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Formazione, Smartphone

WhatsApp: attiva la migrazione delle chat da iOS a Android

Ne avevamo parlato qualche mese fa, adesso però è arrivato l’annuncio ufficiale: da oggi è possibile attivare la migrazione delle chat da iOS a Android (in futuro sarà possibile anche viceversa) su WhatsApp. Una funzione particolarmente comoda e utile, che consente agli utenti di avere un unico numero di telefono legato a WhatsApp su dispositivi diversi, ma anche di non doversi rivolgere ad app di terze parti col rischio magari di essere bannati dal servizio. L’utilizzo di applicazioni non ufficiali per trasferire le chat da un dispositivo all’altro, infatti, può determinare la sospensione dell’account.

WhatsApp, da iOS ad Android via cavo

La possibilità di trasferire le chat da iPhone ad Android su WhatsApp è per ora possibile solo con i nuovi smartphone della Samsung. Come ad esempio i recentissimi Samsung Galaxy Z Fold3 e Z Flip3, e altri modelli con Android 10. Nelle prossime settimane la caratteristica sarà estesa anche ad altri marchi e device, ma sempre con Android 10 e più recenti.

Per operare il trasferimento però, serve un cavetto da Lightning a USB-C, e i due telefoni devono essere fisicamente collegati l’uno all’altro.

Un’opzione molto attesa dagli utenti, che in coppia con la funzione Linked Devices (ancora in fase di test), ovverosia quella che permetterà di usare lo stesso account Whatsapp su ben 4 dispositivi contemporaneamente tra smartphone, computer e tablet, trasferendo anche in questo caso la cronologia, i dati e i contatti di un account su altri dispositivi, consentirà di fruire dell’app in maniera molto più facile e comoda.

WhatsApp: attiva la migrazione delle chat da iOS a Android

WhatsApp ha poi finalmente attivato il supporto multi-dispositivo in versione beta per Android e iOS. Così da poter usare l’app su un massimo di quattro dispositivi integrati collegati contemporaneamente, senza che il telefono dell’utente sia connesso. Attivando questa funzione, un unico account può essere utilizzato su WhatsApp Web, Desktop e Portal senza la necessità di ricorrere allo smartphone connesso ad internet. Se il device non verrà utilizzato per più di 14 giorni, i dispositivi collegati verranno disconnessi.

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Google Calendar, come utilizzarlo al meglio

Tra gli strumenti più utili di Google legati alla produttività c’è sicuramente Google Calendar. Servizio questo utile per creare, condividere e gestire al meglio tutti gli eventi, gli appuntamenti e i promemoria del giorno. In questa guida andremo ad analizzare tutte le sue potenzialità, cercando di darvi alcuni utili consigli che vi aiuteranno a capire come utilizzare al meglio Google Calendar. Prima di farlo però, vediamo brevemente di cosa si tratta, così che anche chi non conosce il servizio potrà approfittarne.

Che cos’è Google Calendar

Per dirla nella maniera più semplice possibile: Google Calendar è una piattaforma online creata da Google per raccogliere tutti i calendari desiderati, così da poterli anche condividere ed esportare (o importare) per l’utilizzo su servizi analoghi. Si basa principalmente sulla sincronizzazione con l’account Google (quello utilizza anche per Gmail). Infatti per questo motivo, non manca una profonda integrazione con tutti gli altri strumenti ideati dalla stessa azienda. Inoltre, offre tutte le sue funzionalità anche al servizio di applicativi di terze parti, in modo da ampliare ulteriormente le sue capacità. In poche parole è uno strumento gratuito per organizzare eventi e appuntamenti attraverso una piattaforma cloud. Ciò significa che con questa agenda elettronica puoi raggiungere in qualsiasi momento il tuoi planning, anche da smartphone.

Google Calendar, come utilizzarlo al meglio

Google Calendar può essere consultato su tantissimi dispositivi diversi. Questo perché dispone di un’applicazione per smartphone e tablet (sia Android che iOS) e di un’interfaccia online. Quest’ultima accessibile tramite un qualsiasi browser web, sia desktop che mobile. Gli unici fattori necessari saranno: possedere una connessione internet e un account Google.

L’interfaccia di Google Calendar

Per parlare dell’interfaccia di Google Calendar ci concentreremo per lo più sulla piattaforma desktop, in quanto risulta essere quella più utilizzata e ricca di opzioni. Subito dopo aver eseguito l’accesso al sito Web dedicato (inserendo le credenziali Google), apparirà una schermata suddivisa in due zone. La colonna dei menu sulla sinistra e il piano di lavoro principale in tutta la zona centrale e destra.

Il primo elemento che appare in alto a sinistra è il bottone “Crea”, molto utile per avviare la schermata di creazione di un nuovo evento, che affronteremo però nei paragrafi successivi. Subito in basso non manca un piccolo calendario mensile, perfetto per avere a colpo d’occhio l’organizzazione dei giorni in un mese specifico. Il quale ovviamente potrà essere modificato attraverso le frecce nell’angolo a destra. Inoltre, cliccando su un particolare giorno, si verrà trasportati direttamente in quel giorno, mostrando quindi tutti gli eventi e i promemoria creati.

Infine, andando ancora più in basso, si incontreranno tutti i calendari creati. Questi saranno tutti abilitati per la visualizzazione di default, ma togliendo il segno di spunta sulla sinistra verranno momentaneamente nascosti dal piano di lavoro principale. Da qui si potranno anche modificare oppure crearne di nuovi.

Tutta la zona centrale sarà quindi dedicata all’effettiva visualizzazione degli eventi e dei promemoria, i quali potranno anche essere modificati, esportati ed eliminati attraverso semplicissime operazioni. Cliccando su un punto vuoto del piano di lavoro si potrà infatti creare un nuovo evento. Questo senza la necessità di passare per il bottone visto in precedenza. In alto non mancherà la possibilità di navigare tra i giorni, oppure tornare alla timeline attuale cliccando su “Oggi” in alto a sinistra. Aprendo invece il menu a tendina alla destra dell’icona ad ingranaggio delle impostazioni si potrà modificare l’interfaccia. Qui visualizzeremo: solo un giorno, una settimana, un mese, un anno o anche solo 4 giorni.

Creare e aggiungere calendari

Ecco come creare nuovi calendari, in modo da generare un nuovo spazio di lavoro da organizzare. Per farlo bisognerà scendere ancora una volta nella sezione in basso a destra e cliccare sull’icona “+” alla destra di “Altri calendari”. Qui appariranno quindi diverse opzioni. Iscriviti al calendario, per aggiungere automaticamente un calendario creato da un altro utente. Crea nuovo calendario, per crearne uno nuovo personalmente. Sfoglia calendari di interesse, per aggiungerne uno presente nel catalogo offerto dal Google (ad esempio le fasi lunari). Da URL, per aggiungerne uno pubblico e condiviso tramite link, e infine Importa, per importare un file di tipo “.ics”.

Scegliendo “Crea nuovo calendario” si avvierà la schermata di modifica, in cui poter aggiungere il nome, la descrizione e il fuso orario principale. In seguito si potrà ovviamente modificare con le opzioni viste in precedenza.

Come personalizzare un calendario

Prima abbiamo fatto riferimento alla possibilità di modificare i calendari creati e presenti di default, perciò vediamo adesso in che modo farlo. Per avviare la sezione di modifica basterà portare il cursore sul nome del calendario da editare (nella lista in basso a sinistra) e subito dopo cliccare sull’icona con tre puntini che appare alla sua destra. Già da qui si potrà modificare il colore di visualizzazione, ma per tutte le altre opzioni bisognerà scegliere la voce “Impostazioni e condivisione”.

A questo punto si potrà quindi modificare il nome, scrivere una breve descrizione, impostare il fuso orario principale, modificare gli avvisi e le notifiche da impostare di default per i nuovi eventi. Oppure scegliere se renderlo privato o pubblico, con eventuale possibilità di ottenere il link per la condivisione.

Creare un evento con Google Calendar

Arriviamo quindi ad una delle opzioni principali del servizio. Per creare un nuovo evento sarà sufficiente cliccare su “Crea” in alto a destra. Automaticamente si avvierà una schermata miniaturizzata in cui includere le informazioni più importanti. Tra cui: titolo,  orario, eventuale ripetizione, luogo, descrizione e tipo di calendario. Cliccando invece su “Altre opzioni” si avvierà la schermata completa in cui inserire informazioni più approfondite o invitare altri utenti a partecipare. Infine, per confermare il tutto, non servirà altro che cliccare sul tasto blu “Salva“.

Ripeti l’evento più volte

All’interno della stessa schermata di creazione (o modifica, visto che sono le stesse) di un evento, si potrà anche decidere se ripetere o meno un appuntamento. Per farlo sarà sufficiente cliccare sul menu a tendina “Non si ripete” (proprio sotto il titolo) e scegliere se ripeterlo: ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno, oppure creare una ripetizione personalizzata. Inoltre, optando per quest’ultima opzione, sarà anche possibile fissare una data di fine ripetizione.

Come condividere un calendario

Tornando all’interno della schermata di modifica di un calendario (come visto in precedenza) invece, questo si potrà facilmente condividere con altre persone, offrendo anche la possibilità di modifica e personalizzazione degli eventi. Per farlo, basterà scendere in basso fino a raggiungere la sezione “Condividi con persone specifiche” e cliccare sull’opzione “Aggiungi persone”. Da qui si dovrà inserire l’indirizzo Gmail dell’utente e scegliere se consentirgli solo di visualizzare il calendario oppure di poterlo anche modificare.

Inviare email agli invitati

Una volta impostate le dovute personalizzazioni, per inviare il calendario bisognerà cliccare sul bottone blu “Invia”, alla destra di “Annulla”. A questo punto, il destinatario dell’invito riceverà due avvisi. Uno all’interno del proprio Google Calendar e uno tramite messaggio email, all’interno del quale non mancherà il tasto relativo all’accettazione e alla successiva importazione del calendario condiviso.

Creare un promemoria con Google Calendar

Con Google Calendar però, oltre agli eventi, si potranno anche gestire i promemoria, i quali verrano anche importati da Google Assistant. Per creare un nuovo promemoria bisognerà cliccare nuovamente su “Crea” in alto a sinistra e subito dopo selezionare l’opzione “Promemoria” sotto il campo dedicato al titolo. Da questo momento in poi, le opzioni di modifica verranno ridotte, in modo da concentrare l’attenzione solo sulla data, l’orario e l’eventuale ripetizione del promemoria. Una volta inserite tutte le informazioni, basterà cliccare su “Salva” per confermare tutto.

Integrare calendari comuni

I calendari comuni, su Google Calendar chiamati “Calendari di interesse”, sono sostanzialmente degli eventi precisi, comuni a chiunque e in genere incentrati su un’unica categoria di informazione. Per fare un esempio banale, il classico calendario delle “Festività italiane” è proprio un calendario comune e viene in genere attivato di default sulla maggior parte dei servizi di questo tipo.

Google Calendar dispone di tantissimi calendari di interesse, i quali possono essere attivati in pochissimo tempo. Per farlo sarà sufficiente cliccare sull’icona “+” alla destra di “Altri calendari” (nell’angolo in basso a sinistra della schermata). Una volta qui cliccare su “Sfoglia i calendari di interesse”. Qui saranno presenti i calendari delle festività di altre religioni, quello delle fasi lunari, oppure delle partite di una specifica squadra sportiva.

Qualora si volesse invece scaricare un calendario comune da Internet, per importarlo basterà cliccare sull’icona “+” alla destra di “Altri calendari” e concludere con “Importa”, così da selezionare il file “.ics” precedentemente scaricato.

Inserire un calendario su un sito web

Un qualsiasi calendario di Google può anche essere interamente pubblicato all’interno del proprio sito web. Questo, grazie attraverso semplici operazioni di copia incolla del codice HTML generato dal servizio. Per procedere, bisognerà prima di tutto cliccare sull’icona delle impostazioni (ingranaggio) in alto a destra e subito dopo continuare con “Impostazioni”.

Ora sarà necessario selezionare il nome del calendario da pubblicare dalla colonna a sinistra della schermata e copiare il codice HTML (dopo aver scelto “Personalizza” per modificarne le opzioni) presente nella sezione “Integra calendario”. A questo punto non servirà altro che incollarlo nella pozione preferita del sito web.

Qualora si volesse invece solo offrire la possibilità di scaricare il calendario, allora bisognerà cliccare sull’icona con tre puntini alla destra del nome del calendario da condividere (nell’angolo in basso a sinistra della schermata), poi su “Impostazioni e condivisione”, aggiungere il segno di spunta alla destra di “Rendi disponibile pubblicamente” e infine cliccare su “Ottieni link condivisibile” che dovrà essere copiato e incollato nella sezione preferita.

Cercare eventi passati

Proprio come su Gmail, anche Google Calendar dispone di filtri di ricerca molto avanzati e precisi. Grazie a questi, si potranno infatti ricercare gli eventi appartenenti a diverse categorie, quelli passati compresi. Per farlo basterà cliccare sull’icona della lente in alto a destra, aprire il menu a tendina cliccando sull’icona del triangolo alla destra del campo di testo e scegliere l’intervallo di date nel quale avviare la ricerca degli eventi. A questo punto, non servirà altro che confermare con “Cerca” in basso.

Aggiungere una videoconferenza

Durante la fase di modifica e creazione di un evento, sarà anche possibile programmare una videoconferenza tramite il servizio “Meet”, anch’esso di proprietà di Google. I passaggi per farlo saranno piuttosto semplici, in quanto messi in primo piano dalla setta azienda.

Subito dopo aver inserito il titolo dell’evento infatti, basterà premere sulla voce “Aggiungi videoconferenza con Google Meet” in basso e automaticamente verrà generato un URL da copiare e condividere con tutti i partecipanti. Ricordiamo però che le conferenze di Meet supportano fino ad un massimo di 100 persone in contemporanea.

Inserire un allegato

Le note degli eventi in Google Calendar possono diventare più complesse e complete di quanto ci si aspetti. Dopo aver infatti effettuato l’accesso alla schermata di creazione o modifica di un evento (come visto nei precedenti paragrafi), in basso apparirà un box dedicato interamente all’aggiunta di dettagli inerenti all’appuntamento.

Fra i tanti, non mancherà anche l’icona relativa all’inserimento degli allegati. Per inserirne uno basterà infatti cliccare sull’icona a forma di graffetta e automaticamente si aprirà una finestra dal quale selezionare il servizio di importazione degli allegati. Questi potranno infatti essere recuperati sia da Google Drive che dal computer stesso. Subito dopo aver selezionato il file desiderato, non servirà altro che confermare con il pulsante “Seleziona” in basso a sinistra.

Sincronizzare Google Calendar con i propri dispositivi

Come avrete sicuramente capito, per sincronizzare gli appuntamenti di Google Calendar sui propri dispositivi, mobile o desktop, bisognerà soltanto avviare il servizio (anche tramite applicazione gratuita per smartphone e tablet) ed effettuare l’accesso con lo stesso account Google. Tutti gli venti sono infatti conservati nel cloud di Google, così da poterli visualizzare ovunque.

In particolare però, qualora si volesse sincronizzare Google Calendar nel calendario di iPhone e iPad (senza scaricare l’app di Google Calendar), bisognerà passare per le impostazioni di sistema. In particolare, andando, su iPhone o iPad, in “Impostazioni”, poi in “Calendario” e infine su “Account”, si potrà configurare l’account Google attraverso l’opzione “Aggiungi account”. Una volta fatto, tutti gli eventi saranno visibili anche sull’app “Calendario” di iOS.

Le scorciatoie di Google Calendar

Il sito Web di Google Calendar è anche ricco di scorciatoie da tastiera, così da rendere ancora più rapida la navigazione del servizio. In particolare, le scorciatoie si dividono in tre gruppi fondamentali: navigazione, modifica di visualizzazione e modifica di eventi.

Per quanto riguarda la navigazione, tra le scorciatoie più comode riportiamo: T per tornare al calendario di oggi, S per aprire le impostazioni, R per aggiornare il calendario, / per avviare la ricerca e G per passare ad una data specifica.

I controlli di visualizzazione sono invece: 1 per la visualizzazione Giorno, 2 per quella Settimana, 3 per quella Mese, 4 per quella Personalizzata e infine 5 per l’Agenda.

Le scorciatoie più utilizzate riguardano però la modifica degli eventi. C per creare un nuovo evento, E per vederne i dettagli, CANC per eliminarlo, Z per annullare un’operazione ed ESC per uscire dai dettagli e tornare alla visualizzazione del calendario.

Esportare e importare eventi in Google Calendar

Infine, prima di chiudere con la guida, vediamo in che modo importare o esportare particolari calendari. Per quanto riguarda la prima delle due operazioni, abbiamo visto più volte che per generare un nuovo calendario è necessario raggiungere la sezione dei calendari in basso a sinistra e cliccare sull’icona “+” alla destra di “Altri calendari”. Una volta fatto, apparirà la voce “Importa”, all’interno della quale si dovrà trascinare il file “.ics” contenente il calendario, oppure selezionarlo dopo aver cliccato su “Seleziona il file dal computer”.

Per esportare un calendario bisognerà invece tornare nella sezione in basso a sinistra, cliccare sull’icona con tre puntini alla destra del nome del calendario da esportare e poi continuare con “Impostazioni e condivisione”. Qui, proprio sotto la sezione di modifica, comparirà il tasto “Esporta calendario”, che se premuto genererà un file “.ics” contenente tutti gli eventi del calendario scelto. Attenzione però, perché alcuni calendari, come ad esempio quello dedicato ai compleanni, non potranno essere esportati. In questo caso il tasto di esportazione non sarà presente.

Google Calendar for Business: di cosa si tratta

Oltre al calendario per la famiglia è disponibile anche una versione aziendale, Google Calendar for Business, con cui si possono creare e gestire calendari specifici per i progetti in team. Questa funzionalità è compresa all’interno del pacchetto GSuite by Google Cloud. Un servizio questo che permette di archiviare i file sui server di Google, per condividere in tempo reale ogni informazione e attività del calendario. In questo caso si tratta di un servizio a pagamento, tuttavia è possibile richiedere un periodo di prova gratuito.

Google Calendar for Business è integrato con diverse applicazioni, tra cui Gmail, Google Drive, Hangouts e Sites, con soluzioni e piani tariffari sviluppati appositamente per ogni esigenza, dalle piccole aziende ai liberi professionisti, dai lavoratori in remoto alle grandi imprese. Con questo programma è possibile pianificare le riunioni, verificando in tempo reale la disponibilità dei colleghi e dei dipendenti che lavorano da casa. Inoltre è possibile accedere da qualsiasi dispositivo, condividere le risorse e pubblicare dei calendari pubblici sul web.

Google Calendar Famiglia: cos’è e come funziona

Una funzionalità innovativa permette di creare un calendario per la famiglia, in cui ogni componente del nucleo familiare può aggiungere eventi e attività, per condividere le informazioni e gestire gli appuntamenti, ad esempio delegando il ritiro della spesa. Oppure ricordando al proprio compagno di andare a prendere il bambino alla festa di compleanno di un amico. Per attivare questo servizio bisogna innanzitutto creare una famiglia su Google, andando sul sito web families.google.com, dove è possibile impostare un gruppo con un massimo di 6 partecipanti.

Con i dispositivi mobili è possibile scaricare Google One, un’applicazione che consente di gestire i gruppi e le famiglie, altrimenti basta accedere tramite la versione online. Poi è necessario aprire Google Calendar, creare un nuovo calendario e condividerlo con il gruppo della famiglia, gestendo tutte le funzionalità all’interno della sezione Impostazioni. Per aggiungere un impegno bisogna accedere all’applicazione, cliccare su Crea un evento, selezionare il nome del calendario della famiglia, inserire l’evento e salvarlo.

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Smartphone, Social media

Facebook e Instagram: a pagamento su iOS?

Con la nuova funzionalità introdotta da Apple ad aprile con IOS 14.5, App “Tracking Transparency”, ovvero la richiesta del consenso per il tracciamento da parte delle app, sia Facebook, che aveva criticato la novità fin dal principio, sia Instagram, stanno ipotizzando l’eventualità di chiedere una somma di denaro per l’accesso ai servizi tramite un avviso. Entrambe le app mostrano una schermata “minacciosa” che ipotizza la possibilità di versioni a pagamento dei due servizi.

In realtà si tratterebbe soltanto di un tentativo per spaventare gli utenti qualora non si conceda il permesso al tracciamento su iOS. L’azienda di Menlo Park, che inizialmente aveva criticato la decisione di Apple, ha poi fatto marcia indietro affermando che Facebook si troverà in una buona posizione quando Apple inizierà ad applicare la trasparenza del tracciamento delle app e che potrebbe persino trarre vantaggio da questi cambiamenti.

Facebook Instagram a Pagamento su IOS?

A pagamento su IOS?

Facebook e Instagram quindi a pagamento su IOS? Per ora no.

Si tratta quindi di un chiaro avviso attraverso cui la società americana vuole scoraggiare il tanto discusso e criticato sistema di tracciamento di iOS 14.5, che è stato al centro di un aspro confronto a suon di pagine dei giornali tra Facebook ed Apple. Questa è la prima posizione di apertura di Facebook verso le nuove regole della privacy integrate in iOS 14.5, che obbligheranno gli sviluppatori a chiedere il consenso esplicito degli utenti prima di attivare il tracciamento tramite IDFA. Prima ancora dell’arrivo di ATT, Facebook aveva evidenziato le possibili conseguenze per le PMI che ricavano profitti dalle inserzioni pubblicitarie. Sembra che comunque Facebook sia intenzionata ad introdurre una versione a pagamento. Da circa due anni, sulla home page del social network è stata eliminata la frase “È gratis e lo sarà sempre“. Zuckerberg aveva dichiarato nel 2018 che ci sarà sempre una versione gratuita di Facebook. Ciò non esclude che possa essere introdotta una versione a pagamento dell’app in futuro.

Mark Zuckerberg

Gli utenti iOS hanno iniziato a vedere una schermata informativa che elenca tre motivi per cui è necessario attivare il tracciamento nell’app Facebook e Instagram:

  • Mostrare inserzioni pubblicitarie più personalizzate
  • Supportare le aziende che usano le inserzioni per raggiungere i clienti
  • Mantenere Facebook/Instagram gratuiti
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Software

Ecco quali sono le migliori app per prendere appunti

Alzi la mano chi non ha mai preso appunti su foglietti volanti che poi puntualmente hai perso? Oggi con un tablet o uno smartphone hai la puoi risolvere questo problema, prendendo appunti mediante delle app; ce ne sono tantissime, alcune gratuite e altre a pagamento. Avrai l’imbarazzo della scelta, ma con questo articolo proviamo a suggerirti le migliori app per prendere appunti su su dispositivi Android e iOS.

Evernote

Partiamo con una app gratuita, che è disponibile sia per Android che per iOS, si chiama Evernote e può essere utilizzata sia da un dispositivo mobile, che su di un dispositivo fisso. L’app offre anche la possibilità di sincronizzare i dispositivi per continuare un lavoro iniziato sul telefono o tablet e finirlo sul PC fisso o notebook. La versione gratuita dell’app  non permette di accedere alle note offline e limita la sincronizzazione a due dispositivi. Questo è un elenco di funzionalità che Evernote mette a tua disposizione:

  • Fotocamera: per fotografare i tuoi appunti che si trovano scritti su fogli sparsi o su lavagne.
  • Allegato: puoi aggiungere dei file.
  • Audio: puoi aggiungere delle note audio.
  • Promemoria: per scrivere un nuovo promemoria.
  • Scrittura a mano: puoi scrivere sullo schermo a mano libera.
  • Nota di testo: per scrivere appunti tramite la tastiera del tuo dispositivo.

Dopo aver scelto il metodo che più ti piace, clicca su “titolo nota” in alto per inserire il titolo che vuoi dare ai tuoi appunti; se vuoi scrivere, clicca su “che cos’hai in mente?”. Sicuramente non avrai a disposizione tutte le opzioni di un classico foglio word per scrivere, però potrai formattare il testo cliccando su “A” e sceglier poi se scrivere in grassetto, corsivo o in altro modo. Quando avrai finito di scrivere clicca sulla spunta in alto a sinistra e salva la nota. Utilizzando l’app in modo gratuito, il suo spazio di archiviazione sarà ridotto. Altrimenti con 29,99€ all’anno potrai sottoscrivere un abbonamento.

OneNote

Un’altra app gratuita molto valida è Onenote. Ti permette di sincronizzare più dispositivi e avere sempre a portata di mano i tuoi appunti. La puoi scaricare su dispositivi Windows, Android, iOS, e Mac. Scaricala e dopo esserti registrato clicca su “iscriviti gratis”, dopo prosegui seguendo le istruzioni che ti verranno mostrate per continuare la procedura. Dovrai creare un account Microsoft per poter avere l’opzione della sincronizzazione su più dispositivi. Se già possiedi un account Microsoft, potrai tranquillamente cliccare su “accedi” per entrare.

Per creare il primo blocco appunti, devi cliccare su “+ blocco appunti” e decidere il titolo che vorrai dare, continua cliccando su “+ foglio” per creare il primo foglio di appunti. Se vorrai aggiungere altro ai tuoi appunti, attraverso le icone potrai inserire foto tramite la fotocamera del tuo smartphone, oppure delle note vocali attraverso il microfono, con una matita potrai scrivere a mano libera oppure creare un elenco di cose. Se accedi a OneNote da tablet, per aggiungere questi elementi dovrai cliccare su “inserisci”. Per salvare la nota non devi preoccuparti, si salverà in modo automatico.

Google Keep

Un’altra soluzione gratuita è Google Keep, che ti permette di creare le tue note e sincronizzarle con il tuo account Google in pochissimi movimenti. Questa app per prendere appunti si può scaricare su dispositivi Android e iOS, e allo stesso tempo si può accedere dal Web installando l’estensione per Chrome o attraverso l’interfaccia online.  Dopo il download dell’app potrai accedere  con il tuo account Google e attraverso la schermata iniziale potrai cliccare su “inizia” per cominciare a prendere appunti e note sul tuo dispositivo.

Avrai a disposizione diverse funzioni, potrai realizzare un elenco puntato per creare delle liste, potrai scrivere una semplice nota di testo, con l’icona di una penna potrai scrivere appunti a mano libera, se cliccherai invece sul microfono potrai registrare una nota vocale e con la fotocamera fare foto ai tuoi appunti presi su carta. Dopo aver scelto che tipo di nota impiegare, dovrai scrivere nell’apposito spazio un titolo per la nota. Tutto il tuo lavoro verrà automaticamente salvato sul cloud  e sincronizzato.

Una particolare funzione che caratterizza questa app per prendere appunti è la possibilità di aggiungere un promemoria alle note, per permetterti di ricordare cosa fare, per esempio in un momento specifico della giornata o quando vai in un luogo preciso. Per poter aggiungere il promemoria, devi cliccare sull’icona a forma di mano e nel riquadro che si aprirà dovrai premere su “ora” per permettere a Google Keep di ricordarti cosa fare in un’ora precisa della giornata. Un’altra opzione che potrai scegliere è il “luogo”, se vorrai che il tuo promemoria ti venga ricordato quando sarai in un posto specifico. Mi raccomando ricordati di salvare.

Notability

Un’ app per prendere appunti solo per dispositivi iOS e Mac, è Notability, che si può comprare al costo di 10,99€. L’app ti permette di prendere note a mano libera, di poter aggiungere delle note vocali attraverso registrazioni audio e scrivere appunti con la tastiera del tuo dispositivo, anche su su files pdf esterni. Dopo il download dell’applicazione, potrai aprirla e nella pagina iniziale cliccare su “nuova nota” che ha l’icona di una penna, questo ti permetterà di creare nuovi fogli per prendere appunti.

Anche su questa app hai diverse possibilità per prendere appunti: la matita ti permette di decidere che tratto e che colore deve avere la tua matita per scrivere a mano libera; se deciderai di usare l’evidenziatore potrai mettere in risalto parti di testo con colori differenti, con l’icona della gomma potrai cancellare il tratto di matita errato e con il microfono registrare note vocali. Ovviamente potrai sempre scrivere i tuoi appunti tramite la tastiera del tuo dispositivo cliccando su “T” che si trova in alto e poi cliccare sulla parte del foglio in cui vuoi iniziare a scrivere.

Il testo può essere formattato attraverso l’opzione del menù che si trova in basso, quindi potrai decidere il font, il carattere, il colore e la grandezza. Anche quest’applicazione ti permette di sincronizzare in modo semplice i tuoi appunti presi su iPad o iPhone con il Mac. Basterà solo scaricare l’app su tutti i dispositivi e poi collegarla sull’account iCloud.

App Android…

A parte le app suddette, ce ne sono alcune che possono essere utilizzate solo da chi ha dispositivi Android, come Color Note e Classic Notes, da scaricare attraverso Google Play. La prima è una delle più facili da usare, ed allo stesso tempo molto completa. Ti assicura di prendere appunti con facilità e di poterli organizzare per colore.

Potrai anche usare i widget Stiky Note per riuscire sempre a controllare le note più importanti e le cose che devi fare , che non puoi assolutamente dimenticare. La seconda app, Classic Notes è più essenziale, sempre molto semplice da utilizzare. Il nome stesso permette di capire che non ha opzioni superflue e ti consente di realizzare note con pochi clic. Anche per salvare le note è molte semplice, perché non dovrai far nulla, farà tutto l’applicazione.

… e app iOS

Queste altre app posso essere usate solo da dispositivi iOS e scaricate solo con App Store, come Note e Penultimate. La Prima app è già inclusa in tutti i dispositivi Apple ed è davvero molto completa. Potrai inserire nuovi appunti in modo semplice e sincronizzare tutto con iCloud su tutti i dispostivi Apple che hai a disposizione.

Potrai proteggere tutto con una password, si possono creare note che possono essere condivise anche con altri utenti Apple,  inserendo immagini, link e tutto quello che vorrai. La seconda app, Penultimate, si può scaricare in modo gratuito. Avrai la possibilità di scrivere a mano i tuoi appunti, impiegando una serie ampia di strumenti e avrai la possibilità di scattare foto agli appunti e alle note prese su carta.

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Formazione

iOS&Android: consigli per la durata della batteria.

La tecnologia avanza, le batterie diventano sempre più performanti, ma si rimane sempre senza batteria. Purtroppo più si ha , più lo si usa, gli schermi hanno definizioni sempre maggiori e le batterie si consumano sempre più in fretta.

Insieme proveremo con dei piccoli accorgimenti ad ottimizzare la durata della batteria. Partiamo nel disabilitare quelle funzioni di cui non abbiamo effettivamente bisogno h24. Pochi minuti da perdere nel configurare le impostazioni in cambio di una batteria spesso di molto più longeva.

Cominciamo con una funzione attiva di default, il feedback tattile , quella vibrazione “di ritorno” che lo smartphone effettua quando premiamo un tasto o compiamo determinate azioni. Sicuramente di impatto ma di dubbia utilità considerando l’inevitabile impatto sulla batteria.

App e Giochi

Singole app  di solito consumano quantitativi importanti di batteria. Tutti gli smartphone più recenti consentono, dalla sezione delle impostazioni dedicata alla batteria, di vedere i consumi delle singole applicazioni. In questo modo possiamo valutare se eliminare o limitare quelle che magari riteniamo a questo punto, meno importanti.

Luminosità

Senza dubbio , diversamente dai giochi o di alcune app, la luminosità dello schermo è qualche cosa di indispensabile, tuttavia incide direttamente sulla durata della batteria: va da sé che più la terremo bassa e maggiore sarà l’autonomia. Impostandola su automatico i sensori saranno perennemente a lavoro per adattarsi alla luce circostante, con il conseguente consumo di energia. La sera infine una bassa luminosità dello schermo risulta anche meno stancante per gli occhi.

Connettività e geolocalizzazione

Si sono due funzioni essenziali, ma che non necessariamente ci servono in ogni istante. A maggior ragione se la nostra batteria è quasi completamente a terra. Disattivare Bluetooth e GPS ci può far guadagnare preziosissimi minuti in una situazione “di emergenza”.

Risparmio energetico

Una volta mettere in risparmio energetico il proprio smartphone significava tornare indietro agli anni ’90 : intendo poter ricevere chiamate ed sms. Di fatti , quasi tutti gli smartphone di ultima genereazione permettono di attivare questa funzione e in molti casi la resa è quasi impercettibile. Lo smartphone fondamentalmente andrà a mettere in pratica automaticamente alcuni dei suggerimenti presenti in questo articolo. Sostanzialmente si perderanno alcune funzioni “utili” ma non indispensabili, come l’aggiornamento in background, il multitasking ecc…

Formazione

iPhone : problemi alla batteria con l’ultimo aggiornamento.

L’aggiornamento iOS 13.6.1 da pochi giorni rilasciato da Apple, un update poco importante, in cui vengono fixati bug minori e risolti alcuni problemi legati alle performance degli smartphone, ma alcuni utenti hanno iniziato a segnalare problemi di surriscaldamento e di autonomia della batteria dopo l’aggiornamento.

Non è la prima volta che dopo un aggiornamento di iOS gli utenti iniziano a segnalare del battery drain, ossia il consumo anomalo della batteria che porta lo smartphone a scaricarsi dopo poche ore, ma Apple è sempre intervenuta abbastanza rapidamente. E molto probabilmente lo farà anche questa volta: è già pronto l’aggiornamento a iOS 13.7 (che ha debuttato in versione beta) che verrà rilasciato a breve.

iOS 13.6.1, problema con il consumo della batteria: come risolvere

Un workaround temporaneo che risolve il problema del battery drain sembra essere il seguente: basta resettare le impostazioni per non avere più un consumo anomalo della batteria.
Altra soluzione temporanea in attesa che Apple rilascio un nuovo aggiornamento. La prima cosa da fare è spegnere l’iPhone per qualche minuto e poi riaccenderlo. Nel caso in cui i problemi continuino a manifestarsi bisogna resettare le impostazioni di rete. In alternativa si può resettare direttamente tutte le impostazioni dello smartphone. Questi workaround solitamente funzionano, ma non è detto che risolvano in toto il problema.

Il problema non sembra riguardare un solo modello di iPhone, a tutti quelli compatibili con questa versione di iOS. Le segnalazioni, infatti, arrivano sia da iPhone SE, sia da iPhone 11 Pro.

La causa non è stata ancora scoperta forse si tratta di piccoli bug presenti all’interno del sistema operativo o di app che restano attive in background consumando molta batteria. L’unica cosa certa è che il consumo è veramente sopra la norma.

CONSIGLIO : aspettare iOS 13.7, prossimo aggiornamento del sistema operativo nel quale sicuramente ci sarà una fix per questo problema legato al battery drain. Per il rilascio non bisognerà aspettare molto: la versione beta è già stata pubblicata.