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Canva: il design diventa semplice e gratuito

Canva un’app ideale per creare progetti da pubblicare sui social

Canva è un servizio di qualità che consente di creare e modificare grafica, foto e video in modo efficace. L’idea alla base è semplice e l’interfaccia dell’applicazione è estremamente intuitiva. È particolarmente interessante per coloro che desiderano condividere le proprie creazioni sui social network.

Multipiattaforma

Una delle caratteristiche più interessanti di Canva è la sua disponibilità su diverse piattaforme. Lo possiamo scaricare per dispositivi iOS, iPadOS e Android, oltre che su browser e come software per PC Windows e Mac. Nel corso del tempo, le funzionalità offerte sono state migliorate, tanto che ora viene utilizzato anche da professionisti e da chi si occupa di gestire progetti come i social media manager.

canva foto editor

L’applicazione offre un utilizzo gratuito, ma è disponibile anche una versione Pro che fornisce strumenti professionali e accesso a progetti e immagini di alta qualità. Per accedere ai servizi dell’applicazione, è necessario registrarsi gratuitamente.

canva

Sin dall’attivazione iniziale, l’applicazione offre modelli predefiniti per la creazione di Storie di Instagram, volantini, poster, documenti, inviti, biglietti da visita, copertine di Facebook e molte altre opzioni. L’editor delle foto offre anche filtri di ottima qualità, tuttavia è importante notare che le opzioni avanzate richiedono l’abbonamento alla versione Pro, che ha un costo di 11,99 € al mese. È possibile gestire gratuitamente solo i progetti più semplici.

Disponibile per Ios e Android.

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    Hardware

    Porte USB: come disattivarle?

    Ecco un programmino molto utile per chi avesse l’esigenza di disattivare le proprie porte USB a scopo precauzionale.

    L’applicazione USB Disk Manager è uno strumento gratuito che può essere utilizzato su qualsiasi versione di Windows per disattivare e riattivare rapidamente le porte USB su un PC. Per utilizzare lo strumento, basta scaricarlo e installarlo dalla fonte fornita, quindi avviare il programma. Dal menu “Disabilita USB”, selezionare l’opzione “Disabilita dischi rimovibili USB” e fare clic su “OK” per rendere efficaci le modifiche.

    Da questo punto in poi, qualsiasi unità USB collegata al computer non sarà visibile e non sarà possibile leggerne il contenuto o copiare nuovi file.

    Per riattivare le porte disabilitate, riaprire il programma, accedere al menu “Disabilita USB” e selezionare l’opzione “Abilita dischi rimovibili USB”. Infine, fare clic su “OK” per ripristinare la piena funzionalità di tutte le porte USB sul computer.

    Perché disabilitare le porte USB è importante

    La sicurezza del computer è fondamentale per impedire l’accesso agli hacker. Uno dei modi più efficaci per proteggere il computer e i dati è quello di disabilitare le porte USB installate sul computer. Questo può essere fatto modificando la chiave di registro “Start”, utilizzando un programma per farlo con un solo clic o modificando manualmente il registro di sistema.

    Porte USB

    La disabilitazione delle porte USB non solo impedisce l’accesso a software dannoso o agli hacker, ma impedisce anche di installare inavvertitamente malware o di consentire a un hacker l’accesso a dati e file sensibili sul disco rigido. È un passo fondamentale per proteggere il computer.

    Problemi comuni dopo la disattivazione di una porta USB

    Una volta disattivata la porta USB, è bene tenere presente alcuni problemi che si possono incontrare. Il più comune è che, se in futuro si ha bisogno di utilizzare nuovamente la porta e si è dimenticato di abilitarla, può essere difficile farlo.

    Inoltre, alcuni hardware e software più vecchi potrebbero non essere in grado di riconoscere una porta disabilitata. In questo caso, è necessario acquistare un nuovo hardware o aggiornare il software.

    Infine, la disabilitazione delle porte USB può causare problemi di compatibilità con altri dispositivi USB. Anche se le porte vengono nuovamente abilitate, a volte il dispositivo non funziona a meno che non venga reinstallato o reinizializzato. Per evitare questo problema, è bene tenere un elenco aggiornato di tutti i dispositivi USB collegati al computer e controllare regolarmente le versioni del firmware e la compatibilità con il sistema operativo.

    Conclusioni

    In breve, disabilitare le porte USB potrebbe non essere l’unico modo per prevenire un attacco informatico, ma è uno dei modi più semplici ed efficaci per assicurarsi che i beni più preziosi rimangano al sicuro. Con l’aumento delle minacce informatiche, è essenziale rimanere vigili e adottare le misure necessarie per proteggersi da attacchi dannosi.

    Disattivare le porte USB è un modo semplice per impedire ai criminali informatici di accedere al vostro computer e rubare le vostre informazioni più preziose. È anche un modo efficace per proteggersi dagli attacchi degli hacker e da altre attività dannose. Se siete alla ricerca di una misura di sicurezza semplice e diretta, la disabilitazione delle porte USB è la soluzione ideale.

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      Formazione

      File Locksmith: sblocca i file e velocizza il pc

      PowerToys è stato recentemente aggiornato con un nuovo, utilissimo, strumento: file locksmith. Ci può aiutare a capire quali file sono usati in ogni istante, a individuare cause di rallentamenti, a cancellare file bloccati

      Sicuramente è capitato a tutti noi di non riuscire almeno una volta a cancellare un qualsiasi file usato da un’app. Pur provando a chiuderlo in vari modi e a chiudere tutte le app, il file appariva sempre come “in uso”. Il nuovo strumento File Locksmith ci mostrerà tutti i processi che accedono a un determinato file in modo che tu possa terminarli e riprendere il controllo. Sì possono scansionare sia un singolo file o tutti quelli che sono presenti in una cartella. Basta fare clic su End Process, quindi successivamente puoi chiudere le applicazioni e i processi che ci impediscono di accedere e modificare il file.

      Queste informazioni inoltre saranno utili anche per capire se ci sono problemi di prestazioni, ad esempio quando il tuo computer si spegne molto lentamente. Questo è spesso correlato ad alcuni processi che salvano e chiudono dei file in background: l’utilizzo di File Locksmith ci aiuterà ad identificarli. Peccato per la traduzione italiana dello strumento che lascia a desiderare: Fabbro File…non è delle migliori.

      Come funziona “Fabbro File”

      Innanzitutto quello che dobbiamo fare è scaricare il tool Power Toys.

      Scarichiamolo dal Microsoft PowerToys dal Windows Store. Se lo abbiamo già installato, assicuriamoci che l’applicazione sia aggiornata: File Locksmith è infatti stato introdotto a novembre all’interno di PowerToys 0.64.0.

      File Locksmith

      Verifichiamo che sia attivo aprendo PowerToys e andando nella tab Fabbro File. Clicchiamo eventualmente su Altre informazioni su Fabbro File per scoprire di più su questo nuovo componente dei PowerToys.

      fabbro file

      Selezioniamo un file o un cartella e clicchiamo con il tasto destro. Selezioniamo ora la voce Che cosa sta usando questo file? Se non è presente, clicchiamo su Mostra altre opzioni per mostrarla.

      Apparirà una lista di tutte le applicazioni che usano il file (o i file, se più di uno) selezionato. Cliccando su Termina attività potremo chiuderla direttamente dall’app, senza passare per il classico Gestione attività.

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      Formazione

      Funzionalità e suggerimenti per il nostro pc

      Tanti piccoli suggerimenti e funzionalità per ottenere il massimo dal nostro computer e non solo

      Scopriamo come ottimizzare il nostro computer al meglio ma più in generale impariamo alcuni trucchi e funzionalità molto utili.

      Indice

      Alexa ha un trucco … da sala giochi!

      Gli assistenti vocali posso­no essere molto utili, soprattut­to se abbiamo una casa intelli­gente, ma nascondono anche numerose funzionalità divertenti, come la modalità super. Per attivarla dobbiamo usare il co­mando Alexa, su su giù giù si­nistra destra sinistra destra A B. Il nostro speaker intelligente risponderà con la riproduzione di un motivo musicale e poi la frase “modalità Super Ale­xa attivata. Avvio dei reattori, online. Abilitazione dei sistemi avanzati. online. Apertura delle ali. Errore. Ali mancanti” e poi successivamente un motivetto musicale.

      funzionalità alexa

      Tutto qui? Sì. ma gli appassio­nati di lungo corso non potran­no non avere notato che l’istru­zione da utilizzare non è altro che il celebre Konami Code. un trucco che fin dagli anni ’80 permette di ottenere bo­nus e potenziamenti nei giochi della celebre casa produttrice e non solo.

      Selezioniamo il testo come dei campioni

      Selezionare il testo è una di quelle attività che tutti noi facciamo, almeno occasional­mente, usando il computer. Il modo più semplice. che in linea di principio usiamo tutti. è quello di fare clic sul testo e trascinare il puntatore del mouse. Tuttavia c’è un siste­ma più rapido ed efficace per selezionare intere parole o interi paragrafi in modo più veloce. Per selezionare una intera parola. dobbiamo sem­plicemente fare doppio clic su un punto qualsiasi della parola stessa.

      trucco testo
      trucco testo

      Più curioso ancora, il sistema che permette di selezionare un intero paragrafo. Per farlo, infatti, possiamo fare un tri­plo clic, cioè tre clic rapidi in sequenza con il tasto sinistro del mouse. Questo trucco ha un altro risvolto ancora più in­teressante: funziona con tutti i principali browser e i program­mi di videoscrittura.

      Cambiamo lo sfondo della nostra Gmail

      I prodotti Google sono noti per avere moltissime funzionalità “nascoste” o comunque poco utilizzate che di tanto in tanto possiamo cogliere per aggiungere un po’ di pepe, o di personalizzazione. alla nostra esperienza. La possibilità di cambiare lo sfondo di Gmail è una di queste. Da quando Go­ogle ha rivisto le impostazioni, mettendone alcune in eviden­za, farlo è diventato ancora più semplice.

      funzionalità gmail

      Infatti dobbia­mo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorria­mo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre po­tremo scegliere fra i temi pre­costituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Go­ogle Drive oppure dal nostro computer.

      Raggruppiamo le app in Start di Windows 11

      Windows 11 ha innovato molte cose, non tutte le novità però hanno avuto la stessa acco­glienza da parte degli utenti. Fra le più controverse sen­za dubbio c’è il nuovo menu Start. a partire dalla posi­zione. fino alla gestione dello spazio dedicato ai programmi app, come Microsoft stessa tende a chiamarli sempre più spesso). Una funzionalità co­moda ma decisamente sotto­valutata è quella che permette di raggruppare le applicazioni in “cartelle”, in modo da poter­ne avere un maggior numero a portata di clic.

      funzionalità windows 11

      Il meccanismo da utilizzare è del tutto ana­logo a quello della maggior parte degli smartphone. Dob­biamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare au­tomaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.

      Google rivoluziona il modo di imparare

      Il tempo è sempre poco, spe­cialmente per chi ha pro­getti per la propria attività la carriera persi tra moltissi­me altre cose da fare e incom­benze varie. Google Primer, www.yourprimer.com, ha tutti i numeri per cambiare il modo di imparare per chi è impe­gnato. Purtroppo al momento l’app è solo in inglese, ed ecco perché si trova fra i trucchi invece di avere un proprio ar­ticolo, ma propone un modo nuovo e interessante di im­parare, attraverso quelle che vengono chiamate Bite-sized lessons, ovvero lezioni in pillo­le.

      suggerimenti google primer

      Il principio alla base è intri­gante: anche il più impegnato di noi, durante la giornata, prende in mano lo smartpho­ne diverse volte per distrarsi o fare una piccola pausa. Dedi­cando cinque o dieci minuti al giorno, quindi, cioè una o due di queste piccole pause, alle mini-lezioni presenti in Primer, è possibile imparare nuove abilità e informazioni utili per il nostro business o la carriera.

      Monitoriamo le prestazioni del PC

      Sfortunatamente in Windows 11 lo strumento per tenere sotto controllo il com­portamento della macchina, Performance Monitor, è sempre più “nascosto” fra le pieghe delle nuove opzioni e del sistema operativo. Tutta­via questo tool rappresenta un buon modo per controllare l’uso delle risorse nel tempo, soprattutto se abbiamo tem­po e modo di personalizzarlo un po’. Prima di tutto, però, bisogna trovare il modo di aprirlo, dal momento che non è più reperibile nemmeno con una ricerca dal menu Start.

      pefmon
      suggerimenti performance monitor

      Tra le funzioni utili ci viene comunque in aiuto la buona vecchia finestra di ese­cuzione, che possiamo aprire con la combinazione di tasti Windows + R. Nella casella di testo digitiamo perfmon (non serve indicare nemmeno l’estensione .exe) e facciamo clic su OK. La finestra che si apre inizial­mente permetterà di control­lare solo l’occupazione del processore, ma facendo clic sull’icona a forma di + in alto, potremo aggiungere tantissi­me altre voci.

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      Software

      PC Manager: come velocizzare il nostro pc

      La casa di Redmond ha lanciato PC Manager, un’applicazione volta al miglioramento delle prestazioni del PC attraverso pulizia del disco rigido e ottimizzazione dei processi. Scopriamola.

      Quante volte ci sarà capitato di utilizzare programmi come CCleaner per migliorare un po’ le prestazioni del nostro Personal Computer? Chiunque lo abbia fatto sarà felice di sapere che Microsoft ha ufficialmente rilasciato un programma creato appositamente per soddisfare tale richiesta. PC Manager, dopo diversi mesi di rodaggio all’interno del mercato cinese, è ufficialmente arrivato anche in occidente in lingua inglese.

      Indice

      Soluzione convincente

      Durante il corso degli anni, innumerevoli sono state le applicazioni e i programmi votati all’ottimizzazione delle risorse in ambiente Windows: dalla pulizia del registro di sistema alla deframmentazione del disco, passando poi per la pulizia dei file temporanei o per l’eliminazione del bloatware, cioè dei programmi inutili spesso installati dai produttori. Tutto per usare al meglio le risorse del nostro PC. L’arrivo di PC manager rappresenta un’interessante prima volta per Microsoft, che mai si era approcciata al problema con uno strumento omnicomprensivo.

      Per mesi l’applicazione Pc Manager è risultata accessibile esclusivamente agli utenti del mercato cinese e solo recentemente è diventata disponibile anche per gli utenti anglofoni all’interno della pagina pcmanager-en.microsoft.com. Secondo dei report, l’app sarebbe già disponibile sul Microsoft Store in forma invisibile per gli utenti normali, il tutto in attesa del lancio ufficiale.

      Cento vie

      Un grande vantaggio di PC Manager è il suo essere particolarmente intuitivo da utilizzare. Una volta avviata l’applicazione, l’interfaccia offre all’utente diverse possibilità di azione, comodamente separate in due categorie diverse: Cleanup (ottimizzazione delle risorse) e Security (sicurezza informatica). In entrambi i casi abbiamo dei pulsanti che permettono di avviare processi di ottimizzazione: da una parte abbiamo Boost che elimina i file temporanei e chiude i processi non indispensabili che occupano RAM; dall’altra, invece, troviamo Scan che avvia una scansione di Windows Defender alla ricerca di malware da eliminare.

      PC Manager è compatibile con Windows 10 e 11 e permette di effettuare le operazioni di ottimizzazione con qualche clic. Secondo alcuni detrattori si tratterebbe di un programma eccessivamente semplificato per svolgere funzioni come quelle di ottimizzazione; tuttavia, risulta davvero difficile capire quale possa essere il problema se uno strumento immediato e facile da usare permette di effettuare ottimizzazione di base del nostro computer.

      Scarichiamo e utilizziamo Pc Manager

      pc manager
      1 Dalla pagina Web di Microsoft PC Manager, pcmanager-en.microsoft.com, facciamo clic su Download per scaricare i 4 MB di eseguibile dell’applicativo, che per ora è disponibile solo in lingua inglese.
      pc manager installazione
      2 Avviamo l’eseguibile, mettiamo la spunta sul riquadro al fianco di “I accept end user license and privacy agreements” e clicchiamo su lnstall. Come indica la finestra, il tool è ancora in versione beta, non definitiva.
      pc manager boost
      3 Per migliorare rapidamente le prestazioni del PC, con PC Manager aperto, facciamo clic sul pulsante Boost presente nella pagina principale della scheda Cleanup. Questo comando applica tutti i miglioramenti in un colpo solo.
      pc manager health check
      4 Cliccando su Health Check, Storage Manager o Process Management accediamo ai singoli strumenti per la gestione dello spazio di archiviazione, dei processi in esecuzione o dei file da eliminare.
      pc manager security
      5 Facciamo clic su Security nella parte bassa della finestra per cambiarne il contenuto. Facciamo clic su Scan per attivare una scansione con Windows Defender e cercare di isolare e risolvere problemi di sicurezza.
      scan
      6 Facendo clic sull’ingranaggio nella parte alta dello schermo accederemo alle impostazioni. Qui decidiamo se attivare gli aggiornamenti automatici dell’app o il suo avvio automatico all’accensione del computer.

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      Redo rescue: salva il pc con una pen drive

      Documenti personali, foto di famiglia e file privati sono in ostaggio di un computer che non ne vuole sapere di avviarsi? Niente panico! Ecco redo rescue, il tool che recupera facilmente tutti i tuoi dati preziosi tramite una pen drive.

      Secondo un sondaggio effettuato da Backblaze a inizio 2022, il 30% degli utenti di computer non ha mai effettuato un backup. La cifra è davvero impressionante, soprattutto se si considera il fatto che la quantità di possibili cause di perdita di dati è costantemente in aumento.

      Indice

      • Rottura? No: malware!

      • Sistema bloccato? Nessun problema

      • Un bel ripristino e tutto funziona

      • Creiamo la pen drive salva-PC

      • Mettiamo al sicuro i nostri documenti

      • “Montare” il disco? Che vuol dire?

      • Backup dell’intero sistema

      • Redo Rescue: cosa c’è di nuovo!

      • Ripristiniamo il computer in caso di blocco

      • A proposito di Rufus!

      • Rottura? No: malware!

        La rottura di un disco rigido, nonostante molti pensino sia l’evento peggiore che possa capitare, non è di certo una cosa frequente. L’affidabilità, sia dei dischi rigidi che degli SSD, ormai è talmente elevata che è molto più probabile un guasto ad altri componenti, la vendita o la dismissione del computer per obsolescenza, che non la rottura di un disco.

        Molto più subdoli e frequenti sono, invece, i malware. Tra questi grande pericolosità hanno i ransomware, che si installano sul computer criptando silenziosamente tutti i documenti rendendoli così illeggibili, a meno di non conoscere la chiave con la quale sono stati codificati. Purtroppo per avere questa chiave o si tenta un attacco brute force senza alcuna certezza di riuscita, oppure si paga per farsela mandare dai criminali che gestiscono il malware e, anche in questo caso, non ci sono certezze che questi mantengano la parola. Ma i malware non sono l’unica causa di perdita di dati: grande rilevanza hanno anche le “distrazioni”. Può capitare, ad esempio, di cancellare dei file o delle cartelle per errore e non accorgersene subito rendendo inutile ogni tentativo di recupero dei file.

        Sistema bloccato? Nessun problema

        Cosa possiamo fare per evitare disastri con i nostri file importanti? Semplice: un backup. La realizzazione di un backup del disco rigido non sempre è facile: per fortuna possiamo utilizzare uno strumento potente e semplice da utilizzare: Redo Rescue. Grazie al fatto che Redo Rescue è contenuto su un sistema basato su Linux totalmente indipendente dal sistema presente sul nostro computer, potremo recuperare i file presenti sul nostro disco rigido anche quando il sistema operativo si rifiuta di avviarsi per un qualunque motivo.

        Prossimamente vedremo come utilizzare Redo Rescue per effettuare un backup completo del sistema, così da poterlo ripristinare in un qualunque momento. Non solo: vedremo anche come con Redo Rescue sia possibile salvare file e cartelle su un disco esterno. Quest’opzione è importante perché permette di non perdere documenti anche quando il sistema non si avvia più.

        Un bel ripristino e tutto funziona

        Ovviamente Redo Rescue dopo averci messo in grado di salvare tutto con un backup, permette anche di fare la cosa opposta, ovvero ripristinare in pochi clic un backup per riportare in vita un computer in panne. Ovviamente, condizione indispensabile affinché tutto ritorni a funzionare correttamente è che il disco rigido non abbia problemi hardware. In questo caso, infatti, l’unica soluzione è la sostituzione del disco rigido prima di effettuare il ripristino. Ma vediamo come recuperare i nostri dati più importanti in caso di PC bloccato e come effettuare una copia di backup del nostro sistema.

        Creiamo la pen drive salva-PC

        Per creare una chiavetta USB avviabile che permetta l’uso di Redo Rescue ci serviamo del tool Rufus. Vediamo la procedura.

        rufus
        1) Muoviamo i primi passi
        Preleviamo sia Redo Rescue che il tool Rufus e copiamoli in una cartella del nostro disco rigido. Colleghiamo una chiavetta USB da almeno 32GB al computer e avviamo Rufus con un doppio clic sull’eseguibile.
        rufus
        2) Selezioniamo l’unità da usare
        All’avvio il programma seleziona automaticamente la prima unità USB disponibile, nel nostro caso E: Se non dovesse essere quella giusta possiamo selezionarne una diversa cliccando sulla freccia in fondo alla casella di selezione Dispositivo/unità.
        rufus
        3) Scegliamo la ISO
        Clicchiamo sulla casella Seleziona e sfogliamo alla ricerca dell’immagine di Redo Rescue. Dopo averla trovata, selezioniamola, clicchiamo su Apri per caricarla nel programma, che la analizzerà velocemente e imposterà automaticamente l’etichetta e il tipo di file system da utilizzare.
        rufus
        4) Pronti alla scrittura!
        A questo punto siamo pronti per creare la chiavetta avviabile con
        Redo Rescue. Clicchiamo sul pulsante Avvia in fondo alla schermata; riceveremo un alert che ci informerà del fatto che una volta creata la chiavetta questa potrà essere utilizzata per contenere ulteriori file. Clicchiamo su Ok per proseguire.

        Mettiamo al sicuro i nostri documenti

        Se il nostro computer non ne vuole proprio sapere di avviarsi, con Redo Rescue possiamo far partire il sistema in una particolare modalità operativa e recuperare i nostri dati più importanti. Vediamo come procedere.

        redo rescue
        1) Troviamo il disco con i dati…
        Inseriamo la chiavetta sulla quale abbiamo caricato Redo Rescue e avviamo il computer. Una volta che la Redo si è caricata dovremo “montare” il disco sul quale sono contenuti i dati da copiare, per cui clicchiamo sull’icona a forma di ingranaggio in basso a sinistra per aprire il menu. Nella lista di applicazioni a destra facciamo un doppio clic su Disks per avviarla.
        redo rescue
        2)… e montiamolo nel sistema
        Avviata l’utility Disks ci troveremo di fronte una finestra con tutti i dischi presenti sul nostro computer. Nella colonna di sinistra clicchiamo sul disco sul quale sono presenti i dati da copiare. Solitamente l’unità C: è la prima in alto. Spostiamoci poi nella finestra al centro, selezioniamo la partizione sulla quale sono presenti i dati e clicchiamo sull’icona a forma di “play” per montarla nel sistema.
        redo rescue
        3) Apriamo il file manager…
        Clicchiamo sul link presente dopo la scritta Mounted at, portiamoci nuovamente nel menu della Redo Rescue e stavolta avviamo l’utility File manager. Portiamoci nella casella degli indirizzi, eliminiamo il contenuto e con Ctrl+V incolliamo il link copiato al passo precedente, quindi premiamo OK per aprire la partizione precedentemente montata.
        redo rescue
        4)… e copiamo i dati
        Avviamo una seconda volta File Manager, selezioniamo file e cartelle da copiare, clicchiamo su di esse e trasciniamole nella seconda istanza di File Manager per copiarle nella root della chiavetta USB dalla quale abbiamo avviato il sistema. Quando avremo ultimato le operazioni di copia potremo arrestare il sistema cliccando sull’icona in basso a sinistra.

        “Montare” il disco? Che vuol dire?

        Redo Rescue è una straordinaria utility che viene però eseguita su sistema Linux, e questo può creare dei problemi all’utente. Il fatto è che Linux non è un sistema operativo user friendly come Windows e per questo, nonostante permetta di fare cose straordinarie, a volte rende complicate anche delle semplici operazioni. Ad esempio, mentre quasi tutte le moderne distribuzioni Linux, compresa quella che fornisce la base per poter avviare Redo Rescue, permettono di utilizzare chiavette o dischi USB immediatamente dopo che questi sono stati collegati alla porta del computer, lo stesso non si può dire per i dischi rigidi non removibili.

        Questi ultimi, per poter essere utilizzati hanno bisogno di essere “presentati” al sistema, che dovrà riconoscerli come memorie di massa e consentire l’accesso in lettura e scrittura a essi. Quest’operazione si chiama “mount” (montaggio). In passato l’operazione di mounting era prettamente manuale: da una finestra terminale si digitava una serie di comandi creando un Punto di mount all’interno della cartella di sistema Media. Questi comandi servivano per comunicare al sistema il nome del disco e le partizioni in esso presenti e alle quali si voleva accedere. Le moderne distribuzioni Linux, invece, permettono di utilizzare un sistema decisamente più semplice: l’utility Disks, come visto nel Macropasso B.

        Backup dell’intero sistema

        Uno dei principali vantaggi di Redo Rescue è quello di poter creare un’immagine dell’intero sistema che, all’occorrenza, può essere ripristinata in pochi clic.

        redo rescue backup sistema
        1) Scegliamo cosa salvare
        Clicchiamo sul pulsante Backup, poi scegliamo il disco del quale effettuare una copia completa. Solitamente in presenza di più dischi rigidi, troveremo selezionato il disco principale, ovvero quello sul quale è presente il sistema operativo. Clicchiamo Next per proseguire e selezioniamo le partizioni delle quali effettuare il backup.

        redo rescue backup sistema
        2) Teniamo tutto!
        Solitamente il disco principale ne contiene almeno due, ma possono essere anche molte di più perché di solito il produttore crea automaticamente delle partizioni di recupero e supporto dalle quali è possibile reinstallare il sistema operativo (posto che il disco rigido non si danneggi irreparabilmente). Di default troveremo tutte le partizioni selezionate; lasciamo così e proseguiamo con Next.
        redo rescue backup sistema
        3) Dove salvare la copia?
        Scegliamo adesso il disco sul quale effettuare la copia (ovviamente deve avere spazio disponibile a sufficienza) e proseguiamo con Next per scegliere la cartella nella quale memorizzare il backup. Clicchiamo su Select per aprire il file manager sul disco scelto, poi clicchiamo sull’icona a forma di cartella con il “+” in alto a destra e inseriamo “Backup” come nome per la cartella che stiamo creando. Un clic su Create finalizzerà il processo.
        redo rescue backup sistema
        4) Avviamo il backup dell’intero sistema
        Clicchiamo infine sul pulsante OK in basso a destra per selezionare la cartella. Clicchiamo su Next per proseguire e inseriamo un commento al backup, ad esempio “Backup completo del 20/11/2022” e clicchiamo su Next per proseguire. Al termine del backup basterà cliccare sul pulsante OK che appare e poi su Exit per ultimare l’operazione.

        Redo Rescue: cosa c’è di nuovo!

        La nuova versione del tool aggiunge alcune interessanti novità a partire dal sistema basato su Debian 10 a 64 bit; include il supporto UEFI Secure Boot e un nuovo e stupendo tema per il bootloader basato sul GRUB con layout dinamico. Redo Rescue funziona con macchine virtuali e reali e permette di ripristinare i vecchi backup creati con la versione 1.0.

        Ripristiniamo il computer in caso di blocco

        Tutte le volte che il PC inizia a manifestare rallentamenti vistosi o blocchi accidentali continui,
        è preferibile procedere a un ripristino del backup creato al Macropasso precedente. Vediamo come fare.

        1) Scegliamo il disco con il backup
        Dal menu principale della Redo Rescue clicchiamo su Restore per avviare la procedura di ripristino. Nella schermata successiva dovremo selezionare il disco sul quale sono contenuti i file di backup. Clicchiamo quindi sulla freccia accanto alla casella Local Disk e scegliamolo, quindi clicchiamo su Next.
        2) Selezioniamo il backup Dopo qualche istante durante il quale il sistema leggerà il contenuto del disco scelto, apparirà una nuova schermata dalla quale scegliere il backup da ripristinare. Clicchiamo sul pulsante Select per far apparire il file manager e da qui sfogliamo il disco fino a selezionare il backup desiderato. Premiamo Ok per proseguire, poi Next.
        3) Individuiamo la destinazione…
        Nella schermata successiva dovremo scegliere il disco sul quale effettuare il ripristino. Clicchiamo quindi sulla freccia in fondo alla casella di selezione Target poi sul disco scelto e infine proseguiamo con un clic su Next. Ci verrà chiesto quali partizioni ripristinare. Se il sistema non si avviava conviene effettuare un ripristino totale, quindi clicchiamo direttamente su Next.
        4)… e attendiamo la fine
        Rispondiamo con un clic sul pulsante Yes, I’m sure! alla richiesta di conferma per l’operazione e attendiamo pazientemente il completamento. La percentuale di completamento verrà evidenziata nella barra colorata in alto, mentre in basso vedremo l’avanzamento per file. Al termine un clic del mouse su Ok e poi su Exit ci consentirà di chiudere la procedura.

        A proposito di Rufus!

        Quando si avvia il tool Rufus e si sceglie il file ISO da inserire nell’unità USB che si vuole rendere avviabile (pulsante Seleziona a destra del menu a tendina Selezione boot), il tool si fa carico di impostare automaticamente il file system (menu File system) sulla base del contenuto dell’immagine utilizzata. La selezione dello Schema partizione (MBR o GPT) è importante perché selezionando GPT la chiavetta avviabile non potrà essere utilizzata sui dispositivi più vecchi dotati di vecchi BIOS (non UEFI per intenderci).

        Rufus è uno dei pochi tool che permette di creare unità USB avviabili compatibili sia con i vecchi BIOS che con i sistemi più moderni facenti uso di UEFI (Unified Extensible Firmware Interface: il successore del tradizionale BIOS che si trova sui nuovi personal computer). Selezionando la voce GPT, nel menu a tendina Sistema destinazione l’unica voce che apparirà sarà UEFI; diversamente, optando per MBR, verrà mostrato BIOS o UEFI CSM.

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      Creative

      Foto di Windows, novità per i video

      In caso di emergenza o anche solo per fare in fretta, grazie all’app Foto di Windows possiamo fare al volo dei tagli ai nostri video senza aprire pesanti editor video

      Creare un video è molto sempli­ce: possiamo realizzarlo con lo smartphone, con la webcam del computer o anche registrando quello che accade nello schermo del PC con un programma di cattura schermo (per esempio premendo Win + G per apri­re l’Xbox Game Bar in Windows). Una volta registrato il filmato, con un editor video facciamo eventuali montaggi, cor­reggiamo i colori e altro ancora.

      Magari questo video ci servirà per una presen­tazione, oppure per una festa da amici, quindi ci rechiamo sul posto, mandiamo in riproduzione il filmato per vedere se tutto è a posto … e ci accorgiamo di aver messo qualche clip di troppo, ma il no­stro editor video è nel computer di casa. Come fare? Beh, se tutto quello che ci serve è solo fare qualche taglio, niente paura, possiamo effettuarlo con Micro­soft Foto, presente sia in Windows 10 sia in Windows 11. E se per caso non ci fosse, la troviamo gratis nel Microsoft Store.

      Ecco come fare

      Foto di Windows apri
      1 Con Esplora file raggiungiamo la posizione del filmato da tagliare. Facciamo clic destro sul file e scegliamo la voce Apri con > Foto. In un attimo si aprirà il filmato in riprodu­zione. Fermiamolo e prepariamoci all’editing.
      Foto di Windows taglia
      2 Nella parte alta dell’interfaccia di Foto troviamo l’icona Taglio
      video
      . È la prima partendo da sinistra dopo il nome del file aperto. Clicchiamola per aprire lo strumento di taglio. In al­ternativa possiamo attivare la stessa funzione premendo Ctrl+E.
      Foto di Windows edit
      3 Si apre quindi il semplice editor di Foto. In pratica abbiamo solo due cursori su cui agire, li vediamo nella parte bassa della finestra. Se li spostiamo, tutto quello che rimane fuori dai cursori viene elimina­to dal filmato finale.
      Foto di Windows salva
      4 Racchiusa tra i cursori la parte di video da salvare, clicchiamo in alto il pulsante Salva con nome. Nella finestra che si apre rag­giungiamo la cartella di destinazione e assegniamo un nome al file. Il video originale non verrà modificato.

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      Software

      Syncthing: crea il tuo cloud personale e sicuro

      Syncthing è un software che ci aiuta a non perdere i file importanti come le foto dello smartphone. È disponibile per numerosi sistemi operativi e può collegare tra loro più dispositivi.

      Indice

      Accedi ai tuoi file ovunque senza regalare dati ai big del web

      In un mondo in cui la mag­gior parte dei documenti più importanti e le foto­grafie sono in formato digita­le diventa sempre più rilevante se non essenziale tenerne una copia di riserva. In caso contrario rischiamo di perdere, per esempio, le foto scattate con lo smartphone in vacanza oppure le garanzie degli oggetti acquistati onli­ne.

      Dobbiamo inoltre sotto­lineare che dispositivi come lo smartphone o il disco fisso si possono guastare senza alcun preavviso, con l’utente che spesso si giustifica con la frase “Funzionava fino a un istante fa!”.

      Possibili soluzioni

      Esistono due tecniche differenti per mettere al sicuro i dati: la sincronizzazione e il salvatag­gio (backup). Nel primo caso si crea una seconda cartella che conterrà esattamente gli stessi file di quella originale, mentre nel secondo si memorizzano le informazioni su un dispositivo remoto scegliendo se mantenere anche le versioni meno recenti dei documenti. Il principale vantaggio della sincronizzazione consiste nella possibilità di utilizzare immediatamente i file di riserva mentre con il salvataggio è possibile risparmiare spazio comprimendo i dati. In entrambi i casi è importante far intervenire automaticamente il programma all’insorgere di determinate circostanze oppure a orari prestabiliti, per esempio quando non siamo al computer. Scegliendo il salvataggio manuale è infatti facile dimenticarsene oppure attivarlo solo saltuariamente.

      versione file
      Funzione indispensabile
      Ci è tornata utile tante volte, in caso di cancellazioni o modifiche accidentali: la gestione delle versioni dei file è davvero top.

      Tra i software gratuiti per la sincronizzazione scaricabili da Internet abbiamo testato Syncthing, soluzione che offre numerosi vantaggi, primo tra tutti la possibilità di lavorare sia tramite LAN che Internet e di essere utilizzata su diverse piattaforme, Windows e Android compresi. Tra le altre caratteristiche salienti ricordiamo che tutte le comunicazioni sono crittografate per impedire intercettazioni da parte di malintenzionati e ogni dispositivo è protetto contro utilizzi illeciti. Da non sottovalutare che Syncthing non richiede di configurare opportunamente il router o di conoscere l’indirizzo IP di ogni computer, ma basta leggere semplicemente l’identificativo assegnato automaticamente dal programma a ogni dispositivo. Ricordiamo inoltre che si tratta di software Open Source con il codice sorgente disponibile qui.

      Non tutti i file vengono persi

      Poiché Syncthing riporta automaticamente tutte le modifiche effettuate sulle due cartelle collegate, può accadere che eliminando per errore un file nella prima perdiamo anche la copia presente nella seconda. Per questa ragione Syncthing è in grado di conservare anche i file cancellati o le diverse versioni degli stessi. Questa funzione Offre quattro possibilità: Controllo Versione con Cestino. Controllo Versione Semplice. Controllo Versione e Controllo Versione Esterno. Nel primo caso i file rimossi o sostituiti li troveremo in una cartella che può essere svuotata dopo un determinato numero di giorni.

      Con “Controllo Versione Semplice” vengono trasferiti in una cartella predefinita e ne vengono tenute un determinato numero di versioni. Se per esempio, impostiamo quest’ultimo valore su 5 e modifichiamo un file 10 volte troveremo solo le ultime 5 versioni. Scegliendo “Controllo Versione Cadenzato” si definisce per quanti giorni tenere una versione mentre con “Controllo Versione Esterno” rimandiamo la verifica a dei comandi specifici.

      Un aiuto

      Uno dei problemi che si possono incontrare utilizzando software Open Source riguarda la soluzione di eventuali problemi. Con Syncthing tutto diventa più facile poiché esiste un forum dedicato a questo software, lo troviamo all’indirizzo web https://forum.syncthing.net. Raggiungendo queste pagine entriamo in contatto con la comunità che segue il progetto ed è quindi facile trovare una risposta ai propri interrogativi oppure chiedere un aiuto ai partecipanti.

      traduzione syncthing
      In inglese, ma …
      Grazie al traduttore di Chrome possiamo leggere
      i messaggi nella nostra lingua. Dovremo però scrivere i nostri post in inglese, ma possiamo affidarci a Google Translate, translate.google.com

      L’interfaccia è in inglese ma con il traduttore automatico di Chrome è possibile averla in italiano. Ricordiamo, inoltre, che è possibile consultare la documentazione di questo prodotto all’indirizzo https://docs.syncthing.net/.

      Il contributo della comunità

      Syncthing è un’applicazione gestita tramite riga di comando, eseguita in background nella classica ma fastidiosa finestra nera, in cui vedremo scorrere le varie istruzioni. Possiede però anche una semplice interfaccia utente integrata, basata su HTML e JavaScript da sfruttare con più facilità da un browser Web. Poiché si tratta di una soluzione Open Source è possibile trovare numerose utility gratuite scritte dagli appassionati che aggiungono interessanti funzionalità a Syncthing.

      comunità

      Basta andare alla pagina https://docs.syncthing.net/users/contrib.html per avere un elenco di integrazioni, componenti aggiuntivi e pacchetti creati dalla community. Tra i tool disponibili ricordiamo SyncTrayzor e sync-macos, due utility che trasformano Syncthing in un’applicazione in stile Windows e macOS, applicazione che è possibile lanciare automaticamente all’avvio del sistema operativo.

      Syncthing non ha bisogno di indirizzi IP o di configurazioni avanzate ed è disponibile per i sistemi operativi più importanti. Possiamo installare Syncthing anche su una Raspberry Pi che ha consumi energetici ridotti.

      Installazione sotto Windows

      windows syncthing
      Per prima cosa dobbiamo andare all’indirizzo Web https://syncthing.net/downloads/ per scaricare la versione desiderata. Troviamo quella per i sistemi operativi più diffusi tra cui Windows, macOS e Linux. Ricordiamo che è necessario installare Syncthing anche sul computer remoto.
      windows syncthing
      Estraiamo il contenuto del file scaricato in una cartella a nostra scelta. per esempio “C:\syncthing”, e facciamo doppio clic sull’eseguibile syncthing.exe che comparirà nella stessa. Se appare il box PC protetto da Windows bisogna cliccare su Ulteriori informazioni e poi su Esegui comunque.
      windows syncthing
      A questo punto vengono eseguite automaticamente le operazioni necessarie all’installazione tramite riga di comando nella classica finestra con sfondo nero e viene quindi aperto il menu per la gestione di Syncthing all’interno del browser pre­definito.
      windows syncthing
      Prima di effettuare qualsiasi operazione è preferibile inse­rire il nome utente e la password di autenticazione per evi­tare che chiunque possa accedere al software. Scegliamo quindi impostazioni, poi la scheda Interfaccia Grafica Utente e inseriamo Utente/Password dell’interfaccia Grafica.

      Installazione su Android

      syncthing android
      Per prima cosa apria­mo il Play Stare dello smartphone e cerchia­mo l’app Syncthing. Ora dob­biamo scegliere Installa e attendere che venga scaricata e attivata sul dispositivo. Fac­ciamo tap quindi Apri e leggiamo l’introduzione che il­lustra le potenzialità offerte dall’app.
      syncthing android
      Poiché questa app de­ve accedere alla memo­ria dello smartphone è necessario concederne l’au­torizzazione. Possiamo inoltre accordare l’uso del GPS interno per gestire la sincro­nizzazione in funzione delle reti wireless a cui è collegato e disattivare l’ottimizzazione della batteria poiché potreb­be interrompere la sincronizzazione.
      syncthing android
      A questo punto viene aperta la finestra princi­pale che mostra le car­telle condivise. Di base tro­veremo quella Camera che contiene le immagini ripre­se con la fotocamera dello smartphone. Per evitare er­rori, questa cartella viene condivisa in modalità “Invia­re soltanto” con i file protetti dalle modifiche apportate su altri dispositivi.
      syncthing android
      Come per la versione per PC, per prima cosa dobbiamo connettere il computer remoto. Selezionia­mo la scheda DISPOSITIVI e quindi il simbolo +. Nella fi­nestra che appare premiamo sulla piccola icona che mo­stra un QR Code di fianco alla scritta ID Dispositivo in mo­do da leggere (o meglio, in­quadrare con la fotocamera del telefono) il QR Code generato dal computer remoto quando si attiva “Mostra ID”.
      Dopo aver collegato il di­spositivo remoto al no­stro smartphone tornia­mo nella scheda CARTELLE, scegliamo quella denomina­ta “Camera” e attiviamo la condivisione con il compu­ter appena collegato (INTEL). Quest’ultimo ci chiederà automaticamente se vogliamo aggiungerla tra quelle condivise. Scegliamo Aggiungi.
      Ora le due cartelle ver­ranno sincronizzate automaticamente. E sempre possibile decidere la posizione della cartella del PC che conterrà le foto presenti in quella DCIM dello smartphone. Anche con
      Android è possibile attivare
      Controllo Versione File.

      Configuriamo il nostro cloud

      Terminata l’installazione bisogna richiamare il software digitando http://localhost:8384/ nel browser e collegare i dispositivi con i file da sincronizzare. La pagina che compare riporta sul lato sinistro le cartelle condivise e sul destro le informazioni sui dispositivi coinvolti.
      Per prima cosa dobbiamo connettere il PC remoto. Selezioniamo Aggiungi dispositivo Remoto (su cui abbiamo installato Syncthing come suggerito prima) e inseriamo nella scheda Generale il codice che viene mostrato sul computer remoto scegliendo la voce Azioni/Mostra ID.
      Passiamo ora alla scheda Aggiungi dispositivo/Condivisione e mettiamo il segno di spunta su Cartella predefinita sotto la scritta Cartelle non condivise, scritta tradotta in modo errato da quella originale in inglese (“Share folders With Device”). Premiamo quindi Salva. Ripetiamo questi due ultimi passi anche sul computer remoto.
      A questo punto i due dispositivi condividono una directory vuota. Per sapere dove si trova questa cartella basta fare clic su Cartella predefinita del PC locale e controllare il percorso riportato di fianco alla scritta Percorso Cartella. Nel nostro caso “C:\Utenti\sagra\Sync”.
      Ora la cartella locale conterrà sempre i medesimi file di quella remota e viceversa. Per sincronizzare altre cartelle basta scegliere + Aggiungi Cartella, inserirne il relativo percorso e nella scheda Condivisione mettere un segno di spunta sui dispositivi che condividono questa cartella (nel nostro caso Asus e Smartphone).
      Poiché quando si cancella un file l’operazione viene eseguita automaticamente su entrambi i computer è possibile eliminare per errore un documento. Fortunatamente Syncthing offre l’opzione Controllo versione file utile per salvare anche le vecchie versioni dei file. Per attivare questa funzionalità basta fare clic sulla cartella desiderata, scegliere Modifica e andare nella scheda Controllo Versione File.

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      Creative, Formazione

      PicPick: registrare lo schermo del pc

      Vediamo come creare dei filmati con tutto quello che succede sullo schermo del nostro computer usando un comodo programma: picpick, dotato di funzioni evolute e in grado anche di catturare schermate.

      Ci possono essere diverse ragioni per registrare quello che viene riprodotto sullo schermo del PC: per esempio potremmo creare dei tutorial per spiegare ad altri determinate operazioni da compiere, oppure, come di gran moda negli ultimi anni, riprendere delle partite con un videogioco per poi magari pubblicare il filmato su YouTube. Windows 10 e 11 integrano questa funzione, ma con poche opzioni e pensata in particolare per la registrazione di videogame.

      C’è però un programma che ci semplificherà notevolmente questo compito, grazie alla sua semplicità d’uso e alle numerose funzioni disponibili. Si tratta di PicPick che nelle sue ultime versioni ha aggiunto alla capacità di catturare schermate quella di registrare l’intero schermo o anche solo una sua parte e memorizzarlo in file video in formato MP4 oppure creare immagini GIF animate, scegliendo anche la cadenza di fotogrammi al secondo. Ed è tutto in lingua italiana.

      Registriamo lo schermo con audio utilizzando PicPick

      Scarichiamolo

      PicPick
      1 PicPick è un programma disponibile gratuitamente per applicazioni
      domestiche. Per un utilizzo professionale è invece richiesto
      un canone mensile di 2,50$. Le funzioni sono esattamente
      le stesse, solo senza supporto e con qualche pubblicità.
      PicPick
      2 Una volta scaricato, procediamo eseguendo il file di installazione
      di PicPick come con qualsiasi altro programma. Esattamente
      come il sito e l’applicazione, anche lo strumento di
      installazione di PicPick è completamente in lingua italiana.

      Impostiamolo

      PicPick
      3 Questa è la schermata principale di PicPick che ci comparirà
      al suo avvio. Da qui possiamo avviare tutte le funzioni
      del programma, oppure configurarlo secondo le nostre preferenze
      accedendo alle sue impostazioni, dalla barra a sinistra
      PicPick
      4 Dalle impostazioni possiamo modificare la modalità di registrazione
      schermo, indicando il formato del file, la qualità
      dell’immagine e il numero di fotogrammi per secondo, e le impostazioni
      dell’audio. I valori in figura vanno bene in molte situazioni.
      5 Nella sezione Cattura delle impostazioni di PicPick possiamo
      invece configurare la funzione di acquisizione delle
      schermate. Questo programma, al contrario degli strumenti
      di Windows, permette di catturare anche il puntatore del mouse.
      6 PicPick ci permette di impostare una combinazione di tasti
      per ognuna delle sue funzioni, così da poterle richiamare in
      modo molto veloce. Ricordiamoci che l’uso del tasto rapido
      Stampa sostituisce la funzione standard di cattura in Windows.

      Avviamo la registrazione

      7 Quando avviamo la registrazione schermo, PicPick ci mostrerà
      una barra superiore e il riquadro da registrare. Possiamo
      modificare l’inquadratura dal menu Area di registrazione, o
      passare all’intero schermo cliccando l’icona a forma di monitor
      8 Anche la selezione della registrazione della parte audio può
      essere modificata direttamente dalla barra di PicPick. Se
      clicchiamo sull’icona a forma di altoparlante ci apparirà un
      menu in cui scegliere se registrare l’audio e, se sì, da che fonte

      Il gioco è fatto

      9 Nella barra superiore della registrazione schermo di PicPick
      troviamo anche l’icona che ci permette di selezionare il formato
      di destinazione della registrazione, scegliendo fra MP4
      o GIF animato, con le impostazioni che abbiamo configurato
      10 Possiamo attivare PicPick anche dall’icona nella barra delle
      applicazioni. Con un clic destro apriremo un menu da cui
      selezionare una delle funzioni, ovviamente comprese quelle
      per la registrazione schermo e per la cattura delle schermate.

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      Creative, Formazione

      Photodemon: rimozione di persone o cose dalle nostre foto

      Con un programma semplice e gratuito come PhotoDemon 9.0 abbiamo tutti gli strumenti necessari per compiere l’operazione in un paio di minuti

      Se non abbiamo molto tempo a disposizione per usare programmi di editing complessi o più semplicemente non vogliamo pagare alcuna licenza o abbonamento, in Rete possiamo trovare delle ottime alternative a sua maestà Photoshop di Adobe. Una delle più interessanti è rappresentata da PhotoDemon 9.0. Questo è un programma Open Source e gratuito che permette di modificare le foto in modo semplice e intuitivo.

      L’editor, infatti, mette a disposizione una serie di funzionalità utili, supporta un buon numero di formati (RAW, PSD, GIF e altro) e non necessita di alcuna installazione (può essere avviato da una chiavetta USB). Tra le molteplici funzioni proposte da PhotoDemon 9.0 la più interessante è quella che permette di rimuovere da una foto un qualsiasi elemento in pochi istanti: l’Intelligenza Artificiale cancella automaticamente l’area selezionata sostituendo i pixel eliminati. Vi spieghiamo come fare.

      Indice

      Photodemon, modificare foto

      Photodemon
      1) Per utilizzare il programma dobbiamo semplicemente andare sul sito ufficiale (https://photodemon.org) e cliccare su PhotoDemon 9.0 (zip file, 14.3 mb) per scaricare il file che non necessita di alcuna installazione su Windows.
      Photodemon
      2) Per decomprimere il file PhotoDemon-9.0.zip dobbiamo fare clic destro su di esso e scegliere la voce Estrai tutto… Poi indichiamo in quale cartella estrarre PhotoDemon. Per far partire il programma basta cliccare sul file PhotoDemon.exe.

      Scegli la lingua

      Photodemon
      3) Una volta avviato il programma troveremo una schermata che permette di selezionare la lingua (c’è l’italiano), decidere se avere un’interfaccia chiara o scura (compreso il tipo di colore) oppure icone monocromatiche o colorate.
      Photodemon
      4) Dopo aver effettuato le nostre scelte, possiamo finalmente iniziare a modificare le foto. Il programma propone un menu di avvio rapido (Nuova immagine, Apri immagine, Importa da appunti, Elaborazione in lotti).

      Selezione l’oggetto da rimuovere

      5) Per modificare una foto carichiamola con Apri immagine. Una volta caricata, per eliminare gli elementi inutili (nel nostro caso alcune persone) usiamo lo strumento Selezione ellittica (barra di sinistra, seconda icona della sezione seleziona).
      6) Per attivare lo strumento possiamo premere il tasto S oltre che fare clic sull’apposito pulsante nella barra laterale di sinistra. Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse possiamo allungare, allargare e spostare l’area selezionata a piacimento.

      Riempiamo lo sfondo

      7) Se l’immagine è piccola possiamo ingrandirla utilizzando la combinazione Ctrl + (Ctrl – per rimpicciolirla). Sulla barra in alto clicchiamo su Modifica e nel menu a tendina selezioniamo la funzione Riempimento sensibile al contenuto.
      8) Le impostazioni di base permettono di ottenere dei buoni riscontri: per un risultato ottimale possiamo indicare le aree della foto dalle quali devono o non devono essere estratti i pixel. Con la combinazione Ctrl+Z possiamo ripristinare la foto originale.

      Et voilà! Il gioco è fatto!

      Per dare gli ultimi ritocchi all’area che ci interessa, clicchiamo con Ctrl+D per ripulirla e premendo C sulla tastiera scegliamo il Timbro clone. Sulla barra in alto selezioniamo la dimensione del pennello e il grado di opacità (va bene un 70%).
      10) Premiamo Ctrl mentre clicchiamo sull’area che vogliamo clonare: con un altro clic completiamo l’operazione. Sulla barra in alto andiamo su Regolazioni e selezioniamo Migliora automaticamente: ora possiamo salvare la nostra foto.

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