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Spotify, Netflix e altro con super sconti

C’è chi ha trovato il modo per risparmiare sugli abbonamenti premium di Disney+, Spotify, Paramount+, Prime Video…Se vuoi saperne di più, leggi la nostra inchiesta.

In questi ultimi anni, complice anche il periodo di pandemia che abbiamo vissuto, si è registrato un uso crescente di piattaforme di streaming audio/video come Netflix, Disney+, YouTube Spotify e tanti altri. C’è da dire che i prezzi per attivare un account premium Netflix&Co. non sono proprio alla portata di tutti. Ecco allora che in Rete spuntano piattaforme che offrono servizi di condivisione degli account a prezzi super-scontati. Molti ricordano Together Price, un servizio nato qualche anno fa il cui scopo è quello di fare da tramite tra i vari utenti per condividere un loro servizio già attivo. Il concetto di base è: se sei tu il proprietario dell’abbonamento puoi mettere a disposizione i posti liberi che non utilizzi o puoi aggiungerti a un gruppo come partecipante.

In questa guida vogliamo, invece, parlarti di GamsGo, una nuova piattaforma online progettata per consentire agli utenti di condividere abbonamenti premium di servizi come Disney+, Paramount+, Spotify, Prime Video e tanti altri, in maniera completamente automatizzata. Ma come funziona GamsGo? Una volta scelto il servizio e pagato il corrispettivo si riceveranno subito le credenziali di accesso. E in caso di problemi ci si dovrà interfacciare solo col servizio clienti. Mossi dalla sete di conoscenza abbiamo deciso di studiare a fondo la piattaforma per capire cosa ci fosse realmente dietro. Ed ecco quindi la nostra inchiesta.

Per Netflix meglio aspettare!

Sconsigliamo l’acquisto di un abbonamento alla piattaforma Netflix poiché la società statunitense ha annunciato che dal 2023 l’abbonamento condiviso si pagherà. La tariffa non è stata annunciata nel momento in cui scriviamo l’articolo, ma i rumors parlano di un aumento di tre euro. Non ci resta che attendere per vedere come verrà gestita la condivisione da GamsGo.

Il sito della condivisione

Per sottoscrivere un abbonamento è sufficiente collegarsi al servizio offerto da GamsGo e poi…

home page
1) Diamo uno sguardo alla lista servizi
Colleghiamoci al sito GamsGo puntando il browser
all’indirizzo https://www.gamsgo.com/#/. La prima
cosa che salta all’occhio è l’enorme quantità di servizi elencati.
Come vedremo, basterà sceglierne uno per attivare la
sottoscrizione. Nel riquadro di ogni servizio
abbonamento
2) Scegliamo la sezione “Abbonamento”
Nella parte alta della Home è presente la voce
ABBONAMENTO che permette di tenere sott’occhio
l’abbonamento al servizio sottoscritto oltre a una serie
di dati come e-mail, password, tempo residuo dell’abbonamento
e il profilo da selezionare quando si accede al
servizio scelto.

Ecco come è andata la nostra prova!

Per testare il servizio offerto da GamsGo abbiamo scelto di attivare un account Spotify. Il risultato? Abbiamo risparmiato il 73% sul prezzo originale.

Registrati

home page
1) Accediamo a GamsGo e creiamo
un account gratuito
Una volta entrati nel sito del servizio GamsGo
(https://www.gamsgo.com/#/) clicchiamo sull’icona
Accesso, in alto a destra. Tra le voci che appaiono, scegliamo
ACCESSO e, successivamente, selezioniamo un
account per loggarci al sito: nel nostro caso, abbiamo
scelto quello di Google.
condivisione abbonamento
2) Scegliamo il servizio
Dopo aver effettuato l’accesso verrà visualizzata
la home del sito dalla quale scegliere un servizio
per la sottoscrizione dell’abbonamento. In basso a destra,
notiamo la presenza di una piccola icona che si muove e
su cui c’è scritto COUPON: selezioniamola. Compaiono
alcuni servizi con il relativo sconto: scegliamo ad esempio
Spotify e clicchiamo su GET NOW.

Scegli il servizio

spotify
3) Abboniamoci a Spotify: bastano
pochi passaggi

Se tra l’elenco coupon non è presente il servizio
che ci interessa, possiamo selezionarlo dalla home (senza
sconto) oppure riprovare in un secondo momento. Nel
nostro caso selezioniamo Spotify e, in basso, clicchiamo
su Purchase a shared subscription right now per procedere
con la sottoscrizione dell’abbonamento.
spotify
4) Tre, sei o dodici mesi?
Scegliamo il periodo di abbonamento; per le prove
abbiamo optato per 3 mesi pagando 7,99 euro
anziché 29,97 euro: abbiamo risparmiato il 73% sul costo
originale dell’abbonamento. Se abbiamo un coupon-sconto,
clicchiamo su Codice promozionale oppure selezioniamo
Buono per controllare se è disponibile un buono sconto,
prima di procedere.

Paga

metodo di pagamento
5) Rechiamoci alla cassa
Per procedere al pagamento clicchiamo Vai al
pagamento e selezioniamo il metodo di pagamento
(noi abbiamo utilizzato Method 3, che prevede il pagamento
tramite circuito Mastercard. Attenzione: controlliamo
sempre se risulta presente il circuito compatibile con
la nostra carta prima di procedere al pagamento).
pagamento
6) Pagamento effettuato
Clicchiamo su Vai al pagamento. Nella schermata
successiva, inseriamo gli estremi di pagamento e
clicchiamo su Conferma e paga EUR 7.99. Fine! A questo
punto, andiamo su ABBONAMENTO, in alto a destra, dove
ora troviamo le informazioni sul nostro nuovo account Spotify
(e-mail e password).

Un trucco per cambiare lingua

Quando ci si abbona a un servizio può capitare che al primo accesso venga visualizzato un sito non in lingua italiana. Cosa fare in questi casi se “mastichiamo” poco l’inglese? Per cambiare la lingua, una volta effettuato l’accesso al sito ufficiale del servizio, copiamo il suo URL (ad esempio, https://open.spotify.com/ per quanto riguarda Spotify) e incolliamolo in Google Traduttore (https://translate.google.it/), impostando RILEVA LINGUA->ITALIANO. Clicchiamo sul nuovo link che il traduttore ci fornisce (che è quello tradotto in italiano) e, nella pagina che si apre, muoviamoci fino a raggiungere le impostazioni di Spotify e selezionando poi, come lingua, quella italiana. Infine, raggiungiamo nuovamente il sito di Spotify tramite l’URL originale, e non quello del traduttore. Ora notiamo che è in lingua italiana.

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Tech

La musica in streaming diventa hi-fi e più intelligente

I principali 20 servizi di streaming musicale del pianeta hanno pagato fra gennaio e febbraio oltre 424 milioni di dollari a “The Mechanical Licensing Collective”, l’organizzazione dell’Ufficio Brevetti statunitense incaricata di raccogliere le royalty dai cosiddetti “digital service provider”.
Una cifra importante, scaturita da una modifica introdotta a inizio 2021 sulle modalità di calcolo dei diritti e che sarà versata nelle casse di editori, musicisti e cantanti.
I principali “contributors” di questa generosa sovvenzione? Nell’ordine Apple Music, con ben 163 milioni di dollari, Spotify 152 milioni, Amazon 42 milioni, Google quasi 33 milioni e a chiudere la lista delle prime cinque Pandora 12 milioni.

Apple Music è anche quella che genera il profitto più alto per ogni singolo ascolto mentre Spotify è il servizio che domina il mercato delle sottoscrizioni, davanti ad Apple Music, su scala globale, catturando circa un terzo degli utenti.
Le due rivali, inoltre, sono anche in testa alla classifica dei ricavi generati nel corso del 2020: insieme hanno portato a casa circa 7 dei 10,1 miliardi di dollari, che rappresentano il giro d’affari mondiale della musica in streaming degli ultimi dodici mesi.
(fonte: Recording Industry Association of America)

L’alta qualità secondo Spotify

Con il previsto lancio di Spotify HiFi nell’estate 2021 il passo è pronto finalmente a compiersi e gli abbonati al servizio potranno ascoltare i brani preferiti tramite smartphone, pc o altoparlanti collegati attraverso il sistema Connect in qualità Cd, nel formato di compressione dati “lossless”.

Le tracce pesano pochi megabyte senza perdita di qualità nel suono e con un bitrate massimo di 320 kbps. La certezza di un salto in avanti nella qualità di riproduzione della musica si specchia però nelle incognite relative al costo di questo “add on”, rispetto ai 9,99 euro della tariffa base mensile e ai 14,99 euro del pacchetto Family, che abilita in contemporanea alla modalità premium più utenti. I precedenti – Amazon con il suo Music Hd a 14,99 euro al mese rispetto ai 9,99 euro standard e Tidal HiFi, che arriva a 19,99 euro partendo dai 9,99 euro del servizio base – non sono incoraggianti.

Replay 2021 per i brani più ascoltati su Apple Music

Una playlist dinamica di tutte le tracce maggiormente ascoltate durante l’anno: l’ultima novità del servizio di streaming musicale in abbonamento della Mela ricalca la funzione Replay degli scorsi anni (emulando con qualche miglioria Spotify Wrapped) e si aggiornerà settimanalmente, ogni domenica, cambiando costantemente man mano che si ascolteranno i brani. Per attivarla basta andare nella parte bassa del tab “Ascolta ora” dell’applicazione, sia in versione mobile che desktop e uno dei suoi pregi è quella di offrire informazioni sulla maggior parte degli artisti e degli album oltre ai conteggi dettagliati delle riproduzioni e delle ore di ascolto.

Un’altra novità delle ultime settimane che interessa Apple Music riguarda in realtà la beta di iOS 14.5, la nuova versione del sistema operativo mobile di Cupertino, che permetterà di impostare “una tantum”, tramite l’assistente Siri, il servizio di streaming musicale predefinito, anche di terze parti (Spotify per esempio), per la riproduzione di brani

YouTube Music aggiorna la funzione “Radio”

Sono passati più di quattro mesi da quando Google Play Musica, rendendosi non più disponibile all’uso, ha ceduto il passo a YouTube Music dando modo agli utenti del vecchio servizio di trasferire i propri dati alla nuova piattaforma. Diverse le migliorie introdotte dal gigante californiane in questo periodo e le ultime due in ordine di tempo sono la visualizzazione a griglia per la sezione Album e una innovativa modalità di avvio della funzione “Radio”. Il nuovo layout è in distribuzione graduale sia sulle varianti Android e iOS dell’app mobile sia sulla versione web e a differenza della vecchia visualizzazione ad elenco offre il vantaggio di mostrare copertine decisamente più grandi, migliorando di conseguenza le possibilità di riconoscimento dell’album o dell’artista da parte dell’utente. Decisamente sfiziosa, oltre che utile, è invece la pensata di integrare nell’interfaccia principale dell’app per Android di YouTube Music un nuovo e più rapido sistema per avviare la radio rendendo di conseguenza molto più semplice ed immediata la ricerca e l’ascolto dei brani preferiti. Cliccando sulla copertina di un album, oltre alle opzioni già previste (“Condividi”, “Aggiungi alla playlist” e “Download”) ne comparirà una, “Avvia Radio”, per attivare in pochi istanti una stazione pertinente alla canzone che si sta ascoltando in quel momento. Rispetto al passato, in altre parole, viene meno la necessità di tornare al menu a scorrimento (percorso che rimane accessibile) o di premere a lungo un brano da una playlist e fare “tap” sull’opzione “Radio” dal menu pop-up. Con la nuova funzione è tutto molto più semplice, e veloce.

Amazon Music sbarca anche su Google TV e Android TV

Con i suoi 60 milioni di brani a catalogo (Spotify si ferma un pochino sotto), Amazon Music è sicuramente una prima scelta per moltissimi fruitori di musica liquida (soprattutto se già abbonati alla piattaforma Prime del colosso dell’e-commerce) e con il servizio a pagamento Hd ha decisamente alzato il livello della qualità di riproduzione in streaming, garantendo un bitrate medio di 850 kbps contro i 320 kbps del servizio rivale. Compatible con Android e iOS, è integrato nativamente in tutta la galassia dei dispositivi Amazon (i tablet Fire, gli accessori Fire TV e gli smart device Echo) e si sposa perfettamente con l’assistente vocale Alexa.L’ultima buona notizia per i suoi utenti è di fine febbraio e riguarda la disponibilità dell’app sia su Google TV (l’aggregatore che facilita la ricerca e l’accesso a una serie di servizi e piattaforme di streaming) sia su Android TV (la vera e propria piattaforma smart per i televisori di BigG). L’esperienza di fruizione, passando dallo smartphone al Tv non cambia e varia quindi in base al proprio abbonamento: chi ha attivato una sottoscrizione con Amazon Music Unlimited potrà accedere alla libreria musicale completa, chi è un utente Amazon Prime avrà a disposizione un’ampia selezione di brani e coloro privi di alcun abbonamento potranno ascoltare brani interrotti dalle inserzioni pubblicitarie.
Fonte: IlSole24Ore

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