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Scannerizzare in pdf con Samsung

Scopriamo insieme in questo nuovo articolo come sia facile scannerizzare in pdf con uno smartphone o con un tablet Samsung

Smartphone e tablet sono ormai diventati a pieno titolo dei veri e propri strumenti di lavoro. E non mi riferisco solo all’uso che se ne fa per comunicare. Sui dispositivi mobili è possibile creare documenti, fogli di calcolo o presentazioni per esempio. Forse non tutti lo sanno, ma è anche possibile scannerizzare utilizzando la telecamera del telefono. In questo articolo ti mostrerò come scannerizzare in pdf con un dispositivo Samsung.

Il bello è, che se per alcune operazioni è sicuramente meglio utilizzare il pc e lo smartphone o il tablet rappresentano un puro sfizio o uno strumento di fortuna (quando non abbiamo un pc), scannerizzare in pdf con un dispositivo Samsung è più facile e immediato che farlo con un PC.

Scannerizzare in pdf con un tablet o uno smartphone Samsung

Proprio qualche giorno fa mi è capitato di osservare un collega, che dal suo iPad fotografava dei documenti che con un’applicazione venivano trasformati in pdf (ma volendo avrebbe potuto trasformarli anche in altri formati) e quindi venivano inviati via mail a chi di dovere.

Il mio Samsung Android non potrà essere da meno, mi son detto! E cosi subito mi sono messo alla ricerca di un’App per scannerizzare in pdf con Samsung. Ho scoperto, senza troppo stupore, che esistono diverse applicazioni capaci di scannerizzare in pdf con Samsung.

Ne ho subito testato alcune per scoprire quali funzionassero meglio e capire quali offrissero i migliori risultati. Ecco di seguito le applicazioni da me scelte.

Scannerizzare in pdf con Samsung

La prima applicazione che ho scelto è “Scanner PDF Gratis – Scanner Documenti Cellulare“. Un’Applicazione quasi perfetta, leggera, veloce e affidabile. Svolge il suo compito di scannerizzare in pdf con Samsung, senza problemi. Si possono settare alcune cose semplici tipo la cartella di destinazione delle scansioni o il formato di foglio da utilizzare.

Dopo di che si scatta una semplice foto, si seleziona l’area effettiva del documento e si salva con nome. Nella versione gratuita un piccolo banner pubblicitario accompagna le nostre operazioni senza dare alcun tipo di fastidio. Il programma è cosi intuitivo che le parole quasi non servono.

Ecco il link per scaricare l’Applicazione in questione | Scanner PDF Gratis – Scanner Documenti Cellulare

Difficile trovare di meglio se il vostro unico obiettivo è quello di scannerizzare in pdf con Samsung. Tuttavia, durante la mia ricerca ho trovato applicazioni decisamente più complete, che trattano altri formati oltre al pdf e che possiedono funzioni più evolute.

Su tutte quella che ho deciso di segnalare è “Office Lens” eletta tra le “migliori App del 2015” negli Stati Uniti e a Portorico da Google Play. Office Lens ritaglia, migliora e rende leggibili le immagini di lavagne oltre che di documenti. Può anche convertire le immagini in file PDF, Word e PowerPoint modificabili e salvarli in OneNote o in OneDrive. Le sue caratteristiche principali sono le seguenti:

  • In modalità Lavagna, Office Lens ritaglia le immagini e corregge i riflessi e le ombre;
  • In modalità Documento, ritaglia le immagini e applica perfettamente i colori;
  • Le immagini acquisite possono essere salvate in OneNote, OneDrive o localmente nel dispositivo;
  • In modalità Biglietto da visita, Office Lens può estrarre le informazioni di contatto e salvarle nella rubrica e in OneNote. Questa caratteristica dà migliori risultati con i biglietti da visita in inglese, tedesco e spagnolo. Il supporto per altre lingue sarà disponibile tra breve;
  • Puoi convertire le immagini in file Word (*.docx), PowerPoint (*.pptx) o PDF (*.pdf), che vengono salvati automaticamente in OneDrive.

Ecco il link per scaricare l’Applicazione in questione | Microsoft Office Lens – PDF Scanner

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Il metaverso di Zuckerberg

Il metaverso di Zuckerberg cambierà davvero tutto? Facebook vuole costruire un universo in realtà virtuale in cui tutti viviamo e lavoriamo. Ecco cosa sta per succedere con il metaverso di Zuckerberg.

Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha fatto notizia ultimamente parlando del metaverso. Zuckerberg afferma che è il futuro di Facebook e di Internet. È così convinto di questo progetto che intende assumere 10.000 lavoratori europei per lavorarci e persino cambiare il nome della sua azienda da Facebook a un marchio correlato al metaverso. Vivremo e lavoreremo tutti nel metaverso di Facebook?

Cos’è il metaverso?

L’autore Neal Stephenson ha coniato la parola metaverso per il suo romanzo di fantascienza del 1992 Snow Crash. Nel suo racconto, il metaverso è una versione di realtà virtuale di Internet, in cui esiste un universo alternativo in uno spazio VR condiviso utilizzando concetti del mondo reale come strade, edifici, stanze e oggetti di uso quotidiano. Le persone si muovono in questo universo come avatar, rappresentazioni 3D che possono interagire con altre persone e con entità simili ad avatar che sono in realtà agenti software.

Il metaverso è stato un caposaldo della narrativa cyberpunk dagli anni ’80, da Burning Chrome e Neuromancer di William Gibson a Ready Player One di Ernest Cline, che è stato trasformato in un lungometraggio da Steven SpielbergThe Matrix stesso è un metaverso.

matrix meta

Il concetto letterario del metaverso è universalmente distopico, rappresentando una sorta di capitalismo totalitario in cui le persone sono costrette a vivere gran parte della loro vita in un mondo falso di proprietà di una potentissima società. Ad esempio, nel libro di Cline, tutti sono così investiti in un metaverso chiamato OASIS (dove le persone non solo giocano, ma vanno anche a scuola, lavorano e pagano le tasse) che il mondo reale declina nello squallore dall’abbandono. Il metaverso della finzione è cattivo. Allora perché Zuckerberg pensa che il suo sia buono?

Perché Zuckerberg vuole il suo metaverso?

Innanzitutto, iniziamo con le basi: se c’è un metaverso, non sarà quello di Zuckerberg. E se Zuckerberg costruisce un universo virtuale, non sarà il metaverso. In altre parole, l’unico modo possibile (ma improbabile) per finire con un unico spazio virtuale globale e universale è se Internet o il web in qualche modo evolvono tutte le parti virtuali che consentono agli utenti di interagire con tutti i servizi web e tra di loro in spazi 3D di realtà virtuale.

In realtà, il metaverso di Facebook dovrebbe davvero essere chiamato “Zuckerverso” perché è la visione e il progetto preferito del CEO dell’azienda. È il sogno di un introverso imbranato con le persone che vuole indossare un visore VR tutto il giorno, prendere la “pillola blu” e vivere in Matrix. Ma non è quello che vorranno le persone reali. Non è il futuro di Internet.

Zuckerberg

Quello che è certo è che avremo molti spazi, mondi e piattaforme virtuali online, probabilmente migliaia. Che non serviranno solo per giocare, ma anche per lavorare e per fungere da gigantesco social network. Come con lo stesso Facebook, il metaverso di Zuckerberg sarà un giardino recintato per una minoranza di persone, non l’unico vero metaverso per tutte le persone. Anche oggi, solo per utilizzare il visore Oculus Quest di Facebook è necessario un account Facebook. Una piattaforma aperta non è nel DNA di Facebook.

Mondo Virtuale

Allora perché Zuckerberg punta così tanto sull’idea del metaverso? Penso che ci siano cinque ragioni.

  • Il concetto di un mondo virtuale condiviso è in circolazione da decenni e interessa migliaia di aziende e università. Sostenendolo pubblicamente con così tanta forza, Zuckerberg spera di diventarne una sorta di leader.
  • Zuckerberg sa che per far evolvere i social network e l’interazione nel regno virtuale, deve cambiare la sua azienda. Grandi mosse, grandi annunci e grandi investimenti riorientano un mondo di dipendenti, partner, investitori e utenti per la transizione.
  • Zuckerberg e Facebook sanno che i social network così come esistono ora verranno sostituiti. Proprio come Facebook ha sostituito MySpace, che ha sostituito AOL, che ha sostituito CompuServ, che ha sostituito i sistemi BBS, nessuna azienda che domina un tipo di piattaforma social è mai riuscita a dominare il successivo. Facebook vuole essere il primo a dominare due generazioni di social network online.
  • FUD (paura, incertezza e dubbio). Ha senso investire così pesantemente negli spazi virtuali per spaventare l’interesse degli investimenti nelle startup che cercano di fare la stessa cosa.
  • Se l’ossessione pubblica di Zuckerberg ha uno scopo, è per evidenziare per tutti noi che sta arrivando un futuro di realtà virtuale/realtà aumentata che avrà un impatto massiccio sul funzionamento del business.

Perché l’Appleverso batte lo Zuckerverso

Centinaia di startup stanno lavorando duramente per costruire gli spazi virtuali del futuro, sviluppando visori e occhiali, grafica avanzata, strumenti di modellazione, strumenti di rete e altro ancora. E anche Apple è impegnata in tutto ciò. La differenza è che Facebook vuole un universo virtuale alternativo; Apple vuole aggiungere il virtuale all’universo reale.

Il CEO di Apple, Tim Cook, ha dichiarato pubblicamente che l’AR è “la prossima grande novità”, “superiore alla realtà virtuale”, “una grande idea, come lo smartphone” e vede le principali applicazioni per l’AR in ambiti come “l’istruzione, il mercato consumer, l’intrattenimento, lo sport. Lo vedo in ogni attività di cui so qualcosa”.

Entrambe le società stanno scommettendo molto su visioni opposte: sarà la realtà virtuale o quella aumentata a dominare? Lo Zuckerverse o l’Appleverse? Apple ha centinaia di brevetti e sta investendo miliardi di dollari nello sviluppo delle piattaforme hardware e software per gli spazi virtuali di domani. L’azienda ha progettato e costruito più prototipi, alcuni con specifiche sorprendenti, come due display 8K, lidar e una serie di fotocamere e sensori biometrici.

Il fatto interessante e unico di Apple è che inizialmente intende utilizzare gli occhiali VR per le applicazioni AR. L’utente vedrà un video in tempo reale del mondo reale con oggetti virtuali inseriti in quel video. Secondo quanto riferito, Apple sta anche lavorando su occhiali AR che sembrano normali occhiali e possono essere indossati tutto il giorno e tutti i giorni anche con lenti graduate.

apple

Le tempistiche

La tempistica approssimativa per questi prodotti è di due anni per gli occhiali VR, cinque anni o più per gli occhiali AR. L’iniziativa più rivoluzionaria nei brevetti di Apple è un concetto chiamato Bionic Virtual Meeting Room. In poche parole, il concept integra hardware e software per avere incontri con altre persone in un contesto virtuale. Nello specifico, le persone sono rappresentate come avatar, che trasmettono le espressioni facciali, i movimenti della bocca, il linguaggio del corpo, l’inclinazione della testa e altri gesti in tempo reale. Proprio come i Memoji di Apple, ma in 3D con un’interazione spaziale razionale.

Ciò significa che gli avatar possono vedere altri avatar, con i relativi movimenti, interagire in tempo reale. Possono stabilire un contatto visivo, indicare, fare gesti, parlare e camminare. Sembra un videogioco sparatutto in prima persona. Le differenze sono il 3D, l’ID biometrico (molto importante per le riunioni di lavoro), la mappatura completa dei gesti in tempo reale della parte superiore del corpo e la mappatura del viso in tempo reale e la mappatura di stanze e oggetti. I numerosi brevetti di Apple descrivono anche una serie di sensori biometrici per rilevare le emozioni, che si rifletterebbero sottilmente nell’espressione facciale.

Avatar: una versione di noi

Nei videogiochi, appariamo come un personaggio virtuale, un burattino stupido. Nella tecnologia per riunioni di Apple, appariremo come una versione di noi stessi ottimizzata per la comunicazione verbale e non verbale e anche per la collaborazione in tempo reale. In altre parole, il nostro avatar sarà profondamente connesso al “vero noi”: ogni movimento ed emozione sarà espresso dal nostro avatar.

Un’altra grande differenza è che Apple immagina che gli utenti dei suoi occhiali AR vedano gli avatar non in uno spazio VR, ma come ologrammi che appaiono nello spazio fisico reale. La tecnologia Bionic Meeting Room di Apple è il social networking tramite avatar. Apple ha brevetti migliori, tecnologia migliore, migliori capacità di progettazione, strumenti di sviluppo migliori e più fiducia tra la sua base di utenti.

La tecnologia per riunioni virtuali di Apple è pronta a sostituire:

  • Social network
  • Videoconferenze
  • Viaggio di lavoro
  • Conferenze professionali

È probabile che gli incontri futuri si svolgeranno sostanzialmente tramite avatar. Ciò vale per incontri individuali con fornitori, chiamate di vendita, riunioni delle risorse umane con dipendenti, conferenze professionali e altri tipi di riunioni ed è probabile che il vantaggio per Apple sarà quello di un’esperienza relativamente fluida, sicura e di alta qualità.

Il metaverso di Zuckerberg

Tra un decennio la nostra vita e il nostro lavoro saranno enormemente trasformati sia dalla realtà virtuale che dall’AR. Faremo un salto negli spazi VR per fare cose specifiche di volta in volta. Ma vivremo in AR tutto il giorno o almeno avremo oggetti virtuali, dati, contenuti e interazioni sociali basate su avatar che possono essere evocati istantaneamente attraverso gli occhiali che indossiamo comunque.

In altre parole, la visione di Zuckerberg di vivere in realtà virtuale è (come ci hanno avvertito gli scrittori di fantascienza) un incubo distopico. Tuttavia, la realtà virtuale giocherà un ruolo enorme. In effetti, sta già accadendo.

In che modo le numerose piattaforme virtuali avranno un impatto sul business

Gli spazi virtuali andranno ben oltre le sale riunioni. Comprenderanno showroom, centri commerciali, stadi e fabbriche virtuali. Nvidia Omniverse è uno dei primi sforzi mirato a simulare ambienti del mondo reale per la collaborazione e l’ottimizzazione. Un cliente, BMW, ha utilizzato Omniverse per creare repliche esatte di tutte le sue fabbriche, dove può testare le modifiche a tutti gli aspetti dell’operazione in una simulazione interattiva. I video di questo progetto sono incredibili.

Nvida mostra la strada per il futuro della realtà virtuale aziendale. Ma di fatto sono un’applicazione e una piattaforma di sviluppo potenti ma isolate, non un universo o un metaverso. Migliaia di aziende stanno costruendo tutte le parti costitutive per questo tipo di potente applicazione aziendale per la realtà virtuale. La VR sarà utilizzata per la pubblicità e il marketing sperimentale. I negozi venderanno oggetti e abbigliamento sia reali che virtuali.

Il futuro della realtà virtuale è sorprendente. Ma la realtà virtuale sarà sempre disponibile come migliaia di applicazioni che scegliamo al volo e utilizziamo temporaneamente. Nonostante la visione di Zuckerberg, nessuno rimarrà in VR tutto il giorno tranne una minoranza di giocatori dipendenti e ossessionati. La realtà aumentata sarà il posto in cui vivremo e sostituirà gli smartphone come piattaforma quotidiana. Scommettiamo?

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Come usare Instagram da desktop

Usare Instagram da desktop adesso è possibile, finalmente.

Finalmente è possibile usare Instagram da desktop. Da ieri è possibile, per tutti, caricare immagini e video dal proprio computer. Una modalità a lungo attesa che fa felici, in particolare, tutti coloro che con Instagram ci lavorano.

La novità

La notizia dell’uscita di Instagram versione desktop ha fatto andare in visibilio (immaginiamo sia proprio così) tutti i professionisti e coloro, come ad esempio le varie agenzie di comunicazione, che usano lo strumento in maniera assidua.

La possibilità di usare Instagram in versione desktop è stata molto richiesta in questi anni. Richiesta che è tardata molto ad arrivare. Utilizzabile finalmente dopo una fase di test, iniziata proprio a giugno di quest’anno, adesso è disponibile per tutti gli utenti iscritti.

Ovviamente tutti coloro che usano Instagram versione mobile saranno poco interessati alla notizia, ma per tutti quelli che per motivi di lavoro ne fanno largo uso, saranno ora ben lieti di poter usare il famoso social di proprietà di Zuckerberg direttamente da pc.

E cosa si potrà fare?

Tutto, o quasi tutto. Di sicuro, quelle operazioni che di solito accompagnano la condivisione di un contenuto: quindi video e/o immagini.

Come usare Instagram da desktop

In pratica, accedendo a Instagram da desktop, dalla home, noterete in alto a destra che tra l’icona dei messaggi e quella di Esplora si trova quella con il simbolo “+”, con la dicitura “Ora puoi creare e condividere post direttamente dal tuo computer“. Una volta cliccato sull’icona compare una finestra all’interno della quale è possibile trascinare l’immagine o il video che serve per il vostro contenuto, oppure cliccare su “Seleziona da computer” e scegliere, appunto, l’immagine o video utile per la vostra condivisione.

Insomma, da oggi lavorare su Instagram sarà sicuramente più facile. E se vi state chiedendo, legittimamente, se cambia qualcosa nelle dimensioni delle immagini da condividere da desktop, la risposta è no: il formato a cui fare riferimento anche in questo caso resta sempre quello 1080 x 1080px.

Oltre a questa novità, Instagram sta per rilasciare anche altre funzionalità come “Collabs”, ossia la possibilità data a due account diversi di autorizzare un post o un Reel. E sempre a proposito di Reel, ci sono nuove opzioni come “Superbeat”, per dare più movimento musicale al contenuto e anche “Dynamic 3D Lyrics”, per dare nuovi effetti ai testi che si usano all’interno dei Reel.

Come scaricarlo sul pc

Per potere usufruire della versione desktop di Instagram, bisogna scaricarlo dallo store di Microsoft come in figura.

Come usare Instagram desktop

Digitare Instagram nella barra della ricerca dello store di Microsoft.

Instagram store microsoft

Cliccare su Installa.

installa Instagram desktop

Una volta finito il download avvialo.

attendi installazione Instagram desktop

Ed eccolo qua! Siamo pronti per poter usare Instagram da desktop!

Instagram desktop

Buon divertimento e al prossimo articolo!

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Aprire e convertire foto e immagini in formato HEIC

Se avete deciso di aprire questo articolo è perché molto probabilmente vi siete imbattuti in uno strano formato di foto denominato HEIC. In realtà non si tratta di qualcosa di anormale. Anzi, ormai da diversi anni sta diventando sempre più popolare, grazie soprattutto all’enorme quantità di iPhone presente sul territorio mondiale. Per cercare di capire meglio di cosa si tratta però, abbiamo deciso di creare una guida un po’ più approfondita, cercando di analizzare anche i modi migliore per aprire e convertire foto e immagini in formato HEIC.

Qualora foste interessati alla cosa quindi, vi consigliamo di proseguire già con il prossimo paragrafo e vi auguriamo una buona lettura.

Cosa sono le foto HEIC

Le foto in formato HEIC, acronimo di “High Efficiency Image File Format”, hanno la peculiarità di presentarsi come una sorta di contenitore, all’interno del quale è possibile ritrovare una singola immagine, oppure una sequenza di immagini.

L’idea arriva dalla Moving Picture Experts Group, ma è stata resa famosa principalmente da Apple, che ha deciso di utilizzare il suddetto formato come standard per le foto scattate con iPhone e iPad.

iPhone formato heic

Il motivo principale di ciò, va ricercato nel fatto che i dispositivi dell’azienda di Cupertino possono scattare sia foto singole che sequenze o “Live Photos“, le quali necessitano quindi di questo formato “contenitore” per poter, appunto, contenere più immagini in un singolo file.

Ma purtroppo non bisogna soffermarsi solo su questo, visto che non mancano aspetti negativi e che potrebbero effettivamente risultare piuttosto fastidiosi per gli utenti.

Vantaggi e svantaggi delle foto HEIC

Vantaggi

Ma prima di passare agli svantaggi, concentriamoci sugli aspetti positivi e, in particolare, sull’aspetto “economico” delle foto HEIC.

Ovviamente per economico si intende la capacità degli HEIC di mantenere una qualità dell’immagine abbastanza elevata (praticamente identica a quella dei JPG), pur garantendone un peso in memoria quasi dimezzato.

Ad esempio, una foto in JPG da 4 MB convertita in HEIC può arrivare a pesare circa 2.4 MB, offrendo quindi la medesima qualità.

Inoltre, concentrando l’attenzione sulla questione intelligenza artificiale, grazie alle foto HEIC, è possibile riconoscere i vari elementi presenti all’interno dello scatto. Ed è possibile anche classificarli in base a precisi parametri.

In questo modo, il sistema operativo sarà in grado di offrire opzioni avanzate di riconoscimento e mostrare informazioni più precise su ciò che l’utente guarda ogni giorno (ad esempio la razza di un cane, oppure il nome di un palazzo).

Infine, i file HEIC, essendo di natura “contenitore”, rappresentano un vantaggio assoluto per chi ama operare di  foto editing.

Le immagini caratterizzate dal suddetto formato supportano infatti le trasparenze fino a 16 bit (il JPEG arriva a supportare solo quelle a 8 bit) e permettono anche modifiche di rotazione, ritaglio, sovrapposizione e aggiunta di testo senza dover necessariamente creare delle copie della stessa immagine.

Svantaggi

Per quanto riguarda gli svantaggi invece, ne abbiamo individuati principalmente due: la compatibilità e le poche speranze di futuro.

La seconda motivazione delle due è da attribuire al fatto che purtroppo, altre aziende importanti, come Google, non sembrano voler puntare molto su questo formato. Concentrando invece l’attenzione su altre tipologie di file.

La prima è probabilmente la più attuale e fastidiosa. Attualmente infatti, non tutte le applicazioni supportano i file HEIC. Per questo motivo, in tantissimi casi sarà quindi necessario convertire l’immagine in uno dei formati più compatibili come JPG.

Tuttavia, c’è da dire che dopo diversi anni, i servizi più popolari (soprattutto Social Network) hanno ricevuto gli aggiornamenti necessari per visualizzarli correttamente.

Come scattare foto HEIC

Attualmente il modo più semplice per scattare foto in formato HEIC è quello di utilizzare un iPhone (o un iPad) e, in particolare, l’applicazione “Fotocamera” presente di serie.

Già dalla prima configurazione infatti, tutti gli scatti eseguiti dai suddetti dispositivi saranno esportati in tale formato.

scattare foto heic

Qualora ciò non accadesse però, l’unica cosa da fare sarà: aprire l’app “Impostazioni”, continuare con “Fotocamera”, cliccare sulla voce “Formati” e selezionare “Efficienza elevata”, la quale ridurrà la dimensione dei file e catturerà foto e video in formato HEIC e HEVC (per i video).

A partire da Android Pie (nona versione del sistema operativo mobile di Google) però, anche tutti gli altri smartphone in commercio potranno scattare foto HEIC.

Tuttavia, tale formato non sarà abilitato di default e molte aziende produttrici di smartphone potrebbero anche decidere di non abilitarlo per le proprie lenti fotografiche.

Per verificare ciò bisognerà necessariamente controllare nelle impostazioni dedicate alla fotocamera.

Come evitare foto HEIC

Qualora quindi questo formato non vi convincesse fino in fondo, si potrà comunque disattivare ed evitare.

Per farlo su Android sarà sufficiente continuare ad utilizzare la fotocamera senza modificare alcun parametro riguardante i formati di scatto.

Su iPhone invece, bisognerà aprire l‘app “Impostazioni”, continuare con “Fotocamera”, cliccare sulla voce “Formati” e selezionare “Più compatibile”, la quale consentirà alle lenti di catturare immagini in JPEG.

Come aprire le foto HEIC

Ovviamente tutte le aziende esterne ad Apple si sono adeguate al formato HEIC. Hanno infatti deciso di supportare in piena regola tutte le foto esportate nel suddetto formato.

Su iPhone, iPad e Mac invece, c’è davvero molto poco da dire. Qualunque applicazione presente di default sui dispositivi dell’azienda di Cupertino si utilizzi infatti (Foto, Anteprima oppure anche semplicemente il Finder), non si presenterà alcun problema di compatibilità.

Anche le ultime versioni di Windows e Android riescono a supportare di default le immagini HEIC, ma qualora doveste riscontrare problemi, si potrà immediatamente rimediare.

Su Microsoft Store di Windows è infatti disponibile il plugin “Estensioni di immagine HEIF”, scaricabile gratuitamente da qui, il quale consentirà al sistema operativo di leggere qualsiasi immagine.

Su Android invece, sempre nel caso in cui la galleria non riuscirà ad aprire le foto, consigliamo di utilizzare un’applicazione di terze parti perfettamente compatibile.

La migliore e più conosciuta in questo campo è indubbiamente Dropbox, disponibile al download gratuito tramite questo link.

Come convertire le foto HEIC

Passiamo adesso ad un altro strumento utile per la modifica degli HEIC: cloudconverter.

convertire heic

Si tratta di un sito Web gratuito, accessibile da qualsiasi Browser e che permetterà a chiunque di convertire le foto da HEIC a JPG, PNG, PDF e tanti altri formati.

Non resta quindi che raggiungere la pagina dedicata cliccando su questo link e proseguire con la lettura dell’articolo.

Convertire HEIC in JPG

Una volta aperto il sito di cloudconverter, bisognerà modificare i formati alla destra di “convert” e “to”.

La prima delle due caselle dovrà quindi essere impostata con HEIC, mentre la seconda, in questo caso, in JPG.

Per farlo, sarà quindi sufficiente premere sul riguardo interessato e selezionare il formato dal menu a tendina che apparirà automaticamente.

Una volta correttamente impostati i parametri, non servirà altro che cliccare su “Select File”, importare la foto da esportare di JPG e avviare l’operazione con il tasto “Convert”.

Immediatamente partirà il download secondo le impostazioni del Browser utilizzato.

Convertire HEIC in PNG

I medesimi passaggi dovranno essere eseguiti anche per convertire le foto HEIC in PNG. In questo caso però, alla destra di “to” bisognerà ricercare il valore “PNG”, il quale si troverà nel menu a tendina “Image”.

Per semplificare la ricerca si potrà anche utilizzare il campo di testo che apparirà in alto dopo aver premuto sulla casella interessata.

Dopodiché, basterà importare il file tramite il collegamento “Select File”, avviare il tutto con “Convert”, attendere la fine del download e aprire la nuova fotografia.

Convertire HEIC in PDF

Cloudconvert ha il vantaggio di supportare perfettamente anche formati diversi da quelli prettamente incentrati sulle fotografie, come ad esempio i PDF.

Proprio per questo motivo, potrà essere utilizzato per convertire una foto HEIC in un documento PDF.

Per farlo, bisognerà sempre cliccare sulla casella alla destra di “to”, spostarsi nella sezione “Document”, selezionare “PDF”, importare la foto da convertire cliccando su “Select File”, avviare il tutto con “Convert” e attendere la fine del download.

Convertire HEIC su iPhone

Ovviamente, sia su iPhone che su iPad e tutti gli altri dispositivi con Browser integrato, si potrà avviare una rapida conversione online tramite il sito di cloudconvert.

Ma per semplificare tutte le operazioni e avere sempre uno strumento offline a portata di mano, consigliamo l’utilizzo di un’applicazione dedicata alla conversione da HEIC a qualsiasi altro formato desiderato.

Tra le più consigliate in questo campo c’è “Il Convertitore di Immagini“, scaricabile gratuitamente da App Store attraverso questo link.

Una volta aperto il servizio, basterà importare il file di input HEIC e successivamente scegliere la tipologia di conversione. Tutte le restanti operazioni verranno eseguite automaticamente dall’app.

Ovviamente sarà perfettamente compatibile sia con iPhone che con iPad.

Convertire HEIC su Android

Per quanto riguarda gli smartphone e tablet Android invece, oltre al solito sito Web di cloudconvert, proponiamo l’applicazione gratuita “Heic to JPG Converter Free”.

Quest’app consente in pochissimo tempo di importare la foto HEIC dall’archivio o dalla galleria del dispositivo in questione e di convertirla in un file di tipo “JPG”, pienamente supportato da qualsiasi servizio.

Può quindi essere scaricata direttamente dal Play Store tramite questo link.

Il suddetto software sarà però unicamente in grado di esportare i file in JPG. Qualora si preferisse un formato diverso, come PNG, PDF, GIF, WEBP o altro, non possiamo che consigliare “Heic converter – Heic to JPG-PNG-PDF Converter”, anch’esso gratuito e disponibile sul Play Store tramite questo link.

Una volta scaricata, installata e aperta l’app, basterà premere sul pulsante “Open HEIC” in alto a sinistra e selezionare la foto da modificare dall’archivio dello smartphone.

A questo punto bisognerà cliccare sull’icona della freccia in basso a destra, scegliere il formato di output preferito e avviare l’operazione con “Convert HEIC”.

A questo punto tutte le immagini convertite appariranno in una nuova schermata della stessa applicazione e potranno essere aperte, condivise, salvate o anche eliminate dopo aver premuto sull’icona con tre puntini presente nell’angolo in basso a destra di ogni immagine.

Convertire HEIC su Mac

Grazie alle opzioni avanzate presenti in “Anteprima” (applicazione presente di default su tutti i Mac), sarà possibile convertire qualsiasi HEIC in maniera semplice, rapida e senza dover necessariamente scaricare alcun programma aggiuntivo.

Ovviamente, prima di vedere come farlo, vi ricordiamo che la soluzione di cloudconvert rimarrà sempre comunque valida.

Prima di tutto, bisognerà quindi individuare la foto da convertire, successivamente bisognerà aprire il suo menu a tendina cliccando con due dita sul trackpad su di essa (oppure con il tasto destro del mouse), portare il puntatore su “Apri con…” e scegliere “Anteprima”.

Una volta avviata la schermata di Anteprima con la foto interessata, sarà necessario cliccare su “File” nel menu opzioni in alto a sinistra, scegliere la voce “Esporta…”. Dopodiché aprire il menu a tendina alla destra di “Formato”, scegliere quello preferito (sarà presente anche PDF), selezionare la cartella di esportazione e concludere con “Salva”. L’operazione si concluderà in pochissimi istanti.

Qualora preferiate uno strumento ancora più semplice e rapido e che non occupi neppure tanto spazio in memoria, consigliamo “HEIC Converter”, disponibile gratuitamente sul Mac App Store e accessibile tramite questo link.

Il suo funzionamento è piuttosto banale. L’unica cosa da fare per avviare la conversione sarà: trascinare la foto sulla finestra nera, attendere il raggiungimento del 100% e l’operazione sarà completa.

Il nuovo file sarà esportato in JPEG o PNG (in base alla scelta dell’utente) e potrà essere immediatamente aperto dalla cartella dei download del Mac.

Convertire HEIC su Windows

Ancora per l’ultima volta vi ricordiamo che il sito Web di cloudconvert potrà essere utilizzato anche su Windows attraverso un qualsiasi Browser web.

Anzi, sui PC dotati del sistema operativo di Microsoft risulta essere il modo migliore per completare la conversione.

L’alternativa più adeguata si chiama infatti “HEIC to JPG, JPEG & PNG Converter”, può essere scaricata dal Microsoft Store tramite questo link, ma per farlo bisognerà affrontare un costo di circa 5 euro (molto spesso in promozione a poco meno di un euro).

Una volta acquistata e aperta, basterà quindi trascinare il file HEIC all’interno della sua schermata. Qui scegliere il formato preferito di esportazione e proseguire con la conversione.

Dopo pochi istanti il file apparirà nella cartella scelta per il salvataggio. Bisogna però specificare che purtroppo l’app non è compatibile con la versione S di Windows 10.

Per tutte le versioni precedenti a Windows 10, consigliamo nuovamente di operare tramite il sito di cloudconvert.

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Instagram TV: come creare un canale su IGTV

Nel 2018 Instagram ha celebrato il raggiungimento del milione di utenti attivi con il lancio di IGTV, ovvero il canale TV di Instagram. Da allora, questa piattaforma si è trasformata in una grande vetrina per le aziende di ogni tipo, che possono così promuovere i propri prodotti ad un vasto pubblico. In questo articolo verrà spiegato cos’è IGTV e cosa bisogna fare per creare un canale su questa TV Instagram.

Cos’è IGTV

IGTV (Instagram TV) è la piattaforma video di Instagram. Questa funziona come un’app indipendente, ma si può comunque accedere dall’app standard. Su IGTV chiunque può creare un proprio canale, sebbene sia preferita soprattutto da brand e influencer, che lo usano come una eccellente vetrina per la promozione dei prodotti, senza gli eccessivi costi che comporta una campagna di marketing tradizionale.

Su IGTV si potranno creare piccoli annunci o video di una durata massima di 60 minuti. I contenuti vengono pubblicati in modo casuale su Instagram, dal momento che il pubblico è potenzialmente immenso.

Come creare un canale su IGTV

Per cominciare, bisognerà scaricare l’app ufficiale IGTV, disponibile per Android e iOS. Successivamente creare un account basta collegarlo all’app principale Instagram. Per familiarizzare con IGTV, basta guardare la schermata iniziale. Si possono trovare video pubblicati da altri utenti, suddivisi per temi. Sarà anche possibile iscriversi ai canali di proprio interesse.

Instagram TV: come creare un canale su IGTV

Come impostare un canale IGTV

Per iniziare, aprire le Impostazioni, premendo l’icona a forma di ingranaggio. Fatto ciò, cliccare su Crea canale e seguire le istruzioni sullo schermo. Dopodiché si potrà associare il canale IGTV a Instagram.

Come caricare un video sul canale IGTV

Cliccare sulla propria foto del profilo. Dal simbolo a forma di + si potrà accedere alla galleria di foto e video del cellulare. Fatto ciò, carica il video di proprio interesse. Una volta che il video sarà caricato, lo si potrà visualizzare premendo l’icona della foto profilo (come tutti gli altri memorizzati).

Specificazioni dei video su IGTV

Durata: da uno a 15 minuti su mobile, fino ad 1 ora se il video viene caricato dalla versione IGTV web.

Archiviazione: formato MP4. Video verticali, con aspetto 9:16 o video orizzontali di 16:9. Minimo 30 FPS (fotogramma per secondo) e risoluzione minima di 720 pixel.

Dimensione: 650 MB per un video di dieci minuti (o meno) e fino a 3,6 GB per i video di grandi dimensioni.

Vantaggi di IGTV

Dalla sua creazione, IGTV si è trasformata in un’opportunità molto interessante per gli utenti che vogliono mostrare al mondo ciò che hanno da offrire. Come per YouTube, guardare video su IGTV è divenuta un’attività quotidiana di milioni di utenti. Essendo riprodotti automaticamente, i video hanno molta più possibilità di raggiungere un vasto pubblico e, la visualizzazione verticale rende l’esperienza molto più user friendly.

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Creative, Formazione, Internet, Software

Twine, il software per scrivere narrativa interattiva

Twine è un software per scrivere narrativa interattiva in formato HTML, lo stesso usato dalle pagine Web e molto semplice da imparare. Le storie a bivi, che hanno fatto la fortuna dei librogame, sono sempre apprezzate, ma Twine permette di sviluppare anche giochi di avventura, con scenari da esplorare liberamente, oggetti, combattimenti,
dialoghi, punti. Per addentrarsi nei meandri di progetti narrativi anche complessi non servono conoscenze particolari di programmazione.

L’interfaccia grafica di Twine suddivide ogni storia in passaggi, all’interno dei quali si scrive il testo, che può essere corredato di istruzioni e tag per aggiungere, oltre che link, anche immagini, suoni e vari effetti speciali. La pagina Web che contiene il gioco può avere un header, un footer, una sidebar (barra laterale) e può essere modificata a piacere con i CSS che definiscono l’aspetto degli elementi della pagina. Chi vuole, può integrare il semplice codice di Twine con tag di HTML e JavaScript. All’URL rebrand.ly/stregatto-twine troviamo un gioco d’esempio.

Come funziona il programma

Twine, il software per scrivere narrativa interattiva
1. Il sito twinery.org è il punto di partenza per scrivere giochi con Twine. Il programma, già scelto da migliaia di autori, è disponibile per Windows, Linux, Mac e può anche essere utilizzato online, senza bisogno di registrarsi.
twine sviluppo storia
2. L’interfaccia grafica di Twine permette di gestire lo sviluppo della storia attraverso la mappa dei passaggi, ognuno dei quali ospiterà la rappresentazione di un luogo, di un oggetto, di una scena o anche di una singola azione.
twine pagina web
3. Ogni passaggio appare come una pagina Web. Per aggiungere una scelta, cliccabile, si mette il nome del passaggio successivo tra doppie parentesi quadre: Puoi entrare nella [[casa->ingresso]] oppure esplorare il [[giardino]].
twine tag html
4. Per inserire un’immagine in un passaggio, basta utilizzare il relativo tag HTML: . Per incorporare il file .jpg in quello del gioco, si può ricorrere al sistema di codifica Base64.

twine java script
5. Le variabili, ereditate da JavaScript, sono utili per memorizzare le scelte del giocatore. Dopo averne dichiarata una con (set: $variabile to 1), la si controlla con (if: $variabile is 1) [Scrivi Qualcosa](else:)[Scrivi qualcos’altro].
twine variabili
6. Con una variabile di tipo array si può creare un inventario. Dopo aver dichiarato (set: $inv to (a:)) si possono aggiungere oggetti con (set: $inv to it + (a: “oggetto”)) e toglierli con (set: $inv to it – (a: “oggetto”)).
twine tag
7. L’inventario può essere visualizzato in un passaggio contrassegnato col tag “footer”: (if: $inv’s length > 0)[Inventario: (for: each _a, …$inv)[(link-repeat: _a)[(replace: ?inve)[(display: _a)]]<br>[ ]]][]<inve|.
twin link goto
8. Quando manca il riferimento a un momento preciso della storia, per tornare indietro di un passaggio, si usa (link-goto: “Torna indietro.”, (history:)’s last). Per richiamare il penultimo passaggio si usa secondlast.
twine istruzione append
9. L’istruzione (append: ?Sidebar)[] consente di aggiungere e gestire una sidebar, nella quale si possono mettere le istruzioni per salvare e ripristinare la posizione di gioco: (save-game:), (saved-games:), (load-game:).
tutorial twine
10 . La conoscenza di Twine può essere approfondita su vari siti tra cui YouTube (cercate “tutorial twine”), dove sono stati pubblicati vari video tutorial, anche in italiano. È inoltre possibile scaricare giochi già fatti per studiarne il codice.
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Creative, Formazione, Software

Stampare la carta con i tratteggi

Se abbiamo bisogno di tipologie di carta specifiche per esempio con i tratteggi, e non vogliamo correre in cartoleria possiamo sfruttare a nostro vantaggio alcune delle funzioni di Microsoft Word e stamparla direttamente dal software. Vediamo insieme come fare.

Al mondo esistono una miriade di tipologie di carte diverse ma siamo soliti associare il termine carta a un foglio bianco. La carta stampata può essere quadrettata, millimetrata, colorata e così via, ognuna realizzata per uno scopo diverso. La carta millimetrata è molto utile per disegnare diagrammi precisi, quella a quadretti viene utilizzata dai bambini in età scolare per disegnare o eseguire esercizi, la carta a righe è invece perfetta per aiutare la stesura di un testo ordinato e visivamente gradevole. Che fare però se non possiamo andare in cartoleria, oppure se ci servono pochissimi fogli, magari di un tipo di carta particolare come quella con la griglia a punti? Possiamo arrangiarci con il computer e la stampante di casa? La risposta è sì, basta soltanto conoscere alcune funzioni e caratteristiche di Microsoft Word.

Riempimento pagina

Come è risaputo, Microsoft Word ha una moltitudine di funzioni al suo interno che vanno ampiamente oltre la semplice videoscrittura. Senza andare a chiamare in causa funzioni complesse come la dettatura vocale o i supporti per la lettura immersiva, ci basterà giocare un po’ con le potenzialità del Riempimento pagina per trasformare un foglio di carta bianco in una carta quadrettata, millimetrata o di altra tipologia. Questo è possibile perché Microsoft Word, senza alcun tipo di componente aggiuntivo, include una serie di motivi che sono applicabili su fogli di carta.

Stampare la carta con i tratteggi

Esistono oltre 40 motivi diversi utilizzabili direttamente sul foglio: mentre alcuni hanno un uso prettamente estetico ce ne sono almeno due o tre che possono fare al caso nostro se vogliamo trasformare il foglio in un foglio quadrettato o millimetrato. Possiamo colorare a piacimento questi motivi e anche lo sfondo. In questo modo possiamo decidere, per esempio, di stampare quadretti o punti molto chiari, oppure molto marcati. Una volta realizzata la tipologia di carta che desideriamo non dobbiamo far altro che mandarla in stampa.

Fare meno lavoro

Una volta che abbiamo creato la tipologia di carta che desideravamo possiamo trasformare il documento in un modello riutilizzabile. Questo ci permetterà di risparmiare tempo le prossime volte di cui avremo bisogno di quel particolare tipo di carta. Avere un modello ci permetterà anche di condividere il file con chiunque voglia stampare il nostro stesso tipo di carta nel giro di un email, evitando viaggi inutili.

Microsoft Word permette di esportare i documenti che si creano in una miriade di formati diversi: quello che a noi interessa, in questo caso, è il formato .dotx. Questo formato specifico è quello utilizzato da Microsoft per la definizione dei modelli per le versioni di Word arrivate dopo il 2003. Il formato è compatibile anche con la maggioranza dei programmi di videoscrittura in commercio.

CREIAMO CARTE PER ESPORTARLE E STAMPARLE

1. Apriamo il documento Word con cui vogliamo creare la car-ta speciale di nostra preferenza. Dalla barra multifunzione , in cima all’interfaccia del programma di elaborazione testi, facciamo clic sulla voce Progettazione.
2. Ora dalla barra degli strumenti facciamo clic sul pulsante Colore pagina nella parte destra dello schermo. Dal menu a tendina che si aprirà facciamo clic su Effetti di riempimento per aprire una nuova finestra.
3. Facciamo clic sulla scheda Motivo. Vedremo davanti a noi i motivi disponibili. Per realizzare una carta simil millimetrata facciamo clic su Griglia tratteggiata, se invece vogliamo una carta quadrettata facciamo clic su Griglia larga.
4. Ora dalla barra degli strumenti facciamo clic sul pulsante Colore pagina nella parte destra dello schermo. Dal menu a tendina che si aprirà facciamo clic su Effetti di riempimento per aprire una nuova finestra.
5. Per salvare il file come modello facciamo clic su file dalla barra multifunzione e poi su Salva con nome. Scegliamone il nome e poi, nella lista dei formati, selezioniamo il formato Modello di word (*.dotx).
6. Adesso proviamo a stampare il nostro foglio millimetra-to. Dalla barra multifunzione facciamo clic su File e poi su Stampa; controlliamo dall’anteprima che sia tutto ok e infine facciamo clic sull’icona Stampa.
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Creative, Formazione, Software

La bibliografia si crea in automatico

Se dobbiamo creare una bibliografia e non abbiamo voglia di perdere tempo c’è una buona notizia: Microsoft Word ci permette di crearne una in maniera veloce e praticamente in automatico. Se all’interno di un documento creato con Microsoft Word inseriamo spesso citazioni o riferimenti a testi altrui potremmo avere la necessità di creare una bibliografia. Microsoft Word è dotato di uno strumento molto utile per la creazione e la gestione di una bibliografia. Questo strumento non ha niente da invidiare ai software specifici che, nel tempo, si sono fatti strada nel mercato. Attraverso una delle funzioni del sopracitato strumento sarà possibile inserire la bibliografia all’interno di un documento di Word facendoci risparmiare parecchio tempo.

Microsoft Word

Tutti gli elementi All’interno delle opere di carattere scientifico (ma non solo) sono di grande importanza i riferimenti alle fonti. Questi ultimi vengono raccolti, solitamente, alla fine del lavoro per permettere a chi è interessato di approfondire il tema trattato nell’elaborato: questo è ciò che comunemente viene chiamata bibliografia. In Microsoft Word la bibliografia è composta da un grande numero di elementi singoli chiamati citazioni. Per Word la citazione non è altro che un agglomerato di metadati circa la natura del testo che si vuole citare: autore, titolo dell’opera, anno, casa editrice, numero di pagina, tipo di pubblicazione e così via. In base alla volontà  dell’utente è possibile riempire  diversi campi, andando poi a definire una bibliografia dettagliata e con diverse informazioni di carattere molteplice. Un altro elemento presente all’interno di Microsoft Word sono i riferimenti segnaposto, ovvero dei veri e propri placeholder che permettono all’utente di tenere d’occhio elementi che andranno poi ampliati con l’inserimento dei metadati.

Fattore essenziale

La bibliografia è un elemento molto importante di un elaborato perché ha il compito di far capire a chi lo leggerà quali sono state le basi che hanno poi portato al risultato. Le note bibliografiche hanno il plurimo compito di aiutare tanto il lettore quanto lo scrittore. Il lettore, grazie alla presenza delle citazioni, può recuperare le informazioni che noi usiamo direttamente dalla fonte originaria, mentre lo scrittore può realizzare un elaborato senza dove pasticciare riscrivendo da capo ogni volta la bibliografia.

La bibliografia digitale che è possibile creare in Microsoft Word, anche prima di essere inserita all’interno di un documento, è sempre liberamente consultabile e se ben compilata può funzionare come un valido aiuto. Il programma di elaborazione testi ha anche il grande pregio di contenere uno strumento per la gestione dello stile bibliografia: questo permette, nel giro di qualche clic, di uniformare l’ordine delle informazioni con cui citazioni e bibliografia sono inserite nel documento dal programma. Una volta che abbiamo tutte le citazioni pronte e siamo sicuri di non dover più inserire dati dovremo semplicemente utilizzare un apposito comando per generare la bibliografia del documento di testo che stiamo realizzando.

Se stiamo preparando la tesi di laurea, costruire una bibliografia è fondamentale

Generiamo una bibliografia in sei passi con Word

1. Apriamo il documento con Microsoft Word e facciamo clic, dalla barra multifunzione, sulla voce Riferimenti per cambiare l’aspetto della barra degli strumenti.
2. Facciamo clic su Inserisci citazione; comparirà la lista delle fonti che abbiamo già redatto e in fondo a tale lista troviamo Aggiungi nuova fonte. Facciamoci clic sopra per far comparire la finestra Crea fonte.
3. Selezioniamo dal menu a tendina il Tipo di fonte e poi ri-empiamo i vari campi. Per inserire più dettagli facciamo clic su Mostra tutti i campi bibliografia. Clicchiamo su OK per concludere.
4. A questo punto portiamo il cursore sul frammento di te-sto dove vogliamo inserire la citazione. Sempre dalla barra degli strumenti di Riferimenti facciamo clic su Inserisci citazione e poi sull’autore che a noi interessa.
5. Per modificare lo stile delle citazioni, sempre dalla sche-da Citazioni e bibliografia, facciamo clic sulla freccia a de-stra di Stile per aprire un menu. Qui scegliamo lo stile che desideriamo.
6. Portiamo il mouse dove vogliamo inserire la bibliografia. Dalla scheda Citazioni e bibliografia facciamo clic su Bibliografia e poi su una delle opzioni disponibili sotto la voce Incorporati.

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addio suono avvio windows
Creative, Formazione

Che fine ha fatto il suono di avvio di Windows?

Da qualche tempo (in verità da qualche anno), Windows ha perso il suo caratteristico suono di avvio. Fin qui nessuna notizia o novità. Merita però una segnalazione il fatto che, a spiegare il perché della scelta, è oggi Jensen Harris. È stato fino al 2014 impegnato con Microsoft nel ruolo di Director of Program Management. Nei giorni scorsi ha condiviso un video da oltre 15 minuti di cui consigliamo la visione integrale, ricco di curiosità sulla storia e sull’evoluzione del sistema operativo. Questa storia è stata raccontata su YouTube da Jensen Harris, che era direttore della gestione dei programmi per il team Windows UX di Microsoft. Ecco di seguito il video.

La scomparsa del caratteristico suono è avvenuta con il lancio di Windows 8. O meglio, durante i lavori sulla realizzazione della piattaforma. Nel 2008, impegnato sul progetto poi sfociato nella linea Surface, il gruppo di Redmond ha dovuto fare i conti con la consapevolezza che i PC desktop stavano perdendo quote di mercato in favore dei laptop e dei dispositivi portatili (in quegli anni stava avvenendo la rivoluzione iPhone): apparecchi non più fermi su una scrivania, ma trasportati ovunque dagli utenti e accessibili in qualunque momento. Da lì la consapevolezza che l’audio riprodotto a ogni boot, in alcune occasioni, costituisce più un disturbo che non un valore aggiunto.

Un suono storico

Harris ha promesso di svelare prossimamente, attraverso il proprio canale YouTube, qual è il suono di avvio realizzato per Windows 8 e poi rimasto nel cassetto. La caratteristica, introdotta all’inizio degli anni ’90 con Windows 3.1, è rimasta in circolazione, con le sue diverse iterazioni, fino a Windows 7. Un dettaglio sempre tenuto in grande considerazione da Microsoft, che nel tempo si è affidata a musicisti di spessore come Robert Fripp dei King Crimson (per Windows Vista) e Brian Eno, padre del genere ambient (per Windows 95).

Nonostante il fatto che la sua idea abbia trovato il suo posto nella squadra, Harris se ne è subito pentito. In un incontro, gli hanno presentato delle proposte e hanno finito per scegliere un nuovo suono di avvio per Windows 8 che tutti consideravano “eccellente”. Harris riteneva che il problema riscontrato con il suono di avvio potesse essere risolto con altri mezzi, ad esempio consentendo il “taglio all’avvio”, utilizzando il sensore di luce ambientale, o almeno consentendo il suono. da attivare a piacimento dell’utente.

suono di avvio di Windows

Tuttavia, Harris ha incontrato un nemico inaspettato in questo momento di rammarico: il team di Windows Fundamentals. Hanno avuto un lavoro duro: far funzionare Windows su ARM su tablet e convertibili con hardware molto modesto. Per fare ciò, hanno dovuto ottimizzare Windows fino alla nausea, riducendo al minimo il consumo di memoria e accelerando il più possibile l’avvio.

A quanto pare, una delle ottimizzazioni di avvio di Windows 8 con le migliori prestazioni nel pre-test è stata l’eliminazione del codice relativo al suono di avvio. Questa semplice azione ha consentito di risparmiare in media un secondo nel processo di avvio e il team di Windows Fundamentals non ha voluto rinunciarvi.

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creare avatar su facebook
Creative, Smartphone, Social media

Come creare il proprio avatar su Facebook

Stufo delle solite foto profilo? Oggi vi insegneremo come creare degli avatar personalizzati, in modo da rendere la foto del vostro profilo Facebook più originale. Chi non vuole utilizzare una propria foto da usare come immagine del proprio profilo può sicuramente fare uso di un avatar. Un avatar è una rappresentazione virtuale di noi, di solito in forma di fumetto e molto divertente.

Dopo aver lanciato Rooms, la comoda funzione per le videochiamate di gruppo, Facebook ha inserito anche la possibilità, per ogni utente del social network, di creare un avatar e di utilizzarlo non solo come immagine di profilo ma anche per avere dei piacevoli sticker personalizzati da utilizzare nei commenti ai post e nelle chat con i propri amici. Scopriamo insieme come fare per creare un avatar su Facebook e Messenger, e come utilizzarlo sia sulla chat di Facebook che su altre chat.

avatar su Facebook

Creare Avatar dal cellulare

Nella versione desktop ancora non è possibile creare il proprio avatar, ma possiamo farlo semplicemente tramite l’applicazione di Facebook su Android e iOS (iPhone e iPad). Quindi per creare il tuo avatar basta andare nel menu Avatars come mostrato in figura

avatars da cellulare

• apri l’app di Facebook e fai l’accesso con le tue credenziali (username e password); • quindi premi il tasto menu in alto a destra (è caratterizzato da tre linee sovrapposte); • premi il pulsante Altro e poi sulla voce Avatars.

A questo punto si ci troverà di fronte alla procedura per la creazione dell’avatar. È davvero intuitiva, per fare un buon lavoro e realizzare un risultato che ti somigli davvero potrai premere l’icona della funzione specchio. Si trova in alto a destra nell’interfaccia, e farà apparire la tua immagine ripresa tramite la videocamera frontale del dispositivo. Così potrai scegliere, fra le molte opzioni disponibili, quelle di tuo gradimento.

avatar fotocamera

C’è davvero l’imbarazzo della scelta, si può personalizzare ogni parte dell’avatar, dal colore della pelle alla capigliatura, dalla forma degli occhi alla corporatura e, come se non bastasse, potremo scegliere addirittura anche l’abbigliamento. Quando sarai soddisfatto del tuo avatar potrai salvare il risultato premendo il tasto a forma di V in alto a destra nell’interfaccia dell’app. Dopo aver creato e salvato l’avatar, si potrà visualizzarne un’anteprima completa e potrai decidere di tornare alla modalità di modifica tramite il tasto matita, oppure vedere come il nostro avatar appare nei diversi adesivi che esprimono le nostre emozioni: felice, triste, arrabbiato…Se si vuole impostare il proprio avatar come immagine di profilo si può farlo premendo in questa schermata l’apposito tasto con la freccia.

Creare un Avatar all’interno di Messenger

È anche possibile creare direttamente all’in-terno dell’applicazione Messenger il proprio avatar Facebook. Dopo aver installato l’app, disponibile per Android e iOS (iPhone e iPad), bisogna:

• aprire l’app e accedere con le proprie credenziali; • avviare una qualsiasi conversazione; • nel box di scrittura (e non sulla tastiera dello smartphone) premere sul tasto con la faccina; • quindi invece di scegliere uno Sticker (Adesivi) premere il tasto caratterizzato dalla faccina con la lingua di fuori; • a questo punto si sarà entrati nella modalità di creazione dell’avatar; • dopo aver atteso il caricamento si può premere sul pulsante blu Crea il tuo Avatar. Qui si potrà creare e salvare il proprio avatar esattamente come abbiamo descritto nel precedente paragrafo.

Utilizzare l’avatar su Facebook

Una volta salvato il proprio avatar si può utilizzare nei commenti di Facebook e nelle conversazioni (su ogni piattaforma anche sul sito). Farlo è semplice: nei campi di testo in entrambi i casi basta premere il pulsante caratterizzato da una faccina che ride (che si aggiunge ai tasti che permettono l’accesso alle GIF e agli adesivi). Per utilizzare i nuovi sticker animati basati sugli avatar anche sulla versione desktop del sito di Facebook, ad esempio quando si vuole fare un commento, basta cliccare sul box del commento, quindi premere il tasto degli adesivi; dentro, fra le categorie, potrai notare una faccetta che ride che contiene i nuovi e divertenti stickers.

Se si vuoi utilizzare i divertenti nuovi stickers personalizzati su altre piattaforme di chat puoi farlo senza problemi:

• aprire l’app di Facebook su Android o iOS; • nella schermata principale premere in alto a destra l’icona menu (caratterizza dalle tre linee); • premere il pulsante Altro per mostrare tutte le opzioni e infine scegliere la voce Avatars; • premere il tasto degli adesivi e quindi sceglierne uno; • fare tap su Altre opzioni: si accederà al menu Condivisione e si potrà inviare lo sticker scelto nella chat che preferiamo (ad esempio su WhatsApp).

avatar da altre chat

Avete creato così il vostro avatar, adesso potete sbizzarrirvi e divertirvi insieme ai vostri amici! Alla prossima!

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