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Il lupo perde il pelo ma non il vizio: è tornato Emotet, pericolosissimo malware che ci ruba le credenziali dell’home banking online, ed è tornato con una nuova campagna phishing parecchio sofisticata. Erano cinque mesi che non venivano registrati attacchi di Emotet, ma ora è stato rilevato nuovamente in circolazione.

Come in passato, anche questa volta la campagna di phishing usata per veicolare il virus è rivolta soprattutto a indirizzi e-mail aziendali. I nuovi messaggi contengono un allegato Word, contenente una macro che esegue un codice e fa partire l’infezione. Il meccanismo è un po’ diverso da quello usato in passato e, per questo, ora Emotet riesce a sfuggire agli antivirus “statici” che si basano su regole fisse e liste di malware già conosciuti.

Non è la prima volta, da quando è nato nel 2014, che Emotet cambia faccia per sfuggire ai controlli delle suite di sicurezza più diffuse come ricorda la società di cybersecurity che lo ha nuovamente individuato.

Come funziona Emotet

Anche questa variante di Emotet viene veicolata tramite una email di phishing basata su tecniche di ingegneria sociale raffinate. Il messaggio di posta è scritto bene, non contiene errori e sembra un vero messaggio inviato da un’azienda o un’altra divisione dell’azienda stessa che si vuole colpire.

Se l’utente ci casca e apre l’allegato, Word gli chiede di attivare le macro perché il documento ne contiene una. Ma con le macro attive vengono in realtà eseguiti dei comandi PowerShell che scaricano il virus sul computer e danno inizio all’infezione. Se il computer è connesso in rete, quindi, Emotet comincia a diffondersi tra i contatti dell’utente colpito.

Lo scopo del malware, comunque, resta sempre lo stesso: accedere ai dati dell’utente in cerca di credenziali e altri dati sensibili, specialmente account di online banking.

Come difendersi da Emotet

Il primo passo per difendersi da Emotet è quello di interrompere la catena di trasmissione, quindi cedere al phishing. Analizzare molto bene le e-mail prima di scaricare un allegato è fondamentale. Poi è certamente necessario avere installato un ottimo antivirus (leggi i migliori antivirus del 2020), con controllo della posta elettronica, allegati inclusi.

In tal modo, anche se l’utente abbocca e scarica l’allegato, l’antivirus blocca l’operazione dopo aver scansionato il file e trovato le tracce della macro che scarica il malware. Trattandosi nel caso specifico di un malware prettamente aziendale, infine, è utile che tutta l’infrastruttura di rete sia protetta a livello centrale e non solo di singoli PC usati dai dipendenti.