Monthly: Marzo 2021

Tech

Reset Earth: il videogioco Onu per insegnare ai ragazzi la tutela dell’ambiente

Un Ozono. Un Pianeta. Una possibilità. Con questo slogan si apre Reset Earth, il videogioco sviluppato dalle Nazioni Unite per portare nelle scuole una modalità differente per insegnare a ragazzi e ragazze l’importanza di vivere in modo sostenibile. L’idea è di imparare giocando, il motto latino “ludendo docere” che è alla base della filosofia di CampBus, il progetto educativo del Corriere della Sera che da settembre viaggerà nelle scuole italiane.

«Utilizzare un videogame per insegnare temi così importanti come il rispetto dell’ambiente significa cercare di avvicinarci al linguaggio di quel target fondamentale che sono i ragazzi e le ragazze. La generazione di uomini e donne di domani», ha spiegato Megumi Seki, responsabile del Segretariato Onu per l’Ozono, ospite di «Io mi gioco il Pianeta», l’evento che ha dato il via alla nuova edizione del progetto che vuole portare la didattica digitale, per quanto possibile in presenza, nelle scuole.

Come funziona Reset Earth, il videogioco Onu

In Reset Earth i protagonisti sono tre adolescenti che vivono nel 2084, un futuro dove l’Ozonosfera è stata distrutta a seguito delle azioni dell’uomo: la Terra è una landa desolata, i raggi del Sole senza filtro bruciano uomini e cose, l’aspettativa di vita raggiunge a stento i 30 anni. I tre studenti agiranno sotto il controllo dei giocatori, e dipenderà da loro riuscire nell’impresa di ripristinare lo strato dell’ozono.

Reset Earth: le Nazioni Unite lanciano un film e un videogioco

«Quello che viene mostrato nel gioco è una proiezione di come potrà essere la vita tra 60 anni. Ma non si tratta di fantascienza», ha puntualizzato Seki. «Tutta la trama è basata sui dati scientifici raccolti in questi anni, non è una finzione ma un vero strumento didattico che porta alla scoperta di quei principi di fisica e biologia che stanno alla base dell’importanza dello scudo naturale che si frappone fra noi e i raggi del Sole». Il gioco vuole dunque essere un vero programma didattico che accompagna gli studenti di tutti i Paesi verso la consapevolezza di come le buone pratiche possono fare la differenza. Megumi Seki ha presentato l’iniziativa ad alcuni degli studenti del progetto CampBus, presenti «a distanza» all’evento. «Il 16 settembre del 1987 veniva firmato il Protocollo di Montréal, che ha definito i principi in base ai quali preservare l’Ozonosfera», ha spiegato l’acting secretary Onu, rispondendo alle domande dei ragazzi.

«Chiedete ai vostri insegnanti di fare delle lezioni sull’importanza dello strato dell’Ozono, di quali sono le buone pratiche per salvaguardare il Pianeta dove vivete. E aiutatevi da soli, con i vostri compagni, a documentarvi sui temi ambientali». La signora Seki, membro scientifico dell’Unep fin dal 1994, ha concluso con un appello a studiare e leggere i giornali: «Essere informati è di fondamentale importanza, perché potrà aiutarvi a prendere le decisioni giuste nel vostro futuro, qualunque decisione».
Fonte: Corriere della Sera

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Cloud Computing, Formazione

Con Cubbit smetteremo di pagare il cloud storage

Cubbit è nata sui banchi universitari nel 2016 a Bologna grazie a quattro studenti universitari, tre bolognesi ed un veronese. Hanno immaginato un modo diverso di conservare i dati che consumasse di meno rispetto ai data center e non regalasse informazioni preziose ai colossi del Web: ecco Cubbit.

E’ un piccolo dispositivo, una sorta di hard disk tradizionale in apparenza, con una capacità di archiviazione di 512Gb al quale si possono collegare altri hard disk esterni fino a raggiungere una capacità massima di 4Tb. Una volta istallato entra a far parte della rete Cubbit. I dati vengono copiati, divisi, criptati e distribuiti fra tutti i dispositivi collegati. Se se ne rompe uno, si può avere immediatamente la copia di quel che conteneva e non c’è nessun abbonamento da pagare. Si compra solo il dispositivo. “L’architettura è progettata in modo tale che nessuno possa avere accesso alla password o ai dati dell’utente, neanche noi”, sottolinea Marco Moschettini. “I file all’interno di Cubbit non possono essere rubati poiché sono distribuiti e protetti dagli strumenti di crittografia più avanzati oggi disponibili”.

Il Cubbit ha un costo di 299 euro. Dropbox per 4Tb chiede 400 dollari l’anno, Amazon e Google molto, molto meno, ma nella startup bolognese sono convinti di avere una marcia in più. “Molti dei servizi offerti oggi hanno poco rispetto della privacy, oltre al fatto che i data center consumano parecchia energia e di conseguenza inquinano”, racconta Alessandro Cillario. “Noi invece distribuendo la capacità di archiviazione e così si abbattono i costi e l’inquinamento. Soprattutto si garantisce la sicurezza”. La riduzione sarebbe dell’87% dell’impronta di carbonio per l’archiviazione dei dati e di circa il 50% per quanto riguarda il consumo energetico per il loro trasferimento.

Progetto ambizioso, imparentato alla lontana alla blockchain, che ora da Kickstarter deve decollare fino a diventare un’azienda solida. Loro scherzano: “Miriamo in alto ma non siamo partiti da un garage come si fa nella Silicon Valley. Nel nostro caso si è trattato di un appartamento che di sera affittavamo su AirBnB per rientrare dei costi di gestione dell’azienda”.  Vedremo a breve se gli porterà fortuna quell’appartamento dove Cubbiyt è nato.

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GDPR

WhatsApp per le comunicazioni aziendali: quali rischi si corrono?

È sicuramente una soluzione comoda quella di usare WhatsApp per le comunicazioni aziendali e, magari, scambiare informazioni e documenti. Quali sono ormai le aziende che non hanno il loro gruppo WhatsApp, usato per comunicare di tutto tra tutti i dipendenti. Dai turni di lavoro alle indicazioni su come realizzare un nuovo progetto fino ad arrivare, ovviamente, ai documenti. Certamente i più pensano che, trattandosi di messaggi interni ad un gruppo di colleghi e magari indispensabili per la produzione, il tutto sia giustificato e non richieda alcuna accortezza se non la riservatezza degli utenti. Ma l’uso di WhatsApp per le comunicazioni aziendali non è esente da rischi: vediamo quali tra i più comuni si corrono.

Niente di più sbagliato

WhatsApp per le comunicazioni aziendali: quali rischi si corrono?

Notizie di stampa riferiscono di un’indagine che ha evidenziato come oltre il 70% dei dipendenti utilizzi questo sistema, al di là dei gruppi, per inviare dati, documenti, notizie sensibili e ogni altro tipo di informazione relativo all’attività aziendale. Ovviamente in pochissimi si rendono conto che, nella quasi totalità dei casi, viene utilizzato uno strumento non fornito dall’azienda e veicolare informazioni e documenti con queste modalità potrebbe già costituire una violazione del GDPR. Basta infatti chiedersi se l’azienda abbia autorizzato ogni dipendente, previo percorso formativo, a usare il proprio cellulare e quello specifico mezzo di trasmissione delle informazioni. E accanto ai cellulari dobbiamo anche considerare i computer ed i portatili oltre alle piattaforme di videoconferenze, da Skype fino alla gettonatissima Zoom.

Rischi di perdita dati e di contenuti che raddoppiano per le aziende che, difficilmente, possono controllare i loro dipendenti non solo fuori dall’orario di lavoro, ma anche nelle proprie abitazioni. Di conseguenza gli stessi apparati sono usati anche da moglie e figli, magari per vedere video, collegarsi a siti non sicuri o aprire mail inattendibili.

Data breach

Vi sono inoltre altri rischi che sarebbe opportuno evitare come, ad esempio, quello che un documento possa transitare da un cellulare all’altro fino a diventare virale. Lo sa bene la Banca di Transilvania. Questa infatti è stata sanzionata per 100.000 euro dal Garante della Romania. Questo perché i dipendenti avevano prima fatto girare al loro interno e poi all’esterno, la lettera con la quale un cliente rispondeva in maniera ironica ad una richiesta di spiegazioni. Mancata adozione di misure organizzative e inefficienza della formazione.

data breach

Sicurezza dei dati aziendali

Già prima della pandemia era emerso come gran parte dei data breach fosse imputabile ai dipendenti che, con comportamenti a dir poco leggeri, avevano messo a repentaglio la sicurezza dei dati aziendali. Addirittura in alcuni casi anche con autorizzazione più o meno implicita da parte del datore di lavoro ad utilizzare strumenti reperibili online e gratuitamente. Non valutando purtroppo tutti i connessi rischi e le immaginabili conseguenze. Quello della banca rumena è solo uno dei possibili esempi. Immaginiamo cosa potrebbe accadere se in una chat di colleghi venisse inviato un certificato medico con indicate particolari patologie. Oppure su un gruppo aziendale foto di un cliente in un momento di imbarazzo magari scattate a sua insaputa.

Informativa sulla privacy

Si tratta di un problema non da poco per le aziende che, magari pensando di risparmiare, utilizzano piattaforme che possono generare altri tipi di costi più che benefici. Ad esempio sanzioni da parte del garante e data breach che potrebbero anche imporre una completa revisione, con i conseguenti oneri, dell’intera politica privacy aziendale. L’uso dei sistemi di messaggistica e dei social, è uno degli aspetti da considerare al momento di predisporre la privacy policy come fattore di rischio.

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Tech

Google presenta il nuovo Nest Hub2: uno schermo per tutto

A prima vista il nuovo Nest Hub sembra esattamente identico al predecessore, da cui eredita lo schermo da 7 pollici con cornici molto vistose di colore bianco e tre aperture sulla parte superiore. Sotto alla scocca, realizzata con il 54% di plastica riciclata, troviamo però un sacco di novità, a partire da uno speaker migliorato rispetto a quello del modello originale.

In particolare Google afferma che i bassi sono più potenti del 50%, andando così a colmare una delle lacune più importanti del modello di prima generazione che, nonostante le dimensioni della base, non era in grado di offrire una qualità audio soddisfacente. Diventa così più soddisfacente ascoltare la musica dai propri servizi di streaming preferiti, con una grande novità, che vi anticipiamo con questa animazione.

Google presenta il nuovo Nest Hub, più potente e con radar Soli 1

Ebbene si, Google non ha abbandonato la tecnologia Soli, che aveva fatto il suo debutto sulla serie Google Pixel 4: ha deciso di riproporla sul proprio smart display. Il primo utilizzo è intuitivo, e permette di avviare o fermare la riproduzione musicale, o dei video, con un gesto davanti al display.

Prima di parlare della funzionalità principale del chip Soli però, accenniamo alla gestione migliorata dei dispositivi della casa connessa, raggruppati in un unico punto, seguendo gli standard definiti dal progetto Connected Home over IP, a cui partecipano anche Apple e Amazon e che viene gestito dalla Zigbee Alliance.

Le funzioni legate al sonno

I ritmi frenetici che a volte ci impone la vita quotidiana ci portano troppo spesso a sottovalutare l’importanza del sonno e dell’effetto benefico che ha sulla nostra salute, e il nuovo Nest Hub prova ad aiutarci a capirne l’importanza con una serie di informazioni, senza che sia necessario indossare alcun dispositivo che potrebbe risultare fastidioso.

Grazie a Motion Sense, che si basa sulla tecnologia Soli, la funzione Sleep Sensing di Nest Hub è in grado di analizzare come dorme la persona più vicina al display, basandosi sui movimenti e sulla respirazione, senza che sia necessario utilizzare una telecamera o un qualsiasi altro sensore da indossare. Grazie agli altri sensori (luce, temperatura e microfono), il software è in grado di riconoscere i colpi di tosse, il russare, e le variazioni di luminosità e temperatura, per riuscire a capire in maniera più chiara il loro impatto sul sonno.

Al risveglio l’utente riceverà un riepilogo personalizzato sullo schermo, con la possibilità di rivederlo in qualsiasi momento della giornata con una semplice domanda. I dati possono inoltre essere trasmessi all’app Google Fit per avere tutte le informazioni sulla propria salute in un unico posto.

Se il report è utile per individuare eventuali problemi, molto comodi saranno anche i suggerimenti forniti da un team di scienziati, che si basano sulle linee guida dell’accademia Americana della medicina del sonno. Se siete attenti alla vostra privacy, e non volete che i dati di Sleep Sensing vengano raccolti in alcun modo, potete disabilitare la funzione, ricordando che non verranno in alcun modo identificarti corpi e volti, e che i suoni registrati vengono analizzati in locale, senza finire sul cloud.

 Sleep Sensing è disponibile in anteprima gratuita fino al prossimo anno, e Google promette interessanti integrazioni con i dispositivi Fitbit, azienda da poco entrata a far parte del gruppo californiano. Anche con la funzione disabilitata sarà possibile farsi accompagnare nel sonno da suoni rilassanti e farsi risvegliare da un suono a volume crescente, accompagnato da una maggiore luminosità dello schermo. E se volete dormire ancora cinque minuti basterà passare la mano davanti al display per un rapido snooze.

Google Nest di seconda generazione è preordinabile negli USA. in Canada, Germania, Francia e Australia presso i rispettivi Google Store e nei principali negozi di elettronica. In patria il prezzo di vendita è fissato a 99 dollari.

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Consulenza, Sistemi

Quando stampi il tuo pc si blocca? Ecco come risolvere il problema.

Secondo Microsoft, gli aggiornamenti cumulativi rilasciati oggi risolvono “un problema che potrebbe causare la visualizzazione di una schermata blu quando si tenta di stampare su determinate stampanti utilizzando alcune applicazioni e potrebbe generare l’errore APC_INDEX_MISMATCH”.

Gli aggiornamenti cumulativi che contengono la correzione rilasciata oggi vengono pubblicati come aggiornamenti facoltativi in ​​modo che non vengano installati automaticamente tramite Windows Update.

Per installare gli aggiornamenti manualmente, è necessario aprire Windows Update e “Verifica aggiornamenti”. Sarà quindi possibile fare clic direttamente su un collegamento per scaricare e installare l’aggiornamento oppure accedere all’area “Aggiornamenti opzionali disponibili” e selezionarlo dall’elenco.

Gli aggiornamenti possono anche essere scaricati manualmente dal catalogo Microsoft utilizzando i seguenti collegamenti:

Dopo aver installato questo aggiornamento, Windows 10 2004 versione 19041.868 e Windows 10 20H2 verranno aggiornati alla versione 19042.868.

Aggiornamento OOB

Stampanti e piattaforme Windows interessate

Da allora, c’è stato un flusso costante di lamentele sul fatto che la stampa sta causando l’arresto anomalo di Windows 10 con la schermata blu “APC_INDEX_MISMATCH per win32kfull.sys” che si arresta in modo anomalo fino alla morte.

Microsft afferma che questo problema “interessa un sottoinsieme di driver della stampante di tipo 3 ma non influisce sui driver della stampante di tipo 4”. Per trovare il tipo di driver della stampante installato sul sistema, utilizzare i passaggi disponibili Qui.

La stampa si arresta in modo anomalo nella schermata blu
La stampa si arresta in modo anomalo nella schermata blu

Le piattaforme interessate da questo problema includono versioni Windows sia client che server:

  • Client: Windows 10, versione 20H2; Windows 10, versione 2004; Windows 10, versione 1909; Windows 10, versione 1809; Sistema operativo Windows 10 Enterprise LTSC 2019; Windows 10 versione 1803
  • Server: Windows Server, versione 20H2; Windows Server, versione 2004; Windows Server, versione 1909; Windows Server, versione 1809; Windows Server 2019; Windows Server, versione 1803

Gli aggiornamenti cumulativi che causano schermate blu di Windows 10 durante la stampa sono:

  • KB5000802 Per Windows 10 2004 / 20H2 e Windows Server 2004 / 20H2
  • KB5000808 Per Windows 10 1909 e Windows Server 1909
  • KB5000822 Per Windows 10 1809 e Windows Server 2019
  • KB5000809 Per Windows 10 1803 e Windows Server 1803
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Sicurezza informatica

Attacco informatico cinese ha colpito migliaia di aziende italiane.

E’ assurdo, è in corso un imponente attacco informatico, ma nessuno in Italia ne parla: ad inizio gennaio un gruppo hacker cinese, sfruttando una falla zero day di Exchange, ha iniziato ad infettare server di posta in tutto il mondo.

L’Italia sarebbe uno dei paesi più colpiti con Stati Uniti e Turchia, con una serie di conseguenze che ancora non possono essere calcolate.
Il bersaglio più grande di questo attacco è stata la Wind Tre!
Lo scorso weekend, la compagnia di telefonia ha avuto diversi problemi sulla rete interna, con limitato accesso ad alcune app.

L’attacco messo a punto dagli hacker cinesi è uno dei più devastanti degli ultimi anni, tanto grave che negli Stati Uniti se ne sta interessando direttamente il presidente Biden: le conseguenze per molte aziende americane (e non) potrebbero essere drammatiche.

Gli attacchi iniziano a gennaio. E proseguono indisturbati

Il 5 gennaio del 2021 un ricercatore di DevCore, su Twitter, scrive di aver segnalato ad un vendor quello che può essere considerato uno dei bug di sicurezza più devastanti che siano mai stati trovati.
Il vendor è Microsoft ed i bug segnalati si riferiscono a due falle “zero day”, quindi sconosciute, legate ai server di posta Exchange.

In totale le vulnerabilità erano quattro e Microsoft le ha chiusecon una patch cumulativa il 2 marzo del 2021.
Microsoft, nel report relativo al problema, inizialmente ha sminuito l’entità dell’attacco; stati usati solo per alcuni attacchi sporadici. Successivamente ha svelato che il problema era ben più grave.

Le indagini hanno portato ad un gruppo di hacker cinesi legati al Governo, Hafnium, un team organizzato di altissimo livello che prende di mira obiettivi strategici. Utilizzando decine di server privati virtuali ubicati in America, per non destare sospetti legati ad IP cinesi, gli hacker hanno iniziato a colpire una serie di aziende in tutto il mondo, ma soprattutto in Usa: università, aziende di ricerca, enti governativi.

Quando tutto esce allo scoperto gli attacchi si intensificano

Quando i problemi sono stati individuati da Microsoft, gli attacchi del gruppo cinese si sono intensificati. Prima si attaccavano solo obiettivi mirati, poi, utilizzando una botnet, hanno iniziato ad attaccare ogni server esposto sulla rete utilizzando la Outlook Web Authentication page, ovvero la pagina web dalla quale un dipendente di una azienda può collegarsi per leggere la sua posta su server Exchange.

L’esperto di cybersicurezza Brian Krebsha iniziato a delineare il perimetro dell’attacco: in pochi giorni si è passati dai 30.000 server compromessi ai 150.000 server compromessi in tutti il mondo.

Palo Alto Networks, effettuando una scansione a tappeto sulla rete, ha stimato che ancora oggi ci possano essere circa 125.000 server in tutto il mondo vulnerabili perché ancora le patch di Microsoft non sono state applicate. Come ricordano in molti, in ambito enterprise applicare una patch non è come aggiornare il sistema di un telefono: in molti casi, quando vengono usate soluzioni personalizzate con plug-in esterni, prima di effettuare un aggiornamento ad un componente critico vengono fatti diversi test.

L’attacco si è così propagato in tutto il mondo e vista la gravità della cosa il neo-presidente americano Biden ha istituito una task force per capire i legami e i collegamenti con la Cina e intervenire per proteggere le aziende americane. Sembra infatti che da marzo, quando Microsoft ha rilasciato le patch, al gruppo Hafnium si siano affiancati anche altri gruppi di hacker cinesi. Sulla questione sta indagando anche l’FBI.

Una bomba a orologeria: tutti i rischi

Abbiamo parlato di attacco, ma molti esperti hanno parlato di una vera bomba a orologeria che deve ancora esplodere e per capire il motivo si deve analizzare quelle che sono le singole conseguenze di ogni attacco. Sui server colpiti sono state installate una o più backdoor che permettono ai malintenzionati il controllo totale del server, dalla lettura delle email dell’intera rete aziendale all’accesso di computer sulla stessa rete del server.

Secondo molti esperti quella a cui abbiamo assistito è solo la fase uno: si è piantato un seme, e ora si aspetta che germogli per tornare a raccogliere il frutto. I malintenzionati potrebbero infatti accedere ai server attaccati, avendo installato una backdoor di accesso, per terminare l’attacco.

L’ipotesi più probabile è il furto di dati per alcune aziende specifiche, quelle di importanza strategica, accompagnato dall’installazione di ransomware o di strumenti per il mining di criptovalute per tutti gli altri server. Nel primo caso si tratterebbe di un attacco manuale, nel secondo caso di un attacco a tappeto, per guadagnare soldi con il riscatto o con la vendita delle valute minate.

Alcuni server analizzati, colpiti dall’attacco, avevano più di tre backdoor installate, e la bonifica ha richiesto giorni. Dall’analisi dei log di traffico ricevuti da molti ISP americani, e da coloro che avevano senza saperlo affittato i server americani ai cinesi per gli attacchi, alcune agenzie di cybersecurity sono riuscite a risalire agli indirizzi IP dei server attaccati e stanno avvisando tutti: “fate subito un backup e tenetelo scollegato dalla rete”.

Il rischio che, da un momento all’altro, l’intera rete aziendale possa essere criptata da un ransomware è altissimo.

Cosa può succedere adesso?

Le quattro falle di Exchange hanno conseguenze ad oggi incalcolabili. L’impatto sarà maggiore, secondo i consulenti Usa che stanno seguendo la cosa per la Casa Bianca, del già terribile hack di SolarWind.

Il problema vero è che siamo solo alla prima fase, e tantissime aziende ignorano tutt’ora quello che sta succedendo e non hanno ancora applicato le adeguate correzioni. Molte aziende, inoltre, sono state colpite e non se ne rendono conto: da un giorno con l’altro potrebbero trovarsi con l’intera rete criptata.

Sebbene l’Italia sia stata fino a venerdì il terzo paese più attaccato ad oggi, fatta eccezione per l’indiscrezione di Bloomberg legata a Wind Tre, di questo gravissimo attacco nessuno dice nulla. Negli Stati Uniti se ne sta occupando l’FBI e c’è una task force attiva del Governo: la sicurezza delle aziende del Paese è a rischio. Da noi sembra che la cosa stia passando in sordina, e venga tenuta un po’ nascosta, forse anche per le implicazioni legate al GDPR.

Una intrusione simile, in un server di posta, dovrebbe essere segnalata istantaneamente al Garante e proprio per questo abbiamo chiesto all’ufficio stampa se, negli ultimi giorni, c’è stato un aumento delle segnalazioni per data-breach e siamo in attesa di una risposta.

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Formazione

Lyrics Training: impara l’inglese o un’altra lingua con la musica

Da sempre i giovani hanno perfe­zionato le lingue leggendo i testi delle canzoni e traducendoli in italiano. Oggi è possibile farlo in maniera ancora più semplice, come se fosse un gioco, grazie a l’app Lyrics Training.
Prima di tutto dovremo sce­gliere la lingua che ci interessa perfezionare; è richiesta una conoscenza base per riu­scire nel gioco.
Se, ad esempio, scegliamo il giapponese e non conosciamo nemmeno una parola di questa lingua, non potre­mo certo pensare di inserire le parole mancanti. La scelta classica è quella della lingua inglese, ma sono comunque di­sponibili le principali lingue europee e anche alcune particolarmente ostiche come il turco o appunto il giapponese.

Una volta scelta la lingua verranno vi­sualizzati i brani musicali disponibili in quella lingua e dovremo scegliere tra la modalità Multiple Choice, che richie­de di inserire le parole mancanti nel testo, e quella Karaoke. Quest’ultima e riservata solo agli abbonati alla ver­sione Premium (5 € al mese). Quindi potremo scegliere la difficolta tra Beginner, lntermedio, Avanzato ed Esperto e in ciascuna di queste ci verrà chiesto di inserire le parole mancanti, scegliendole tra le 4 proposte.
La difficoltà sta nel riuscire a completare l’inserimento durante il brano: ad ogni errore, dovremo riascol­tare il pezzo sbagliato. Alla fine, se sa­remo riusciti ad inserire tulle le parole mancanti, verremo premiati e potremo passare al brano successivo. Si tratta di un’app molto utile e divertente.

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Formazione

7 modi per convertire le immagini in testo utilizzando l’OCR

Il riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) è una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale di riconoscimento dei modelli per identificare il testo all’interno di un’immagine e trasformarlo in un documento digitale modificabile. 
Se hai bisogno di rendere modificabili dati digitali come ricevute, fatture o estratti conto bancari, solitamente in formato immagine, il software OCR può aiutarti.

Per fortuna, molti strumenti ti consentono di utilizzare la tecnologia OCR per estrarre il testo dalle immagini. Sia che tu voglia convertire le immagini in testo su un PC, telefono o online, c’è uno strumento per questo.

Questo post elencherà più strumenti OCR che ti aiuteranno a estrarre testo da immagini su dispositivi diversi. A seconda delle tue necessità, uno di questi strumenti dovrebbe funzionare per te.

Converti immagini in testo online

Ci sono molti strumenti OCR online che ti permetteranno di estrarre il testo dalle immagini su qualsiasi dispositivo. Tutto ciò di cui hai bisogno è un browser e una connessione Internet per iniziare a utilizzare questo strumento (sia su PC che su dispositivo mobile). Ho provato molti strumenti OCR online e New OCR ha dato i migliori risultati per tutte le immagini che ho usato. Il servizio è completamente gratuito e molto facile da usare.

Basta fare clic su Scegli file e caricare la tua immagine.

Nuovo OCR Scegli file

Successivamente, fare clic su Anteprima e quindi fare clic su OCR per elaborare l’immagine.

Nuovo OCR

Il testo estratto verrà quindi visualizzato di seguito in una casella di testo modificabile e potrai copiarlo o scaricarlo come file TXT, Doc o PDF.

Software OCR in linea

Nella mia esperienza, lo strumento ha estratto il testo senza errori e ha copiato perfettamente il formato e la spaziatura. Tuttavia, non riconosce i caratteri e le dimensioni del testo, quindi tutto il testo è semplice.

Lo strumento supporta anche l’estrazione del testo in un massimo di 122 lingue ed è possibile estrarre testo da JPG, PMG, PGM, GIF, BMP, TFF, PDF.

2. Utilizza Google Docs per estrarre il testo dalle immagini

Se utilizzi già Google Documenti per la creazione di documenti, non hai bisogno di altri strumenti per estrarre il testo dalle immagini. Nella versione desktop di Google Documenti, puoi caricare un’immagine e utilizzare la tecnologia OCR incorporata per estrarre il testo da un’immagine.

Ecco come farlo:

Apri Google Drive e accedi.

Fare clic su Nuovo e selezionare Carica file dal menu per caricare la propria immagine.

Carica file su Google Drive

Una volta caricato, fare clic destro sull’immagine e selezionate Google Docs dal Apri con opzione.

OCR di Google Docs

Questo è tutto; l’immagine si aprirà in Google Docs con il testo estratto proprio sotto l’immagine.

È interessante notare che Google Docs cerca di rilevare la dimensione, il tipo e persino il colore del carattere per ogni parola. Rispetta anche la formattazione e la spaziatura.

Sebbene abbia funzionato bene per la maggior parte delle immagini che ho testato e correttamente estratto il testo con piccoli errori di formattazione, ha davvero incasinato una delle immagini della ricevuta. La dimensione e il colore del carattere erano completamente diversi dall’immagine che lo rendeva molto brutto. Per fortuna, un tale errore può essere facilmente risolto selezionando tutto il testo e scegliendo un carattere predefinito.

Tra tutti gli strumenti OCR che ho testato, Google Docs ha dimostrato di fornire la migliore estrazione del testo che somigliava molto all’immagine.

3. Converti immagini in testo su Windows

Se preferisci convertire le immagini sul tuo PC Windows, sono disponibili molti strumenti OCR. Easy Screen OCR è un eccezionale software Windows OCR che offre un’estrazione accurata del testo. È un piccolo strumento di soli 7 MB che funziona dalla barra delle applicazioni. Puoi fare un nuovo screenshot per estrarre il testo o caricare un file immagine.

Per usarlo, fare clic con il pulsante destro del mouse sulla sua icona nella barra delle applicazioni e selezionare Image OCR .

Software OCR per Windows

Si aprirà una piccola finestra in cui è possibile trascinare e rilasciare l’immagine e la elaborerà automaticamente. Il testo estratto verrà visualizzato in una nuova sezione in cui è possibile copiarlo.

Easy Screen OCR

Lo strumento è sicuramente molto preciso nell’estrazione del testo, ma non rispetta la formattazione o i caratteri. Otterrai solo testo normale con dimensioni e spaziatura predefinite. Non puoi esportare il testo in un documento; c’è un pulsante Copia per copiare tutto il testo estratto.

Sfortunatamente, la versione gratuita di Easy Screen OCR ha solo scansioni gratuite limitate; dovrai ottenere l’ abbonamento pro per un utilizzo illimitato. Se stai cercando uno strumento OCR completamente gratuito per Windows, vale la pena provare FreeOCR . È abbastanza valido, ma abbiamo notato che commette alcuni piccoli errori durante l’estrazione del testo. Nota positiva: funziona anche offline, quindi anche senza connessione internet

4. Estrai il testo dalle immagini su Android

Esistono molte app per Android che ti consentono di convertire le immagini in testo. Non solo, puoi anche scansionare il testo mentre sei in movimento poiché tutti i telefoni Android hanno fotocamere integrate. Text Scanner è la mia app OCR Android preferita in quanto ti consente di estrarre il testo dalle immagini offline. Offre anche scansioni illimitate gratuite in più lingue.

L’unico inconveniente significativo sono gli annunci della versione gratuita che possono essere molto invadenti, ma puoi usarli senza Internet per evitare annunci poiché funziona offline. Puoi anche eseguire l’aggiornamento alla versione pro per rimuovere gli annunci e ottenere un’elaborazione più rapida.

C’è un pulsante nell’angolo in alto a destra dell’app per selezionare le immagini dalla galleria e un pulsante nell’angolo in basso a destra per utilizzare la fotocamera per scattare una foto di testo. Utilizza una di queste opzioni per caricare la foto e l’app elaborerà e mostrerà automaticamente il testo estratto. Puoi passare dal testo all’immagine utilizzando i pulsanti in basso per confrontarli.

Text Scanner OCR per Android

Text Scanner ha estratto perfettamente il testo da tutte le immagini che ho provato senza errori. Tuttavia, utilizzava caratteri predefiniti e non cercava di copiare la formattazione come la maggior parte degli altri strumenti OCR. Inoltre, non puoi esportare il testo estratto in un formato di documento specifico e c’è solo la possibilità di copiare o condividere il testo.

5. Utilizza un’estensione OCR per Chrome

Se desideri in particolare estrarre testo dalle immagini sul Web, un’estensione di Chrome può aiutarti. Mi piacciono due estensioni per questo scopo, Copyfish e Project Naptha . Project Naptha è il mio preferito tra i due in quanto rende automaticamente selezionabile tutto il testo all’interno delle immagini sul web.

Non devi fare nulla, basta installare l’estensione e renderà selezionabile ogni immagine sul web che trovi. Quando trovi un’immagine con del testo all’interno, tieni premuto il tasto sinistro del mouse su di essa per selezionarla e copiarla. Ovviamente non è perfetto per l’estrazione, ma ha funzionato bene per le immagini che ho usato. Ha anche la possibilità di tradurre il testo selezionato, se lo desideri.

Progetto Naptha OCR

Se invece desideri scansionare e convertire immagini su richiesta, Copyfish è un’opzione molto migliore. Dopo aver installato Copyfish, puoi fare clic sul pulsante di estensione per aprire uno strumento per selezionare la posizione del testo che desideri estrarre. Una volta selezionata l’area, Copyfish copierà un’immagine dell’area evidenziata nella sua interfaccia e quindi utilizzerà l’OCR per estrarre il testo.

Estensione Chrome Copyfish OCR

Il testo estratto può essere copiato tramite un pulsante dedicato. Puoi persino tradurlo utilizzando un pulsante per aprire direttamente il testo in Google Traduttore. Per ottenere i migliori risultati, assicurati che l’immagine sia aperta con la massima risoluzione possibile, poiché Copyfish cattura semplicemente uno screenshot dell’immagine, quindi una migliore qualità dell’immagine offrirà un’estrazione più accurata.

6. Converti immagini in testo su Mac

Onestamente, non ci sono molti buoni strumenti OCR disponibili per macOS. Se desideri utilizzare un buon software OCR per macOS, dovrai acquistarne uno a pagamento. Readiris è uno dei più potenti strumenti OCR per macOS, ma è più di un semplice strumento OCR. È uno strumento completo per la creazione e la modifica di PDF con molte funzionalità avanzate per estrarre testo da PDF e immagini.

Lo strumento viene fornito con una versione di prova che dà accesso a tutte le funzionalità per 10 giorni. Se ti piace lo strumento, puoi acquistare una delle versioni pro a seconda delle tue necessità. È possibile utilizzare Readiris per estrarre da immagini / PDF salvati sul PC o acquisire screenshot di qualsiasi immagine ed estrarre del testo da essa.

Readiris

Oltre all’estrazione, puoi annotare PDF , aggiungere commenti vocali, dividere / unire PDF, aggiungere filigrana, salvare scansioni online, convertire testo in audio e molto altro. Se desideri sia uno strumento OCR che un gestore PDF, Readiris vale un investimento.https://www.youtube.com/embed/I52xMA7mCVs?feature=oembed

Se desideri uno strumento OCR più economico per Mac, vale la pena provare anche Picatext . Per soli $ 3,99, puoi estrarre il testo dalle immagini salvate o da nuovi screenshot. Il testo estratto viene automaticamente copiato per incollarlo facilmente ovunque e hai anche la possibilità di selezionare il carattere predefinito.

7. App OCR per iOS

Scanner Pro è tra le migliori app per l’OCR e la scansione di documenti per iOS. La maggior parte delle funzioni dell’app sono disponibili gratuitamente, ma sfortunatamente dovrai ottenere l’abbonamento Plus a $ 19,99 all’anno per utilizzare la funzione di conversione da immagine a testo.

La funzione principale dell’app è scansionare documenti cartacei e salvarli come file PDF con una formattazione perfetta. Il suo abbonamento professionale ti consente di estrarre il testo da quelle scansioni. La versione gratuita scansiona i documenti ma li salva con una filigrana.

Scanner Pro

Un’altra caratteristica interessante è la sua ricerca di testo che ti consente di cercare immagini utilizzando il testo all’interno dell’immagine. Ciò include tutte le scansioni e i file PDF condivisi con te.

Se desideri un’app OCR per iOS più semplice e gratuita, vale la pena dare un’occhiata all’OCR inglese . Ti consente di scattare foto di documenti da elaborare o di caricare foto dalla memoria. Tutte le funzionalità dell’app sono gratuite, ma puoi ottenere la versione pro che non contiene pubblicità.

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Come richiedere lo SPID gratis da casa

Dal 1 marzo, lo SPID (il Sistema Pubblico d’Identità Digitale) è diventato obbligatorio per accedere ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni insieme alla carta d’identità elettronica e la carta nazionale dei servizi.
Gli ultimi dati ufficiali parlano di 15,5 milioni di identità digitali ottenute dai cittadini, spinti anche dal programma di cashback che è partito lo scorso dicembre.

L’attivazione dello SPID prevede l’identificazione del cittadino che ne fa richiesta. Ciò può essere fatto, per esempio, attraverso una carta di identità elettronica, un passaporto elettronico oppure la carta nazionale dei servizi: in questi casi, se l’utente ha un lettore di smart card, può completare la registrazione direttamente dal PC.

SPID - Sistema Pubblico Identità Digitale | TorinoGiovani

Per coloro che non possiedono documenti elettronici, nella maggior parte dei casi il riconoscimento può essere fatto sia di persona (negli uffici della società) sia da remoto attraverso una videochiamata. Quest’ultimo servizio è comodo, ma la maggior parte delle volte è a pagamento: ma non in tutti i casi.

Richiedere gratis lo SPID da casa

Dei nove gestori di identità digitali, tre permettono di effettuare il riconoscimento da casa senza pagare o pagando una cifra simbolica: Lepida, Poste Italiane e Sielte.

Nel caso di Lepida, l’utente che deve richiedere lo SPID, dopo aver inserito i dati personali, deve registrare un breve video (con lo smartphone, il tablet o la webcam di un PC) in cui viene mostrato il documento di riconoscimento e leggere il codice di sicurezza inviato da Lepida. Il video dev’essere registrato sul momento; non può essere caricato un video precedentemente registrato.

Spid, tutti gli errori che ne hanno frenato la diffusione e come rimediare  | Agenda Digitale

Viene infine richiesto un bonifico di una cifra simbolica (almeno 10 centesimi), che viene poi devoluta alla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna.

Anche Poste Italiane permette lo stesso meccanismo di riconoscimento: attraverso l’applicazione PosteID (disponibile per Android e iOS), gli utenti possono registrare un video seguendo le istruzioni per richiedere lo SPID da casa. Dopo di che, serve inviare un bonifico di un euro entro dieci giorni dalla richiesta: tale cifra sarà poi restituita.

Il terzo gestore che permette di richiedere lo SPID senza pagare è Sielte. In questo caso, non è disponibile la procedura autonoma: bisogna prendere un appuntamento con un operatore per il riconoscimento tramite webcam: è gratis. Può capitare, però, che se il calendario è già pieno, non sia possibile prendere un appuntamento senza pagare 7,99 euro per avere la priorità.

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Come modificare le immagini e i PDF con Anteprima sul Mac

Modifica di PDF

Usa la barra strumenti di modifica in Anteprima per aggiungere testo e commenti, firmare documenti, evidenziare testo e altro ancora. Per visualizzare la barra strumenti di modifica, fai clic sul pulsante Mostra barra strumenti di modifica  nella parte superiore della finestra oppure scegli Visualizza > Mostra barra strumenti di modifica.

Aggiunta di testo

Nella maggior parte dei PDF puoi fare clic su un campo di testo, quindi digitare il testo nel campo.

Se non puoi aggiungere testo a un campo, usa una casella di testo:

  • Fai clic sul pulsante Testo  nella barra strumenti di modifica oppure scegli Strumenti > Annota > Testo.
  • Per visualizzare le opzioni per il font, la dimensione e il colore del testo in una casella di testo, fai clic sul pulsante Stile testo  nella barra strumenti di modifica.
  • Per spostare la casella di testo, è sufficiente trascinarla.

Evidenziazione del testo

Per attivare o disattivare la modalità di evidenziazione, fai clic sul pulsante Evidenzia  nella barra strumenti. Quando la modalità di evidenziazione è attivata, il testo appare evidenziato ogni volta che lo selezioni. 

  • Per modificare il colore di evidenziazione o passare alla modalità barrato o sottolineato, fai clic su freccia Giù accanto al pulsante Evidenzia , quindi scegli un’opzione.
  • Per rimuovere un’evidenziazione, fai clic sul testo tenendo premuto il tasto Ctrl, quindi scegli Rimuovi evidenziazione.

Aggiunta di note

Per aggiungere una nota, fai clic sul pulsante Nota  nella barra strumenti di modifica oppure scegli Strumenti > Annota > Nota.

  • Per chiudere la nota, fai clic su un punto all’esterno della casella. Puoi spostare le note in qualsiasi punto del documento.
  • Per aprire una nota, fai clic sulla casella della nota.
  • Per visualizzare tutte le note e le evidenziazioni, scegli Visualizza > Evidenziazioni e note. 

Aggiunta della firma

  1. Fai clic sul pulsante Firma pulsante delle firme nella barra strumenti di modifica oppure scegli Strumenti > Annota > Firma.
  2. Fai clic su Crea firma, quindi scegli se utilizzare il trackpad, la fotocamera integrata o il dispositivo iOS per creare una firma:
    • Fai clic su Trackpad, quindi usa il trackpad per firmare con il dito. Se disponi di un trackpad Force Touch, puoi aumentare la pressione sul trackpad per firmare con un tratto più scuro. Dopo aver firmato, premi un tasto qualsiasi sulla tastiera.
    • Fai clic su Fotocamera, firma su un foglio di carta bianco e tieni il foglio davanti alla fotocamera. Il Mac eseguirà automaticamente la scansione della firma e la mostrerà nella finestra Fotocamera.
    • Fai clic su iPhone (o iPad o iPod touch), quindi firma sullo schermo del dispositivo quando richiesto. Scopri di più su come usare iPad, iPhone o iPod touch per aggiungere disegni o modifiche nei documenti.
  3. Fai clic su Fine.
  4. Scegli la firma per aggiungerla al documento. Puoi spostarla e ridimensionarla in qualsiasi punto del documento.

Modifica delle immagini

  • Ritaglio: trascina per selezionare l’area di ritaglio, quindi scegli Strumenti > Ritaglia.
  • Rotazione: scegli Strumenti > Ruota a sinistra o Ruota a destra.
  • Regolazione del colore: scegli Strumenti > Regola colore, quindi trascina un cursore per effettuare una regolazione.
  • Regolazione della dimensione: scegli Strumenti > Regola dimensione, immetti le dimensioni desiderate, quindi fai clic su OK.
  • Accesso rapido ai controlli di modifica: fai clic sul pulsante Mostra barra strumenti di modifica pulsante della barra strumenti di modifica nella parte superiore della finestra.

Condivisione ed esportazione

  • Per condividere il file, fai clic sul pulsante Condividi  oppure scegli File > Condividi. Quindi scegli un’opzione.
  • Per salvare il documento o l’immagine in un formato diverso, scegli File > Esporta, scegli un formato, quindi fai clic su Salva.
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