Sei stanco di stare ore ed ore in fila alle Poste? E’ possibile evitarlo, nessuna magia e nessuna furbizia, solo la comodita’ portata dai nostri Smartphone
Prenotiamo un appuntamento
Organizzare un appuntamento presso il consueto ufficio postale diventa un’esperienza più agevole grazie al cellulare e all’app ufficiale. La coda negli uffici postali, talvolta, può trasformarsi in una delle situazioni più frustranti nella nostra società “smart”. Viviamo in un mondo in cui il tempo è prezioso, e trascorrere ore con altre persone per compiere operazioni banali allo sportello postale non si allinea con la nostra esigenza di ottimizzazione del tempo, potenzialmente generando stress.
Fortunatamente, Poste Italiane ha introdotto un sistema di prenotazione appuntamenti accessibile sia dal sito web che dall’app omonima. Quest’ultima è disponibile per dispositivi Android e iOS, offrendo una serie di servizi pratici. Per l’accesso, è possibile utilizzare le stesse credenziali del sito www.poste.it o una Poste ID SPID.
l’App Poste
L’app Ufficio Postale (PT) è essenziale per prenotare un appuntamento, trasformando lo smartphone in un ufficio postale digitale. Riconoscibile dal pittogramma giallo con la scritta PT, offre la possibilità di eseguire varie operazioni da casa, come la compilazione di bollettini, la scrittura e l’invio di lettere, la prenotazione del ritiro pacchi e le ricariche sulle Postepay.
Tuttavia, in alcuni casi, la visita fisica all’ufficio postale potrebbe essere inevitabile. In questi casi, invece di temere lunghe code, è disponibile una soluzione: una vasta gamma di servizi digitali che permettono di gestire le Poste in modo completamente digitale, compresa la possibilità di scrivere direttamente sul sito o sull’app e inviare le comunicazioni. Poste Italiane offre anche servizi bancari attraverso app dedicate come Banco Posta, Postepay (Connect ed Evolution), Ufficio Postale e PostelD. La trasformazione digitale delle Poste Italiane rappresenta una significativa evoluzione nel settore postale, offrendo servizi innovativi e più efficienti sia per i clienti privati che per le aziende.
Per usufruire dei servizi digitali e della prenotazione degli appuntamenti, è necessario seguire una procedura di registrazione e completare tutte le verifiche richieste dall’app. Assicurandosi di inserire correttamente numero di telefono e indirizzo email, si riceverà la conferma delle prenotazioni direttamente dalle Poste.
Attraverso l’utilizzo della fotocamera integrata negli smartphone e l’applicazione Google Drive, disponibile sulla maggior parte dei dispositivi, sarà possibile eseguire le scansioni di documenti di varia natura.
Attraverso la fotocamera integrata nei nostri smartphone, è possibile effettuare diverse operazioni utili. Ad esempio, è possibile acquisire codici a barre, noti come QR Code, che consentono di aprire pagine Internet o individuare testi e numeri di telefono. Tuttavia, la stessa fotocamera può essere impiegata per effettuare scansioni di documenti e salvarli in formato PDF.
Questo processo può essere realizzato mediante varie app disponibili su Google Play e App Store, oppure sfruttando applicazioni preinstallate come Google Drive su tutti i dispositivi. Quest’ultima non solo consente di archiviare online foto e documenti, ma permette anche di catturare documenti di testo, ottimizzarli graficamente e salvarli in formato PDF. Nel caso di documenti fronte-retro, dopo aver acquisito e sistemato graficamente la prima pagina, è sufficiente toccare il simbolo “+” per catturare la seconda facciata. Al termine del processo, il documento può essere salvato in formato PDF e archiviato nel cloud, con la possibilità di accedervi anche da un computer.
Applicazioni ad hoc
Per la maggior parte delle scansioni, Google Drive rappresenta una soluzione efficace. Tuttavia, esistono app a pagamento che offrono funzioni avanzate particolarmente utili, come nel caso di Adobe Scan, un’app dedicata alla scansione di documenti, anche multipagina. Dopo la registrazione, che può avvenire tramite account Google o Facebook, è possibile selezionare il tipo di scansione desiderato. Inoltre, l’app offre la possibilità di attivare il riconoscimento ottico dei caratteri (OCR), consentendo di estrarre il testo dalle scansioni. Questa funzionalità è utile per salvare dati da biglietti da visita nella rubrica o per catturare testi da documenti cartacei.
Adobe Scan permette anche le scansioni di interi libri pagina dopo pagina, ad esempio, di testi presi in prestito in biblioteca. Tuttavia, è importante sottolineare che la scansione completa di contenuti di testi commerciali non è legale, a meno che non sia per uso personale. Il sistema di riconoscimento ottico dei caratteri di Adobe è notevolmente preciso, specialmente con immagini di buona qualità, anche se è consigliabile controllare attentamente il testo, poiché possono verificarsi alcune sviste. Nel caso di utilizzo dello smartphone per archiviare ricevute, scontrini e altri documenti cartacei, è utile ricordare l’esistenza di Google Keep, un’app completamente gratuita che consente la sincronizzazione su computer e altri dispositivi, incluso iOS.
Guida
Google Drive
La maggior parte degli smartphone Android ha già preinstallato Google Drive, l’applicazione che gestisce i documenti nel cloud di Google, come app predefinita. Nel caso in cui non fosse presente, è sempre possibile scaricarla gratuitamente dal Play Store.
Una volta installata, non è necessario registrarsi, poiché l’app utilizza automaticamente il nostro account Google associato al dispositivo. Questo ci consente di visualizzare i documenti presenti nel cloud. Prima di effettuare una nuova scansione, è necessario toccare il pulsante “+” situato in basso a destra. Nella finestra che si aprirà, dovremo selezionare l’opzione “Scansiona”.
Questa finestra è la stessa che consente di caricare un documento esistente, inserire un nuovo documento di testo, un foglio di calcolo o una presentazione.
Inquadra il documento
Dopo aver toccato “Scansiona”, si aprirà la finestra della fotocamera, consentendoci di inquadrare il documento che desideriamo scannerizzare. Le impostazioni della fotocamera possono variare a seconda del modello di smartphone in nostro possesso.
Ad esempio, nel nostro caso, è possibile regolare lo zoom e scegliere tra la fotocamera posteriore (impostata di default in modalità standard) e quella anteriore.
Anche se l’app, come vedremo nel terzo punto, offre la possibilità di ottimizzare e modificare l’immagine, è consigliabile avere un documento ben illuminato e posizionare la fotocamera alla giusta distanza. Questo garantirà una messa a fuoco nitida del testo e impedirà di appiattirlo visivamente.
Salva il documento
Una volta confermato lo scatto, se non siamo convinti, possiamo semplicemente rifarlo e si aprirà la finestra delle impostazioni. Qui avremo diverse opzioni, come il ritaglio dell’immagine utilizzando righelli con il cursore per salvare solo la zona di interesse. Possiamo anche decidere se visualizzare l’immagine in bianco e nero, con i colori originali o con quelli personalizzati.
Prima di toccare “Salva”, possiamo modificare l’orientamento del documento, creare il documento PDF o aggiungere un’altra scansione per ottenere il fronte e retro. È possibile inserire un numero indefinito di altre pagine, che saranno raccolte nel documento PDF. Questo consente di scannerizzare un intero volume di testo, che verrà visualizzato come PDF. Il documento sarà caricato nel cloud con il nome “Digitalizzato” seguito dalla data e dall’ora.
A questo punto, possiamo evidenziare il testo con un evidenziatore colorato, scaricare il documento sullo smartphone o sul computer, rinominarlo e condividerlo con i contatti. È anche possibile creare un link per condividere il documento tramite chat o email. Infine, se disponiamo di una stampante Wi-Fi, possiamo decidere di stampare il documento.
L’utilizzo di Google Drive è particolarmente comodo perché, non essendo un’app commerciale, non contiene pubblicità e non richiede abbonamenti continui. Inoltre, nella maggior parte dei casi, è già installato sui dispositivi Android. Questo evita di installare nuove app, che potrebbero rallentare lo smartphone e consumare spazio. Tuttavia, se abbiamo esigenze specifiche come il riconoscimento del testo, consigliamo di utilizzare Adobe Scan.
Adobe scanner
Tra i nostri lettori, molti conoscono la software house Adobe per la creazione del rinomato programma di grafica Photoshop e per l’ideazione del formato di documento multi-piattaforma PDF, insieme al software Acrobat per la sua gestione. Tuttavia, Adobe è un vero gigante nel campo della grafica e ha recentemente investito significativamente nel cloud e nell’Intelligenza Artificiale.
Un’app particolarmente interessante di Adobe è Adobe Scan, progettata per catturare contenuti da vari supporti visivi come lavagne, libri, documenti, carte d’identità e biglietti da visita. L’app automaticamente inquadra i bordi e ottimizza l’immagine. È possibile apportare modifiche come regolare la luminosità e applicare filtri alle nostre scansioni. Inoltre, lo strumento Gomma magica consente di eliminare interi blocchi di testo in un secondo momento. Dopo aver salvato l’immagine, è possibile effettuare il riconoscimento del testo e incollarlo direttamente in un documento.
Adobe Scan è gratuita, a meno che non si vogliano utilizzare funzioni avanzate come il salvataggio del documento nei formati .doc o .xls, la fusione di più file o il riconoscimento di testo su un massimo di 100 pagine contemporaneamente.
Un’altra app di Adobe, Scanner PDF e OCR, apparentemente simile ad altre disponibili, si distingue per la sua attenzione ai dettagli e la capacità di eseguire il riconoscimento del testo anche in lingua italiana. L’app può riconoscere il testo non solo nelle pagine di documenti standard, ma anche in altri contesti.
Per mesi, una strana visione ha incuriosito un poliziotto di San Francisco, regolarmente schierato fuori dagli uffici nel centro della città della startup Humane. Da quella porta sono emersi dipendenti con un piccolo dispositivo quadrato fissato al petto, simile alla telecamera indossabile, più ingombrante, fornita dal dipartimento. “Mi chiedo cosa siano quei dispositivi”, ha detto l’ufficiale quando WIRED ha visitato l’azienda la scorsa settimana.
La rivelazione del gadget di Humane
Oggi, la curiosità sul gadget di Humane è finita. L’azienda sta parlando del suo dispositivo high-tech progettato per essere fissato a una camicia o a una blusa, una soluzione che Humane spera possa diventare accettata tra le persone che non sono agenti giurati, come indossare auricolari wireless o smartwatch.
Le caratteristiche di Ai Pin
Il dispositivo di Humane, chiamato Ai Pin, può scattare foto e inviare messaggi, utilizza un raggio laser per proiettare un’interfaccia visiva sulla mano di una persona e include un assistente virtuale che può essere altrettanto avanzato quanto ChatGPT. Essendo sempre pronto a cercare nel web e comunicare, si suppone che riduca la dipendenza dagli smartphone.
Disponibilità sul mercato e prezzi
Ai Pin sarà in vendita negli Stati Uniti a partire dal 16 novembre, con prezzi a partire da $699, più $24 al mese per chiamate, messaggi e dati illimitati tramite T-Mobile. Humane ha svelato l’aspetto del dispositivo e le sue funzioni di base, tra cui la ricerca web e l’identificazione degli oggetti, alla conferenza TED e in una sfilata di moda parigina all’inizio di quest’anno. Oltre a annunciare prezzi e disponibilità oggi, l’azienda ha rilasciato nuovi dettagli sul software del Pin e su come esattamente un laser all’interno del dispositivo trasforma la mano di una persona in uno schermo. Le spedizioni inizieranno all’inizio del 2024.
Il contesto dei dispositivi indossabili
Il Pin è uno dei primi di molti dispositivi indossabili previsti per essere lanciati nei prossimi mesi e anni, costruiti attorno a servizi di intelligenza artificiale simili a quelli utilizzati attualmente da oltre 100 milioni di persone ogni settimana. Il famoso designer di Apple, Jony Ive, sarebbe tra i concorrenti.
Se uno di essi può diventare socialmente accettabile o resistere all’analisi della moda è una domanda cruciale. I membri di un gruppo Discord creato da Humane per i suoi fan non vedono l’ora di acquistare i loro Pin. Tuttavia, le persone consultate da WIRED che hanno lavorato su hardware indossabile di tendenza, compresi occhiali di realtà aumentata, considerano il Pin più un nuovo giocattolo per gli appassionati di gadget che un dispositivo destinato a stabilire una nuova norma per la tecnologia personale.
La visione di Humane
È ancora troppo presto per dire se la speranza di Humane che il Pin possa aiutare le persone a vivere più nel momento presente si avvererà, o se fornirà semplicemente un nuovo modo per essere ossessionati in modo non salutare dalla tecnologia.
La CEO di Humane, Bethany Bongiorno, è fiduciosa nell’appeal di massa del Pin, definendolo il primo computer contestuale al mondo. “L’IA è diventata qualcosa di cui tutti sono curiosi e vogliono davvero sapere come cambierà la loro vita”, afferma. “Offriamo la prima opportunità di portarla con te ovunque. Sta davvero toccando persone di ogni background, ogni gruppo di età, globalmente, in base a quello che stiamo percependo e vedendo nei feedback.”
Quando Bongiorno e suo marito, Imran Chaudhri, hanno fondato Humane nel 2018 dopo lunghi periodi di lavoro nella progettazione hardware e nell’ingegneria del software presso Apple, hanno imposto rigorosi parametri per il loro prodotto. Doveva essere un dispositivo autonomo collegato direttamente alla rete cellulare, trasparente quando stava registrando e non sempre in ascolto di parole come “Hey Siri” o “OK Google”, come fanno gli smart speaker e alcuni telefoni. E l’intero pacchetto doveva essere conveniente. “Questo ha davvero impostato il tono per dove siamo oggi”, dice Bongiorno.
La visione di Humane sui dispositivi indossabili
I fondatori di Humane vedono i dispositivi indossabili precedenti, come gli occhiali intelligenti e gli headset AR, come ostacoli alla connessione umana. Il Pin è pensato per essere meno invasivo, sebbene altrettanto capace, e qualcosa che le persone possono indossare comodamente tutto il giorno senza rovinare la pettinatura. “Cerchiamo di avere una potente elaborazione con noi in ogni momento, ed è davvero di questo che si tratta”, dice Chaudhri, presidente e presidente della società. “Vogliamo avere accesso a più conoscenza, più informazioni. Vogliamo solo che sia in un modo che ci permetta di rimanere presenti.”
Successo finanziario e investitori di Humane
La startup ha raccolto $230 milioni di finanziamenti, inclusi $100 milioni annunciati a marzo, che la valuterebbero a $850 milioni circa. Gli investitori di Humane includono il CEO di OpenAI Sam Altman, che detiene la più grande quota esterna, circa il 15%; il CEO di Salesforce Marc Benioff; Microsoft; e i bracci di venture di LG, Volvo e Qualcomm.
Dopo aver ordinato un Pin, gli acquirenti accedono a un sito web, Humane.center, per sincronizzare i loro contatti e iscriversi a servizi extra come la musica. Utilizzano la fotocamera del Pin per scannerizzare un codice fornito con il dispositivo per associarlo a quell’account online, dove registrazioni, foto e cronologie di chiamate e messaggi sono accessibili. I dati degli utenti non verranno utilizzati per addestrare sistemi di intelligenza artificiale, assicura Humane.
Mark Lucovsky, ex dirigente software responsabile dei progetti di realtà aumentata presso Google e Meta, dà merito a Humane per non aver creato un altro paio di occhiali intelligenti. Tuttavia, si preoccupa che trovare un design per il Pin che un vasto pubblico trovi indossabile o alla moda richiederà molto tempo.
Considerazioni etiche e futura evoluzione del Pin
L’enfasi di Humane sulla privacy potrebbe anche attenuare l’interesse per il Pin, spegnendo funzionalità potenzialmente rivoluzionarie, sostiene Lucovsky. Se la fotocamera del dispositivo analizzasse sempre attivamente l’ambiente di una persona, potrebbe aiutare le persone a trovare le chiavi smarrite o ricordare loro, mentre sono al negozio, se ci sono ancora uova nel frigorifero a casa. “Abbiamo già a disposizione i chatbot tramite i telefoni”, dice. “Qual è il valore convincente e inaspettato che ottieni dal tuo Pin? Non credo di averlo ancora visto. Ma sono entusiasta di vedere come si evolverà.”
Bongiorno e Chaudhri affermano di essere tanto tecnorealisti quanto tecnottimisti. Non si aspettano che il Pin sostituisca completamente gli smartphone e riconoscono che il Pin potrebbe sollevare nuove questioni etiche. “Parliamo non solo dei potenziali vantaggi incredibili, ma anche di cosa può andare storto”, dice Chaudhri, rifiutandosi di fornire una suddivisione del tempo trascorso usando il suo telefono rispetto al Pin.
I fondatori di Humane dicono di non aver provato altri dispositivi basati sull’IA, ma ritengono che sia un segno positivo che non sono soli in questa nuova frontiera. Hanno parlato di sviluppare integrazioni per il Pin per le case con LG e per le auto con Volvo. Per ora, chiunque voglia provare la visione del futuro di Humane dovrà accontentarsi di assomigliare un po’ di più a un poliziotto da film americano.
Dopo la dichiarazione ufficiale fatta da Meta, in questo momento stanno giungendo agli utenti di Facebook e Instagram istruzioni su come iscriversi all’abbonamento. Questo servizio permette di utilizzare i social senza la necessità di condividere dati personali per la profilazione e senza visualizzare pubblicità. Esamineremo il funzionamento e i costi di questo servizio.
Facebook e Instagram a pagamento: ecco come funziona l’abbonamento
Meta ha recentemente annunciato l’introduzione di un nuovo abbonamento per Facebook e Instagram in Europa, pensato per adeguarsi alle normative europee in evoluzione. Sottoscrivendo questo abbonamento, gli utenti possono utilizzare entrambi i social network senza visualizzare annunci pubblicitari. Tuttavia, è importante sottolineare che chi desidera mantenere lo stato attuale delle cose può farlo senza alcuna limitazione. Le piattaforme continueranno ad essere gratuite e ad offrire annunci mirati e pertinenti, ma chi ricerca una maggiore privacy può optare per l’abbonamento.
Gli utenti ricevono un messaggio di apertura che sottolinea i cambiamenti nelle leggi regionali. Possono scegliere se permettere a Meta di usare le loro informazioni utilizzando i servizi gratuitamente o pagare un abbonamento per eliminare la pubblicità. Se scelgono l’uso gratuito, Meta continuerà a usare i cookie per personalizzare gli annunci pubblicitari.
Cos’è Meta?
Meta è il nuovo nome dell’ex Facebook Inc., ora conosciuta come Meta Platforms, che è stato lanciato il 28 ottobre 2021 durante la conferenza annuale Connect, con Mark Zuckerberg come capo dell’azienda.
Il cambio di nome dell’azienda non ha comportato alcuna modifica ai marchi esistenti sotto Facebook Inc. Meta comprende ancora i social network Facebook e Instagram, Messenger e WhatsApp, nonché il marchio Oculus specializzato nella creazione di visori per la realtà virtuale.
Il termine “Meta” ha origini greche e significa “oltre”. Nella presentazione alla conferenza Connect del 2021, Zuckerberg ha enfatizzato l’importanza del concetto che sempre c’è qualcosa da costruire, in questo il “metaverso”. Il metaverso è una nuova visione di Internet che Zuckerberg intende sviluppare nei prossimi anni, offrendo esperienze virtuali e interattive. Questo nuovo progetto è più di un semplice gioco ed è destinato a diventare una parte significativa dell’azienda.
Zuckerberg intende utilizzare i brand di Meta Platforms per contribuire alla creazione del metaverso, un’esperienza da vivere, secondo quanto annunciato dal CEO stesso.
Quanto costa l’abbonamento per Facebook e Instagram?
La risposta varia: nella versione web il costo indicato è di 9,99 euro al mese, mentre da smartphone sale a 12,99 euro al mese. Questo semplicemente perché con i pagamenti dall’app per Android e iOS parte della cifra va a Google e Apple (rispettivamente), cosa che non accade ad esempio da PC. In base a quanto definito qualche giorno fa, l’abbonamento verrà eventualmente applicato a tutti gli account Facebook e Instagram collegati nel centro account utente, ma dal 1° marzo 2024 sarà applicata una tariffa aggiuntiva di 6 euro al mese (8 euro su Android e iOS) per ogni account aggiuntivo. L’abbonamento viene proposto solamente agli utenti con almeno 18 anni in UE, SEE e Svizzera.
Se siete interessati a sottoscrivere l’abbonamento potete selezionare “Abbonati” sulla schermata che sta iniziando ad apparire in queste ore all’apertura di Facebook e Instagram. Continuerete a usare i social senza pagare o avete deciso di optare per l’abbonamento?
Nel mondo in continua evoluzione degli smartphone, un modello che ha dimostrato di resistere alla prova del tempo è l’iPhone 11 di Apple. Anche nel 2023, questo dispositivo continua a essere una scelta valida per chi cerca un telefono affidabile, performante e ricco di funzionalità. In questo articolo, esamineremo le caratteristiche chiave dell’iPhone 11 e spiegheremo perché vale ancora la pena acquistarlo.
Smartphone Iconico e Materiali di Qualità
L’iPhone 11 conserva il design iconico di Apple, con una costruzione in vetro e alluminio che conferisce un aspetto elegante e resistente. È disponibile in una varietà di colori vivaci, tra cui il celebre viola, il verde e il rosso. La robustezza del vetro frontale e posteriore, rinforzato con il resistente vetro Corning, lo rende un dispositivo che dura nel tempo.
Display Liquid Retina
Lo schermo Liquid Retina da 6,1 pollici offre colori vivaci, contrasto elevato e una luminosità eccezionale. Anche se non supporta la tecnologia OLED, il pannello LCD di qualità garantisce una resa visiva straordinaria per la visualizzazione di foto, video e contenuti web.
Performance Potente
L’iPhone 11 è alimentato dal processore A13 Bionic, uno dei chip più potenti mai creati per uno smartphone. La sua efficienza energetica e le prestazioni elevate lo rendono ideale per qualsiasi attività, dal gaming all’editing fotografico. Anche nel 2023, l’A13 Bionic è ancora all’altezza delle sfide più impegnative.
Fotocamera iPhone Avanzata
La fotocamera del iPhone 11 è una delle sue caratteristiche distintive. La doppia fotocamera posteriore da 12 megapixel, composta da un obiettivo grandangolare e uno ultragrandangolare, cattura immagini sorprendenti in qualsiasi condizione di luce. Inoltre, la fotocamera frontale da 12 megapixel è perfetta per selfie e videochiamate.
Software Apple e Aggiornamenti
Un grande vantaggio nell’acquisto di un iPhone è la lunga durata del supporto software. Nel 2023, riceve ancora aggiornamenti iOS, garantendo l’accesso alle ultime funzionalità e agli aggiornamenti di sicurezza.
Eccellente Rapporto Qualità-Prezzo
Un altro motivo per cui l’iPhone 11 è ancora una scelta valida è il suo prezzo più accessibile rispetto ai modelli più recenti. Puoi ottenere prestazioni di alto livello, una fotocamera di qualità e un design elegante senza spendere una fortuna.
In Conclusione
l’iPhone 11 continua a dimostrare il suo valore anche nel 2023. Con un design iconico, una fotocamera avanzata, una performance potente e un prezzo accessibile, questo smartphone offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. Se stai cercando un dispositivo di alta qualità che soddisfi le tue esigenze tecnologiche, l’iPhone 11 è ancora una scelta valida e affidabile.
L’iPhone 11 dimostra che la qualità è senza tempo, e con il suo supporto software continuo, puoi aspettarti di godere di una straordinaria esperienza tecnologica ancora per molti anni.
Se stai pensando di acquistare un nuovo smartphone nel 2023, considera seriamente l’iPhone 11. La sua combinazione di design, prestazioni e prezzo lo rende un compagno tecnologico eccezionale che non passerà mai di moda.
E tu che dici? Faccelo sapere nei commenti oppure contattaci:
Con le Smart TV è semplice guardare tutti i contenuti che vogliamo come Netflix e Youtube dal nostro divano.
Ma come possiamo fare se non abbiamo una Smart TV?
Tutti i nuovi televisori sono Smart TV, hanno quasi sempre la possibilità di connettersi ad Internet e di guardare YouTube, Netflix, Disney + e altri servizi. Non avendo una Smart TV possiamo ricorrere ad un semplice ed economico accessorio: Chromecast di Google
Ecco quindi come connettere il tuo Android alla TV
Per poter trasmettere in streaming il contenuto del nostro smartphone su una TV, è essenziale che entrambi i dispositivi siano connessi alla stessa rete Wi-Fi. Basta toccare l’opzione “Trasmissione” presente nella sezione “Dispositivi Connessi” e visualizzare i ricevitori compatibili, è possibile effettuare la connessione tramite l’applicazione Google Home. Dall’app, basta toccare la scheda “Dispositivi”, quindi selezionare “Aggiungi Nuovo Dispositivo” e specificare l’ambiente in cui aggiungerlo, come ad esempio la sala o lo studio.
Può capitare di visualizzare il simbolo della trasmissione wireless, raffigurato come un rettangolo con onde al suo interno, mentre si utilizza un’app compatibile come YouTube. In questo caso, è sufficiente toccare questo simbolo per avviare direttamente la trasmissione, evitando di dover passare attraverso le normali schermate di Android.
Esistono anche altri pratici dispositivi come il Fire TV Stick di Amazon o il clone del Chromecast chiamato Monbeq
Andiamo a vedere come usare questi dispositivi
Il menu Impostazioni di Android può variare da uno smartphone all’altro a causa delle personalizzazioni apportate dai produttori e dalla versione di Android in uso. Il menu Trasmissione si trova generalmente all’interno della sezione “Dispositivi Connessi”, accessibili tramite uno swipe dal bordo superiore dello smartphone. Una volta individuato il comando, se hai a disposizione una Smart TV o un TV Box Android, dovresti vedere il dispositivo nella finestra di Trasmissione. È fondamentale, comunque, che sia lo smartphone e il TV o TV Box siano connessi alla stessa rete Wi-Fi.
Se non visualizzi automaticamente il TV Box o la Smart TV, puoi aggiungerli manualmente. In questo caso, dovrai installare l’app Google Home dal Play Store, che gestisce gli accessori domotici della casa.
Puoi acquistare un adattatore come il Chromecast, che si collega direttamente alla porta HDMI del televisore su https://store.google.com, a partire da circa 40 euro. Puoi anche risparmiare ulteriormente acquistando un clone del Chromecast come l’adattatore Monbeq, disponibile su Amazon a soli 19 euro (https://amzn.to/45YMAtp).
Infine, puoi trasmettere in streaming il contenuto dello schermo dello smartphone utilizzando il Fire TV Stick di Amazon, parte ad un costo di 35 euro su https://amzn.to/480C2fl.
Una guida al collegamento
Una volta selezionato il dispositivo che desideriamo connettere al nostro smartphone tramite la trasmissione wireless, Avverrà una richiesta per la trasmissione di tutto lo schermo.
Tuttavia, esiste anche la possibilità di trasmettere al televisore solo un video di YouTube o un film in streaming. Basterà toccare direttamente sull’app il simbolo del rettangolo con tre onde al suo interno e verrà visualizzata una richiesta di connessione. In questo modo, potremo condividere solo quel contenuto specifico senza esporre i dati sensibili del nostro smartphone. Questo è particolarmente utile se desideriamo condividere lo smartphone con familiari o amici senza preoccuparci che venga utilizzato in modo improprio.
Google Home
L’app Google Home è disponibile sulla maggior parte dei dispositivi Android, e nel caso non fosse preinstallata, è possibile scaricarla gratuitamente dal Google Play Store. Questa app consente di gestire tutti gli accessori della casa domotica, organizzandoli per stanze o ambienti. Puoi aggiungere dispositivi come Chromecast, altoparlanti o assistenti virtuali. Ci sono oltre un centinaio di dispositivi compatibili che possono essere configurati facilmente attraverso l’app.
Grazie a Google Home, puoi collegare non solo i Chromecast ma anche la maggior parte dei TV Box disponibili sul mercato. Attraverso l’app, puoi avviare la trasmissione wireless dello schermo, regolare il volume e collegare il dispositivo all’Assistente Google, l’utilizzo di comandi vocali.
Inoltre, puoi effettuare videochiamate direttamente dal tuo televisore, ma è importante ricordare che il microfono utilizzato rimarrà quello integrato nel tuo smartphone Android.
Trasmetti ovunque dal tuo smartphone
La maggior parte degli Smart TV e dei TV Box è compatibile con Chromecast, il che consente di trasmettere il contenuto dello schermo del tuo smartphone sul televisore. Tuttavia, esistono anche altri protocolli di connessione, come Miracast o DLNA, che richiedono app specifiche. Quello che rende XCast un’applicazione interessante è la sua capacità di gestire tutti questi protocolli di connessione senza la necessità di installare diverse app separate.
XCast è in grado di cercare i dispositivi disponibili e di identificare i file video, audio e foto, consentendo di trasmetterli al televisore. L’app è compatibile con una vasta gamma di Smart TV e dispositivi come Google Chromecast, Amazon Fire TV Stick, Roku e altri ricevitori DLNA. È inoltre compatibile con le console Xbox.
Per trasmettere il contenuto dello schermo dal tuo smartphone al TV, è necessario che entrambi i dispositivi siano collegati alla stessa rete Wi-Fi. Puoi sempre utilizzare il tuo smartphone come hotspot e trasmettere contenuti come immagini e video o anche contenuti online.
L’app è gratuita, ma richiede la visualizzazione di annunci pubblicitari prima dell’avvio della connessione. Se desideri eliminare la pubblicità, puoi optare per la versione Pro che costa 7,50 euro e offre funzionalità aggiuntive come individuare contenuti video già riprodotti e creare segnalibri.
Se già utilizzi questi dispositivi o se il nostro articolo ti è stato utile faccelo sapere nei commenti qui sotto, ci auguriamo di vederci presto con nuove notizie sul mondo dell’informatica!
Ecco una soluzione comoda per avere Whatsapp sul proprio tablet
Sia che si tratti di lavoro o che si tratti di comunicazioni private ormai siamo un po’ tutti dipendenti da Whatsapp. Per questo c’è la possibilità di condividere lo stesso account su tutti i nostri dispositivi. Possiamo ad esempio sfruttare l’accesso Web su Windows, anche grazie all’ottimo Ferdium. Esiste una soluzione simile anche per usare Whatsapp su un tablet Android? Scopriamolo!
La gestione di un account Whatsapp su dispositivi multipli, come ad esempio tablet, è sempre stata problematica. Il servizio, in una prima fase è riuscito a trovare delle soluzioni ma con molti limiti. Addirittura se ben ricordiamo l’accesso era possibile soltanto da un unico device, quello in cui era inserita la scheda Sim legata al numero telefonico con cui ci si era registrati.
Nel corso degli anni, ma sempre con un certo ritardo rispetto a tutti i concorrenti, gli sviluppatori hanno aggiunto anche uno strumento che consente l’accesso via Web. Una funzione però piuttosto limitata. Ad essere sinceri, spesso (specialmente nei primi tempi) questa funzione ha denunciato problemi di stabilità ed efficacia. Erano difatti frequenti disconnessioni e la periodica necessità di effettuare una nuova autenticazione per accedere ai propri messaggi. Solo di recente è stato lanciato anche un client per i sistemi operativi desktop di tipo “nativo” tipo Windows. Questo in realtà offre poco più di un contenitore per il servizio basato sul Web, ma fino a oggi rimangono ancora assenze significative nella dotazione di funzioni.
La lentezza nell’evoluzione di Whatsapp è stata uno dei fattori che hanno contribuito al successo di alcune piattaforme alternative, in particolare Telegram. Questo concorrente, infatti, ha mostrato una carica di innovazione di gran lunga superiore, arrivando a offrire ormai da molti anni tutte le funzioni che, con estrema lentezza, Whatsapp sta iniziando a implementare soltanto adesso. le soluzioni integrate per i servizi di messaggistica istantanea in ambiente mobile sono piuttosto rare. Il progetto più interessante sembra essere Beeper, ma attualmente l’accesso al servizio è su invito e le app mobile sono ancora in corso di sviluppo.
La versione iOS è in fase beta e l’unico modo per scaricarla è solamente tramite Testflight. Cioè gli utenti che sono stati invitati riceveranno una mail con un link per testare l’app, mentre quella Android è stata pubblicata ufficialmente sul Play Store ma richiede comunque un invito per l’iscrizione al servizio. Se però l’esigenza è soltanto quella di accedere a Whatsapp con il tablet, si può sfruttare una novità introdotta finalmente – dagli sviluppatori con l’aggiornamento di novembre.
La funzione che ha ottenuto la massima attenzione da parte della stampa e degli utenti è sicuramente la possibilità di inviare messaggi a sé stessi. Una modalità d’uso che molti utenti sfruttano per salvare note e appunti, inoltrare informazioni provenienti da altre chat e per scopi simili. Per sfruttare questa funzione è sufficiente creare una nuova chat e selezionare come destinatario il proprio contatto (basta cercare tu nell’elenco), oppure inoltrargli un messaggio proveniente da un’altra chat. Ma ancora più interessante (per i possessori di un tablet Android) è la seconda novità dell’update di novembre: gli sviluppatori stanno infatti lavorando anche alla versione tablet dell’app.
L’app per smartphone può infatti mostrare un alert che informa della nuova funzione. Inoltre alcuni utenti della versione beta hanno potuto visualizzare anche una schermata di presentazione. Per provare l’ultima release di Whatsapp tramite i canali ufficiali bisogna iscriversi al programma beta del servizio, attraverso questo collegamento. Il numero di beta tester è però a numero chiuso e quasi sempre sarà impossibile inviare una nuova richiesta. Si può però ovviare al problema scaricando e installando l’ultima beta da un repository alternativo, come per esempio APKMirror. Basta raggiungere l’indirizzo e scaricare il pacchetto APK della versione beta più recente.
Intelligenza Artificiale, realtà virtuale, crescita personale e social innovativi risultano ai primi posti nelle classifiche delle migliori app del 2022, secondo il giudizio degli esperti di Google e Apple e una statistica sul gradimento degli utenti
Anche quest’anno, nei primi giorni di dicembre Google e Apple hanno reso note le classifiche relative alle migliori app dell’anno che si è appena concluso. Come consuetudine è stato Tim Cook, CEO di Cupertino, a consegnare l’App Store Award 2022 ai 16 sviluppatori che si sono distinti “per offrire prospettive fresche, significative e genuine”. Anche a Google hanno comunicato i nomi dei vincitori del loro Best of Play 2022, scelti sia da una giuria di addetti ai lavori che dal gradimento degli stessi utenti.
In assoluto quest’anno hanno avuto successo le app che sfruttano l’Intelligenza Artificiale ed elaborano le richieste direttamente sui loro server e non sul dispositivo dell’utente. I due migliori esempi sono quelli di Dream by WOMBO, un’app che permette di realizzare immagini di ogni tipo utilizzando parole chiave o anche frasi complesse, e Plant Parent – Guida alla Cura, un’app che riesce a identificare dal proprio database non solo la pianta, ma anche eventuali malattie che la interessano.
L’app social che nel 2022 ha riscosso il maggior successo sia dagli utenti Apple che da quelli Android è BeReal. Your friends for real, che come indica il nome non prevede l’utilizzo di filtri di bellezza nelle immagini che vengono pubblicate. Non solo, ma obbliga a pubblicare una propria immagine se si vogliono vedere quelle degli altri, in modo da rendere il social più partecipato.
Tra le app del 2022 per la crescita e il benessere personale, che purtroppo sono tutte in inglese, sono state premiate Breathwrk, che mostra come una respirazione corretta faccia stare meglio, e Recover Athletics che aiuta a individuare e gestire al meglio gli infortuni di chi pratica sport. I giochi più premiati invece sono gli strategici di guerra come Apex Legends Mobile, con cui è possibile giocare insieme ai propri amici, ma che richiedono dei dispositivi di fascia alta per divertirsi al massimo.
Realizza fantastiche opere d’arte usando l’Intelligenza Artificiale: basta inserire lo stile e alcune parole chiave.
L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per realizzare opere d’arte è in continua crescita. E non per niente la migliore app dell’anno secondo gli esperti di Google è proprio un’app in grado di generare immagini come Dream by WOMBO. A differenza di altre app simili, che sono utilizzabili solo a pagamento, questa consente di ottenere ottimi risultati anche nella versione gratuita, pur con una limitazione degli stili disponibili. Il suo funzionamento è semplice. Popo averla installata e avere fornito i permessi richiesti, potremo prima di tutto dare un’occhiata alle opere d’arte realizzate da altri utenti dell’app che poi hanno deciso di condividerle.
Quindi basterà fare un tap sul pulsante per creare la nostra. Nella casella superiore dovremo inserire alcune parole chiave, poi scegliere uno stile tra quelli disponibili e infine, solo se vogliamo, inserire una nostra immagine da modificare. Noi abbiamo inserito come parola chiave “Clown”, scelto lo stile Bad Trip e caricato una nostra foto. Potete vedere qui a fianco il risultato che potrà comunque essere modificato e poi condiviso. La versione a pagamento dell’app costa 5,49 € al mese e permette di utilizzare tutti gli stili disponibili e ottenere quattro risultati alla fine di ogni ricerca.
Oltre a riconoscere la pianta inquadrata, individua eventuali malattie e offre indicazioni per la cura
Sappiamo già che app come Plant Net sono in grado di riconoscere fiori e piante di ogni tipo semplicemente inquadrandole con la fotocamera dello smartphone. Ora però Plant Parent – Guida alla Cura si spinge oltre il riconoscimento del tipo di pianta. In pratica permette, tra le altre cose, anche di individuare eventuali problemi di salute delle foglie o dei fiori inquadrati. Offrendo difatti anche consigli per la cura. Si tratta chiaramente di un’app adatta per le piante che teniamo in casa e che riesce spesso a individuare il problema. Plant Parent è completamente in italiano e presenta anche una sezione completa sui problemi comuni delle piante, delle loro foglie e dei fiori.
È anche possibile inserire il nome della pianta in modo da ottenere le indicazioni su cura, innaffiatura e concimazione con tanto di controllo del livello di luce. La funzione più gettonata è naturalmente quella che prevede di fotografare una pianta che non sta bene in modo da visualizzare eventuali consigli su misura. Anche in questo caso oltre alla versione gratuita è presente quella a pagamento, sicuramente più completa che però costa 7 € al mese. È possibile comunque effettuare una prova gratuita di una settimana, ricordandoci naturalmente di sospenderla prima del termine.
Partendo dalla fotografia del nostro cane o del gatto realizza un video in cui si vede l’animale mentre canta
L’Intelligenza Artificiale continua a farla da padrone tra le app del 2022 come dimostra PetStar: My Dog & Cat Sings. Si tratta di un’app assolutamente divertente. In pratica, partendo da una fotografia in cui è possibile vedere la bocca, gli occhi e le orecchie del nostro amico peloso, realizza un video in cui l’animale sembra cantare aprendo la bocca e muovendo occhi e orecchie al ritmo delle più famose musiche, natalizie e non solo. Una volta scattata la foto o caricata dallo smartphone l’immagine che ci interessa, che deve mostrare chiaramente il muso dell’animale, ci verrà chiesto di sistemare due pallini in corrispondenza degli occhi e due triangoli al posto delle orecchie.
Quindi non ci resterà che tracciare i contorni della bocca e del naso ed eventualmente inserire alcuni accessori come collarini o campanellini. Per ogni aggiunta potremo vedere un’anteprima dell’effetto e alla fine non ci resterà che passare alla scelta del brano musicale da abbinare. Questi li potremo scegliere tra una ventina di brani disponibili gratuitamente. Scelta la canzone, il video verrà elaborato online e potremo decidere se condividerlo con gli amici o cancellarlo. La versione Premium per 40 € l’anno consente di salvare una copia anche sullo smartphone e di scegliere tra un maggior numero di brani quello che preferiamo.
Il social più nuovo del 2022 ci chiede di scattare una foto al giorno mostrando dove ci troviamo senza filtri e ritocchi
Oltre alle app scelte dalla giuria di addetti ai lavori, ci sono quelle selezionate dagli utenti e per il 2022 la più votata è Be-Real. Your friends for real. Il successo di quest’app social decisamente insolita si può constatare anche dalla crescita di oltre il 400% degli utenti in pochi mesi, che ha portato il numero a superare i 10 milioni in meno di due anni, al punto che molti definiscono ormai BeReal come il social della generazione Z. Come accade su Instagram, anche in questo caso si tratta di pubblicare una propria fotografia, solo che BeReal chiede di scattarla entro due minuti da quando si riceve la notifica e non è possibile inserire filtri per migliorarla.
Su BeReal, a differenza degli altri social, non è possibile limitarsi a osservare gli altri, ma si deve partecipare attivamente alla vita dell’app. Infatti non potremo vedere le foto dei nostri contatti finché non avremo pubblicato la nostra. Come indica chiaramente il nome dell’app, si tratta di fare vedere alle altre persone esattamente come conduciamo la nostra vita, senza abbellimenti e con il nostro selfie che verrà inserito contemporaneamente alla foto principale e che apparirà in un piccolo riquadro. Potremo decidere di pubblicare il nostro BeReal in ritardo, ma questo verrà comunque evidenziato dall’app.
Costruisci la tua musica creando ritmi, effetti creativi, loop e campioni con i pacchetti di suoni royalty-free
Non occorre essere dei musicisti esperti e avere a disposizione uno studio di registrazione per realizzare brani musicali di ottimo livello. Basta un’app come BandLab – Music Making Studio che è un vero mix editor a 16 tracce in grado di permettere a chiunque di registrare, modificare e remixare la propria musica: dal dubstep all’hip-hop, house, rock, rap creando ritmi, aggiungendo effetti creativi, usando loop e campioni dei pacchetti di suoni disponibili attraverso una licenza gratuita libera da diritti.
Avremo a disposizione oltre 300 strumenti MIDI virtuali e più di 180 preset di effetti per voce, chitarra e basso, oltre a un looper e a un sistema di mastering per preparare le tracce per la distribuzione del nostro brano musicale, che poi potremo condividere con gli amici o all’interno della community dell’app. La funzione SongStarter proporrà poi brani musicali casuali che potremo personalizzare utilizzando tutti gli strumenti disponibili. La grafica dell’app è molto chiara e consente di modificare effetti e sonorità con pochi tap. Se poi abbiamo a disposizione uno strumento MIDI oppure anche un microfono esterno, li potremo collegare per comporre in maniera più completa i nostri brani musicali preferiti.
Combina i differenti colori proposti dall’app in modo da ottenere la tinta il più possibile simile a quella richiesta
Capita spesso che le idee di maggior successo siano anche quelle più semplici. È sicuramente questo il caso di Color Match, l’app che ha avuto il riconoscimento nel 2022 di migliore gioco da parte degli utenti Apple. Si tratta in pratica di miscelare più colori fino a quando non si otterrà quello richiesto. Dopo ciascun mix è possibile visualizzare la percentuale di successo e quando questa sarà superiore al 90% si potrà passare al livello successivo.
Detta così sembra un’idea simpatica ma anche banale. In realtà gli sviluppatori dell’app l’hanno arricchita notevolmente permettendo di ricevere ricompense per i lavori meglio riusciti con cui acquistare accessori come nuovi pennelli o nuovi colori.
Una volta superata una sezione si passa a quella successiva, all’interno di una specie di città composta da differenti sezioni, dalla fattoria ai giardini e con aree tematiche legate alla cucina o all’elettronica. Purtroppo durante tutto il gioco ci sono moltissimi inserti di video pubblicitari lunghi 30 secondi che sono fastidiosi e che è possibile eliminare pagando una volta sola 2,99 €. Allo stesso modo è possibile acquistare pennelli speciali e nuovi tipi di pitture spendendo fino a 5 €. Il concetto è interessante anche se alla fine risulta un po’ ripetitivo.
Che siate riusciti a comprare il nuovo iPhone o che abbiate un modello relativamente recente, potete godervi tante nuove funzioni!
Sicuramente iOS 16 porta una serie importante di novità che vale la pena di scoprire non solo per chi ha comprato un iPhone nuovo, ma chiunque abbia un modello che lo supporti. Dalla possibilità di condividere esperienze attraverso Messaggi, alle funzioni potenziate di Full immersion, alla maggior sicurezza garantita dalle passkey, c’è qualcosa tutte le esigenze.
C’è l’importante novità di aggiungere i widget nella schermata di blocco. Questa possibilità rende possibile tenere sott’occhio, Senza nemmeno sbloccare il cellulare, una serie di informazioni utili: come vanno i titoli in borsa, che ora è nella città in cui si trova un vostro cliente straniero e molto altro. Se a questo abbiniamo la possibilità di creare più schermate di e di associarle alle Full immersion, è evidente che la personalizzazione è totale. Tuffiamoci quindi a scoprire le novità più utili e interessanti di iOS16!
Il vostro telefono è anche il vostro ufficio, spesso, quindi risulta fondamentale che vi metta In condizioni ideali per comunicare. In iOS 16, la funzione di ricerca propone risultati più precisi, anche prima che iniziate a compilare il campo di ricerca.
Inoltre Mail beneficia degli stessi upgrade di Ventura: ora è possibile annullare l’invio di una email e mandarla in un momento successivo, una funzione che francamente mancava in maniera piuttosto colpevole da parte di Apple.
L’ applicazione Messaggi riceve interessanti aggiornamenti. Il primo riguarda Il testo: ora è possibile modificare un messaggio appena Inviato, oppure annullare del tutto l’Invio. Inoltre ora SharePlay è disponibile da Messaggi. È quindi possibile, per esempio, vedere un film con amici e chattare mentre lo si guarda. Se uno degli utenti mette in pausa, il video di tutti i partecipanti si ferma, in modo da tenere allineato il punto di visione per tutti quelli che guardano.
Infine, è possibile lavorare a cose come presentazioni e promemoria condividendoli in Messaggi e avviando un gruppo di lavoro, in stile Slack, la famosa chat lavorativa. Si creano quindi dei thread di discussione in cui i partecipanti possono commentare gli aggiornamenti ai progetti condivisi.
Uno dei grandi vantaggi che offre iOS è la possibilità di dettare testi mentre state facendo altro. In iOS 16, Apple ha introdotto un miglioramento a questa funzione che permette di integrare dettatura e tastiera: in pratica potete passare dalla tastiera virtuale alla voce senza soluzione di continuità.
Mentre dettate potete usare il cursore per posizionarlo dove serve fare modifiche e continuare a dettare.
Dynamic lsland è una delle novità più significative, almeno dal punto di vista concettuale. I pixel del display dell’iPhone intorno a quella che Apple chiama “isola dinamica” si fondono in un’unica area a forma di pillola che cambia dimensione e forma per accogliere vari tipi di informazioni.
Questa funzionalità per ora è limitata all’iPhone 14 Pro e all’iPhone 14 Pro Max, mentre i modelli standard dell’iPhone 14 continuano a offrire lo stesso notch dell’iPhone 13. Dynamic lsland viene utilizzata per fornire informazioni all’utente in modo nuovo e più immediato e nel box qui a destra trovate un elenco parziale delle attività coinvolte.
Oltre a ricevere informazioni, potete anche interagire con alcuni tipi di contenuti visualizzati in quest’area. Per esempio, se la Dynamic lsland sta mostrando qualcosa relativo all’attività in background di un’ app, la si può toccare per passare direttamente all’app associata.
Stato di carica e durata della batteria dell’iPhone Stato di connessione degli AirPod e durata della batteria Avvisi di batteria scarica Conferma delle transazioni Apple Pay Interazioni NFC Sblocco con Face ID Indicatori di privacy quando il microfono o la fotocamera sono in uso Chiamate in arrivo e loro durata Timer attivi Cambiamento della modalità Full immersion Attivazione o disattivazione della modalità silenziosa.
Una sicurezza in più che tutti speriamo di non dover mai usare. Speriamo sempre che non ci capiti mai nulla ma gli incidenti esistono ed essere preparati è sicuramente il miglior modo per affrontarli se dovesse essere il caso. Con iOS 16. l’iPhone 14 può rilevare un incidente stradale grave e nel caso visualizzerà un avviso prima di chiamare automaticamente i soccorsi dopo 20 secondi.
Avete questo tempo per bloccare la chiamata a schermo prima della sua esecuzione, Se non siete in grado di parlare, l’iPhone riproduce un messaggio audio per i servizi di emergenza, dando anche coordinate di latitudine e longitudine con un raggio di ricerca approssimativo.
La funzione di rilevamento degli incidenti è attivata in maniera predefinita. Perché l’iPhone possa avvisare i vostri familiari e condividere i vostri dati sanitari con i soccorritori dovete però impostare la funzione Cartella clinica e aggiungere i contatti di emergenza nell’app Salute. Potete anche condividere la vostra posizione con le persone scelte, attivando la localizzazione per SOS emergenze.
Andate in Impostazioni > Privacy e sicurezza > Localizzazione Servizi di sistema e verificate che l’opzione Emergenze e SOS sia attiva. Per disattivare invece la funzione, in Impostazioni premete SOS emergenze e disattivate l’opzione per la chiamata dopo un grave incidente.
Se avete effettivamente un incidente e siete in grado di interagire con l’iPhone, basta scorrere Chiamata di emergenza a schermo. Se invece non serve aiuto, premete su Annulla. Nel caso non possiate interagire, dopo 10 secondi l’iPhone emette suoni per attirare la vostra attenzione: se non fermate entro 10 secondi, parte la chiamata ai soccorsi.
Potete comunque sempre in ogni momento interrompere la riproduzione acustica e tutte le altri parti della routine che includono la lettura del messaggio di emergenza.
E ovviamente speriamo che non vi serva mai tutto questo!
iOS 16 cambia tutto a partire da quando non avete ancora aperto l’iPhone…
Una delle modifiche più evidenti, se non forse quella più ovvia, dell’ultimo OS Apple per iPhone è quella relativa alla schermata di blocco. In iOS 16, infatti, potete veramente creare una schermata di blocco estremamente utile e molto personalizzata in pochissimo tempo. In queste due pagine vedrete quindi come cambiare stile grafico, come legarlo persino alla modalità Full immersion ma soprattutto potrete usare i widget, che vi permettono di avere anche nella schermata di blocco informazioni pratiche.
Considerando poi che l’iPhone 14 Pro ha il display “always on”, si tratta di una novità ancora più interessante. Con i widget infatti potete mettere informazioni come lo stato della batteria, i compleanni degli amici, la prossima sveglia, le notizie più importanti e molto altro direttamente sotto l’orologio (o sopra, per alcuni widget).
La creazione e la modifica delle modalità di Full immersion è molto più semplice in iOS 16 e se ne avete già una, potete collegarla a una specifica schermata di blocco.
Per farlo, basta toccare e tenere premuto sulla schermata di blocco, scorrere lateralmente per scegliere una di quelle personalizzate e toccare Full immersion. Se scegliete una di quelle di Apple e non l’avete ancora configurata, vi apparirà un banner che vi inviterà a personalizzare le impostazioni.
Apple ha puntato evidentemente molto sulla schermata di blocco, probabilmente, come anticipato, anche perché i nuovi iPhone 14 Pro hanno la modalità per lo schermo sempre acceso. Non solo ora potete personalizzare la schermata di blocco come volete ma anche semplicemente ruotare fra le varie schermate che avete creato dal menu principale di modifica della schermata di blocco. Così potete preparare tutti gli sfondi che volete e conservarli per l’occasione giusta.
Apple ha avviato il suo percorso verso un mondo senza password implementando le passkey. Sono credenziali Che evitano problemi di phishing e fughe di dati e che utilizzano semplicemente Touch ID o Face ID per la verifica biometrica, Con il portachiavi iCloud è possibile sincronizzarle su tutti i dispositivi Apple con crittografia end-to-end. Le passkey funzionano nelle app e sul Web e potrete accedere anche su dispositivi non Apple utilizzando l’iPhone quando i siti saranno stati aggiornati per tarlo.
Se avete un nucleo familiare che usa dispositivi Apple, con iOS 16 è molto più semplice condividere tutto ma è ancora più facile gestire l’accesso per i bambini. Potete creare account autorizzando solo i contenuti adatti alla loro età e impostando un tempo massimo di utilizzo.
Peraltro se acquistate un nuovo dispositivo, con la funzione Inizia subito potete automaticamente configurarlo con i controlli parentali attivi. Infine potete tenere sott’occhio sempre la situazione di controllo degli accessi usando la checklist predefinita: vi verrà ricordato, per esempio, di aggiornare le impostazioni man mano che i bambini crescono, di attivare la condivisione della posizione odi condividere con tutti il vostro abbonamento iCloud+.
Come abbiamo visto sul numero scorso per Ventura, Apple ha reso la modalità Full immersion più semplice da usare. Anche in iOS è ora possibile scegliere le app e le persone che possono mandare notifiche e quelle da silenziare.
Potete filtrare app come Calendario e Messaggi per evitare le distrazioni oppure di vedere le mail di lavoro mentre siete in una Full immrersion personale.
Ci sono app che possono aiutare a mantenere la concentrazione mentre guidiamo,a identificare un colpo di sonno improvviso e ad avvisarci con un allarme sonoro
Secondo una stima dell’ACI, circa il 22% degli incidenti stradali è dovuto a distrazioni o a colpi di sonno. Sono naturalmente questi ultimi a essere gli eventi più gravi e dobbiamo evitarli a tutti i costi. Dobbiamo rinunciare a metterci alla guida se non abbiamo dormito a sufficienza. È scientificamente dimostrato che restare svegli per 20 o più ore consecutive provoca effetti paragonabili a chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/1. Difatti non per niente si dice essere “ubriachi di stanchezza”.
Ma anche solamente viaggiare su tratti autostradali lunghi e rettilinei, può avere un effetto ipnotico sul guidatore. Per questo motivo è sempre consigliabile effettuare delle soste almeno ogni due ore e comunque fermarsi subito non appena si riconoscono i primi segnali della stanchezza e della sonnolenza. L’autoradio e, ancora meglio, la presenza di un’altra persona con cui conversare, costituiscono un valido aiuto, ma anche alcune particolari app possono rivelarsi utili per evitare distrazioni e appisolamenti improvvisi.
Su alcune automobili di fascia alta, soprattutto BMW e Mercedes, sono già installate speciali telecamere che integrano sistemi di rilevazione dello sguardo. Queste fanno partire un allarme sonoro quando il guidatore inizia a sbattere le palpebre troppo velocemente e naturalmente quando chiude completamente gli occhi. Chi non possiede un’automobile di lusso può comunque rivolgersi agli store di Android e iOS. Da qui installare l’app Drowsy Driving Alert, che potremmo tradurre come Allarme per il guidatore sonnolento. Basta fissare lo smartphone al cruscotto in modo che mantenga inquadrato il nostro volto per fare partire un allarme sonoro non appena chiudiamo le palpebre. Abbiamo provato l’app in più situazioni e possiamo confermare che ha sempre funzionato. Anche se non ci fideremmo comunque di affidarle la nostra vita mettendoci in viaggio con molto sonno arretrato.
Decisamente meglio mantenere viva l’attenzione ascoltando uno dei tanti podcast disponibili su Spotify o su una delle piattaforme di musica online come Spreaker o Google Podcast. Un’ulteriore alternativa può essere l’ascolto di suoni a frequenza elevate. Un’app come Generatore di frequenza permette di generare non solo suoni bianchi utili per addormentarsi ma anche suoni energizzanti, che favoriscono la concentrazione e la creatività. Anche in questo caso non abbiamo la controprova di un effettiva utilità del sistema e continuiamo a credere che sia meglio effettuare delle soste programmate. Ma soprattutto consigliamo vivamente di non mettersi alla guida in situazioni fisiche non ottimali.
L’app per Android, Drowsy Driving Alert, scaricabile dal Play Store, e Drive Alert per i dispositivi iOS sono molto simili, ma non identiche. L’obiettivo comunque è lo stesso, mantenere cioè sotto controllo con la fotocamera anteriore dello smartphone il volto di chi sta guidando, in modo da individuare la chiusura delle palpebre e quindi far partire un allarme acustico. Perché l’app funzioni, lo smartphone deve restare sempre acceso e soprattutto trovarsi nella posizione corretta per inquadrare chi guida. Questo pone alcune problematiche non indifferenti legate ai consumi e alla stabilità del dispositivo. Per utilizzare al meglio l’app, sarebbe necessario perciò avere a disposizione un accessorio porta smartphone da fissare al cruscotto anteriore dell’automobile. Ci servirà anche un cavo di ricarica collegato alla presa accendisigari. Occorre comunque considerare che questi stessi requisiti sono necessari anche per chi vuole usare in maniera corretta un sistema di navigazione GPS.
Volendo è anche possibile utilizzare contemporaneamente l’app di navigazione e quella di controllo della sonnolenza. Basta fare tap sull’icona rettangolare Picture in Picture che si trova in alto a destra dell’app. In questo modo ridimensioneremo l’app, ma il sistema di controllo da parte della fotocamera dello smartphone continuerà a funzionare. Così potremo sempre vedere il riquadro verde che indica che l’app è funzionante. Abbiamo provato a usare contemporaneamente Google Maps come sistema di navigazione e non abbiamo avuto problemi con l’app, che ha continuato a rilevare il nostro volto.
Usare l’app Drowsy Driving Alert è semplicissimo, non richiede nessuna registrazione. Non c’è pubblicità e noi dovremo solo fornire all’app i permessi necessari per accedere alla fotocamera ed essere ripresi. L’unica altra impostazione da attivare riguarda la scelta del tipo di allarme sonoro.
Potremo così scegliere tra otto differenti allarmi e regolare anche il volume, che comunque a nostro parere dovrebbe essere sempre tenuto al massimo. Una volta selezionato il suono di allarme non ci resterà che fare tap su Start e verrà così visualizzato il nostro volto con un riquadro di colore verde intorno agli occhi che indica che l’app sta controllando effettivamente la posizione delle nostre palpebre.
Infatti dobbiamo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorriamo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre potremo scegliere fra i temi precostituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Google Drive oppure dal nostro computer.
Per ottenere i migliori risultati lo smartphone deve essere sistemato a non più di un metro dal nostro viso e il riquadro intorno ai nostri occhi deve essere sempre di colore verde. Chi scrive indossava degli occhiali da vista durante la prova e può confermare che l’app è riuscita a tenere sotto controllo la chiusura delle palpebre anche con i riflessi dovuti al sole. Niente da fare invece per chi indossa occhiali da sole, ma questi non andrebbero comunque usati mentre si guida. In definitiva drowsy driving alert si tratta di un’app che ha ancora margini di miglioramento, ma che comunque funziona correttamente e consente di essere avvisati nel caso in cui dovessimo chiudere gli occhi.
In realtà si tratterebbe comunque di una situazione estrema in cui i tempi di risposta potrebbero rivelarsi insufficienti per evitare un incidente anche grave. Decisamente meglio perciò prevenire gli episodi di sonnolenza con altri sistemi, a partire dalla interazione con altre persone o dall’ascolto di musica o podcast interessanti e coinvolgenti.
Il meccanismo da utilizzare è del tutto analogo a quello della maggior parte degli smartphone. Dobbiamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare automaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.
Qualche lettore probabilmente avrà sentito parlare dei cosiddetti “rumori bianchi”: si tratta di suoni che vengono riprodotti da un dispositivo elettronico sfruttando tutte le possibili frequenze udibili dall’orecchio umano. Vengono chiamati bianchi in quanto questo colore rappresenta, sullo spettro visivo, l’unione di tutte le possibili frequenze visibili. In pratica l’esatto contrario del nero, che rappresenta la totale mancanza di colori e quindi il silenzio. Un’app come Generatore di frequenza, disponibile gratuitamente per gli smartphone Android, racchiude dieci strumenti di generazione del segnale ed è così in grado di riprodurre suoni a singola frequenza, a multi-frequenze, note musicali, battiti binaurali, generatori di sweep di frequenza.
Alcuni di questi suoni vengono spesso utilizzati per rilassarsi, soprattutto in combinazione con suoni della natura come lo scorrere dell’acqua di un ruscello o la pioggia che scroscia. Altri vengono ascoltati per aumentare la concentrazione e più in generale per non far “spegnere” il cervello. Tra le frequenza suggerite dall’app, oltre a quella che permette di mantenere la concentrazione (123 Hz), c’è anche quella che stimola l’energia (261 Hz) e dovrebbe impedire di appisolarsi. Comunque è sempre meglio non ascoltare per troppo tempo questi particolari rumori, in quanto potrebbero causare alla lunga dei mal di testa. Pur non essendo l’app definitiva per restare svegli in automobile, Generatore di frequenza può diventare un supporto in più, soprattutto se ci siamo stancati di ascoltare musica o trasmissioni radiofoniche.
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