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USB-C: facciamo un po’ di chiarezza sulle porte USB

Fare chiarezza sulle diverse possibilità disponibili per collegare tra loro dispositivi diversi è molto più difficile di quanto si possa pensare. Anche quando si comprendono le caratteristiche degli standard disponibili sul mercato ci si scontra infatti con la poca chiarezza dei produttori nell’esporre le caratteristiche dei propri prodotti.

Il connettore Usb Type-C sarà l'unico previsto dallo standard Usb 4.
Il connettore Usb Type-C sarà l’unico previsto dallo standard Usb 4.


L’interfaccia Usb-C è stata concepita per fare ordine, per essere uno standard unico facile da utilizzare, per semplificare la vita degli utenti e per garantire prestazioni superiori a quelle del passato

  • Prestazioni migliori: l’interfaccia Usb-C nella sua implementazione corretta offre un miglioramento delle prestazioni rispetto alle precedenti versioni.
  • Più facile da usare: l’Usb-C è stato sviluppato per essere semplice da usare: il connettore reversibile permette di non avere dubbi sul verso di collegamento, soprattutto quando è presente su entrambi i lati del cavo.
  • Pensato per restare: l’Usb-C è stato sviluppato per rimpiazzare tutti i connettori precedenti e diventare l’unico sistema di collegamento tra i dispositivi.
  • Universale: tutte le maggiori aziende del settore fanno parte del consorzio USB-IF e ciò significa che tutte sono impegnate a promuovere questo standard sui prodotti di nuova generazione.
  • Connettore più piccolo e resistente: il connettore Usb-C è più piccolo e più resistente dei suoi predecessori; per questo motivo è adatto a essere utilizzato sui computer desktop, su quelli notebook così come sui tablet e sugli smartphone.

Le origini dello standard Usb

Lo standard Usb (Universal Serial Bus) è stato introdotto nel 1996 per contrastare la proliferazione di connettori e interfacce utilizzate all’epoca sulla piattaforma Pc. In un momento di rapida evoluzione come quello degli anni novanta e in assenza di standard condivisi, i produttori erano inclini a sviluppare soluzioni ad hoc per collegare e supportare periferiche con funzioni prima non disponibili.

Nel corso degli anni sono proliferati i tipi di connettori utilizzati per far fronte alle caratteristiche dei differenti standard Usb.
Nel corso degli anni sono proliferati i tipi di connettori utilizzati per far fronte alle caratteristiche dei differenti standard Usb.

La confusione era enorme così come la molteplicità di connettori e interfacce tra cui districarsi. Molte di queste interfacce sono sopravvissute a lungo e si sono accumulate nel tempo (alcune sopravvivono ancora oggi, come ad esempio i connettori PS/2 per mouse e tastiere presenti anche su schede madri di ultima generazione). Si trattava di un male necessario, un retaggio del passato che serviva a garantire la compatibilità con le periferiche introdotte nei primi anni di vita dei personal computer.

In quegli anni era cosa comune trovare su un computer desktop una o due porte seriali, una porta parallela e le porte PS/2; a queste si aggiungevano spesso porte proprietarie integrate su schede di espansione che operavano da controller per periferiche specifiche.

Una connessione universale

L’idea di sfruttare una connessione universale fu dirompente, tanto che lo standard Usb fu adottato in modo molto rapido dalla maggior parte dei produttori; questa mossa ebbe un impatto estremamente positivo anche per gli utenti: permetteva infatti di avere un solo tipo di connessione facile da identificare e con buone prestazioni – almeno per gli standard dell’epoca – per collegare il Pc a una moltitudine di periferiche esterne (tastiere, mouse, stampanti, scanner e così via). La strada era segnata e l’interfaccia Usb ha iniziato il proprio percorso evolutivo affiancandosi dapprima lo standard Firewire – adottato in campo professionale tra il 1995 e il 2005 – e a quello Thunderbolt in tempi più recenti.

A confronto le capacità di trasmissione dati offerte dalle diverse implementazioni degli standard Usb.
A confronto le capacità di trasmissione dati offerte dalle diverse implementazioni degli standard Usb.

Il ritorno all’universalità

Nel tentativo di porre rimedio a questa confusione, l’USB-IF (USB Implementers’ Forum), ovvero il gruppo di aziende alla guida del consorzio che sviluppa le specifiche dell’interfaccia Usb, ha progettato e proposto l’adozione dell’Usb-C. Fate molta attenzione perché questo è un punto chiave per comprendere molte cose: l’Usb-C non è uno standard Usb propriamente detto, ovvero non fa riferimento alla modalità e alla velocità di trasferimento dei dati; tecnicamente l’Usb-C definisce il tipo di connettore, tanto che il suo nome più corretto sarebbe Usb Type-C, in modo del tutto analogo alla nomenclatura Usb Type-A e Usb Type-B adottata per i connettori classici che tutti conosciamo. Quindi lo standard Usb-C è la chiave per ripristinare l’universalità almeno dal punto di vista delle connessioni meccaniche: una sola porta in grado di supportare tutti gli standard di connessione.

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Formazione

La cronologia completa delle porte USB in un’app

Se siamo appassionati o usiamo il computer per lavoro, avremo sicuramente collegato nel tempo moltissimi dispositivi USB.
USBDeview di Nirsoft è un programma piccolo ed efficace che permette di visualizzare l’intera lista di tutto quello che è stato collegato alle nostre porte USB, anche molto tempo fa.
Si tratta del proverbiale coltellino svizzero per i dispositivi collegati alle porte USB del nostro computer. Per esempio, se si tratta di dischi o chiavette, potremo vedere la loro unità e gestirla. Ma il vero potenziale è nelle informazioni aggiuntive che vanno dai driver usati, all’ultima volta che il dispositivo è stato collegato, fino al numero di serie.

Configurare ed utilizzare USBDeview

Come prima cosa colleghiamoci al sito ufficiale del program-ma, www.nirsoft.net/utils/usb_devices_view.html. Il sito di Nirsoft è una vecchia conoscenza per i programmi di manutenzione, quindi possiamo considerarlo più che sicuro

La pagina ha sicuramente un aspetto un po’ datato: il download si trova quasi in fondo, alla voce Download USBDeview. Ci sono due opzioni, quella base e quella per sistemi a 64 bit, ma funzionano esattamente allo stesso modo.

Dopo aver scaricato il programma dal sito Nirsoft, non ser-viranno particolari procedure per l’installazione. Dovremo semplicemente decomprimere la cartella compressa e lan-ciare l’unico eseguibile che si trova al suo interno.

Una volta avviato il programma, noteremo subito una differenza sostanziale: i dispositivi evidenziati in verde sono quelli attualmente collegati al nostro computer. Tutti gli altri in colore grigio sono quelli che abbiamo collegato in passato

Facciamo attenzione perché la lista delle informazioni è davvero lunga e per vederle tutte è necessario scorrere in orizzontale l’elenco. Per fortuna sono ordinate per pertinenza: nella prima schermata ci sono quelle fondamentali

Facendo clic con il tasto destro su un dispositivo collegato al nostro computer avremo accesso a diversi controlli. La voce Disable + Enable selected devices ci permette di “resettare” i vari dispositivi USB senza bisogno di scollegarli.

Tra le numerose voci disponibili all’interno del menu contestuale troviamo anche ben due tipi di proprietà. Device property Window è una scorciatoia ci trasporta verso le informazioni di Windows, ma è Properties quella più interessante

Lanciando Properties, infatti, arriveremo a una finestra in cui potremo ricavare preziose informazioni aggiuntive. Fra queste, Registry Time 1 e 2 indicano la data rispettivamente dell’ultimo e del primo collegamento del dispositivo

Un’altra funzione utile accessibile dal menu Options è Display devices without drivers. È comoda per capire, per esempio, se una periferica non funziona per un guasto o semplicemente perché i suoi driver non sono quelli corretti

Infine, la funzione Display USB Hubs ci permette di ave-re una visione più completa della “rete” di collegamenti presente all’interno del nostro computer, visualizzando anche i moltiplicatori di porte, sia esterni che interni al PC

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