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WinToys, il nostro pc sempre in forma

WinToys è un potente strumento di gestione per Windows, che offre accesso a una vasta gamma di opzioni di sistema

Le utility di sistema sono programmi comunemente utilizzati per risolvere problemi o effettuare la manutenzione su Windows al fine di migliorare le prestazioni che possono diminuire con il tempo. WinToys, disponibile gratuitamente nel Microsoft Store, è uno di questi programmi, ma si distingue per la sua interfaccia in stile Windows 10 e la vasta gamma di opzioni che solitamente sono sparse nel sistema, ma qui sono organizzate in modo efficiente per facilitarne l’accesso.

La schermata principale di WinToys offre una panoramica dello stato del sistema, mostrando dettagli sull’hardware, il sistema operativo e il Performance Score, un indice di valutazione delle prestazioni assegnato da Windows al PC. Nella stessa pagina, nella parte inferiore, è possibile monitorare lo stato del sistema e delle sue risorse, tra cui le app, i processi e i servizi in esecuzione, con informazioni in tempo reale. Questa sezione di WinToys permette principalmente di esplorare i dettagli del proprio computer, sia dal punto di vista hardware che software.

Le sezioni di WinToys

Nel menu di WinToys, a sinistra nella finestra, ci sono collegamenti alle diverse sezioni. Per visualizzare i nomi delle sezioni anziché solo le icone, è possibile espandere la barra del menu cliccando sulle tre linee orizzontali in alto a sinistra.

WinToys è disponibile solo in inglese, quindi è necessaria cautela, specialmente nelle sezioni più avanzate. Nel menu ci sono le sezioni Apps, Services, Boost, Health e Tweaks.

  • Nella sezione “Apps”, è possibile visualizzare un elenco dei programmi installati e gestirli, tra cui aprire, chiudere, resettare o disinstallare, cercare informazioni su di essi su Google o accedere ai file dell’app nella loro cartella.
  • Nella sezione “Services”, è possibile gestire i servizi attivi, sospendendoli temporaneamente o disattivandoli. Un segno verde indica che alcuni servizi possono essere disattivati in modo sicuro.

Le sezioni più interessanti sono “Boost”, “Health” e “Tweaks”, che offrono diverse opzioni per ottimizzare e migliorare le prestazioni del sistema.

Prestazioni migliorate

La scheda Boost raccoglie diverse impostazioni di Windows progettate per migliorare le prestazioni del computer. Non sempre si ottiene un miglioramento garantito, quindi è possibile ripristinare le impostazioni precedenti in caso di problemi o risultati insoddisfacenti. La prima opzione, chiamata “Ultimate Performance Power Plan,” fornisce al computer tutta l’energia necessaria, disabilitando il risparmio energetico.

WinToys
Le descrizioni che accompagnano ogni funzione in WinToys possono essere di grande aiuto per comprendere meglio il significato e l’utilità di ciascuna opzione. Tuttavia, è importante notare che queste descrizioni sono spesso disponibili solo in lingua inglese

La funzione HAGS (Hardware Accelerated GPU Scheduling) ottimizza la gestione del processore grafico e principale per migliorare le prestazioni, soprattutto nei videogiochi, ma richiede un supporto adeguato dalla scheda grafica. La terza opzione, Virtualization-based Security (VBS), protegge il sistema da malware eseguendo il codice potenzialmente dannoso in ambienti virtuali, ma anche questa funzione richiede un supporto hardware specifico. È possibile ottenere fino al 30% di prestazioni aggiuntive disabilitando VBS, ma è consigliabile riattivarla per garantire la sicurezza del sistema quando non sono richieste prestazioni massime.

Gestiamo le app

Le successive quattro opzioni riguardano le app e la gestione delle loro funzioni:

  1. “Startup Apps” permette di gestire quali app si avviano automaticamente all’avvio del sistema.
  2. “Restartable Apps” controlla l’esecuzione delle app riavviabili, che mantengono lo stato tra i riavvii del PC.
  3. “Background Apps” impedisce alle app in background di utilizzare risorse mentre si utilizza un’app principale.
  4. “Activity History” blocca la registrazione delle attività per la Timeline di Windows.

Ci sono anche opzioni per regolare le impostazioni visive, inclusa la disattivazione delle trasparenze delle finestre per migliorare le prestazioni. Nella sezione “Gaming Settings”, è possibile attivare il “Game Mode” per dedicare le risorse del PC ai videogiochi, disattivare la registrazione in background dei giochi e altre opzioni per ottimizzare le prestazioni dei giochi. È possibile anche disabilitare servizi come “Superfetch” e l’indicizzazione del contenuto del PC, che possono influire sulle prestazioni. L’opzione “Delivery Optimization” può essere disattivata per evitare la condivisione di file di aggiornamenti e app con altri utenti su Internet. Infine, “Network Adapter Onboard Processor” sfrutta il processore della scheda di rete per alleggerire il carico sulla CPU, ma è utile solo per chi utilizza un’interfaccia Ethernet compatibile.

Teniamo il pc in salute

Per mantenere il nostro sistema sempre efficiente, è necessario eseguire la manutenzione di tanto in tanto. WinToys si dimostra uno strumento prezioso in questo caso, poiché offre un accesso rapido a tutte le funzioni di manutenzione in un’unica scheda, risparmiando tempo prezioso.

WinToys
La manutenzione rapida del disco fisso con WinToys offre un metodo più semplice ed efficiente rispetto all’approccio tradizionale

Nella sezione chiamata “Health” troviamo tutte le opzioni per eseguire il “tagliando” del nostro PC Windows. Queste opzioni includono il controllo dell’avvio rapido (Fast Startup), la gestione dell’ibernazione del sistema (Hibernation) al posto dello spegnimento completo e, soprattutto, le funzioni per la manutenzione del disco fisso, che sono resi molto più semplici da utilizzare rispetto ai metodi tradizionali.

Disco fisso in salute

Abilitando la funzione di “Drive Optimization,” il sistema esegue periodicamente la deframmentazione dell’hard disk in modo autonomo, migliorando l’accesso ai file e aumentando la velocità complessiva del sistema. L’opzione “Storage Sense” controlla lo spazio libero su disco e elimina automaticamente i file ritenuti non necessari, come quelli nel cestino o i file temporanei, quando lo spazio di archiviazione si sta esaurendo.

Inoltre, c’è la funzione “Declutter” che permette di eliminare i cosiddetti “file spazzatura” (Junk Files) e svuotare la cache del Microsoft Store e del DNS. È possibile anche eliminare i Punti di ripristino del sistema, ripulire la taskbar, gli elementi recenti e la cronologia da Explorer.

Per quanto riguarda il controllo della batteria di un notebook, Windows offre una funzione integrata che consente di generare un report dettagliato sulla batteria, includendo informazioni sulla capacità nominale e massima attuale, statistiche sull’utilizzo, tempi di utilizzo con o senza la carica, e altro. WinToys semplifica notevolmente l’ottenimento di questo report nella sezione “Health” del programma, consentendo di generare facilmente il file “battery-report.html” che fornisce tutti questi dettagli.

Infine, dalla sezione “Repair,” è possibile accedere alle funzioni di manutenzione del disco fisso, come DISM, SFC e CHKDSK, per controllare l’integrità dei file di sistema e rilevare eventuali problemi nell’hard disk, permettendo anche di tentare la loro riparazione direttamente dal programma.

Gestire gli aggiornamenti

Nella scheda “Health” di WinToys, sono presenti ulteriori strumenti utili per la gestione del sistema:

  1. È possibile modificare le impostazioni di Windows Update tramite un menu a tendina, che permette di attivare o disattivare gli aggiornamenti automatici, effettuarli manualmente o scaricare solo gli aggiornamenti relativi alla sicurezza del sistema. Premendo il pulsante di aggiornamento, si apre la finestra di Windows Update per visualizzare gli aggiornamenti in dettaglio.
  2. Le due ultime opzioni della sezione “Health” si occupano di risolvere eventuali problemi di visualizzazione in Windows. La prima opzione consente di riavviare il driver grafico senza dover riavviare l’intero sistema, utile in caso di blocchi, schermate nere o problemi di sfarfallio. La seconda opzione riguarda la ricostruzione della cache delle icone, utile se le icone o le miniature dei file appaiono corrotte o non vengono visualizzate correttamente.

Personalizzazioni

Nella sezione “Tweaks” di WinToys, sono disponibili una serie di strumenti che consentono di personalizzare l’aspetto del sistema e attivare alcune funzioni nascoste di Windows.

WinToys
Sembra che WinToys offra un sistema su misura per la personalizzazione di Windows attraverso la scheda “Tweak.” Questo è un vantaggio significativo per gli utenti che desiderano adattare il loro sistema operativo Windows alle proprie esigenze e preferenze specifiche

Desktop, Start, Explorer

Le prime opzioni nella scheda “Tweaks” sono principalmente focalizzate sulla personalizzazione dell’aspetto dell’interfaccia di Windows. Da qui, è possibile selezionare quali elementi devono essere visualizzati sul desktop, nascondere la freccia che appare sopra le icone dei file per indicare se sono collegamenti, aggiungere un’ombra ai nomi delle icone per renderli più leggibili in determinate situazioni (nota come “Drop shadow for icon labels”), mostrare i secondi nell’orologio della taskbar oppure regolare la qualità dello sfondo del desktop per non appesantire il sistema.

Se stiamo utilizzando Windows 11, c’è anche la possibilità di ripristinare i menu contestuali, quelli solitamente visualizzati con un clic destro del mouse, nel formato classico anziché nell’ultima versione aggiornata del sistema operativo, attivando l’opzione “Classic context menu”. In aggiunta, attivando la voce “Titlebar window shake”, è possibile ridurre tutte le finestre attive tranne quella corrente agitando il mouse mentre si tiene premuto il titolo della finestra.

Menu Start e esplorazione dei file

Nella sezione relativa al menu Start, è possibile disattivare gli spesso fastidiosi suggerimenti (soprattutto in Windows 10), impedire l’autoinstallazione delle applicazioni consigliate e evitare che i risultati della ricerca includano contenuti dal Web tramite il motore di ricerca Bing.

Il “God Mode” offre un maggiore controllo su Windows, consentendo anche di includere l’ibernazione nelle opzioni di spegnimento.

La sezione successiva riguarda l’Esplora File e permette di mostrare o nascondere le estensioni dei file o i file di sistema, di aprire automaticamente la cartella in cui è stato decompresso un file, di attivare il riquadro di anteprima (Show Preview Panel) e di bloccare le notifiche dei provider, come la pubblicità dei servizi di OneDrive, disabilitando l’opzione “Sync provider notification”. Inoltre, è possibile configurare l’uso dei checkbox per la selezione dei file anziché la semplice selezione con un clic del mouse e stabilire l’apertura predefinita dell’Esplora File in una specifica cartella, come Download, “Questo PC” o Accesso rapido.

Proteggiamo la privacy

Le sezioni successive nella scheda “Health” sono dedicate a tutelare la nostra privacy. La sezione chiamata “Privacy” include strumenti per disattivare la condivisione dei dati d’uso con Microsoft, tra cui Location, Telemetry, Customer Experience, App Telemetry, App launches tracking, Inking & typing ed Error Reporting. Puoi disabilitare questi servizi senza problemi. Puoi anche decidere se mantenere attiva la funzione “Camera on the lock screen” se la usi per l’accesso al sistema tramite il riconoscimento facciale. L’opzione “Camera on/off indicator” può essere utile perché ti avvertirà ogni volta che un programma accede alla tua webcam. “Online speech recognition” impedisce l’invio al cloud Microsoft delle registrazioni audio, rinunciando ai servizi di riconoscimento vocale.

Nella sezione “Ads,” puoi disattivare tutto per evitare che Microsoft monitori le tue attività a scopi pubblicitari o ti invii consigli e suggerimenti.

La sezione “System” include opzioni per attivare la cronologia degli appunti e il “Print screen key snipping,” che mostra lo strumento di cattura immagini quando premi il tasto “Stamp” per permetterti di scegliere se acquisire l’intero desktop, una finestra o una selezione. La “Mouse acceleration” può essere mantenuta attiva, poiché migliora la precisione degli spostamenti del cursore, mentre puoi disabilitare le richieste di feedback.

UAC

C’è anche la comoda funzione “Alt+Tab includes,” che inserisce i tab del browser Edge come finestre separate quando li sfogli con il comando “Alt+Tab,” permettendoti di scegliere se includere tutti i tab attivi, gli ultimi 3 o 5, oppure nessuno.

Poi c’è l’opzione per il “User Account Control” (UAC), lo strumento che chiede di confermare i privilegi dell’account Windows quando si cercano di apportare modifiche al sistema. Puoi decidere se attivare l’UAC sempre, in modo chiaro o oscurando il desktop (DIM), solo in caso di modifiche al sistema o disattivarlo completamente.

Infine, l’ultima voce, “Spotlight images,” salva su disco le immagini della schermata di blocco.

Il God Mode, più controllo su Windows

Windows 11 ha introdotto un’app Impostazioni rinnovata con un’interfaccia utente moderna e organizzata per offrire molte opzioni di personalizzazione agli utenti. Tuttavia, rispetto al tradizionale Pannello di controllo, l’app Impostazioni sembra meno potente in alcune situazioni. Per concentrare più di 200 opzioni in un’unica posizione, è possibile attivare il cosiddetto “God Mode,” una funzionalità nascosta che fornisce un accesso rapido a tutte le impostazioni e alle opzioni di personalizzazione disponibili nel sistema operativo.

Una volta abilitato, il God Mode crea una cartella speciale sul desktop che elenca tutte le impostazioni di Windows. L’interfaccia potrebbe non essere particolarmente elegante, ma è molto efficace. Il God Mode è simile a WinToys nel senso che rende rapidamente disponibili tutte queste opzioni senza la necessità di navigare nell’interfaccia talvolta complessa del Pannello di controllo. Tutte le opzioni sono raggruppate e elencate in ordine alfabetico, facilitando la ricerca.

Puoi attivare il God Mode direttamente dalla sezione “Health” di WinToys con un semplice clic. Questa è una soluzione pratica per coloro che desiderano un accesso rapido e centralizzato a tutte le impostazioni di Windows 11.

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    Vita digitale: proteggila in 5 mosse

    Password complesse, copia dei dati, aggiornamento del software, antivirus e crittografia (e un po’ di buon senso) ci aiutano a proteggere la nostra vita digitale.

    “Apriti Sesamo”: chi è che non ricorda la famosa frase di Ali Babà e i 40 ladroni? La parola magica per aprire la caverna del tesoro funzionava esattamente come la password di un computer. La parola o chiave d’accesso serve a proteggere non solo i computer, ma tutti i nostri dispositivi digitali, i servizi Web e i profili online che usiamo per lavorare, comunicare e postare sui social. Ma non basta.

    Come ci laviamo le mani per evitare un’infezione, così dobbiamo tenere il computer e i dispositivi puliti e al sicuro da ospiti indesiderati come i virus (informatici, in questo caso). Per indicare l’insieme di buone pratiche quotidiane della sicurezza informatica possiamo usare il concetto di Igiene Cibernetica, una serie di princìpi pensati per minimizzare i rischi dovuti a un uso poco accorto dei dispositivi.

    Indice

    1° mossa: antivirus e aggiornamenti del software

    Per esempio, possiamo installare un antivirus, che si consiglia sempre di usare anche sui telefoni, subito dopo l’acquisto, ed è una barriera potente alle aggressioni dei virus esterni. Nella metafora medica funziona come un vaccino (meglio: come un farmaco antivirale), che nella maggior parte dei casi è in grado di rendere innocuo il virus che ci ha colpiti.

    Proteggere la nostra vita digitale con i migliori antivirus

    Il nostro computer in questa metafora è come un organismo vivente e la prima regola è mantenerlo in salute e funzionante. Perciò è importante tenere sempre aggiornato il suo sistema operativo, che è il suo software di base. E’ questa la prima regola per tenere lontano malintenzionati dalla nostra vita digitale.

    aggiornamenti

    Gli aggiornamenti risolvono errori del codice, falle e vulnerabilità scoperte dopo la messa in commercio. Vale anche per le app sul telefonino, che vanno scaricate solo dagli store ufficiali e aggiornate all’ultima versione.

    2° mossa: la password

    La prima linea di difesa è però sempre costituita dalla password. Pin e password ci danno il permesso di usare un certo dispositivo, si tratti di un computer, un tablet o uno smartphone. La password dev’essere unica, e non deve avere un significato compiuto che può essere ricostruito da un potenziale intruso. Dev’essere complicata, perché se la ricordate senza sforzo non è proprio una buona password.

    Proteggere la nostra vita digitale con password complesse

    Per stare più sicuri si può usare l’autenticazione a più fattori, cioè un altro elemento di sicurezza o di ingresso nel dispositivo che solo noi abbiamo (il telefonino che riceve una seconda password via app o sms) o che solo noi siamo, come il riconoscimento biometrico dell’impronta digitale, del volto o dell’iride.

    Su questo, qualche consiglio pratico

    • una buona password è lunga almeno 12 caratteri;
    • è composta da numeri, lettere maiuscole, lettere minuscole e caratteri speciali (come punteggiatura e simboli)
    • non deve contenere riferimenti personali (il nome del gatto, dei familiari, il tipo di lavoro, le date importanti della vita e così via);
    • dev’essere diversa per ogni servizio usato (dai social alla posta elettronica);
    • va cambiata periodicamente (meglio se viene autogenerata dal servizio in uso);
    • va conservata con cura (cioè non scritta su foglietti o conservata nel computer e non protetta), magari con un password manager (una cassaforte che le contiene tutte).

    Purtroppo sono ancora molti quelli che usano come password il nome della squadra del cuore, del cantante preferito o la solita sequenza 123456. Google e Altroconsumo hanno messo online un gioco, che si chiama SpaceShelter, che aiuta a capire come ci costruisce una password efficace.

    3° mossa: posta elettronica e Byod

    Poi, è necessario fare molta attenzione a come usiamo la posta elettronica, uno dei vettori più frequenti per le infezioni. Non bisogna cliccare su link sospetti e verificare il mittente prima di scaricare un allegato: potrebbe trattarsi di un’azione di phishing, una tattica fraudolenta per indurci a mostrare le credenziali personali.

    Anche la mail va protetta con una password, soprattutto se la leggiamo sul Web. E i messaggi possono essere crittografati per una maggiore sicurezza.

    bring your own device

    È importante non usare il nostro account di lavoro per le attività ludiche. E lo stesso vale per computer e telefoni che molti usano sia a casa sia al lavoro (è la logica del Byod, cioè Bring Your Own Device, in italiano Porta con te il tuo Dispositivo). Alcuni siti che visitiamo possono contenere codice malevolo, per esempio gli adware, software dannosi che si presentano sotto forma di pubblicità e finestre pop-up. Anche per questo è importante non lasciare il dispositivo nelle mani dei familiari o dei bambini che potrebbero cliccare su un link infetto o installare software nocivo senza che ce ne accorgiamo.

    4° mossa: backup e crittografia

    Infine, è bene duplicare i dati rilevanti e tenerli su un hard disk separato e non collegato alla Rete. La procedura di duplicazione si chiama backup e serve ad avere una copia di riserva dei dati che riteniamo più importanti: la tesi di laurea, la contabilità o l’elenco dei fornitori.

    Proteggere la nostra vita digitale col backup

    Se siamo già un poco esperti potremo proteggere quei dati con la crittografia. Non è una cosa complicata. In un mondo interconnesso dagli apparati di comunicazione digitale, la crittografia è una componente fondamentale della nostra vita digitale e non solo anche se non ce ne rendiamo conto: quando usiamo un bancomat o guardiamo la pay-tv, quando ci colleghiamo a un sito per le operazioni bancarie o compriamo qualcosa su Internet, quando parliamo al telefono cellulare.

    Ormai tutti i sistemi operativi consentono di cifrare l’hard disk o singoli file, perfino la posta elettronica, cliccando un pulsante. Ed è una buona abitudine da sviluppare per proteggere quei dati molto personali che teniamo sul computer o spediamo in Rete.

    crittografia

    Possiamo infatti decidere noi stessi di cifrare un messaggio. Come già faceva Giulio Cesare con i suoi generali, la crittografia (cioè la scrittura segreta) permette di creare messaggi in codice che solo gli interlocutori che lo conoscono riescono a interpretare con la chiave giusta.

    Anche qui, qualche indicazione pratica:

    • controlla che l’indirizzo del sito cui ti colleghi inizi con Https, perché è più sicuro;
    • usa i software per la cifratura di file e messaggi;
    • scegli un client di posta crittografata.

    5° mossa: il buon senso

    Dopo avere seguito queste indicazioni minime, è buona norma eliminare tutte le app che non usiamo, restringere i permessi che hanno sui nostri dispositivi, non accedere a reti wifi pubbliche e non protette, dare un nome senza significato a dispositivi e reti domestiche, soprattutto se connettono apparecchi domotici come il frigo intelligente, l’assistente virtuale e la smart tv, tutti potenziali punti di ingresso per un attaccante.

    Password, aggiornamenti, antivirus, backup e crittografia sono alcune nozioni basilari della sicurezza informatica prima usate nell’industria e che oggi, applicati ai sistemi artificiali, possiamo indicare per scopi divulgativi col nome di Igiene Cibernetica, e vanno appresi per proteggere la nostra quotidianità, visto che il corretto funzionamento dell’uso delle macchine digitali influenza così tanto la qualità e la sicurezza delle nostre vite.

    Altro discorso è il tipo di protezione che devono seguire le grandi organizzazioni, il datore di lavoro o un servizio pubblico. In questo caso parliamo dell’adozione di Intrusion Detection Systems, di firewall, di segmentazione degli accessi, politiche zero-trust, strumenti di analisi del traffico Internet basati sull’intelligenza artificiale, e molto altro.

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    addio internet explorer
    Formazione, Internet, Software

    15 giugno 2022: la fine di Internet Explorer

    Il 15 giugno 2022 sarà la fine di Internet Explorer. Daremo ufficialmente l’addio allo storico browser, e difficilmente ci saranno appassionati discorsi di commiato. Questo perché di fatto la vita del browser Microsoft è stata talmente lunga che le nuove generazioni nemmeno lo conoscono, mentre chi ha vissuto le prime fasi di questa epopea se ne dimentica ben volentieri. Eppure era questo il browser più utilizzato in assoluto a livello globale. Imposto dalla sua presenza dominante su Windows e da una spregiudicata presenza di “Compatibile con Internet Explorer” che lo rendeva una scelta obbligata.

    Di fatto Il browser di Microsoft, un pezzo importante della storia di Internet, non riceverà più aggiornamenti e sarà messo in pensione.

    Sarà abbandonato da Microsoft, la società che lo aveva sviluppato oltre 25 anni fa per il proprio sistema operativo Windows. Molte cose sono cambiate nel frattempo. L’avvento di Firefox, sentenze antitrust, la cavalcata di Chrome, fino alla nuova direzione intrapresa da Microsoft. Oggi, 25 anni dopo, Internet Explorer è utilizzato nell’1,68% dei casi a livello globale (0,99% in Italia).

    Internet Explorer

    Problemi di compatibilità

    A causa delle numerose incompatibilità con le pagine web più moderne, Internet Explorer era diventato sempre meno rilevante e utilizzato dagli utenti.

    Già nel 2019 Microsoft aveva preannunciato in modo chiaro le proprie intenzioni. Essendo giunto alla fine del proprio percorso, Internet Explorer sarebbe stato abbandonato in tempi brevi per lasciare definitivamente il posto al nuovo Microsoft Edge (basato su Chromium).

    Si stima che oggi sia impiegato da meno dell’1% di chi naviga online. Rimane tuttavia ancora utilizzato in alcune aziende rimaste con vecchie versioni di Windows per problemi di compatibilità con i loro software.

    A chi si trova in queste condizioni, Microsoft consiglia da tempo di utilizzare la modalità “Internet Explorer” disponibile in Edge. Questa modalità simula alcune funzionalità del browser destinato a essere ritirato tra circa un anno. La modalità sarà mantenuta almeno fino al 2029, offrendo alle aziende il tempo necessario per aggiornare i loro sistemi. Dal 15 giugno 2022 il browser non sarà più supportato e Microsoft impegnerà le proprie risorse soltanto su Edge.

    problemi compatibilià IE

    Edge

    Un pezzo di IE rimarrà nel cuore di Edge grazie ad una modalità che assicura la retro compatibilità con i siti più datati. Questo aspetto di salvaguardia apprezzabile perché permetterà l’accesso ad informazioni di lunga data che rappresentano la memoria storica del Web.

    Per indurre gli utenti a passare a Edge, lo scorso anno Microsoft aveva messo limitazioni all’utilizzo di Internet Explorer per accedere al suo servizio Teams e ora ha in programma qualcosa di analogo per la versione online di Office.

    A partire dal 17 agosto di quest’anno, inoltre, Internet Explorer non sarà più indicato come compatibile per l’utilizzo di vari servizi Microsoft come OneDrive per salvare i file online e Outlook per la posta elettronica.

    Edge

    Explorer è stato per molti versi l’icona massima del Web degli anni ’90, ma fin dagli anni successivi ha lasciato dietro di sé uno strascico di brutti ricordi legati a impossibili compatibilità, pericolose falle zero-day, patch continue, navigazione lenta.

    A travolgerlo sono state tutte le innovazioni che hanno affrontato i problemi che IE si portava appresso. Riversandoli purtroppo su milioni di navigatori in tutto il mondo. Ancora un anno su questa Terra, poi sarà soltanto un ricordo, un’icona, un artefatto di un’epoca ormai ampiamente superata.

    Edge è disponibile su Windows dal 2015 e visto già all’epoca come un primo segnale della scelta di Microsoft di andare oltre Internet Explorer, definito in questi anni dalla stessa azienda come una “soluzione di compatibilità” più che un browser vero e proprio per l’uso quotidiano. Edge ha comunque faticato a ritagliarsi uno spazio in un mercato piuttosto affollato e dominato da Google con il suo Chrome.

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    Sicurezza informatica, Software

    Nuova release per Big Sur: 11.3.1

    Apple rilascia nuovo aggiornamento per MacOS Big Sur: si tratta dell’update 11.3.1. Versione che contiene nuovi importanti aggiornamenti di sicurezza per i propri software, uno dei quali è relativo al mondo Mac.A distanza di pochi giorni dal rilascio della versione 11.3 di macOS, infatti, ecco già in distribuzione la release MacOS Big Sur 11.3.1.

    Apple rilascia nuovo update per macOS  Big Sur: la release 11.3.1

    macOS Big Sur 11.3.1

    Data la tempistica estremamente ravvicinata alla precedente release, si tratterebbe con ogni probabilità o di un nuovo motivo di sicurezza particolarmente rilevante o di un qualche difetto ravvisato nel precedente rilascio.

    Cupertino non ha rilasciato alcuna nota specifica circa le cause che hanno portato a questo nuovo aggiornamento, ma si limita ad indicare “importanti aggiornamenti di sicurezza” ed a raccomandare la quanto più solerte installazione da parte di tutti gli utenti.

    Apple spiega che l’aggiornamento risolve un problema di corruzione della memoria e di overflow di numeri interi (Integer overflow), – un problema che si verifica quando un’operazione aritmetica tenta di creare un valore numerico al di fuori dell’intervallo che può essere rappresentato con un determinato numero di cifre, sia superiore al massimo o inferiore del valore rappresentabile minimo.

    Apple ha rilasciato anche iOS 14.5.1 (per iPhone 6S e successivi), iPad OS 14.5.1 (per iPad mini 4 e successivi) e watchOS 7.4.1 (per Apple Watch Series 3 e successivi), contemporaneamente al nuovo MacOS,

    L’aggiornamento può essere forzato tramite le preferenze di sistema, ma potrebbe volerci qualche ora in alcuni casi alla luce dei tempi di rilascio internazionale del pacchetto di update.

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    Consulenza, Sistemi

    Quando stampi il tuo pc si blocca? Ecco come risolvere il problema.

    Secondo Microsoft, gli aggiornamenti cumulativi rilasciati oggi risolvono “un problema che potrebbe causare la visualizzazione di una schermata blu quando si tenta di stampare su determinate stampanti utilizzando alcune applicazioni e potrebbe generare l’errore APC_INDEX_MISMATCH”.

    Gli aggiornamenti cumulativi che contengono la correzione rilasciata oggi vengono pubblicati come aggiornamenti facoltativi in ​​modo che non vengano installati automaticamente tramite Windows Update.

    Per installare gli aggiornamenti manualmente, è necessario aprire Windows Update e “Verifica aggiornamenti”. Sarà quindi possibile fare clic direttamente su un collegamento per scaricare e installare l’aggiornamento oppure accedere all’area “Aggiornamenti opzionali disponibili” e selezionarlo dall’elenco.

    Gli aggiornamenti possono anche essere scaricati manualmente dal catalogo Microsoft utilizzando i seguenti collegamenti:

    Dopo aver installato questo aggiornamento, Windows 10 2004 versione 19041.868 e Windows 10 20H2 verranno aggiornati alla versione 19042.868.

    Aggiornamento OOB

    Stampanti e piattaforme Windows interessate

    Da allora, c’è stato un flusso costante di lamentele sul fatto che la stampa sta causando l’arresto anomalo di Windows 10 con la schermata blu “APC_INDEX_MISMATCH per win32kfull.sys” che si arresta in modo anomalo fino alla morte.

    Microsft afferma che questo problema “interessa un sottoinsieme di driver della stampante di tipo 3 ma non influisce sui driver della stampante di tipo 4”. Per trovare il tipo di driver della stampante installato sul sistema, utilizzare i passaggi disponibili Qui.

    La stampa si arresta in modo anomalo nella schermata blu
    La stampa si arresta in modo anomalo nella schermata blu

    Le piattaforme interessate da questo problema includono versioni Windows sia client che server:

    • Client: Windows 10, versione 20H2; Windows 10, versione 2004; Windows 10, versione 1909; Windows 10, versione 1809; Sistema operativo Windows 10 Enterprise LTSC 2019; Windows 10 versione 1803
    • Server: Windows Server, versione 20H2; Windows Server, versione 2004; Windows Server, versione 1909; Windows Server, versione 1809; Windows Server 2019; Windows Server, versione 1803

    Gli aggiornamenti cumulativi che causano schermate blu di Windows 10 durante la stampa sono:

    • KB5000802 Per Windows 10 2004 / 20H2 e Windows Server 2004 / 20H2
    • KB5000808 Per Windows 10 1909 e Windows Server 1909
    • KB5000822 Per Windows 10 1809 e Windows Server 2019
    • KB5000809 Per Windows 10 1803 e Windows Server 1803
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    Sicurezza informatica

    Come aggiornare Windows per navigare più sicuri

    Gli utenti Windows hanno un rapporto di amore e odio con gli aggiornamenti di Windows Update, che spesso portano più problemi che vantaggi.
    Tenere aggiornato il proprio computer è fondamentale per aumentarne la sicurezza e proteggerlo da virus e attacchi hacker, quindi per navigare su Internet in modo sicuro.

    Non tutti i PC con Windows possono però essere aggiornati costantemente: quelli con Windows 7, ad esempio, non godono più del supporto ufficiale di Microsoft dal 14 gennaio 2020. Da quella data chi ha un computer, desktop o laptop, dotato di questo sistema operativo può diventare un ottimo bersaglio per gli attacchi dei malware e dei cybercriminali.
    Va meglio per gli utenti di Windows 8.0 e 8.1, che saranno supportati da Microsoft con gli aggiornamenti di sicurezza mensili fino al 10 gennaio 2023, ma questo sistema operativo resta comunque obsoleto.

    Come aggiornare Windows (gratis)

    E’ nell’interesse di Microsoft che la maggior parte dei suoi utenti usino l’ultima versione disponibile del sistema operativo, in questo caso Windows 10. Il motivo è semplice: mantenere attivo il supporto a versioni vecchie costa e più è vecchio il sistema operativo più è probabile che dia problemi con le nuove app e i nuovi servizi.

    Come disinstallare gli aggiornamenti di Windows 10 | Oralosai

    Per questo, già nel 2016, Microsoft lanciò un programma che permetteva agli utenti di passare gratuitamente da Windows 7 o Windows 8.1 a Windows 10, senza pagare la relativa licenza d’uso. Questo programma, in teoria, doveva durare pochi mesi ma, in pratica, è ancora attivo anche se in un certo senso è nascosto.

    Microsoft non lo pubblicizza, ma ha mantenuto online la pagina Web dalla quale è possibile scaricare gratis Windows 10. La pagina si trova sul sito ufficiale di Microsoft a questo indirizzo.

    Per installare gratis Windows 10 è necessario fare click su “Scarica ora lo strumento” e seguire le istruzioni a schermo. Verrà scaricata una copia gratuita e ufficiale di Windows 10 (potrebbe volerci un bel po’, se la connessione non è veloce) e subito dopo partirà il processo di installazione al termine del quale avremo aggiornato gratuitamente il PC a Windows 10.

    Quali PC possono essere aggiornati gratuitamente

    Microsoft è generosa, ma non è stupida: per portare a termine questo processo e scaricare gratis Windows 10 il PC deve avere una copia legittima di Windows 7 o Windows 8. Chi ha installato una copia pirata o non attivata, quindi, ad un certo punto del procedimento appena descritto si troverà con un bel messaggio di errore.

    Problemi di aggiornamento Windows 10 per milioni di utenti Microsoft

    Da notare, infine, che non basta avere una copia legittima del vecchio sistema operativo di Microsoft: è necessario che tale copia sia stata attivata tramite il procedimento standard che prevede l’inserimento della “Product Key” da 25 caratteri che si trova sulla confezione del sistema operativo (se lo abbiamo acquistato su supporto fisico) o nel Certificato di Autenticità (cioè un adesivo, di solito attaccato sul fianco o sul retro del PC) rilasciato da chi ci ha venduto il computer.

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    Formazione

    Google Chrome: una nuova funzionalità

    Il rilascio della versione 85.0.4183.102 di Chrome porta al suo interno diverse novità annunciate nelle settimane scorse. Alcune molto attese dagli utenti, in quanto migliorano di parecchio l’usabilità del browser, altre sono dei semplici fix per bug e vulnerabilità scoperte di recente.

    La più interessante novità è senza dubbio la possibilità di raggruppare le tab. Una novità annunciata già ad aprile, rilasciata a fine agosto nelle versioni beta del browser di Google e testata a fondo prima di arrivare nella versione stabile.
    Oltre poterle raggruppare , Google afferma che c’è stato un aumento del 10% nella velocità di passaggio da una tab all’altra, è un valore più teorico che pratico e di sicuro molto difficile da misurare nell’uso quotidiano dell’app.

    Una volta aggiornato il browser all’ultima versione, potremo usufruire di queste nuove features : con il click destro su una tab potremo scegliere “Aggiungi tab a un nuovo gruppo“. Comparirà alla sinistra della tab un pallino grigio (ma potremo in seguito scegliere un colore diverso). A questo punto non ci resterà che trascinare verso il pallino tutte le tab che vigliamo inserire nel gruppo.
    Allo stesso modo potremo anche escludere una tab da un gruppo: dovremo fare click destro su di essa e scegliere “Escludi dal gruppo“. La tab tornerà indipendente. Per dare un nome e un colore al gruppo dovremo invece fare click destro sul pallino e si aprirà l’apposito menu dal quale potremo scegliere nome e colore.

    Per chi usa pochi tab forse non troverà questa funzione così utile, ma lasciateci dire che per MOLTI altri , tutto questo sarà una “salvezza”.

    Buona navigazione a tutti.