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Il nome di questa rete può disabilitare completamente il WiFi su IPhone

Poche settimana fa il ricercatore di sicurezza Carl Schou ha scoperto un bug in iOS che può disabilitare completamente un chip WiFi di un iPhone, si tratta del nome di questa rete SSID denominata “%secretclub%power”.

“Dopo essere entrato nel mio WiFi personale con l’SSID ”%p%s%s%s%s%n”, il mio iPhone ha disabilitato permanentemente la sua funzionalità WiFi. Né il riavvio né la modifica dell’SSID lo risolvono” aveva scritto Carl Schou su Twitter.

Il nome di questa rete può disabilitare completamente il WiFi su IPhone

Nuovo bug

Lo stesso ricercatore di sicurezza ha scovato in questi giorni un altro bug di funzionamento del WiFi. A differenza del precedente, il nuovo SSID (denominato “%secretclub%power”) crea un problema ancora più grave. Questo perché il semplice ripristino delle impostazioni di rete non garantisce che il WiFi torni a funzionare. Al momento l’unica soluzione sembra essere l’hard reset dell’iPhone afflitto da questo bug.

“Puoi disabilitare permanentemente il WiFI di qualsiasi dispositivo iOS ospitando un Wi-Fi pubblico chiamato “%secretclub%power”. Il ripristino delle impostazioni di rete non è garantito per risolvere il problema” ha scritto Carl Shou su Twitter.

Quali sono le reti che possono causare il bug

Il problema, a quanto sembra, sono le reti Wi-Fi con simboli percentuali nel nome. La sola presenza del simbolo % nel nome della rete è in grado di disabilitare il Wi-Fi non solo sull’iPhone ma anche su altri dispositivi iOS. L’esempio fornito dal ricercatore è quello con una rete di nome %secretclub%power: il dispositivo non si è mostrato in grado di connettersi né di utilizzare qualunque funzionalità correlata anche dopo aver ripristinato le impostazioni di rete.

Già alcune settimane fa i ricercatori avevano capito che connettersi a una rete di nome SSiD %p%s%s%s%s %n sarebbe causa di un bug nello stack di rete di iOS tale che anche le funzionalità del sistema come AirDrop risulterebbero inutilizzabili. In attesa che Apple intervenga con un aggiornamento software correttivo, non collegare il tuo iDevice ad una rete WiFi che ha un SSID denominato “%p%s%s%s%s%n”. Oppure un SSID denominato “%secretclub%power” o qualsiasi SSID contenente le sequenze di caratteri (%s, %p e %n) che sfruttano un errore di codifica del formato stringa.

La possibile spiegazione del bug iPhone Wi-Fi

9to5 Mac – portale che si occupa di iPhone e Apple a 360° – ha provato a dare una spiegazione a questo bug iPhone Wi-Fi. «La sintassi ‘%[character]’ viene utilizzata nei linguaggi di programmazione per formattare le variabili in una stringa in output. L’identificatore ‘%n’ indica il salvataggio del numero di caratteri scritti nella stringa di formato. Il sottosistema Wi-Fi – continua il sito – probabilmente passa il nome della rete Wi-Fi (SSID) non sterilizzato a qualche libreria interna che sta eseguendo la formattazione delle stringhe. Questo a sua volta provoca una scrittura arbitraria della memoria e un overflow del buffer». La conseguenza è che la memoria viene corrotta e il sistema watchdog di iOS agisce disabilitando il Wi-Fi per l’utente.

Il bug può essere aggirato, secondo gli esperti, evitando di connettersi a reti che abbiano il simbolo percentuale nel nome.

Sia Schou che The Verge, che riporta la notizia, hanno provato a contattare la mela senza ricevere – almeno per ora – nessun tipo di feedback.

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Sicurezza informatica

Le app dell’iPhone dovranno dirci cosa fanno dei nostri dati

Apple mantiene la sua promessa di fornire maggiore trasparenza sulla raccolta dei dati delle app iOS con il lancio di nuove etichette sulla privacy sull’App Store. La società di Cupertino, già a giugno scorso, durante il WWDC in streaming (a causa del Coronavirus) aveva annunciato la volontà di lavorare a una nuova modalità che tutelasse e rendesse più efficace la comunicazione sul trattamento dei dati personali degli utenti.

E il mese scorso aveva avvertito gli sviluppatori dei cambiamenti in atto, con una specie di ultimatum che suonava più o meno così: adeguatevi entro l’8 dicembre o rischiate di perdere la possibilità di aggiornare le vostre app. E ora è arrivato il momento, con il lancio ufficiale di queste nuove etichette per tutti gli utenti che utilizzano device con iOS 14.

Etichette visibili sotto il pulsante dove solitamente occorre fare tap per scaricare una applicazione. Secondo la casa di Cupertino, queste nuove etichette saranno necessarie per le app su tutte le sue piattaforme – che includono iOS, iPadOS, macOS, watchOS e tvOS – e dovranno essere aggiornate e precise ogni volta che uno sviluppatore rilascia un nuovo aggiornamento.

13 app da provare sull'iPhone (che forse sono migliori di quelle  preinstallate) - Corriere.it

E siccome qualche big (come Facebook e WhatsApp), aveva lamentato una certa incoerenza nell’azione, Apple ha deciso che si atterrà allo stesso standard imposto agli sviluppatori, e quindi fornirà le stesse etichette per tutto il suo software.

Le app proprietarie dell’azienda californiana, dunque, condivideranno le medesime informazioni sulle pagine dei prodotti dell’App Store. Nel caso in cui un’app non abbia una pagina prodotto sull’App Store perché non può essere rimossa (ad esempio l’app Messaggi), Apple ha fatto sapere che fornirà informazioni sull’etichetta della privacy sul web.

Per quanto riguarda la struttura delle etichette, Apple ha suddiviso la raccolta dei dati in tre grandi categorie: “dati utilizzati per tracciarti”, “dati collegati a te” e “dati non collegati a te”. Nel primo caso, significa che lo sviluppatore dell’app sta collegando i dati raccolti tramite la sua applicazione (come le informazioni personali o la geo-localizzazione) con altri dati provenienti da altre app o da siti Web di altre società allo scopo di fornire una pubblicità mirata.

L’etichetta “dati collegati a te” è invece riferita a qualsiasi dato che può essere utilizzato per identificarti. E quindi sia i dati raccolti dall’utilizzo dell’app o dall’avere un account con il servizio o la piattaforma, che tutti i dati estratti dal dispositivo stesso che potrebbero essere utilizzati per creare un profilo per scopi pubblicitari.

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Infine, “Dati non collegati a te”: con questa tipologia di etichetta si chiarisce che determinati tipi di dati, come i dati sulla posizione o la cronologia di navigazione, non vengono collegati a te in alcun modo. Va detto, inoltre, che ci sono due etichette ulteriori: “Nessun dato raccolto”, per le app che non raccolgono alcuna informazione sull’utente; “Nessuna informazione disponibile”, per le app che non sono state ancora aggiornate alla data dell’entrata in vigore del regolamento.

Questa delle etichette è solo l’ultima mossa di una lunga serie, per Apple, nel campo della privacy. L’azienda di Tim Cook ha fa sempre il pallino della privacy, e cerca sempre più spesso di limitare il tracciamento degli utenti di iPhone. E secondo alcune fonti accreditate, questa delle etichette non rimarrà un’azione isolata. L’azienda intende rilasciare una nuova funzionalità per la privacy che richiede agli sviluppatori di chiedere il permesso esplicito per tracciare gli utenti di dispositivi iOS su app e siti Web, utilizzando un identificatore di dispositivo univoco, chiamato codice IDFA (o Identificazione per gli inserzionisti).

Il piano era di richiederlo con il lancio di iOS 14, ma Apple ha annunciato a settembre che avrebbe ritardato la funzionalità fino al prossimo anno, per dare agli sviluppatori più tempo per conformarsi.

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Hardware

L’audio spaziale per le AirPods Pro di Apple!

Si tratta di una tecnologia che emula l’effetto surround che normalmente si sperimenta nelle sale cinematografiche: di fatto sembra che il suono provenga da posizioni diverse, come potrebbe avvenire nella realtà.
È disponibile da poche settimane grazie al sistema operativo iOS14 e funziona sia su iPhone che iPad.

Come funzionano?

Apple consente di attivare l’audio spaziale — almeno per ora — esclusivamente con gli auricolari wireless AirPodsPro.
Il motivo si deve al fatto che per ottenere questa sorta di effetto multi-canale vengono impiegati anche i sensori di movimento. Già, perché non solo si è circondati dal suono ma questo viene ancorato al dispositivo sorgente, influendo di conseguenza sulla nostra percezione nel momento in cui muoviamo la testa. In un classico film, ad esempio, dove i due protagonisti dibattono al centro dello schermo, ruotando la nostra testa verso destra sentiremmo l’audio provenire dal canale sinistro; guardando alle nostre spalle invece lo sentiremmo provenire da dietro. In sintesi è la stessa cosa che proveremmo nella realtà assistendo a una scena analoga. Tecnicamente le componenti software e hardware dell’iPhone o dell’iPad, in sinergia con gli auricolari, convertono il segnale audio digitale ad alta qualità dei film o gli show in un surround «Made in Apple».

Compatibile con poche piattaforme per il momento

L’audio spaziale non funziona con tutti i film e soprattutto tutte le piattaforme streaming. Attualmente si abilita in presenza di titoli codificati in Dolby Digital o Dolby Digital+ sia 5.1 che 7.1; ancora meglio se si parla di Dolby Atmos. In Italia le uniche piattaforme video compatibili per ora sembrano essere Apple TV+ e Disney+, ma non è escluso che in futuro aumentino. Inoltre, sebbene Apple non si sia ancora sbilanciata al riguardo, questa funzione speciale potrebbe funzionare anche con la musica e i videogiochi. Ad esempio proprio la nuova Playstation 5 dovrebbe supportare qualcosa di simile chiamato 3D Audio — grazie al formato Sony 360 Reality Audio.

Come attivarlo?

L’audio spaziale è compatibile con iPhone 7 (o successivo), iPad Pro 12,9 (dalla 3° generazione in poi), iPad Pro 11, iPad Air (3° gen.), iPad (dalla 6° gen.) e iPad mini (5° gen.). Ovviamente bisogna disporre anche di AirPods Pro correttamente aggiornate. Per l’attivazione la prima cosa è ovviamente installare iOS14 sul proprio iPhone o iPad. Dopodiché una volta compiuto l’abbinamento tra gli auricolari e il dispositivo, mentre si indossano, è sufficiente accedere a Impostazioni. Bisogna poi selezionare Bluetooth e individuare le cuffie (che risulteranno connesse). A quel punto cliccando sulla «i» in evidenza si potrà accedere al pannello impostazioni delle AirPods Pro. Scorrendo la pagina verso il basso non si potrà fare a meno di notare una linguetta correlata all’attivazione dell’audio spaziale e una voce che ne consentirà il test.

Tech

Tutti i trucchi della nuova versione iOS 14 per il tuo iPhone.

iOS 14 è finalmente realtà ed è iniziata la caccia alle nuove funzioni del sistema operativo di Apple. Tra l’altro iOS 14 sembra essere l’aggiornamento più consistente degli ultimi anni, con tante novità anche piuttosto importanti e nuove funzioni; due esempi su tutti i nuovi widget e la nuova libreria

iOS 14 i trucchi del nuovo sistema operativo

  • Nascondere le App: Arriva una funzione che in molti desideravano. La possibilità di nascondere le applicazioni è finalmente stata introdotto nei sistemi iOS. Per nascondere un’applicazione basterà tenere premuta l’icona in questione e, una volta comparso il menu, selezionare prima “Rimuovi App” e successivamente “Sposta nella libreria app”. In questo modo si potrà nascondere l’applicazione senza eliminarla del tutto. Per effettuare l’operazione inversa basterà aprire lo stesso menu e selezionare la voce “Aggiungi a Home”.
  • Nascondere una Pagina: Un’altra funzione permette invece di nascondere, anche temporaneamente, una pagina. Per riuscirci bisognerà attivare la modalità “Jiggle”, quella che sia attiva per eliminare o organizzare le applicazioni.
  • Filtro App: Nella sezione spazio iPhone adesso è possibile cercare le applicazioni per nome grazie all’icona ricerca aggiunta da iOS 14.
How to use iPhone home screen widgets in iOS 14 - 9to5Mac
nuovo sistema operativo iOS14 di Apple
  • Nuovi Widget: Importanti aggiornamenti riguardano anche i Widget che adesso possono essere aggiunti nella homepage. I widget possono anche essere sovrapposti e impostati affinché ruotino automaticamente.
  • Specchiare i selfie: Un’altra funzione interessante è quella che permette di specchiare i selfie dopo averli scattati basterà aprire il menu impostazioni> camera per poi attivare la voce desiderata.
  • Inviare messaggi vocali con Siri: molto funzionale, basterà, dopo aver attivato Siri, pronunciare la frase “Invia un messaggio vocale a…”.
Sicurezza informatica

Se compare questo puntino arancione, qualcuno sta ascoltando la tua telefonata

Contro il timore di poter essere intercettati tramite videocamera o audio del cellulare, a causa di una qualsiasi applicazione fuori controllo, arriva uno specifico quanto semplice intervento che fa parte del pacchetto degli aggiornamenti di iOS14 dedicati all’iPhone.

Nel sistema operativo viene infatti introdotta, accanto ad un numero consistente di novità, anche una elementare modalità che consente di poter tenere costantemente sotto controllo l’attivazione di microfono e fotocamera, qualora non siano stati volontariamente attivati dal proprietario dell’apparecchio elettronico.

Nella parte in alto a destra dello schermo del cellulare compare infatti ora, proprio al di sopra del segnale di ricezione, un puntino che può rivelare se i sistemi di registrazione sono o meno attivi. Quando il segnale assume una colorazione arancione, ciò significa che una applicazione del telefono sta utilizzando o la videocamera o il microfono dell’apparecchio elettronico, quando è verde che un’app ha la possibilità di filmare o registrare, ma che in quel momento non è in funzione.

Se una app qualsiasi sta quindi cercando di usare di nascosto uno dei due sistemi di registrazione, sarà possibile rendersene conto semplicemente dando uno sguardo al monitor del cellulare. Una soluzione adottata da Apple anche a causa delle denunce effettuate da alcuni utenti e rivolte in particolar modo contro Facebook. Qualcuno ha infatti spiegato di aver ricevuto delle pubblicità attinenti ad un argomento trattato a voce poco dopo averne parlato, senza che vi fosse alcun’altra possibilità per il social network di arrivare a quell’informazione. Il sospetto è quindi che attraverso il controllo non autorizzato del microfono queste informazioni possano esser state recepite e quindi riutilizzate a scopi commerciali. Un sospetto di spionaggio rispedito indietro al mittente proprio da Facebook che nega ogni responsabilità a riguardo, ma che ha fatto nascere tra gli utenti più di qualche preoccupazione.

Ecco, probabilmente, il perchè dell’introduzione di un sistema di protezione della privacy da parte di Apple con il nuovo aggiornamento del sistema operativo di iPhone, come spiegato dalla casa di Cupertino. “La privacy è un diritto umano fondamentale ed è al centro di tutto ciò che facciamo”, ha spiegato proprio la Apple, come riportato dal “The Sun”. “Ecco perché con iOS14 ti offriamo un maggiore controllo sui dati che condividi e una maggiore trasparenza sul modo in cui vengono utilizzati. Un indicatore appare nella parte superiore dello schermo ogni volta che un’app utilizza il microfono o la fotocamera. E nel Centro di controllo, puoi vedere se un’app li ha utilizzati di recente”, chiarisce l’azienda.

Formazione

iPhone : problemi alla batteria con l’ultimo aggiornamento.

L’aggiornamento iOS 13.6.1 da pochi giorni rilasciato da Apple, un update poco importante, in cui vengono fixati bug minori e risolti alcuni problemi legati alle performance degli smartphone, ma alcuni utenti hanno iniziato a segnalare problemi di surriscaldamento e di autonomia della batteria dopo l’aggiornamento.

Non è la prima volta che dopo un aggiornamento di iOS gli utenti iniziano a segnalare del battery drain, ossia il consumo anomalo della batteria che porta lo smartphone a scaricarsi dopo poche ore, ma Apple è sempre intervenuta abbastanza rapidamente. E molto probabilmente lo farà anche questa volta: è già pronto l’aggiornamento a iOS 13.7 (che ha debuttato in versione beta) che verrà rilasciato a breve.

iOS 13.6.1, problema con il consumo della batteria: come risolvere

Un workaround temporaneo che risolve il problema del battery drain sembra essere il seguente: basta resettare le impostazioni per non avere più un consumo anomalo della batteria.
Altra soluzione temporanea in attesa che Apple rilascio un nuovo aggiornamento. La prima cosa da fare è spegnere l’iPhone per qualche minuto e poi riaccenderlo. Nel caso in cui i problemi continuino a manifestarsi bisogna resettare le impostazioni di rete. In alternativa si può resettare direttamente tutte le impostazioni dello smartphone. Questi workaround solitamente funzionano, ma non è detto che risolvano in toto il problema.

Il problema non sembra riguardare un solo modello di iPhone, a tutti quelli compatibili con questa versione di iOS. Le segnalazioni, infatti, arrivano sia da iPhone SE, sia da iPhone 11 Pro.

La causa non è stata ancora scoperta forse si tratta di piccoli bug presenti all’interno del sistema operativo o di app che restano attive in background consumando molta batteria. L’unica cosa certa è che il consumo è veramente sopra la norma.

CONSIGLIO : aspettare iOS 13.7, prossimo aggiornamento del sistema operativo nel quale sicuramente ci sarà una fix per questo problema legato al battery drain. Per il rilascio non bisognerà aspettare molto: la versione beta è già stata pubblicata.

Consulenza, Smartphone

QR Code: cosa sono i codici e come scansionarli su iPhone e Android

Il QR Code, in italiano codice QR, è uno speciale codice bidimensionale, a matrice: di forma quadrata, con sfondo bianco, è composto da numerosi moduli neri contenenti diverse informazioni. Può essere considerato un’evoluzione del più noto codice a barre, perché rispetto a quest’ultimo è in grado di immagazzinare non solo lettere e numeri, ma anche una serie di informazioni spesso complesse. QR Code, dall’inglese, altro non è che la versione contratta di Quick Response Code, ossia codice a risposta veloce: questo quadrato, con all’interno altri quadratini, infatti è stato pensato per dare all’utente la possibilità di ottenere rapidamente le notizie desiderate. Il QR code è stato sviluppato per una decodifica veloce del suo contenuto e, a partire dagli anni 2000, ha iniziato a diffondersi tra Stati Uniti ed Europa. Il formato a matrice, 29×29, permette di sfruttarlo facilmente grazie al proprio smartphone, ad esempio consentendo agli utenti di raggiungere uno specifico sito internet o di salvare un contatto in rubrica. Proprio per la loro comodità di utilizzo e per la capacità di contenere numerose informazioni, sono sempre più impiegati in vari aspetti del quotidiano.

QR code: non se ne può più fare a meno! - Comunicazione Globale ...

Come scansionare i QR Code su dispositivi iOS

Se riconosciamo in giro un QR Code, come possiamo sfruttarlo per conoscere le informazioni contenute al suo interno? Dipende dal tipo di smartphone utilizzato: i possessori di iPhone e, più in generale, chi è legato all’ecosistema di Apple potrà semplicemente aprire l’app Fotocamera e inquadrare il codice. Il dispositivo lo riconoscerà automaticamente e in alto comparirà un pop up su cui cliccare per accedere alle informazioni. Questa funzionalità è disponibile sugli iPhone aggiornati alla versione di iOS 11 o successive. Nella remota possibilità in cui dovesse fallire il riconoscimento automatico, potrebbe essere utile scaricare un’applicazione di terze parti: sull’App Store ce ne sono svariate.

Come scansionare i QR Code su dispositivi Android

Passando, invece, ad Android, è necessario fare chiarezza visti i tanti modelli di smartphone legati al sistema operativo di Google. Non tutti supportano il riconoscimento automatico dei codici QR, ma ad esempio sui Samsung, così come sugli iPhone, è possibile, grazie alla funzione integrata all’interno dell’app Camera. Tuttavia è una comodità riservata ai soli top di gamma, aggiornati alle versione 9.0 di Android. Lo stesso discorso è valido anche per i tanti modelli prodotti da Huawei, quindi per non farsi trovare impreparati conviene scaricare un’applicazione di terze parti. Una delle più considerate è QR & Barcode Scanner, con oltre 1 milione di voti e una media pari a 4,5 stelle. Una volta installata, basterà aprirla e inquadrare il codice QR: quando verrà riconosciuto l’app emetterà un suono, oltre a indirizzare l’utente su un’altra pagina dove scegliere l’azione da compiere, ad esempio il caricamento di un sito sul proprio browser.