Quando si parla di comunicazioni ed in particolare di messaggi, spontaneamente si pensa subito a WhatsApp e Telegram e, di conseguenza, all’eterna lotta tra la piattaforma di casa Facebook e l’app russa. Contesa che continua ad eleggere vincitrice l’app di Facebook, che oggi vanta oltre 2 miliardi di utenti attivi; ma Telegram non se ne sta a guardare e offre 5 ottimi motivi per preferirlo a WhatsApp.
5 Motivi per scegliere Telegram
File multimediali: entrambe le chat consentono di inviare vari tipi di dati, solo che mentre per Whatsapp non possono superare un tot di megabyte, per Telegram possono arrivare a ben 1,5Gb, differenza abissale.
Gruppi: entrambi i software offrono la possibilità di creare gruppi con cui chattare assiduamente, solo che WhatsApp limita il numero di membri a 256, mentre con Telegram si può arrivare a qualche decina di migliaia.
Versioni web delle chat: mentre WhatsApp necessita inderogabilmente della presenza dello smartphone acceso e connesso ad internet, con la versione targata Telegramè totalmente indipendente dallo status del proprio smartphone.
Stickers: su Telegram sono presenti gli stickers animati, molto più carini rispetto a quelli di WhatsApp; non a caso sono stati realizzati delle app per importare gli stickers di Telegram in Whatsapp.
Canali Telegram: Dulcis in fundo la differenza macroscopica tra i due software; assenti su WhatsApp, consentono di partecipare e rimanere aggiornati sui nostri argomenti d’interesse. Anche noi di Enjoy System abbiamo un canale telegram, e vi invitiamo a visitarlo a questo link
Diversi clienti hanno segnalato l’impossibilità di scaricare l’aggiornamento a macOS BigSur il primo giorno della disponibilità del nuovo sistema operativo per Mac.
I problemi erano legati ai server Apple e, come riportato anche nella pagina web “Stato di Sistema” della Mela (una pagina web d Apple che consente in qualunque momento di conoscere lo stato di funzionamento di vari server e servizi), alcuni utenti non sono stati effettivamente in grado di scaricare aggiornamenti software. In molti sono riusciti a scaricare l’update solo il giorno successivo.
Non sono al momento indicati problemi sui server ma alcuni utenti riferiscono di non essere ancora oggi riusciti ad aggiornare il sistema. Di seguito alcune indicazioni su come fare se ancora non riuscite ad ottenere il nuovo sistema.
Provare da Aggiornamento Software
L’aggiornamento può essere scaricato aprendo le Preferenze di Sistema, selezionando “Aggiornamento Software” e facendo click su “Aggiorna ora” a fianco dell’indicazione della presenza dell’update. Se questo metodo non funziona e continuate a vedere messaggi di errori, l’alternativa migliore è scaricare l’aggiornamento dal Mac App Store.
Scaricare l’update dal Mac App Store
1) Aprite il Mac App Store
2) nel campo di ricerca in alto a sinistra scrivete “Big Sur” (senza virgolette) e fate click su “Visualizza” nella schermata a destra che mostra il nuovo sistema. In alternativa fate click su questo link.
3) Viene proposto l’update e da qui potete fare click su “Ottieni”, attendere il completamento del download e seguire le istruzioni.
Altri problemi che potrebbero impedire l’update
– Assicuratevi che il computer sia collegato a internet
– Riavviate il Mac
– Assicuratevi che Data e Ora di sistema siano corretti (andate in Preferenze di Sistema, selezionate “Data e Ora” e attivate eventualmente l’opzione “Imposta automaticamente data e ora”).
– Riavviate il modem
– Verificate i DNS aprendo la voce “Rete” nelle Preferenze di Sistema, fate click nella sezione a sinistra in base al tipo di connessione usata (WiFi o Ethernet), fate click su “Avanzate”, aprite la scheda “DNS”, specificate i server DNS come nella schermata qui sotto riportata, fate click su “Ok”, poi “Applica” e riprovate a scaricare l’aggiornamento.
Con macOs Big Sur parte un nuovo giro di giostra per Apple. Il 17esimo sistema operativo per Mac in arrivo il 12 novembre chiude l’era dei macOS 10 nati con Cheetah nel 2001 e chiusi con Catalina nel 2019 per entrare nella fase dei MacOs 11. La nuova numerazione sottolinea il cambio di passo della Mela. Big Sur è stato lanciato insieme ai nuovi Mac che montano il chip M1, il primo basato su Arm e non più Intel, ed il sistema operativo si fa interprete di questo cambiamento portando con sé diverse novità. Prima di vedere le più interessanti, ricordiamo che è compatibile anche con i Mac del passato ma solo con alcuni modelli. Li vedremo in dettaglio più avanti.
La nuova interfaccia grafica di Big Sur
Ciò che balza subito agli occhi è la nuova interfaccia grafica che si avvicina sempre più a quella di iOS. Le finestre ora hanno una curvatura maggiore ai bordi, un dettaglio che piacerà ai perfezionisti, ma a livello di utilità ecco che le finestre sono maggiormente integrate. Le barre laterali sono a tutta altezza, quella superiore è all’interno della cornice, senza stacchi. Il risultato sono contenuti maggiormente in evidenza e un approccio più diretto verso le azioni che possiamo fare. Cambiano poi le icone, più tondeggianti, un altro ritocco estetico molto gradevole.
Big Sur, Mappe e Messaggi
Potenziate le mappe con suggerimenti per scoprire nuovi luoghi e Look Around, che permette di navigare virtualmente anche all’interno di alcuni edifici. Messaggi invece cerca di imporsi sempre più come la chat di riferimento e scalzare Whatsapp. Link e media sono stati riorganizzati per trovare tutto più velocemente, mostra al volo gif e immagini di tendenza, velocizza le conversazioni dirette e permette di creare e modificare le Memoji.
Il nuovo Safari di Big Sur
Apple lo definisce «un nuovo aggiornamento che è il più grande di sempre» e in effetti le novità di Safari sono parecchie. Un nuovo motore JavaScript promette prestazioni più veloci: «+50% più veloce di Chrome in media nel caricare i siti web che visiti più spesso», è l’attacco frontale della Mela contro il maggiore avversario. Promette anche meno dispendio energetico. A livello grafico abbiamo una schermata iniziale personalizzabile con un’immagine e widget come l’Elenco lettura, i Preferiti, i Pannelli iCloud e i Suggerimenti di Siri. I pannelli ora mostrano l’anteprima della pagina per velocizzare la navigazione e, presto, arriverà la traduzione automatica delle pagine web in sette lingue (inglese, spagnolo, francese, tedesco, russo, cinese e portoghese).
Big Sur, Centro di controllo, widget e notifiche come su iPad
L’approccio integrato delle finestre viene riproposto anche sulla scrivania. La barra superiore ora non ha uno stacco netto con il resto della schermata ma emerge grazie a una leggera ombreggiatura. In più ha due funzioni aggiuntive prese direttamente dagli iPad. La prima è il Centro di controllo. Lo si attiva cliccando la barra e qui compaiono tutti i comandi principali, dalla connessione Wi-Fi alla luminosità dello schermo fino al Bluetooth e alle altre regolazioni audio e video. Ovviamente è personalizzabile. C’è poi il Centro Notifiche in cui possiamo inserire widget dalle varie app come già facciamo su iPad e iPhone.
Come installare Big Sur
A differenza di Catalina, che funzionava con tutti i computer compatibili col precedente MacOs Mojave, Big Sur potrà essere installato solo su alcuni modelli del passato, ovvero: MacBook Pro: Late 2013 e successivi MacBook Air: Mid 2013 e successivi MacBook: Early 2015 e successivi Mac Mini: Late 2014 e successivi iMac: Mid 2014 e successivi iMac Pro Mac Pro: Late 2013 e successivi
Per controllare se il nostro computer è compatibile basta cliccare sulla Mela in alto a sinistra, scegliere la prima voce «Informazioni su questo Mac» e leggere il nome del modello che compare subito sotto quello del sistema operativo. Ricordiamo che i computer «Early» sono quelli usciti a inizio anno, «Mid» a metà anno e «Late» a fine anno.
Microsoft Office 2021 sarà disponibile anche come acquisto una tantum, senza la necessità di un abbonamento: la nuova versione di Microsoft Office per Windows e Mac in arrivo il prossimo anno non richiederà più un abbonamento.
Microsoft ha confermato che la nuova versione di Office in arrivo il prossimo anno sarà nuovamente disponibile anche come acquisto una tantum, ovvero basterà acquistare la licenza senza alcun abbonamento.
Negli ultimi anni, la società ha spinto il suo pacchetto Microsoft 365 (ex Office 365) basato su abbonamento, come un modo per ottenere l’accesso alla sua suite di produttività che include Word, Excel, PowerPoint e Outlook, nonché Exchange, SharePoint e Skype for Business.
Alcune di queste app possono essere utilizzate gratuitamente online tramite un account Microsoft, ma gli utenti non possono installarle sul proprio computer, cosa che invece è possibile fare con un abbonamento a Microsoft 365. La crescente tendenza all’offerta di software in abbonamento aveva lasciato molti utenti preoccupati che Office 2019 sarebbe stata l’ultima versione disponibile per l’acquisto una tantum, ma a quanto pare l’azienda riproporrà questa versione.
Microsoft deve ancora condividere altri dettagli sulla prossima versione di Microsoft Office per Mac, quindi non conosciamo ancora il prezzo o la data esatta di rilascio.
La guida per destreggiarsi all’interno del complesso mercato dei computer portatili e poter così comprendere quale notebook comprare. Come sempre tutto dipende dalle specifiche esigenze di utilizzo e, ovviamente, dal budget a disposizione.
Estate 2020 – Scegliere quale notebook comprare è diventata un’impresa ardua. Lo smart working e la didattica a distanza hanno ribadito l’importanza di uno strumento, i computer portatili appunto, che negli ultimi anni ha lasciato un po’ il passo a smartphone e tablet. Il mercato offre ormai tante alternative, l’importante è sapersi districare agevolmente e la nostra guida vi condurrà per mano a tal scopo.
I sistemi operativi
Windows e macOS, sono questi i sistemi operativi a cui fare riferimento oggi per decidere quale notebook comprare. Come vedrete, la nostra selezione è composta da computer realizzati attorno, rispettivamente, alla creatura di Microsoft ed a quella di Apple. Il mercato offre anche Linux, ma quest’ultimo è un sistema operativo per utenti particolarmente consapevoli, a cui magari potremo dedicare più in là una guida ad hoc.
Abbiamo dunque scelto prodotti basati su Windows 10 (Microsoft) o macOS Catilina (Apple), ovvero le più recenti versioni dei due sistemi operativi.
Le caratteristiche tecniche basilari
Ci sono alcune caratteristiche tecniche che è bene controllare quando si sceglie quale notebook comprare. Le abbiamo sintetizzate di seguito:
la memoria d’archiviazione, ossia lo spazio in cui vengono immagazzinati tutti i dati, è importante che sia di tipo SSD e non hard-disk magnetico. Il motivo è che si tratta di uno standard più recente e nettamente più veloce, il che si ripercuote positivamente sulle prestazioni complessive del computer. I modelli che vi proporremo hanno tutti memoria di tipo SSD;
il processore, Intel o AMD, ovvero i due principali produttori di chip per computer. Fino a qualche tempo fa, i processori Intel erano una scelta obbligata in quanto a supporto e prestazioni. Oggi gli AMD hanno raggiunto praticamente il medesimo livello (superandolo in alcuni casi), per cui nella nostra guida ci sono sia computer con processore Intel che AMD;
le porte di connessione, il cui numero si sta sempre più riducendo. Si tratta di quegli ingressi, posizionati tipicamente sui lati dei notebook, che consentono di collegare chiavette USB, hard-disk esterni, schede di memoria, proiettori. La tendenza attuale è quella di ridurre drasticamente il numero di queste porte a favore delle porte USB-C, dei connettori a cui collegare degli adattatori (che a loro volta consentono di utilizzare con il computer chiavette USB. hard-disk esterni ecc.). Anche qui dipende dalle esigenze ma nel caso aveste la necessità di utilizzare spesso, ad esempio, le schede di memoria, preferite modelli con l’apposito ingresso anziché solo le USB-C.
la dimensione delle schermo, infine, che oltre a determinare la grandezza stessa del display incide notevolmente sulle dimensioni generali del notebook. Per cui, nel caso foste alla ricerca di un computer da portare sempre con voi, magari da trasportare in un zaino all’Università o al lavoro, orientatevi su diagonali comprese tra i 12 o i 13 pollici. Viceversa, nel caso la trasportabilità non sia la vostra priorità, potete fare riferimento ai 15 e ai 17 pollici;
Le categorie di notebook
Abbiamo individuato sei categorie che riflettono praticamente tutte le esigenze generali che ruotano attorno ai notebook. Come accade sempre con le nostre guide però, anche questa sarà costantemente aggiornata in base alle nuove uscite sul mercato. Nulla ci vieterà, nel tempo, di aggiungere altre categorie, nel frattempo eccole elencate:
autonomia, per chi necessità di una batteria a lunga durata;
rapporto qualità/prezzo, per chi ha bisogno della massima resa senza spendere cifre da capogiro;
editing foto/video, per chi in ambito grafico, magari come fotografo o video maker;
convertibile, ideale per chi ha bisogno contemporaneamente di un notebook e di un tablet;
ultrabook, per chi necessità delle massime prestazioni abbinate a un’eccellente trasportabilità del computer;
gaming, per chi vuole utilizzare il notebook soprattutto con i videogiochi.
1. Autonomia:HP Spectre X360 13 2019
Grazie alla batteria da ben 60.7 Wh (wattora), HP Spectre X360 edizione 2019 consente di portare a termine anche le giornate più impegnative senza dover essere collegato alla presa elettrica. Si tratta comunque di un prodotto di fascia medio-alta, con un ottimo schermo da 13.3 pollici touch-screen (può essere utilizzato anche con le dita) con risoluzione Full-HD (1.920 x 1.080. pixel). Vista la diagonale del display, può essere trasportato con estrema facilità, anche perché pesa 1,2 chilogrammi. Da segnalare la presenza in confezione della HP Pen, un accessorio molto simile alla Apple Pencil degli iPad, con il quale poter trasformare il notebook in una tavoletta grafica o blocco note. Costo: 1700 euro.
2. Rapporto qualità/prezzo: Huawei MateBook D15
È il classico notebook con cui poter fare bene un po’ tutto, incluse le operazioni un po’ più complesse. Ha uno schermo da 15 pollici, per cui risulta particolarmente comodo per chi è costretto a passare molte ore in compagnia del computer. Particolarmente curata la tastiera, ottima per lunghe sessioni di scrittura con Microsoft Word. Buona la dotazione di porte, con ben tre USB-A (per hard-disk esterni, chiavette ecc.), una porta HDMI (per proiettori e monitor esterni) e una porta USB-C per la ricarica rapida. Unico punto debole il peso, che raggiungi 1,9 chilogrammi, quasi inevitabile però con un display così grande. Costo: 570 euro.
3. Editing foto/video: Apple MacBook Pro 16
Con il MacBook Pro da 16 pollici Apple ha risolto tutti i piccoli difetti riscontrati nel modello precedente da 15 pollici, ormai fuori produzione. L’azienda di Cupertino ha infatti integrato una nuova tastiera, ha leggermente aumentato le dimensioni complessive della scocca per migliorare il raffreddamento e ha implementato i processori Intel di nuova generazione. Ne è scaturito il notebook perfetto per chi lavora nell’ambito dell’editing fotografico e del videomaking, anche perché grazie alla presenza del sistema operativo macOS, è possibile utilizzare programmi che su Windows non funzionano, come ad esempio il diffusissimo Final Cut Pro X per il montaggio video. Costo: 2700 euro.
4. Convertibile: Microsoft Surface Pro 7
Sia notebook che tablet. Il Surface Pro 7 di Microsoft è infatti composto da uno schermo (con all’interno tutte le componenti, incluso il processore) che si aggancia magneticamente a una tastiera (da acquistare separatamente). In questo modo si ha a disposizione un computer a tutti gli effetti, basato su Windows 10 e in grado di essere utilizzato nei contesti più disparati. Nel momento in cui però si ha bisogno di un tablet (magari per godersi sul divano una puntata della propria serie TV preferita), basta sganciare la tastiera e il gioco è fatto. In questa modalità è possibile sfruttare il display touch screen, ma anche la Surface Pen (anche questa da acquistare separatamente), un accessorio identico alla Apple Pencil degli iPad, che trasforma il dispositivo in un blocco note o tavoletta grafica. Un dispositivo unico nel suo genere insomma. Costo: 800 euro.
5. Trasportabilità: ASUS Expertbook B9450
Pesa solo 995 grammi questo notebook, meno di 1 chilogrammo. Quando lo si prende tra le mani sembra quasi finto per quanto è leggero, eppure al suo interno nasconde caratteristiche tecniche da primo della classe (ma può essere configurato anche con specifiche di fascia media, così da contenere maggiormente il prezzo). La sua forza è dunque quella di unire l’assoluta trasportabilità a ottime prestazioni, una qualità non da tutti. Mette comunque a disposizione un display da 14 pollici, per cui sufficientemente grande sia per lavorare che per guardare un film, anche perché il pannello ha risoluzione Full-HD (1.920 x 1.080 pixel). Infine, nonostante le dimensioni ridotte, ha una buona dotazione di porte: una USB-A (per chiavette e hard-disk esterni), due USB-C e una HDMI (per proiettori e monitor esterni). Costo: 1050 euro.
6. Gaming: Lenovo Legion Y740
Ci sono due aspetti che accomunano i portatili pensati per dare il meglio con i videogiochi: il prezzo elevato e l’importante ingombro dimensionale. Non fa eccezione questo Lenovo Legion Y740, un vero e proprio concentrato di potenza con uno schermo da ben 17,3 pollici. Può essere configurato con differenti caratteristiche tecniche a seconda delle specifiche esigenze, il che può far ulteriormente schizzare verso l’alto la cifra per acquistarlo. Tutta questa potenza può però essere sfruttata in tanti altri ambiti, come ad esempio il ritocco fotografico con programmi come Photoshop o il montaggio video. Ricordatevi però: lui pesa ben 3 chilogrammi e si fa sentire quando lo infilate nello zaino o in borsa. Costo: 1900 euro.
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