Gucci fa provare le scarpe, Amazon la pettinatura, L’Oréal il trucco. Il mercato della realtà aumentata è in forte espansione, e un consumatore su due è disponibile al sovrapprezzo. Moda, visite virtuali, ma soprattutto acquisti online, quello della realtà aumentata è un mercato in piena crescita.
Questi i settori cresciuti nel 2020, in tempo di pandemia. Dietro l’incremento dell’offerta, che ha saputo rispondere in modo efficace alla domanda digitale generata dalla chiusura di negozi e musei, ci sono le nuove piattaforme software in realtà aumentata, l’Augmented reality (Ar). Una tecnologia semplice e immediata da usare, con in più servizi via smartphone quasi sempre gratuiti. Basta inquadrare gli oggetti di interesse per ottenere informazioni e immagini che aumentano le percezioni sensoriali.
I numeri
Il mercato mondiale della realtà aumentata è in forte crescita. Secondo le stime di ReportLinker, è passato dagli 8,8 miliardi di dollari del 2019 ai 12,6 miliardi dello scorso anno e la stima per il 2023 è intorno ai 58 miliardi.
Sono questi gli effetti secondari del Covid. Eventi e manifestazioni sono stati tra i primi settori a essere trasmessi con sistemi digitali. È avvenuto lo scorso febbraio con la Milano Fashion Week, per esempio: 61 sfilate e 57 presentazioni.
Secondo la Camera nazionale della moda italiana, l’evento ha raccolto oltre 50 milioni di visualizzazioni sul portale e sui canali streaming. Sfilate dal vivo e visite agli showroom, grazie alla piattaforma creata da Accenture Interactive e Microsoft che già aveva reso digitale la settimana della moda nel luglio dello scorso anno.
Si contribuisce così a mantenere le relazioni all’interno del settore e ad affrontare le sfide dell’attuale contesto di mercato. L’esperienza di acquisti su misura è tra le maggiori richieste dei clienti. Così i grandi marchi della moda hanno iniziato a offrire prodotti differenziati.
I grandi marchi
Gucci dà la possibilità agli utenti di visualizzare sul cellulare i suoi modelli di scarpe e di provarli in modo virtuale. Basta inquadrare i piedi con la fotocamera dello smartphone.
Anche L’Oréal sfrutta le potenzialità della tecnologia Ar: la principale azienda mondiale del settore beauty e cosmetici ha lanciato Signature Faces, un software di realtà aumentata per truccarsi virtualmente, scegliendo tra diversi prodotti di make up.
Amazon invece ha debuttato nel mondo delle acconciature. La scorsa settimana il colosso dell’e-commerce ha aperto a Londra il primo parrucchiere in realtà aumentata. I clienti possono valutare sullo smartphone tagli e tinte, guardandosi sullo schermo con le diverse acconciature, prima di procedere con il taglio o la piega nel salone tradizionale.
Lo studio
A fotografare la crescita sull’uso delle tecnologie di realtà aumentata per gli acquisti online è la recente indagine di Accenture «Try it, trust it, buy it».
Condotta su un campione di oltre 3 mila consumatori in Europa (Italia inclusa), Nord America e Asia-Pacifico, la ricerca ha indagato su come la tecnologia sta cambiando le abitudini degli acquirenti digitali. Interessanti i risultati per il nostro Paese.
Il 65% degli intervistati conferma di comprare con più facilità dai marchi che usano sistemi di realtà aumentata (54% la media europea). Il 58% ritiene che l’Ar consenta di «sentire» fisicamente un prodotto (44% Europa). Ma, soprattutto, «oltre un consumatore su due è disposto a pagare di più per i prodotti da personalizzare — dice Zanotti — proprio in seguito all’uso della realtà aumentata».
In questo scenario da Minority Report, anche il mondo della scuola scopre le applicazioni Ar. A Bari, l’istituto “Preziosissimo Sangue” è il primo che in tempo di pandemia ha consentito ai genitori di visitare da casa la scuola durante gli Open Day.
Lo smartphone diventa un vero e proprio cicerone virtuale. Attraverso il quale si visitano aule, laboratori e spazi comuni, con informazioni aggiuntive e contenuti grafici degli studenti: la trasposizione digitale delle tradizionali visite con i professori. Tutto questo grazie all’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni digitali.
Il progetto è stato condotto dalle Medie e dal Liceo linguistico, guidati dagli esperti di Augmented. City, startup barese dell’associazione VRARA, che già nel 2019 ha mappato, in realtà virtuale, l’intera città di Bari.
Un’app “Ac Turist” utile a turisti e cittadini per scoprire la cultura e i tesori architettonici del capoluogo pugliese.
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