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stampante led
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Stampanti a LED: cosa sono e come funzionano

Le stampanti non sono tutte uguali, esistono diverse tecnologie di stampa, sia per uso domestico che commerciale, e ognuna di queste ha i suoi punti di forza e debolezza. I due principali tipi di stampanti, a cui la maggior parte della gente è abituata, sono quelle a getto d’inchiostro, dette anche inkjet, e le quelle laser. Un’altra tecnologia di stampa, meno diffusa rispetto alle precedenti, è la stampa a LED che possiede molti aspetti in comune con la stampa laser. Ma cos’è esattamente una stampante a LED e come funziona? In questa breve guida informatica, faremo chiarezza su questa tecnologia di stampa e spiegheremo le principali differenze rispetto alla più tradizionale stampa laser.

Cos’è una stampante a LED

Iniziamo col dire che una stampante a LED è molto simile a una stampante laser in quanto utilizza lo stesso principio funzionamento per imprimere le immagini e il testo sulla carta. La prima stampante a LED è stata realizzata da OKI molti anni dopo l’invenzione della stampante laser. Per questo motivo, nonostante questa tecnologia abbia evidenti vantaggi rispetto alla stampa laser, le stampanti a LED OKI sono oggi poco diffuse rispetto alle stampanti laser che sono largamente impiegate in ambito aziendale e privato. L’intuizione di OKI fu quella di sostituire il laser con una matrice di LED (Light Emitting Diode) di piccolissime dimensioni. La luce emessa dai LED carica negativamente il tamburo “disegnando” il testo e le immagini che devono essere stampate sulla carta.

Come funziona una stampante a LED

All’interno di una stampante a LED sono presenti alcuni componenti di fondamentale importanza: un tamburo fotosensibile, una matrice di LED, una cartuccia di toner e un’unità di fusione. Vediamo in dettaglio i compiti svolti da ciascuno di essi per comprendere il funzionamento della stampante.

stampante led

Il tamburo

Il tamburo fotosensibile, detto anche drum, è un elemento cilindrico la cui superficie è rivestita di un materiale sensibile alla luce. Questo rullo, durante la fase iniziale del processo di stampa, viene sottoposto a una carica elettrostatica che respinge le particelle di toner. Successivamente, per mezzo delle luci emesse da una striscia di LED, sul tamburo viene “impressa” l’immagine elettrostatica che rappresenta il contenuto da stampare sul foglio. Potremmo dire che i LED svolgono la stessa funzione svolta dai pixel in un monitor o in un televisore. L’immagine elettrostatica disegnata sul tamburo, attrae le particelle di toner che vanno a depositarsi su di essa.

La matrice di LED

Come già anticipato, i LED vengono attivati in maniera selettiva in modo da riprodurre l’immagine da stampare sul foglio come se fossero i pixel di un televisore. La luce emessa dai LED colpisce la superficie del tamburo determinando una carica elettrostatica negativa capace di attirare le particelle di toner.

Il toner

Il toner è contenuto all’interno di una cartuccia ed è composto essenzialmente da particelle carboniose, con l’aggiunta di resine, coloranti e vari additivi che ne migliorano le caratteristiche e il comportamento durante il processo di stampa. Nel corso degli anni, il toner è stato migliorato sia dal punto di vista fisico che chimico per ottenere risultati di stampa sempre più soddisfacenti. Il toner di ultima generazione (toner MICROFINE) è composto da particelle di dimensioni piccolissime grazie alle quali si ottiene una risoluzione di stampa migliore.

L’unità di fusione

L’unità di fusione, detta anche semplicemente fusore, ha il compito di riscaldare, ad elevata temperatura, le particelle di toner che si sono depositate sul foglio di carta. Il toner sottoposto al calore si scioglie e aderisce al foglio in modo permanente. Il raggiungimento di una corretta temperatura è determinante per il fissaggio del toner sulla carta che altrimenti potrebbe distaccarsi dando luogo a difetti di stampa e sbavature. Una tipica caratteristica delle stampanti laser e delle stampanti a LED è quella di stampare fogli molto caldi e questo è dovuto proprio all’azione del fusore all’interno della stampante.

Principali differenze con la stampa laser

Le stampanti laser sfruttano una sorgente laser per realizzare l’immagine elettrostatica sul tamburo mentre le stampanti a LED utilizzano una fitta matrice di LED (piccolissime sorgenti luminose) per raggiungere lo stesso scopo. Il laser necessita di una serie di specchi e lenti che muovendosi deviano il raggio luminoso sulla superficie del tamburo interessata (il cosiddetto gruppo ottico). Invece i led rimangono fissi durante il processo di stampa e si accendono ad intermittenza in perfetta sincronia con il movimento del foglio.

Queste differenze comportano una serie di vantaggi nella stampa a LED:

  • Minori parti meccaniche in movimento rispetto alle stampanti laser;
  • Maggiore velocità di stampa;
  • Semplicità costruttiva e minore ingombro;
  • Manutenzione semplificata.
  • Altro vantaggio non trascurabile è la maggiore efficienza energetica dei LED rispetto al laser. Sebbene in entrambe le tecnologie il consumo maggiore di energia sia dovuto al riscaldamento del fusore. In definitiva, le stampanti a LED rappresentano una valida alternativa alle più diffuse stampanti laser.
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INTEL PRESENTA I NUOVI PROCESSORI CORE I7-1195G7 E CORE I5-1155G7 TIGER LAKE
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Intel presenta Tiger Lake-U Refresh

A distanza di circa nove mesi dal debutto dell’architettura, Intel presenta due nuovi processori al Computex 2021, Core i7-1195G7 e Core i5-1155G7, sono i primi modelli della serie Tiger Lake-U Refresh con TDP compreso tra 15 e 28 Watt. L’azienda californiana ha presentato anche un modem 5G realizzato in collaborazione con MediaTek. Destinati ai laptop a bassa potenza, i chip sono in grado di offrire prestazioni migliorate grazie a velocità di clock più elevate.

Entrambi sono basati sul processo SuperFin a 10nm e sono progettati per piattaforma che operano nell’intervallo 12-28W. Ma vediamo quali sono le specifiche. Partendo dal Core i7-1195G7, si tratta di una CPU octa-core con frequenza base di 2,9 Ghz e massima di 5Ghz. Integrata la GPU Intel Iris X, mentre la cache L3 è da 12MB, come mostriamo nella slide in calce diffusa direttamente da Intel.

Intel Tiger Lake-U Refresh

Il suffisso Refresh è riferito unicamente alle maggiori frequenze di clock. Entrambi i processori sono realizzati con tecnologia di processo SuperFin a 10 nanometri. Il Core i7-1195G7 ha otto core con frequenza base (a 28 Watt) di 2,9 GHz e massima di 5 GHz (singolo core con Turbo Max 3.0), una novità assoluta per un chip delle serie U. La GPU Intel Xe-LP integrata ha 96 unità di esecuzione e una frequenza massima di 1.400 MHz. La cache L3 è da 12 MB.

Il Core i5-1155G7 ha otto core con frequenza base (a 28 Watt) di 2,5 GHz e massima di 4,5 GHz (singolo core con Turbo Max 3.0). La GPU Intel Xe-LP integrata ha 80 unità di esecuzione e una frequenza massima di 1.350 MHz. La cache L3 è da 8 MB.

Intel presenta Tiger Lake-U Refresh

Intel ha sottolineato che entrambi i processori supportano fino a 64GB di RAM DDR4-3200 e 32GB di RAM LPDDR4x-4266. Il supporto è già stato annunciato per oltre 60 notebook, che arriveranno sul mercato nei prossimi mesi.

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reMarkable 2, il tablet più sottile del mondo

Oggi parleremo di un prodotto molto interessante: reMarkable 2, tablet-carta di prossima generazione, il più sottile del mondo. L’innovativo dispositivo per le annotazioni e l’esame di documenti senza distrazioni proviene dagli sviluppatori norvegesi autori del tablet-carta originale. Ha sbaragliato tutti i record di prenotazione durante il lancio avvenuto nel 2017.

Markable ha sede a Oslo (Norvegia) ed è il maggiore innovatore nella categoria dei tablet-carta attraverso lo sviluppo di innovativi tablet-carta digitale destinati all’annotazione, alla lettura e all’esame di documenti. La sua visione è creare prodotti amici dell’uomo, che aiutano le persone a pensare meglio.

reMarkable 2, il tablet più sottile del mondo

4,7 mm

ReMarkable 2 ha uno spessore di 4,7 mm (0,19″) ed è il tablet più sottile al mondo. E’ dotato di una batteria che dura settimane. Presenta inoltre un display innovativo di seconda generazione CANVAS, che in parte si avvale della tecnologia e-ink, ed è il dispositivo digitale più affine alla carta che si sia mai visto nel settore.

4,7 mm

ReMarkable si ispira alla carta ed è uno strumento per le annotazioni, la lettura e il commento di documenti privo di distrazioni. “Il mondo di oggi è un luogo frenetico affollato di tecnologia in continua evoluzione che richiede una porzione sempre maggiore di tempo e attenzione da parte nostra. ReMarkable 2 rappresenta un passo che va maggiormente in direzione dell’uomo. È studiato per aiutare le persone a “pensare”, ha affermato Wanberg, CEO di reMarkable.

reMarkable 2 offre la possibilità di convertire in testo le note scritte, oltre alla possibilità di organizzare, condividere, annotare e ricercare documenti. Tra le svariate altre caratteristiche digitali, il servizio su cloud di reMarkable rende accessibile il contenuto attraverso le app satelliti multipiattaforma per desktop e per dispositivo mobile. La sua serie di funzionalità è destinata a chiunque ami scrivere a mano, ma voglia riutilizzare quanto ha scritto nel suo flusso digitale.

L’azienda ha passato gli ultimi sei anni a sviluppare e perfezionare il suo innovativo tablet-carta per fornire un’esperienza realistica simile a quella su carta. Questa favorisce la concentrazione dell’attenzione e un pensiero migliore, conservando però il legame con il mondo digitale.

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Hub USB Wenter a 11 porte: offerta su Amazon

Hub USB Wenter a 11 porte l’offerta su Amazon da non perdere.

7 slot per il trasferimento dati 3.0; supporta il trasferimento dati ultraveloce fino a 5 Gbit / s, dieci volte più veloce dell’hub USB 2.0. Puoi guardare film, valutare film o trasferire file ad alta risoluzione in pochi secondi. 4 per la ricarica rapida che possono rilevare automaticamente il protocollo di ricarica rapida del dispositivo e caricare il telefono cellulare di oltre il 50% a una velocità fino a 2,4 ampere entro 30 minuti.

Tutti controllabili singolarmente, comprensivi di led. Proposto oggi con un doppio sconto su Amazon grazie all’offerta lampo di queste ore, l’hub USB Wenter a 11 porte, da tenere sulla scrivania per collegare o ricaricare qualsiasi dispositivo. Garantita la compatibilità con Windows, MacOS, Linux e Chrome OS. Tutti i dettagli nella scheda del prodotto.

Hub Wenter offerta su Amazon
Hub USB con 11 porte: l’affare di oggi su Amazon

A rendere particolarmente interessante l’accessorio proposto da Wenter sono i pulsanti che affiancano ogni slot. E’ possibile agire per controllarli singolarmente, attivandoli o disattivandoli a seconda delle esigenze.

Tutto questo in quello che potremmo definire l’hub USB definitivo, acquistabile ora in offerta su Amazon al prezzo di soli 28,74 euro invece di 35,99 euro come da listino.

Trattandosi di un’ offerta lampo proposta su Amazon solo per poche ore e fino all’esaurimento delle unità disponibili, il consiglio è di non perdere tempo.

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Chromebook: tutto quello che c’è da sapere

Lo scorso anno c’è stata una piccola rivoluzione nel mondo dei pc, perché i Chromebook venduti hanno superato i Mac, piazzandosi al secondo posto nelle classifiche di vendita dei computer, dietro ai pc con sistema operativo Windows.
Allo stato attuale i pc Windows hanno una quota dell’intero mercato dell’80,5% (in calo di quasi 5 punti sul 2020), poi i Chromebook, con una quota di mercato che sfiora l’11% (+6,4% sul 2020), e poi i Mac, con una quota di mercato del 7,5% (in crescita di quasi l’1% sul 2020).

Come hanno fatto ad avere questo successo i Chromebook? E che cosa sono?

Ecco tutto quello che c’è da sapere su questi splendidi dispositivi

Cosa sono i Chromebook?

Acer Chromebook Spin 513 porta Snapdragon 7c e LTE - Blog | Nolexio.it

Come forse si capisce dal loro nome, i Chromebook sono laptop dotati del sistema operativo Chrome Os di Google, basato su Linux e soprattutto sul browser Chrome. Questa è la prima e forse più importante caratteristica dei Chromebook, che legano gran parte delle loro funzionalità sull’accesso a Internet, senza il quale sono (più o meno) inutilizzabili: non hanno un desktop su cui mettere i file e hanno un disco rigido molto piccolo, anche solo 32 Gb. Perché? Perché sui Chromebook si salva prevalentemente sul cloud (ma quasi tutti hanno un lettore di schedine di memoria), si lavora utilizzando Gmail e Google Documenti, Fogli e Presentazioni e sino a qualche anno fa le applicazioni non erano nemmeno vere applicazioni, ma solo altre finestre che si aprivano all’interno di Chrome.

Quello che è cambiato nel temp è che è cresciuta l’integrazione fra questi computer e il Play Store, il “negozio” delle app di Android: c’è l’app di Instagram per i Chromebook, quella di Twitter, di Netflix, di Spotify e così via.
Si va sullo Store, si cerca quella che si vuole e lo si installa. Esattamente come si farebbe su uno smartphone o su un tablet, e se non c’è, si usa la sua versione online. Questo è fra l’altro il motivo per cui questi computer sono solo portatili, perché in qualche modo è come se fossero un telefonino o un tablet, ma un po’ più grandi e con una tastiera.

I vantaggi di avere un Chromebook

Il punto di forza più evidente di questi computer, prodotti tra gli altri da Acer, Asus, Hp, Lenovo e Samsung (oltre che dalla stessa Google), sta nel fatto che hanno bassissime necessità a livello di hardware, anche perché a ben guardare l’unico, vero “programma” che devono fare funzionare è Chrome4 Gb di Ram, che su un pc farebbero ridere o inorridire, possono andare benissimo. Questo, combinato con gli hard disk di dimensioni ridotte e dunque meno costosi, contribuisce a tenere bassi i prezzi.
Non ci sono solo Chromebook economici, a breve arriveranno in Italia computer di Google con un’ottima configurazione hardware, come descritto in questo articolo

Un’altra conseguenza delle ridotte richieste hardware è che questi computer sono rapidissimi in fase di avvio, così da renderli praticamente sempre pronti all’uso, e in generale più pronti e reattivi. E poi, anche se la loro quota di mercato sta crescendo, rimangono ancora piuttosto rari e sono un ottimo modo per distinguersi ed essere originali in un settore, quello dell’informatica, dove alla fine si acquistano sempre più o meno tutti gli stessi dispositivi.

Chromebook per tutti?

ASUS Chromebook C423NA-EC0314, Notebook in alluminio con Monitor 14" FHD  Touchscreen Glossy, Intel Pentium N4200, RAM 4GB LPDDR4, 64G eMMC, Sistema  operativo Chrome, Argento [CB]: Amazon.it: Informatica

Perfetti per chi usa il computer per scrivere, navigare online, controllare le mail e anche guardare film e serie tv in streaming (che è poi l’utilizzo della maggior parte delle persone), o anche come primo computer “serio” per un adolescente, i Chromebook sono poco adatti se si fa montaggio o editing di video e decisamente sconsigliati se si deve usare software per progettazione Cad in 2D o 3D. Qualche difficoltà pure per gli appassionati di videogiochi, soprattutto quelli più “pesanti” dal punto di vista grafico, anche se la compatibilità con Stadia, il servizio di gaming in streaming di Google, e la possibilità di accedere (con qualche difficoltà) alla piattaforma Steam dovrebbero pian piano permettere di superare questo specifico ostacolo.

Qualche consiglio per scegliere quello giusto

Dall’anno scorso c’è un sito di Google Italia dedicato ai Chromebook, che per l’acquisto rimanda praticamente sempre ad Amazon. E il consiglio è proprio questo: difficilissimi da trovare nei negozi, i Chromebook si comprano molto bene online, soprattutto all’estero, anche su eBay. L’importante è stare attenti a eventuali dazi doganali, altissimi dagli Stati Uniti e medio-alti (causa Brexit) dal Regno Unito, e all’impostazione della tastiera, che per noi italiani deve avere lo schema Qwerty.

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Un solo centimetro di spessore: il nuovo iMac 24″

Sparisce la mela sul frontale, non serve più: impossibile non riconoscere il nuovo iMac da 24” con un solo centimetro di spessore (praticamente da record!) in mezzo a decine di modelli di all in one, tipologia di computer desktop che si contraddistingue per avere tutte le componenti uniti in un unico blocco. Apple realizza quello che è un prodotto unico, coloratissimo come gli iMac di un tempo e con uno spessore di soli 11,5 mm.

Tutto per un computer vero, un all in one, che capitalizza al massimo le potenzialità offerte dal processore M1.
Il processore è lo stesso M1 usato su MacBook Air, MacBook Pro da 13” e sul Mac Mini, un processore fatto in casa del quale conosciamo già in tantissimi pregi e i pochi difetti. Le app ottimizzate per Apple Silicon si aprono in una frazione di secondo, si possono tenere aperte sullo schermo decine di applicazioni in contemporanea e nonostante questo il processore resta fresco, e richiede una dissipazione minima.

Un solo centimetro di spessore per il nuovo iMac 24

Apple ha preso la base del Mac Mini, unico Mac con Apple M1 alimentato a corrente, e ci ha aggiunto un display retina da 4.5K di risoluzione da 24”. Il risultato? E’ il nuovo iMac.

L’elettronica risiede nella parte bassa, e trattandosi di un SoC con dentro tutto quello che serve possiamo dire che il nuovo iMac è una sorta di iPhone gigante, o iPad gigante, sul quale gira macOS Big Sur.

Storage

Lo spazio sulla scheda madre è occupato quasi esclusivamente dallo storage, saldato, e dalle memorie che sono inserite sul processore stesso. Rispetto agli iMac del passato quest’ultime non sono più espandibili. Apple vende due versioni: un modello che parte da 1.499 euro che usa lo stesso M1 del MacBook Air base, CPU a 8 core e GPU a 7 core con 8 GB di RAM e 256 GB di storage e una versione che invece parte da 1.719 euro con CPU e GPU a 8 core ma con sempre 8 GB di memoria e 256 GB di storage.

Le differenze tra le due versioni non si fermano solo al core in più nel processore grafico. Il modello più economico è disponibile in meno colori e ha solo due porte Thunderbolt. L’altro modello invece, quello che parte da 1.719 euro, è disponibile in tutti i colori e oltre alle due Thunderbolt ha anche due porte USB C tradizionali.

11,5 mm imac 24

Il modello più costoso ha anche la gigabit ethernet che Apple ha inserito, per questione di eleganza, nell’alimentatore esterno. Porta quella di rete assente sul modello entry level.

Cambia anche la dotazione: la versione base ha la tastiera standard, le versioni più costose hanno la tastiera con touch id integrato.

Apple vende anche una versione da 1.949 euro con 512 GB di storage. E’ anche possibile come sempre configurare l’iMac portando la memoria a 16 GB (nessun modello preconfigurato esce con 16 GB) e lo storage a 2 TB. Il prezzo cresce, crediamo non di poco: ancora sul sito italiano il configuratore non è attivo.

11,5 mm di spessore

Nei suoi 11,5 mm di spessore (meno di 5 kg di peso) questo computer concentra la potenza di fuoco di un impianto stereo e di un home cinema. Un solo centimetro di spessore fa di questo iMac da 24″ il nuovo gioiello da record di casa Apple.

Un solo centimetro di spessore per il nuovo iMac 24" da record

Audio

Due ventole tengono il processore fresco durante i processi più pesanti. Sono inserite nella zona bassa insieme al sistema audio che secondo Apple è il miglior sistema audio mai realizzato su un Mac. Ha due woofer che lavorano in contrapposizione ad altri due woofer per smorzare le distorsioni e due tweeter: 6 speaker in totale. Il sistema audio, con configurazione stereofonica, riesce anche a gestire il virtual surround con tracce audio Dolby Atmos.

audio imac 24"

Schermo

Apple ha migliorato anche la camera frontale portandola a 1080p come quella dei recenti iMac da 27”. Inoltre usa il processore ISP del processore M1 per ottimizzare la resa e il tone mapping. Lo schermo, da 24”, è da 4480×2520 e 218 pixel per pollice, wide color con 500 nits di luminosità di picco. E’ un classico IPS, e usa la tecnologia True Tone per il bilanciamento del bianco.

1080p

Il nuovo iMac sarà disponibile a partire da metà maggio, ma può essere preordinato da fine aprile.

Siamo davanti ad un prodotto unico. Con un prezzo che non è affatto basso se consideriamo che alla fine le prestazioni sono quelle di un Mac mini associato ad un ottimo monitor esterno. Si paga tuttavia un design raffinatissimo, elegante, e uno spessore da record con uno schermo comunque di qualità anche se non enorme. E’ un 24”, via di mezzo tra il 21.5” e il 27” che Apple ha usato fino ad oggi.

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In arrivo in Italia il Chromebook x360 14c targato HP.

E’ in arrivo in Italia il nuovo Chromebook x360 14c targato HP, di seguito tutti i dettagli.

Un Chromebook è un notebook che utilizza il sistema operativo Chrome OS basato sulla distribuzione Gentoo Linux. I dispositivi vengono principalmente utilizzati per eseguire una serie di attività utilizzando il browser Google Chrome, con la maggior parte delle applicazioni e dei dati che risiedono nel cloud anziché sulla memoria del computer stesso. Sono sempre di più le persone che, in questi ultimi anni, stanno decidendo di acquistare un Chromebook. Che sia per un uso aziendale, per lavorare da casa o più semplicemente per godersi qualche ora di intrattenimento tra serie TV, musica, contenuti in streaming e videogiochi, è in arrivo in Italia il nuovo Chromebook x360 14c targato HP che offre esattamente tutto ciò di cui si ha bisogno per essere produttivi e per divertirsi.

Caratteristiche di HP Chromebook x360 14c

HP ha appena presentato il suo nuovo Chromebook convertibile, ovvero l’x360 14c. Possiede uno ampio schermo touch che può essere ruotato di 360° per trasformare immediatamente il laptop in un tablet, qualora lo si volesse utilizzare per disegnare, scarabocchiare, prendere appunti (è infatti compatibile con la USI Pen), ma anche per guardare serie TV e film in comodità mentre si è sdraiati sul letto o distesi sul divano.

In arrivo in Italia il Chromebook x360 14c targato HP.

Andando più nel dettaglio, questo nuovo Chromebook firmato HP sfoggia un bellissimo display FHD Corning Gorilla Glass da 14 pollici di diagonale con bordi molto sottili su tre lati e un rapporto schermo-corpo dell’88%.
Il dispositivo ha ottenuto la certificazione EPEAT Gold e per i materiali utilizzati per la sua costruzione rientra tra i PC più sostenibili di sempre.

HP Chromebook x360 14c, infatti, presenta una cover realizzata in alluminio riciclato senza soluzione di continuità. Anche altri suoi componenti utilizzano materiali riciclati, tra cui la plastica potenzialmente destinata agli oceani. Sotto la sua scocca si nasconde un processore Intel Core i5 di undicesima generazione e SSD PCIe fino a 256 GB. Il tutto, accompagnato da due altoparlanti up-firing con Audio by Bang & Olufsen, non solo garantisce prestazioni più alte ma anche un’esperienza di intrattenimento più coinvolgente.

Tra le altre caratteristiche, HP Chromebook x360 14c è dotato di una batteria che garantisce fino a 10,5 ore di utilizzo, Wi-Fi 6, un touchpad di grandi dimensioni, tastiera retroilluminata full-size e lettore di impronte digitali.

Funzionalità di HP Chromebook x360 14c

L’aspetto ancora più interessante è l’integrazione con lo smartphone Android che permette al Chromebook di accedere rapidamente ai contenuti condivisi tra i dispositivi. E’ possibile installarvi le applicazioni preferite dal Google Play Store e accedere al servizio di Game streaming di Google.
HP Chromebook x360 14c sarà disponibile entro questa estate con prezzi a partire da 749 euro. Qui puoi leggere la scheda tecnica.

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OnePlus Watch: GPS, autonomia e design ad un ottimo prezzo

OnePlus Watch vuole somigliare ad un orologio tradizionale. Niente cassa e display squadrati in stile Apple Watch per intenderci, ma un impianto circolare che lo tiene vicino al segmento degli orologi a lancette. La cassa da 46 millimetri – l’unica misura disponibile – è realizzata in acciaio inossidabile che l’azienda precisa essere “di alta qualità”. Così come per il resto della costruzione, per la quale si è dato fondo alla “stessa maestria e qualità costruttiva riservata agli smartphone OnePlus, dando vita ad un prodotto potente da usare e bello da indossare”. 


Design


Pensate che l’arco liscio sul lato della cassa viene lucidato a mano con più di 20 trattamenti al fine di ottenere una finitura raffinata. Il vetro utilizzato per proteggere il display AMOLED circolare da 1,39 pollici e 454 x 454 pixel di risoluzione è leggermente curvo ai bordi (2.5D) e dovrebbe essere, almeno nelle attese, duro sufficientemente per tenere lontani graffi ed abrasioni superficiali.

OnePlus Watch Cobalt

Non dovrebbe avere il minimo problema a farlo l’edizione limitata OnePlus Watch Cobalt, che promette un livello di design e di finiture superiore. La Cobalt Limited Edition certamente saprà rimanere bella a lungo grazie al vetro zaffiro che offre una durezza di livello 9 nella scala di Mohs. Questo anche grazie alla lega di cobalto utilizzata per la cassa, materiale ipoallergenico due volte più duro e resistente alla corrosione rispetto al tradizionale acciaio inox.

OnePlus Watch ufficiale: GPS, autonomia e design ad un prezzo "onesto" 1

Abbandonando le finezze della Cobalt Edition, a livello funzionale entrambe le versioni dell’orologio smart di Shenzhen consentono di visualizzare e rispondere alle notifiche. E’ possibile per giunta inoltrare e rispondere alle chiamate, scattare foto (attraverso la fotocamera dello smartphone), e riprodurre musica in virtù dei 4 GB di memoria interna (2 GB dei quali a disposizione dell’utente), il che è utile a lasciare a casa o in auto lo smartphone. Caratteristica questa che risulta molto interessante specialmente se si pratica attività fisica all’aperto, beneficiando del collegamento Bluetooth per ascoltare musica attraverso auricolari wireless.

Autonomia

OnePlus Watch si presta bene ad essere utilizzato intensamente. La batteria da 402 mAh secondo le rilevazioni della Casa può assistere per circa due settimane con un utilizzo medio o una con uno stile di vita più probante. Niente paura nel caso si arrivasse corti: grazie alla ricarica rapida in 5 minuti si ottiene energia a sufficienza per un’intera giornata di utilizzo.

OnePlus Watch, inoltre, è resistente alle immersioni fino a 5 atmosfere (quindi 50 metri). Possiede inoltre la certificazione IP68 contro acqua e polvere. Supporta oltre 110 tipi di allenamento diversi e riconosce automaticamente jogging e corsa, con il percorso che può essere tracciato utilizzando il GPS integrato. Oltre a ciò è capace di tracciare pulsazioni, distanza, calorie, monitoraggio della velocità ed efficienza SWOLF per i nuotatori. Permette in più di monitorare la saturazione di ossigeno nel sangue, il livello di stress e allenare la respirazione. Inoltre offre avvisi di frequenza cardiaca rapida e promemoria di sedentarietà, possibilità gestibili attraverso l’app OnePlus Health.

Il prezzo è di 159 euro, che è destinato a salire a seconda della versione scelta. Per quanto riguarda le colorazioni invece, quelle disponibili al lancio sono due: Silver e Black. Nulla invece è ancora noto in merito all’edizione limitata OnePlus Watch Cobalt Edition.

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Come funziona la ricarica wireless ad induzione?

E’ sempre più frequente l’uso di alimentatori wireless, ma come funziona la ricarica wireless a induzione?

Ultimamente si sente parlare sempre più spesso di ricarica wireless. Questa sofisticata tecnologia, permette di ricaricare lo smartphone o altri dispositivi grazie a campi elettromagnetici ed al contatto su una particolare superficie che ne dimezza i tempi di ricarica. In altre parole, permette di ricaricare il nostro dispositivo senza la necessità di collegare alcun cavo fisico.

Come esplicita il nome stesso che indica la tecnologia, la ricarica wireless sfrutta il fenomeno dell’induzione elettromagnetica descritta dalla legge di Faraday sull’elettromagnetismo. La forza elettromotrice applicata alla bobina di trasmissione genera un campo magnetico. Pertanto la variazione del flusso di questo campo magnetico genera un campo elettrico e una forza elettromotrice indotta nella bobina di ricezione. Semplificando, la corrente fornita dall’alimentatore del caricatore wireless è in grado di indurre una corrente nel circuito di ricarica wireless del dispositivo.

  1. La bobina di trasmissione all’interno della base di ricarica invia un segnale di ricerca.
  2. Il segnale ricerca una bobina di ricezione, ad esempio quella di uno smartphone compatibile.
  3. Una volta rilevato una dispositivo compatibile, la base attiva il circuito di alimentazione.
  4. Gli elettroni all’interno della bobina di trasmissione iniziano a muoversi all’interno della bobina.
  5. La corrente nella bobina di trasmissione genera un campo magnetico, che eccita gli elettroni nella bobina di ricezione.
  6. Gli elettroni della bobina di ricezione si muovo sotto l’effetto del campo magnetico dando vita alla corrente indotta.
  7. La corrente indotta nella bobina di ricezione alimenta il circuito di ricarica della batteria dello smartphone.

Ricarica ad induzione ed a risonanza

ricarica a induzione

In questo articolo abbiamo dato indicazioni su come funziona la ricarica wireless ad induzione; ad essere precisi, esistono due ricariche wireless:
1. Ricarica ad INDUZIONE
Richiede il contatto fisico diretto tra il telefono e il caricabatteria wireless. Le bobine di ricarica all’interno del telefono e del caricabatteria devono essere connesse e allineate.

ricarica a risonanza

2. Ricarica a RISONANZA
Richiede che il telefono, il caricabatteria wireless e le bobine di ricarica si trovino ad una specifica distanza, ma non è necessario che si tocchino.

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Vecchie foto riprendono vita con Deep Nostalgia

Lo sai, le tue vecchie foto possono riprendere vita con Deep Nostalgia! Scopri il servizio!

C’è un servizio web piuttosto conosciuto in internet e viene utilizzato principalmente per ricostruire il proprio albero genealogico o le proprie origini tramite l’analisi del DNA: MyHeritage (www.myheritage.it).
Con la tecnologia Deep Nostalgia (sviluppata dalla società israeliana D-ID) MyHeritage ha fatto un ulteriore passo avanti arrivando ad animare i volti di fotografie, che riprendono letteralmente vita. L’intelligenza artificiale sviluppata, infatti, riesce a “dare vita” ai volti delle persone protagoniste delle nostre vecchie foto e lo fa in un modo realistico e al tempo stesso allarmante. Per rendersi conto delle potenzialità del servizio basta dare un’occhiata al video sottostante:

Diamo vita alla nostre vecchie foto con Deep Nostalgia

Deep Nostalgia vecchie foto

Per provare anche noi la tecnologia Deep Nostalgia non dobbiamo far altro che andare sul suo sito Internet www.myheritage.it/deep-nostalgia. Una volta qui basta completare la registrazione, che offre la possibilità di provare per cinque volte il programma gratuitamente.

Possiamo completare la registrazione sulla piattaforma MyHeritage usando il nostro account Facebook o quello Google, oppure completare il modulo inserendo i nostri dati anagrafici con tanto di email e password.

Con Deep Nostalgia le vecchie foto riprendono vita. Animiamo i volti delle nostre vecchie foto di famiglia con una tecnologia straordinaria. I risultati sono davvero incredibili, ancor più usando le foto in bianco e nero dei nostri nonni…
Completata la registrazione possiamo inserire la foto che vogliamo animare: per farlo clicchiamo su Carica foto oppure trasciniamola sulla pagina Web. In pochissimo tempo (solitamente bastano 20 secondi!) vedremo il soggetto della foto animarsi.


Il video creato dura circa 15 secondi: possiamo scaricare e condividere la nostra creazione tramite Facebook, Twitter o il link da copiare per mandare una email o messaggio. Nella sezione Vai alle mie foto possiamo trovare le nostre foto e i video realizzati.


Oltre a creare video, il servizio permette anche di risistemare delle vecchie foto. Per farlo clicchiamo nella sezione Albero e selezioniamo Colorizza foto. Possiamo “trasformare” una vecchia foto in bianco e nero a colori o risistemarne una sbiadita.


Uno dei punti di forza di MyHeritage è la possibilità di ricostruire il proprio albero genealogico e trovare nuovi parenti sparsi nel mondo. Clicchiamo su Crea ora l’albero genealogico e compiliamo il breve questionario proposto per iniziare la nostra ricerca. Nelle foto storiche i volti sono spesso piccoli e sfocati: con la funzione Migliora foto possiamo vedere ogni viso a risoluzione aumentata con risultati sorprendenti, soprattutto nelle foto di gruppo. Funziona ugualmente bene anche sulle nuove foto a colori.

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