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File di grandi dimensioni: trasferiscili con Android

Con gli smartphone Android e gli iPhone è possibile trasferire file di qualsiasi tipo e dimensione tra loro e verso un PC senza nemmeno il bisogno di una connessione Wi-Fi

Capita spesso di dover condividere dallo smartphone un video o un film pesante diversi Gigabyte e di non poterlo fare perché WhatsApp ha i I limite di 100 MB per file. Gmail addirittura quello di 25 MB. Pensare di usare la connessione Bluetooth non è idea particolarmente intelligente, considerando che in mediala velocità reale non arriva al Megabyte al secondo e per trasferire un GB serve circa un’ora … Chi usa il computer di solito utilizza servizi come WeTransfer, che consente di trasferire file grandi fino a 20GB. Tuttavia non è particolarmente pratico per chi usa lo smartphone.

Fortunatamente esistono negli store di Android e iOS diverse app che permettono di trasferire file di qualsiasi dimensione sia verso altri dispositivi mobile che verso computer. Addirittura se vogliamo trasferire un file tra due smartphone Android potremo usare la tecnologia Wi-Fi Direct. Questa infatti permette di spostare file alla velocità massima di 30 MB al secondo, circa 30 volte più veloce di quella Bluetooth. In pratica per trasferire un file da un GB basteranno 40 secondi. Wi-Fi Direct è una tecnologia wireless peer-to-peer che consente agli smartphone di connettersi tra loro senza doversi appoggiare a una rete pubblica condivisa.

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Più modalità di invio

Tra le app presenti negli store di Android e iOS, una delle più scaricate e utilizzate per la sua semplicità e praticità è sicuramente Send Anywhere. L’app consente di condividere uno o più file di qualsiasi dimensione sia tra due smartphone, sia tra un dispositivo mobile e un computer. Per condividere il file caricato sarà possibile generare un link della durata di 48 ore che potremo condividere via email o con i programmi di messaggistica. Oppure, se vogliamo trasferire il file a un altro smartphone su cui sia già installata la stessa app, potremo generare un QR Code o anche un semplice codice di 6 cifre per fare
partire il trasferimento. Chi poi ha un dispositivo Android potrà usare anche il trasferimento via Wi-Fi Direct ed evitare così di appoggiarsi alla rete Internet.

Tra le altre app disponibili negli store segnaliamo Filemail. Quest’app consente di creare un link che poi potremo condividere senza problemi con chiunque e che avrà una durata personalizzabile da uno a sette giorni. Se invece vogliamo proprio utilizzare la connessione Bluetooth è possibile scarica re dagli store un’app come Easy Share. Lo smartphone con cui vogliamo condividere i file dovrà naturalmente avere installato la stessa app e dovrà inquadrare anche il QR Code che verrà generato da chi invia il file. Si tratta di un’app semplice da usare ma che va bene soprattutto se non dobbiamo trasferire file di grandi dimensioni.

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Dopo avere scaricato l’app Send Anywhere gratuitamente dal Play Store di Google oppure dall’Apple Store di Apple, ci verrà richiesto di registrarci oppure di accedere utilizzando l’account di Google. Quindi dovremo fornire i permessi necessari all’app per accedere ai file, alle immagini e ai nostri contatti. A questo punto visualizzeremo la schermata principale che ci permetterà di selezionare il file che vogliamo condividere tra quelli presenti nel nostro smartphone. L’operazione di ricerca è semplificata dal fatto che la schermata è divisa in sezioni e che potremo perciò facilmente trovare file di foto, video, audio, app o anche di contatti. Come si può notare nella prima schermata in alto, il nostro dispositivo è compatibile con la modalità Wi -Fi Direct che abbiamo attivato spostando il cursore a destra.

send anywhere

Se anche il dispositivo ricevente è compatibile con la stessa modalità, verrà creata una specie di connessione Wi-Fi locale tra i due dispositivi e non sara necessario passare da Internet. Se invece non è possibile utilizzare questa tecnologia potremo comunque caricare online il nostro file e quindi generare un link che permetta il download da Internet. Oppure, ancora, potremo fare scaricare il file direttamente online attraverso un codice di 6 cifre o un QR Code. In tutti i casi è comunque indispensabile che chi vuole ricevere il file scarichi l’app Send Anywhere e quindi, dopo avere fornito i permessi necessari ed essersi registrato, selezioni la voce Ricevi che si trova nella barra in basso.

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Il modo più semplice per trasferire un file, dopo avere fatto tap su Invia, è quello di comunicare il codice di sei cifre che viene fornito e che dovrà essere inserito dal ricevente dopo avere fatto tap su Ricevi. In alternativa chi riceve potrà inquadrare il QR Code che viene visualizzato. Infine resta sempre la possibilità di generare un link che potremo condividere via email o programmi di messaggistica.

send anywhere 2

Naturalmente dovremo considerare anche i tempi di caricamento del file online che possono essere molto lunghi se si tratta di un file pesante molti Giga. Come impostazione standard è possibile caricare online i file sia via Wi-Fi che utilizzando la connessione dati dello smartphone. Dalle Impostazioni dell’app è comunque possibile disattivare la possibilità di connettersi con la connessione dati per evitare di ritrovarsi ad avere esaurito il proprio plafond previsto dal l’abbonamento.

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Se invece vogliamo trasferire da smartphone a PC un video piuttosto pesante (riprendere un video in 4K a 60 fps crea un file MP4 di circa 500 MB al minuto, per cui se giriamo un video da 10 minuti ci troveremo a dover trasferire un file da 5 GB), il modo migliore resta quello della creazione di un link che poi potremo, condividere con il computer via email o programmi di messaggistica. Il link potrà essere utilizzato entro un periodo massimo di 48 ore e una volta scaricato il file il link non sarà più utilizzabile.

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Per questo motivo, se vogliamo condividere il nostro fi le con più persone, dovremo condividere più file. Attenzione poi che come impostazione standard dell’app il nostro dispositivo risulta non visibile, per cui prima di effettuare un trasferimento diretto con un altro smartphone sarà necessario che su entrambi risulti attivata la voce Rendi il dispositivo rintracciabile e Trova dispositivi nelle vicinanze.

Trasferimento totale dei dati dello smartphone

Tra le varie app che permettono il trasferimento di file di grandi dimensioni spicca EasyShare, realizzata dal gigante della tecnologia cinese Vivo Communication. La sua caratteristica, oltre a quella di fare condividere file attraverso una connessione locale Wi-Fi Direct oppure Bluetooth, è quella di permettere una completa clonazione del nostro smartphone. Quando si cambia dispositivo utilizzando la modalità assistita di Google, vengono infatti trasferite le impostazioni, i contatti e le app ma non tutti gli altri file. Con la funzione Clonazione Telefono sarà invece possibile mettere in contatto di retto i due dispositivi attraverso un QR Code (su entrambi deve essere installata l’app) e quindi selezionare tutti i documenti che si vogliono trasferire.

Naturalmente se vogliamo trasferire alcune centinaia di GB saranno necessarie diverse ore, ma l’operazione avviene in locale e non richiede il trasferimento dei dati online, garantendo la privacy. Volendo è anche possibile effettuare un backup der dati su PC, ma in questo caso bisognerà prima installare il software desktop EasyShare per PC, disponibile solo per Windows, all’ indirizzo
https://eu-es.vivo.com. Sia smartphone che PC dovranno essere connessi alla stessa rete Wi-Fi. Naturalmente è sempre possibile trasferire singoli file anche di grandi dimensioni utilizzando la connessione Wi-Fi Direct dello smartphone o in mancanza di questa con la connessione Bluetooth. Tenendo comunque sempre presente i tempi lunghi richiesti dal Bluetooth che lo rendono pratico solo per trasferire file sotto il Gigabyte.

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Formazione

iPad 10: in anteprima

Il nuovo Ipad 10 in anteprima adotta il design dei modelli Air e Pro e sposta la fotocamera sul lato lungo. Ottime le prestazioni, il display Liquid Retina e l’USB-C, ma il prezzo sale e il posizionamento è diverso da quello del predecessore.

Design come quello degli iPad Air e degli iPad Pro, fotocamera frontale sul lato lungo, nuovi colori, USB-C, connettore smart per la tastiera, 5G sui modelli cellular, Wifi 6, display Liquid Retina: salvo un paio di compromessi, il nuovo iPad di 10 generazione, disponibile in Italia dal 26 ottobre, è tutto ciò che si poteva desiderare da un aggiornamento dell’iPad “di base”.

Ma c’è un grosso ma: l’iPad 10 non è più il modello “di base” della famiglia.

Costa di più (parte da 589€) e si insinua nella gamma a metà tra l’iPad Air e il suo predecessore.

Seppur relegato al ruolo di “iPad SE”, l’iPad di nona generazione rimane infatti disponibile e costa a sua volta un po’ di più.

Appare chiaro che per Apple le caratteristiche tecniche e il design ereditati dagli iPad Air e iPad Pro non si possono ancora associare a un dispositivo di fascia entry-level.

Lo spazio per questo collocamento c’era tutto: l’iPad 10 ora costa 200 euro in meno dell’iPad Air M1, 150 in più del modello di nona generazione e si adagia comodamente in mezzo ai due.

Dalla sua non ha soltanto le già citate caratteristiche degli iPad di fascia più alta, ma anche un paio di novità che qui abbiamo apprezzato moltissimo: la videocamera frontale sul lato lungo e la compatibilità con una nuova Magic Keyboard “due pezzi”, che offre una fantastica esperienza di scrittura.

Il display è un Liquid Retina da 10,9”: ha le stesse dimensioni di quello dell’iPad Air.

iPad 10: design e prestazioni

Se le differenze con l’iPad di nona generazione sono subito evidenti, per distinguere il nuovo iPad 10 da un iPad Air bisogna osservare i dettagli.

Design, dimensioni dello schermo, spessore, posizione delle griglie degli altoparlanti e dei tasti del volume sono quasi gli stessi.

Tra gli elementi distintivi esterni ci sono la fotocamera, la posizione del connettore tripolare per gli accessori, che finisce sul bordo lungo inferiore.

Diversi anche i colori: sono quattro (argento, rosa, blu e giallo), tutti accesi e quasi metallizzati, contro i colori pastello più smorzati dell’iPad Air.

Rispetto ad iPad 9, il nuovo iPad è più sottile, leggero e maneggevole nonostante lo schermo più grande.

Come avevamo già notato per l’iPad Air, tenerlo con una mano sola non stanca.

Siamo sempre più convinti che questo design, con bordi netti e cornici sottili, sia la quintessenza della tavoletta digitale e che Apple lo manterrà inalterato ancora per qualche anno. 

Meno drastico invece è l’aumento di prestazioni: hanno effettuato l’aggiornamento del chip dall’A13 Bionic all’A14 Bionic.

È lo stesso dell’iPad Air di 4a generazione e non a caso i benchmark dei due tablet sono sovrapponibili.

I miglioramenti rispetto all’A13 dell’iPad 9 si notano nelle operazioni multi-core (in particolare nell’esportazione dei video in 4K da iMovie e Lumafusion) e in quelle che sfruttano il neural engine, come l’applicazione di filtri e profili alle foto su Lightroom o su Pixelmator Photo.

La fotocamera si sposta

Una delle novità più interessanti dell’iPad 10 è il riposizionamento della fotocamera frontale dal lato corto al lato lungo superiore del tablet.

iPad 10 permette finalmente di “guardare” negli occhi chi ci sta parlando durante le videochiamate.

Osservando lo schermo si darà l’impressione di orientare lo sguardo nella direzione “giusta”, e non verso un punto imprecisato a destra o a sinistra dell’interlocutore come succede con tutti gli altri iPad.

Il confronto:

  • sopra, il lato lungo di iPad Air, con la basetta per Apple Pencil 2
  • sotto l’iPad 10: nello stesso punto si trova ora il modulo della selfie camera

La qualità video è ottima e l’angolo di campo da 122° dell’ottica da 12MP è compatibile con la funzione Center Stage.

Apple ha aggiornato anche la fotocamera posteriore, che ora è da 12MP, è compatibile con la funzione Smart HDR 3 e può girare video fino a 4K 60p.

Il modello di precedente generazione ha ancora un ottica da 8MP e la registrazione video è limitata al full HD (1080p).

È una differenza importante da tenere di conto al momento dell’acquisto. 

La fotocamera posteriore: iPad 10 può girare video in 4K fino a 60p.

Il compromesso dell’Apple Pencil

La posizione della fotocamera sul lato superiore ha però costretto Apple a un compromesso importante.

Il modulo dell’ottica selfie si trova nel punto in cui, su iPad Air e iPad Pro, trova spazio la basetta di connessione della Pencil di seconda generazione.

È uno dei motivi per cui questo iPad rimane compatibile con lo stilo più vecchio, quello con la presa Lightning: per caricarlo serve un adattatore da collegare al cavo USB-C.

Il nuovo adattatore da USB-C a Apple Pencil

La scelta di mantenere la Pencil di prima generazione ha generato parecchie critiche.

Oltre all’ impossibilità di posizionare il sistema di carica dello stilo sul lato lungo del tablet, ci sono anche ragioni di natura commerciale.

Apple ha preferito rimuovere un potenziale ostacolo all’upgrade per i possessori di iPad meno recenti, che non dovranno necessariamente aggiungere i 149€ della nuova Pencil al prezzo del dispositivo.

Nella pratica, la vecchia Pencil si dimostra ancora prestante.

Manca delle caratteristiche avanzate dello stilo di seconda generazione (come il doppio tocco per l’attivazione dei menu) ed è meno precisa, ma l’esperienza nella scrittura e nel disegno rimane una delle migliori sul mercato, anche se confrontata con stilo per tablet e PC della concorrenza più recenti e costosi.

Con l’adattatore da USB-C a Pencil Apple mette una pezza all’idiosincrasia di allegare un dispositivo Lightning a un tablet con connettore USB-C, ma allo stesso tempo risolve un problema annoso, e cioè il maldestro e inelegante collegamento diretto dello stilo alla porta Lightning dei vecchi iPad.

La ricarica e l’accoppiamento della Pencil con cavo e adattatore è molto più comoda e sensata.

Per il resto la presenza dell’USB-C è una mano santa che rende superflui tutti gli altri adattatori e “dongle”, semplificando il collegamento a unità di memoria esterna, lettori di schede SD, adattatori HDMI e così via.

È il grande vantaggio di questo connettore, che dovrebbe debuttare anche sugli iPhone 15 il prossimo anno. 

La Magic Keyboard Folio

Magic Keyboard Folio, l’idea di una custodia tastiera in due pezzi.

La parte posteriore dell’accessorio si aggancia con precisione al retro del tablet e si può aprire a “y” per inclinarlo durante la scrittura.

Il pezzo con la tastiera si aggancia con i magneti al lato inferiore, dove Apple ha riposizionato il connettore tripolare.

Il nuovo connettore per la custodia con tastiera Magic Keyboard Folio: ora si trova sul bordo lungo inferiore.

L’attacco è forte, sicuro e ben congegnato e la posizione dei tasti rispetto allo schermo è perfetta.

La soluzione a due pezzi permette inoltre di aprire l’iPad a 180° sul tavolo senza staccare la tastiera, una posizione insolita ma utile quando si lavora anche con la Pencil.

Il prezzo: la nuova Magic Keyboard Folio costa 300€.

Sono tantissimi per l’accessorio più importante di un dispositivo che parte da 589 euro, soprattutto considerate le numerose alternative meno costose offerte da altri marchi.

Come scegliere l’iPad giusto

L’iPad di decima generazione è un ottimo aggiornamento.

È perfetto per gli usi generalisti o per gli studenti, ma è adatto anche a chi voglia cimentarsi con la creatività digitale.

Le prestazioni sono ottime grazie al chip A14 Bionic e ci sono una serie di novità che lo fanno preferire al modello di nona generazione.

In particolare lo schermo Liquid Retina da 10.9”, la porta USB-C, la fotocamera da 12MP e la possibilità di girare filmati in 4K, oltre al nuovo design.

Il prezzo sale, ma 150€ valgono le funzionalità aggiuntive.

Se poi si confrontano caratteristiche e prestazioni con PC di pari fascia, a nostro parere l’iPad vince su tutta la linea.

iPad 10 con Magick Keyboard Folio

Per studenti e appassionati della creatività digitale l’iPad 10 è una scelta migliore anche rispetto all’iPad Air, per il quale bisogna invece sborsare almeno 200 euro in più.

La fotocamera frontale e posteriore sono le stesse, c’è il 5G sui modelli cellular, il display ha le stesse dimensioni.

La Pencil del nuovo iPad è quella di prima generazione, meno performante ma costa anche meno e si trova spesso in offerta.

Su iPad 10 c’è inoltre la fotocamera sul lato lungo, una novità da tenere assolutamente di conto se si fanno molte riunioni e videochiamate e il Bluetooth è la versione 5.2, contro la 5.0 dell’Air. 

La differenza la fa il chip, che sull’iPad Air è l’M1: per le applicazioni d’ufficio in single core la differenza non si fa sentire, mentre diventa evidente quando entra in gioco il media engine per l’elaborazione video-fotografica.

Se vi interessano molto il montaggio e il fotoritocco l’iPad Air rimane la scelta più adatta, altrimenti orientatevi senza remore su iPad 10.

iPad 10: cosa ci piace

  • Il nuovo design e le opzioni colore
  • La fotocamera sul lato lungo: la vorremmo su tutti gli iPad
  • La nuova Magic Keyboard Folio in due pezzi è un accessorio eccezionale per chi scrive molto

iPad 10: si poteva fare meglio

  • Considerato il prezzo (589 euro), 64GB come opzione base di memoria sono troppo pochi. 128GB sarebbe stato un taglio più adeguato. 
  • Il prezzo della Magic Keyboard Folio: 300 euro per la custodia con tastiera sono troppi per un tablet di questa fascia
  • La Pencil di prima generazione: va bene lo stesso, ma è chiaramente un compromesso da accettare se si acquista questo tablet.

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Applicazioni

In salute con le app

In salute con le app per mantenere una vita sana ci possono dare una mano le app che tengono sotto controllo i nostri comportamenti e che ci aiutano a condurre uno stile di vita virtuoso ricordandoci di muoverci, prendere le medicine e suggerendoci nuove ricette naturali.

L’autunno è ormai alle porte, e anche se durante le vacanze abbiamo ricaricato le batterie, è sicuramente consigliabile mantenere uno stile di vita sano in modo da affrontare al meglio i lunghi mesi lavorativi che ci aspettano.

A questo scopo ci possono dare una grossa mano le app di Android e iOS, non per niente la sezione Salute è una di quelle più affollate dei vari store.

Tra le migliaia di app disponibili noi abbiamo scelto di provarne alcune che non si limitano a tenere sotto controllo il nostro stile di vita, ma ci offrono anche consigli e spunti per una vita sana.

Così Salute, Dieta & Fitness indica già nel nome i tre pilastri per condurre una vita sana, ma se questa app in fondo si limita ad aiutarci a tenere sotto controllo i nostri comportamenti, un’app come Rimedi Naturali: vita sana aggiunge indicazioni e ricette per superare i piccoli problemi di tutti i giorni.

A condizione, naturalmente, di non avere già sviluppato una patologia per la quale occorre prendere delle medicine: in questo caso ci torneranno sicuramente utili app come Promemoria per Medicine, che invia una notifica sullo smartphone quando è ora di assumere un farmaco, oppure anche Mediately Farmaci che ci mette a disposizione informazioni utili e chiare sulle 16.000 medicine presenti nella nostra farmacopea.

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Salute e sicurezza

La pandemia di Covid ha avuto il merito di avvicinare milioni di persone alle app per controllare il Green Pass, i vaccini o gli esami.

Diverse Regioni hanno sviluppato delle app che permettono di tenere sotto controllo gli appuntamenti medici e anche di archiviare le ricette.

Se però ci troviamo di fronte a un’emergenza medica, può capitare di dover agire prima dell’arrivo dei soccorsi e a questo scopo l’app migliore rimane Primo Soccorso della Croce Rossa Italiana, che spiega con immagini chiare tutto quello che possiamo e non possiamo fare nell’attesa di un intervento medico.

Promemoria per medicine

PROMEMORIA PER MEDICINE

Ricevi una notifica quando devi prendere una medicina e vieni avvisato quando sta finendo la confezione.

Ricordarsi di prendere tutti i farmaci che ci sono stati prescritti dal medico non è sempre facile. Fortunatamente esistono app come Promemoria per Medicine che ci possono dare una grossa mano.

L’app, infatti, integra un database completo di tutti i farmaci prescrivibili e con le varie posologie. Noi dovremo solo indicare orario, frequenza e dose.

Inoltre potremo anche tenere sotto controllo le scorte, indicando la quantità di pastiglie disponibili e impostare il momento in cui verremo avvisati che è necessario acquistare una nuova confezione. Il promemoria non vale solo per le medicine, ma anche per eventuali misurazioni come quelle della pressione, del peso e del glucosio nel sangue.

Inoltre potremo inserire i risultati delle analisi di laboratorio in modo da avere un grafico sempre aggiornato.

È anche possibile aggiungere un promemoria sull’attività fisica da svolgere come camminate, corse o ciclismo.

Infine è possibile aggiungere gli appuntamenti dal medico o dal dentista e anche condividere i dati dell’app con i propri parenti.

Salute, dieta & fitness

I tre pilastri per il benessere raccolti in una sola app: diario alimentare, controllo del battito e degli allenamenti.

Per restare in forma non basta godere di buona salute, ma bisogna seguire una dieta equilibrata, fare regolarmente attività fisica e tenere sotto controllo i principali parametri che ci fornisce il nostro organismo.

Tutto questo può essere gestito con una sola app come Salute, Dieta & Fitness.

Per prima cosa dovremo inserire i nostri dati anagrafici con peso, altezza, giro vita, giro anca e una autovalutazione del nostro livello di attività. Potremo così visualizzare l’Indice di Massa Corporea e la percentuale di grasso corporeo.

Ogni giorno dovremo aggiornare i valori con un semplice swipe.

Quindi potremo anche inserire i dati sull’acqua bevuta e sulle calorie assunte a colazione, pranzo e cena. Potremo anche tracciare le attività fisiche con la durata e le calorie bruciate direttamente dall’app.

Infine anche la qualità e la quantità del sonno è importante.

QUITNOW: Smetti di fumare

QUITNOW: Smetti di fumare

Scegli di smettere e scopri il numero di sigarette non fumate e quanti soldi e tempo hai risparmiato.

Una delle più celebri citazioni dello scrittore Mark Twain diceva: “Smettere di fumare è facile, io lo faccio tutti i giorni”.

In effetti la difficoltà non è tanto quella di decidere di smettere, ma di perseverare realmente giorno dopo giorno.

Un’app come QuitNow: Smetti di fumare può rivelarsi un grande aiuto in quanto consente di vedere sullo schermo dello smartphone gli effetti che gli sforzi che stiamo compiendo hanno sulla nostra salute e sul nostro portafoglio.

L’app è molto semplice da usare, ma richiede comunque la decisione di smettere di fumare, che può partire anche dal momento in cui la si installa.

Dovremo inserire i dati relativi alle nostre abitudini di tabagisti a partire dal numero medio di sigarette fumate al giorno e dal costo del pacchetto.

Verranno così visualizzati i dati relativi non solo al tempo passato dall’ultima sigaretta, ma anche dei soldi risparmiati.

Con il passare del tempo potremo raggiungere diversi obiettivi e magari contribuire alla community di persone che come noi sta cercando di abbandonare il vizio.

Interessante la sezione Salute che mostra come tutto il nostro organismo ne tragga giovamento anche dopo solo una settimana senza fumo.

Mediately Farmaci

Mediately Farmaci

Informazioni aggiornate su oltre 16.000 farmaci con classe, indicazioni, posologia, principio attivo e prezzi.

Conoscere indicazioni ed effetti collaterali dei farmaci che ci sono stati prescritti è importante e purtroppo il “bugiardino” che si trova nella confezione risulta spesso di difficile comprensione.

Un’app come Mediately Farmaci mette a disposizione di chiunque il suo database di 16.000 medicinali, praticamente tutti quelli presenti nella nostra farmacopea.

Per ciascun farmaco vengono forniti non solo i dati su dosaggi e principi attivi, ma anche indicazioni terapeutiche ed eventuali medicinali equivalenti.

Inoltre è presente una completa sezione destinata a individuare i farmaci da banco più adatti per il proprio disturbo.

La divisione è presente sia per apparati e sistemi che per tipo di farmaci.

Così, per esempio, nella sezione Farmaci Dermatologici sono presenti 684 medicine divise per patologia.

Al momento dell’installazione dell’app ci verrà chiesto di registrarci con la nostra email e dovremo anche indicare se siamo utenti generici oppure medici, farmacisti, studenti o altri operatori sanitari, in modo da ottenere informazioni personalizzate.

Rimedi naturali: vita sana

Rimedi naturali: vita sana

Quello che serve per stare bene: ricette sane, esercizi Yoga, tisane, oli essenziali e ultime notizie sui cibi.

Per vivere bene occorre mantenere uno stile di vita il più possibile sano. Sembra un’ovvietà, eppure molte persone si stupiscono di come migliorare l’alimentazione e fare movimento conduca poi a stare meglio. Un’app come Rimedi Naturali: vita sana mette a disposizione centinaia di ricette e consigli per rimane in salute, frequentemente aggiornati.

Non è richiesta la registrazione e una volta scaricata l’app potremo scegliere l’argomento che ci interessa all’interno di quattro sezioni: Problemi e disturbi, Rimedi naturali, Oli essenziali, Vita sana.

Se per esempio soffriamo di acidità di stomaco potremo trovare 31 rimedi che fanno per noi, dall’utilizzo dell’Aloe a quello del Calamo o del cedro, con le rispettive ricette e indicazioni.

La sezione Rimedi naturali propone ricette e soluzioni a partire dalle singole piante così come quella dedicata agli oli essenziali.

Nella sezione Vita sana vengono spiegati esercizi di Yoga e Pilates, insieme alle principali fonti di alimentazione per vitamine e sali minerali.

Insieme ad alimentazione e movimento, è importante anche la tranquillità e il rilassamento e per questo è presente un’area con sei meditazioni in italiano.

Primo soccorso – croce rossa

Primo soccorso - croce rossa

L’app ufficiale della Croce Rossa offre le informazioni utili per gestire al meglio le emergenze più comuni.

Ci sono situazioni che nessuno vorrebbe vivere ma che richiedono un intervento immediato, al di là della chiamata al 118.

Primo Soccorso – Croce Rossa è l’app ufficiale della Croce Rossa Internazionale e spiega in maniera completa quello che ciascuno di noi può fare in caso di emergenze improvvise, come una perdita di coscienza, un soffocamento, un’emorragia o anche un semplice attacco di asma che può rivelarsi letale se non adeguatamente trattato.

Per ciascuna delle 20 principali situazioni di emergenza vi è una scheda illustrata con i consigli su quello che possiamo o non dobbiamo fare.

Così, per esempio, in caso di traumi è fondamentale non muovere l’infortunato dopo essersi assicurati che respiri e non abbia perso conoscenza.

La sezione Preparati indica poi quello che dobbiamo fare e sapere per farci trovare sempre pronti in caso di alluvioni, frane, incendi o terremoti.

Interessante anche la sezione Test in cui dovremo rispondere ad alcune domande su come ci comporteremmo di fronte a emergenze particolari.

Così per esempio davanti a una persona priva di coscienza ci sono diverse possibilità e anche posizioni da assumere per mantenere la respirazione.

Sempre dall’app potremo decidere di diventare volontari della Croce Rossa Italiana.

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IPhone 14: Finalmente è arrivato!

iPhone 14: Finalmente è arrivato! il nome assegnato alla nuova generazione del 2022. Apple ha presentato quattro modelli: iPhone 14, 14 Plus, 14 Pro e 14 Pro Max. 

Indice

Caratteristiche tecniche

I nuovi iPhone 14 Pro e Pro Max montano Apple A16 Bionic, la versione aggiornata del processore di un anno fa. Il nuovo chip si basa su un processo costruttivo a 5nm. Caratteristica che lo rende sovrapponibile ai precedenti A15 e A14, un processore a 6 core e una GPU a 5 core.

Esclusiva dei modelli Pro e Pro Max anche l’Always on Display.

Su iPhone 14 e sul modello Plus resta invece il processore A15 Bionic, ma aggiornato rispetto a quello presente sui telefoni dello scorso anno grazie all’implementazione di un chip grafico a 5 core.

La vera novità è però rappresentata dalla Dynamic Island, un innovativo sistema a fori che dopo cinque anni manda in pensione su iPhone 14 Pro e Pro Max il notch, che rimane invece su iPhone 14 e 14 Plus.

Oltre all’impatto estetico, la Dynamic Island è destinata a diventare una parte essenziale dell’interfaccia, un elemento in grado di gestire i pop up, le informazioni e le notifiche in modo più intelligente.

Caratteristiche iPhone 14

IPhone 14

iPhone 14 monta un display OLED con diagonale da 6,1″, 2532×1170 pixel a 460 ppi, resistente a gocce, schizzi e polvere (IP68). Presente il notch.

Ha due fotocamere, una normale e una ultra-grandangolo. La risoluzione della fotocamera principale è pari a 12 megapixel, con apertura focale f/1.5 e stabilizzazione ottica. Lo zoom out ottico è un 2x, mentre quello digitale fino a 5x.

Presente anche il Photonic Engine, la nuova tecnologia proprietaria del colosso di Cupertino che migliora le foto in condizioni di scarsa luminosità.

Apple dichiara per la batteria ha un’autonomia di 20 ore per la riproduzione video, fino a 16 ore per la riproduzione video in streaming e fino a 80 ore per la riproduzione audio.

Per quanto riguarda la ricarica veloce, con un alimentatore da 20W è possibile ottenere fino al 50% della carica in 30 minuti.

Caratteristiche iPhone 14 plus

IPhone 14

iPhone 14 Plus ha un display OLED con diagonale da 6,7″ come il 13 Max, una risoluzione 2278×1284 pixel a 458 ppi. Confermato anche il notch.

Inoltre mantiene due fotocamere, una normale e una ultra-grandangolo da 12 megapixel.

La fotocamera principale ha un’apertura focale f/1.5 e stabilizzazione ottica dell’immagine, con zoom ottico 2x e quello digitale fino a 5x. A questo si aggiunge la nuova tecnologia Photonic Engine.

La batteria del modello Plus ha un’autonomia fino a 26 ore per la riproduzione video, 20 ore per la riproduzione video in streaming e 100 ore per la riproduzione audio.

Grazie alla ricarica veloce, usando un alimentatore da 20W si riesce ad avere una carica fino al 50% in 30 minuti.

Caratteristiche iPhone 14 pro

IPhone 14

iPhone 14 Pro ha un pannello OLED con diagonale da 6,1″ e risoluzione 2556×1179 pixel a 460 ppi. Supporta l’Always on display, la Dynamic Island e la tecnologia ProMotion con refresh rate fino a 120 Hz.

Qui sono presenti tre fotocamere: principale, ultra-grandangolare e tele. Rispetto a dodici mesi fa, la risoluzione del sensore principale passa da 12 megapixel a 48 megapixel, confermata invece la risoluzione pari a 12 megapixel della ultra-grandangolare e del teleobiettivo.

Come già visto sulle due versioni base, anche quelle “pro” montano una fotocamera anteriore migliorata, con un’apertura f/1.9 e autofocus.

La batteria ha un’autonomia per la riproduzione video fino a 23 ore, 20 ore per la riproduzione video in streaming e 75 ore per la riproduzione video.

Il supporto alla ricarica veloce permette di ottenere fino al 50% della carica in appena 30 minuti usando un alimentatore da 20W.

Caratteristiche iPhone 14 Pro Max

IPhone 14 pro max

iPhone 14 Pro Max monta un display OLED con diagonale da 6,7″ e supporto alla tecnologia ProMotion, che introduce su entrambe le versioni “pro” il refresh rate variabile da 1 Hz a 120 Hz.

Un’altra gradita per gli utenti è la presenza dell’Always on display, una funzione attesa da tempo dai possessori di iPhone.

Inoltre, così come il Pro, anche il Pro Max perde il notch a favore della Dynamic Island.

Il modello Pro Max continua a fare affidamento su tre fotocamere: principale, ultra-grandangolare, tele.

Le novità del modello Pro vengono confermate anche qui: risoluzione del sensore principale aumentata da 12 megapixel a 48 megapixel, nuova fotocamera anteriore con apertura focale f/1.9 e autofocus.

La batteria ha un’autonomia per la riproduzione video fino a 29 ore, 25 ore per la riproduzione video in streaming, 95 ore per la riproduzione audio.

Anche sul modello più performante della nuova generazione di iPhone la ricarica veloce consente di ottenere il 50% della carica in soli 30 minuti usando un alimentatore da 20W.

In quanti colori è disponibile

iPhone 14 e iPhone 14 Plus vantano le colorazioni mezzanotte, viola, galassia (product) red e blu.

iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max sono disponibili nelle colorazioni nero siderale, argento, oro e viola scuro.

colori iphone 14

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Gif animate: ecco come crearle

Creare una GIF animata usando la fotocamera dello smartphone o caricando un video presente in galleria è facile, e con alcune app è possibile anche inserire filtri e adesivi. Per poi condividere tutto con gli amici nei programmi di messaggistica o sui social network.

Sempre più spesso capita di trovare all’interno di WhatsApp e degli altri programmi di messaggistica brevi clip video divertenti.

Si tratta delle GIF animate, speciali file video compressi che hanno la caratteristica di mantenere una buona qualità dell’immagine pur pesando pochi KB.

Utilizzando le tante app disponibili negli store di Android e iOS è possibile realizzare una nostra GIF animata ritagliando un file video che abbiamo in Galleria, oppure anche unendo più fotografie.

In alternativa è possibile riprendere un video direttamente con la fotocamera dello smartphone, che poi verrà trasformato in GIF animata.

Ora vediamo insieme le migliori app per creare le tue GIF.

IMGPLAY -GIF MAKER

gif maker

Crea e condividi GIF usando le foto già presenti sul dispositivo, oppure registrando nuovi contenuti.

Non bisogna avere particolari esperienze come videomaker per realizzare una GIF animata con ImgPlay – GIF Maker.

Basta avere a disposizione delle immagini o dei video sul dispositivo, o anche scattare al momento le immagini che andranno a formare il breve spezzone video che poi potremo condividere sui social o sui programmi di messaggistica.

Se per esempio abbiamo deciso di riprendere al momento un normale video da cui estrarre la GIF animata, dovremo semplicemente fare tap sul simbolo della fotocamera e selezionare il video che ci interessa che verrà immediatamente caricato nell’app.

A questo punto nella parte superiore della schermata apparirà una time line con i singoli fotogrammi e noi dovremo usare le maniglie laterali per selezionare la clip che vogliamo trasformare in GIF animata.

Essa può durare al massimo 15 secondi, ma è meglio non superare i dieci secondi.

Le impostazioni standard prevedono 10 fotogrammi al secondo, ma possono essere modificate.

Dopo avere tagliato lo spezzone che ci interessa, potremo inserire un testo, applicare dei filtri e anche far muovere la clip in avanti e indietro.

Una volta soddisfatti, potremo salvarla o condividerla sui social.

MOTION STILLS

gif ar

Aggiungi personaggi in realtà aumentata, velocizza fino a otto volte le clip e realizza mini GIF da 3 secondi.

Creata da un gruppo di ricercatori di Google, permette di realizzare speciali GIF a cui grazie alla Modalità AR è possibile aggiungere figure in realtà aumentata come dinosauri, cani, robot o galline, modificandone la posizione e le dimensioni all’interno della clip.

Selezionando la modalità Motion Stills, invece, vengono realizzate mini GIF della durata di soli 3 secondi che possono essere stabilizzate e fatte andare in loop continuo in avanti, indietro o in entrambe le direzioni.

Lo strumento Avanti Veloce consente invece di aumentare la velocità della clip di 2, 4, 6 o 8 volte.

La qualità della GIF che viene esportata può essere bassa (Low, 320×240 pixel), media (Medium, 480×360 pixel) oppu-e alta (High, 640×480 pi-xel).

Naturalmente il peso del video cambierà proporzionalmente, anche se non ci saranno particolari problemi nel condividere una GIF animata in alta definizione su WhatsApp o sui vari social.

Si possono anche unire più GIF per realizzare un video della durata massima di un minuto.

Come tutte le app Google, non contiene pubblicità e non richiede pagamenti di alcun tipo.

Al momento l’app è presente solamente nel Play Store di Google ma dovrebbe arrivare presto in quello di Apple.

GIF ME! CAMERA GIF MAKER

gif me

Crea e personalizza le GIF animate con sticker e filtri colorati e ottimizzale regolando luminosità e contrasto.

Per creare una GIF animata della lunghezza massima di 15 secondi con questa app è sufficiente selezionare il tipo di clip che vogliamo realizzare e scegliere se usare la fotocamera posteriore o quella anteriore.

Oltre alla ripresa standard, potremo optare per quella al rallentatore e con i singoli fotogrammi.

Una volta premuto il tasto rosso, partirà la registrazione e al termine verrà visualizzata la finestra delle modifiche.

Potremo per prima cosa regolare luminosità, contrasto e gamma dei colori ed eventualmente eliminare qualcuno dei fotogrammi che compongono la GIF animata.

Quindi potremo velocizzare la clip fino a ridurla a tre secondi, inserire del testo scegliendo il colore e il tipo di formattazione tra gli oltre 30 stili già pronti.

Quindi potremo inserire uno sticker tra quelli disponibili. Inoltre potremo selezionare la cornice e la sua forma e infine applicare uno dei 12 filtri.

Una volta soddisfatti del risultato, potremo scaricare la clip come GIF o file MP4 direttamente nella memoria interna del telefono oppure condividerla su WhatsApp o sui social.

GIPHY

giphy

Cerca, realizza, modifica e condividi GIF animate di ogni tipo sui social e sui programmi di messaggistica.

Dal Web è possibile scaricare liberamente milioni di GIF animate di ogni tipo. Basta sapere dove e come cercarle.

Un buon punto di partenza è sicuramente un’app come GIPHY che non solo mette a disposizione le proprie GIF ma permette anche di realizzarne di nuove e di modificarle con sticker ed effetti speciali.

Per cercarne una nuova, il modo migliore è quello di inserire una parola chiave all’interno della barra di ricerca in alto.

Trattandosi di un’app americana, il maggior numero di risultati si avranno con termini in inglese, ma abbiamo trovato molti risultati anche inserendo parole in lingua italiana.

Se dopo avere visto qualche esempio di GIF vogliamo costruirne una nostra, ci basterà fare tap su Create in alto a destra e scegliere se creare al momento una clip oppure caricarne una già presente in Galleria.

In entrambi i casi potremo arricchire e modificare lo spezzone video inserendo effetti speciali, filtri e sticker di ogni tipo.

Se il risultato ci è piaciuto, potremo condividerlo con gli amici sui social oppure scaricarlo in locale.

VIDEO2ME

video2me

Passa da un video o dalle immagini alla GIF animata e viceversa aggiungendo effetti speciali e adesivi divertenti.

Tutti noi, probabilmente, abbiamo diversi video archiviati sullo smartphone che sono troppo lunghi e pesanti per essere condivisi o anche solo per essere rivisti con gli amici.

Una soluzione molto pratica è quella di estrarre da ciascun video solo una piccola parte che poi potrà essere trasformata in una GIF animata, modificata aggiungendo dei testi o degli adesivi e dei filtri particolari e magari anche velocizzata e fatta girare in loop avanti e indietro.

Una delle app più complete e facili da usare per trasformare ogni formato video o anche delle semplici fotografie in una GIF animata èmsicuramente Video2Me: Gif Maker e Video Editor.

Come indica il nome dell’app, si tratta di uno strumento di modifica con oltre venti funzioni disponibili anche nella versione gratuita.

Questa è anche una delle poche app che permette di effettuare l’operazione inversa, passare cioè da una GIF animata a un video, magari unendone due o più e inserendo anche l’audio che nelle GIF non è presente.

C’è anche lo strumento per ritagliare l’audio da un qualsiasi file MP3.

BOOMERATE VIDEO INVERTITO

boomerate

Carica o realizza una nuova GIF, falla muovere in avanti e indietro alla velocità che preferisci e poi condividila.

Le GIF animate più divertenti sono quelle in cui la scena si muove a differenti velocità, in avanti e indietro.

Un’app come Boomerate – Video invertito e in loop nasce proprio con questo scopo ed è oltretutto molto semplice da usare.

Come le altre app di creazione e modifica delle GIF, consente di trasformare un video presente in Galleria o di realizzarne uno nuovo.

A differenza delle altre, però, mette a disposizione diverse funzioni per quanto riguarda la velocizzazione o il rallentamento di singole parti della GIF animata.

Potremo così impostare una velocità da 0 a 100 sia in avanti che indietro, e poi stabilire quante volte il video si dovrà riavviare in loop.

Oltre a queste funzioni particolari, restano comunque molte di quelle delle classiche app di modifica a partire dall’inserimento di filtri e dalla possibilità di tagliare ulteriormente la clip.

Dalla finestra Impostazioni è possibile selezionare la lunghezza della GIF animata e scegliere la qualità del file esportato.

È comunque possibile aumentare volta per volta la lunghezza della GIF mantenendo premuto il pulsante di acquisizione.

Boomerate è tra le poche app di creazione e modifica video a essere completamente gratuita e anche la pubblicità inserita non è particolarmente opprimente.

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Pagamento nei negozi: abilitalo con lo smartphone

Dimentica le carte di credito che possono essere clonate da un negoziante o da un sito pirata. Abilita il pagamento nei negozi con lo smartphone e nessun dato personale verrà condiviso.

L’utilizzo delle carte di credito per i pagamenti di tutti i giorni continua ad aumentare. Questo grazie anche a iniziative come il cashback di stato che ha offerto un rimborso in euro a chi usava i metodi di pagamento elettronico. Purtroppo insieme al loro utilizzo aumentano anche i tentativi di truffa e le clonazioni delle carte di credito da parte di falsi bancomat negozianti pirati. In realtà un metodo sicuro per pagare senza comunicare i propri dati esiste ed è quello di utilizzare il proprio smartphone al posto della carta.

In Italia i servizi che si appoggiano al chip di comunicazione NFC sono principalmente Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay. Il vantaggio rispetto alla carta di credito è che quando appoggiamo lo smartphone al POS non vengono comunicati i nostri dati, che restano al sicuro sui server di Google, Apple o Samsung. Ma viene generato uno speciale token anonimo che autorizza il pagamento e allo stesso tempo ne tiene traccia sul nostro dispositivo.

Il rischio di truffe è praticamente inesistente. Anche nel caso in cui ci venisse rubato lo smartphone, il servizio non potrebbe essere usato senza il riconoscimento dell’impronta digitale o del volto.

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Solo banca abilitata

Il solo vero limite è che per attivare il servizio dovremo avere una carta di credito gestita da una delle banche convenzionate e naturalmente uno smartphone con il chip NFC integrato e attivo. Per quanto riguarda il chip NFC questo è ormai presente anche sui dispositivi di fascia bassa. Potremo comunque controllare la sua presenza nei telefoni Android dal menu Impostazioni > Preferenze di connessione. Nel corso del 2021 la maggior parte degli istituti bancari si è accordata con Google e Apple per offrire questo servizio; per avere la certezza comunque possiamo consultare per Google Pay la pagina https://support.google.com/pay/answer/9093458 mentre per Apple Pay la pagina https://support. apple.com/it-it/HT206638 e per Samsung Pay la pagina https://www.samsung.com/it/services/samsung-pay/

Oltre che con lo smartphone è possibile pagare anche con lo smartwatch, anche in questo caso naturalmente dovremo avere un dispositivo abilitato. Al momento ci sono gli Apple Watch che consente di pagare con Apple Pay, i principali modelli di Galaxy Watch che sono abilitati ai pagamenti con Samsung Pay e più in generale la maggior parte degli smartwatch con il sistema operativo Wear OS che consentono di pagare con il sistema Google Pay. Il meccanismo per pagare con lo smartphone è lo stesso per tutti e tre i sistemi, nella pagina successiva mostreremo quello di Google Pay che rimane il più usato tra chi ha uno smartphone Android.

Prima di impostare il pagamento via smartphone assicuriamoci che la nostra banca lo accetti

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Dopo esserci accertati che la banca a cui è appoggiata la nostra carta di credito sia abilitata al servizio Google Pay e che sul nostro smartphone sia presente e attiva la connessione NFC, potremo scaricare l’app Google Pay dallo store di Android. Nel caso il nostro dispositivo non abbia i requisiti sufficienti non riusciremo comunque a scaricarla. Per prima cosa dovremo concedere i permessi richiesti, cioè considerare l’app come Predefinita e in grado di accedere ai nostri file.

Pagamento nei negozi con lo smartphone

Quindi dovremo selezionare la voce Aggiungi una carta e scegliere la carta di credito o anche di debito (bancomat) che vogliamo abilitare per Google Pay. In realtà potremo usare questa app anche per archiviare le tante carte fedeltà, quelle regalo o anche gli abbonamenti ai servizi di cui disponiamo. In tutti questi casi potremo fare a meno di portare le carte fisiche con noi e selezionare volta per volta la carta che ci interessa solo facendoci un tap sopra. Nel nostro caso abbiamo caricato la carta fedeltà di un paio di supermercati, quella di una libreria e anche quella delle Ferrovie dello Stato.

L’app è compatibile con centinaia di emittenti di cui troveremo l’elenco una volta scelto il tipo di funzione che ci interessa. Potremo inserire il codice a barre della carta che vogliamo inserire semplicemente riprendendolo nel mirino della fotocamera, oppure anche inserendo i dati manualmente.

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Dopo avere inserito i dati della carta di credito o di debito, l’app si collegherà al server della nostra banca e noi dovremo confermare l’operazione direttamente dall’app della banca stessa. Da quel momento potremo utilizzare quella carta per i pagamenti. Un’altra operazione indispensabile è quella di attivare un sistema di sicurezza, possibilmente il riconoscimento dell’impronta digitale quello del viso. In alternativa resta comunque possibile impostare un codice PIN di almeno sei cifre.

Pagamento nei negozi con lo smartphone 2

Infine il nostro telefono dovrà soddisfare tutti i requisiti di sicurezza a partire dal più importante: non dovrà cioè essere stato sbloccato con i privilegi di root. Solo in questo caso, infatti, un eventuale malware potrebbe introdursi nella zona riservata e recuperare i nostri dati. Una volta che tutti i requisiti indicati nella seconda schermata sono stati soddisfatti potremo iniziare a usare lo smartphone per i nostri pagamenti nei negozi.

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Nella terza schermata possiamo vedere la configurazione di Google Pay pronta per il pagamento. Dovrà apparire il simbolo a onde blu di NFC sopra la carta e l’indicazione Avvicina al lettore. A differenza della carta fisica, non ci verrà chiesto di inserire il codice PIN di sicurezza nel caso di acquisti superiori ai 25 euro. Dopo avere avvicinato lo smartphone al POS (va bene anche se ha una custodia) sentiremo il bip di conferma e l’acquisto resterà nella cronologia del telefono.

pagamento smartphone

Non è previsto un numero massimo di carte che potremo aggiungere all’app, basterà seguire per ciascuna la procedura di contatto all’app della banca (che deve essere installata sul nostro smartphone) al momento dell’inserimento dei dati.

Invece, per quanto riguarda la possibilità di collegare uno smartwatch compatibile, ciò potrà avvenire attraverso una sincronizzazione dall’app di Wear OS. Per pagare avvicinando l’orologio dovremo naturalmente avere nel raggio di azione anche lo smartphone, a meno che il nostro smartwatch non abbia una propria scheda SIM integrata che lo rende autonomo.

Pagare con l’iPhone (o con Apple Watch)

Lanciato nel 2014 negli Stati Uniti, Apple Pay è il primo sistema di pagamento diretto dallo smartphone ed è disponibile in Italia dal 2017, anche se solo negli ultimi due anni si sono convenzionati i principali istituti bancari del nostro Paese. Apple Pay può essere usato con tutti i modelli di iPhone a partire da iPhone 6, con iPad Air 2 e superiori e con tutti i modelli di Apple Watch.

Potremo usarlo sia per fare acquisti online, dal browser Safari, che direttamente nei negozi. In questo caso basterà avvicinare il telefono, l’orologio o il tablet al POS per concludere l’acquisto. Per poterlo attivare dovremo aggiungere al nostro wallet una carta di credito compatibile. Prima di tutto, però, dovremo avere impostato il nostro ID Apple su iCloud. A differenza dei dispositivi Android, dove occorre scaricare un’app dallo store, con gli iPhone è sufficiente aggiungere la carta di credito al proprio wallet, una specie di portafogli elettronico che permette di archiviare anche biglietti per i trasporti, biglietti per eventi e carte fedeltà.

pagamento con iPhone

Prima di eseguire il pagamento è necessario effettuare il riconoscimento del volto con Face ID nei modelli più recenti, oppure con l’impronta digitale o anche il codice PIN nel caso non funzionassero gli altri sistemi di riconoscimento. Per utilizzare Apple Pay sull’Apple Watch dovremo avere sincronizzato i due dispositivi e configurare Apple Pay dall’app Watch di iPhone. Per pagare dovremo avvicinare l’orologio al POS e quindi premere due volte il tasto laterale. Un bip e un segno di spunta confermeranno il successo dell’operazione.

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Applicazioni

Passare da Android a iPhone e viceversa

Possiamo trasferire con relativa facilità i nostri dati da uno smartphone all’altro, ma un vero diritto alla portabilità dati ancora non c’è. Passare dati da Android a iPhone e viceversa è quindi possibile, vediamo come.

Possiamo trasferire con relativa facilità i nostri dati da uno smartphone all’altro, ma un vero diritto alla portabilità dati ancora non c’è: bisognerà aspettare gli esiti delle nuove regole europee, il Digital services act, ancora in bozza.

Google e Apple, come vari altri produttori di smartphone, hanno però negli anni migliorato i servizi di trasferimento dati, anche se gli utenti li trovano in parte imperfetti e incompleti.

Vediamo i principali metodi (tralasciando quelli a pagamento, di servizi specializzati) e le prospettive.

Indice

Istruzioni generali

Per prima cosa conviene accertarsi che il backup del cellulare sia recente. Controlliamo questa opzione presente su tutti i cellulari e che si appoggia al cloud Google, iCloud di Apple o terzi (come quello di Samsung). Controlliamo se siano spuntate tutte le opzioni di backup che ci servono (come le foto, le app, i contatti) e che non sia andato storto qualcosa magari perché abbiamo esaurito lo spazio di archiviazione cloud.

backup smartphone

Facciamo anche un backup dei dati di alcune applicazioni, che potrebbero perdersi nel passaggio, come WhatsApp, o dei videogiochi (ad esempio via servizio Google Giochi); poi ci toccherà usare le specifiche opzioni di ripristino dati di queste app o servizi. Teniamo conto che in un trasferimento diretto tra due cellulari entrambi saranno impegnati durante tutta l’operazione; facciamola quando siamo sicuri di non avere bisogno di usarli, ad esempio la sera tardi o la mattina molto presto. Entrambi i cellulari devono essere ben carichi (almeno 20 per cento).

Come fare passaggio tra smartphone della stessa marca

Se il vecchio e il nuovo smartphone sono della stessa marca, in molti casi il passaggio sarà più semplice. Samsung e Xiaomi (le più vendute marche Android) hanno app dedicate che si possono usare non appena si accende il nuovo smartphone (o uno smartphone ripristinato a livello di fabbrica). Su questi e su Google Android le opzioni più comuni, tra cui scegliere, sono due per il trasferimento: con cavo o senza cavo. Nel primo caso usiamo un cavo usb, nel secondo teniamo i cellulari vicini. Seguiamo le istruzioni su entrambi gli schermi, ad esempio attenti a indicare quale sia il cellulare ricevente (il nuovo) e quello inviante (il vecchio), dei due.

Su iPhone Apple suggerisce di tenere i due cellulari vicini in modalità wireless. Bluetooth attivo su entrambi. Inseriamo l’Apple ID che ci serve usare sul vecchio dispositivo. Teniamo il vecchio dispositivo sopra quello nuovo. L’opzione di trasferimento si chiama Inizia subito. Attendiamo che venga visualizzata un’animazione sul nuovo dispositivo.

smartphone android smart switch

Smartphone uno sopra l’altro

Tieni il tuo attuale dispositivo sospeso sopra il nuovo e inquadra l’animazione nel mirino della fotocamera. Attendiamo che venga visualizzato il messaggio Concludi sul nuovo dispositivo. Se non si riesce a utilizzare la fotocamera del vecchio dispositivo, toccare Autentica manualmente e seguiamo i passaggi sullo schermo. Quando richiesto, inseriamo nel nuovo dispositivo il codice di quello attuale. A questo punto, seguiamo le istruzioni per configurare Face ID o Touch ID sul nuovo dispositivo. Quando viene visualizzata la schermata Trasferisci i dati dal vecchio dispositivo, tocchiamo continua per iniziare a trasferire i dati dal dispositivo precedente a quello nuovo. Gli smartphone Android e iPhone consentono altre modalità di ripristino, ma sono meno usate e probabilmente meno comode per l’utente medio: il ripristino via cloud e da memoria esterna (SD o usb). Il primo è utile soprattutto quando dobbiamo ripristinare un cellulare che avevamo resettato.

Passaggio tra smartphone diversi

Se il passaggio è tra diversi cellulari Android, è consigliabile usare l’opzione proposta sul nuovo cellulare, che può essere il trasferimento della marca (Samsung) oppure quello di Google. Il passaggio tra iPhone e Android un tempo era un disastro; adesso va molto meglio anche se ci dobbiamo scaricare di nuovo le app ed eventualmente pagarle di nuovo. Gli abbonamenti invece li possiamo trasferire. Alcuni sviluppatori di app inoltre concedono il trasferimento di licenza da una piattaforma all’altro. Dovremmo contattarli direttamente.

Da iPhone a Android potremmo seguire le istruzioni specifiche che appaiono sul modello acquistato; indicare che il passaggio è da un iPhone. Da qualche settimana però è disponibile l’app specifica iPhone Switch to android che semplifica le cose. Ci dà consigli mirati, su schermo, ricordandoci ad esempio di disattivare iMessage su iPhone altrimenti si perdono i nostri sms sul nuovo dispositivo. I dati WhatsApp al momento sono supportati solo verso Samsung. Per il passaggio da Android ad iPhone scarichiamo invece l’app analoga passa a iOS (da Google Play).

Dati non trasferiti

Sul nuovo cellulare potremmo poi accorgerci che qualcosa non va. Che non tutti i dati sono stati trasferiti. Quelli delle app certo non passano tra iPhone e Android (e viceversa), con parziali eccezioni (vedi WhatsApp). Gli account di posta vanno riconfigurati a mano in molti casi, anche se alcuni trasferimenti li supportano. Idem le password. I passaggi tra due iPhone sono quelli che riescono a essere più completi. Per le password possiamo appoggiarci a password manager, che fanno poi la sincronizzazione dei dati. «Per motivi di sicurezza, non troveremo trasferiti i dati di accesso bancari e i sistemi di one time password», spiega Elio Franco, avvocato esperto di digitale.

Le one time sono probabilmente la cosa più fastidiosa da riattivare una volta che cambiamo cellulare. Personalmente lo devo fare su due app di due banche, su quella dello Spid e sugli authenticator generici. Gli authenticator almeno hanno opzioni che facilitano il compito. Su quello di Google c’è l’opzione “trasferisci account».

Quale diritto di portabilità?

“Non c’è ancora un diritto a portare dati da una piattaforma all’altra; anche se le app per trasferire da iPhone ad Android e viceversa sono certo una recente conquista dei consumatori”, dice Franco. Probabilmente una di quelle novità che le big tech lanciano proattivamente, per anticipare futuri obblighi che sono già nell’aria. “Il digital service act impone il diritto alla portabilità dati alle piattaforme con almeno 45 milioni di utenti globali.

È stato appena approvato dalla Commissione anche se non c’è ancora il testo – dice Franco – che comunque poi deve passare da Parlamento e Consiglio”. “E non sappiamo ancora se si applicherà anche ai dati smartphone Google e iPhone”, aggiunge. Insomma, il consumatore che vuole cambiare cellulare e piattaforma ora trova la strada più spianata rispetto a prima. Ma il “prima” era un sentiero pieno di cocci aguzzi e filo spinato. Adesso bene; ma non benissimo.

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Scopri se qualcuno ha usato il tuo smartphone

Hai lasciato incustodito il cellulare sulla scrivania dell’ufficio e temi di essere stato spiato? Scopri se qualcuno ha usato il tuo smartphone!

Come controllare se qualcuno ha usato il mio smartphone?”. Sicuramente ti sarà capitato di farti questa domanda. Oggi gli smartphone sono le scatole nere della nostra vita, contengono nostre informazioni che spesso non conosce nemmeno l’amico più stretto.

Si può ben comprendere quanto ci possa inquietare il pensiero che qualcuno possa aver avuto accesso al dispositivo in nostra assenza.

Per incastrare il curioso di turno ecco alcune pratiche soluzioni che fanno al caso nostro, sia per smartphone Android che per dispositivi Apple. Vedremo come fare a scoprire se il curioso di turno è riuscito ad accedere ai nostri dati o se è stato bloccato dalle misure di sicurezza. Le soluzioni si baseranno su funzioni incluse nei sistemi operativi e su app dedicate.

Il primo indizio: la schermata di blocco

Può sembrare banale ma la schermata di blocco è il primo bastione che difende la nostra privacy, per questo è sempre meglio utilizzare PIN non ovvii (alcuni codici sono sicuramente da evitare, per esempio, 1234, 0000 o la propria data di nascita) oppure pattern di sblocco banali. Le schermate di sblocco mostrano un avviso quando si supera il numero di tentativi previsti (in genere 5). Se noti l’avviso è chiaro che qualcuno ha digitato il codice di accesso più volte per tenta-re di accedere al tuo dispositivo (senza successo).

schermata di blocco

Secondo indizio: il consumo di batteria

Se temiamo che il malintenzionato abbia superato la schermata di blocco e sia riuscito a utilizzare il nostro smartphone, un metodo da investigatori per scoprirlo è semplicemente esaminare i dati dettagliati dell’utilizzo della batteria. Sia il sistema Android che iOS (il sistema di iPhone e iPad) offrono infatti statistiche di utilizzo dettagliate dei consumi.

Per trovarle su Android, basta:

  • Aprire il menu Impostazioni.
  • Premere sulla voce Batteria.
  • Qui alcune personalizzazioni di Android mostrano un grafico dettagliato dei momenti in cui lo smartphone è stato utilizzato.

Analogamente su iOS esiste una funzione davvero molto simile, per trovarla basta:

  • Aprire l’app Impostazioni.
  • Quindi premere su Tempo di utilizzo e poi su Visualizza tutte le attività.
  • Infine scorrere fino alla sezione Attivazioni schermo dove è presente un comodo grafico con tutti gli orari in cui lo schermo del dispositivo è stato acceso.

Se si nota che lo schermo è stato acceso e ha consumato energia quando noi non stavamo utilizzando il telefono, vuol dire chiaramente che qualcuno ha usato lo smartphone a nostra insaputa.

Inoltre, si consiglia di controllare anche quali siano le app che consumano più energia, se per caso è qualche app misteriosa (di cui non riconosci il nome) a consumare molta energia che non sia un’app di sistema o il Google Play Service, conviene disinstallarla, potrebbe essere un’app per spiare lo smartphone installata da qualcun altro a nostra insaputa.

batteria scarica

Terzo indizio: scoprire se qualcuno ha usato il mio smartphone

Dopo aver modificato il PIN di sblocco o il pattern con uno sicuro, è il momento di tendere una trappola allo spione di turno.

App per Android

Play Store

Farlo su Android è semplice, sul Play Store di Google sono presenti un paio di ottime app apposite:

  • Lockwatch
  • Third Eye – Intruder Detection
  • CrookCatcher

Tutte e tre funzionano in modo molto simile, sostituendo la schermata di blocco classica di Android con un’altra e scattando una foto con la fotocamera frontale del dispositivo se qualcuno cerca di accedere sbagliando il PIN o il Pattern di sblocco.

Lockwatch e CrookCatcher sono anche particolarmente utili contro i ladri, in quanto inviano un’email con la foto della persona che tenta di sbloccare il telefono e la sua posizione GPS.

La versione a pagamento di Lockwatch permette di prendere più istantanee in serie dello spione e di registrare un breve audio dopo il tentativo di sblocco fallito.

Inoltre permette di scattare foto anche dopo il riavvio del telefono e la sostituzione della SIM.

Sono tutti software abbastanza leggeri e quindi dal bassissimo impatto sulla batteria e sulle prestazioni dello smartphone.

Tutte queste soluzioni, per funzionare a dovere, al primo avvio hanno bisogno che si forniscano dei permessi, la procedura è guidata.

App per iOS

App Store

Per iOS e per Mac è molto apprezzata l’applicazione antifurto Prey Find my Phone, che è gratuita nella sua versione base.

Già con la versione gratuita Prey Find my Phone offre varie funzionalità utili per la protezione e monitoraggio del dispositivo.

Tra queste, per esempio, troviamo la possibilità di creare una “zona di sicurezza” e attivare alcune azioni nel caso in cui il dispositivo esca o entri dalla zona di sicurezza impostata: come, per esempio, scattare una foto con la fotocamera anteriore e posteriore per “immortalare” il presunto malintenzionato.

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Reazioni ai messaggi di WhatsApp

Reazione ai messaggi di WhatsApp, come funziona? La svolta social della piattaforma è servita. Nel giro di qualche giorno, dopo l’atteso aggiornamento, tutti gli utenti potranno sperimentare la nuova funzione.

Dopo aver annunciato la funzione Community, WhatsApp compie un passo ulteriore verso l’universo social con un’altra importante novità.

La piattaforma di messaggistica istantanea ha infatti introdotto la possibilità di inserire reazioni con emoji direttamente a contenuti e messaggi scambiati in chat, secondo un meccanismo identico a quello previsto ad esempio da Facebook a partire dal 2016.

La nuova funzionalità era stata annunciata a metà aprile, ma per arrivare al rilascio effettivo si è dovuti passare attraverso tempi tecnici tutto sommato contenuti.

Quante e quali reazioni si potranno mettere

reaction

Saranno 6 le emoji disponibili inizialmente per le reaction: il pollice alzato, il cuore rosso, la faccina che ride con le lacrime agli occhi, l’espressione stupita, quella triste e, infine, le mani giunte.

Quest’ultima emoji viene largamente utilizzato per indicare la preghiera, ma in realtà si tratta di una sorta di “batti cinque” concepito per dire “grazie”, molto utilizzato in Giappone.

Reazioni ai messaggi di WhatsApp come funziona?

reaction ai messaggi

Come accennato, la reazione potrà essere inserita con le stesse modalità di Facebook.

Sarà sufficiente selezionare un messaggio, tenendo premuto sullo stesso per almeno un secondo, e comparirà a tendina una stringa con le 6 reaction in dotazione.

L’utente dovrà dunque sceglierne una, rilasciando poi il dito.

Il meccanismo sarà uguale sia per dispositivi Android sia per iPhone.

Una volta scelta e inoltrata la reazione, l’autore del messaggio riceverà in automatico una notifica che lo informerà in tempo reale.

A livello di interfaccia, la notifica sarà visibile come tutte le altre notifiche di WhatsApp.

A cosa servono le reaction

Come era avvenuto per Facebook, anche per WhatsApp si è tornati a chiedersi: ma a cosa servono le reazioni? Le abitudini comunicative sono state rivoluzionate dall’arrivo dei social e sono evolute con l’evolversi delle stesse piattaforme.

Anche e soprattutto per quanto riguarda le tempistiche di pubblicazione e risposta.

Le reaction rappresentano in questo senso un sistema più pratico e immediato per indicare gradimento o altro a un messaggio ricevuto, senza prendersi la briga di inviare a propria volta un messaggio di risposta, magari contenente soltanto un emoji.

Soprattutto Instagram ha confermato l’ormai diffusa abitudine di “chiudere” le conversazioni in chat con una reaction “cuore” all’ultimo messaggio.

La funzione si rivela particolarmente utile nelle chat di gruppo, per ridurre la mole di messaggi scambiati e “reagire” più agevolmente a contenuti inviati tempo prima dai partecipanti.

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Come aggiungere canzoni nelle storie Instagram

Aggiungere le canzoni nelle storie di Instagram, il trucco da veri influencer per rendere il tuo account più cool.

Instagram è uno dei social network più apprezzati degli ultimi tempi e si può dire che ha preso il posto di Facebook, facendo breccia soprattutto nel pubblico più giovane.

In questa guida scopriremo tutti i modi per inserire della musica nelle Storie Instagram: un semplice trucco che è in grado di renderle ancora più coinvolgenti.

La musica non si compone solo della melodia, ma spesso sono i testi a fare la differenza. Sono i testi che possono aiutarci a esprimere meglio i nostri stati d’animo ed è con questo scopo che nasce l’adesivo Musica su Instagram che ci permette non solo di aggiungere le canzoni come sottofondo delle nostre Storie, ma anche di mostrarne il testo alla stregua di un vero e proprio “karaoke”.

Scopriamo insieme come fare.

In primo luogo si deve creare una nuova Storia.

Per farlo basta:

  • Avviare l’App Instagram.
  • In alto premere il tasto caratterizzato dal + per entrare nella schermata di creazione di un nuovo contenuto.
  • In basso premere Storia.

A questo punto si potrà scegliere se scattare una foto, o se tenere premuto il tasto di scatto per creare un video, o se importare una foto o un video prelevandolo dai nostri file multimediali.

Una volta scelto il contenuto, foto o video che sia, si può procedere all’inserimento del Widget dedicato alla musica.

Farlo è molto semplice, basta:

  • Premere in alto a destra l’icona raffigurante un volto sorridente a forma di sticker.
  • Fra le molte alternative proposte premere su Musica. Quindi scegliere una canzone dalla lista.

Quest’ultima è suddivisa in due sezioni: Per te, dove saranno elencati una serie di brani che l’app ci consiglia in base ai nostri gusti; Cerca, utile per trovare un brano specifico.

  • Per essere sicuri che la scelta sia corretta si può premere sull’icona tonda col triangolino posta accanto al nome del brano per ascoltarne un’anteprima.
  • Si può quindi procedere alla scelta dalla canzone da inserire nella Storia facendo tap sul titolo della canzone.
  • A questo punto si aprirà la schermata per scegliere la parte del brano musicale da inserire e se si vuole mostrare o meno il testo della canzone (e con quale layout).

Se ci serve solo la musica come sottofondo, possiamo utilizzare lo slider giallo e viola a fondo pagina per trovare la parte preferita del brano di nostro interesse, e scorrere fra le opzioni fino a mostrare il solo riquadro o la copertina.

Il widget musica è facilmente raggiungibile seguendo il percorso +/Stickers/Musica.

Una volta scelto dove collocare il widget si può completare la nostra Storia e pubblicarla premendo il tasto Fine.

Canzoni nelle storie

Inserire il testo delle canzoni

La procedura è analoga a quella che abbiamo visto nel paragrafo precedente, di cui si devono ripetere i sei passi.

A questo punto, nella schermata che si apre una volta fatto tap sull’icona Musica, si possono premere le icone in basso che ci consentono di scegliere l’animazione da dare alle parole.

Scelto lo stile di animazione, si può andare avanti e indietro nel testo della canzone tramite lo slider così da scegliere la parte di canzone di nostro gradimento.

Una volta selezionato tutto, si può finalizzare la Storia per pubblicarla premendo in alto sul tasto Fine.

Usare una canzone non presente nel widget Musica

Il widget Musica permette di utilizzare una varietà davvero sterminata di brani, ma può capitare che si abbia in mente una canzone specifica perfetta per un dato momento e che si voglia utilizzare per inserirla come sottofondo in una Storia.

In questo caso si può utilizzare un servizio di streaming musicale come Spotify, Deezer, Apple Music e YouTube Music, per avere in riproduzione il brano desiderato.

Quindi, mentre la musica è in riproduzione, si può procedere alla creazione della Video Storia, girando un video tramite la fotocamera del telefono, oppure girandolo direttamente dall’app tenendo premuto a lungo il tasto di scatto.

In questo modo, durante la ripresa del video sarà registrata anche la musica riprodotta dal servizio di streaming e si riuscirà a ottenere la propria musica preferita nelle Storie Instagram.

È consigliabile utilizzare questo metodo durante la registrazione di video in luoghi non troppo rumorosi per evitare che il chiasso sovrasti l’audio della canzone.

Musica in un Reel Instagram

Musica in un Reel Instagram

Oltre alle Storie esistono anche i Reel, ovvero dei brevi video aggiunti nelle ultime versioni dell’app Instagram con l’obiettivo di battere la concorrenza spietata di TikTok.

In questo paragrafo vedremo come inserire musica all’interno dei nostri Reel.

Come i muser di TikTok sanno bene, così come gli hashtag, anche le canzoni sono fondamentali per il successo di un contenuto.

Anche su Instagram la situazione è analoga. Andiamo quindi a scoprire la semplice procedura:

Per realizzare un Reel innanzitutto dobbiamo avviare l’app Instagram.

Quindi premere il tasto + per aggiungere un contenuto.

In basso premere su Reel.

Nella barra a sinistra fare tap sull’icona a forma di nota musicale.

Qui si potrà scegliere uno dei brani consigliati oppure utilizzare la barra di ricerca in alto.

Per controllare che il brano sia quello scelto da noi, possiamo fare tap sul tasto Play presente di fianco al nome per riprodurre una breve anteprima.

Individuato il brano d’interesse, tramite il comodo slider in basso, possiamo scegliere la parte di canzone da usare.

Infine si fa tap su Fine.

Terminata la procedura, a lato, al posto della nota musicale, comparirà la copertina del brano presente nel Reel. A questo punto siamo pronti per creare il nuovo coinvolgente video con sottofondo musicale.

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