All’asta il primo SMS della storia

Venduto all’asta il primo SMS della storia, fu un “Merry Christmas” inviato nel 1992.

La britannica Vodafone mette all’asta il primo SMS della storia mai inviato come NFT (“Non-Fungible Token”), una sorta di certificato di autenticità e di proprietà digitale, precisa radio Europe 1. Il messaggio conteneva la scritta “Buon Natale” quando il programmatore Neil Papworth lo inviò il 3 dicembre 1992 al collega Richard Jarvis che stava partecipando a un party natalizio aziendale. Aveva solo 15 caratteri e recitava semplicemente: “Merry Christmas”.

La vendita sarà battuta alla casa d’aste Aguttes. Come spiega il titolare, Maximilie Aguttes “In Francia, è vietato vendere beni immateriali. Quindi abbiamo dato forma tangibile a questo primo messaggio di testo con questa cornice digitale che mostra il protocollo utilizzato per inviare il primo SMS”. L’acquirente pagherà in criptovalute Esther e il ricavato andrà all’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

La vendita in Francia. Prezzo di partenza stimato 100.000 euro.

il primo SMS della storia

Si stima che potrebbe essere venduto per 200 mila dollari. Non è il primo certificato digitale di questo tipo messo all’asta e neppure il più costoso. L’Nft del primo tweet scritto da Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, è stato battuto all’asta per 2,9 milioni di dollari, mentre il primo codice sorgente di Tim Berners Lee per il World Wide Web fu venduto per 5,4 milioni di dollari.

NFT come acquistarli?

Come si fa a comprare un SMS?

La suddetta stringa di codice è la protagonista dell’inusuale operazione organizzata nei giorni scorsi dalla casa d’aste Aguttes insieme a Vodafone che ha messo in vendita il messaggio. In effetti, un SMS è ben diverso da un quadro o da qualunque altro bene materiale. In effetti non è tangibile e quello di assicurarsene la proprietà è un concetto ancora nuovo.

Il mezzo attraverso il quale il misterioso compratore ha potuto acquistare l’agognato messaggio sono gli NFT, o non fungible token. Si tratta, semplificando, di certificati di proprietà che si possono legare a beni digitali rendendoli di fatto unici; gli atti legati a questi token risiedono in un registro elettronico online, immodificabile e distribuito chiamato blockchain – la stessa tecnologia alla base di Bitcoin e altre criptovalute – che rende definitiva e sempre tracciabile la transazione.

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