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Il 31 marzo di ogni anno si festeggia una delle “ricorrenze” informatiche: il World Backup Day. È una giornata nata per sensibilizzare gli utenti sull’importanza del backup dei propri dati.
Ogni anno generiamo più di 1,8 zettabyte di dati, ovvero 1,8 miliardi di terabyte; il 30% delle persone non ha mai effettuato un backup.

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Si tratta di una leggerezza incredibile, visto che quello che rende “inestimabili” e “insostituibili” i vostri dispositivi sono i dati contenuti al loro interno. Che valore potete dare ai documenti di lavoro e ai progetti importanti o alle foto dei vostri figli o del vostro matrimonio?

I rischi che corrono i vostri dati sono molteplici: dal guasto hardware al furto, fisico o virtuale, per finire all’errore umano, come la cancellazione o la sovrascrittura non voluta di cartelle e file.

Backup 3-2-1

Un corretto backup richiede un approccio “3-2-1”. Ovvero tre copie di dati, due distinti supporti di backup, una copia di backup tenuta in una location diversa.
L’ultimo aspetto è quello più critico in questa pandemia: se in era pre-Covid era possibile tenere una copia dei propri dati in ufficio o in un’altra location fisica, oggi le limitazioni di movimento e lo smart working rendono tutto ciò molto più complesso.
Per questo, se tenete veramente ai vostri dati, dovete mettere a budget uno spazio cloud, così come pagare la tariffa del cellulare o della connessione Adsl/fibra.

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