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Aumentare la Velocità di Google Chrome

Google Chrome è un browser molto utilizzato dagli utenti, spesso preferito anche a Mozilla FirefoxApple Safari e altri browser alternativi. Nella sua efficacia, Chrome pecca però di alcune problematiche, legate soprattutto al consumo eccessivo di memoria. Il browser di Google utilizza molta memoria per funzionare alla perfezione. Con l’andare del tempo questo può rappresentare un problema, rallentando notevolmente le prestazioni del programma e della navigazione. Questa guida vi illustra le soluzioni principali per aumentare la velocità di Google Chrome.

Fortunatamente esistono svariati metodi per migliorare le prestazioni di Google Chrome. È difatti possibile settare la quantità di memoria che Google Chrome dovrà utilizzare, oppure disattivare alcune funzioni impiegate dal programma.

Google Chrome

Aumentare la Cache di Chrome

La prima soluzione per ottimizzare questo Browser è quella di aumentare la dimensione della cache. La cache di Google Chrome memorizza sul computer le informazioni dei siti web (immagini, testi e altro) che devono essere recuperate più volte, per migliorare la velocità di navigazione. Lo scopo della cache è quindi quello di evitare di prelevare informazioni ripetute dal server, recuperandole velocemente dalla copia locale sul client. Se aumentiamo la dimensione della cache del programma – senza esagerare – aumenteremo di conseguenza la velocità di Google Chrome.

Prima di aumentare la dimensione della cache di Google Chrome, è necessario controllare la dimensione attuale e il limite massimo di dimensione della cache. Seguire questa procedura per controllare la dimensione della cache e altre informazioni di Google Chrome.

  1. Aprire Chrome Google
  2. Nella barra dell’indirizzo digitare ”chrome://net-internals/#HttpCache e premere Invio
  3. Cliccare su Cache nella barra verticale di sinistra
cache Chrome

Tra le molteplici informazioni, sarà possibile visualizzare la dimensione (in byte) attuale e la dimensione massima della cache utilizzati da Google Chrome. Annotare i valori evidenziati.

A questo punto, è possibile aumentare la dimensione della cache con questa procedura: 

  1. Chiudere Google Chrome
  2. Cliccare con il tasto destro sull’icona di Google Chrome sul desktop, utilizzata per lanciare il browser. Se il collegamento di Google Chrome non è disponibile crearne uno.
  3. Selezionare Proprietà
  4. Selezionare il tab Collegamento
  5. Alla fine del percorso di destinazione aggiungere questa riga “–disk-cache-size=10000000” dove 10000000 è il valore che si desidera assegnare in byte. È possibile assegnare qualsiasi dimensione. Come riferimento ricordate che 1073741824 byte equivalgono a 1 GB
  6. Cliccare su Applica e poi OK.
cache size

Al termine dell’operazione potete riaprire Google Chrome e ripetere l’operazione di verifica per controllare la nuova allocazione di Cache.

Rimuovere le estensioni di Chrome

Le estensioni del browser aggiungono funzionalità a Google Chrome e possono essere installate dal Chrome Store. Anche le estensioni consumano risorse di sistema e quando sono indesiderate possono anche provocare danni. Disattivare le estensioni indesiderate o inutilizzate è un ottimo metodo per velocizzare Chrome. Seguire questa procedura per disattivare le estensioni:

  1. Aprire Chrome Google
  2. digitare “chrome://extensions” nella barra degli indirizzi e premere invio
extensions

Saranno visualizzate tutte le estensioni caricate nel Browser. Per disattivare quelle che non ci servono tuttavia è sufficiente deselezionare l’opzione Attiva. In questo modo l’estensione non sarà cancellata ma semplicemente disattivata e disponibile per una futura riattivazione. Se riteniamo che l’estensione non potrà mai servirci è possibile cancellarla definitivamente cliccando sull’icona a forma di cestino, accanto ad ogni singolo elemento da eliminare.

Rimuovere le applicazioni indesiderate

Oltre alle estensioni, Google Chrome prevede inoltre l’integrazione di alcune app all’interno del Browser. Come le estensioni, anche le app possono rallentare e rendere inefficace la navigazione internet con questo browser. Per cancellare o comunque controllare le app installate seguire questa procedura:

  1. Aprire Chrome Google
  2. Digitare “chrome://apps” nella barra degli indirizzi e premere Invio
  3. Saranno visualizzare tutte le app installate nel browser
  4. Cliccare con il tasto destro sull’app da rimuovere e selezionare Rimuovi da Chrome…
  5. Cliccare nuovamente  Rimuovi per confermare
privacy

Sfruttare le funzioni sperimentali

Le funzioni sperimentali di Google Chrome sono caratteristiche innovative non ancora testate o rilasciate agli utenti. Pur essendo acerbe e rischiose al fine della stabilità del browser, alcune di esse possono essere sfruttate per aumentare le prestazioni di Google Chrome. Per accedere alle funzioni sperimentali di Chrome seguire questa procedura:

  1. Aprire Chrome Google
  2. Nella barra degli indirizzi digitare “chrome://flags” e premere Invio
  3. A questo punto visualizzeremo l’elenco di tutti gli “esperimenti” disponibili per Chrome
  4. Cercare e attivare queste funzioni utilizzando la combinazione di tasti CTRL+F per ottenere il box di ricerca in alto a destra del programma
  5. Cercare “Funzioni canvas sperimentali” e cliccare su Abilita nel pulsante sotto alla scheda
  6. Chiusura veloce di schede/finestre” e cliccare su Abilita nel pulsante sotto alla scheda
  7. Numero di thread raster”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare il valore “4”
  8. Eliminazione automatica scheda”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare “Enable”
  9. Larghezza predefinita della sezione”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare “512”
  10. Altezza predefinita della sezione”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare “512”
experiments

Ripristinare le Impostazioni Predefinite

Tentiamo per ultimo il metodo più semplice per provare a migliorare le prestazioni di Google Chrome. Tramite una semplice opzione è possibile ripristinare le impostazioni predefinite di Google Chrome allo stato originale, rimuovendo eventuali problemi o danneggiamenti. Per ripristinare Google Chrome seguire questa procedura:

  1. Aprire Google Chrome
  2. Accedere al menu impostazioni cliccando sui tre pallini verticali in alto a destra
  3. Cliccare su “Mostra impostazioni avanzate” in fondo alla pagina
  4. Cliccare su “Ripristino delle impostazioni” in fondo alla pagina
  5. Confermare premendo “Ripristina”
ripristino impostazioni
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QUIC
Formazione, Internet, Sicurezza informatica

QUIC di Google sostituirà il TCP?

Google ha sviluppato un nuovo protocollo Internet per sostituire diversi standard obsoleti. Secondo uno degli ingegneri del progetto, Yana Iyengar, l’ecosistema esistente è obsoleto. Quindi è necessario sostituirlo con tecnologia più avanzate e al passo con i tempi, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza informatica.

QUIC e TCP

Il protocollo QUIC (Google Quick UDP Internet), a differenza dell’attuale TCP, prevede il trasferimento dei dati esclusivamente in forma crittografata.

Inoltre, grazie a una tecnologia speciale, i pacchetti di dati persi possono essere recuperati molto rapidamente. Ciò fornisce velocità di connessione più elevate e una significativa diminuzione della risposta (fino a 0 ms durante la riconnessione tra host).

Anche la privacy e la sicurezza delle informazioni in QUIC sono maggiori, poiché il trasferimento dei dati in forma non crittografata non è affatto previsto by design.

La società intende completare lo sviluppo degli standard nell’autunno del 2021 e iniziare un’ampia implementazione del protocollo nel prossimo futuro. Il suo supporto è ora disponibile nelle versioni di prova di Chrome.

La prima modifica consiste nel ridurre notevolmente l’overhead durante l’impostazione della connessione. Poiché la maggior parte delle connessioni HTTP richiederanno TLS, QUIC rende lo scambio delle chiavi di configurazione e dei protocolli supportati parte del processo di handshake iniziale.

quic tcp

Quando un client apre una connessione, il pacchetto di risposta include anche i dati necessari per i pacchetti futuri necessari all’uso della crittografia. Questo passaggio elimina la necessità di impostare la connessione TCP e quindi di negoziare il protocollo di sicurezza tramite altri pacchetti.

QUIC utilizza UDP come base, che non include però il recupero delle perdite. Puntando ad essere equivalente a TCP, che non ha perdita dati a differenza di UDP, QUIC controlla separatamente ogni flusso e i dati persi vengono ritrasmessi. Ciò significa che se si verifica un errore in un flusso, lo stack di protocollo può continuare a servire altri flussi in modo indipendente.

Efficienza del protocollo

Questa funzionalità può essere molto utile per migliorare le prestazioni sui collegamenti soggetti a errori, dal momento che nella maggior parte dei casi possono essere ricevuti considerevoli dati aggiuntivi prima che il TCP noti la mancanza o la perdita di un pacchetto. In QUIC, questi dati sono liberi di essere elaborati mentre il flusso viene riparato.

Un altro obiettivo del QUIC è quello di migliorare le prestazioni durante gli eventi di cambio rete, come ad esempio quando l’utente di un dispositivo mobile si sposta da una rete Wi-Fi a una rete mobile. Quando questo avviene su TCP, inizia un lungo processo in cui ogni connessione esistente si interrompe una alla volta e viene poi ristabilita su richiesta.

Per risolvere questo problema, QUIC include un identificatore di connessione al server indipendentemente dalla fonte. Questa funzionalità permette di ristabilire la connessione semplicemente reinviando un pacchetto, contenente sempre questo ID, poiché quello originale sarà ancora valido anche se l’indirizzo IP dell’utente cambia.

QUIC riuscirà a sostituire il TCP? Questo lo scopriremo solo in futuro.

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Il nome di questa rete può disabilitare completamente il WiFi su IPhone

Poche settimana fa il ricercatore di sicurezza Carl Schou ha scoperto un bug in iOS che può disabilitare completamente un chip WiFi di un iPhone, si tratta del nome di questa rete SSID denominata “%secretclub%power”.

“Dopo essere entrato nel mio WiFi personale con l’SSID ”%p%s%s%s%s%n”, il mio iPhone ha disabilitato permanentemente la sua funzionalità WiFi. Né il riavvio né la modifica dell’SSID lo risolvono” aveva scritto Carl Schou su Twitter.

Il nome di questa rete può disabilitare completamente il WiFi su IPhone

Nuovo bug

Lo stesso ricercatore di sicurezza ha scovato in questi giorni un altro bug di funzionamento del WiFi. A differenza del precedente, il nuovo SSID (denominato “%secretclub%power”) crea un problema ancora più grave. Questo perché il semplice ripristino delle impostazioni di rete non garantisce che il WiFi torni a funzionare. Al momento l’unica soluzione sembra essere l’hard reset dell’iPhone afflitto da questo bug.

“Puoi disabilitare permanentemente il WiFI di qualsiasi dispositivo iOS ospitando un Wi-Fi pubblico chiamato “%secretclub%power”. Il ripristino delle impostazioni di rete non è garantito per risolvere il problema” ha scritto Carl Shou su Twitter.

Quali sono le reti che possono causare il bug

Il problema, a quanto sembra, sono le reti Wi-Fi con simboli percentuali nel nome. La sola presenza del simbolo % nel nome della rete è in grado di disabilitare il Wi-Fi non solo sull’iPhone ma anche su altri dispositivi iOS. L’esempio fornito dal ricercatore è quello con una rete di nome %secretclub%power: il dispositivo non si è mostrato in grado di connettersi né di utilizzare qualunque funzionalità correlata anche dopo aver ripristinato le impostazioni di rete.

Già alcune settimane fa i ricercatori avevano capito che connettersi a una rete di nome SSiD %p%s%s%s%s %n sarebbe causa di un bug nello stack di rete di iOS tale che anche le funzionalità del sistema come AirDrop risulterebbero inutilizzabili. In attesa che Apple intervenga con un aggiornamento software correttivo, non collegare il tuo iDevice ad una rete WiFi che ha un SSID denominato “%p%s%s%s%s%n”. Oppure un SSID denominato “%secretclub%power” o qualsiasi SSID contenente le sequenze di caratteri (%s, %p e %n) che sfruttano un errore di codifica del formato stringa.

La possibile spiegazione del bug iPhone Wi-Fi

9to5 Mac – portale che si occupa di iPhone e Apple a 360° – ha provato a dare una spiegazione a questo bug iPhone Wi-Fi. «La sintassi ‘%[character]’ viene utilizzata nei linguaggi di programmazione per formattare le variabili in una stringa in output. L’identificatore ‘%n’ indica il salvataggio del numero di caratteri scritti nella stringa di formato. Il sottosistema Wi-Fi – continua il sito – probabilmente passa il nome della rete Wi-Fi (SSID) non sterilizzato a qualche libreria interna che sta eseguendo la formattazione delle stringhe. Questo a sua volta provoca una scrittura arbitraria della memoria e un overflow del buffer». La conseguenza è che la memoria viene corrotta e il sistema watchdog di iOS agisce disabilitando il Wi-Fi per l’utente.

Il bug può essere aggirato, secondo gli esperti, evitando di connettersi a reti che abbiano il simbolo percentuale nel nome.

Sia Schou che The Verge, che riporta la notizia, hanno provato a contattare la mela senza ricevere – almeno per ora – nessun tipo di feedback.

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Migliora la tua sicurezza informatica

A causa del coronavirus, quest’anno più persone faranno i loro acquisti festivi online. Ciò significa maggiori opportunità per gli hacker di eseguire attacchi informatici. Spesso lo fanno rivolgendosi a persone e aziende utilizzando:

  • e-mail e truffe sul sito web
  • malware: software che può danneggiare il tuo dispositivo o consentire l’accesso a un hacker

Se gli hacker entrano nel tuo dispositivo o nei tuoi account, potrebbero accedere ai tuoi soldi, alle tue informazioni personali o alle informazioni sulla tua attività.

Puoi migliorare la tua sicurezza informatica intraprendendo sei azioni:

  1. Usa una password complessa e separata per la tua email
  2. Crea password complesse utilizzando 3 parole casuali
  3. Salva le tue password nel tuo browser
  4. Attiva l’autenticazione a due fattori (2FA)
  5. Aggiorna i tuoi dispositivi
  6. Esegui il backup dei dati

Migliora la sicurezza della tua password

Gli hacker possono accedere al tuo account utilizzando un software per decifrare la tua password, provando una password in molti posti o cercando di indurti a rivelare la tua password tramite truffe.

Migliora la tua sicurezza informatica

Creare password forti e separate e archiviarle in modo sicuro è un buon modo per proteggersi online.

Usa una password complessa e separata per la tua email

Se un hacker entra nella tua email, potrebbe:

  • reimpostare le altre password dell’account
  • accedere alle informazioni salvate su di te o sulla tua attività

La tua password e-mail dovrebbe essere complessa e diversa da tutte le altre password. Questo renderà più difficile decifrare o indovinare.

Usare 3 parole casuali è un buon modo per creare una password forte e univoca che ricorderai.

Dovresti anche proteggere i tuoi altri account importanti, come banche o social media.

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10 app di controllo parentale per una maggiore sicurezza

Nativi digitali per eccellenza, spesso i più piccoli sanno usare pc, smartphone e tablet meglio degli adulti e proprio per questo è necessario proteggerli dalle insidie del web. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Internet@Minori, nato nel 2014 proprio per vigilare sul rapporto tra nuovi media e minorenni, all’età di 12-13 anni, otto bambini su dieci navigano regolarmente su internet e nel 57% dei casi lo fanno senza il controllo dei genitori. I rischi di imbattersi in contenuti inappropriati, violenti, illegali e pericolosi per la salute (è il caso, ad esempio, di siti che promuovono disturbi alimentari, come come anoressia e bulimia), aumentano vertiginosamente. Mantenere i più piccoli al sicuro con app di controllo parentale per una maggiore sicurezza è quindi la soluzione migliore.

app di controllo parentale per una maggiore sicurezza

Un’opzione è impedire ai tuoi figli di accedere a uno smartphone o a qualsiasi forma di tecnologia del tutto
Se vuoi dare ai tuoi figli un accesso alla tecnologia sufficiente per usarne solo le parti buone e lasciare quelle cattive, le app per il controllo parentale sono qualcosa che verrebbe in tuo soccorso. Le app per il controllo parentale sono semplici app per smartphone che puoi installare sui tuoi dispositivi. Queste app limiterebbero contenuti specifici in modo che i tuoi figli non ne vengano esposti.

In questo articolo segnaliamo 10 app di controllo parentale per una maggiore sicurezza che potrebbero fare al tuo caso

Qustodio

Qustodio

Tiene traccia di tutto ciò che tuo figlio fa sul suo smartphone. Funziona anche su Kindle nel caso in cui stavi cercando un’app del genere. 
Questa app ha un pulsante antipanico integrato, che tuo figlio può usare se si trova in una situazione in cui ha bisogno del tuo aiuto. 
Quindi puoi chiamarla un’app a doppio scopo.

FamiSafe

Famisafe

FamiSafe è un’app di controllo parentale piuttosto popolare perché questa app ti consente di sfogliare la cronologia dello smartphone di tuo figlio. Puoi controllare cosa hanno visitato tutti i siti Web e quanto tempo hanno trascorso su ciascuno di essi. 
Un’altra caratteristica utile di questa app è che puoi impostare gli orari in cui tuo figlio non può usare il telefono.
Se non vuoi che i tuoi figli usino il suo telefono durante le ore di sonno, è sufficiente configurarlo nell’app e sei a posto.

ClevGuard

Risultato immagini per ClevGuard
Risultato immagini per ClevGuard

Disponibile per Android, iPhone, iCloud e Whatsapp, ClevGuard ti aiuta a tenere traccia delle attività online, dei file, delle chat e persino dell’archiviazione dei tuoi figli. Questo servizio non solo può aiutarti a tenere sotto controllo i tuoi figli, ma anche il tuo rapporto con la tua dolce metà per tenere lontani tutti i dubbi. Da non dimenticare, è utile anche per la privacy e la sicurezza dell’azienda. ClevGuard è disponibile in oltre 200 paesi e ha più di 400.000 utenti registrati. È stato descritto più volte in alcune delle più grandi fonti online, tra cui XDAdevelopers.

Bark

Risultato immagini per bark app

Questa app consentirebbe di monitorare fino a 24 social network senza molto intervento da parte tua. Il più delle volte, i genitori sono preoccupati per il tipo di social network a cui stanno accedendo i loro figli. L’app ha algoritmi integrati che continuano a monitorare l’attività del bambino. L’app ti invia avvisi quando tentano di accedere a qualcosa che non dovrebbero fare.

OurPact

Risultato immagini per OurPact app

OurPact filtrerebbe il contenuto a cui tuo figlio accede. Se desideri bloccare un’app o un sito Web sul telefono di tuo figlio, puoi configurarlo rapidamente. Inoltre, questa app ha una funzione di tracciamento della posizione che ti manterrà aggiornato sulla posizione di tuo figlio.
Inoltre, c’è un’opzione per impostare il tempo concesso per lo schermo.

WebWatcher

Risultato immagini per WebWatcher  app

WebWatcher guarda tutto, comprese le chiamate, effettuate e ricevute, i messaggi inviati e ricevuti, l’utilizzo dei social media, le attività GPS e molto altro. Anche se tuo figlio ha inviato un messaggio e lo ha cancellato, questa app sarebbe in grado di informarti. Puoi connetterti all’app da remoto e ricevere avvisi quando viene rilevata un’attività rischiosa.

NextDNS

Con circa 28 posizioni server in tutto il mondo e un molte recensioni entusiastiche, NextDNS potrebbe essere l’opzione che stavi cercando per la sicurezza di tuo figlio. È realizzato con la forte intenzione di proteggere tuo figlio dall’accesso accidentale a contenuti per adulti e altre fonti dannose.

Risultato immagini per NextDns  app
  • Blocca i siti Web che promuovono pornografia, violenza o imprecazioni
  • Possibilità di bloccare i siti Web scelti come Tinder o Fortnite
  • Blocca annunci inappropriati e fonti dannose e dannose
  • Ti impedisce di accedere a siti Web di phishing
  • Segnalazione dettagliata del tuo comportamento su Internet

AdGuard

Risultato immagini per AdGuard  app

Scelto da aziende come Forbes, USA Today e The Guardian, AdGuard è probabilmente il blocco degli annunci più avanzato al mondo disponibile. E non sto solo dicendo che le loro caratteristiche parlano totalmente per questo. Si prende cura delle tue abitudini di navigazione sul web e ti protegge da un sacco di brutti casi.

Alcune delle migliori caratteristiche includono:

  • Protezione da attacchi malware e trucchi di phishing
  • Blocca permanentemente annunci come popup e banner.
  • Protegge la tua privacy proteggendo i tuoi dati
  • Impedisce ai tuoi figli di accedere a fonti inappropriate
  • Limita la visita a siti Web che sembrano sospetti
  • Estensione di Google Chrome per la sicurezza del browser

Puoi scaricare il software per Android, IOS, Windows e Mac.

ScreenTime

Non solo questa app tiene traccia del tempo trascorso dal bambino su ciascuna app individualmente, ma ha anche il potere di interrompere tutte le attività dello smartphone in un colpo.

Risultato immagini per ScreenTime   app

Una caratteristica fantastica di questa app è che puoi impostare un’attività per tuo figlio e poi premiarlo con un po’ di tempo extra sullo schermo. Sarebbe un ottimo modo per fargli completare i compiti senza distrazioni e poi lasciarlo giocare un round aggiuntivo del suo gioco preferito.

Locategy

Locategy

Locategy sarebbe la soluzione migliore quando hai bisogno di un meccanismo che non blocchi completamente alcune app dal telefono di tuo figlio ma possa controllare per quanto tempo possono utilizzare quelle app. Ad esempio, non vorresti che tuo figlio trascorresse troppo tempo su Facebook. Con questa app puoi accedere alla posizione di tuo figlio in tempo reale.
Inoltre, puoi accedere alla posizione di un bambino negli ultimi quattro giorni. Questo lo rende un’ottima app per i genitori che non vogliono controllare l’attività dei propri figli quotidianamente ma vorrebbero farlo ogni 3-4 giorni.

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Formazione, Internet, Sicurezza informatica

DDoS: attacco al sito Bitcoin.org

Il sito Bitcoin.org, il cui obiettivo dichiarato è quello di aiutare lo sviluppo di Bitcoin in modo sostenibile (finalità perseguita tra gli altri anche dal Mining Council), ha subìto un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) definito “massivo”. Nel momento in cui pubblichiamo questo articolo tuttavia, sembra essere tornato online e normalmente funzionante.

Bitcoin.org colpito da un attacco DDoS: chiesto riscatto

Stando a quanto reso noto, l’autore dell’azione ha chiesto il pagamento di un riscatto (ovviamente in Bitcoin) per allentare la presa: 0,5 BTC, pari a circa 17.400 dollari stando al cambio attuale. Questo il post condiviso su Twitter da Cøbra, gestore del dominio la cui reale identità rimane nascosta.

Come si legge sulle sue pagine, è bene precisare che il portale non è il sito ufficiale di Bitcoin, bensì un progetto open source indipendente con collaboratori da tutto il mondo.

DDoS: attacco al sito Bitcoin.org

Il dominio inoltre è stato recentemente al centro di una disputa legale nel Regno Unito. Il già citato Cøbra ha scelto di preservare il proprio anonimato anziché presentarsi in aula e difendersi dalle accuse di violazione del copyright mosse nei suoi confronti da Craig Steven Wright.

Classe 1970, quest’ultimo afferma di essere l’inventore della criptovaluta e la persona dietro lo pseudonimo Satoshi Nakamoto, affermazioni ritenute non corrispondenti al vero da gran parte dei media e della community.

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Cloud Computing, Formazione, Internet, Software

Ubuntu Pro: disponibilità su Google Cloud

Canonical ha annunciato la disponibilità di Ubuntu Pro su Google Cloud. La principale differenza rispetto alla versione standard del sistema operativo è il costo. Ubuntu Pro viene offerto a pagamento, ma gli utenti ottengono in cambio diversi vantaggi, tra cui il supporto per 10 anni e il servizio Kernel Livepatch.

Ubuntu Pro su Google Cloud

La disponibilità di Ubuntu Pro su Google Cloud permette agli utenti di utilizzare un sistema operativo open source, sempre aggiornato e compatibile con i carichi di lavoro enterprise. È possibile scegliere tre immagini con kernel ottimizzato che include driver migliorati e il supporto per gli acceleratori grafici, come le GPU. Le distribuzioni installate sulle macchine virtuali sono: Ubuntu 16.04 LTS (Xenial Xerus), Ubuntu 18.04 LTS (Bionic Beaver) e Ubuntu 20.04 LTS (Focal Fossa).

ubuntu pro

Canonical garantisce il supporto per 10 anni (8 anni per Ubuntu 16.04 LTS), durante i quali verranno rilasciati aggiornamenti e patch di sicurezza per oltre 30.000 pacchetti attraverso il repository Universe. Ubuntu Pro include componenti con certificazioni FIPS 140-2, CC-EAL, FedRAMP, HIPAA, ISO e PCI. Un’altra funzionalità esclusiva è il “live kernel patching” che non richiede il riavvio della macchina virtuale.

Il costo orario o mensile di ogni istanza dipende dal numero di vCPU e GPU, dalla dimensione dello storage e dalla quantità di RAM. Gli utenti possono acquistare le immagini di Ubuntu Pro su Google Cloud attraverso la console GCP oppure il Google Cloud Marketplace. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dedicato.

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Formazione, Internet, Sicurezza informatica, Software

Configurare la posta Gmail su Outlook

Hai provato a configurare la posta Gmail su Microsoft Outlook ma non funziona?. Sia la configurazione automatica che quella manuale, con i parametri di configurazione proposti da Google, sembrano errati. Nemmeno la funzionalità IMAP dalle impostazioni Gmail nella voce “inoltro POP/IMAP” hanno esito negativo. La soluzione al problema potrebbe essere l’attivazione dell’accesso alle app meno sicure di Google.

Come Configurare la posta Gmail su Outlook

Per configurare la posta Gmail su Outlook e Windows, occorre apportare delle modifiche alle impostazioni di sicurezza dell’account Google.

Attivazione modulo IMAP e POP3 sulla casella di posta Gmail

Esistono delle politiche di prevenzione che impediscono la configurazione della posta Gmail su dispositivi che utilizzano tecnologie non sicure di connessione dal punto di vista di Google. Guarda caso, Microsoft Outlook rientra quasi sempre in questa lista, a differenza di client di posta quali Mail per OS X Apple.

Impostazione sicurezza account Google

Soluzione ai problemi di utilizzo Gmail su Outlook

  1. Accedi al link https://www.google.com/settings/security/lesssecureapps e loggati con le tue credenziali Gmail se non lo hai già fatto;
  2. Seleziona la voce “ATTIVA” su “Accesso per app meno sicure” e clicca su FINE
  3. Configura la casella di posta Gmail su Outlook utilizzando la configurazione automatica o quella manuale.

Impostazioni IMAP per la posta GMail

Server posta in arrivo (IMAP), è richiesto SSL

  • imap.gmail.com
  • Porta: 993
  • Richiede SSL: sì

Server posta in uscita (SMTP), è richiesto TLS o SSL

  • smtp.gmail.com
  • Porta: 465 o 587
  • Richiede SSL: sì
  • Richiede l’autenticazione: sì
  • Utilizza le stesse impostazioni del server della posta in arrivo
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email infette
Formazione, Internet, Sicurezza informatica

Riconoscere mail con Virus

Esistono diversi tipi di reati informatici e molti si propagano tramite lo strumento più utilizzato dagli internauti, la posta elettronica. Ogni giorno in rete viaggiano moltissime e-mail fraudolente, che hanno come unico scopo quello di truffare o intercettare la vittima interessata. Impariamo a riconoscere le mail con Virus.

Le principali minacce informatiche

  • Infezione da virus
  • Spam
  • Malware (malicious software)

Le azioni intraprese dai cyber-terroristi

  • Cyberstalking: Metodo utilizzato per molestare una persona con l’obiettivo di costringere il malcapitato ad effettuare azioni dannose ed estorcere informazioni personali senza espresso consenso;
  • Frode e falsa identità: utilizzo improprio di identità fasulla per stipulare contratti, polizze o altro, senza essere rintracciati;
  • Information Warfare: è una tecnica digitale, difensiva ma anche offensiva, utilizzata in ambito politico e militare per tutelare e trarre vantaggio nei confronti del proprio avversario;
  • Phishing: è una delle truffe più diffuse, basata sull’invio di email molto curate, spesso provviste di logo contraffatto di banche o società, con la quale si richiedono informazioni riservate agli utenti per ragioni più disparate.

Come riconoscere mail con Virus, facilmente

virus mail

Dopo un po’ di teoria veniamo alla pratica. Riconoscere una mail con virus da una senza non è poi così scontato. Alcuni provider di posta elettronica come GMail utilizzano un sistema anti-spam che riesce, quasi sempre, ad intercettare phishing mail o mail pericolose, rifilandole direttamente nella cartella di Spam.

Altri provider e in alcuni casi anche GMail non sono però in grado di filtrare i messaggi nocivi lasciando all’utente l’incombenza di decidere e rischiare. Ma come facciamo a riconoscere una mail sana da una truffaldina e pericolosa? Ecco un piccolo prospetto da seguire, punto per punto, prima di aprire una mail sospetta che non ci convince al 100%.

  • Controlla accuratamente il mittente e l’indirizzo di provenienza della mail. Se non conosci chi ti scrive, fai mente locale e prova ad associare l’oggetto della mail ad esso. Se ti sembra tutto ok passa al prossimo passo;
  • Non essere impulsivo ed evita di cliccare su qualche link o di aprire degli allegati presenti nella mail senza prima controllarla. La prima regola per evitare di essere attaccati da malware o virus è quella di non aprire allegati e non cliccare sui link se non si è certi al 100% della veridicità della mail. Se il contenuto della mail e il mittente ti convincono, procedi.

Se la mail proviene da un istituto di credito, da una finanziaria o da altri servizi a cui ti sei abbonato, non cliccare mai su eventuali link presenti al suo interno. Le probabilità che ti portino a contrarre malware e/o a essere vittima di Phishing sono elevatissime. Paypal e le banche non inseriscono mai link nella mail per chiederti di cambiare la password o di aggiornare i dati personali.

  • Non dare mai per scontato che il mittente sia quello che apparentemente sembra di essere: spesso i messaggi di spam mostrano un display name artefatto, per poi nascondere indirizzi fittizi e/o ingannevoli (es. @poste-italiane.com o @banca-intesa.org). Cestina subito questi messaggi e aggiungi il mittente allo spam.
  • Non essere mai tranquillo anche se sembra tutto perfetto: la maggior parte dei problemi di sicurezza si manifestano se siamo di fretta e quando diamo per scontato la bontà di una mail. Stare sempre all’erta è una buona premessa per evitare problemi seri.
  • Installa un buon antivirus dotato di efficace filtro anti-spam; questi software aggiungono un motore di scansione in tempo reale sulla propria mail e riescono ad analizzare in tempo reale allegati e contenuto. Gli antivirus commerciali come kaspersky e BitDefender rappresentano dei veri must in questo ambito.
  • Controlla sempre il contenuto del testo, spesso le mail di spam presentano un italiano scorretto e difficilmente risultano formattate perfettamente.
  • Ultimo ma non meno importante, se la tua casella di posta è costantemente intasata da spam, impegnati seriamente a cambiarla, optando magari per un provider differente.
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Velocizzare WordPress filtrando i plugin

I plugin di WordPress rappresentano importanti risorse di sviluppo per il popolare content management system (CMS). Tramite i plugin è possibile aggiungere moduli e funzioni, senza essere sviluppatori WordPress. Tuttavia, non tutti sanno che i plugin possono ridurre sensibilmente le prestazioni del sito, rallentandolo notevolmente. Se i plugin non sono sviluppati e testati correttamente, possono aumentare drasticamente i tempi di esecuzione degli script e rallentare il caricamento delle pagine. Vi spieghiamo come velocizzare WordPress, filtrando i plugin e scegliendo in quale pagina del sito attivarli, bloccandoli in tutte le altre.

Quando i Plugin di WordPress possano rallentare il sito

Prima di installare un plugin di WordPress, sarebbe utile testarlo in locale e valutare la ricaduta sulle performance del sito. Un nuovo plugin è una nuova porzione di codice aggiuntiva, che potrebbe comportare anche problemi di sicurezza e che richiede quindi la massima attenzione. L’esempio più emblematico di plugin da installare con cautela è rappresentato da Contact Form 7, il diffusissimo Plugin per l’inserimento di moduli di contatto su WordPress. Questo plugin, che funziona molto bene, include in tutte le pagine del sito due risorse, anche se nella pagina non si trova alcun modulo di contatto. Le risorse incriminate sono script.js e style.css. Il caricamento incondizionato di questi elementi, comporta l’inutile spreco di risorse di WordPress e il conseguente rallentamento delle prestazioni. Fortunatamente esiste una soluzione per questo problema, incrementando un sistema che permetta di attivare o disattivare il plugin in base ad alcune condizioni e singole pagine.

Velocizzare WordPress con i Plugin

Esistono due modi per disattivare un plugin di WordPress in base alla pagina; il primo metodo è quello di realizzare manualmente uno script PHP, salvandolo nella cartella dei Must-use-plugin di WordPress.

Velocizzare WordPress filtrando i plugin


Must-use-plugin di WordPress sono plugin atipici, che vengono eseguiti prima dei plugin tradizionali e non possono essere visibili o gestiti dalla bacheca di WordPress. L’unico modo per creare un Must-use-plugin è quello di collocarli manualmente all’interno della cartella predefinita /Sito/mu-plugins/.

La seconda soluzione, molto più semplice, consiste nell’installare un plugin che permetta di filtrare l’esecuzione selettiva di tutti gli altri plugin. Plugin Load Filter è la soluzione completa per attivare o disattivare i plugin, in base ad alcuni criteri. Una volta installato il plugin sarà possibile richiamare la pagina di configurazione, posizionandosi nella barra laterale dei menu, su Plugin > Plugin Load Filter. La prima schermata del menu permette di selezionare i plugin da disattivare. Per ciascun plugin è possibile assegnare tre valori: Norman Load (predefinito), Admin Filter e Page Filter.

La prima opzione, indica che il plugin corrispondente sarà sempre attivo, incondizionatamente, su tutte le pagine. Assegnando ad un plugin l’opzione Admin filter, significa indicare a WordPress che quel preciso elemento dovrà funzionare solo quando si effettuerà il login con utenza amministrativa di WordPress. L’ultima opzione, quella più intrigante e funzionale, permette di assegnare diversi criteri di attivazione e disattivazione dei plugin. Le eccezioni previste dalla funzione Page Filter, permettono per esempio di attivare un plugin di WordPress solo nella versione desktop del sito e disattivarla in quella mobile (e viceversa), di selezionare solo alcune pagine in cui il plugin dovrà lavorare, e tanto altro.

load filter

Come misurare la velocità di WordPress

Chiaramente, la procedura descritta rappresenta solo una parte delle operazioni da effettuare per ottimizzare un sito WordPress, in ottica di performance e SEO. Ora che avete imparato a filtrare i plugin, provate a testare le performance del sito, utilizzando uno tra i servizi elencati di seguito.

I tool per misurare la velocità di WordPress

In rete esistono diversi strumenti per misurare le performance di un sito web; alcuni di essi sono davvero validi e ci consentono di testare il sito WordPress (ma non solo), per evitare penalizzazioni o malfunzionamenti. Un sito veloce e funzionale è sempre un passo in avanti rispetto ad uno più lento e problematico. Ecco tre tool che potete utilizzare per testare il vostro

Pingdom.com è uno strumento completamente gratuito, che permette di misurare il caricamento di pagine ed elementi integrati (immagini, CSS, JavaScript) creando report finali di facile lettura per tutti gli utenti. La versione a pagamento, consente di pianificare analisi automatica del sito, generando avvisi in caso di riduzione delle prestazioni.

pingdom

PageSpeed Insights è uno strumento di rilevazione delle prestazioni di un sito che utilizza i criteri di valutazione di Google. Tramite questo strumento è possibile verificare le performance di un sito nella versione mobile o tradizionale. PageSpeed Insights genera report finali dettagliati, con valutazione complessiva da 1 a 100 e consigli sulle parti del sito da ottimizzare.

pagespeed insights

GTmetrix è uno strumento molto utile e funzionale per la misurazione delle performance di un sito. Permette di confrontare siti, offre report dettagliati, esportabili sul PC. E’ uno strumento valido e funzionale alla portata di tutti. Come Pingdom, anche GTmetrix nella versione a pagamento permette di effettuare scansioni automatiche e di essere avvisati in caso di problemi di performance del proprio sito.

gtmetrix
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