edge, invece, valgono le stesse regole: installiamo il componente aggiuntivo ed è tutto pronto per congelare queste finestre! Ecco i links per scaricare l’add-on
Chrome: http://bit.ly/chromepub
Firefox: http://bit.ly/firefoxpbu
Opera: http://bit.ly/operapb
Edge: http://bit.ly/edgepopupb

Testiamo la velocità della nostra connessione tramite Add-on

Netflix, Amazon Prime, YouTube, Fortnite: oggi di servizi che forniscono lo streaming video ne abbiamo quanti ne vogliamo ed è proprio per questo motivo che nel tempo libero facciamo di tutto tranne che annoiarci.

Il browser delle meraviglie


Per controllare l’effettiva velocità della rete, ci viene in soccorso l’estensione Speed test by Ookla. Una volta installata basta cliccare su VAI per ottenere i dati in tempo reale. Dati i risultati poi, si capirà se avremo le carte in regola per intrattenerci con tali contenuti video e/o ludici. Un esempio? Se vogliamo essere sicuri di poter vedere le serie su Netflix in qualità ultra-HD, controlliamo se abbiamo una connessione da 25 megabit al secondo! Per Firefoxe Opera c’è Internet Speed Test, molto simile all’add-on per Chrome. Ecco i links per scaricare l’add-on
Chrome: http://bit.ly/speedtestchrome
Firefox: http://bit.ly/firefoxist
Opera: http://bit.ly/operaist
Edge: http://bit.ly/edgetvi

Navigazioni anonime

Rappresenta l’estensione perfetta per dotarsi di una VPN (VirtualPrivate Network) gratuita. Essa garantisce privacy, anonimato e sicurezza ed è utilizzata principalmente per accedere a quei siti bloccati in Italia. Tra le altre caratteristiche offerte, troviamo quella di nascondere l’indirizzo IP e di falsificare la posizione geografica. L’estensione offre piani di abbonamento a pagamento, anche se la versione gratuita permette di effettuare le operazioni essenziali. Hola Free VPN Proxy Unblocker è disponibile anche per Opera, Firefox ed Edgee il suo funzionamento risulta identico per tutti e tre i browser. Ecco i links per scaricare l’add-on
Chrome: http://bit.ly/chromehfvpu
Firefox: http://bit.ly/firefoxhfvpu
Opera: http://bit.ly/operahfvpu
Edge: http://bit.ly/edgehfvpu

Pulizia del browser a 360 gradi

Grazie a questa estensione abbiamo la possibilità di cancellare cronologia, cache ed altro nel browser, con un solo clic. Su Chrome possiamo inoltre scegliere se cancellare i files superflui degli ultimi 10 o 15 minuti. Recandoci poi nelle impostazioni, troviamo un vasto elenco di voci per cancellare la cache delle estensioni o l’elenco delle password salvate. Tale add-on è utile soprattutto se siamo maniaci della pulizia e desideriamo cancellare facilmente ogni singolo bit inutile relativo alla nostra navigazione. Ecco i links per scaricare l’add-on
Chrome: http://bit.ly/chromehcc
Firefox: http://bit.ly/firefoxbc
Opera: http://bit.ly/operascc
Edge: http://bit.ly/edgepcec

Lavorare online con i pdf tramite Add-on appositi

Niente più problemi di conversioni con questa estensione che, dopo averla installata, permette di convertire e gestire file PDF e Word in maniera semplice. Clicchiamo sulla piccola icona dell’add-on, in alto a destra del browser per raggiungere tutte le funzioni disponibili: abbiamo ad esempio PDF in Word, che permette di convertire un file PDF in uno Word, dopodiché troviamo anche PDF in PowerPoint, RuotarePDF e tantissime altre funzioni.
Ecco il link per scaricare l’add-on per Chrome.
Chrome: http://bit.ly/chromespo

Fai incetta di download di video dal web

La migliore estensione in circolazione per scaricare video da qualunque sito Web: Video Download Helper.
Una volta installata l’estensione, entriamo in un sito dove sono presenti video e clicchiamo sul relativo pulsante play per avviarlo; notiamo subito che in alto a destra, l’icona di Video Download Helper si colora, segno che il video è stato rilevato ed è pronto per il download. Clicchiamo quindi sulla piccola icona e selezioniamo il video da scaricare. Google purtroppo ha tolto la possibilità agli sviluppatori di caricare sul proprio store estensioni per Chrome che permettano di scaricare video da YouTube, ragion per cui se vogliamo effettuare il download di una clip, dobbiamo utilizzare Video Download Helper per Firefox.
Chrome: http://bit.ly/chromevdh
Firefox: http://bit.ly/firefoxvfh
Opera: http://bit.ly/operavdh
Edge: http://bit.ly/edgevdh

Disinstallazione Add-on

Per la disinstallazione di uno degli add-on, invece, la procedura è diversa in base al browser:
Chrome: occorre recarsi in Altri strumenti/Estensioni/Rimuovi.
Firefox: bisogna accedere a Componenti aggiuntivi/Estensioni/Rimuovi.
Edge: occorre cliccare sulla relativa icona (posta in alto a destra) col tasto destro del mouse e selezionare Rimuovi da Microsoft Edge.
Opera: bisogna spostarsi sui tre puntini in basso a sinistra, selezionare Estensioni, cliccare sulla X relativa all’estensione da rimuovere ed infine selezionare Rimuovi.

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Edge avvisa se è stata rubata la tua password

Ora anche il browser Edge avvisa se qualcuno ruba la tua password. Tutte le info di seguito.

Dopo i browser Web Google Chrome e Firefox che includono funzionalità che avvisano gli utenti della presenza di password compromesse, anche Microsoft ha introdotto una funzione, chiamata “Monitoraggio password”.

Questa avvisa gli utenti se una delle password salvate è stata rubata e rilevata nel dark web, introducendola a partire dalla versione 90 del browser Edge disponibile qui.

Sul sito dedicato agli Insider, cioè agli utenti che possono provare in anteprima le funzioni di Edge che poi saranno implementate nelle versioni pubbliche, Microsoft specifica che il browser rileva password salvate compromesse.

In caso di violazione, sarà inviata una notifica da parte di Edge. Questa infatti appare come popup nella parte superiore destra dello schermo sotto alla barra dei segnalibri. Quest’ultima informa l’utente che tale credenziale di accesso non è più sicura. “Tramite la visualizzazione di una dashboard gli utenti possono ottenere un elenco di tutti gli account interessati, visitare direttamente i siti web e intervenire di conseguenza” sottolinea la società.

Edge avvisa se è stata rubata la tua password

Si tratta di uno strumento utile, già presente su molti altri browser. Molti utenti usano la stessa password per la maggior parte dei servizi online a cui si iscrivono: social network, forum, piattaforme di streaming, giornali. Scoprire tempestivamente se malintenzionati hanno individuato le nostre password e porvi rimedio in tempo è il modo migliore per evitare la compromissione di più account.

Prevenire è meglio che curare

Usare password differenti per ogni servizio è la soluzione migliore. In questo modo, la compromissione di una o più password, non trascina con sé anche tutti i servizi su cui l’utente ha impostato la stessa. In tal senso, parlando di Edge, il browser propone, all’atto dell’iscrizione a un nuovo servizio, una password univoca salvata automaticamente. Si tratta di un ottimo modo per migliorare la sicurezza delle proprie credenziali.

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Scelte rapide da tastiera

Parliamo delle scelte rapide da tastiera, ossia quella serie di operazioni fatte tramite combinazioni di tasti, che ci semplificano di gran lunga il lavoro.

I tasti di scelta rapida sono tasti o combinazioni di tasti che ti permettono da tastiera di eseguire in modo diverso operazioni che normalmente faresti tramite mouse. Alcune sono combinazioni apposite per taluni programmi tipo Word o Office, oppure per Windows. In altre parole sono vere e proprie scorciatoie. Tra le più comuni ci sono ad esempio il copia e incolla (ctrl+c, ctrl+v). Ecco un elenco nutrito.

Scorciatoie da tastiera, le combinazioni di tasti “magiche”

per risparmiare tempo

Scelte rapide da tastiera
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NFT: cosa sono?

NFT è l’acronimo di non fungible token, certificati “di proprietà” su opere digitali. Questi strumenti stanno avendo un ampio successo, è quindi interessante approfondire nel dettaglio le loro caratteristiche per capire cosa davvero “compra” chi acquista un NFT e come utilizzare poi quel “token”.

Questo approfondimento è doveroso sia dal punto di vista giuridico che tecnico e ci permette di comprendere le fragilità del sistema. Se esaminiamo nel dettaglio che cosa è un NFT e cosa viene effettivamente registrato su blockchain ci rendiamo conto che ben poco del “contratto” di acquisto è contenuto su questo registro distribuito. Gli altri dati (l’opera stessa, le condizioni del suo acquisto e i diritti del “proprietario”) sono in realtà al di fuori del registro. Questo comporta non pochi problemi di conservazione e di accessibilità nel tempo del dato.

Dal punto di vista giuridico ci accorgiamo che il valore (l’unicità) degli NFT non poggia davvero sulla tecnologia blockchain, ma sulla fiducia intercorrente fra il venditore e l’acquirente. Il primo che confida sul fatto che il secondo non venderà o non abbia già venduto la stessa identica opera più e più volte.

Che cos’è davvero un NFT

Chi acquista un’opera legata a un non-fungible token non acquista l’opera in sé, ma semplicemente la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera. Tale diritto viene garantito tramite particolari programmi: smart contract. Tutto comincia con una versione digitale dell’opera d’arte. Tipicamente, si usa una foto digitale o una sua documentazione filmata e salvata in formato digitale. Questa versione digitale non è altro che una lunga sequenza di numeri, 0 e 1 nel linguaggio informatico.

Tale sequenza viene quindi “compressa” in una sequenza, chiamata hash, derivata da essa ma molto più corta, con un processo non invertibile conosciuto come hashing. È importante sottolineare che chi possiede il documento digitale può facilmente calcolarne l’hash, mentre è praticamente impossibile per chiunque altro ricostruire un documento digitale a partire da un hash.

NFT

Il passo successivo è la memorizzazione di questo hash su una blockchain, con una marca temporale associata. L’uso di questi token ha aperto la strada a un mercato automatizzato di hash. Il creatore dell’hash può usare il token per aggiungere al suo interno il proprio hash e successivamente venderlo in cambio di un pagamento in criptovaluta. La moneta ETH, ad esempio, è quella usata in Ethereum.

L’NFT tiene al suo interno traccia delle vendite dell’hash, in modo che risulta possibile tracciare i passaggi di mano dell’hash, fino al suo creatore, quindi dimostrandone il possesso. Questo meccanismo fornisce quindi una prova di autenticità e, al contempo, di proprietà dell’opera.

Il possessore dell’hash, secondo quanto riportato nell’NFT, può dimostrare i suoi diritti senza necessità di rivolgersi a intermediari e senza limiti di tempo (finché la blockchain su cui è ospitato il suo token continuerà ad essere attiva).

Come acquistare un NFT

Per acquistare un NFT dobbiamo quindi servirci di una blockchain. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta della blockchain di Ethereum, anche se il mercato si sta rapidamente affollando di concorrenti. Tra questi spicca Flow Blockchain (che si è “accaparrata” la vendita tramite NFT delle migliori giocate dell’NBA) oltre ad alcuni arrivi dell’ultimo minuto come Binance Smart ChainTRON e EOS.

Memorizzare l’hash e la sua marca temporale dentro una blockchain è quindi un modo per dire “in questo momento io ero in possesso di una foto o di una ripresa filmata dell’opera d’arte”. Nessun altro può fare lo stesso e nessun altro può modificare o falsificare questa informazione, perché è salvata su una blockchain, quindi immutabile e decentralizzata. La prima applicazione della blockchain era a servizio di Bitcoin, criptovaluta che sfrutta la blockchain per garantire affidabilità alle transazioni e per evitare il problema del c.d. double spending.

Nel tempo sono però sorte diverse “versioni” della blockchain, destinate non (o non solo) ad accogliere transazioni di valuta, ma anche altri asset. L’ultimo passo è arrivato con Ethereum. A partire dal 2015 ha popolarizzato la tecnologia degli smart contract, cioè programmi informatici eseguiti da una blockchain, da cui ereditano le proprietà di affidabilità e decentralizzazione. Uno smart contract è un programma informatico che deve essere eseguito secondo quanto dichiarato dal suo codice pubblico. Un singolo computer della rete blockchain non può sostituirlo e non può modificarne il funzionamento.

Cosa “contiene” un NFT

Se andiamo quindi ad esaminare più da vicino che cosa “contiene” l’NFT ci accorgiamo però che i dati inseriti sono davvero pochi. Anche per questioni di energia impiegata e di spazio disponibile, non è infatti possibile inserire nella blockchain file di grandi dimensioni (appesantirebbero l’intera catena). Solo pochi elementi entrerebbero a far parte del processo (l’hash del file insieme ad alcune proprietà).

Quindi il proprietario dell’opera di Beeple battuta all’asta da Christie’s (pagata ben 69 milioni di dollari) ora possiede un certificato ospitato sulla blockchain di Ethereum. Quest’ultimo include un identificativo unico del “contratto” stipulato (non direttamente “scritto” nella blockchain ma ad essa collegato) che conterrà (verosimilmente) alcune proprietà del token e l’hash che rimanda ad un file che contiene l’immagine realizzata da Beeple.

Alcuni di questi NFT contengono anche le condizioni contrattuali della compravendita. Tuttavia queste si trovano solo sul sito che la intermedia (con il rischio però che la compiuta disciplina dell’acquisto finisca persa al venir meno del sito web della piattaforma). Qui iniziano i primi problemi.

Come investire sugli NFT: le piattaforme

Se qualcuno volesse negoziare un NFT le scelte sono le più variegate. La piattaforma più accessibile, basata su Ethereum, è Open Sea, che afferma di essere il più grande marketplace di NFT. Sul sito si possono creare e acquistare NFT, ma per farlo è necessario avere un portafogli Ethereum. Il sito propone il download di un popolare crypto wallet, MetaMask, che può essere installato come estensione per Chrome. Una volta settato si possono acquistare i primi ether (di fatto si tratta di un’operazione di cambiovaluta da euro a ether) da spendere in NFT.

nft blockchain

Se invece voglio “creare” un NFT posso farlo direttamente da Open Sea o da siti alternativi come Rarible. Qui lo smart-contract che contiene la nostra opera viene sigillato ad un prezzo sensibile alla variazione dei costi di transazione su Ethereum (attualmente circa 50 €).

Un’alternativa che si preoccupa invece di “selezionare” gli artisti che possono esporre sul proprio sito è Nifty Gateway (nifty è una storpiatura colloquiale della sigla NFT).

Ci sono poi numerosi marketplace specializzati. Ad esempio se si vuole acquistare un NFT di un momento storico della storia degli NBA, il sito da consultare è NBA Top Shot. Per l’acquisto di tweet invece il sito di riferimento è Valuables. O ancora chi volesse accaparrarsi uno dei “gattini” crittografici che hanno dato il via alla NFT-mania ancora nel 2017, il sito giusto è CryptoKitties.

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Consulenza, Formazione, GDPR, Internet

Diritto di recesso e Internet: come funziona?

Come funziona il diritto di recesso quando si tratta di

Diritto di recesso

Per gli acquisti online, se cambiamo idea entro 14 giorni dall’acquisto è possibile esercitare il diritto di recesso disciplinato dall’articolo 54 del Codice del Consumo. Questa garanzia legale ci offre una tutela aggiuntiva: se il prodotto acquistato non ci piace, lo possiamo restituire senza fornire motivazioni e ricevere il rimborso pari al 100% del prezzo d’acquisto. I 14 giorni partono dal momento in cui il consumatore acquisisce il possesso fisico dei beni.

Diritto di recesso 2014: Cambiano le Regole a partire dal 13 Giugno

Questo diritto è stato inserito proprio per permettere al consumatore di verificare personalmente la qualità del bene acquistato a distanza.

Pertanto è bene sottolineare che il diritto di recesso non può essere esercitato in negozi fisici.

Infatti questo vale solo per acquisti effettuati in remoto, per esempio tramite siti di commercio elettronico. Tuttavia, anche se si acquista in un negozio fisico si può restituire il prodotto e procedere col rimborso, ma solo se si tratta di oggetti difettosi o danneggiati. Inoltre, il diritto di recesso non può essere esercitato da professionisti che acquistano il prodotto per la propria attività tramite Partita Iva.

Diritto di recesso previsto nel Codice civile e quello previsto nel Codice del consumo

Il diritto di recesso disciplinato dal Codice del Consumo presenta elementi differenti rispetto alla fattispecie regolata nel Codice Civile, all’art. 1373: “1. Se a una delle parti è attribuita la facoltà di recedere dal contratto, tale facoltà può essere esercitata finché il contratto non abbia avuto un principio di esecuzione. 2. Nei contratti a esecuzione continuata o periodica, tale facoltà può essere esercitata anche successivamente, ma il recesso non ha effetto per le prestazioni già eseguite o in corso di esecuzione. 3. Qualora sia stata stipulata la prestazione di un corrispettivo per il recesso, questo ha effetto quando la prestazione è eseguita. 4. È salvo in ogni caso il patto contrario“.

Dunque alle parti è consentito sottrarsi a tale disciplina generale. Infatti le stesse potranno concordare ed inserire nel contratto, altri elementi, come una maggiore garanzia per l’esercizio del recesso. Sempre da un punto di vista codicistico, il recesso è anche un mezzo per contestare la validità della transazione, in caso di vizi del contratto o di inadempimento dell’altro contraente.

Infine, il diritto di recesso regolato dal Codice del Consumo mira esclusivamente alla completa tutela del consumatore, in quanto considerato la parte debole del contratto.

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Formazione, GDPR, Sicurezza informatica

Protezione dati e personale di desk: l’ABC del GDPR

Un aspetto importantissimo che riguarda il personale di desk e la loro formazione è la questione della protezione dati ossia l’ABC del GDPR.

L’esempio classico è quello dello studio medico. Nel momento in cui passiamo davanti al tavolo della segretaria, troviamo in bella mostra l’agenda con gli appuntamenti della settimana, un paio di ricette che qualcuno dopo passerà a prendere e la cartella clinica con il nome del paziente visitato prima di noi. Lo stesso può accadere in decine di altre situazioni. E’ questo il problema della gestione dei dati personali: divulgazione non autorizzata, distruzione, modifica o accesso agli stessi (data breach). In poche parole, i titolari del trattamento dei dati che dovrebbero uniformarsi a tale regolamento attraverso un’ adeguata formazione.

I Titolari del trattamento, anche quando decidono di adeguare la loro azienda al GDPR, hanno spesso la tendenza a concentrarsi sulla foresta. Tuttavia dimenticano che questa è formata da tanti piccoli alberi ciascuno dei quali ha la sua funzione. Ribadendo che il GDPR non prevede forme specifiche o misure definite in ordine alle modalità di protezione e trattamento dati da parte del titolare. Difatti quest’ultimo ha la massima discrezionalità. E’ lui a decidere per ogni suo singolo incaricato o dipendente quali misure debbano essere adottate e quale formazione debba essere impartita.

Formazione e privacy

Ma anche qui il testo del GDPR è ancora decisamente generico, fino al punto che il termine formazione non si trova nei considerata e viene nominato per la prima volta all’art.39 tra i compiti del Responsabile della Protezione Dati, laddove venisse incaricato dal Titolare di provvedervi. Insomma, nessun obbligo o dovere specifico così come non è formalmente previsto il costante cambio di password.

Protezione dati gdpr e formazione

La formazione la possiamo ritenere implicita nei dettati dell’art. 32 GDPR e, in ogni caso, è uno dei doveri principali per ogni titolare, nonché norma comportamentale dovuta. Tuttavia, molte aziende, né comprendono né valutano i costi ed i rischi e quindi di conseguenza induce le stesse a trascurarla. I rischi possono essere elevati e lo sanno bene molto. Ad esempio i laboratori di analisi sanzionati dal Garante per € 10.000 dopo che avevano inviato a dei pazienti i risultati delle analisi di altri.

Data Breach

L’esperienza di ogni giorno ci insegna che i primi a venire in contatto con i dati personali non sono certo i vertici di un’azienda, bensì segretarie, collaboratori esterni che raccolgono proposte, coloro che ricevono e leggono email per informazioni e preventivi. Tutti soggetti che, purtroppo, non sempre sono oggetto di adeguati percorsi formativi. Inoltre, spesso avviene che aziende terze che agiscono in forza di un contratto per conto del titolare, raccolgano i dati di possibili futuri clienti.

Fin troppo spesso si tende a non rispettare la catena dei rapporti e delle lettere di incarico. I passaggi che portano, ad esempio un operatore di call center (sempre che lo faccia in maniera legittima), a usare un numero di telefono, non vengono presi in considerazione. Pertanto, sia l’ operatore, che l’ incaricato che raccoglie una proposta per conto di un fornitore, svolgono attività di trattamento dati per la quale dovrebbero avere ricevuto un’adeguata formazione, istruzioni e, ovviamente, una lettera di incarico che contenga i limiti dell’attività svolta.

Anche queste sono considerazioni e elementi di valutazione che un imprenditore oculato dovrebbe tenere presenti al momento della predisposizione della policy privacy aziendale. Sono infatti questi potenziali rischi e cause di data breach. Non si tratta quindi solo di indicare norme comportamentali, ma anche di avere un chiaro quadro dell’attività dell’azienda, i rapporti contrattuali con partner e fornitori e predisporre adeguate lettere di incarico.

Il non farlo è data breach.

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Programmi gratuiti per creare e modificare video gratuitamente

Di programmi gratuiti per modificare o creare video gratuitamente ce ne sono a bizzeffe. Ve ne proponiamo alcuni interessanti.

E’ sufficiente avere una connessione ad internet per trovare un numero elevato di programmi di video editing semi professionali completamente gratuiti. Tra le numerose soluzioni che potreste trovare, ci piace segnalarvi 10 software di video editing gratuiti.

Lightworks

Lightworks Review | Lightworks Features & Pricing - Video Software Reviews

Cominciamo con il primo software gratuito di video editing: Lightworks. Si tratta di un programma professionale a tutti gli effetti, basti pensare che è stato usato a Hollywood per montare alcuni famosi film. Sebbene richieda un po’ di tempo prima di essere sfruttato al meglio, Lightworks è una delle migliori soluzioni che è possibile trovare. La versione base del programma di video editing, nonostante sia gratuita, è ricca di funzionalità: con Lightworks si potranno, ad esempio, aggiungere numerosi effetti o modificare il colore delle clip da montare. Lightworks gira su Windows, Linux e macOS.  

VideoPad Video Editor

VideoPad Video Editor su Steam

Siete alle prime armi? Il consiglio allora è di provare VideoPad Video Editor. A differenza del programma precedente, la caratteristica principale di VideoPad Video Editor è la facilità di uso. Nonostante non disponga di molte delle funzionalità avanzate presenti in altri programmi di video editing, sono inclusi, numerosi tool per creare o modificare i video. Sarà possibile aggiungere transizioni, effetti e importare i filmati da modificare o dalla memoria del computer o dalla fotocamera.

Avidemux

Avidemux 2.6.16 Free Download

Un altro programma molto semplice da usare è Avidemux. Si tratta di un software gratuito di video editing per chi non ha troppe pretese. La caratteristica principale del programma è che consente di editare le clip in maniera molto rapida. Avidemux, comunque, include la maggior parte delle funzionalità base del video editing ed è anche molto leggero (consigliato per chi ha un dispositivo con caratteristiche tecniche limitate). Un difetto? Difficile scovare tutte le funzionalità presenti del programma.

Shotcut

PCLinuxOS Magazine - Page 12

Un programma molto completo e simile a Lightworks è Shotcut, con la differenza che graficamente appare molto più complesso. Il software di video editing, nato per la piattaforma open-source Linuxnon ha nulla da invidiare ai migliori programmi a pagamento. L’unico difetto è che per imparare a utilizzarlo è richiesto un po’ di tempo. Ma superata questa fase di “apprendimento”, i risultati saranno assicurati.

VSDC Free Video Editor

VSDC Video Editor Pro 6.4.7.155 Crack + Activation Key {2020} | by  Shaibihamiii | Medium

Se siete amanti degli effetti, vi conviene scaricare VSDC Free Video Editor. Il programma si contraddistingue, rispetto ai software finora presentati, soprattutto per l’ampia gamma di effetti e filtri disponibili. Il software di video editing si presenta con una vesta grafica molto semplice e include una serie di funzionalità avanzate utili da essere utilizzati anche in ambito professionale. La caratteristica principale è la barra di lavoro che, a differenza della maggior parte dei programmi di editing, non è lineare. Gli utenti possono, infatti, inserire e modificare le clip in qualsiasi posizione.

iMovie

Editor Video iMovie - La mia scuola differente

Questo programma non ha bisogno di presentazioni: si tratta del software di video editing di Apple, nonché uno dei migliori tool gratuiti. iMovie è molto semplice da usare, ha una grafica chiara e accattivante. Software ricco di funzionalità che permettono di creare e modificare le clip con facilità. Con iMovie è possibile aggiungere al materiale importato degli effetti audio e consente di salvare i video in diversi formati. Nell’ultima versione è stata inserita la funzionalità che permette al software di importare da diversi dispositivi, come ad esempio smartphone ed action cam, clip realizzate con risoluzione 4K.

Black Magic

Contact - Black Magic | Web Development, E-commerce, Digital Design

Black Magic è uno dei programmi migliori e completi per chi ha bisogno di modificare soprattutto il colore delle immagini, tanto è vero che spesso è utilizzato dai principali studi cinematografici. La versione base contiene numerose funzionalità che vanno oltre la correzione delle foto. Trattandosi di un software di editing professionale, Black Magic richiede un po’ di tempo prima di essere “compreso” nella sua pienezza. Ma una cosa è chiara: una volta capito il suo funzionamento, avrete in mano uno strumento potente e soprattutto gratuito.

Blender

Logo — blender.org

In questa carrellata di programmi gratuiti di video editing non poteva mancare Blender. A differenza di tutti gli altri software finora illustrati, Blender è un software da usare nell’animazione 3D. Il programma permette di creare video e di modificarli, aggiungendo nelle clip una serie di effetti grafici. È possibile, inoltre, combinare le animazioni con clip video di immagini reali. Il materiale importato può essere corretto grazie alle numerose funzionalità di editing incluse nel programma.

HitFilm

HitFilm Express 12.1.8620.42247 Crack & Keygen Free Here

Chiudiamo con HitFilm, un altro ottimo programma che si presta all’utilizzo anche in ambito professionale. La versione gratuita del software include molte delle funzioni presenti in HitFilm Pro (che costa circa 300 euro). Il programma permette di creare e modificare videoclip e di realizzare delle composizioni complesse, aggiungendo uno dei tanti effetti. HitFilm è utile anche per maneggiare video in 3D e per correggere il colore delle immagini.

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Come creare un canale YouTube da zero

Guida esaustiva per creare un canale YouTube da zero in pochi passi.

Sia per condividere un hobby che per scopi di lucro, diffondere le proprie conoscenze ad un pubblico online, potenzialmente di quasi tutto il mondo, è un obiettivo che in tanti da anni si pongono, Vediamo insieme passo dopo passo, tramite questo semplice vademecum, come creare un canale YouTube da zero.

Creare un canale YouTube: fasi preliminari

creare un canale YouTube

Il primo passo da compiere per creare un canale YouTube è entrare nel tuo account Google. Nel caso in cui tu non abbia un account Google, dovrai registrarti. Collegati alla pagina principale di Google tramite il tuo motore di ricerca e clicca sul “Accedi”, in alto a destra, per poi selezionare “Crea un account.

Procedi con l’inserimento dei tuoi dati anagrafici tra cui nome e cognome, nome utente. Come opzione, se non vuoi creare un altro indirizzo mail ma vuoi collegare questo di Gmail ad uno già esistente, clicca su “Usa invece il mio indirizzo email corrente”. Procedi inserendo una password, facile da ricordare e difficile da indovinare, e clicca su “Conferma”, poi “Avanti”. Puoi ora inserire la tua data di nascita e il tuo “sesso”. Il pulsante “Avanti” ti porterà a spuntare la voce che ti fa accettare i termini e le condizioni di Google, ora puoi premere su “Crea account.

Come creare un canale YouTube da PC

Entra su YouTube e inizia a prendere dimestichezza con il tuo account muovendoti sulla piattaforma per personalizzare al massimo la tua realtà virtuale, iniziando con il caricare una tua foto cliccando semplicemente sull’icona di forma rotonda del tuo account. Sempre in alto a destra, dove noti il quadratino, clicca e poi vai su “Crea canale”>”Inizia”.

La tua nuova schermata ti mostrerà “Seleziona” e poi “Usa il tuo nome” per dar vita ad un canale associato con il tuo nome. Allega ora una tua foto di presentazione, come abbiamo fatto col nostro canale di Enjoy System, tramite “Upload picture” e procedi con una descrizione di te tramite “Channel Description”, che metta in risalto qualità o caratteristiche che ti discostino dalla media o che comunque catturino l’attenzione.
Aggiungi tramite link eventuali altre tue piattaforme già esistenti o che potrai creare in seguito. Seleziona la tua modalità preferita per interagire con il pubblico dello schermo casalingo.

La differenza tra un canale aziendale ed uno normale è che il primo deve essere creato dopo aver creato quello personale. Quindi, se vuoi creare un profilo aziendale, dopo averne creato uno classico puoi cliccare sul pulsante in alto a sinistra “☰ e scegliere “Impostazioni”, dirigiti ora su “Account” e poi su “Il tuo canale YouTube” per cliccare su “Aggiungi o modifica i tuoi canali”.
Con il profilo aziendale avrai la possibilità aggiungere dei colleghi che potranno aiutarti nel gestire i contenuti multimediali. La nuova pagina ti permetterà di andare su “Crea un nuovo canale”, inserendo il nome in questione. Clicca su “Nome dell’account del brand” e poi “Crea”, et voilà.

Come creare un canale YouTube da smartphone

Se invece preferisci creare il canale YouTube da smartphone, dovrai seguire una procedura differente. Vai sul Play Store o Apple Store e scarica l’app di YouTube. Sappi solo che l’app non è utilizzabile nel caso in cui tu voglia creare un profilo aziendale. Procedi come nel caso del PC, cliccando in alto a destra, poi su “Accedi” e seleziona il tuo “account Google”, premi ora sulla “foto” e clicca su “Il tuo canale”. Procedi normalmente inserendo i tuoi dati e clicca “Crea canale”. E il gioco è fatto.  In entrambi i casi creare un canale YouTube è gratis.

Come scegliere il nome per il canale YouTube

Gioca con le parole, il nome sarà il tuo passaporto di identità digitale tramite cui ricordarti e parlare di te. Il brand naming è il settore del marketing che si occupa di analizzare il mondo dei nomi, dietro cui si cela non un semplice insieme di lettere legate ad un significato, ma un’energia dinamica dal grandissimo potenziale. Se sei incuriosito nel trovare validi consigli, puoi leggere qualche articolo a riguardo. Altrimenti, ti consiglio di prendere carta e penna e mettere giù tutte le parole che ti vengono in mente oppure sensazioni, nomi propri o altro.

Il nome giusto potrà ad esempio riassumere il settore della tua attività assieme alla caratteristica saliente che ti differenzia dalla media. Ad ogni modo dai priorità al significante (la parte esterna della parola, quindi il suono e l’immagine da esso prodotta). Usa parole per lo più brevi, eufoniche (che abbiano un bel suono) o che al contrario creino una dissonanza per catturare l’attenzione. Sono tantissimi i parametri da prendere in considerazione, tutto sta nel tuo gusto e nel tipo di target a cui intendi rivolgerti tramite la produzione multimediale sul grande schermo.

Come creare un canale YouTube privato

Dopo aver visto come dar vita ad un account classico o aziendale può esser utile dare informazioni anche sul come creare un canale YouTube privato. Come nel caso della creazione del profilo YouTube aziendale, dai vita ad un normale profilo e poi modifica le impostazioni della privacy per gestire la visibilità dei contenuti. Vai in alto a sinistra, clicca su “☰ e premi “Impostazioni”. Spostati su “Privacy” per muovere la levetta in base alle tue preferenze.

Ora, puoi modificare anche la visibilità di playlist e video del tuo canale. Per fare ciò, cerca la tua foto e seleziona “YouTube Studio” dal menu, clicca su “Video” per prendere visione dell’elenco integrale di tutti i tuoi video caricati. Se desideri nascondere una “Playlist”, sempre da “YouTube Studio”, clicca su Playlist e vai su “Modifica”. Cerca ora la scelta “Privata” tramite il menu a tendina.

Come creare un canale YouTube condiviso

Infine, si trova la modalità condivisa. In tal caso, puoi aggiungere terze persone come collaboratori a patto che non si tratti di un canale aziendale. Detto ciò, collegato alla pagina principale di YouTube, fai clic sula foto e clicca su “YouTube Studio”, vai poi su “Impostazioni”“Autorizzazioni”>”Invita”.

Come far crescere il tuo canale YouTube

Perché le persone dovrebbero seguirmi? È la domanda principale che dovresti porti prima di dar vita ad un canale, sia che tu lo faccia per passione che, specialmente,  per lavoro. Promuovi contenuti nuovi oppure trasmettili in modo diverso ed accattivante. Elabora a mente, o meglio su carta, una mini bozza assieme ad un pronostico che riassumi lo scopo della creazione del tuo canale, quindi il motivo, la tua mission e i numeri che vorresti raggiungere. A tal proposito, cerca di essere costante nella pubblicazione multimediale, quando hai tempi morti crea più video da dilazionare nei tempi più impegnativi, creando una programmazione settimanale o mensile.

Per far sì che la tua proposta sia originale, guarda se e come è stato già trattato il tema che vuoi proporre e cerca di prendere spunto, pur avendo rispetto nel non replicare gli stessi identici contenuti di altri. Se ti piace semplicemente l’idea di addentrarti in questo mondo ma ancora non sei indeciso, puoi avvicinarti alla telecamera di YouTube come recensore di film. Italiani e non (vanno tantissimo di moda le serie televisive), video giochi, prodotti cosmetici, libri, negozi, ristoranti, fanno al caso tuo.

Sarà il tuo unico modo per farti conoscere ed apprezzare. Prendi dimestichezza tramite altri video Youtubee testi online o mini guide, il passaparola di persone che lo hanno fatto prima di te è senza dubbio vincente.
Assicurati che la fotocamera sia ferma e che la qualità dell’immagine come del video siano ottimali. Scegli poi un ambiente (può essere lo stesso o variare secondo le circostanze) dove filmare in tutta tranquillità: si può trattare della tua camera da letto, il soggiorno, un giardino; logicamente a seconda del tono formale o informale degli argomenti trattati farai la scelta adeguata.

Fase di montaggio

Esercitati nel montaggio tramite tutorial; se sei un principiante, puoi usare il programma gratuito che il tuo PC ha già in dotazione: su Mac è iMovie e su Windows è Movie Maker. Dopo aver preso dimestichezza, potrai passare ad applicazioni più complesse. Ricorda, se aggiungi musica ai tuoi video, di non selezionare quelle protette dal copyright. Stessa cosa vale per le immagini: puoi prenderle in modo facile e gratuito ad esempio da Pixabay o da altre piattaforme create ad hoc; nel caso in cui volessi prenderle da Google ricorda sempre di selezionare immagini appropriate spuntando la licenza adatta.

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Formazione

Reality Labs: due dispositivi da indossare ai polsi per interagire con il mondo digitale

Le novità

Digitare su una tastiera invisibile per scrivere messaggi. Muovere le dita per navigare fra pagine web e schermate. Saranno queste le novità possibili delle interfacce della realtà aumentata secondo Facebook. Il social ha presentato un braccialetto che raccoglie i segnali elettrici che il cervello invia alle dita per poter trasformarli negli input a cui siamo abituati con lo smartphone o un PC.

Facebook e lo sviluppo

Facebook in un articolo sul suo blog ufficiale scrive:“Stiamo sviluppando modi intuitivi e naturali per interagire con degli occhiali di realtà aumentata sempre accessibili perché crediamo che trasformeranno il mondo in cui ci connettiamo con le persone, vicine o lontane”

Il braccialetto

Il braccialetto mostrato da Facebook sfrutta la elettromiogafia (EMG) per tradurre i segnali nervosi motori che dal cervello viaggiano verso la mano passando per il polso in “comandi digitali che puoi usare per controllare le funzioni di un dispositivo“. Secondo Facebook, il riconoscimento è molto preciso: in futuro, sarà persino possibile percepire anche solo l’intenzione di muovere un dito“.

I dispositivi indossabili

Nel 2019 Facebook  acquistò CTRL-Labs, che stava lavorando su dispositivi indossabili che potessero elaborare i segnali del cervello per poter interagire attraverso interfacce di realtà aumentata: il nuovo braccialetto è l’evoluzione di quel lavoro.
Nicholas Colonnese, manager dell’area di ricerca scientifica di Facebook Reality Labs, ha spiegato che il braccialetto sfrutterà il feedback aptico per garantire quella sensazione tattile a cui siamo abituati quando tocchiamo qualcosa. Facendo l’esempio di una persona che tende la corda di un arco prima di scoccare una freccia, il braccialetto aumenterà la pressione sul polso fintanto che la corda virtuale sarà tesa; per poi alleggerirla quando la freccia è stata scoccata in modo da simulare l’effetto che si avrebbe con un arco reale, come spiegato nel video seguente.