Monthly: Marzo 2021

Consulenza, Database, GDPR, Smartphone

Telefonia: come difendersi da pubblicità indesiderata.

Chi di noi non ha mai ricevuto pubblicità martellante tramite telefonia, vediamo come difendersi da questa pubblicità indesiderata.

La situazione che dobbiamo contrastare è quella, comune a molti utenti, di ricevere un incessante numero di messaggi (perlopiù) dal proprio operatore o ex operatore. Nei confronti del proprio ci sono più strumenti di difesa, ad esempio è possibile telefonargli per revocare il consenso oppure – metodo più comodo e anche più efficace dato che è certo e non è verba volant – andare nella propria pagina riservata sul sito dell’operatore.

Tutti hanno quindi una sezione privacy o consensi marketing dove gli utenti possono (o forse, devono, sarebbe da dire) disabilitare l’autorizzazione a ricevere queste comunicazioni. Potremmo scoprire più voci a riguardo e tutte attive (anche se non ricordiamo – strano caso – quando abbiamo autorizzato l’operatore in tal senso; forse erano voci che il negoziante della sim ha spuntato senza chiedercelo, sul contratto).

Comunicazione all’operatore telefonico

Ad esempio su Tim troviamo quattro voci. Invio di materiale pubblicitario, vendita diretta, ricerche di mercato di Tim. Profilazione individuale (delle nostre abitudini). Invio di materiale pubblicitario di partner di Tim. “Comunicazione dei dati personali alle Società del Gruppo TIM ed alle Società Partecipate, che li tratteranno per proprie finalità di marketing, con modalità automatizzate di contatto”. Consensi diversi per attività solo apparentemente simili tra loro.

telemarketing e pubblicità indesiderata

Più arduo per gli ex clienti. Devono mandare una mail. Per Vodafone è [email protected]. Wind3 chiede di scrivere a [email protected] oppure [email protected] e che poi ci metterà 20 giorni per ottemperare. Per Tim: [email protected]. Tim è il solo operatore che per la richiesta bisogna indicare non solo il numero telefonico, ma anche “il Codice Fiscale, allegando una copia del documento di identità valido del titolare della linea telefonica interessata”. Per sicurezza facciamolo anche con gli altri. Con Poste Mobile invece non c’è una mail ad hoc, ma viene detto di revocare i consensi scrivendo ad [email protected].

Diversa ancora, e più articolata, la procedura Fastweb. Cambia tra gli ex clienti e chi non ha mai avuto rapporti con Fastweb. Se non sei mai stato cliente Fastweb e hai ricevuto contatti commerciali da parte di Fastweb puoi esercitare il diritto di opposizione (non ricevere più chiamate) compilando un modulo online, oppure inviando una mail all’indirizzo [email protected] indicando nome, cognome, codice fiscale e numero di telefono sul quale sei stato contattato. “Sarai eliminato dalle liste di contatto utilizzate dalle strutture di vendita di Fastweb”. Se sei stato un cliente Fastweb e vuoi esercitare i diritti di cancellazione o di portabilità dei tuoi dati personali potrai farlo compilando un altro modulo online. 
Al contempo, Fastweb aggiunge nel paragrafo dopo (https://www.fastweb.it/adsl-fibra-ottica/privacy/) che si può usare la mail [email protected] (non è chiaro se vale anche per gli ex clienti).

Revoca del consenso

Certo sarebbe bello poter avere un unico punto di contatto a cui mandare, per qualsiasi azienda, la richiesta di revoca di consenso. Questa guida sarebbe molto più snella e non dovremmo cercare mail e modalità, tutte diverse, sui siti degli operatori. Il punto unico ci sarebbe già, si chiama Registro delle opposizioni, peccato però che ancora non funziona con i numeri di cellulare. La sua revisione è prevista (e in ritardo) da anni e arriverà forse finalmente nei prossimi mesi. A quel punto basterà contattare il registro per revocare tutti i consensi attivi, di qualsiasi azienda, su un proprio numero.

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Blockchain, Hardware, Software, Tech

Come minare bitcoin con un Game Boy

Oggi parleremo di come minare bitcoin con un Game Boy e non solo.

Il Nintendo GameBoy ha visto la luce per la prima volta nel 1989 ed è stato un’enorme successo per la società giapponese. Dopo più di trent’anni mai ci saremmo però aspettati di vedere nuovo software sviluppato per la console portatile del marchio che ha segnato l’infanzia di molti di noi. Non si tratta però di un nuovo gioco…

Per minare bitcoin serve un buon numero di schede video prestanti, ma vista la mancanza di disponibilità di GPU nell’ultimo periodo lo youtuber StackSmashing potrebbe aver trovato una soluzione. Tutto ciò che vi servirà sarà un Game Boy, un Raspberry Pi Pico e un computer normale. E… molta molta pazienza, poiché minare bitcoin con un Game Boy sarà 125 trilioni di volte più lento di una mining machine (macchine per l’attività di generazione di Bitcoin).

Come minare bitcoin con un Game Boy

Dopo la crescita esponenziale del valore del bitcoin, anche grazie all’investimento di Elon Musk, lo youtuber ha pensato di entrare nel settore del mining. Data la scarsità di schede video in commercio, però, ha dovuto arrangiarsi con ciò che aveva già in possesso: un Game Boy.

game boy

L’idea alla base del progetto è che tutto il mining, quindi l’estrazione del bitcoin, avvenga sul Game Boy, la console portatile rilasciata ben 20 anni prima che il bitcoin fosse inventato. Ovviamente serve anche qualche aiuto esterno: il Game Boy non è in grado di connettersi a Internet e non può contenere l’intera blockchain. Per far fronte a ciò, StackSmashing usa un Raspberry Pi Pico e un cavo Link per connettersi al computer. Una volta connesso, il Game Boy esegue il programma di hashing da una cartuccia programmabile e riproduce perfino un’animazione divertente durante il mining.

Il Game Boy è leggermente più lento delle macchine dedicate a minare bitcoin odierne, 0,8 hash al secondo contro una media di 500 megahash per un computer di medie prestazioni e fino a 100 terahash per le macchine più prestanti. Di conseguenza è improbabile che qualcuno sia in grado effettivamente di minare bitcoin con un Game Boy. Tuttavia, nonostante la lentezza, la console è tecnicamente in grado di minare cryptovalute e magari dopo questo video di successo potrebbe nascere una valuta dedicata, ad esempio il GameCoin.

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Consulenza, Digitalizzazione, Internet, Sistemi

Che cosa è la digitalizzazione

La digitalizzazione aziendale è una delle tante sfide imposte dall’attuale periodo storico. Nonostante la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra esistenza, molte aziende faticano a inserirla nei propri processi in modo sicuro e costante. Questo succede soprattutto nelle imprese vecchio stampo che, oltre ad acquisire figure professionali e strumenti adatti, devono operare un profondo cambio di mentalità.
D’altronde, digitalizzare non significa esclusivamente inviare un’e-mail al posto di una lettera commerciale. Vuol dire adattare tutti i processi aziendali alle esigenze imposte dall’era digitale, dove velocità d’esecuzione ed efficienza rivestono ruoli cruciali.

Questa operazione si rivela importante soprattutto per le piccole e medie aziende che devono muoversi in un mercato sempre più competitivo e caratterizzato da cambiamenti continui. I consumatori pretendono risultati ottimi in tempi brevissimi e se un’azienda non è in grado di offrire tutto questo, fatica a rimanere a galla. Fortunatamente negli ultimi anni molti imprenditori italiani hanno compreso l’importanza della digitalizzazione. Ciò si deve anche alle agevolazioni statali pensate per chi vuole operare la cosiddetta digital transformation. Sapere cos’è la digitalizzazione, conoscerne i vantaggi e le agevolazioni a disposizione delle aziende è il primo passo per operare un cambiamento efficace

Che cosa è la digitalizzazione?

Molti imprenditori si illudono che digitalizzare la propria attività significhi semplicemente convertire i documenti cartacei in file elettronici da conservare dentro il computer. In realtà la digitalizzazione è un percorso complesso, che richiede un cambio di mentalità e di organizzazione aziendale soprattutto da parte delle imprese con molti anni di attività sulle spalle. Far capire al management che per restare competitivi in un mondo globalizzato le strategie dei primi anni 2000 non sono più efficienti è la parte più difficile. Molto vedono il processo di digitalizzazione come una spesa superflua e non come un investimento ad alto rendimento. L’obiettivo è sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia in modo da aumentare le performance.

Digitalizzazione delle imprese

Occorre rivedere completamente strategia e processi produttivi.
Il primo passo è operare una riorganizzazione, introducendo o formando professionisti con competenze digitali.
Il secondo passo che facilita la digitalizzazione nelle imprese è l’introduzione di tecnologie capaci di rendere i processi aziendali più fluidi, efficienti e veloci. Non basta avere un computer, creare un indirizzo di posta elettronica oppure usare uno smartphone per sentirsi digitali.

Una delle tante sfide lanciate dalla trasformazione digitale è quella di eliminare la carta dagli uffici. In quest’ottica, i documenti vengono creati, elaborati e archiviati all’interno di computer e con l’aiuto di altri dispositivi elettronici. Non serve più avere registri cartacei, fogli, faldoni, cartelle e quant’altro. Al loro posto compaiono file, cartelle elettroniche, software gestionali, terminali e quant’altro.

digitalizzazione

Accanto alla creazione e l’archivio di documenti, l’azienda deve pensare ad un nuovo modo di comunicare e condividere informazioni e documenti. Al posto dell’enorme armadio poggiato alla parete dell’ufficio principale, appare quindi una rete aziendale dove i documenti sono facilmente accessibili e condivisibili dai singoli computer dei dipendenti.

Insomma, per capire a colpo d’occhio se un’impresa è coinvolta in un processo di digital transformation basta guardare le scrivanie del personale: se non è presente neanche un faldone e tutto è gestito tramite computer, allora sicuramente si è a buon punto.

Digitalizzazione: quali sono i vantaggi?

Come abbiamo accennato, la digitalizzazione è un processo fondamentale per le piccole e medie imprese, che devono lottare ancora più duramente per imporsi sul mercato. Le loro risorse sono minori rispetto a quelle di una grande azienda: occorre gestire capitali in modo più attento e consapevole.

La digitalizzazione si rivela quindi una scelta necessaria, capace di apportare tanti vantaggi in un’azienda. Innanzitutto, l’eliminazione della carta è una scelta sostenibile e permette di avere un risparmio in termini di spazio: tutto viene conservato e gestito tramite un computer poggiato sulla scrivania, senza archivi e armadi dove magari regna il caos.

Infine, dopo aver definito e assimilato le nuove competenze e gli strumenti digitali, ecco che i tempi necessari per raggiungere un risultato si riducono sensibilmente. Questo è sicuramente il vantaggio competitivo più importante che convincerà definitivamente anche gli imprenditori più incerti. D’altronde il tempo è denaro, quindi meglio sfruttarlo al meglio e introdurre fin da subito la trasformazione digitale in azienda.

Come digitalizzare l’azienda: le agevolazioni

Avviare un processo di digitalizzazione dell’azienda ha un costo, che in alcuni casi può rivelarsi anche piuttosto elevato. Per questo motivo il Ministero dello Sviluppo Economico ha varato una misura economica che aiuti le imprese. L’agevolazione prende il nome di “Voucher per consulenza in innovazione” e prevede un supporto finanziario per le imprese che chiedono aiuto a un Innovation manager per rivoluzionare l’organizzazione e la struttura dell’azienda.

Il MiSE ha anche creato un albo degli Innovation Manager dove le PMI possono scegliere il consulente che meglio si adatta alle proprie necessità. Il Voucher prevede che l’Innovation Manager lavori con l’azienda per un periodo di almeno nove mesi. Le risorse stanziate superano i 90 milioni di euro e per il 2020 e 2021 sono previsti ulteriori fondi.

Il “Voucher per consulenza in innovazione” non è l’unico strumento che le aziende possono utilizzare per avviare il processo di trasformazione digitale. Il MiSE, Ministero dello Sviluppo Economico, mette a disposizione anche fondi per l’acquisto di macchinari intelligenti, mentre le singole Regioni hanno avviato programmi di accompagnamento con fondi dedicati. Il processo di digitalizzazione è ineluttabile e non può essere rimandato: il rischio è di diventare obsoleti e perdere quote di mercato.

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Social media

Instagram Kids: in arrivo la versione per under 13

In arrivo la versione di Instagram per gli under 13, si chiama Instagram Kids.

L’attuale policy di Instagram – come molti social – vieta ai minori di 13 anni di utilizzare il servizio. Secondo le indiscrezioni, il progetto sarebbe supervisionato da Adam Mosseri, capo di Instagram, e guidato da Pavni Diwanji. Quest’ ultimo assunto da Facebook a dicembre, e che in precedenza ha lavorato per Google al progetto YouTube Kids.

“Sono entusiasta di annunciare che per il futuro prossimo abbiamo individuato nei giovanissimi una priorità per Instagram“, ha scritto Vishal Shah, vicepresidente del prodotto di Instagram su una bacheca destinata alle comunicazioni tra i dipendenti. Proprio pochi giorni fa la piattaforma ha messo in campo una stretta per gli ‘under 13’, con tecnologie di Intelligenza artificiale e avvisi di sicurezza. Tutto questo con lo scopo di far capire ai giovani di essere più cauti nelle conversazioni con gli adulti.

Instagram per gli under 13? Facebook ci sta lavorando | Webnews

Nel 2017, Facebook aveva rilasciato una versione speciale di Messenger per bambini, controllata dai genitori. Due anni dopo l’azienda ha dovuto correggere un bug che consentiva ai più piccoli di chattare con contatti adulti, anche non approvati. A febbraio di quest’anno, a seguito di un intervento del Garante della protezione dei dati personali italiano dopo fatti di cronaca, TikTok ha deciso di richiedere agli utenti la loro età, con la promessa di mettere in campo anche sistemi di intelligenza artificiale per scovare eventuali false ammissioni, così da cancellare i profili degli iscritti con meno di 13 anni.

La questione è delicata anche sotto il profilo legale: a settembre 2019, la Federal Trade Commission americana ha inflitto a Google una multa di 170 milioni di dollari per aver raccolto dati dei minori su YouTube, senza il consenso dei genitori, per mostrare loro annunci rilevanti.

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Applicazioni, Internet, Sistemi, Smartphone, Software

Google Play o Gmail, le app su Android crashano

Che sia Google Play o Gmail, le app su Android vanno in crash. A centinaia le segnalazioni degli utenti.

Negli ultimi giorni sono state centinaia le segnalazioni su siti come DownDetector, ma anche su Reddit e Twitter, che lamentavano una chiusura improvvisa di alcune applicazioni Android. Un crash che ha riguardato anche Gmail, Google Play e altre app Android legate a servizi bancari e non è un caso che Mountain View si sia messa subito al lavoro per risolvere il problema.

Al centro del malfunzionamento delle app c’è Android System WebView, una componente del sistema operativo che si occupa del rendering delle pagine web attraverso le app Android, per offrire all’utente una navigazione simile a quella che avrebbe con Chrome.

Come risolvere le app Android che vanno in crash

Alcuni utenti hanno cercato di aggirare il fastidioso problema, sfruttando anche i consigli condivisi online per esempio dallo stesso profilo di Samsung su Twitter. Tra questi la disinstallazione degli aggiornamenti proprio di Android System WebView, all’interno delle Impostazioni generali nella sezione App. Se non fosse immediatamente visibile l’app in questione, la si deve cercare dopo aver selezionato i tre puntini in verticale. Dopodiché scegliere di mostrare i servizi di sistema.

app su Android crashano

Successivamente è però arrivata anche una risposta di Google che su un blog ha detto di aver sistemato il problema relativo al crash di Gmail grazie a un aggiornamento reso disponibile per gli utenti all’interno del Play Store. In particolare è richiesto di aggiornare sia l’app per Android System WebView che quella del browser Chrome.

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Applicazioni, Formazione, Internet, Software

Programmi gratuiti per creare e modificare video gratuitamente

Di programmi gratuiti per modificare o creare video gratuitamente ce ne sono a bizzeffe. Ve ne proponiamo alcuni interessanti.

E’ sufficiente avere una connessione ad internet per trovare un numero elevato di programmi di video editing semi professionali completamente gratuiti. Tra le numerose soluzioni che potreste trovare, ci piace segnalarvi 10 software di video editing gratuiti.

Lightworks

Lightworks Review | Lightworks Features & Pricing - Video Software Reviews

Cominciamo con il primo software gratuito di video editing: Lightworks. Si tratta di un programma professionale a tutti gli effetti, basti pensare che è stato usato a Hollywood per montare alcuni famosi film. Sebbene richieda un po’ di tempo prima di essere sfruttato al meglio, Lightworks è una delle migliori soluzioni che è possibile trovare. La versione base del programma di video editing, nonostante sia gratuita, è ricca di funzionalità: con Lightworks si potranno, ad esempio, aggiungere numerosi effetti o modificare il colore delle clip da montare. Lightworks gira su Windows, Linux e macOS.  

VideoPad Video Editor

VideoPad Video Editor su Steam

Siete alle prime armi? Il consiglio allora è di provare VideoPad Video Editor. A differenza del programma precedente, la caratteristica principale di VideoPad Video Editor è la facilità di uso. Nonostante non disponga di molte delle funzionalità avanzate presenti in altri programmi di video editing, sono inclusi, numerosi tool per creare o modificare i video. Sarà possibile aggiungere transizioni, effetti e importare i filmati da modificare o dalla memoria del computer o dalla fotocamera.

Avidemux

Avidemux 2.6.16 Free Download

Un altro programma molto semplice da usare è Avidemux. Si tratta di un software gratuito di video editing per chi non ha troppe pretese. La caratteristica principale del programma è che consente di editare le clip in maniera molto rapida. Avidemux, comunque, include la maggior parte delle funzionalità base del video editing ed è anche molto leggero (consigliato per chi ha un dispositivo con caratteristiche tecniche limitate). Un difetto? Difficile scovare tutte le funzionalità presenti del programma.

Shotcut

PCLinuxOS Magazine - Page 12

Un programma molto completo e simile a Lightworks è Shotcut, con la differenza che graficamente appare molto più complesso. Il software di video editing, nato per la piattaforma open-source Linuxnon ha nulla da invidiare ai migliori programmi a pagamento. L’unico difetto è che per imparare a utilizzarlo è richiesto un po’ di tempo. Ma superata questa fase di “apprendimento”, i risultati saranno assicurati.

VSDC Free Video Editor

VSDC Video Editor Pro 6.4.7.155 Crack + Activation Key {2020} | by  Shaibihamiii | Medium

Se siete amanti degli effetti, vi conviene scaricare VSDC Free Video Editor. Il programma si contraddistingue, rispetto ai software finora presentati, soprattutto per l’ampia gamma di effetti e filtri disponibili. Il software di video editing si presenta con una vesta grafica molto semplice e include una serie di funzionalità avanzate utili da essere utilizzati anche in ambito professionale. La caratteristica principale è la barra di lavoro che, a differenza della maggior parte dei programmi di editing, non è lineare. Gli utenti possono, infatti, inserire e modificare le clip in qualsiasi posizione.

iMovie

Editor Video iMovie - La mia scuola differente

Questo programma non ha bisogno di presentazioni: si tratta del software di video editing di Apple, nonché uno dei migliori tool gratuiti. iMovie è molto semplice da usare, ha una grafica chiara e accattivante. Software ricco di funzionalità che permettono di creare e modificare le clip con facilità. Con iMovie è possibile aggiungere al materiale importato degli effetti audio e consente di salvare i video in diversi formati. Nell’ultima versione è stata inserita la funzionalità che permette al software di importare da diversi dispositivi, come ad esempio smartphone ed action cam, clip realizzate con risoluzione 4K.

Black Magic

Contact - Black Magic | Web Development, E-commerce, Digital Design

Black Magic è uno dei programmi migliori e completi per chi ha bisogno di modificare soprattutto il colore delle immagini, tanto è vero che spesso è utilizzato dai principali studi cinematografici. La versione base contiene numerose funzionalità che vanno oltre la correzione delle foto. Trattandosi di un software di editing professionale, Black Magic richiede un po’ di tempo prima di essere “compreso” nella sua pienezza. Ma una cosa è chiara: una volta capito il suo funzionamento, avrete in mano uno strumento potente e soprattutto gratuito.

Blender

Logo — blender.org

In questa carrellata di programmi gratuiti di video editing non poteva mancare Blender. A differenza di tutti gli altri software finora illustrati, Blender è un software da usare nell’animazione 3D. Il programma permette di creare video e di modificarli, aggiungendo nelle clip una serie di effetti grafici. È possibile, inoltre, combinare le animazioni con clip video di immagini reali. Il materiale importato può essere corretto grazie alle numerose funzionalità di editing incluse nel programma.

HitFilm

HitFilm Express 12.1.8620.42247 Crack & Keygen Free Here

Chiudiamo con HitFilm, un altro ottimo programma che si presta all’utilizzo anche in ambito professionale. La versione gratuita del software include molte delle funzioni presenti in HitFilm Pro (che costa circa 300 euro). Il programma permette di creare e modificare videoclip e di realizzare delle composizioni complesse, aggiungendo uno dei tanti effetti. HitFilm è utile anche per maneggiare video in 3D e per correggere il colore delle immagini.

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Consulenza, Creative, Formazione, Internet, Software

Come creare un canale YouTube da zero

Guida esaustiva per creare un canale YouTube da zero in pochi passi.

Sia per condividere un hobby che per scopi di lucro, diffondere le proprie conoscenze ad un pubblico online, potenzialmente di quasi tutto il mondo, è un obiettivo che in tanti da anni si pongono, Vediamo insieme passo dopo passo, tramite questo semplice vademecum, come creare un canale YouTube da zero.

Creare un canale YouTube: fasi preliminari

creare un canale YouTube

Il primo passo da compiere per creare un canale YouTube è entrare nel tuo account Google. Nel caso in cui tu non abbia un account Google, dovrai registrarti. Collegati alla pagina principale di Google tramite il tuo motore di ricerca e clicca sul “Accedi”, in alto a destra, per poi selezionare “Crea un account.

Procedi con l’inserimento dei tuoi dati anagrafici tra cui nome e cognome, nome utente. Come opzione, se non vuoi creare un altro indirizzo mail ma vuoi collegare questo di Gmail ad uno già esistente, clicca su “Usa invece il mio indirizzo email corrente”. Procedi inserendo una password, facile da ricordare e difficile da indovinare, e clicca su “Conferma”, poi “Avanti”. Puoi ora inserire la tua data di nascita e il tuo “sesso”. Il pulsante “Avanti” ti porterà a spuntare la voce che ti fa accettare i termini e le condizioni di Google, ora puoi premere su “Crea account.

Come creare un canale YouTube da PC

Entra su YouTube e inizia a prendere dimestichezza con il tuo account muovendoti sulla piattaforma per personalizzare al massimo la tua realtà virtuale, iniziando con il caricare una tua foto cliccando semplicemente sull’icona di forma rotonda del tuo account. Sempre in alto a destra, dove noti il quadratino, clicca e poi vai su “Crea canale”>”Inizia”.

La tua nuova schermata ti mostrerà “Seleziona” e poi “Usa il tuo nome” per dar vita ad un canale associato con il tuo nome. Allega ora una tua foto di presentazione, come abbiamo fatto col nostro canale di Enjoy System, tramite “Upload picture” e procedi con una descrizione di te tramite “Channel Description”, che metta in risalto qualità o caratteristiche che ti discostino dalla media o che comunque catturino l’attenzione.
Aggiungi tramite link eventuali altre tue piattaforme già esistenti o che potrai creare in seguito. Seleziona la tua modalità preferita per interagire con il pubblico dello schermo casalingo.

La differenza tra un canale aziendale ed uno normale è che il primo deve essere creato dopo aver creato quello personale. Quindi, se vuoi creare un profilo aziendale, dopo averne creato uno classico puoi cliccare sul pulsante in alto a sinistra “☰ e scegliere “Impostazioni”, dirigiti ora su “Account” e poi su “Il tuo canale YouTube” per cliccare su “Aggiungi o modifica i tuoi canali”.
Con il profilo aziendale avrai la possibilità aggiungere dei colleghi che potranno aiutarti nel gestire i contenuti multimediali. La nuova pagina ti permetterà di andare su “Crea un nuovo canale”, inserendo il nome in questione. Clicca su “Nome dell’account del brand” e poi “Crea”, et voilà.

Come creare un canale YouTube da smartphone

Se invece preferisci creare il canale YouTube da smartphone, dovrai seguire una procedura differente. Vai sul Play Store o Apple Store e scarica l’app di YouTube. Sappi solo che l’app non è utilizzabile nel caso in cui tu voglia creare un profilo aziendale. Procedi come nel caso del PC, cliccando in alto a destra, poi su “Accedi” e seleziona il tuo “account Google”, premi ora sulla “foto” e clicca su “Il tuo canale”. Procedi normalmente inserendo i tuoi dati e clicca “Crea canale”. E il gioco è fatto.  In entrambi i casi creare un canale YouTube è gratis.

Come scegliere il nome per il canale YouTube

Gioca con le parole, il nome sarà il tuo passaporto di identità digitale tramite cui ricordarti e parlare di te. Il brand naming è il settore del marketing che si occupa di analizzare il mondo dei nomi, dietro cui si cela non un semplice insieme di lettere legate ad un significato, ma un’energia dinamica dal grandissimo potenziale. Se sei incuriosito nel trovare validi consigli, puoi leggere qualche articolo a riguardo. Altrimenti, ti consiglio di prendere carta e penna e mettere giù tutte le parole che ti vengono in mente oppure sensazioni, nomi propri o altro.

Il nome giusto potrà ad esempio riassumere il settore della tua attività assieme alla caratteristica saliente che ti differenzia dalla media. Ad ogni modo dai priorità al significante (la parte esterna della parola, quindi il suono e l’immagine da esso prodotta). Usa parole per lo più brevi, eufoniche (che abbiano un bel suono) o che al contrario creino una dissonanza per catturare l’attenzione. Sono tantissimi i parametri da prendere in considerazione, tutto sta nel tuo gusto e nel tipo di target a cui intendi rivolgerti tramite la produzione multimediale sul grande schermo.

Come creare un canale YouTube privato

Dopo aver visto come dar vita ad un account classico o aziendale può esser utile dare informazioni anche sul come creare un canale YouTube privato. Come nel caso della creazione del profilo YouTube aziendale, dai vita ad un normale profilo e poi modifica le impostazioni della privacy per gestire la visibilità dei contenuti. Vai in alto a sinistra, clicca su “☰ e premi “Impostazioni”. Spostati su “Privacy” per muovere la levetta in base alle tue preferenze.

Ora, puoi modificare anche la visibilità di playlist e video del tuo canale. Per fare ciò, cerca la tua foto e seleziona “YouTube Studio” dal menu, clicca su “Video” per prendere visione dell’elenco integrale di tutti i tuoi video caricati. Se desideri nascondere una “Playlist”, sempre da “YouTube Studio”, clicca su Playlist e vai su “Modifica”. Cerca ora la scelta “Privata” tramite il menu a tendina.

Come creare un canale YouTube condiviso

Infine, si trova la modalità condivisa. In tal caso, puoi aggiungere terze persone come collaboratori a patto che non si tratti di un canale aziendale. Detto ciò, collegato alla pagina principale di YouTube, fai clic sula foto e clicca su “YouTube Studio”, vai poi su “Impostazioni”“Autorizzazioni”>”Invita”.

Come far crescere il tuo canale YouTube

Perché le persone dovrebbero seguirmi? È la domanda principale che dovresti porti prima di dar vita ad un canale, sia che tu lo faccia per passione che, specialmente,  per lavoro. Promuovi contenuti nuovi oppure trasmettili in modo diverso ed accattivante. Elabora a mente, o meglio su carta, una mini bozza assieme ad un pronostico che riassumi lo scopo della creazione del tuo canale, quindi il motivo, la tua mission e i numeri che vorresti raggiungere. A tal proposito, cerca di essere costante nella pubblicazione multimediale, quando hai tempi morti crea più video da dilazionare nei tempi più impegnativi, creando una programmazione settimanale o mensile.

Per far sì che la tua proposta sia originale, guarda se e come è stato già trattato il tema che vuoi proporre e cerca di prendere spunto, pur avendo rispetto nel non replicare gli stessi identici contenuti di altri. Se ti piace semplicemente l’idea di addentrarti in questo mondo ma ancora non sei indeciso, puoi avvicinarti alla telecamera di YouTube come recensore di film. Italiani e non (vanno tantissimo di moda le serie televisive), video giochi, prodotti cosmetici, libri, negozi, ristoranti, fanno al caso tuo.

Sarà il tuo unico modo per farti conoscere ed apprezzare. Prendi dimestichezza tramite altri video Youtubee testi online o mini guide, il passaparola di persone che lo hanno fatto prima di te è senza dubbio vincente.
Assicurati che la fotocamera sia ferma e che la qualità dell’immagine come del video siano ottimali. Scegli poi un ambiente (può essere lo stesso o variare secondo le circostanze) dove filmare in tutta tranquillità: si può trattare della tua camera da letto, il soggiorno, un giardino; logicamente a seconda del tono formale o informale degli argomenti trattati farai la scelta adeguata.

Fase di montaggio

Esercitati nel montaggio tramite tutorial; se sei un principiante, puoi usare il programma gratuito che il tuo PC ha già in dotazione: su Mac è iMovie e su Windows è Movie Maker. Dopo aver preso dimestichezza, potrai passare ad applicazioni più complesse. Ricorda, se aggiungi musica ai tuoi video, di non selezionare quelle protette dal copyright. Stessa cosa vale per le immagini: puoi prenderle in modo facile e gratuito ad esempio da Pixabay o da altre piattaforme create ad hoc; nel caso in cui volessi prenderle da Google ricorda sempre di selezionare immagini appropriate spuntando la licenza adatta.

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Formazione

Reality Labs: due dispositivi da indossare ai polsi per interagire con il mondo digitale

Le novità

Digitare su una tastiera invisibile per scrivere messaggi. Muovere le dita per navigare fra pagine web e schermate. Saranno queste le novità possibili delle interfacce della realtà aumentata secondo Facebook. Il social ha presentato un braccialetto che raccoglie i segnali elettrici che il cervello invia alle dita per poter trasformarli negli input a cui siamo abituati con lo smartphone o un PC.

Facebook e lo sviluppo

Facebook in un articolo sul suo blog ufficiale scrive:“Stiamo sviluppando modi intuitivi e naturali per interagire con degli occhiali di realtà aumentata sempre accessibili perché crediamo che trasformeranno il mondo in cui ci connettiamo con le persone, vicine o lontane”

Il braccialetto

Il braccialetto mostrato da Facebook sfrutta la elettromiogafia (EMG) per tradurre i segnali nervosi motori che dal cervello viaggiano verso la mano passando per il polso in “comandi digitali che puoi usare per controllare le funzioni di un dispositivo“. Secondo Facebook, il riconoscimento è molto preciso: in futuro, sarà persino possibile percepire anche solo l’intenzione di muovere un dito“.

I dispositivi indossabili

Nel 2019 Facebook  acquistò CTRL-Labs, che stava lavorando su dispositivi indossabili che potessero elaborare i segnali del cervello per poter interagire attraverso interfacce di realtà aumentata: il nuovo braccialetto è l’evoluzione di quel lavoro.
Nicholas Colonnese, manager dell’area di ricerca scientifica di Facebook Reality Labs, ha spiegato che il braccialetto sfrutterà il feedback aptico per garantire quella sensazione tattile a cui siamo abituati quando tocchiamo qualcosa. Facendo l’esempio di una persona che tende la corda di un arco prima di scoccare una freccia, il braccialetto aumenterà la pressione sul polso fintanto che la corda virtuale sarà tesa; per poi alleggerirla quando la freccia è stata scoccata in modo da simulare l’effetto che si avrebbe con un arco reale, come spiegato nel video seguente.

Sicurezza informatica

Come protegger le reti Wi-Fi casalinghe dal rischio “wardriving”

In poche parole, il wardriving potremmo definirlo come la pratica di spostarsi con un veicolo per una determinata zona alla ricerca di reti Wi-Fi private non protette e di eseguire la mappatura degli access point vulnerabili localizzati.

Le sue origini risalgono a una delle pellicole cult dei primi anni’80, “War Games”, con un giovanissimo Matthew Broderick suo malgrado protagonista di un attacco di “wardialing”, cioè la tecnica di chiamare in automatico tutti i numeri di telefono in un’area geografica per localizzarne i computer presenti.

L’evoluzione di questa tipologia di attacchi informatici ha portato al wardriving, una pratica ai confini della legalità quando va a sfociare in un accesso non consentito e lesivo della privacy del malcapitato utente, anche se non si commettono azioni di disturbo o furti di dati e si sfrutta la rete wireless intercettata per navigare a spese del titolare. Molto diffuso agli albori di Internet, oggi questa tecnica non è particolarmente praticata ma rimane, a detta di chi opera nel campo della sicurezza, una criticità delle reti Wi-Fi.

Cosa usano gli attaccanti e le pecche delle reti domestiche

Nomi originali per la rete Wi-Fi: ne vale la pena? - Corriere Nazionale

Una volta localizzato l’access point da “colpire”, il wardriver prova a intercettare e decodificare parametri come il codice identificativo della rete, le chiavi di cifratura e naturalmente la password.
Nonostante i router e gli access point di fascia più economica dispongano di sistemi di cifratura Wep (Wireless Equivalent Protocol) o Wpa che ne rendono più difficile l’identificazione, molte reti wireless domestiche non sono posizionate e protette in modo adeguato.

Come prevenire gli attacchi in 4 mosse 

Indipendentemente dal tipo di minaccia a cui si è esposti, conviene sempre proteggere la rete Wi-Fi di casa seguendo questi semplici 4 consigli:
1. Si parte con la verifica e la conseguente attivazione di un sistema di crittografia e quindi di un protocollo di sicurezza tra quelli disponibili per la propria rete (Wpa e Wpa2 o Wep).
2. Cambiare la password predefinita del router e utilizzare l’autenticazione a più fattori se disponibile è il secondo passo e se non vogliamo permettere a ospiti e amici di navigare con le stesse nostre credenziali è buona cosa impostare una seconda rete Wi-Fi dedicata, che consente di condividere l’accesso con utenti e dispositivi considerati sicuri, escludendo tutti quelli sconosciuti o sospetti.
3. Il ricorso ad un firewall per proteggere l’access point o un servizio Vpn (rete privata virtuale) per tenere al riparo la rete e i propri dispositivi (Computer, smartphone, tablet e anche la smart Tv) è sicuramente una prassi da non trascurare.
4. E’ sempre consigliabile installare tutti gli aggiornamenti disponibili per non perdere eventuali patch di sicurezza.

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Formazione, Sicurezza informatica

Come cancellare i dati personali dal tuo telefono, tablet ed altri dispositivi

I nostri dispositivi, e in particolare i nostri smartphone, contengono più dati di lavoro, personali e finanziari che mai. Se stai vendendo, regalando o scambiando il tuo smartphone (o altro dispositivo), dovresti cancellare tutti questi dati personali in modo che non cadano nelle mani sbagliate. Questa pagina spiega come eseguire questa operazione e i passaggi importanti da eseguire in anticipo.

Prima di cancellare i dati sul tuo dispositivo

Ci sono una serie di cose che devi controllare prima di cancellare i dati sul tuo dispositivo.

  1. Assicurati di avere una copia di backup di tutti i dati personali che desideri conservare. Le istruzioni seguenti rimuoveranno tutti i tuoi dati personali memorizzati sul tuo dispositivo.
  2. Se utilizzi il tuo dispositivo per accedere a servizi online (come operazioni bancarie, acquisti, e-mail o social media), potresti accedere a questi servizi senza inserire ogni volta la tua password. In questo caso, assicurati di sapere a quali account accedi (e gli accessi e le password per ciascuno di questi account) prima di cancellare i tuoi dati.
  3. Se utilizzi il tuo dispositivo per controllare i tuoi dispositivi “intelligenti” in casa (come telecamere di sicurezza o termostati), non sarai più in grado di gestirli tramite il telefono. Ancora una volta, assicurati di essere in grado di gestirli utilizzando un dispositivo diverso, prima di cancellare i tuoi dati.
  4. Se utilizzi il tuo dispositivo per verificare i tuoi account online (ad esempio, confermando i codici SMS), dovrai assicurarti che funzioni su un altro dispositivo. Assicurati di farlo (e verifica che funzioni) prima di cancellare i dati sul dispositivo che stai vendendo / regalando.

Cancellazione dei dati sul tuo dispositivo

Il modo migliore per assicurarti che i tuoi dati siano completamente cancellati  è utilizzare le funzioni Cancella tutto il contenuto e le impostazioni del tuo telefono o Ripristina impostazioni di fabbrica . Il nome esatto della funzione dipenderà dal tipo di dispositivo che hai. L’uso della funzione rimuoverà tutti i tuoi dati personali dal tuo dispositivo (inclusi messaggi, contatti, fotografie, cronologia di navigazione, codici Wi-Fi, password e tutte le app che hai installato), quindi assicurati di avere un backup di tutti i dati che vuoi mantenere.

Per eliminare tutti i dati sul tuo dispositivo, potrebbe essere necessario fare riferimento al sito Web del produttore, poiché i passaggi da eseguire variano tra i diversi modelli. Per iniziare, abbiamo incluso collegamenti ai principali modelli di telefono e computer.

Potrebbe esserti data la possibilità di conservare i tuoi file personali quando cancelli i tuoi dati. Assicurati di non scegliere questa opzione se vendi, permuti o cedi il tuo dispositivo.


Scegliere un dispositivo usato

Non è necessario acquistare il modello più recente o il più costoso per stare al sicuro, ma se possibile, evitare di acquistare telefoni che non sono più supportati dal produttore o il cui periodo di supporto terminerà presto. 
Se acquisti un telefono che non è più supportato:

  • non potrai più ricevere gli aggiornamenti che contengono nuove caratteristiche e miglioramenti delle prestazioni
  • non potrai ricevere gli aggiornamenti di sicurezza del produttore (e senza questi il telefono è più facile da hackerare)

Puoi controllare online per scoprire se il modello specifico che stai considerando può ancora ricevere aggiornamenti dal produttore. Di seguito sono riportati i dettagli per i dispositivi iPhone, Chrome e Pixel / Nexus.

Se hai un altro tipo di dispositivo Android (come quelli prodotti da Samsung o Huawei), dovrai verificare con il produttore .


Prima di utilizzare il tuo dispositivo usato

Una volta ricevuto il tuo dispositivo usato, è una buona idea cancellare tutti i dati personali su di esso o eseguire un “ripristino delle impostazioni di fabbrica” ​​(il nome esatto di questa funzione dipenderà dal tipo di dispositivo che possiedi). Questo ripristino eliminerà i dati del proprietario precedente: messaggi, contatti, fotografie, cronologia di navigazione, codici Wi-Fi, password e tutte le app che erano state installate. 
Garantirà inoltre che il tuo telefono sia nelle migliori condizioni possibili prima di iniziare a usarlo.

Per ripristinare il dispositivo di seconda mano, potrebbe essere necessario fare riferimento al sito Web del produttore, poiché i passaggi da eseguire variano a seconda dei modelli. Per iniziare, abbiamo incluso collegamenti alle principali marche di telefoni e computer.

Se ti viene chiesto di attivare gli aggiornamenti automatici (o di impostare un blocco schermo, una password, un’impronta digitale o un PIN) ti consigliamo di farlo, poiché ti aiuteranno a proteggere il tuo telefono ed i dati che andrai ad inserire. 

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