Telefonia Mobile

L’operatore telefonico “più veloce”

Il team di WINDTRE festeggia la vittoria di un prestigioso titolo: l’operatore telefonico, infatti, ha trionfato negli Speedtest Awards by Ookla della prima metà del 2020.

Nei primi due trimestri di quest’anno WINDTRE è riuscito a superare tutte le altre aziende della concorrenza per quanto riguarda la velocità della rete.

Tariffe telefonia mobile: qual è la migliore tra Tim, Wind 3, Vodafone e  Iliad e MVNO?

WINDTRE sbaraglia la concorrenza

Nella classifica Speed Score alle spalle di WINDTRE, che ha fatto registrare 43,92 punti, si sono posizionati nell’ordine TIM (32,95 punti), Iliad (31,34 punti) e Vodafone (30,20).

WINDTRE rete più veloce H1 2020

Lo staff di Ookla ha spiegato che per analizzare gli operatori telefonici più veloci viene considerato un punteggio di velocità che tiene conto sia del download che del caricamento di ciascun provider, in modo da poter classificare le prestazioni della velocità di rete (il 90% del punteggio finale è attribuito alla velocità di download mentre il 10% alla velocità di caricamento).

Per festeggiare questo prestigioso risultato, WINDTRE ha anche realizzato uno spot TV che sarà trasmesso sulle principali emittenti in questi giorni.

Cloud Computing

Con Smash puoi trasferire files gratuitamente senza limite di dimensione.

Tutti, o quasi, conosciamo il servizio gratuito WeTransfer che, nella sua versione gratuita (free), permette di scambiarsi file fino a 2 GB di dimensione. Sul web c’è una valida alternativa, sempre gratuita e stavolta senza limite di dimensione per i files caricati.

Il servizio in questione si chiama Smash e l’assenza di limite alle dimensione dei file non è il suo unico pregio. Tra i tanti vantaggi c’è l’assenza di annunci pubblicitari, la possibilità di impostare la disponibilità del file caricato fino a un massimo di 14 giorni, un’anteprima dei files che si andranno a scaricare (foto e video ovviamente) e la possibilità di creare URL personalizzati, come ad esempio questo: https://fromsmash.com/enjoysystem (password enjoy2020).

C’è poi una versione Premium del servizio (5€ al mese con pagamento per tutto l’anno, 10€ al mese con pagamento mensile), ma è indirizzata prevalentemente ad aziende e società; con la versione Premium puoi fare alcune personalizzazioni: tenere traccia dei download, aggiungere una vostra icona e un vostro sfondo ai download, scadenza dei file anche a 365 giorni e tante altre funzionalità pensate appunto per un’utenza business. Per gli smartphone esiste un’app che va scaricata.

Il servizio oggi è già utilizzato da più di un milione di persone in oltre 190 paesi. Vuoi utilizzare subito Smash? basta cliccare qui. ENJOY!

Cloud Computing

Il Cloud in continua crescita!

233,4 miliardi di dollari. Questo è quanto, secondo società di analisi IDC, è stato speso nel 2019 a livello globale per il CLOUD.  Sembrano tantissimi soldi, giusto? Secondo una rapida ricerca su Internet, 233 miliardi di dollari sono quanto la Cina intende spendere per la difesa, ma diventano una cifra molto più “modesta” rispetto ai 4 trilioni di dollari che le aziende di tutto il mondo spenderanno in IT nel 2020: il 5,8%. La fissazione sui ricavi del cloud serve solo a distorcere la realtà di come le organizzazioni spendono oggi i loro budget IT. Le prospettive di crescita per questa tipologia di mercato sono sempre più rosee.

Certo, se guardiamo a dove risiede la crescita del mercato IT, il Cloud è un settore decisamente “caldo”. Come infatti ha affermato recentemente il vicepresidente di IDC Stephen Minton“dove c’è crescita, la maggior parte è nel cloud. Si prevede ora che la spesa complessiva per il software diminuisca poiché le aziende ritardano nuovi progetti e implementazioni di applicazioni. D’altra parte, la quantità di dati che le organizzazioni devono archiviare e gestire cresce in modo esponenziale e sempre più dati verranno archiviati, gestiti e sempre più analizzati nel cloud”.

multi-cloud
Depositphotos

Scrivendo sui passi che le organizzazioni dovrebbero intraprendere per anticipare le restrizioni indotte dalla pandemia sui movimenti dei dipendenti e sulla spesa dei clienti, David Linthicum di InfoWorld osserva alcune cose da fare:

  • Passare rapidamente alle risorse basate sul cloud pubblico,
  • Eliminare i data center, di proprietà o in leasing
  • Ridurre o eliminare le strutture al minimo funzionale
  • Cambiare la cultura aziendale per supportare la collaborazione remota

Alcune di queste azioni sono più facili a dirsi che a farsi. Ad esempio, aziende come noi di Enjoy System, che abbiamo sempre avuto una politica di remote first, hanno trovato molto più facile adattarsi ai requisiti del lavoro da casa rispetto ai colleghi abituati alla cultura dell’ufficio. Potete pure dare a tutti una webcam e delle cuffie, ma consentire alle persone di essere produttive in un ambiente lavorativo da casa richiede un cambiamento culturale e il cambiamento culturale richiede tempo.

Nell’era digitale il centralino va in Cloud

La telefonia di nuova generazione non richiede di installare centralini hardware, gestisce fisso e mobile, e consente di attivare nuove linee o filiali con un clic, come abbiamo descritto in questo articolo.

Hardware

Quale Mac acquistare?

Negli ultimi due anni la Apple ha mandato in pensione alcuni modelli di Mac e MacBook, rimpiazzandoli con versioni che spesso si accavallano tra loro. Diventa dunque fondamentale capire su quale puntare e soprattutto come configurarlo in base alle proprie esigenze. A tal scopo abbiamo individuato alcuni parametri da tenere sempre in considerazione prima dell’acquisto

Le caratteristiche basilari

I Mac, come gli iPhone, ci hanno insegnato che le caratteristiche tecniche non sono tutto. Ce ne sono però alcune più importanti di altre e noi le abbiamo individuate al fine di facilitare la scelta del vostro prossimo computer o notebook targato Apple. Come vedremo, è fondamentale scegliere la migliore configurazione possibile, perché per ogni modello l’azienda di Cupertino permette di personalizzarlo a seconda delle necessità:

  • memoria interna basata su standard SSD (disco allo stato solido) anziché su hard disk magnetico. Sono molto più affidabili nel tempo ma soprattutto nettamente più veloci. Consentono un vero e proprio salto di qualità al Mac o al MacBook Pro a livello di prestazioni;
  • macOS Catalina, vale a dire il più recente sistema operativo Apple attualmente disponibile per computer e notebook. Tutti i modelli della nostra guida sono basati su questa versione e questo vuol dire che saranno tra i primi a ricevere l’aggiornamento a macOS Big Sur, che arriverà nel corso dell’autunno 2020;
  • tastiera con meccanismo a forbice per i MacBook, introdotta a partire dal MacBook Pro da 16, che ha risolto le criticità (blocco tasti, problemi di digitazione etc.) emerse con la tastiera basata su meccanismo a farfalla. Tutti i modelli di notebook Apple inclusi nella nostra guida possono contare su questa nuova tastiera.

Tenendo bene a mente queste tre caratteristiche, è già possibile operare una prima scrematura. Anche perché il catalogo Apple non è composto solo dai modelli presenti negli store ufficiali. Le catene di elettronica (e spesso anche tanti negozi online) hanno ancora a magazzino molti Mac e MacBook delle precedenti generazioni, in molti casi proposti a prezzi concorrenziali. Prestate dunque attenzione in fase d’acquisto.

Gli ambiti di utilizzo

Un Mac per ogni esigenza. È un po’ questa la logica con cui Apple ha costruito il proprio catalogo. È effettivamente possibile associare ciascun computer e notebook dell’azienda di Cupertino a precisi ambiti di utilizzo. Di contro, come vedremo, ci sono modelli che non rientreranno nella nostra guida in quanto, a nostro avviso, meno sensati rispetto ad altri in relazione all’uso per i quali sono stati pensati. Per tale ragione abbiamo individuato cinque categorie:

  • il prodotto per la mobilità, ovvero per chi ha bisogno di un computer potente ma, al tempo stesso, particolarmente trasportabile;
  • il dispositivo per la produttività in mobilità, ovvero per chi ha bisogno di effettuare operazioni complesse con il computer (foto ritocco, montaggio video, modellazione 3D etc.) ma necessità comunque di una certa trasportabilità;
  • il prodotto perfetto per chi non ha tanto spazio ma ha bisogno, in casa, di un computer comunque completo in grado di svolgere tutte le classiche operazioni quotidiane in maniera efficace;
  • il prodotto ideale per scrivere, in cui è stata dunque riposta particolare cura nella tastiera e risulta perciò particolarmente comodo da utilizzare in abbinata a programmi come Microsoft Word;
  • il computer desktop per i professionisti della grafica, del video making, della produttività in generale. Una macchina per la quale non badare a spese, pensata per concentrare al suo interno quanta più potenza hardware possibile. Insomma, un dispositivo per una precisa nicchia di utenti.

Quale Mac comprare

MacBook Pro 13″ (Perfetto per la mobilità)

Apple ha a catalogo il MacBook Air 2020 ma, a nostro avviso, per chi necessità di un computer potente e, al tempo stesso, trasportabile la scelta giusta è il MacBook Pro da 13 pollici. È stato recentemente rinnovato, ha guadagnato la nuova tastiera con meccanismo a forbice e tutte le versioni sono basate su memoria interna SSD. Ovviamente il tutto è condito dalla solita qualità costruttiva a cui l’azienda di ha abituati, che ha permesso di contenere il peso in appena 1,4 chilogrammi.

Mac

La versione più equilibrata su cui puntare è quella con processore Intel Core i5 di ottava generazione, 8 Gigabyte di RAM e 256 Gigabyte di memoria interna. Viene venduta attraverso lo store ufficiale a 1.529 euro e consente di tutte le operazioni quotidiane senza alcun problema, potendo anche spingersi su operazioni complesse come l’editing fotografico e il montaggio video. È possibile acquistarlo dai rivenditori a cifre comunque più contenute, per quanto i computer Apple abbiano mediamente prezzi comunque elevati.

MacBook Pro 16″ (Perfetto per la produttività in mobilità)

Lo scorso anno Apple ha mandato in pensione i MacBook Pro da 15 pollici a favore del modello da 16 pollici. A cambiare però non è stata semplicemente la diagonale dello schermo. L’azienda di Cupertino ha infatti apportato tante novità: nuova tastiera con meccanismo a forbice, nuovo sistema di raffreddamento, nuovo sistema di microfoni e altoparlanti (perfetto per le videochiamate), nuova tecnologia per il pannello del display. Insomma, una piccola rivoluzione.

Mac

Oggi il MacBook Pro 16″ è la macchina perfetta per la produttività in mobilità, grazie alla potenza hardware integrata comunque in un computer portatile. La versione più sensata da acquistare è quella basata su processori Intel Core i7 di decima generazione, 32 Gigabyte di RAM, 512 Gigabyte di memoria interna (ovviamente su standard SSD) e scheda grafica dedicata Radeon Pro 5300M. Prezzo di listino di 3.299 euro, ma anche in questo caso è possibile acquistarlo a cifre più contenute dai rivenditori.

Mac Mini (Perfetto per chi ha poco spazio)

È un prodotto unico nel suo genere il Mac Mini. È una piccola scatoletta nella quale sono integrate tutte le componenti del computer. Presente nel listino Apple da anni, è stato recentemente aggiornato con tutta una serie di novità tecniche. All’interno della confezione di vendita l’azienda di Cupertino include una tastiera e un mouse. È necessario invece acquistare separatamente il monitor a cui collegarlo (o magari sfruttarne uno già in vostro possesso).

Mac

La versione più equilibrata da acquistare è quella base, venduta a 949 euro. Basata su processore Intel Core i3 di ottava generazione, vanta 8 Gigabyte di RAM e 256 Gigabyte di memoria interna su standard SSD. Specifiche tecniche più che sufficienti per svolgere tutte le operazioni quotidiane che ci si aspetta dal computer (scrittura, navigazione web etc.), mentre per operazioni più complesse dovrete guardare altrove.

iMac 27″ (Ideale per i contenuti multimediali)

È uno dei prodotti storici del catalogo Apple, il famoso computer composto solo dallo schermo. All’interno del monitor infatti l’azienda di Cupertino riesce a inserire tutte le componenti del computer, un piccolo capolavoro tecnico che continua costantemente a migliorarsi. Viene venduto nelle versioni da 21 e 27 pollici e il consiglio è di puntare sulla seconda, che è stata recentemente aggiornata.

Mac

La versione ideale è quella intermedia: Intel Core i5 di decima generazione, 8 Gigabyte di RAM, 512 Gigabyte di memoria interna su standard SSD e, ovviamente, un enorme schermo da 27 pollici con risoluzione 5K (5120×2880). Un piacere per gli occhi utilizzare questo iMac per guardare Netflix o Prime Video. Senza contare comunque tutta la potenza di calcolo necessaria anche per svolgere operazioni complesse di editing fotografico e video.

Mac Pro (Per i professionisti della grafica)

Estremo, tanto nelle caratteristiche tecniche quanto nel prezzo. Mac Pro è un prodotto unico, pensato per una precisa nicchia di professionisti (fotografi, video making del settore cinema etc.) che necessita di maneggiare file multimediali enormi ad alta velocità. Pensate, la versione top di questo computer supera i 60mila euro (si, avete letto bene) e, tra le varie specifiche, offre 1,5 Terabyte (ogni Terabyte vale 1.000 Gigabyte) di RAM e 8 Terabyte di memoria interna. Insomma, un mostro di potenza.

Mac

Difficile ma anche inutile consigliare una versione specifica. Chi guarda a questa macchina conosce meglio di chiunque altro le proprie esigenze.

Formazione

Word trascriverà le tue registrazioni

Microsoft porta su Word una nuova funzione pensata soprattuto per gli studenti, i giornalisti e tutti gli altri professionisti che per lavoro hanno bisogno di trascrivere gli audio registrati.
Si chiama Transcribe e arriva sulla versione online di Word per gli abbonati di Microsoft 365.
    La novità consente di ottenere il testo scritto di file audio registrati come ad esempio la lezioni di un professore, un’intervista, una riunione o una conferenza, senza doverli sbobinare. Il software – precisa Microsoft – è in grado di distinguere le diverse voci registrate, e di renderle nel testo scritto.

come sbobinare lezioni file audio automaticamente, trascrivere audio in  maniera automatica – Tesi Help


    Disponibile sui browser Edge di Microsoft e Chrome di Google, Transcribe consente di registrare e trascrivere in modo illimitato.
Al momento l’unica lingua supportata è l’inglese, ma la società di Redmond assicura di essere al lavoro per introdurre altre lingue, tra cui anche la lingua italiana.

Cloud Computing

Ricevi le chiamate ovunque ti trovi, come se fossi in ufficio!

Con Enjoy System potrai avere anche tu l’innovativo centralino telefonico Enjoy VoIP 3CX per comunicare e collaborare con chiunque, ovunque ti trovi. Il sistema telefonico VoIP 3CX sostituisce i tradizionali centralini, eliminando la rete telefonica tradizionale, permettendo all’utente di muoversi liberamente all’interno e all’esterno dell’azienda, per rimanere reperibile in ogni momento, mediante la tecnologia VoIP.
E’ dimostrato che con un centralino VoIP 3CX aumenterai la produttività e risparmierai denaro, abbandonando i costosi e ormai obsoleti sistemi telefonici tradizionali, a fronte di molti benefici.

3cx App Mobile centralino cloud

Ridurre i costi delle chiamate ed essere raggiungibile ovunque

Con il centralino telefonico Enjoy VoIP 3CX  ridurrai i costi delle chiamate e sarai sempre in collegamento con le sedi aziendali, potrai chiamare gratuitamente tutti i tuoi uffici, consentendo, inoltre, ai dipendenti di portare con sé il proprio interno, ovunque vadano: in questo modo anche lo smartworking ne beneficerà.

3cx IP PBX Software, Digital EPABX System, ईपीएबीएक्स ...

Il centralino telefonico Enjoy VoIP 3CX  comprende un software client (disponibile per Windows, iOS, iPhone e Android) che semplifica al massimo la gestione delle chiamate, le conferenze e tutte le altre comunicazioni.
E’ possibile effettuare l’accesso al centralino 3CX da qualsiasi computer o smartphone connesso ad internet .

Pronto all’uso in 24 ore

Sarai operativo in poche ore: ci indichi le tue esigenze e i nostri tecnici procederanno con la configurazione: dopo poche ore sarai operativo.

Puoi provare dal vivo la qualità della voce e le funzionaltà del centralino senza alcun impegno: chiamaci allo 06 83 39 06 09 e un nostro tecnico predisporrà un centralino in cloud adeguato alle tue esigenze e che potrai provare a costo zero.

Protetto da guasti, fulmini o altri disastri

Il centralino è ospitato in data center e non avrai alcun hardware in sede. Non ti dovrai preoccupare con guasti, sbalzi di tensione, obsolescenza dell’hardware o assenza di energia elettrica. Qualsiasi cosa succeda il centralino sarà sempre operativo.I telefoni in sede saranno connessi al centralino in cloud via internet e avrai una qualità pari o superiore a quella delle linee tradizionali.

Libero di ampliare il servizio quando vuoi

Potrai aggiungere funzionalità in modo semplice. Per esempio, potrai attivare la registrazione delle telefonate, avere interni aggiuntivi, numeri di telefoni anche esteri e molto altro.
Potrai anche convertire il centralino in cloud ad un centralino hardware (ospitato nella tua azienda): ci pensiamo noi a trasferire la configurazione dal cloud al tuo centralino hardware.

Internet

Internet satellitare: la connessione alternativa ad ADSl e Fibra.

Vivere in zone d’Italia in cui la copertura internet non è consolidata rappresenta un grande svantaggio: in un mondo sempre più tecnologicamente avanzato, infatti, l’esigenza di avere un accesso al mondo online non rappresenta più un bisogno, ma bensì una necessità. Non essendo possibile ottenere una connessione standard in ADSL o fibra ottica, dunque, l’alternativa più consona che si presenta in tali casi è rappresentata da l’internet satellitare.

Internet via satellite: ecco come poter navigare in tutta tranquillità  anche senza ADSL o Fibra

Internet satellitare è un qualcosa che esiste realmente e consente a coloro che sono sprovvisti di un’alternativa di accedere al mondo online. Trattandosi di una connessione più sofisticata, per l’installazione della linea è richiesta, una mano di una persona esperta che dovrà venire nella vostra abitazione a predisporre l’impianto per la ricezione del segnale.

Per quanto concerne le velocità, non bisogna preoccuparsi: certo, tale linea non raggiunge il volume della fibra ottica, ma consente una navigazione fluida che però riscontra delle problematiche in caso di mal tempo (non sempre, non può essere predetta come cosa). Un elemento da non sottovalutare, però, è il ping: trattandosi di un segnale che viaggia a distanza elevate, la latenza è presente e rende questo tipo di connessione la più sfavorevole, ad esempio, se si ama giocare ai videogames con gli amici online.

Formazione

Il tuo smartphone è lento? Cancella queste app

Ti sarà capitato che dopo pochi mesi dall’acquisto, il tuo smartphone non offre più le stesse performance? L’accensione è più lenta, le applicazioni impiegano una decina di secondi per aprirsi (soprattutto i videogame) e l’autonomia della batteria cala vistosamente. 
Qual è la causa dei problemi del dispositivo? Le troppe applicazioni installate. Quando si acquista un nuovo smartphone, si ha la smania di installare sempre nuove app, senza rendersi conto che in questo modo si occupa la memoria ed è normale che le prestazioni calino.

Ci sono alcune applicazioni, poi, che sono più problematiche di altre: occupano maggior spazio sulla memoria, richiedono un maggior quantitativo di risorse (soprattutto RAM) per funzionare e consumano velocemente la batteria. 

Le applicazioni che promettono di risparmiare RAM

Uno dei motivi per cui lo smartphone dopo un po’ di tempo diventa più lento sono le app che restano aperte in background. In molti non lo sanno, ma dopo aver aperto un’app, resta attiva in background in modo da continuare a ricevere tempestivamente le notifiche. Questo, però, non fa altro che rallentare il dispositivo e consumare la batteria. Per questo motivo alcune software house hanno sviluppato delle applicazioni “salva-RAM” che promettono di chiudere tutti i programmi aperti in background.

All’apparenza sembrerebbero delle app salvifiche, ma in realtà non fanno altro che aumentare i problemi e il consumo di RAM e di batteria. Inoltre, nelle ultime versioni di Android il consumo di RAM è stato ottimizzato e non è necessario utilizzare app di terze parti. Quindi, le prime applicazioni da eliminare dal dispositivo sono proprio quelle che promettono di liberare la RAM.

App che promettono di migliorare le prestazioni

Può sembrare un paradosso, ma non lo è: le app che promettono di migliorare le prestazioni, sono le prime che bisogna eliminare dallo smartphone. I motivi sono diversi:

  • richiedono troppe autorizzazioni, anche a componenti hardware talvolta non necessarie,
  • mostrano molte pubblicità,
  • potrebbero nascondere adware o malware,
  • sono sostanzialmente inutili,
  • consumano molta batteria,
  • occupano molte risorse.

App per aumentare l’autonomia

La batteria dello smartphone dura troppo poco? La colpa potrebbe essere dell’app “salva-batteria” che il tuo amico ti ha suggerito di installare. Come nei casi precedenti, alcune app che promettono di migliorare le prestazioni, non fanno altro che peggiorarle. Vale anche per i “Battery Savers“, le app che assicurano di aumentare l’autonomia dello smartphone, ma che in realtà non fa che aumentare i problemi. In molti casi nascondono virus, chiedono autorizzazioni particolari e occupano moltissima RAM, con un conseguente rallentamento dello smartphone.

Anche in questo caso esistono delle valide alternative. Da oramai diversi anni Android propone delle tecnologie presenti nel sistema operativo che permettono di risparmiare batteria senza dover installare app di terze parti.

App bloatware

Si tratta delle app installate sullo smartphone direttamente dai produttori e che non possono essere disinstallate. Un esempio? Il browser, l’app per le note, oppure una Galleria di immagini alternativa a Google Foto. Tutte queste app sono dei doppioni di applicazioni già presenti sugli smartphone e non fanno altro che occupare memoria e ridurre le prestazioni. La soluzione migliore sarebbe quella di disinstallarle, ma non è possibile farlo. L’unica soluzione è quella di disattivarle e renderle innocue.

App social

Può sembrare paradossale, ma le app social sono una delle cause del rallentamento dello smartphone. I motivi sono tanti:

  • occupano molta memoria,
  • sono sempre attive in background per ricevere le notifiche,
  • consumano batteria.

Fare a meno delle app social (Facebook, Instagram, Twitter, WhatsApp) è complicato per la nostra via sociale e quindi è necessario trovare delle soluzioni alternative. Ad esempio si può accedere ai social utilizzando la versione desktop tramite il browser dello smartphone. Oppure installare la versione Lite delle app, come ad esempio Facebook Lite.

Hardware, Software

Quale notebook compro?

La guida per destreggiarsi all’interno del complesso mercato dei computer portatili e poter così comprendere quale notebook comprare. Come sempre tutto dipende dalle specifiche esigenze di utilizzo e, ovviamente, dal budget a disposizione.

Estate 2020 – Scegliere quale notebook comprare è diventata un’impresa ardua. Lo smart working e la didattica a distanza hanno ribadito l’importanza di uno strumento, i computer portatili appunto, che negli ultimi anni ha lasciato un po’ il passo a smartphone e tablet. Il mercato offre ormai tante alternative, l’importante è sapersi districare agevolmente e la nostra guida vi condurrà per mano a tal scopo.

I sistemi operativi

Windows e macOS, sono questi i sistemi operativi a cui fare riferimento oggi per decidere quale notebook comprare. Come vedrete, la nostra selezione è composta da computer realizzati attorno, rispettivamente, alla creatura di Microsoft ed a quella di Apple. Il mercato offre anche Linux, ma quest’ultimo è un sistema operativo per utenti particolarmente consapevoli, a cui magari potremo dedicare più in là una guida ad hoc.

Abbiamo dunque scelto prodotti basati su Windows 10 (Microsoft) o macOS Catilina (Apple), ovvero le più recenti versioni dei due sistemi operativi.

Le caratteristiche tecniche basilari

Ci sono alcune caratteristiche tecniche che è bene controllare quando si sceglie quale notebook comprare. Le abbiamo sintetizzate di seguito:

  • la memoria d’archiviazione, ossia lo spazio in cui vengono immagazzinati tutti i dati, è importante che sia di tipo SSD e non hard-disk magnetico. Il motivo è che si tratta di uno standard più recente e nettamente più veloce, il che si ripercuote positivamente sulle prestazioni complessive del computer. I modelli che vi proporremo hanno tutti memoria di tipo SSD;
  • il processore, Intel o AMD, ovvero i due principali produttori di chip per computer. Fino a qualche tempo fa, i processori Intel erano una scelta obbligata in quanto a supporto e prestazioni. Oggi gli AMD hanno raggiunto praticamente il medesimo livello (superandolo in alcuni casi), per cui nella nostra guida ci sono sia computer con processore Intel che AMD;
  • le porte di connessione, il cui numero si sta sempre più riducendo. Si tratta di quegli ingressi, posizionati tipicamente sui lati dei notebook, che consentono di collegare chiavette USB, hard-disk esterni, schede di memoria, proiettori. La tendenza attuale è quella di ridurre drasticamente il numero di queste porte a favore delle porte USB-C, dei connettori a cui collegare degli adattatori (che a loro volta consentono di utilizzare con il computer chiavette USB. hard-disk esterni ecc.). Anche qui dipende dalle esigenze ma nel caso aveste la necessità di utilizzare spesso, ad esempio, le schede di memoria, preferite modelli con l’apposito ingresso anziché solo le USB-C.
  • la dimensione delle schermo, infine, che oltre a determinare la grandezza stessa del display incide notevolmente sulle dimensioni generali del notebook. Per cui, nel caso foste alla ricerca di un computer da portare sempre con voi, magari da trasportare in un zaino all’Università o al lavoro, orientatevi su diagonali comprese tra i 12 o i 13 pollici. Viceversa, nel caso la trasportabilità non sia la vostra priorità, potete fare riferimento ai 15 e ai 17 pollici;

Le categorie di notebook

Abbiamo individuato sei categorie che riflettono praticamente tutte le esigenze generali che ruotano attorno ai notebook. Come accade sempre con le nostre guide però, anche questa sarà costantemente aggiornata in base alle nuove uscite sul mercato. Nulla ci vieterà, nel tempo, di aggiungere altre categorie, nel frattempo eccole elencate:

  1. autonomia, per chi necessità di una batteria a lunga durata;
  2. rapporto qualità/prezzo, per chi ha bisogno della massima resa senza spendere cifre da capogiro;
  3. editing foto/video, per chi in ambito grafico, magari come fotografo o video maker;
  4. convertibile, ideale per chi ha bisogno contemporaneamente di un notebook e di un tablet;
  5. ultrabook, per chi necessità delle massime prestazioni abbinate a un’eccellente trasportabilità del computer;
  6. gaming, per chi vuole utilizzare il notebook soprattutto con i videogiochi.

1. Autonomia:HP Spectre X360 13 2019

Grazie alla batteria da ben 60.7 Wh (wattora), HP Spectre X360 edizione 2019 consente di portare a termine anche le giornate più impegnative senza dover essere collegato alla presa elettrica. Si tratta comunque di un prodotto di fascia medio-alta, con un ottimo schermo da 13.3 pollici touch-screen (può essere utilizzato anche con le dita) con risoluzione Full-HD (1.920 x 1.080. pixel). Vista la diagonale del display, può essere trasportato con estrema facilità, anche perché pesa 1,2 chilogrammi. Da segnalare la presenza in confezione della HP Pen, un accessorio molto simile alla Apple Pencil degli iPad, con il quale poter trasformare il notebook in una tavoletta grafica o blocco note.
Costo: 1700 euro.

Quale notebook comprare

2. Rapporto qualità/prezzo: Huawei MateBook D15

È il classico notebook con cui poter fare bene un po’ tutto, incluse le operazioni un po’ più complesse. Ha uno schermo da 15 pollici, per cui risulta particolarmente comodo per chi è costretto a passare molte ore in compagnia del computer. Particolarmente curata la tastiera, ottima per lunghe sessioni di scrittura con Microsoft Word. Buona la dotazione di porte, con ben tre USB-A (per hard-disk esterni, chiavette ecc.), una porta HDMI (per proiettori e monitor esterni) e una porta USB-C per la ricarica rapida. Unico punto debole il peso, che raggiungi 1,9 chilogrammi, quasi inevitabile però con un display così grande. Costo: 570 euro.

Quale notebook comprare

3. Editing foto/video: Apple MacBook Pro 16

Con il MacBook Pro da 16 pollici Apple ha risolto tutti i piccoli difetti riscontrati nel modello precedente da 15 pollici, ormai fuori produzione. L’azienda di Cupertino ha infatti integrato una nuova tastiera, ha leggermente aumentato le dimensioni complessive della scocca per migliorare il raffreddamento e ha implementato i processori Intel di nuova generazione. Ne è scaturito il notebook perfetto per chi lavora nell’ambito dell’editing fotografico e del videomaking, anche perché grazie alla presenza del sistema operativo macOS, è possibile utilizzare programmi che su Windows non funzionano, come ad esempio il diffusissimo Final Cut Pro X per il montaggio video. Costo: 2700 euro.

Quale notebook comprare
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4. Convertibile: Microsoft Surface Pro 7

Sia notebook che tablet. Il Surface Pro 7 di Microsoft è infatti composto da uno schermo (con all’interno tutte le componenti, incluso il processore) che si aggancia magneticamente a una tastiera (da acquistare separatamente). In questo modo si ha a disposizione un computer a tutti gli effetti, basato su Windows 10 e in grado di essere utilizzato nei contesti più disparati. Nel momento in cui però si ha bisogno di un tablet (magari per godersi sul divano una puntata della propria serie TV preferita), basta sganciare la tastiera e il gioco è fatto. In questa modalità è possibile sfruttare il display touch screen, ma anche la Surface Pen (anche questa da acquistare separatamente), un accessorio identico alla Apple Pencil degli iPad, che trasforma il dispositivo in un blocco note o tavoletta grafica. Un dispositivo unico nel suo genere insomma. Costo: 800 euro.

Quale notebook comprare

5. Trasportabilità: ASUS Expertbook B9450

Pesa solo 995 grammi questo notebook, meno di 1 chilogrammo. Quando lo si prende tra le mani sembra quasi finto per quanto è leggero, eppure al suo interno nasconde caratteristiche tecniche da primo della classe (ma può essere configurato anche con specifiche di fascia media, così da contenere maggiormente il prezzo). La sua forza è dunque quella di unire l’assoluta trasportabilità a ottime prestazioni, una qualità non da tutti. Mette comunque a disposizione un display da 14 pollici, per cui sufficientemente grande sia per lavorare che per guardare un film, anche perché il pannello ha risoluzione Full-HD (1.920 x 1.080 pixel). Infine, nonostante le dimensioni ridotte, ha una buona dotazione di porte: una USB-A (per chiavette e hard-disk esterni), due USB-C e una HDMI (per proiettori e monitor esterni). Costo: 1050 euro.

Quale notebook comprare

6. Gaming: Lenovo Legion Y740

Ci sono due aspetti che accomunano i portatili pensati per dare il meglio con i videogiochi: il prezzo elevato e l’importante ingombro dimensionale. Non fa eccezione questo Lenovo Legion Y740, un vero e proprio concentrato di potenza con uno schermo da ben 17,3 pollici. Può essere configurato con differenti caratteristiche tecniche a seconda delle specifiche esigenze, il che può far ulteriormente schizzare verso l’alto la cifra per acquistarlo. Tutta questa potenza può però essere sfruttata in tanti altri ambiti, come ad esempio il ritocco fotografico con programmi come Photoshop o il montaggio video. Ricordatevi però: lui pesa ben 3 chilogrammi e si fa sentire quando lo infilate nello zaino o in borsa. Costo: 1900 euro.

Quale notebook comprare

Cloud Computing

Così la pandemia accelera il cambiamento

Il rapporto Verizon prima, uno studio IBM poi e ora l’analisi di Aruba: tre fotografie utili a comporre un quadro completo della situazione nel mondo della sicurezza a livello enterprise, laddove questo comparto si è trovato improvvisamente a fare i conti con la maggiorata appetibilità dei propri sistemi da parte di cybercriminali e con la ridotta sicurezza in un contesto per molti versi destabilizzante.

Non si può infatti ignorare quanto accaduto in questi primi mesi dell’anno: lockdown e distanziamenti sociali, chiusura degli uffici e telelavoro hanno improvvisamente catapultato nuove modalità operative nelle aziende e ciò ha chiaramente rotto gli equilibri antecedenti. C’è la conferma di come la pandemia sia stata al tempo stesso un forte acceleratore di innovazione, stimolando quelli che erano trend già ampiamente consolidati: il cloud diventa la nuova base operativa ed il lavoro agile diventa un nuovo standard integrato nei flussi operativi aziendali. Tutto il resto viene di conseguenza.

Smart working

Strumento già in uso presso il 43% delle aziende ed immediatamente arrivata al 69% sulla pulsione dell’emergenza. Ciò ha tuttavia imposto investimenti e riequilibri immediati: hardware (60%), ridefinizione di procedure e policy interne (50%), guide per gli utenti (45%) e acquisti di VPN (40%) risultano essere gli impegni e gli investimenti presenti con maggior frequenza nelle risposte strategiche delle aziende alla pandemia.

Cloud

Il 25% degli intervistati ha inoltre affermato che prima del lockdown le proprie aziende già disponessero di infrastrutture cloud, nel 44% era una soluzione adottata solo in modo parziale ed in poco più del 30% dei casi il cloud era del tutto assente. Chi disponeva di questo tipo di piattaforme, però, ne ha verificata l’efficacia fondamentale, rivelandosi determinante nel 59% dei casi ad affrontare la pandemia e le chiusure relative (tutti elementi che nessuno può negare a priori anche per i mesi a venire).

Ma c’è un elemento ulteriore nell’intervista a far emergere un aspetto troppo spesso sottovalutato:

A quanti non disponessero di infrastrutture cloud, è stato chiesto se sia stata questa l’occasione per rivalutare la possibilità di migrare in Cloud, ma curiosamente il 55% degli intervistati continua a restare della propria opinione, mentre il 31% sta facendo delle valutazioni a riguardo ed il 14% ha già avviato la migrazione dei propri dati in cloud.

Insomma: nonostante il cloud si sia rivelato fondamentale, e nonostante la sua adozione possa rivelarsi determinante per affrontare specifiche sfide, gran parte degli intervistati non sembra aver mutato la propria posizione nei confronti di questa tecnologia: inerzia culturale o assenza di budget utili per affrontare il cambiamento?

Processi documentali

L’ultimo punto importante affrontato dall’analisi Aruba è relativa alla digitalizzazione dei processi documentali, altro aspetto ormai non più procrastinabile se si intende proiettare la propria azienda nel prossimo decennio. Il 46% del campione ha affermato di avere ormai una gestione completamente digitalizzata, mentre il 23% non ha ancora affatto affrontato la questione. Ancora una volta chi ha affrontato questo problema in tempo pre-Covid si è trovato tra le mani uno strumento fondamentale per affrontare la crisi, a dimostrazione di quanto innovazione e digitalizzazione siano stati strumenti di resilienza di fronte ad un evento critico ed in situazione emergenziale.