Monthly: Ottobre 2020

Sicurezza informatica, Smartphone

Un miliardo di smartphone a rischio

Sono oltre un miliardo gli smartphone Android e iOS sui quali è possibile eseguire da remoto codice arbitrario pericoloso, secondo la società di cybersicurezza Snyk che ha scoperto uan backdoor all’interno di un SDK di advertising. Cioè uno di quei pacchetti standard di codice inseriti nelle app per mostrare all’utente i banner pubblicitari.

L’SDK in questione è stato sviluppato dalla cinese Mintegral ed era finito nell’occhio del ciclone già a fine estate, quando Synk scoprì che poteva essere usato per spiare gli utenti iOS. Adesso, però, la stessa società di cybersicurezza ha scoperto che l’SDK pubblicitario di Mintegral può essere usato anche per fare ben di più e ben peggio. Snyk ha anche dimostrato di essere in grado di sfruttare l’SDK per eseguire codice pericoloso sugli iPhone e afferma che lo stesso si può fare anche su Android. Il numero di smartphone sui quali è stata installata una app contenente l’SDK di Mintegral, e che quindi è a rischio, supera il miliardo.

Cosa sta facendo Mintegral

Secondo Snyk dopo che ad agosto è trapelata la notizia dell’SDK pericoloso Mintegral ha rimosso la parte di codice tramite cui è possibile spiare gli utenti. Nel frattempo sia Google che Apple hanno avvertito tutti gli sviluppatori di app che avevano integrato quell’SDK, affinché lo rimuovessero.

Snyk, però, adesso afferma che Mintegral ha reinserito del codice molto simile al precedente e, quindi, siamo punto e a capo. Con l’aggravante che adesso Snyk ha scoperto le altre potenzialità dell’SDK, cosa che aggrava di parecchio il rischio per gli utenti.

Perché lo smartphone ti spia | Libero Tecnologia

Cosa stanno facendo Google e Apple

Secondo la politica di Apple gli sviluppatori sono i responsabili del codice inserito nelle loro app e di tutto ciò che tale codice fa, nel bene o nel male. Se un’app integra quindi un SDK che poi viene usato da terzi per spiare lo smartphone o eseguire codice pericoloso (ad esempio per scaricare un malware sull’iPhone), la colpa è quindi di chi ha sviluppato l’app.

Google non ha neanche risposto a Snyk in merito alla questione Mintegral, ma la sua politica sulla responsabilità degli sviluppatori è sostanzialmente la stessa di Apple.

Cosa rischiano gli utenti

Un po’ meglio si stanno comportanto di network pubblicitari, cioè le aziende che raccolgono gli investimenti in pubblicità che poi vengono trasformati in banner da mostrare agli utenti. Molti di loro hanno infatti rimosso Mintegral dall’elenco dei partner tecnici con i quali collaborano.

Ciò non vuol dire, però, che gli utenti non rischiano più: l’SDK è ancora presente in migliaia di app, anche se non mostra più le pubblicità dei network che hanno smesso di usarlo.

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Formazione

Windows 10: installazioni senza permesso

Da sempre , gli aggiornamenti di Windows 10 non possono essere rinviati ma non in eterno, questo oramai lo abbiamo imparato , ma questo meccanismo non è stato comunque digerito da molti utenti che lamentano procedure lunghe e invasive per alcuni aggiornamenti.

L’ultimo esempio è l’installazione forzata delle versioni Pwa (Progressive Web App) di Word, Excel, PowerPoint e Outlook, utilizzabili da Edge e installate all’insaputa degli utenti.

Apparentemente quest’atteggiamento sembrava coinvolgere solo gli utenti iscritti ai canali  per i beta tester , invece si sono ritrovati con queste app richiamabili dal menu Start.  Le web-app in questione non occupano spazio o consumano risorse ma quello che molti non gradiscono è l’assenza di un messaggio che lasciasse decidere all’utente se presentare o no le app.

La sicurezza prima di tutto: probabilmente questo è stato il ragionamento di Microsoft . Le Pwa sono particolari tipologie di app che sfruttano il browser offrendo un’esperienza d’uso simile a quella che si otterrebbe con un’app nativa. Tra i vantaggi di questo tipo di app, il fatto che restano sempre aggiornate, dialogano usando il protocollo sicuro Https e la possibilità di adattarsi automaticamente alle caratteristiche dell’hardware su cui sono eseguite (sono, in partica, applicazioni responsive, in grado di determinare e adattarsi al tipo di schermo in uso e alla sua risoluzione).

Tutto questo a scapito della necessità di essere sempre e comunque connessi a internet.

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Intelligenza artificiale

Benessere psicologico affidato a robot e intelligenza artificiale?

Sicuramente il 2020, a causa del Covid-19, sarà uno degli anni più stressanti di sempre: un nuovo studio condotto da Oracle e Workplace Intelligence, una società di consulenza e ricerca per le risorse umane, ha influenzato negativamente la salute mentale del 78% dei lavoratori del mondo e il 65% degli italiani. L’85% delle persone a livello mondiale, e il 75% degli italiani afferma che il malessere psicologico legato al lavoro si è tradotto negativamente anche sulla vita privata.
Il 68% si confronterebbe più volentieri con un chatbot basato su intelligenza artificiale che con il proprio manager, almeno per quanto riguarda stress e ansia sul lavoro.

Chat botchatbot o chatterbot, è un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. Lo scopo principale di questi software è quello di simulare un comportamento umano e sono a volte definiti anche agenti intelligenti .

La ricerca condotta, che ha coinvolto oltre 12.000 persone – dipendenti, manager, leader delle risorse umane e  alti dirigenti in 11 paesi del mondo, compresa l’Italia – ha rilevato che la pandemia Covid-19 ha aumentato notevolemente lo stress e l’ansia per le persone di tutto il mondo; emerge, inoltre, che chi si trova difficoltà preferirebbe rivolgersi a “bot” potenziati dall’intelligenza artificiale, invece che ad altre persone.

Il Covid-19 ha un impatto negativo anche sulla salute mentale

Pubblicato studio di Deloitte sugli effetti della tecnologia - Tiscali  Innovazione

Le persone in tutto il mondo stanno combattendo con gravi problemi quali ansia e depressione legati al lavoro a causa del Covid-19. I dati che emergono dallo studio sono inquietanti: il 70% delle persone ha sentito più stress e ansia sul lavoro quest’anno rispetto a qualsiasi altro anno precedente. Le nuove pressioni subite a causa della situazione globale, inoltre, si sono sovrapposte ai fattori di stress abituali legati al lavoro, tra cui la pressione per raggiungere i risultati (42%), la gestione di attività noiose e/o di routine (41%) e il fatto di dover affrontare carichi di lavoro sentiti come ingestibili (41%). Anche i lavoratori italiani hanno dichiarato livelli di stress e ansia molto superiori – anche se in misura minore rispetto al risultato globale della ricerca. Il 62% ha infatti dichiarato che questo è stato l’anno più stressante di sempre e il 65% dichiara di aver vissuto un impatto negativo sul proprio benessere psicologico.

Problemi lavorativi che influiscono sulla vita personale

Le persone ne risentono gli effetti anche nel privato. Gli italiani, rispetto agli altri paesi del mondo, ne escono leggermente meglio: solo il 78%  afferma che i problemi di salute mentale e benessere psicofisico legati al lavoro ) influenzano la vita privata, contro un ben più alto 85% dei colleghi di altri paesi. Le ripercussioni più comuni riportate a livello globale sono state: privazione del sonno (40%), cattiva salute fisica (35%), riduzione della serenità domestica (33%), sofferenza nei rapporti familiari (30%) e isolamento dagli amici (28%).
Robot e intelligenza artificiale migliorano il benessere mentale 

Aiuto dalla tecnologia piuttosto che dalle persone

Le persone vogliono di più dalla tecnologia: non desiderano solo strumenti di collaborazione efficaci per lavorare, ma anche strumenti di sostegno al loro benessere mentale. Il 75% afferma che l’Intelligenza Artificiale ha già dato un contributo positivo al benessere psicologico, in quanto strumento di lavoro. I principali vantaggi rilevati sono stati l’aver avuto disponibilità delle informazioni necessarie per svolgere il proprio lavoro in modo più efficiente (31%), l’automazione delle attività e la riduzione del carico di lavoro (27%); la riduzione dello stress grazie al supporto nel dare le giuste priorità alle varie attività da portare avanti (27%). L’intelligenza artificiale in questo senso ha anche aiutato la maggioranza dei lavoratori ad “abbreviare la settimana lavorativa”, nel 51% dei casi ritengono che abbia consentito loro di prendersi più tempo di riposo. Oltre la metà degli intervistati afferma che la tecnologia AI aumenta la produttività dei dipendenti (63%), migliora la soddisfazione sul lavoro (54%) e migliora il benessere generale (52%).

I problemi che nascono sul lavoro non possono essere ignorati

I lavoratori di tutto il mondo vorrebbero che le loro aziende offrissero più supporto per la salute mentale; se questo aiuto non sarà dato, ciò avrà un impatto profondo sulla produttività globale e sulla vita personale e professionale.
Lo studio ha rilevato, infine, problemi legati al lavoro da remoto. L’84% dei lavoratori nel mondo e il 76% in Italia ha dichiarato di aver affrontato delle difficoltà, quali la mancata distinzione tra vita personale e lavorativa (41%), problemi di salute mentale quali stress e ansia (33%), stress e ansia che, per il 42% del campione, fanno precipitare la produttività personale; infine, il 40% ha affermato che ciò porta ad esempio a prendere decisioni meno efficaci e ponderate.
“Con la nuova situazione legata al lavoro a distanza le demarcazioni tra vita personale e professionale si sono sfumate; in generale il peso del Covid 19 sulla salute mentale è risultato significativo, ed è qualcosa che riguarda lavoratori di ogni settore e paese”.

Robotica e intelligenza artificiale: le nuove frontiere della medicina in  un convegno a Cagliari - L'Unione Sarda.it

“Si può fare molto per supportare la salute mentale della forza lavoro e ci sono tanti modi in cui la tecnologia come l’AI può aiutare. Ma prima di tutto le organizzazioni devono mettere il benessere mentale delle persone tra le proprie priorità. Se riusciamo a far partire una riflessione aperta e costruttiva sull’argomento, sia a livello delle risorse umane che a livello dirigenziale, possiamo attivare un cambiamento. Ed è giunto il momento di farlo”.

Fonte: La Repubblica

Smartphone, Telefonia Mobile

Preordini dei nuovi iPhone 12 e 12 Pro

Preordini iPhone 12 e 12 Pro: come prenotare i nuovi iPhone di medio formato

Presentati nel keynote Apple martedì 13 ottobre ora . Negli ultimi anni non si sono registrate scorte particolarmente scarse, in ogni caso nel momento in cui scriviamo all’avvio dei preordini iPhone 12 e iPhone 12 Pro è impossibile prevedere la disponibilità dei vari modelli.

Quest’anno Apple ha diviso l’uscita degli iPhone delle dimensioni standard da quelli mini e max che saranno disponibili a partire dal 6 Novembre. Nel 2019 iPhone 11, iPhone 11 Pro e iPhone 11 Pro Max sono stati disponibili in contemporanea mentre nel 2018 il meno costoso iPhone XR è arrivato quasi un mese di distanza dagli iPhone XS, invece nel 2018 è arrivato più tardi iPhone X.

In ogni caso la disponibilità delle scorte al lancio di iPhone 12 e 12 Pro, il 23 Ottobre, dipende sia dalla quantità dei diversi modelli in magazzino sia dal volume della domanda da parte degli utenti. Un quadro più preciso sarà possibile solo entro i primi minuti e ore, e poi fino a tutto il weekend, tenendo d’occhio i tempi di spedizione e consegna previsti indicati dai sistemi di Cupertino.

iPhone 12

Abbiamo dedicato diversi articoli con tutte le caratteristiche dei diversi modelli di iPhone. Ricordiamo che iPhone12 è il diretto successore di iPhone XR e iPhone 11, che fa un salto in avanti notevole, non solo nel processore, adesso Apple A14, ma anche nello schermo, nella robustezza e nella disponibilità del caricatore MagSafe.

Preordini iPhone 12 e 12 Pro: come prenotare i nuovi iPhone di medio formato

Caratteristiche iPhone 12

  • Display Super Retina XDR da 6,1″
  • Ceramic Shield, più duro di qualsiasi vetro per smartphone
  • 5G per download velocissimi e streaming ad alta qualità
  • A14 Bionic, il chip più veloce mai visto su uno smartphone
  • Evoluto sistema a doppia fotocamera da 12MP (ultra-grandangolo, grandangolo) con modalità Notte, Deep Fusion, Smart HDR 3 e registrazione video HDR a 4K in Dolby Vision
  • Fotocamera anteriore TrueDepth da 12MP con modalità Notte e registrazione video HDR a 4K in Dolby Vision
  • Resistenza all’acqua di grado IP68, la migliore del settore

Prezzo iPhone 12

  • iPhone 12 64 GB display da 6,1 pollici – 939,00 euro
  • iPhone 12 128  GB display da 6,1 pollici – 989,00 euro
  • iPhone 12 256 GB display da 6,1 pollici – 1.109,00 euro

iPhone 12 Pro

iPhone 12 Pro nelle due diverse varianti dimensionali da 6,1″ e 6,7″ (Max) di cui solo la prima è preordinabile da subito, è il secondo della serie con tre fotocamere posteriori, gli valgono, insieme ad altre specifiche e allo chassis in acciaio, il titolo di Pro.

Preordini iPhone 12 e 12 Pro: come prenotare i nuovi iPhone di medio formato

Caratteristiche iPhone 12 Pro

  • Display Super Retina XDR da 6,1″
  • Ceramic Shield, più duro di qualsiasi vetro per smartphone
  • 5G per download velocissimi e streaming ad alta qualità
  • A14 Bionic, il chip più veloce mai visto su uno smartphone
  • Sistema di fotocamere Pro da 12MP (ultra‑grandangolo, grandangolo, teleobiettivo) con estensione dello zoom ottico pari a 5x, modalità Notte, Deep Fusion, Smart HDR 3, Apple ProRAW e registrazione video HDR a 4K in Dolby Vision
  • Scanner LiDAR per esperienze AR ottimizzate e ritratti in modalità Notte
  • Fotocamera anteriore TrueDepth da 12MP con modalità Notte e registrazione video HDR a 4K in Dolby Vision

Ricordiamo di seguito i prezzi dei nuovi iPhone 2020 prenotabili dal 16 ottobre e in consegna il 23 Ottobre:

Prezzo iPhone 12 Pro

  • iPhone 12 Pro 6,1 pollici 128 GB – 1.189,00 Euro;
  • iPhone 12 Pro 6,1 pollici 256 GB – 1.359,00 Euro;
  • iPhone 12 Pro 6,1 pollici 512 GB – 1.589,00 Euro;
Social media

Guida alle sigle e agli acronimi più usati sul web

Linguisti e sociologi lo ripetono ormai da tempo: internet continua a cambiare il modo di comunicare; in questo articolo ci occuperemo dei cambiamenti riguardanti la scrittura, in particolar modo quelli relativi alle chat. A chi non è capitato di esprimersi in chat in modo semplice e immediato, sostituendo le parole con caratteri brevi ma ricchi di significato?

Tra i “monosillabi” più utilizzati troviamo soprattutto gli acronimi in inglese, alcuni di essi entrati a far parte ormai anche della nostra lingua. Abbreviazioni che è diventato fondamentale conoscere se si vuole comprendere una conversazione a pieno ed evitare così di incorrere in magre figure. E sarebbe sbagliato pensare che a utilizzare questi nuovi anglicismi siano soltanto le classi di età più giovani, figli delle nuove tecnologie: i cambiamenti linguistici infatti riguardano tutti e si manifestano nelle conversazioni scritte di qualsiasi tipo e genere. Anche in quelle meno informali. Se non volete restare indietro è quindi importante impararne qualcuno. Ecco una lista degli acronimi più utilizzati su internet.

Gli acronimi più utilizzati su Internet

18 Acronimi inglesi che devi assolutamente conoscere

ASAP: acronimo di “as soon as possible“, che in italiano può essere tradotto con “il più presto possibile”.

GMAB: “give me a break”, ossia “concedimi una pausa”, utile quando si vuole chiedere a qualcuno di lasciarci in pace, di darci una tregua.

HAND: la parola in inglese significa mano, ma l’acronimo sta per “have a nice day“, in italiano “buona giornata”. Potremmo utilizzarlo per terminare una conversazione.

OMG, ovvero “oh My God“, “oh mio Dio!”. Può essere utilizzato per esprimere stupore, sorpresa.

ILY: “I love you“. Tra i più utilizzati, non ha bisogno di traduzione.

JFTR: “just for the record“, cioè “giusto per la cronaca”.

JK: “just kidding“, che tradotto sarebbe “sto solo scherzando” o è “solo una battuta”.

LMK: “let me know“, “fammi sapere”.

LTNS: “long time no see“, ossia “non ci vediamo da tanto tempo!” Potremmo usarlo per introdurre una conversazione

LOL: “laugh(ing) out loud“, letteralmente significa “rido” o “sto ridendo molto forte”. Può essere paragonato al nostro “hahahhahaha”.

BRB: “be right back“, cioè “sarò di ritorno molto presto”.

CU: “see you“, la C gioca con la pronuncia in inglese della parola see e significa “ci vediamo”. Utilizzato spesso per chiudere una conversazione.

DND: “do not disturb“, ossia “non disturbare”. Da impostare come status quando non vogliamo essere disturbati dai nostri contatti.

Questi sono alcuni degli acronimi più utilizzati nelle chat e nelle conversazioni su internet.
Vi conviene impararli il più presto possibile, anzi ASAP.

Smart working

Smart working? Sì, ma in Sicurezza

Lo #smartworking (o lavoro agile) è una modalità lavorativa nella quale i lavoratori operano presso una sede diversa da quella abituale, di norma presso la propria abitazione o presso una sede aziendale vicino ad essa.

A causa del lockdown (isolamento dall’esterno al fine di essere protetto) causato dal #covid-19, lo smart working è diventata una delle modalità con cui garantire la continuità operativa per molte aziende, che possono pertanto limitare notevolmente il numero di addetti presenti presso la sede per garantire distanze di sicurezza, utili ad evitare il contagio.

È sicuramente uno dei temi più discussi di questo periodo, ma poco si parla delle buone prassi per ridurre i rischi di questa particolare modalità lavorativa.
Innanzitutto vanno evitate le soluzioni fai da te, spesso rischiose, in contrasto con le policy aziendali ufficiali e con i principi sanciti dal GDPR nella gestione del trattamento dei dati personali.

Smart working: normativa vigente, cos'è, come funziona | TechRadar

Il datore di lavoro ha l’obbligo di dare indicazioni sull’ambiente in cui si svolge l’attività che dovrebbe essere il più isolato possibile, affinché nemmeno accidentalmente una terza persona possa accedere, anche in sola consultazione, alle informazioni presenti sulla postazione di lavoro.

Dal punto di vista prettamente tecnico, invece, l’azienda ha l’obbligo di predisporre sia il PC sia lo smartphone, o qualsiasi altro dispositivo, con tutti gli accorgimenti richiesti, come ad esempio un sistema di cifratura, antivirus e pach aggiornati, uso di utenze senza privilegi amministrativi, software per la gestione di conferenze audio/video e per il controllo remoto della propria postazione presso la sede.
La formazione sugli strumenti e sulle regole da adottare, i manuali ed un servizio di supporto tecnico in caso di malfunzionamento completano le misure di sicurezza da adottare.

Smart working: best practice per aziende che adottano il lavoro da casa

Le soluzioni di smart working che Enjoy System ha implementato, in collaborazione con la Zoe Web Solutions, sono sicure e protette perché adottano l’approccio “zero-trust”: è un approccio completo per proteggere gli accessi in tutte le tue reti, le applicazioni e l’ambiente.

Sono rivolte alle PMI e rappresentano una rivoluzione nella gestione evoluta dei servizi IT aziendali e telefonici. Forti di una esperienza pluridecennale nel settore, garantiamo un’offerta modulare e scalabile cosi suddivisa:

  • Archiviazione e condivisione dati in Cloud
  • Gestionale personalizzato
  • Centralino in Cloud
  • App personalizzate
  • Servizio di posta elettronica evoluto
Telefonia Mobile

Offerte 100 GB e costo contenuto: il nuovo fronte della guerra tra operatori di telefonia mobile

Sono i 100 GB il nuovo terreno di scontro tra gli operatori telefonici mobili. Il grande pubblico conosce probabilmente la mossa di Iliad, a riguardo: Flash 100, l’offerta lanciata qualche giorno fa, con 100 GB e rivolta a tutti (nuovi utenti e utenti provenienti da tutti gli operatori), a 9,99 euro, con minuti e SMS illimitati.

Ma in realtà anche quasi tutti gli altri operatori hanno lanciato un’offerta 100 GB su questa fascia di prezzo o persino più economica. Solo, lo fanno sottobanco: con la solita tecnica dell’”operator attack”. Ossia offerte rivolte a specifici segmenti di clientela, tipicamente a chi viene da un operatore virtuale o da Iliad. Ricordiamo che non sono presenti sui siti degli operatori, ma perlopiù solo in negozi selezionati o attivabili solo su richiesta diretta dell’utente (anche al call center) che risponde ai requisiti stabiliti dalla compagnia. E sono le offerte più interessanti del momento, per rapporto qualità prezzo: tanti GB – ora fino a 100, appunto – a un costo contenuto. A tutti i canoni che seguono bisogna sommare il costo di una nuova sim (10 euro), dove però in alcune promozioni è già incluso un po’ di euro di traffico

Iliad

Il benchmark, la pietra di paragone, per tutte queste offerte è comunque spesso Iliad. Ha lanciato i 50 GB sul mercato, al debutto, e subito ha alzato l’asticella dei pacchetti inclusi nel canone. Ecco perché è importante seguire le mosse del nuovo gestore, per capire dove andrà il resto del gruppo. Con una differenza importante, però, tra le offerte Iliad e quelle “operator attack”: solo le prime sono rivolte a tutti gli utenti. Iliad, inoltre, non ha mai limiti di velocità (a volte presenti in offerte super low cost della concorrenza). È il solo ad oggi inoltre a garantire che il prezzo non sarà “rimodulato” (leggi: rincarato) al cliente. Vodafone ha preso un impegno simile presso Agcom, di non rimodulare le offerte per sei mesi dalla sottoscrizione, ma questa novità deve essere ancora confermata a livello regolamentare. Nel frattempo a livello contrattuale su alcune offerte “operator attack” sta già prendendo un impegno di bloccare il prezzo per 24 o 36 mesi. Flash 100 scade il 15 ottobre, ufficialmente, ma non è da escludere una proroga. Nell’annunciare l’offerta, Iliad acclude in una nota stampa una tabella per dimostrare che la sua è tre volte meno cara rispetto a quelle dei concorrenti.

Wind 3

E l’offerta siffatta di WindTre, con 100 GB, è ora Go 100 Top+ Easy Pay, attivabile solo nei rivenditori WindTre di alcune province (il cui numero è però in espansione). Minuti illimitati, 200 sms verso tutti e 100 Giga di traffico dati a 5,99 euro al mese su metodo di pagamento carta di credito o conto corrente. Costa quindi meno di Iliad, ma non ha sms illimitati. Disponibile solo se si proviene da Fastweb, PosteMobile e altri operatori virtuali (esclusi Very Mobile, Kena Mobile, Lycamobile e ho. Mobile).

Vodafone e ho.mobile

Dal 21 settembre c’è Vodafone Special Giga 70+30, con minuti illimitati verso tutti i numeri fissi e mobili, mille sms verso tutti e 100 Giga di traffico dati, a 9,99 euro al mese. Particolarità: prezzo garantito per 24 mesi. I GB raddoppiano se si sceglie di unire il mobile al fisso Vodafone pagando tutto in un’unica fattura. Costa quanto Iliad, ha meno sms, ma ha la rete Vodafone. Una campagna 100 GB anche per ho.mobile, il virtuale Vodafone: sta proponendo, ad alcuni suoi già clienti, il cambio offerta verso ho.8.99, che ha 100 GB, minuti ed SMS illimitati al costo di 8,99 euro al mese. Attenzione però che la velocità in questo caso è bloccata a 30 Mbps.

Fastweb

Proprio nei giorni scorsi Fastweb ha rinnovato il suo listino di offerte lanciando una nuova tariffa con 100 GB di traffico dati. Ecco i dettagli: 100 GB in 4G ogni mese (in caso di esaurimento del bundle dati, 1 GB extra costa 6 euro); chiamate a 5 centesimi al minuto verso tutti in Italia; SMS a 5 centesimi cadauno in roaming in UE e in Svizzera è possibile utilizzare sino a 4 GB al mese senza alcun costo aggiuntivo oltre al solo canone mensile.
Fastweb Mobile Dati presenta un costo periodico di 14,95 euro al mese

Tim

Si attende anche la reazione di Tim alla mossa di Iliad. Al momento ha un’offerta a 39,99 euro con GB, minuti e sms illimitati. O SuperGiga 100 a 19,99 euro al mese, per sim solo dati (modem, tablet), con 100 GB in 4G – ma senza limiti su piattaforme di e-learning e smart working (Skype, Microsoft Teams, WeSchool, Amazon Chime, Zoom, Google Classroom Suite for Education, Cisco WebEx, GoToMeeting, Jrsi Meeting, Axios Collabora, Office 365 A1).

Formazione

Proteggiamo i nostri documenti

Non tutti i documenti che produciamo possono essere visti in modo indiscriminato da tutti. E se per qualche motivo li dobbiamo comunque condividere, probabilmente ci fa comodo un sistema per esercitare un minimo di controllo su quello che facciamo circolare. Ovviamente la scelta migliore sarebbe quella di una condivisione personalizzata attraverso il cloud, ma non sempre questo è possibile. In questi casi ci viene in aiuto una risorsa di Word, che ci permette di proteggere con password un documento, crittografando il contenuto.

Rimuovere password da file word - Giovanni Di Mauro | Web Designer -  Realizzazione Siti Web

I documenti di Word protetti con password possono essere aperti da tutte le versioni dell’elaboratore di testi di Microsoft, senza bisogno di alcuna aggiunta al pacchetto Office. Fanno eccezioni le versioni di Office davvero datate, ma se il nostro pacchetto ha meno di dieci anni, non abbiamo nulla da temere. Anche le ultimissime versioni di LibreOffice aprono i file Word protetti da password. Quello che dobbiamo sapere è che si tratta di un tipo di protezione relativamente blando, dal momento che la password è comunque archiviata in qualche modo all’interno del file, ma è comunque più che sufficiente per proteggere il nostro documento dagli sguardi indiscreti di chi non è un professionista della sicurezza informatica.

E soprattutto, il fatto di potere fare tutto direttamente da Word costituisce un buon vantaggio, anche perché possiamo continuare a inviare il documento normalmente, per esempio attraverso la posta elettronica, portarlo con noi su una pendrive, e così via. Teniamo comunque presente che chiunque possiede la password del documento può rimuovere permanentemente la protezione dalla propria copia.

Impostiamo la password

Partiamo da un nostro documento che vogliamo proteggere, che può essere un qualsiasi file di Word. Le impostazioni che ci servono si trovano tutte all’interno del menu File, il primo sulla sinistra.

Scorriamo il menu di sinistra fino a trovare la sezione Informazioni e selezioniamola. Nella parte centrale clicchiamo su Proteggi documento e, nel menu che si apre, Crittografa con password.

Inseriamo una password per crittografare il contenuto del file. Non ci sono indicazioni di lunghezza o complessità, la cosa migliore da fare è scegliere qualcosa di facile da ricordare fra i 12 e i 15 caratteri.

Ripetiamo la password appena inserita per confermarla. Se le due password non coincidono dovremo ripetere la procedura. Questo passaggio è necessario per evitare di “bloccare” il documento per errore.

Una volta impostata la password, Word ci indica che per aprire il documento è necessario inserire una password. Questo messaggio vale come conferma del fatto che la crittografia è riuscita.

Da questo momento in avanti, chiunque voglia aprire il documento, noi compresi, dovrà prima inserire la password che abbiamo scelto. Ricordiamocela perché non esiste modo di recuperarla.

Formazione

Android: attenzione al nuovo virus MalLocker.B

Associamo di solito la tipologia di virus ransomware ai desktop, come unici bersagli, purtroppo invece il MOBILE non ne è immune.  MalLocker.B risulta dai report Microsoft una minaccia confezionata per colpire proprio il mondo Android.

MalLocker.B, il nuovo ransomware per Android

Dopo l’installazione di applicazioni contenente codice maligno, prende possesso dello smartphone (o del tablet). Le app in questione non sono distribuite dalla piattaforma ufficiale Play Store, ma mediante forum e siti di terze parti. In seguito al setup fa leva su due processi del sistema operativo per sovrapporre a tutto il resto una schermata con la richiesta di riscatto. La domanda di pagamento non è diretta, ma simula il messaggio di un’autorità con riferimenti a presunti crimini commessi e all’obbligo di corrispondere un’ammenda.

Il consiglio migliore è come sempre quello di affidarsi esclusivamente a Play Store per il download delle applicazioni potendo così contare sulle protezioni poste in essere da Google contro malware di ogni tipo.

La App infettata impedisce l’accesso ai dispositivi mostrando una schermata che si sovrappone a qualsiasi altra, così che l’utente non possa far nulla; differentemente dai soliti ransomware Android, non blocca realmente l’accesso ai file cifrandoli.
All’interno della schermata troveremo una nota sul ricatto con minacce e istruzioni per il pagamento.

Quindi i file contenuti nella memoria interna non vengono sottoposti a crittografia: tecnicamente lo scopo di MalLocker.B è forzare il meccanismo di Android che fa comparire la schermata per rispondere alle chiamate quando il telefono è bloccato e la funzione onUserLeaveHint() per la gestione del multitasking in modo da non mostrare altro che l’avviso in questione. È la prima volta che i ricercatori impegnati nel territorio della cybersecurity osservano un comportamento di questo tipo, basato su un doppio approccio.

Formazione

Usare WhatsApp sul tuo computer

Quando si trascorrono molte ore alla scrivania, in ufficio o altrove, il continuo andirivieni fra WhatsApp sullo smartphone e tastiera è una delle maggiori (e peggiori) distrazioni. A quel punto, tanto vale disporre del flusso di messaggi direttamente sul desktop.
Ecco come sincronizzare e usare WhatsApp sul tuo computer ed evitare di saltare di continuo dal telefono alla tastiera e viceversa.

Scarica l’app di WhatsApp sul Pc

Vai sul sito ufficiale di WhatsApp (https://whatsapp.com), entra nella sezione Scarica e clicca sul pulsante verde con la scritta Scarica per Mac o Windows PC.

Usare WhatsApp sul PC

Apri il file di installazione, attendi qualche secondo, e ti ritroverai con un QR Code visualizzato sullo schermo.

Usare WhatsApp sul PC qr code

Connetti la tua utenza

Ora prendi il tuo smartphone, apri l’app di WhatsApp ed entra nel menu WhatsApp Web e Desktop. Attendi che si apra la fotocamera, scansiona il QR Code che trovi sullo schermo del PC ed il gioco è fatto! Ora sei pronto per poter chattare e usare WhatsApp direttamente dal tuo computer. Potrai anche impostare successivamente se far partire automaticamente l’applicazione all’avvio del Pc oppure aprirlo manualmente.

Come disconnettersi da WhatsApp sul Pc

Per uscire da WhatsApp desktop clicca sul simbolo dei tre puntini verticali.

Si apre il menu principale di WhatsApp su Pc.

Ora seleziona la voce Disconnetti.

Ora hai chiuso l’instant messenger WhatsApp sul Pc.