Monthly: Ottobre 2020

Tech

Il drone Amazon sorveglierà la casa volando da una stanza all’altra

C’è un nuovo dispositivo della famiglia Ring che si aggiunge ai videocitofoni intelligenti e alle videocamere per interni ed esterni ad individuare potenziali minacce alla propria abitazione.
Amazon ha infatti lanciato l’Always Home Cam, una sorta di piccolo drone dotato anch’esso di videocamera e capace di spostarsi nei diversi ambienti della casa.
Always Home Cam si muove del tutto in autonomia partendo da una base all’interno di cui si trova stabilmente e dove si ricarica, un po’ come i robot aspirapolvere che già oggi ci aiutano nelle pulizie domestiche.

Si attiva da solo

Il dispositivo non può essere guidato manualmente dalla distanza, ma deve essere programmato dal proprietario in modo tale da indicare quale percorso seguire nelle sue perlustrazioni casalinghe. Il padrone di casa però potrà osservare in diretta sull’app cosa viene registrato dalla videocamera. Il piccolo drone può essere attivato su richiesta, anche nel caso si volesse verificare di aver chiuso una finestra prima di uscire, oppure programmato per controllare l’abitazione quando il sistema di allarme Ring si attiva dopo aver registrato qualche movimento inconsueto. 

L’importanza del rumore

Always Home Cam registra solamente quando è in volo, mentre disattiva la sua fotocamera nel momento in cui ritorna nella sua base. Amazon ha anche precisato che il dispositivo quando si sposta fa un rumore facilmente distinguibile: non è possibile che possa riprendere le persone in casa senza che queste se ne accorgano. Il nuovo membro della famiglia Ring sarà disponibile a partire dal prossimo anno al costo di 250€.

Formazione

Google: aumenta ulteriormente la sicurezza account

Mantenere le informazioni al sicuro , dare alle persone il controllo che desiderano e trattarle in modo responsabile: queste sono i tre principi fondamentali su cui basa la sua strategia Google, finalizzata a proteggere i propri utenti.

Ecco tre nuove funzionalità per gli account

  • Privacy e sicurezza, controlli semplificati: presto sarà possibile gestire la cronologia delle posizioni direttamente negli spostamenti di Google Maps, aggiungendo o modificando velocemente i luoghi visitati.
  • Protezione attiva con avvisi di sicurezza ben visibili (nelle immagini qui sotto): quando viene rilevato un problema di sicurezza relativo all’Account Google viene mostrato un avviso nell’app di Google che si sta utilizzando, insieme alle indicazioni di risoluzione, senza bisogno di controllare l’email o ricevere altri avvisi sul telefono.
  • Assistente Google in Modalità Ospite per non salvare le interazioni: quando si vuole evitare che le interazioni con l’Assistente Google vengano salvate nel proprio account, si potrà attivare la Modalità Ospite attraverso un semplice comando vocale.

A questo si aggiunge una funzionalità che permette, semplicemente sottoponendo al dispositivo una domanda come “Il mio Google Account è protetto?”, di visualizzare le impostazioni relative a privacy e sicurezza.

Nell’occasione il gruppo di Mountain View sottolinea alcuni dei risultati raggiunti su questo fronte: oltre 4 miliardi dispositivi protetti con Navigazione Sicura, più di 100 milioni di tentativi di phishing bloccati da Gmail e oltre 500 miliardi di applicazioni scansionate ogni giorni da Play Protect.

Smartphone

Navigatori: le differenze tra Waze e Google Maps

Google Maps è l’app di navigazione che è ormai entrata nella nostra quotidianità, ma Waze sta diventando sempre più potente anche grazie al suo punto di forza unico: la community di 140 milioni di “wazer”, che contribuiscono allo sviluppo e all’aggiornamento delle mappe con continue segnalazioni sul traffico e percorsi alternativi.

Entrambe le apps sono sviluppate da Google: Big G, infatti, ha comprato Waze nel 2013 ma non ha mai deciso di integrarla dentro Maps, preferendo mantenere un’app separata per non perdere proprio la ricchezza della community. Eppure Google Maps ha dentro di sé un po’ di Waze come Waze include un po’ di Maps: le due app di navigazione si completano e potenziano a vicenda, in un connubio sconosciuto ai più ma efficacissimo.

Google Maps: i punti di forza

Happy Birthday Google Maps: 15 anni e non sentirli

Il punto di forza principale di Google Maps è l’ubiquità: ormai è difficile trovare un punto del mondo non coperto da Google Maps. E’ persino difficile trovare zone in cui non è disponibile Street View, visto che Google ha mandato in giro per il mondo i suoi esploratori con tutti i mezzi possibili, anche a piedi.

Negli ultimi anni Maps si è anche arricchita con uno strato di realtà aumentata,Live View, che è stato ulteriormente potenziato proprio pochi giorni fa. Non mancano su Maps le indicazioni sul traffico in tempo reale e le proposte di itinerari alternativi. Qui troviamo il primo punto di contatto tra Waze e Maps: buona parte delle segnalazioni su incidenti e rallentamenti che servono a Maps per formulare le indicazioni che troviamo sulla mappa provengono, infatti, proprio dai wazer.

Su Google Maps, poi, è possibile pianificare un viaggio completo grazie alle indicazioni relative non solo alle strade da percorrere in auto, ma anche ai mezzi pubblici locali ed al trasporto aereo e ferroviario.

Waze: i punti di forza

Istruzioni di guida, segnalazioni sul traffico e Carpool di Waze

Non si può dire Waze senza dire wazer: sono 140 milioni in 185 paesi del mondo e ogni mese effettuano oltre 60 milioni di segnalazioni su rallentamenti e incidenti stradali. Oltre mezzo milione di editor effettuano ogni mese oltre 53 milioni di modifiche alle mappe di Waze.

E qui di nuovo Waze e Maps hanno punti in comune: per modificare le mappe, infatti, gli editor possono usare anche le informazioni di Street View che sono utilissime a verificare la correttezza delle informazioni riportate sulle mappe.

Waze è disponibile in 56 lingue diverse, grazie al lavoro di 550 traduttori, ed è sempre aggiornato, grazie al feedback di 30 mila beta tester Android e 20 mila iOS.

Meglio Waze o Google Maps?

Google Maps e Waze, quindi, sono simili e differenti allo stesso tempo e si compenetrano migliorandosi a vicenda. Ma cosa è meglio scegliere, tra l’una e l’altra? Probabilmente è meglio usarle entrambe, così avremo il meglio che si può chiedere ad un’app di navigazione.

Smartphone

iPhone 12: ecco come sarà

Fonte Macitynet.it

Manca davvero poco alla presentazione degli iPhone 12 e iPhone 12 Pro.
La data di lancio è stata fissata per il 13 Ottobre, come evidenziato dall’invito ufficiale sottostante.

L’invito

L'Apple Event invita in pieno per la presentazione del 13 ottobre di ... l'iPhone 12, sicuramente?

Premessa: il nome dell’iPhone 2020

L’iPhone 12 sarà l’erede di iPhone 11  ma con una importante novità: non ci sarà solo un modello, ma due. Uno con il classico schermo da 6,1 pollici e uno con schermo da 5,4 pollici, totalmente nuovo nel panorama degli smartphone della Mela.

iPhone 12, tutto quello che sappiamo sugli iPhone 2020

iPhone 12

Il modello da 6,1 pollici va considerato a tutti gli effetti il successore dell’attuale iPhone 11. Come quest’ultimo è una versione semplificata, con meno funzioni e più economica di iPhone 11 Pro, anche iPhone 12 sarà un prodotto più conveniente ed economico di iPhone 12 Pro anche se condividerà con il fratello maggiore molte componenti, a cominciare dal processore.  Avremo però per la prima volta su questa gamma non più un LCD ma uno schermo OLED Super Retina Display, 4 GB di RAM, supporto 5G. Al momento si pensa che il comparto fotografico possa avere due fotocamere sul posteriore con tecnologie sostanzialmente simili a quelle di iPhone 11, come descritto più avanti.

iPhone 12 a confronto
In questa immagine che viene da Macrumors, vediamo un confronto dimensionale tra tutti i più recenti iPhone inclusi i futuri iPhone 12 e iPhone 12 mini

iPhone 12 Mini

La vera novità sarà l’ iPhone 12 da 5,4 pollici, con l’unica differenza dello schermo che avrà una diagonale molto interessante in rapporto alle dimensioni. Fisicamente dovrebbe essere identico ad iPhone 8, ma visto che qui parliamo di uno schermo senza bordi il display sarà appunto più grande. La sua missione dovrebbe essere quella di raccogliere gli utenti interessati ad avere un telefono moderno ma facilmente tascabile.

iPhone 12, ecco come sarà il nuovo telefono top di Apple nel 2020
Il confronto dimensionale realizzato da Macrumors che mostra quanto sarebbe piccolo iPhone 12 mini a confronto con iPhone 11 Max

Va detto che iPhone 12 mini con schermo da 5,4 pollici non dovrebbe essere un telefono super economico; anche qui infatti avremo uno schermo oled  Super Retina Display. Oggi, lo ricordiamo, iPhone 11 ha un display LED e non OLED e proprio sugli schermi della nuova gamma Apple punterebbe molto per distinguersi. Come per iPhone 12 il corpo sarà in alluminio, avrà una doppia camera posteriore e il supporto al 5G.

iPhone 12 Pro

Il vecchio iPhone 11 Pro sarà sostituito da un iPhone 12 Pro che dovrebbe avere uno schermo da 6,1 pollici, più grande dello schermo da 5,8 pollici di iPhone 11 Pro Max a tecnologia OLED, XDR e con supporto Pro Motion e una profondità di colore 10 bit. Completano la configurazione ben 6 GB di RAM e il nuovo processore A14. In questo caso, però, il reparto fotografico potrebbe avere tre sensori sul retro, con il sistema di scansione LiDAR già visto su iPad Pro 2020.

Tutto su iPhone 12 e iPhone 12 Pro svelati nomi, modelli, specifiche e prezzi
iPhone 12 Pro Max

iPhone 12 Pro Max sarebbe, invece, il successore di iPhone 12 Pro Max, pur incrementando la diagonale del display, che passerebbe così da 6,5 a 6,7 pollici. A livello di caratteristiche tecniche iPhone 12 Pro Max condividerebbe quasi tutto con il modello Pro da 6,1 pollici, sia a livello di schermo, che di processore e di fotocamere. Anche in questo caso, naturalmente, non mancherebbe il supporto 5G. Si tratterebbe con lo schermo più grande mai rilasciato da Apple.

Tecnologia di iPhone 12

La tecnologia di base di tutti gli iPhone 12 sarà la stessa. Stesso processore, stessi chip secondari, stessa velocità. Dovrebbero cambiare memoria RAM e capacità di archiviazione.

A14, il processore di iPhone 12

Tutti i diversi modelli di iPhone 12 dovrebbero condividere lo stesso processore. Come è naturale che sia, la prossima lineup sarà dotata di un nuovo chip A14. Storicamente Apple presenta un nuovo chip per ogni nuova generazione di iPhone, ed è praticamente sicuro che l’attuale A13 verrà sostituito dal chip A14. Questa CPU è stata inusualmente anticipata dalla presentazione di iPad Air che quindi ha svelato molto quel che c’è da sapere di questa componente e risulta essere più veloce del precedente del 20%.

Fotocamere iPhone 12

Con iPhone 11 e 11 Pro Apple ha fatto un passo in avanti notevole sul campo della multimedialità. Probabilmente iPhone 12 continuerà su questa linea che si presenterà con sensori da 64 megapixel per tutte le fotocamere principali. Un aspetto rilevante dal punto di vista tecnico è la presenza o meno di un sensore LiDAR.

Apple interessata alla tecnologia dei sensori 3D per fotocamera di Sony?
La nuova fotocamera sarà uno dei punti di forza di iPhone 12

Supporto 5G

Tra le altre caratteristiche di iPhone 12 si scommette già sul supporto della tecnologia 5G. Su questo Apple sembra in ritardo rispetto a molti altri concorrenti, che hanno iniziato con una generazione di anticipo a scommettere sull’impiego di tale tecnologia.

WiFi

Ancora, iPhone 12 dovrebbe supportare il nuovo standard WiGig per le reti WIFI a 60GHz, diverso per specifiche e modalità di funzionamento dai collegamenti Wi-Fi tradizionali che tutti utilizzano e conoscono. Invece di funzionare sulle bande da 2,4GHz e 5GHz delle reti senza fili classiche, funziona sulla banda dei 60GHz per offrire prestazioni sensibilmente superiori, con bassa latenza e velocità multi gigabit, in linea teorica fino a 10 Gpbs e anche oltre.

Porta Lightning

In molti scommettono sul tramonto della porta Lighting. Sia tratterebbe di una scelta coerente con quanto fatto con iPad Pro che ha ormai perso la porta Lighting da due generazioni. Piuttosto Apple starebbe preparando l’addio ad ogni porta con iPhone 13. A quel punto niente più “buchi” dentro alla chassis. Al posto del connettore con inserimento di uno spinotto dovremmo avere il debutto dello smart connector anche su iPhone.

Touch ID

Rumor di fine 2019, dunque certamente non troppo precisi, avrebbero voluto il modello top di iPhone 2020 con frontale tutto schermo, completamente privo di notch, con sensore per il rilevamento impronte Touch ID integrato direttamente nel display. Questa tecnologia, al contrario di quanto si pensava, potrebbe essere in futuro messa in disparte per dare il passo al lettore di impronte digitali integrato nel tasto laterale, qualche cosa che si è visto in iPad Air. Al momento nessuno si è azzardato a pensare che anche iPhone 12 possa avere questa funzione, ma non è per nulla da escludere che possa arrivare successivamente,. Attualmente quindi restiamo ancorati alla previsione che vuole il Touch ID non presente, e con un notch frontale.

notch“, la rientranza di colore nero presente nella parte alta del display dello smartphone e che dal settembre del 2017 vediamo sulla maggior parte dei dispositivi. Lanciata come una novità da Apple con l’iPhoneX , la tacca è comparsa ben presto anche sui dispositivi Android.

iPhone 2020 potrebbe essere così

Batteria

Apple dovrebbe modificare in maniera sensibile, rispetto a quanto accaduto fino ad oggi, anche l’assetto delle batterie. Secondo alcune informazioni che derivano dai laboratori di certificazione, iPhone 12 dovrebbe una batteria più piccola, ma più performante della precedente.

 iOS 14

Ovviamente, tutti i modelli di iPhone 12 arriveranno sul mercato con la versione di iOS 14. Tantissime le novità che il nuovo sistema operativo porterà con sé.

Le 10 novità iOS 13 più importanti

Quanto costerà iPhone 12? 

Passando al capitolo prezzi, è probabile che questi si mantengano più o meno in linea con quelli dei dispositivi attuali. Come riferimento, l’iPhone 11 è uscito al prezzo di 839€,l’iphone 11 Pro a1189€ e l’iPhone11 Pro Max a 1289€.

Software

La prossima versione di Microsoft Office non richiederà un abbonamento

Microsoft Office 2021 sarà disponibile anche come acquisto una tantum, senza la necessità di un abbonamento: la nuova versione di Microsoft Office per Windows e Mac in arrivo il prossimo anno non richiederà più un abbonamento.

Microsoft ha confermato che la nuova versione di Office in arrivo il prossimo anno sarà nuovamente disponibile anche come acquisto una tantum, ovvero basterà acquistare la licenza senza alcun abbonamento.

Negli ultimi anni, la società ha spinto il suo pacchetto Microsoft 365 (ex Office 365) basato su abbonamento, come un modo per ottenere l’accesso alla sua suite di produttività che include Word, Excel, PowerPoint e Outlook, nonché Exchange, SharePoint e Skype for Business.

Comunicati stampa
Microsoft Office 2021

Alcune di queste app possono essere utilizzate gratuitamente online tramite un account Microsoft, ma gli utenti non possono installarle sul proprio computer, cosa che invece è possibile fare con un abbonamento a Microsoft 365. La crescente tendenza all’offerta di software in abbonamento aveva lasciato molti utenti preoccupati che Office 2019 sarebbe stata l’ultima versione disponibile per l’acquisto una tantum, ma a quanto pare l’azienda riproporrà questa versione.

Microsoft deve ancora condividere altri dettagli sulla prossima versione di Microsoft Office per Mac, quindi non conosciamo ancora il prezzo o la data esatta di rilascio.

Formazione

I migliori servizi per salvare (gratis) i file online.

C’era una volta il floppy disk che dopo tanto lavoro lasciò il testimone al CDRom, che a sua volta lo affidò al DVD; successivamente arrivarono le chiavette USB e gli hard disk esterni.
La storia dell’archiviazione dati è fatta da un lungo processo di miniaturizzazione che porterà al dissolvimento del supporto esterno.

Il futuro dell’archiviazione dei documenti di testo, delle immagini, dei video e di qualunque altra tipologia di file passa, infatti, dalla nuvola, o, per essere più precisi, dai molteplici servizi di cloud storage oggi esistenti.
Il cloud storage è un tecnologia che permette di conservare dati su computer tramite internet.
Un tempo visti con diffidenza, oggi i servizi di cloud storage online sono sempre più utilizzati e apprezzati, merito di un accresciuto livello di sicurezza informatica e di una maggiore duttilità.
In questa guida vi segnaleremo i maggiorni cloud storage gratis, mediante i quali sarà sempre possibile avere con sé i file personali, indifferentemente se si utilizza il PC di lavoro, il laptop personale o uno smartphone.

Google Drive

Legato a doppio filo all’account Google e Gmail, Google Drive è il servizio di cloud storage lanciato dall’azienda di Mountain View nel 2012. Nato inizialmente come uno dei tanti esperimenti di Big G, è oggi parte fondamentale dei servizi Google, tanto da poterlo definire come l’architrave su cui regge l’intera infrastruttura. Al momento della creazione di un account Google (la casella di posta elettronica con Gmail, per intendersi) si riceveranno automaticamente 15 gigabyte di spazio di archiviazione cloud gratis. Nel caso di Google, però, i gigabyte non sono tutto: legati al servizio di cloud storage, infatti, troviamo tutti gli altri servizi della galassia Big G. Mail e allegati di Gmail, ad esempio, saranno archiviati nella stessa porzione di nuvole, così come i file creati con suite di Google.
Nel caso in cui i 15 gigabyte non dovessero bastare, si può decidere di attivare uno dei piani a pagamento: si parte da 2 euro al mese per 100 gigabyte fino ad arrivare a 300 euro al mese per 30 terabyte.

Come usare Google Drive
Drive, cloud storage multipiattaforma di Google

La procedura per salvare i file su Google Drive è semplice e immediata. Inizialmente si scarica il programma/software sul proprio dispositivo (computer, smartphone o tablet) e si gestisce lo spazio cloud come se fosse un normale disco rigido: si creano cartelle e sottocartelle e si archiviano i file come meglio si vuole. I file saranno accessibili sempre e dovunque: tutto quello che serve sarà una connessione ad Internet. Su computer (sia Windows sia macOS) il client creerà una cartella “speciale”: tutto ciò che sarà trasportato al suo interno (sia file, sia altre cartelle) sarà automaticamente salvato anche all’interno dello spazio cloud. In questo modo l’archiviazione sulla nuvola sarà semplice e immediata come salvare file sul proprio disco rigido o chiavetta USB.

Dropbox

Il veterano dei servizi di cloud storage, Dropbox resta ancora oggi uno dei servizi cloud storage gratuiti più conosciuti e utilizzati sul mercato. Rispetto ad altri concorrenti non offre molto spazio inizialmente – alla creazione dell’account si otterranno “appena” 2 gigabyte per l’archiviazione dati gratis – ma grazie ad alcuni trucchi Dropbox è possibile ottenere spazio aggiuntivo senza dover pagare. Completando il tutorial iniziale; seguendo l’azienda su Twitter; collegando gli account social al servizio di cloud storage gratis e invitando gli amici a iscriversi a Dropbox si verrà premiati con 500 megabyte di spazio gratuito (sino a un massimo di 16 gigabyte) che si andrà a sommare ai 2 gigabyte iniziali. Nel caso non dovesse essere ancora sufficiente, si può sottoscrivere il piano a pagamento e avere 1 terabyte di spazio al costo di circa 8 euro al mese (per le aziende e i professionisti sono previsti piani tariffari ad hoc). Sottoscrivendo il piano Pro, inoltre, si potranno modificare file di testo, presentazioni e file Excel direttamente online grazie all’integrazione con Office 365; sarà possibile proteggere l’accesso ai file con password e cancellare il contenuto dell’app nel caso si dovesse smarrire lo smartphone o tablet.

Come utilizzare Dropbox
Cloud Storage Dropbox

Il funzionamento di Dropbox è molto simile a quello visto con Google Drive. Per iniziare ad archiviare file nella nuvola sarà sufficiente scaricare il software (disponibile per Windows, macOS, iOS, Android, Linux) ed iniziare a sincronizzare i file che più interessano: da smartphone si dovranno creare cartelle e sottocartelle all’interno delle quali salvare documenti e foto, mentre su PC sarà sufficiente trasportare tutti i file che si vogliono salvare online all’interno della cartella “Dropbox” creata in seguito all’installazione del client. Tutti i file, ovviamente, saranno accessibili sempre e da qualunque dispositivo dotato di connettività alla Rete.

Microsoft OneDrive

Parte integrante di Windows 10 (il client si trova già preinstallato), OneDrive è il servizio di cloud storage gratis creato da Microsoft. Con i suoi 5 gigabyte di spazio (in calo rispetto ai 15 gigabyte offerti inizialmente) è tra i servizi più “generosi” sotto questo punto di vista. Per poter utilizzare OneDrive è necessario essere iscritti a uno dei portali della “galassia Microsoft” (Outlook, Live, Hotmail): il suo punto di forza, infatti, è l’integrazione con gli altri software e servizi online realizzati dalla casa di Redmond. Navigando all’interno del proprio spazio OneDrive, tanto per fare un esempio, sarà possibile creare e modificare file di testo, presentazioni e file Excel accedendo direttamente alle web app di Office online.

Microsoft OneDrive
OneDrive, cloud storage multipiattaforma di Microsoft

Si potranno sincronizzare e condividere i file tra più dispositivi in maniera semplice e veloce. Per salvare file online da PC sarà sufficiente trasportare i dati direttamente nella cartella OneDrive: sarà poi il client, attivo in backgroud, a occuparsi della sincronizzazione. Su smartphone, invece, gli utenti potranno creare manualmente cartelle e salvare file, mentre le foto saranno automaticamente sincronizzate su OneDrive senza andare a incidere, però, sullo spazio di archiviazione a disposizione dell’utente.

Apple iCloud Drive

Inizialmente pensato per i soli utenti della mela morsicata, ma oggi disponibile anche per gli utenti Windows, Apple iCoud è il servizio di cloud storage nel quale trovano spazio i backup dei vari iPhone e iPad e degli altri dispositivi dell’azienda californiana. Non solo: grazie al client iCloud Drive, infatti, sarà possibile sincronizzare sulla nuvola le cartelle che più si preferiscono (incluse Scrivania e Documenti, solitamente le più “affollate”) semplicemente spostandole all’interno della cartella “iCloud Drive” presente nel Finder.

Apple iCloud Drive
Apple iCloud Drive, il cloud storage della Apple

Grazie al proprio account Apple (lo stesso utilizzato per scaricare le app dall’App Store con l’iPhone, tanto per intendersi) si avrà a disposizione uno spazio gratuito di 5 gigabyte (in parte occupato, però, dai file del backup iPhone) nel quale poter salvare documenti, fogli di lavoro, immagini, video e ogni altra tipologia di file. Grazie all’integrazione con gli altri servizi e software Apple, gli utenti potranno modificare documenti direttamente nel cloud sia da PC macOS o Windows, sia dai dispositivi mobili iOS. Nel caso in cui lo spazio non dovesse bastare, si può dare uno sguardo ai piani a pagamento (si parte da 0,99 euro al mese per 50 gigabyte aggiuntivi sino ai 19,99 euro al mese per 2 terabyte di spazio cloud aggiuntivo).

Mega

Creato da Kim DotCom (programmatore di origine tedesca divenuto famoso per il servizio di file sharing illegale MegaVideo), Mega si propone come uno dei servizi di cloud storage gratuito più sicuri e conveniente. Dopo aver creato il proprio account, infatti, si avranno a disposizione ben 50 gigabyte di spazio per l’archiviazione senza necessità di pagare alcunché. Grazie ai client per computer e smartphone, i file saranno accessibili da sistemi Windows, macOS, Linux, iOS, Android e Windows Phone. A facilitare ulteriormente la vita degli utenti, poi, troviamo le estensioni per Chrome e Firefox, che consentono di caricare file nel nostro “pezzo” di nuvola direttamente dal browser. Nel caso in cui lo spazio non dovesse bastare, si può sottoscrivere uno dei piani a pagamento (a partire da 99 euro annue per 500 gigabyte di spazio cloud).

Mega cloud storage
Mega cloud storage

La caratteristica più interessante di Mega, però, non è tanto lo spazio di archiviazione gratis quanto il focus sulla sicurezza. Il codice sorgente del servizio è open source e messo liberamente a disposizione di utenti e sviluppatori, mentre tutti i file saranno protetti da crittografia end-to-end: ciò consente di proteggere i documenti di testo, immagini, video. Le informazioni saranno crittografate già una volta archiviate nella cartella “Mega” del nostro computer, saranno inviate attraverso connessioni protette e saranno archiviate nella loro “forma crittografica”: solo l’utente avrà a disposizione la chiave per decrittare le informazioni. Se, da un lato, ciò permette di proteggere i propri file, dall’altro pone dei rischi non da poco: nel caso si dovesse perdere la versione decrittata, infatti, sarà impossibile recuperare l’originale dal servizio di cloud storage.

Conclusioni

Le indicazioni proposte in questo articolo sono indicate per una copia di sicurezza per uso privato. Per le aziende, invece, sono previste soluzioni professionali molto interessanti, che rivoluzioneranno il modus operandi.
Il personale di Enjoy System è a tua disposizione per approfondire il concetto di cloud storage ed in generale della digitalizzazione aziendale.

Hardware

Le migliori multifunzione del 2020

Le stampanti multifunzione sono dispositivi pratici e comodi da usare per stampare, scannerizzare e fotocopiare in base alle proprie esigenze personali o aziendali; è importante verificare una serie di caratteristiche tecniche prima di scegliere il modello giusto.

Quale stampante multifunzione comprare?

Per la scelta di quale stampante acquistare con opzione multifunzione è necessario tenere conto di alcuni aspetti, a partire ovviamente dal prezzo.
A meno di 150 euro sono disponibili dispositivi piuttosto efficienti, con un buon rapporto qualità-prezzo. Per prestazioni superiori, però, bisogna prestare attenzione alla qualità della stampa, alla velocità e ai formati supportati, ossia a multifunzione di fascia medio/alta con un costo al di sopra dei 150 euro.
In questo articolo faremo una distinzione tra i modelli economici con un prezzo fino a 150 euro e modelli più evoluti con un costo superiore.

Nella scelta, bisogna considerare l’uso che ne faremo, se ad esempio aziendale o domestico e come verremo collegarla ai nostri computer ( connettività Wireless, con cavo Ethernet, Wi-Fi Direct o Bluetooth).
La presenza di un display touchscreen e di apposite applicazioni per gestire la macchina dallo smartphone o dal tablet, inoltre, possono essere determinanti nella scelta del modello che fa per noi.
Da non sottovalutare, infine, la presenza del sistema ADF, con il quale scannerizzare contenuti in modo automatico senza dover inserire i fogli singolarmente.

Le migliori stampanti multifunzione economiche

A meno di 150 euro si possono trovare modelli semplici ma funzionali, adatti a chi deve usare poco il dispositivo per stampare, scannerizzare e copiare dei fogli non troppo di frequente, tipico dell’utilizzo domestico.
Ecco quali sono alcune delle migliori stampanti multifunzione economiche in commercio da acquistare.

HP DeskJet 2630

Stampante multifunzione entry level tra le meno costose sul mercato, la HP DeskJet 2630 è un dispositivo semplice da utilizzare, compatto per ottimizzare lo spazio e utile in diverse occasioni. Tra le funzionalità di questo modello, ci sono le opzioni di stampa, scanner e copia, con sistema a inchiostro istantaneo, collegamento tramite cavo USB e sistema Wi-Fi Direct. Al suo interno c’è una memoria da 512MB, con funzioni facili da gestire dal pratico pannello laterale, con sistema di installazione automatica plug&play e app HP Smart scaricabile da Google Play Store e App Store, attraverso la quale sincronizzare la stampante con i profili social, i servizi cloud e la fotocamera dello smartphone.

HP DeskJet 3760

Tra le migliori stampanti multifunzione economiche c’è la HP DeskJet 3760, progettata appositamente per garantire tutte le funzionalità principali ad un prezzo contenuto per un uso soprattutto domestico; è in grado di stampare e scannerizzare fronte/retro, si collega rapidamente e in modo automatico al PC grazie al sistema plug&play, inoltre attraverso l’app HP Smart è possibile condividere i file dai social network, dalla fotocamera del telefono e dai principali servizi di cloud storage. Questa stampante HP si collega al PC tramite cavo USB, dispone del modulo Wi-Fi e del sistema Wi-Fi Direct, è dotata della funzione per le fotocopie e include 2 mesi di abbonamento al servizio HP Instant Ink. 

HP OfficeJet 6950

Economica ma valida è un ulteriore modello HP OfficeJet 6950, un dispositivo a getto d’inchiostro con funzionalità di scanner, stampa e fotocopiatrice, ideale per chi non vuole spendere troppo. Questo apparecchio è compatto e abbastanza leggero, si possono inviare fax e collegare la stampante a internet tramite Wi-Fi Direct, con uno schermo touchscreen per impostare le funzionalità e supporto per i fogli con formato A4. La HP OfficeJet 6950 ha una RAM da 1GB, può stampare fronte/retro con una risoluzione massima di 4800×1200 DPI e con HP Instant Ink è possibile risparmiare inchiostro e ricevere le cartucce a domicilio.

HP LaserJet Pro M28A

Un prodotto con un buon rapporto qualità-prezzo è senz’altro la HP LaserJet Pro M28A, una stampante multifunzione in bianco e nero ideale per chi ha bisogno di stampare foto a colori. Moderna, compatta e leggera, questa multifunzione HP copia, scannerizza e stampa con collegamento al PC tramite USB, con un caricatore da 150 fogli e una capacità fino a 8 mila pagine al mese. È presente un pratico pannello LED, una memoria da 32MB e la funzione di autospegnimento, è compatibile con Windows, macOS e Linux con supporto per i fogli A4, A5, A6 e le buste di formato DL e C5.

Xerox B215

Anche la Xerox B215 è una macchina da considerare per chi vuole comprare una stampante multifunzione a meno di 150 euro. Questo modello è compatibile con i fogli A4 con una velocità di 30 ppm, ha le funzioni di stampa, scanner, copia e fax, con un display touchscreen per gestire tutti i comandi principali e collegamento tramite USB con il PC. Ovviamente la stampante è anche Wireless, con opzione Wi-Fi Direct per la connessione immediata e la sincronizzazione anche da smartphone e tablet, mentre all’interno c’è un processore con 256MB di memoria e frequenza di 0.6 GHz, con supporto per Windows, Linux e macOS.

Le migliori stampanti multifunzione sopra 150 euro

Con un budget più elevato, al di sopra dei 150 euro, si possono trovare macchine più evolute e adatte anche a un utilizzo intensivo, ad esempio per piccole e medie imprese o quando si vogliono prestazioni di stampa superiori rispetto ai prodotti entry level. Queste sono alcune delle migliori stampanti multifunzione di fascia medio/alta disponibili sul mercato.

Brother 2710DW

Salendo di prezzo, una buona stampante multifunzione di fascia media è senza dubbio la Brother 2710DW, un modello perfetto per la casa e l’ufficio, le attività commerciali e i professionisti. Il dispositivo propone la funzionalità di stampa laser monocromatica in bianco e nero con opzione fronte/retro, può caricare fino a 250 fogli con sistema automatico ADF da 50 fogli e viene proposta con un toner in dotazione. La stampante è cablata e dispone del sistema Wi-Fi Direct per collegarla con device mobili usando la rete Wireless, è compatibile con Windows, Linux e macOS e offre una stampa di buona qualità con un funzionamento piuttosto silenzioso.

Canon Pixma TS8351

La Canon Pixma TS8351 è una stampante multifunzione versatile e adatta a diversi contesti, garantisce un buon rapporto qualità-prezzo e una serie di funzionalità indicate per qualsiasi attività di stampa, scannerizzazione e copia. Il funzionamento è tradizionale con sistema a getto d’inchiostro, il design è compatto e non manca un comodo display touchscreen per le impostazioni, con modulo Wi-Fi e app Canon Print per la connessione a distanza con smartphone e tablet. La Canon Pixma può stampare anche adesivi su supporti rigidi come DVD e CD, ha una risoluzione fino a 4800×1200 DPI e supporta vari tipi di inchiostro, è compatibile con Mac e PC Windows e dispone anche del Bluetooth per l’accoppiamento automatico.

HP OfficeJet Pro 7740

Una delle stampanti multifunzione migliori di fascia medio/alta è la HP OfficeJet Pro 7740, progettata appositamente per stampare a colori e supportare anche grandi formati. Si tratta di un modello a getto d’inchiostro compatibile anche con fogli A3 e A3+, in grado di scannerizzare e copiare, con un doppio caricatore per le pagine con una capacità fino a 250 fogli ciascuno, opzione di stampa fronte/retro e display touchscreen per i comandi. Il collegamento avviene tramite USB, altrimenti si può connettere alla rete in modo Wireless o con un cavo Ethernet, con installazione automatica per macOS e Windows.

HP OfficeJet Pro 9020

Tra le stampanti multifunzione migliori in commercio c’è il modello HP OfficeJet Pro 9020, un device affidabile per la casa o l’ufficio con tantissime funzionalità e opzioni diverse. Questo dispositivo a getto d’inchiostro stampa, scannerizza e fotocopia, si possono mandare fax e collegare la macchina direttamente alla connessione Wireless, con Wi-Fi Direct e cavo USB in dotazione. Non mancano due mesi di abbonamento al programma HP Instant Ink, per ricevere le cartucce in casa in base alle proprie esigenze. Il dispositivo supporta il formato A4, ha il display touchscreen e si può scaricare l’app HP Smart, con velocità di stampa di 24 pagine al minuto e memoria da 512MB.

Brother 2750DW

Un modello professionale per chi ha bisogno di un’ottima stampante multifunzione avanzata è la macchina Brother 2750DW, un dispositivo con sistema di stampa laser, scansione fronte/retro automatica, fotocopiatrice e opzione dedicata per i fax. Viene proposta con un toner in dotazione incluso, per stampare fino a 1.200 pagine senza utilizzare le proprie cartucce, con una velocità fino a 34 ppm e sistema di caricamento automatico dei fogli A4 fino a 50 pagine. La connettività è USB e Wireless, con funzione Wi-Fi Direct e tecnologia NFC per la stampa immediata da smartphone e tablet, con un pratico schermo touchscreen per i comandi digitali e una memoria di 256MB.

Formazione

Crescono le richieste di riscatto per file sottratti o criptati

Tra gli ultimi attacchi degli hacker spiccano quello che ha colpito Luxottica e l’Università di Tor Vergata. Attacchi che sono solo la punta dell’iceberg e confermano la permeabilità delle infrastrutture digitali. «Cresce la sofisticatezza degli attacchi, con tecniche che rendono sempre più complessa l’identificazione dei cybercriminali e che mettono in pericolo anche gli utenti più esperti» spiega Carlo Mauceli, National Digital Officer di Microsoft Italia. La multinazionale ha presentato il «Digital defense report 2020» che analizza le principali minacce informatiche a livello globale riscontrate nel corso dell’ultimo anno.

Il report evidenzia una chiara preferenza per determinate tecniche di attacco, con un significativo aumento di interesse verso il furto di credenziali e i ransomware, oltre a un crescente focus sull’IoT (Internet of Things) e a uno sfruttamento dell’emergenza Covid-19 sia per colpire organizzazioni sanitarie, sia in termini più trasversali per far leva sui “remote workers” e accedere ai patrimoni informativi aziendali.

Il ransom malware, o ransomware, è un tipo di malware che blocca l’accesso ai sistemi o ai file personali degli utenti e chiede il pagamento di un riscatto per renderli nuovamente accessibili

Nel 2019 Microsoft ha bloccato oltre 13 miliardi di e-mail nocive e sospette, un miliardo delle quali conteneva Url appositamente creati per lanciare attacchi di phishing volti al furto di credenziali. «Una tendenza sempre più diffusa anche in Italia, dove cresce il phishing, approfittando della curiosità umana e del bisogno d’informazione.

Ransomware explained: How it works and how to remove it | CSO Online

Secondo il Rapporto Clusit 2020, nel nostro Paese il “phishing/social engineering” è cresciuto nel 2019 del +81,9% rispetto al 2018.
I cybercriminali cavalcano spesso la notizia e lo hanno fatto anche in materia Covid-19, sviluppando attacchi di social engineering con un picco proprio a marzo, facendo leva sull’ansia collettiva e sull’affollamento di informazioni che rende più facile cliccare erroneamente link nocivi»-

Anche in Italia le richieste di riscatto per file criptati o sottratti sono in crescita e rappresentano una delle principali paure degli executive. Purtroppo, si tratta di criminali che sanno quando muoversi e approfittano di festività e vacanze o di fasi delicate nella vita delle aziende che le rendono più inclini a pagare, per esempio per non interrompere i cicli contabili. E anche in questo caso abbiamo riscontrato uno sfruttamento dell’emergenza sanitaria, che ha fatto presupporre che ci fosse più disponibilità a pagare rapidamente per non complicare situazioni già difficili. Spesso i criminali si sono mossi con una rapidità disarmante, arrivando a ricattare interi network aziendali nel giro di 45 minuti.

Occorre sempre più una strategia chiara accompagnata da investimenti in cultura, formazione e risorse economiche, altrimenti, difficilmente, si riuscirà ad uscire da questo quadro.

Il personale di Enjoy System è formato per prevenire queste problematiche.
Per qualsiasi dubbio o chiarimento, contattaci.

Rubrica Impara con Enjoy
Formazione

Rubrica “Impara con Enjoy”: Fidarsi si, ma non troppo

Qualcuno di voi potrebbe pensare e potrebbe considerare che sono dei perfetti idioti tutti coloro che lavorano, pronti, se non addirittura smaniosi,  di cedere ogni segreto che detengono.

Invece la gente non è stupida o priva di buon senso, noi come esseri umani siamo tutti vulnerabili ai raggiri perché tendiamo a fidarci immotivatamente se manipolati in una certa maniera.

L’ingegnere sociale anticipa sospetti e resistenze ed è sempre pronto a ribaltare la sfiducia in fiducia, se è in gamba programma l’attacco come se fosse una partita a scacchi, anticipando le domande che il bersaglio può porgli in modo da avere sempre la risposta pronta . 

Una delle tecniche più classiche prevede di accattivarsi la fiducia della vittima.

Cose di tutti i giorni

Pensate adesso a come vi comportereste se qualcuno, che non conoscete, vi chiedesse qualcosa, se arriva alla porta un estraneo “tutto stracciato” non lo fareste entrare, se invece è ben vestito, con le delle belle scarpe, ben pettinato, modi educati e un sorriso sulle labbra sarete meno sospettosi, forse è un serial killer, però siete disposti a fidarvi di lui perché ha un bell’aspetto e non brandisce una pistola o un coltello.

Al lavoro le persone ci pongono di continuo delle domande: “hai l’indirizzo email di questo tizio?” “Dov’è l’ultima versione dell’elenco clienti?” “Chi è responsabile di questa parte del progetto?” “Ti prego, mandami l’ultimo aggiornamento del progetto” “Mi servirebbe la nuova versione del codice sorgente”…Guarda un po’: certe volte quelli che fanno richieste del genere sono colleghi o conoscenti, persone che lavorano in un altro ramo d’azienda o almeno sostiene di farlo. Ma se l’informazione fornita è importante e sembrano essere al corrente delle procedure, allora allarghiamo la cerchia della fiducia, e concediamo tutti contenti quel che chiedono.

Certo possiamo avere un’indecisione, chiederci come mai uno di un certo reparto ha bisogno di vedere i nuovi piani del prodotto di un altro reparto , perciò gli facciamo un altro paio di domande però se le risposte sono sensate, i modi rassicuranti, allora abbassiamo la guardia torniamo la nostra naturale predisposizione fiduciosa e facciamo il possibile per soddisfarlo.

E qui l’ingegnere sociale: HA GIA’ VINTO.

Cosa può fare un imprenditore?

Il nostro consiglio è quello di sensibilizzare i propri dipendenti e di far conoscere l’esistenza di queste tecniche, sapere come agiscono gli Ingegneri sociali: questo aiuterà gli addetti ai lavori a non divulgare informazioni che sembrano innocue ai malintenzionati.

Nella prossima rubrica vi racconteremo un fatto realmente accaduto, di come un ingegnere sociale ha ottenuto un telefono grazie ad un paio di telefonate, senza realmente pagarlo.

Buona navigazione, Enjoy.

Tech

A ciascuno il suo smartwatch

i migliori smartwatch del 2020

Gli orologi dell’Apple dominano il settore da anni in termini di vendite, lasciando ai concorrenti le briciole. Il mercato degli smartwatch si è recentemente arricchito con i nuovi Watch SE e Watch Serie 6. In realtà però i modelli da poter acquistare sono tantissimi e realizzati dai brand più disparati. Occorre dunque conoscere alcuni aspetti fondamentali che rappresentano le basi di questi dispositivi, al fine di poter operare una scelta quanto più consapevole possibile.

C’è però un aspetto da sottolineare: mentre gli Apple Watch vanno utilizzati di fatto solo in abbinata agli iPhone, gli altri smartwatch possono essere utilizzati indifferentemente accoppiati a smartphone Android o iOS. La cosa più logica dunque è senza dubbio quella di scegliere l’orologio smart che offre le funzioni più vicine alle proprie esigenze.

Le funzionalità legate alla salute

Una funzionalità molto apprezzata dagli utenti è la possibilità di monitorare il battito cardiaco; alcuni modelli recenti, poi, possono spingersi anche a misurare la pressione sanguigna, l’ossigenazione del sangue e addirittura effettuare un ECG (elettrocardiogramma), come l’Apple Watch Serie 6.
Si tratta di funzioni decisamente utili ma che vanno utilizzate con la massima cautela. Pensare di sostituire un normale controllo medico con i dai raccolti da questi orologi è un errore da non commettere.

Il business dei cinturini

Un altro aspetto che decreta il successo degli smartwatch è il fatto di essere sempre più simili agli orologi veri e propri, diventando dunque un accessorio imprescindibile del proprio abbigliamento. In tal senso un ruolo fondamentale è ricoperto dai cinturini, attorno ai quali si è sviluppato un business enorme. Apple Watch ha fatto scuola, essendo il modello più personalizzabile presente sul mercato, con una quantità di cinturini letteralmente smisurata (sia realizzati dal gigante californiano che da aziende terze) che vanno scelti compatibili con un meccanismo di aggancio di cinturini che Apple ha brevettato. Ci sono invece smartwatch che hanno un aggancio per i cinturini da 22 mm (millimetri), ovvero identico a quello degli orologi classici. Con questi modelli è possibile dunque utilizzare i normali cinturini degli orologi, acquistabili ad esempio il gioielleria o bigiotteria. Un vantaggio che spesso si concretizza in un importante risparmio economico.

I migliori smartwatch 2020

Chiariti questi aspetti preliminari, è il momento di passare alla nostra selezione. Abbiamo scelto quattro modelli di smartwatch che, allo stato attuale, riteniamo essere i migliori del mercato. Provvederemo ovviamente ad aggiornare costantemente la lista a seconda di ciò che verrà presentato nel corso dei mesi.

Apple Watch Serie 6
(il migliore per i possessori di iPhone)

In questo caso la scelta è molto semplice. Chi possiede un iPhone e vuole uno smartwatch deve guardare agli Apple Watch. In particolare ci sentiamo di consigliare l’ultimissimo modello, ovvero il Serie 6. Da un punto di vista estetico cambia molto poco rispetto alla generazione precedente, mentre sono diverse le novità legate alle funzioni software, con particolare riferimento al settore della salute.

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Apple Watch Serie 6 è infatti in grado di misurare l’ossigenazione del sangue (tema estremamente attuale in relazione al Covid-19), funzionalità che si aggiunge al monitoraggio del battito cardiaco e alla possibilità di effettuare un ECG (già presenti sul Serie 5 dello scorso anno); poi c’è la perfetta integrazione di watchOS con iPhone, iPad e Mac che fa letteralmente la differenza. Costo €539,00

Samsung Galaxy Watch 3
(il migliore per gli smartphone Android)

Potremmo definire il Galaxy Watch 3 come l’unico vero rivale di Apple Watch Serie 6. Samsung ha infatti messo a punto un’integrazione tra il proprio smartwatch e gli smartphone Android che è paragonabile a ciò che l’azienda di Cupertino ha fatto con gli iPhone. La quantità di funzioni di questo modello è infinita, sia in relazione alla gestione delle notifiche (si può persino telefonare direttamente dall’orologio) che in merito al monitoraggio della salute e dell’attività sportiva.

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In più il Galaxy Watch 3 è uno di quegli smartwatch dotati di cinturini con aggancio di 22 mm, una grande comodità come già spiegato in apertura. Insomma, nel caso non si abbiano limiti di budget e si fosse in possesso di uno smartphone Android, questo modello targato Samsung è attualmente il migliore che si possa acquistare.

Huawei Watch GT 2
(il migliore per autonomia)

Ha un sistema operativo proprietario questo Watch GT 2 di Huawei. Il vantaggio di questa scelta operata dall’azienda cinese sta tutta nell’autonomia, visto che questo smartwatch può essere utilizzato ininterrottamente per due settimane di fila senza ricaricarlo. In più integra ovviamente tutte le funzionalità che è lecito attendersi da un dispositivo di questo tipo: misurazione del battito cardiaco, monitoraggio dell’attività sportiva, ricezione delle notifiche dello smartphone a cui è accoppiato.

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A tal proposito, può essere utilizzato in abbinata a smartphone Android e iOS (quindi anche gli iPhone). Basta infatti installare un’apposita applicazione realizzata da Huawei e il gioco è fatto. Arrivato sul mercato lo scorso anno, oggi può essere acquistato a meno di 150 euro, un ottimo prezzo considerando la qualità del prodotto.

Amazfit Bip Lite
(il migliore per rapporto qualità/prezzo)

Pensate, costa meno di 50 euro questo Bip Lite di Amazfit (azienda che fa riferimento alla cinese Xiaomi) e offre un’esperienza d’utilizzo completa a 360°. Lo schermo è transflettivo, termine che indica una particolare tecnologia che consente al display di essere perfettamente visibile anche sotto la luce diretta del sole. Monitora l’attività sportiva e il battito cardiaco nonostante il prezzo ridotto.

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Può essere utilizzato in abbinata a smartphone Android e iOS (quindi anche gli iPhone) attraverso l’installazione di un’apposita applicazione realizzata da Amazfit. Da segnalare la resistenza all’acqua fino a 3 ATM (3 atmosfere), per cui può essere immerso fino a 30 metri di profondità. Uno smartwatch davvero interessante considerando la cifra richiesta per acquistarlo.

Garming Forerunner 945
(il migliore per gli sportivi)

Richiede un investimento importante questo smartwatch, oltre i 500 euro. Probabilmente però dovremmo parlare di “sportwatch”, in quanto integra una serie infinita di funzionalità pensate appositamente per il pubblico sportivo: misura l’ossigenazione del sangue, monitora il battito cardiaco con l’apposito sensore Elevate V3 (che garantisce una precisione non paragonabile a quella degli altri smartwatch), misura il Vo2 Max (il consumo massimo d’ossigeno, utile per misurare la potenza aerobica), gestisce le mappe cartografiche (utile per chi fa corsa campestre).

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Insomma è un prodotto in perfetta tradizione Garmin, un marchio che è un punto di riferimento per gli sportivi professionisti. Insomma, chi pratica sport a determinati livelli o per chi magari vuole tenere traccia dell’attività motoria in maniera più precisa e professionale dei classici smartwatch, troverà in questo Forerunner 945 un validissimo alleato.