Monthly: Ottobre 2020

Formazione

iPhone 12 : la nuova funzionalità di ricarica inversa

La nuova serie di iPhone appena arrivata sul mercato (con due dei quattro dispositivi) ha l’hardware necessario per caricare in modalità wireless un accessorio esterno. A rivelarlo sono alcuni documenti FCC resi pubblici in questi giorni: il nuovo smartphone implementa “trasmettitore e ricevitore di carica induttiva”.
La funzionalità non è stata ufficializzata da Apple, tuttavia potrebbe essere abilitata in futuro per caricare nuovi AirPods o il presunto AirTag.

Oltre a poter essere caricati da un caricatore WPT (Wireless Power Transfer), i modelli di iPhone del 2020 supportano anche la funzione di ricarica WPT a 360kHz per la carica di accessori esterni”

Jeremy Horwitz

Tutti i nuovi smartphone Apple implementano la feature: 12 mini (BCG-E3539A), iPhone 12 (BCG-E3542A), iPhone 12 Pro (BCG-E3545A) e iPhone 12 Pro Max (BCG-E3548A) .

Un magnete per la ricarica

Lo standard MagSafe, è supportato, per quanto riguarda la ricarica, sui nuovi iPhone 12, che utilizza diversi magneti per agganciare gli accessori compatibili.
Apple non ha annunciato alcuna forma di ricarica wireless inversa e non sembra che iPhone 12 e iPhone 12 Pro siano in grado di caricare alcun dispositivo attualmente sul mercato.

Questo standard MagSafe potrebbe consentire ad Apple di abbandonare il connettore fisico sugli iPhone in futuro, quindi è probabile che anche gli accessori della Apple non avranno connettori e avranno bisogno di ulteriori modalità di ricarica.

Sarà veramente come dicono ?

Tutto questo sembra molto embrionale, di fatti la ricarica può avvenire solo verso accessori esterni per iPhone e solo ed esclusivamente quando lo smartphone è collegato alla presa di corrente
Quindi uno scenario di applicazione utile potrebbe essere quello di ridurre i disagi quando si devono caricare più dispositivi contemporaneamente (ad esempio di notte).
Non è quindi chiaro il motivo per cui Apple non abbia rivelato la funzionalità insieme ai telefoni, anche se è molto probabile che tale segretezza sia necessaria per proteggere il segreto sul primo accessorio funzionante, non ancora mostrato al pubblico.
Si vocifera e si ipotizza che i primi accessori o dispositivi saranno le AirPods e AirTag .

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Internet

Elon Musk lancia la rete internet spaziale

Il servizio ancora in fase beta è destinato al momento a pochi utenti in Canada e nel Nord degli Usa e garantirà una connessione tra i 50 e i 150 Mbps con una latenza tra i 20 e i 40 ms. Prestazioni che miglioreranno con il lancio di altri satelliti in orbita

Chi vive in zone rurali in cui la banda larga non arriva, a breve avrà un’opzione in più su cui puntare. La cosiddetta internet spaziale offerta dai satelliti Starlink di Elon Musk inizierà infatti a offrire i suoi servizi in una fase beta, mentre continueranno i lanci in orbita per potenziare e completare la rete.

Elon Musk lancia la rete internet spaziale di Starlink: costerà 99 dollari al mese
Costo? Si parte da 99 dollari al mese

Come si legge in una mail inviata a un ristretto gruppo di potenziali clienti in stati Usa come Washington, Wisconsin e Idaho e in Canada, il servizio costerà 99 dollari al mese a cui si aggiunge la spesa iniziale di 499 dollari per l’acquisto del kit necessario che comprende un dispositivo per collegarsi ai satelliti e il router Wi-Fi. Gli interessati dovrebbero aggirarsi sui 700 mila e a questi è stato chiesto di non divulgare le informazioni contenute nella stessa mail. PUBBLICITÀ

Tra i 50 e i 150 Megabit al secondo

 Better Than Nothing Beta, così è stato ribattezzato il servizio in fase beta, garantirà una velocità di connessione tra i 50 e i 150 Megabit al secondo con una latenza tra i 20 e i 40 millisecondi. Ma da Starlink fanno sapere che in alcuni momenti non sarà disponibile alcuna connettività. L’obiettivo ovviamente è quello di migliorare le performance già nel corso del 2021 grazie al lancio di altri satelliti. 

Fino a 12mila satelliti

Al momento in orbita se ne contano circa 800, di cui gli ultimi 60 spediti solamente qualche giorno fa, ma il progetto prevede di averne 12 mila per arrivare a supportare tutte le applicazioni della rete. Solo in questo modo si potrà raggiungere una copertura completa della superficie terrestre che comprenderà anche quelle aree non servite dalla banda larga.
Fonte CdS

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Formazione, GDPR

Il GDPR – Non basta un’informativa e un antivirus

Avv. Gianni Dell’Aiuto – Consulente privacy e DPO

Il Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR), è la nuova disciplina in materia di protezione dati personali che ha profondamente modificato il D. Lgs. 196/2003 che resta in vigore così come modificato dai D. Lgs. 51 e 101/2018. Sembra complicato ma, oltre ad essere un obbligo e un dovere, il GDPR è oggi anche un elemento della gestione aziendale che può e deve essere personalizzato per ogni realtà, tenendo presente anche il rapporto con i costi da sostenere.

Dal 25 maggio 2018 ogni azienda, ogni professionista, ogni ente pubblico, avrebbe dovuto adeguare le proprie privacy policy al regolamento. Peraltro, a differenza della precedente normativa, non è più sufficiente richiedere a clienti, fornitori, dipendenti un generico consenso al trattamento dati personali, il GDPR ha posto al centro del proprio sistema l’Interessato vale a dire il soggetto che mette a disposizione del Titolare non solo dati identificativi, ma anche le proprie preferenze, i dati di navigazione e quant’altro necessario per rapporti commerciali o di collaborazione.

GDPR: Cos'è, Che Significa, Cosa Fare e Cosa Cambia

Chi ottiene questi dati non solo deve ottenere l’autorizzazione a disporne, conservarli e trattarli, ma il dovere della loro protezione non facendoseli sottrarre né perderli, ma anche garantire l’esercizio dei “Diritti degli Interessati”, che sono stati posti dalla norma su un importante piano giuridico. Di ciò devono tenere debito conto aziende e enti che, a questo preciso fine, assumono la qualifica di Titolare del Trattamento. Per poterlo fare è necessaria una base legale.

Salve quindi le ipotesi in cui il consenso al trattamento dati non derivi da un obbligo di legge (si pensi agli uffici finanziari o all’anagrafe), al Legislatore Europeo non è sfuggito che per poter svolgere un’attività di impresa, intercorre tra l’Interessato e colui che svolge un’attività, un rapporto contrattuale; in tal senso al numero 81 dei considerata che precedono il GDPR (peraltro con una traduzione infelice), viene previsto che dovrà essere proprio quello del contratto, o altro atto giuridico previsto dalle leggi dell’Unione, a disciplinare le modalità del trattamento dati.

E’ quindi scelta dell’impresa, quale Titolare del Trattamento ad optare per contratti individuali o formulati su standard e schemi, sulla base della propria struttura e delle esigenze operative. Ciò che però conta è che nel documento siano chiaramente specificate, o comunque allegate, le informative da fornire obbligatoriamente all’interessato, per permettergli di prestare un compiuto consenso al Trattamento dei suoi dati Personali.

Il GDPR in 8 punti: cos'è, a chi si applica, quali sono le linee guida -  Sigemi: Cloud Managed Platforms

Ricordiamo che, a differenza della precedente disciplina, per la quale bastava un generico consenso, il GDPR prevede che l’Interessato presti per ogni tipologia di trattamento un consenso specifico. Dovrà essere quindi ben specificato, ad esempio, che i dati siano trattati solo a fini amministrativi e fiscali, cioè quelli previsti per legge, mentre per l’invio di materiale informativo, offerte, mailing list, dovrà essere specificato il consenso per ciascuna attività in forma chiara. Ergo non basterà più una sola firma o un solo click. Il Titolare dovrà inoltre, in caso di richiesta, fornire la prova di avere ottenuto legalmente ogni singolo consenso.

Se questa è solo una breve panoramica per quanto attiene ai rapporti per la loro disciplina documentale, il Titolare dovrà predisporre anche gli opportuni sistemi di protezione tecnica che non possono sostanziarsi in un antivirus ancorché aggiornato. In particolare dovrà essere prevista una disciplina interna sulla base degli incarichi per tutti coloro che sono deputati al trattamento dati con attenzione anche agli strumenti tecnici utilizzati da ciascuno. Anche la perdita di una memory o di un cellulare da parte di un collaboratore è un data breach, e le conseguenze possono essere pesanti.

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Database, Formazione

Che cos’è un database?

La definizione di database fa riferimento a un insieme di informazioni, o dati, memorizzati elettronicamente in un sistema informatico. Generalmente il database viene controllato da un sistema software, denominato DBMS (Database Management System), che permette di gestire e interrogare in maniera efficiente i dati memorizzati.

Che cos'è un database? | Informatica per tutti

I dati all’interno di un database vengono presentati in righe e colonne contenute in una serie di tabelle per garantire l’efficienza di elaborazione e interrogazione dei dati. Le informazioni quindi possono essere facilmente visualizzate, gestite, modificate, aggiornate, controllate ed organizzate.

La maggior parte dei database utilizza il linguaggio SQL (Structured Query Language) per scrivere i dati ed eseguire le interrogazioni.

I database fanno la loro prima comparsa nel mondo informatico intorno agli anni 60, ma è solo negli anni 80 che compaiono i database così come concepiti oggi e con tutte le evoluzioni dovute al progresso tecnologico e alle sempre più evolute esigenze delle aziende.

Database vs Fogli di calcolo

In risposta alle esigenze aziendali, molto spesso esiste una forte contrapposizione tra  i database e i fogli di calcolo, come ad esempio i modelli di Microsoft Excel. Entrambi sono soluzioni pratiche per memorizzare le informazioni ma i database hanno caratteristiche che surclassano i fogli di calcolo.

I database sono infatti destinati a contenere insiemi di informazioni decisamente molto estesi e con massicce quantità di dati, cosa che con i fogli di calcolo è limitata. L’utilizzo di database consente a più utenti contemporaneamente di accedere ai dati e di eseguire interrogazioni degli stessi in maniera rapida e sicura, grazie alla logica con i quali sono stati progettati e all’utilizzo di linguaggi estremamente complessi e performanti.

A cosa servono i database?

Google Dataset Search: nuovi filtri e funzionalità | HTML.it

Esistono molti tipi diversi di database e sono comunque strutturati per rispondere alle esigenze delle organizzazione che intendono utilizzare i dati in essi contenuti. Nella maggior parte delle aziende strutturate, vengono utilizzati i database relazionali, composti da una serie di tabelle che dialogano tra di loro attraverso dei campi chiave che servono proprio a collegare le tabelle tra di loro.

Esistono inoltre altri tipi di database tra i quali quelli distribuiti, che sono composti da sottoinsiemi dislocati nelle diverse sedi geografiche di un’azienda, e database denominati data warehouse che sono progettati per eseguire principalmente analisi dati e interrogazioni veloci su una mola di dati grandissima.

Database in cloud

Un piccola parentesi va fatta per i database in cloud. Ad oggi le soluzioni in cloud, cioè soluzioni che non risiedono fisicamente all’interno delle azienda ma che sono dislocate in server farm geograficamente in qualche parte del mondo, sono tra le più adottate perché consentono un abbattimento dei costi di manutenzione interna notevole e danno la garanzia sulla conservazione e inviolabilità del dato.

Gli obiettivi di chi amministra database sono quelli di farsi carico del significativo aumento del volume dei dati, di garantire la sicurezza del dato da ogni possibile violazione, di eseguire una continua manutenzione dell’infrastruttura, di eliminare i limiti inizialmente previsti in favore delle sempre più crescenti esigenze delle aziende ed infine tenersi sempre al passo con la rapida evoluzione dei processi aziendali.

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Formazione

MacOS : problemi con stampanti HP

Si sono moltiplicate negli ultimi giorni le richieste di aiuto degli utenti MacOs , relativamente alle stampanti HP.
La causa sembra essere nel sistema operativo , le versioni interessate sembrano al momento essere 10.15 Catalina e 10.14 Mojave , più dettagliatamente nel framework XProtect del sistema operativo, responsabile della sicurezza della piattaforma software.

Driver HP come malware

Sostanzialmente i driver necessari vengono etichettati come malware , causato dalla revoca dei loro certificati.
HP ha confermato l’esistenza del problema, in concomitanza delle prime segnalazioni degli utenti , assicurando loro che il problema è già in fase di studio , promettendo che sarà risolto nel minor tempo possibile.

Abbiamo non intenzionalmente revocato le credenziali per alcune vecchie versioni dei driver su Mac. Questo ha provocato un temporaneo malfunzionamento per i clienti e siamo al lavoro con Apple per ripristinare i driver. Nel frattempo raccomandiamo a coloro che incontrano questo problema di disinstallare i driver HP e di utilizzare quelli nativi AirPrint per poter effettuare le stampe.

sito The Register

Workaround : la soluzione temporanea

Stampando grazie al servizio AirPrint preinstallato nel Mac , si potrà temporaneamente usare le periferiche HP con questo problema.

In attesa che HP possa far tornare tutto alla normalità e permettere ai propri utenti l’uso delle piene funzionalità dei propri prodotti.

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Formazione

La blockchain in azienda

Oggi si fa un gran parlare della tecnologia Blockchain. Siamo in un momento storico in cui questa innovazione sta catalizzando moltissime attenzioni, ma troppo spesso si rimane incagliati in una confusione ancora abbastanza generalizzata, tra CriptovaluteBitcoinPiattaforme BlockchainSmart Contract e quant’altro.

A cosa serve?

La Blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni (per esempio transazioni) in maniera aperta, condivisa e distribuita senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica.

Le applicazioni della Blockchain, che si attende siano rilevanti in numerosi settori, sono spesso contraddistinte dalla necessità di disintermediazione e decentralizzazione. Questa innovazione consente, potenzialmente, di fare a meno di banche, notai, istituzioni finanziarie e così via.

Le tecnologie Blockchain sono incluse nella più ampia famiglia delle tecnologie di Distributed Ledger, ossia sistemi che si basano su un registro distribuito, che può essere letto e modificato da più nodi di una rete. Per validare le modifiche da effettuare al registro, in assenza di un ente centrale, i nodi devono raggiungere il consenso. Le modalità con cui si raggiunge il consenso e la struttura del registro sono alcune delle caratteristiche che connotano le diverse tecnologie Distributed Ledger.
Vuoi imparare a utilizzare gli strumenti Blockchain?

La Blockchain è quindi una sottofamiglia di tecnologie, o come viene spesso precisato, un insieme di tecnologie, in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni e il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete. Tutti i nodi possono partecipare al processo di validazione delle transazioni da includere nel registro.

La natura decentrata e distribuita delle blockchain comporta una serie di vantaggi: maggiore sicurezza, in quanto il registro è condiviso da migliaia di computer; maggiore trasparenza; in quanto tutte le transazioni sono registrate pubblicamente; una riduzione dei rischi. Non esiste una singola autorità che abbia il controllo, quindi se c’è un problema su uno dei nodi in rete il sistema continua a funzionare.

Alcune banche hanno iniziato a esplorare il potenziale delle blockchain per rendere i pagamenti più veloci, economici e trasparenti. Tra i principali vendor che stanno investendo nelle blockchain ci sono Microsoft e IBM. Quest’ultima guida il progetto open source Hyperledger.

La tecnologia blockchain può trovare applicazione in diversi settori, in quanto può essere applicata a quasi qualsiasi forma di registrazione, accordo, contratto o registro. Qui ci sono dieci esempi.

1. Pagamenti con smartcard

carte credito

La tecnologia blockchain può venire utilizzata per le carte di pagamento contactless.
Recentemente è stata completata con successo una dimostrazione davanti a 100 clienti della Metro Bank. Per effettuare dei pagamenti è stata utilizzata una smartcard contactless, progettata dalla società fintech SETL, che comunicava con i record di identità del cliente attraverso il sistema “Smart Identity” sviluppato da Deloitte.
La tecnologia ha il potenziale per elaborare miliardi di transazioni ogni giorno e potrebbe fornire ai commercianti un’alternativa più economica ai servizi di pagamento offerti dai fornitori di carte tradizionali.

2. Programmi fedeltà

carte fedelta

Data la diffusione di programmi fedeltà nei settori retail, viaggi e servizi finanziari i consumatori si ritrovano in una complessa rete di punti e opzioni di rimborso.
E’ qui che entrano in gioco aziende come Loyall, di San Francisco, e la startup svizzera Qiibee. Entrambe stanno applicando la tecnologia blockchain per creare una piattaforma universale per programmi fedeltà e premi, dando ai consumatori l’accesso a tutti i loro programmi fedeltà da un unico luogo e fornendo la possibilità di spendere punti attraverso diversi sistemi.
Qiibee è stata fondata nel 2015 dai fratelli Gabriele e Gianluca Giancola. Gabriele Giancola ha dichiarato a Computerworld UK che l’obiettivo è diventare “la colla dell’ecosistema”, permettendo ai clienti di tenere tutti i loro punti fedeltà in un portafoglio digitale e di scambiarli con punti da spendere con altri marchi, come si scambia denaro in valute estere.
Qiibee consente ai brand di affidare il loro programma fedeltà a una terza parte, che promette migliori livelli di sicurezza aiutandoli a passare alla blockchain. L’azienda ha già lavorato con le società di ristorazione Subway e Burger King.

3. Supply chain

provenance

La startup inglese Provance ha sviluppato una piattaforma che utilizza blockchain per tracciare le origini delle materie prime attraverso le supply chain globali. L’azienda ha recentemente completato un progetto pilota che utilizza le blockchain per tracciare la provenienza dei tonni pescati in Indonesia. La tracciabilità del prodotto permette di garantire sia la sostenibilità ambientale dell’attività sia il lavoro senza ingiusto sfruttamento.
Anche il retailer americano Walmart sta sperimentando la blockchain in collaborazione con IBM per sviluppare una soluzione che tracci i prodotti “dalla terra alla tavola”.

4. Tracciare l’investimento del denaro pubblico

tracciare denaro pubblico

I governi potrebbero usare la blockchain per tenere traccia di come vengono spesi i soldi pubblici, per esempio quelli provenienti da aiuti internazionali.
Stiamo esplorando l’uso di una blockchain per gestire la distribuzione di sovvenzioni”, ha dichiarato il deputato inglese Matt Hancock .
Il monitoraggio e il controllo dell’utilizzo delle sovvenzioni sono incredibilmente complessi. Una blockchain, accessibile a tutte le parti coinvolte, potrebbe essere un modo migliore per risolvere questo problema”.

5. Voto online

voto online

L’adozione delle votazione online deve ancora decollare, soprattutto a causa di problemi di sicurezza. Secondo alcuni la blockchain, grazie alla sua natura immutabile e trasparente, potrebbe essere la soluzione. Nella primavera del 2014 il partito politico danese Alleanza Liberale è stato il primo grande partito a votare utilizzando la tecnologia blockchain per un’elezione interna. Altre organizzazioni hanno espresso interesse in Norvegia, Stati Uniti e Spagna.

6. Operazioni in Borsa

borsa mercato finanziario

Nel luglio del 2015 il NASDAQ, la seconda più grande Borsa mondiale, ha annunciato un progetto di sperimentazione della tecnologia blockchain per registrare lo scambio di azioni delle società pubbliche quotate sul mercato azionario NASDAQ.
Se la sperimentazione avrà successo, è probabile che verrà replicata sulle altre Borse in tutto il mondo.

7. Registri immobiliari

honduras

A maggio 2015 l’Honduras ha annunciato il progetto di creare un sistema permanente e sicuro di registri immobiliari basato sulla blockchain. Il sistema, sviluppato dalla società statunitense Factom, “permetterebbe di affrontare il problema dei funzionari corrotti che modificano l’elenco dei titoli immobiliari”, ha spiegato il presidente di Factom, Peter Kirby. Anche il Ghana settentrionale e l’Isola di Man stanno sperimentando l’utilizzo di blockchain per la registrazione di terreni o società.

8. Contratti “smart”

ethereum

La tecnologia blockchain potrebbe rivoluzione l’ambito legale, consentendo di creare contratti vincolanti al di fuori del sistema giuridico tradizionale. I contratti “smart” potrebbero permettere la memorizzazione di accordi contrattuali vincolanti su blockchain, un’idea lanciata nel 2013 dalla startup Ethereum.

9. Cloud storage

Cloud_computing

Grazie alla sua natura decentralizzata, la blockchain viene promossa come un possibile metodo per sostenere i sistemi di storage in cloud. Distribuiti su più server, i dati saranno al sicuro anche in caso di guasti o attacchi su un server. Il sistema di storage gratuito in cloud Tahoe-LAFS ha operato su questo principio e le startup Storj, Maidsafe e Datacoin stanno sviluppando su un’offerta simile.

10. Royalty e licenze

imogen_heap

La tecnologia blockchain potrebbe essere utilizzata per la trasmissione istantanea e trasparente di royalty a un artista. Secondo la musicista Imogen Heap, la blockchain “consente la distribuzione in tempo reale a scrittori, produttori, partner tecnologici e anche etichette ogni volta che una canzone viene riprodotta”. Heap ha promesso di rilasciare la sua nuova canzone “Tiny Human” via blockchain.
Fonte CWI.it

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Sicurezza informatica

Arrivano gli hacker Robin Hood: rubano ai ricchi per dare ai poveri

Tramite comunicati stampa pubblicati sul Dark Web, alcuni hacker hanno affermato di avere saldi principi etici e di fare beneficenza. Il nome tecnico sarebbe “The Darkside ransomware gang” e, come è facile capire, sono specializzati in attacchi ransomware.

I ransomware sono una particolare categoria di malware, cioè di virus elettronici, che quando infettano un computer o uno smartphone poi rendono illeggibili i dati del dispositivo crittografandoli. Il passo successivo è chiedere un riscatto (ransom, in inglese) alla vittima: o paga o perde i dati. 
Il dark web (in italiano: web oscuro o rete oscura) è la terminologia che si usa per definire i contenuti di internet nelle darknet (reti oscure) che si raggiungono via Internet attraverso specifici software, configurazioni e accessi autorizzativi.

The Darkside ransomware gang affermano che le vittime dei loro attacchi sono solo grandi corporation e che parte dei riscatti vengono devoluti in beneficenza. Un po’ come faceva Robin Hood, solo che oggi il furto avviene online e la beneficienza si fa in bitcoin.

Come operano gli hacker Robin Hood

The Darkside ransomware gang afferma di colpire solo i network delle grandissime aziende, infettandoli con un virus ransomware che cripta tutti i dati. I riscatti richiesti sono a sei zeri: milioni di dollari per avere indietro i dati, oppure i file vengono pubblicati su un portale che la gang gestisce.

La gang ha pubblicato anche le ricevute di due versamenti effettuati alle associazioni caritatevoli, dimostrando così che qualcuno ha effettivamente pagato il riscatto: 0,88 bitcoin (che valgono 10.000 dollari) a testa alle associazioni no profit Children International e The Water Project..

Pensiamo che sia giusto che parte del denaro che hanno pagato – si legge nel comunicato – vada in beneficenza. Non importa se voi credete che il nostro lavoro sia sporco, ci piace sapere che abbiamo aiutato qualcuno a cambiare vita“. La cosa, però, non è così semplice: le donazioni sono fatte con denaro esplicitamente sporco, quindi verranno bloccate e ai poveri non andrà il becco di un quattrino.

Hacker etici

Negli ultimi tempi non è raro trovare gruppi organizzati di hacker che si muovono in questo modo. Durante i mesi più duri della pandemia da Covid-19 molte gang si sono astenute dall’attaccare le strutture sanitarie (mentre altre, purtroppo, hanno bloccato interi ospedali in USA e in Germania).

Nel 2016 un gruppo chiamato Phineas Fisher affermò di aver bucato i server di una banca per poi donare i soldi alla provincia autonoma di Rojava, in piena guerra e attualmente al centro delle pressioni della Siria da una parte e della Turchia dall’altra. Nel 2018 la gang GangCrab ha invece regalato le chiavi crittografiche alle vittime dei suoi attacchi, ma solo quelle siriane.

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Formazione

Rubrica “Impara con Enjoy”: il Phishing

Articolo di Simone Lerose

Bentornati nella Rubrica di Enjoy, oggi si parlerà di un argomento molto importante, come proteggersi da un fenomeno sempre più frequente: il “phishing”.

Cos’è il phishing?

Avete presente quando sentite qualcuno dire “non aprite quella mail, mi ha rubato tutti i dati!”?
Ecco , quella email conteneva del codice malevolo all’interno e voi cliccando su un banalissimo link, lo avete attivato.

Da Wikipedia

Il phishing è un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale.

Quando accadono queste cose, ci si chiede: “Ma che ci faranno mai con i miei dati, io non ho nulla!”. Questo è un errore!
I dati sono la cosa più preziosa, specialmente per chi naviga nel Dark Web.
Nel Dark Web si possono comprare per pochi bitcoin anche i vostri dati: numeri di carte di credito , cvv , numeri di documenti, login di account a pagamento come netflix, ecc…

Quindi la rubrica di oggi vi aiuterà a riconoscere un’ email buona da una cattiva.

Premesso che nessuno è in grado senza una dovuta analisi di riconoscere se una email è valida o meno , quindi tutti dovrebbero seguire i seguenti passi, anche gli esperti IT.

Conosciamo il mittente?

Primo step: conosciamo il mittente?
Il fatto di conoscere il mittente non sempre è un segnale di fiducia, anzi. Spesso chi produce questi codici malevoli da inserire nei blocchi delle email ha una la lista della vostra rubrica, o dei vostri contatti recenti. Questo abbassa il livello di allerta del destinatario: quindi in allerta anche da chi conoscete; ovviamente attenzione maggiore per chi non conoscete.

L’argomento/oggetto della email è coerente?

A volte riceviamo email da un ente che non ha niente a che fare con la nostra azienda o in generale con la nostra realtà familiare, mi spiego meglio con un esempio:
“Salve XXX il suo conto alle Poste è bloccato, clicca qui per sbloccarlo “.
Ma nessuno in famiglia ha un conto alle poste e nemmeno tu stesso, quindi ragionando in questo modo hai già la risposta alla domanda: “Questa email sarà vera o sarà phishing?”.

Il link arrivato corrisponde alla descrizione?

Il mittente è conosciuto ma la mail mi risulta sospetta visto che l’argomento non mi convince, esaminiamo allora il link ma senza cliccarlo.
Posizioniamoci prima sul link precedente “clicca qui”, in basso (dipende poi da quale sistema di posta state leggendo la mail) vedrete un’anteprima dell’URL (del sito) al quale verreste portati qualora lo cliccaste.
Bella sorpresa! Altro che Poste!

Al 99% cliccando quella email il malintenzionato vi ruberà tutti i dati che gli interessano.

Esistono anche molti antivirus che possono aiutarvi a proteggervi , noi di Enjoy System possiamo consigliarvi anche in questo, cliccate sul link a fine articolo per un preventivo gratuito.

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Blockchain, Formazione

La blockchain: è pronta a rivoluzionare il mondo IT

Cos’è la blockchain?

La Blockchain è un insieme di tecnologie, in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni e il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete. Tutti i nodi possono partecipare al processo di validazione delle transazioni da includere nel registro.

Blockchain cresce anche in Italia

La blockchain può essere aggiornata solo con il consenso dei partecipanti al sistema e contiene una registrazione autentica e verificabile di ogni singola transazione effettuata nel sistema. Non si tratta però di una tecnologia singola e a sé stante, ma di un’architettura complessa che consente agli utenti di effettuare transazioni creando una registrazione immutabile di esse. Sebbene abbia un enorme potenziale, la tecnologia blockchain è ancora agli albori e i CIO e le loro controparti commerciali dovrebbero aspettarsi delle battute d’arresto nella sua implementazione, inclusa la possibilità reale di gravi bug nel software.

Mentre alcuni gruppi industriali stanno lavorando per standardizzare le versioni del software blockchain, ci sono anche oltre 200 startup che lavorano sulle loro versioni di questa tecnologia. Perché allora la blockchain sta ottenendo già ora tutta questa attenzione? In una parola, Bitcoin.

Cos’è il bitcoin?

Bitcoin è una criptovaluta che permette di realizzare pagamenti su una rete aperta utilizzando bit e crittografia. È stata la prima criptovaluta decentralizzata in assoluto quando è stata creata nel 2009. Sono poi arrivate (e continuano a farlo) altre forme di criptovaluta o denaro virtuale come Ether (basata sulla piattaforma di applicazione blockchain di ethereum), che hanno aperto nuove strade per gli scambi monetari transfrontalieri.

Previsioni bitcoin: la media dice 149.000 dollari entro il 2025 | Trend  Online

Il termine bitcoin è stato coniato nel 2008 quando Satoshi Nakamoto (probabilmente uno pseudonimo di uno o più sviluppatori) ha scritto un articolo su una versione peer-to-peer di denaro elettronico che consentirebbe di inviare direttamente i pagamenti online da un soggetto all’altro senza passare attraverso un istituto finanziario.

Blockchain non è una singola tecnologia, ma piuttosto un’architettura che permette a utenti non coordinati di effettuare transazioni e tenerne un registro immutabile e sicuro.

Cosa fa la blockchain?

Come rete peer-to-peer, combinata con un server di time stamping distribuito, i database blockchain possono essere gestiti autonomamente per scambiare informazioni tra le diverse parti. Non c’è bisogno di un amministratore visto che gli utenti blockchain sono l’amministratore.

Inoltre, le reti blockchain possono essere utilizzate per i già citati contratti intelligenti o script che vengono eseguiti automaticamente quando vengono soddisfatte determinate condizioni e più utenti blockchain possono creare contratti che richiedono più di un set di input per attivare una transazione.

Per esempio, nel real estate sono necessarie firme incrociate tra chi compra, chi vende e le rispettive istituzioni finanziarie.

Ogni record o transazione digitale nella blockchain è chiamato blocco e quanto questo è completato, crea un codice di sicurezza univoco che lo lega al blocco successivo.

Quanto è sicura la blockchain?

Se è vero che nessun sistema è immune dall’essere hackerato, la semplice topologia della blockchain è la più sicura oggi secondo Alex Tapscott, CEO e fondatore di Northwest Passage Ventures, una società di venture capital che investe in società tecnologiche di blockchain.

“Per spostare qualsiasi cosa di valore su qualsiasi tipo di blockchain, la rete deve prima essere d’accordo sul fatto che quella transazione sia valida, il che significa che nessuna singola entità può entrare e dire in un modo o nell’altro se una transazione è avvenuta o meno. Per hackerare un sistema simile, non dovreste semplicemente hackerare un sistema come fareste per attaccare una banca, ma ogni singolo computer su quella rete”.

Blockchain, come funziona ed esempi di applicazione della tecnologia

Come ogni tecnologia emergente, la blockchain deve fronteggiare sfide e barriere alla sua adozione.
Le opinioni non sono tutte entusiastiche però, e sono diversi gli analisti che si interrogano sulla sicurezza della blockchain.

Le risorse di calcolo per maggior parte delle blockchain sono enormi, perché non si tratta solo un computer ma di moltissimi. La blockchain di bitcoin sfrutta tra 10 e 100 volte la potenza di calcolo di tutte le serving farm di Google messe insieme“Come per qualsiasi tecnologia emergente, la blockchain affronta sfide e ostacoli in fase di adozione, ma resta il fatto che pur non essendo immune ad attacchi, è significativamente meglio di tutto ciò che abbiamo inventato oggi a livello di sicurezza”, conclude Tapscott.

I calcoli necessari a validare le transazioni e produrre un nuovo blocco da unire alla blockchain possono essere velocizzati grazie all’uso di schede grafiche accelerate (GPU). Questo ha contribuito negli scorsi mesi a una fortissima richiesta di questo tipo di componente, cosa che ha fatto impennare i prezzi.

Blockchain pubbliche e private

Ci sono diversi tipi di permutazioni blockchain, ma ricadono principalmente in due categorie: pubblica o privata.
Le blockchain pubbliche consentono a chiunque di vedere o inviare transazioni purché facciano parte del processo di consenso. Esistono anche “blockchain consortili” dove solo un numero preselezionato di nodi è autorizzato a utilizzare il libro mastro.
Le blockchain private,al contrario, limitano a un’unica organizzazione (un gruppo di impiegati di una grande azienda, una rete di banche) la possibilità di scrivere su un libro mastro distribuito.

Quali settori industriali usano la blockchain?

SpedizioniFinTechsanitàenergia. Le blockchain vengono impiegate in un’ampia varietà di usi in diversi settori. In quello delle spedizioni ad esempio, una bolla di accompagnamento è tradizionalmente basata sulla carta e richiede più controlli da parte di più soggetti prima che le merci possano essere consegnate. Anche quando il sistema è elettronico questa trafila non cambia e dà vita a un lungo e complesso iter amministrativo.

Come utilizzare la blockchain nella sicurezza alimentare - FASTWEB

Per cercare di semplificare questo processo, Maersk , il più grande operatore mondiale di spedizioni di container, ha annunciato già nel marzo 2017 di utilizzare un libro mastro basato sulla blockchain per gestire e tracciare decine di milioni di container digitalizzando la supply chain.
Da inizio 2018 Maersk ha inoltre iniziato a collaborare con IBM su una nuova piattaforma di spedizione elettronica basata su blockchain che dovrebbe diventare operativa nel corso dell’anno.

Ogni partecipante alla catena delle spedizioni può visualizzare sia lo stato di avanzamento delle merci attraverso il registro blockchain, capendo così dove stia transitando un container, sia lo stato dei documenti doganali e altri dati in tempo reale. E poiché la blockchain crea un record immutabile, nessuna parte in gioco può modificare, eliminare o persino aggiungere uno dei blocchi senza il consenso degli altri sulla rete.

La blockchain nel settore FinTech

Accenture ha recentemente pubblicato un rapporto in cui si afferma che la tecnologia blockchain potrebbe ridurre in media del 30% i costi di infrastruttura per otto delle dieci maggiori banche di investimento mondiali, permettendo far risparmiare a esse tra gli 8 e i 12 miliardi di dollari sui costi annuali. Nel caso dei pagamenti transfrontalieri, l’intero processo da compiere è spesso complesso e comprende più livelli di comunicazione per verificare le transazioni (un’operazione nota come pagamento e regolamento).

pagamenti, le autorizzazioni e i regolamenti nel settore dei servizi finanziari (compresi i mercati azionari) sono pieni di inefficienze perché ogni organizzazione coinvolta nel processo conserva i propri dati e deve comunicare con gli altri dove si trova nell’iter della transazione. Questi accordi richiedono in genere due giorni e costringono le banche a mettere da parte denaro che altrimenti potrebbe essere investito.

GDPR, da intelligenza artificiale e blockchain un patto per sicurezza e  privacy

Poiché è in grado di condividere istantaneamente i dati con ciascuna organizzazione coinvolta in una transazione, la blockchain riduce o elimina la necessità di riconciliazioneconferma e analisi. Secondo Accenture ciò consente di ottenere un processo di autorizzazione e accordo più efficiente, rapido ed efficace.

J.P. Morgan ha creato quella che è probabilmente una delle più grandi reti di pagamenti blockchain fino ad oggi: la Interbank Information Network (IIN). La società di servizi finanziari ha annunciato che la Royal Bank of Canada e l’Australia e la Australia and New Zealand Banking Group Ltd. hanno aderito alla INN e ciò significa un notevole volume di pagamenti transfrontalieri.

J.P. Morgan ha creato questa rete blockchain per ridurre il numero di partecipanti necessari a rispondere alla conformità e ad altre richieste relative ai dati che possono ritardare i pagamenti. “IIN migliorerà l’esperienza del cliente, diminuendo la quantità di tempo (da settimane a ore) e i costi associati alla risoluzione dei ritardi di pagamento” ha affermato Emma Loftus, responsabile Global Payments presso J.P. Morgan Treasury Services. “Le capacità della blockchain ci hanno permesso di ripensare a come le informazioni critiche possono essere reperite e scambiate tra banche globali”.

La blockchain nel settore energetico

I residenti di Park Slope a Brooklyn sono in grado di vendere energia generata da pannelli solari tramite una microrete di distribuzione abilitata da una blockchain che registra ogni transazione effettuata con una utility locale. La microrete, creata dalla divisione Digital Grid di Siemens, comprende sistemi di controllo di rete, convertitori, accumulatori di batterie agli ioni di litio e contatori elettrici smart. Il database blockchain di Brooklyn Microgrid è un sistema di contabilità basato sul web che utilizza la tecnologia crittografica per salvare i dati energetici in un modo sia economico, sia a prova di falsificazione.

Sun Pacific Holding Corp. ha invece svelato i piani per acquistare 60 acri di terra per costruire un parco eolico e solare che utilizzerà una blockchain per monitorare la nuova rete, gestire il bilanciamento del carico e aumentare la vita delle apparecchiature elettriche affrontando eventuali problemi in tempo reale.

La compagnia Manalapan vuole collegare le sue numerose microreti fisiche, incluso il nuovo sistema di energia rinnovabile, al sistema di rete nazionale e gestirlo attraverso una blockchain. Nel lungo termine ciò potrebbe consentire ai clienti di rivendere energia alla rete, evitare blackout attraverso la condivisione dell’energia e cambiare fornitore di energia senza problemi.

Per poter partecipare a questa blockchain, sarà necessario acquistare un nodo o un computer. I nodi verranno utilizzati per convalidare e condividere le informazioni attraverso la microrete, riducendo al minimo la quantità di interazione umana necessaria per far funzionare l’intero sistema. Nel complesso un sistema bilanciato sulla blockchain ha tutto il potenziale per essere molto più efficiente dell’attuale sistema energetico. “Riteniamo che il futuro dell’energia si baserà sulla blockchain e siamo entusiasti di utilizzare questa tecnologia per rendere più efficiente la gestione della rete”, ha dichiarato il CEO di Sun Pacific Holdings Nicholas Campanella.

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Come evolverà la blockchain?

Indipendentemente da chi l’ha sviluppata, le aziende dovrebbero sempre optare per un approccio pragmatico quando adottano qualsiasi nuova tecnologia, non integrandola ciecamente ma capendo se mai se abbia senso adottarla per risolvere un problema o migliorare ciò che non funziona.

Al momento ci sono più di 15 piattaforme blockchain sviluppate in parallelo e quindi si sentirà presto il bisogno di un’ulteriore standardizzazione per incoraggiare un’adozione diffusa della tecnologia. Una sfida da risolvere tipica di ogni nuova tecnologia e nonostante ciò la blockchain sta vedendo attorno a sé sempre più interesse.

Oracle Blockchain Service per accelerare le transazioni in sicurezza -  LineaEDP

Secondo Angus Champion de Crespigny di Ernst & Young, la blockchain è adatta per propagare policy di sicurezza e gestione dell’accesso all’identità, pratiche che possono interessare una miriade di mercati. “Il fatto che ogni record della blockchain contenga un hash crittografico unico utilizzato per tracciare quel blocco, così come altri nella catena associata, significa che i dati non possono essere modificati. Ciò rende la blockchain perfetta per scopi di conservazione di dati e auditing”.

Blockchain nel mondo del lavoro

Gli sviluppatori di blockchain sono ora al secondo posto tra le 20 competenze lavorative in più rapida crescita e le offerte di lavoro per questo ruolo sono più che raddoppiate quest’anno. Secondi solo agli specialisti in robotica, gli esperti in blockchain chiedono anche 115 dollari all’ora secondo Upwork, un marketplace specializzato per lavoratori freelance. Questo articolo offre alcuni utili consigli alle aziende che vogliono formare competenze su blockchain al proprio interno, così come a chi intende diventare un esperto di blockchain.
Subito dopo nella lista dei lavori in più rapida crescita c’è un’altra occupazione legata sempre alla blockchain: gli sviluppatori di criptovaluta.

L’evoluzione nel tempo del numero di annunci per la selezione di personale esperto nella tecnologia blockchain.

La cosa che rende così attraente la blockchain (la sua natura distribuita) è anche una potenziale minaccia alla sicurezza. In un’azienda infatti il controllo centralizzato può tradursi in sicurezza. Essendo la blockchain intrinsecamente decentralizzata, la tecnologia funziona al meglio quando la condivisione delle informazioni avviene attraverso più parti e soggetti.

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Formazione, GDPR

Il GDPR – Una risorsa per l’azienda

Avv. Gianni Dell’Aiuto – Consulente privacy e DPO

I dati parlano di un numero impressionante di aziende che, ad oggi, non hanno ancora provveduto e di molte attività che iniziano senza la previsione di una disciplina per la protezione dei dati personali.

L’omesso adeguamento, diciamolo subito, espone aziende e professionisti alle pesanti sanzioni previste dalla norma che possono partire da ventimila euro fino a misure correttive e preventive quali, addirittura, il divieto di trattamento dati o la chiusura di una pagina web. Qualcuno potrebbe pensare che il Garante, ente preposto al controllo per l’applicazione del GDPR, a ricevere le segnalazioni e a erogare le sanzioni sia troppo impegnato a prendere di mira i giganti del web: Google, e Facebook sono già state oggetto del resto di pesanti provvedimenti economici, ma anche piccole realtà sono già state attenzionate a seguito di segnalazioni, anche anonime, da utenti del web stufi di ricevere pubblicità sgradita e telefonate non autorizzate.

GDPR is Coming – SentinelOne Can Help | SentinelOne

Per le aziende l’adeguamento al GDPR ben potrebbe essere visto come un ulteriore inutile costo o un balzello di cui fare a meno, ma andando ad analizzare compiutamente la disciplina e lo spirito della norma, ovviamente anche a fronte del rischio di sanzioni e altre misure restrittive, si scopre che non è così: una corretta applicazione del GDPR potrebbe rivelarsi un plusvalore ai fini di una corretta gestione di uno dei più importanti valori di ogni azienda: i dati personali dei clienti.

Da quando internet è entrato nel quotidiano e ogni azienda si è dovuta dotare di strumenti informatici non solo per la gestione, ma anche per la propria stessa sopravvivenza e posizionamento online, gli attacchi informatici volti al furto di dati o alle estorsioni, sono diventati il crimine più diffuso al mondo. I dati dei vostri clienti sono per i criminali della rete beni più preziosi dell’oro e del petrolio e, dall’inizio del lockdown, le cronache riferiscono che gli attacchi alle reti aziendali e a i privati sono aumentati del settecento percento. Ogni attacco portato può rappresentare un data breach che il Titolare del Trattamento è obbligato a riportare, entro il termine di settantadue ore, al Garante per i necessari provvedimenti.

Sono rischi che con una corretta applicazione della nuova disciplina si possono evitare e addirittura eliminare. Inoltre la tenuta a norma dei consensi al trattamento permette di avere costantemente un’anagrafe clienti e fornitori aggiornata e con i soli dati indispensabili, evitando di sovraccaricare archivi e memorie oltre a consentire un intervento efficace in caso di attacco o perdita anche accidentale di dati.

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