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Drowsy driving alert, evitiamo il colpo di sonno alla guida

Ci sono app che possono aiutare a mantenere la concentrazione mentre guidiamo, a identificare un colpo di sonno improvviso e ad avvisarci con un allarme sonoro

Secondo una stima dell’ACI, circa il 22% degli incidenti strada­li è dovuto a distrazioni o a colpi di sonno. Sono natural­mente questi ultimi a essere gli eventi più gravi e dobbiamo evitarli a tutti i costi. Dobbiamo rinun­ciare a metterci alla guida se non abbiamo dormito a sufficienza. È scientificamen­te dimostrato che restare svegli per 20 o più ore conse­cutive provoca effetti parago­nabili a chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/1. Difatti non per niente si dice essere “ubriachi di stan­chezza”.


Ma anche solamente viag­giare su tratti autostradali lunghi e rettilinei, può avere un effetto ipnotico sul gui­datore. Per questo motivo è sempre consigliabile effet­tuare delle soste almeno ogni due ore e comunque fermarsi subito non appena si ricono­scono i primi segnali della stanchezza e della sonnolen­za. L’autoradio e, ancora me­glio, la presenza di un’altra persona con cui conversare, costituiscono un valido aiuto, ma anche alcune particolari app possono rivelarsi utili per evitare distrazioni e appisola­menti improvvisi.

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A me gli occhi!

Su alcune automobili di fa­scia alta, soprattutto BMW e Mercedes, sono già instal­late speciali telecamere che integrano sistemi di rileva­zione dello sguardo. Queste fan­no partire un allarme sonoro quando il guidatore inizia a sbattere le palpebre troppo velocemente e naturalmen­te quando chiude completamente gli occhi. Chi non possiede un’automobile di lusso può comunque rivol­gersi agli store di Android e iOS. Da qui installare l’app Drowsy Driving Alert, che potremmo tradurre come Allarme per il guidatore sonnolento. Ba­sta fissare lo smartphone al cruscotto in modo che man­tenga inquadrato il nostro volto per fare partire un allar­me sonoro non appena chiu­diamo le palpebre. Abbiamo provato l’app in più situazioni e possiamo confermare che ha sempre funzionato. Anche se non ci fideremmo comun­que di affidarle la nostra vita mettendoci in viaggio con molto sonno arretrato.

Deci­samente meglio mantenere viva l’attenzione ascoltando uno dei tanti podcast dispo­nibili su Spotify o su una del­le piattaforme di musica online come Spreaker o Google Podcast. Un’ulteriore alter­nativa può essere l’ascolto di suoni a frequenza elevate. Un’app come Generatore di frequenza permette di gene­rare non solo suoni bianchi utili per addormentarsi ma anche suoni energizzanti, che favoriscono la concentrazione e la creatività. Anche in questo caso non abbiamo la controprova di un effetti­va utilità del sistema e con­tinuiamo a credere che sia meglio effettuare delle soste programmate. Ma soprattutto consigliamo vivamente di non mettersi alla guida in si­tuazioni fisiche non ottimali.

Drowsy Driving Alert

L’app per Android, Drowsy Driving Alert, scaricabile dal Play Store, e Drive Alert per i dispositivi iOS sono mol­to simili, ma non identiche. L’obiettivo comunque è lo stesso, mantenere cioè sotto controllo con la fotocamera anteriore dello smartphone il volto di chi sta guidando, in modo da individuare la chiu­sura delle palpebre e quindi far partire un allarme acu­stico. Perché l’app funzioni, lo smartphone deve restare sempre acceso e soprattut­to trovarsi nella posizione corretta per inquadrare chi guida. Questo pone alcune problematiche non indiffe­renti legate ai consumi e alla stabilità del dispositivo. Per utilizzare al meglio l’app, sa­rebbe necessario perciò ave­re a disposizione un acces­sorio porta smartphone da fissare al cruscotto anteriore dell’automobile. Ci servirà anche un cavo di ricarica collegato alla presa accendisigari. Occorre comunque considerare che questi stes­si requisiti sono necessari anche per chi vuole usare in maniera corretta un sistema di navigazione GPS.

drowsy driving alert
Drowsy driving alert app

Volendo è anche possibile utilizzare contemporaneamente l’app di navigazione e quella di controllo della sonnolenza. Basta fare tap sull’icona ret­tangolare Picture in Picture che si trova in alto a destra dell’app. In questo modo ridimensioneremo l’app, ma il sistema di controllo da parte della fotocamera del­lo smartphone continuerà a funzionare. Così potremo sempre vedere il riquadro verde che indica che l’app è funzionante. Abbiamo pro­vato a usare contemporane­amente Google Maps come sistema di navigazione e non abbiamo avuto problemi con l’app, che ha continuato a ri­levare il nostro volto.

Scegliamo il tipo di allarme

Usare l’app Drowsy Driving Alert è semplicissimo, non richiede nessuna registrazio­ne. Non c’è pubblicità e noi dovremo solo fornire all’app i permessi necessari per ac­cedere alla fotocamera ed essere ripresi. L’unica altra impostazione da attivare ri­guarda la scelta del tipo di al­larme sonoro.

Potremo così scegliere tra otto differenti allarmi e regolare anche il volume, che comunque a no­stro parere dovrebbe essere sempre tenuto al massimo. Una volta selezionato il suo­no di allarme non ci resterà che fare tap su Start e verrà così visualizzato il nostro vol­to con un riquadro di colore verde intorno agli occhi che indica che l’app sta control­lando effettivamente la posi­zione delle nostre palpebre.

drowsy alert
Scegliamo l’alert

Infatti dobbia­mo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorria­mo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre po­tremo scegliere fra i temi pre­costituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Go­ogle Drive oppure dal nostro computer.

Sistemiamo lo smartphone

Per ottenere i migliori risultati lo smartpho­ne deve essere siste­mato a non più di un metro dal nostro viso e il riquadro intorno ai nostri occhi deve essere sempre di colore ver­de. Chi scrive indossava degli occhiali da vista durante la prova e può confermare che l’app è riuscita a tenere sot­to controllo la chiusura delle palpebre anche con i riflessi dovuti al sole. Niente da fare invece per chi indossa oc­chiali da sole, ma questi non andrebbero comunque usati mentre si guida. In definitiva drowsy driving alert si tratta di un’app che ha an­cora margini di miglioramen­to, ma che comunque funzio­na correttamente e consente di essere avvisati nel caso in cui dovessimo chiudere gli occhi.

drowsy inquadratura
Posizioniamolo

In realtà si trattereb­be comunque di una situa­zione estrema in cui i tempi di risposta potrebbero rive­larsi insufficienti per evitare un incidente anche grave. Decisamente meglio perciò prevenire gli episodi di son­nolenza con altri sistemi, a partire dalla interazione con altre persone o dall’ascolto di musica o podcast interessan­ti e coinvolgenti.

Il meccanismo da utilizzare è del tutto ana­logo a quello della maggior parte degli smartphone. Dob­biamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare au­tomaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.

La frequenza giusta per restare concentrati

Qualche lettore probabilmente avrà sentito parlare dei cosid­detti “rumori bianchi”: si tratta di suoni che vengono riprodotti da un dispositivo elettronico sfruttando tutte le possibili frequenze udibili dall’orecchio umano. Vengono chiamati bian­chi in quanto questo colore rappresenta, sullo spettro visi­vo, l’unione di tutte le possibili frequenze visibili. In pratica l’esatto contrario del nero, che rappresenta la totale mancan­za di colori e quindi il silenzio. Un’app come Generatore di frequen­za, disponibile gratuitamente per gli smartphone Android, racchiude dieci strumenti di generazione del segnale ed è così in grado di riprodurre suoni a singola frequenza, a multi-frequenze, note musicali, battiti binaurali, generatori di sweep di frequenza.

Alcuni di questi suoni vengono spesso utilizzati per rilassarsi, soprattutto in combina­zione con suoni della natura come lo scorrere dell’acqua di un ruscello o la pioggia che scroscia. Altri vengono ascoltati per aumentare la concen­trazione e più in generale per non far “spegnere” il cervello. Tra le frequenza suggerite dall’app, oltre a quella che permette di mantenere la concentra­zione (123 Hz), c’è anche quella che stimola l’energia (261 Hz) e dovrebbe impedire di appisolarsi. Comunque è sempre meglio non ascoltare per trop­po tempo questi particolari rumori, in quanto potrebbero causare alla lunga dei mal di testa. Pur non essendo l’app definitiva per restare svegli in auto­mobile, Generatore di frequenza può diventare un supporto in più, soprat­tutto se ci siamo stancati di ascoltare musica o trasmissioni radiofoniche.

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File di grandi dimensioni: trasferiscili con Android

Con gli smartphone Android e gli iPhone è possibile trasferire file di qualsiasi tipo e dimensione tra loro e verso un PC senza nemmeno il bisogno di una connessione Wi-Fi

Capita spesso di dover condividere dallo smartphone un video o un film pesante diversi Gigabyte e di non poterlo fare perché WhatsApp ha i I limite di 100 MB per file. Gmail addirittura quello di 25 MB. Pensare di usare la connessione Bluetooth non è idea particolarmente intelligente, considerando che in mediala velocità reale non arriva al Megabyte al secondo e per trasferire un GB serve circa un’ora … Chi usa il computer di solito utilizza servizi come WeTransfer, che consente di trasferire file grandi fino a 20GB. Tuttavia non è particolarmente pratico per chi usa lo smartphone.

Fortunatamente esistono negli store di Android e iOS diverse app che permettono di trasferire file di qualsiasi dimensione sia verso altri dispositivi mobile che verso computer. Addirittura se vogliamo trasferire un file tra due smartphone Android potremo usare la tecnologia Wi-Fi Direct. Questa infatti permette di spostare file alla velocità massima di 30 MB al secondo, circa 30 volte più veloce di quella Bluetooth. In pratica per trasferire un file da un GB basteranno 40 secondi. Wi-Fi Direct è una tecnologia wireless peer-to-peer che consente agli smartphone di connettersi tra loro senza doversi appoggiare a una rete pubblica condivisa.

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Più modalità di invio

Tra le app presenti negli store di Android e iOS, una delle più scaricate e utilizzate per la sua semplicità e praticità è sicuramente Send Anywhere. L’app consente di condividere uno o più file di qualsiasi dimensione sia tra due smartphone, sia tra un dispositivo mobile e un computer. Per condividere il file caricato sarà possibile generare un link della durata di 48 ore che potremo condividere via email o con i programmi di messaggistica. Oppure, se vogliamo trasferire il file a un altro smartphone su cui sia già installata la stessa app, potremo generare un QR Code o anche un semplice codice di 6 cifre per fare
partire il trasferimento. Chi poi ha un dispositivo Android potrà usare anche il trasferimento via Wi-Fi Direct ed evitare così di appoggiarsi alla rete Internet.

Tra le altre app disponibili negli store segnaliamo Filemail. Quest’app consente di creare un link che poi potremo condividere senza problemi con chiunque e che avrà una durata personalizzabile da uno a sette giorni. Se invece vogliamo proprio utilizzare la connessione Bluetooth è possibile scarica re dagli store un’app come Easy Share. Lo smartphone con cui vogliamo condividere i file dovrà naturalmente avere installato la stessa app e dovrà inquadrare anche il QR Code che verrà generato da chi invia il file. Si tratta di un’app semplice da usare ma che va bene soprattutto se non dobbiamo trasferire file di grandi dimensioni.

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Dopo avere scaricato l’app Send Anywhere gratuitamente dal Play Store di Google oppure dall’Apple Store di Apple, ci verrà richiesto di registrarci oppure di accedere utilizzando l’account di Google. Quindi dovremo fornire i permessi necessari all’app per accedere ai file, alle immagini e ai nostri contatti. A questo punto visualizzeremo la schermata principale che ci permetterà di selezionare il file che vogliamo condividere tra quelli presenti nel nostro smartphone. L’operazione di ricerca è semplificata dal fatto che la schermata è divisa in sezioni e che potremo perciò facilmente trovare file di foto, video, audio, app o anche di contatti. Come si può notare nella prima schermata in alto, il nostro dispositivo è compatibile con la modalità Wi -Fi Direct che abbiamo attivato spostando il cursore a destra.

send anywhere

Se anche il dispositivo ricevente è compatibile con la stessa modalità, verrà creata una specie di connessione Wi-Fi locale tra i due dispositivi e non sara necessario passare da Internet. Se invece non è possibile utilizzare questa tecnologia potremo comunque caricare online il nostro file e quindi generare un link che permetta il download da Internet. Oppure, ancora, potremo fare scaricare il file direttamente online attraverso un codice di 6 cifre o un QR Code. In tutti i casi è comunque indispensabile che chi vuole ricevere il file scarichi l’app Send Anywhere e quindi, dopo avere fornito i permessi necessari ed essersi registrato, selezioni la voce Ricevi che si trova nella barra in basso.

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Il modo più semplice per trasferire un file, dopo avere fatto tap su Invia, è quello di comunicare il codice di sei cifre che viene fornito e che dovrà essere inserito dal ricevente dopo avere fatto tap su Ricevi. In alternativa chi riceve potrà inquadrare il QR Code che viene visualizzato. Infine resta sempre la possibilità di generare un link che potremo condividere via email o programmi di messaggistica.

send anywhere 2

Naturalmente dovremo considerare anche i tempi di caricamento del file online che possono essere molto lunghi se si tratta di un file pesante molti Giga. Come impostazione standard è possibile caricare online i file sia via Wi-Fi che utilizzando la connessione dati dello smartphone. Dalle Impostazioni dell’app è comunque possibile disattivare la possibilità di connettersi con la connessione dati per evitare di ritrovarsi ad avere esaurito il proprio plafond previsto dal l’abbonamento.

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Se invece vogliamo trasferire da smartphone a PC un video piuttosto pesante (riprendere un video in 4K a 60 fps crea un file MP4 di circa 500 MB al minuto, per cui se giriamo un video da 10 minuti ci troveremo a dover trasferire un file da 5 GB), il modo migliore resta quello della creazione di un link che poi potremo, condividere con il computer via email o programmi di messaggistica. Il link potrà essere utilizzato entro un periodo massimo di 48 ore e una volta scaricato il file il link non sarà più utilizzabile.

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Per questo motivo, se vogliamo condividere il nostro fi le con più persone, dovremo condividere più file. Attenzione poi che come impostazione standard dell’app il nostro dispositivo risulta non visibile, per cui prima di effettuare un trasferimento diretto con un altro smartphone sarà necessario che su entrambi risulti attivata la voce Rendi il dispositivo rintracciabile e Trova dispositivi nelle vicinanze.

Trasferimento totale dei dati dello smartphone

Tra le varie app che permettono il trasferimento di file di grandi dimensioni spicca EasyShare, realizzata dal gigante della tecnologia cinese Vivo Communication. La sua caratteristica, oltre a quella di fare condividere file attraverso una connessione locale Wi-Fi Direct oppure Bluetooth, è quella di permettere una completa clonazione del nostro smartphone. Quando si cambia dispositivo utilizzando la modalità assistita di Google, vengono infatti trasferite le impostazioni, i contatti e le app ma non tutti gli altri file. Con la funzione Clonazione Telefono sarà invece possibile mettere in contatto di retto i due dispositivi attraverso un QR Code (su entrambi deve essere installata l’app) e quindi selezionare tutti i documenti che si vogliono trasferire.

Naturalmente se vogliamo trasferire alcune centinaia di GB saranno necessarie diverse ore, ma l’operazione avviene in locale e non richiede il trasferimento dei dati online, garantendo la privacy. Volendo è anche possibile effettuare un backup der dati su PC, ma in questo caso bisognerà prima installare il software desktop EasyShare per PC, disponibile solo per Windows, all’ indirizzo
https://eu-es.vivo.com. Sia smartphone che PC dovranno essere connessi alla stessa rete Wi-Fi. Naturalmente è sempre possibile trasferire singoli file anche di grandi dimensioni utilizzando la connessione Wi-Fi Direct dello smartphone o in mancanza di questa con la connessione Bluetooth. Tenendo comunque sempre presente i tempi lunghi richiesti dal Bluetooth che lo rendono pratico solo per trasferire file sotto il Gigabyte.

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In salute con le app

In salute con le app per mantenere una vita sana ci possono dare una mano le app che tengono sotto controllo i nostri comportamenti e che ci aiutano a condurre uno stile di vita virtuoso ricordandoci di muoverci, prendere le medicine e suggerendoci nuove ricette naturali.

L’autunno è ormai alle porte, e anche se durante le vacanze abbiamo ricaricato le batterie, è sicuramente consigliabile mantenere uno stile di vita sano in modo da affrontare al meglio i lunghi mesi lavorativi che ci aspettano.

A questo scopo ci possono dare una grossa mano le app di Android e iOS, non per niente la sezione Salute è una di quelle più affollate dei vari store.

Tra le migliaia di app disponibili noi abbiamo scelto di provarne alcune che non si limitano a tenere sotto controllo il nostro stile di vita, ma ci offrono anche consigli e spunti per una vita sana.

Così Salute, Dieta & Fitness indica già nel nome i tre pilastri per condurre una vita sana, ma se questa app in fondo si limita ad aiutarci a tenere sotto controllo i nostri comportamenti, un’app come Rimedi Naturali: vita sana aggiunge indicazioni e ricette per superare i piccoli problemi di tutti i giorni.

A condizione, naturalmente, di non avere già sviluppato una patologia per la quale occorre prendere delle medicine: in questo caso ci torneranno sicuramente utili app come Promemoria per Medicine, che invia una notifica sullo smartphone quando è ora di assumere un farmaco, oppure anche Mediately Farmaci che ci mette a disposizione informazioni utili e chiare sulle 16.000 medicine presenti nella nostra farmacopea.

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Salute e sicurezza

La pandemia di Covid ha avuto il merito di avvicinare milioni di persone alle app per controllare il Green Pass, i vaccini o gli esami.

Diverse Regioni hanno sviluppato delle app che permettono di tenere sotto controllo gli appuntamenti medici e anche di archiviare le ricette.

Se però ci troviamo di fronte a un’emergenza medica, può capitare di dover agire prima dell’arrivo dei soccorsi e a questo scopo l’app migliore rimane Primo Soccorso della Croce Rossa Italiana, che spiega con immagini chiare tutto quello che possiamo e non possiamo fare nell’attesa di un intervento medico.

Promemoria per medicine

PROMEMORIA PER MEDICINE

Ricevi una notifica quando devi prendere una medicina e vieni avvisato quando sta finendo la confezione.

Ricordarsi di prendere tutti i farmaci che ci sono stati prescritti dal medico non è sempre facile. Fortunatamente esistono app come Promemoria per Medicine che ci possono dare una grossa mano.

L’app, infatti, integra un database completo di tutti i farmaci prescrivibili e con le varie posologie. Noi dovremo solo indicare orario, frequenza e dose.

Inoltre potremo anche tenere sotto controllo le scorte, indicando la quantità di pastiglie disponibili e impostare il momento in cui verremo avvisati che è necessario acquistare una nuova confezione. Il promemoria non vale solo per le medicine, ma anche per eventuali misurazioni come quelle della pressione, del peso e del glucosio nel sangue.

Inoltre potremo inserire i risultati delle analisi di laboratorio in modo da avere un grafico sempre aggiornato.

È anche possibile aggiungere un promemoria sull’attività fisica da svolgere come camminate, corse o ciclismo.

Infine è possibile aggiungere gli appuntamenti dal medico o dal dentista e anche condividere i dati dell’app con i propri parenti.

Salute, dieta & fitness

I tre pilastri per il benessere raccolti in una sola app: diario alimentare, controllo del battito e degli allenamenti.

Per restare in forma non basta godere di buona salute, ma bisogna seguire una dieta equilibrata, fare regolarmente attività fisica e tenere sotto controllo i principali parametri che ci fornisce il nostro organismo.

Tutto questo può essere gestito con una sola app come Salute, Dieta & Fitness.

Per prima cosa dovremo inserire i nostri dati anagrafici con peso, altezza, giro vita, giro anca e una autovalutazione del nostro livello di attività. Potremo così visualizzare l’Indice di Massa Corporea e la percentuale di grasso corporeo.

Ogni giorno dovremo aggiornare i valori con un semplice swipe.

Quindi potremo anche inserire i dati sull’acqua bevuta e sulle calorie assunte a colazione, pranzo e cena. Potremo anche tracciare le attività fisiche con la durata e le calorie bruciate direttamente dall’app.

Infine anche la qualità e la quantità del sonno è importante.

QUITNOW: Smetti di fumare

QUITNOW: Smetti di fumare

Scegli di smettere e scopri il numero di sigarette non fumate e quanti soldi e tempo hai risparmiato.

Una delle più celebri citazioni dello scrittore Mark Twain diceva: “Smettere di fumare è facile, io lo faccio tutti i giorni”.

In effetti la difficoltà non è tanto quella di decidere di smettere, ma di perseverare realmente giorno dopo giorno.

Un’app come QuitNow: Smetti di fumare può rivelarsi un grande aiuto in quanto consente di vedere sullo schermo dello smartphone gli effetti che gli sforzi che stiamo compiendo hanno sulla nostra salute e sul nostro portafoglio.

L’app è molto semplice da usare, ma richiede comunque la decisione di smettere di fumare, che può partire anche dal momento in cui la si installa.

Dovremo inserire i dati relativi alle nostre abitudini di tabagisti a partire dal numero medio di sigarette fumate al giorno e dal costo del pacchetto.

Verranno così visualizzati i dati relativi non solo al tempo passato dall’ultima sigaretta, ma anche dei soldi risparmiati.

Con il passare del tempo potremo raggiungere diversi obiettivi e magari contribuire alla community di persone che come noi sta cercando di abbandonare il vizio.

Interessante la sezione Salute che mostra come tutto il nostro organismo ne tragga giovamento anche dopo solo una settimana senza fumo.

Mediately Farmaci

Mediately Farmaci

Informazioni aggiornate su oltre 16.000 farmaci con classe, indicazioni, posologia, principio attivo e prezzi.

Conoscere indicazioni ed effetti collaterali dei farmaci che ci sono stati prescritti è importante e purtroppo il “bugiardino” che si trova nella confezione risulta spesso di difficile comprensione.

Un’app come Mediately Farmaci mette a disposizione di chiunque il suo database di 16.000 medicinali, praticamente tutti quelli presenti nella nostra farmacopea.

Per ciascun farmaco vengono forniti non solo i dati su dosaggi e principi attivi, ma anche indicazioni terapeutiche ed eventuali medicinali equivalenti.

Inoltre è presente una completa sezione destinata a individuare i farmaci da banco più adatti per il proprio disturbo.

La divisione è presente sia per apparati e sistemi che per tipo di farmaci.

Così, per esempio, nella sezione Farmaci Dermatologici sono presenti 684 medicine divise per patologia.

Al momento dell’installazione dell’app ci verrà chiesto di registrarci con la nostra email e dovremo anche indicare se siamo utenti generici oppure medici, farmacisti, studenti o altri operatori sanitari, in modo da ottenere informazioni personalizzate.

Rimedi naturali: vita sana

Rimedi naturali: vita sana

Quello che serve per stare bene: ricette sane, esercizi Yoga, tisane, oli essenziali e ultime notizie sui cibi.

Per vivere bene occorre mantenere uno stile di vita il più possibile sano. Sembra un’ovvietà, eppure molte persone si stupiscono di come migliorare l’alimentazione e fare movimento conduca poi a stare meglio. Un’app come Rimedi Naturali: vita sana mette a disposizione centinaia di ricette e consigli per rimane in salute, frequentemente aggiornati.

Non è richiesta la registrazione e una volta scaricata l’app potremo scegliere l’argomento che ci interessa all’interno di quattro sezioni: Problemi e disturbi, Rimedi naturali, Oli essenziali, Vita sana.

Se per esempio soffriamo di acidità di stomaco potremo trovare 31 rimedi che fanno per noi, dall’utilizzo dell’Aloe a quello del Calamo o del cedro, con le rispettive ricette e indicazioni.

La sezione Rimedi naturali propone ricette e soluzioni a partire dalle singole piante così come quella dedicata agli oli essenziali.

Nella sezione Vita sana vengono spiegati esercizi di Yoga e Pilates, insieme alle principali fonti di alimentazione per vitamine e sali minerali.

Insieme ad alimentazione e movimento, è importante anche la tranquillità e il rilassamento e per questo è presente un’area con sei meditazioni in italiano.

Primo soccorso – croce rossa

Primo soccorso - croce rossa

L’app ufficiale della Croce Rossa offre le informazioni utili per gestire al meglio le emergenze più comuni.

Ci sono situazioni che nessuno vorrebbe vivere ma che richiedono un intervento immediato, al di là della chiamata al 118.

Primo Soccorso – Croce Rossa è l’app ufficiale della Croce Rossa Internazionale e spiega in maniera completa quello che ciascuno di noi può fare in caso di emergenze improvvise, come una perdita di coscienza, un soffocamento, un’emorragia o anche un semplice attacco di asma che può rivelarsi letale se non adeguatamente trattato.

Per ciascuna delle 20 principali situazioni di emergenza vi è una scheda illustrata con i consigli su quello che possiamo o non dobbiamo fare.

Così, per esempio, in caso di traumi è fondamentale non muovere l’infortunato dopo essersi assicurati che respiri e non abbia perso conoscenza.

La sezione Preparati indica poi quello che dobbiamo fare e sapere per farci trovare sempre pronti in caso di alluvioni, frane, incendi o terremoti.

Interessante anche la sezione Test in cui dovremo rispondere ad alcune domande su come ci comporteremmo di fronte a emergenze particolari.

Così per esempio davanti a una persona priva di coscienza ci sono diverse possibilità e anche posizioni da assumere per mantenere la respirazione.

Sempre dall’app potremo decidere di diventare volontari della Croce Rossa Italiana.

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Gif animate: ecco come crearle

Creare una GIF animata usando la fotocamera dello smartphone o caricando un video presente in galleria è facile, e con alcune app è possibile anche inserire filtri e adesivi. Per poi condividere tutto con gli amici nei programmi di messaggistica o sui social network.

Sempre più spesso capita di trovare all’interno di WhatsApp e degli altri programmi di messaggistica brevi clip video divertenti.

Si tratta delle GIF animate, speciali file video compressi che hanno la caratteristica di mantenere una buona qualità dell’immagine pur pesando pochi KB.

Utilizzando le tante app disponibili negli store di Android e iOS è possibile realizzare una nostra GIF animata ritagliando un file video che abbiamo in Galleria, oppure anche unendo più fotografie.

In alternativa è possibile riprendere un video direttamente con la fotocamera dello smartphone, che poi verrà trasformato in GIF animata.

Ora vediamo insieme le migliori app per creare le tue GIF.

IMGPLAY -GIF MAKER

gif maker

Crea e condividi GIF usando le foto già presenti sul dispositivo, oppure registrando nuovi contenuti.

Non bisogna avere particolari esperienze come videomaker per realizzare una GIF animata con ImgPlay – GIF Maker.

Basta avere a disposizione delle immagini o dei video sul dispositivo, o anche scattare al momento le immagini che andranno a formare il breve spezzone video che poi potremo condividere sui social o sui programmi di messaggistica.

Se per esempio abbiamo deciso di riprendere al momento un normale video da cui estrarre la GIF animata, dovremo semplicemente fare tap sul simbolo della fotocamera e selezionare il video che ci interessa che verrà immediatamente caricato nell’app.

A questo punto nella parte superiore della schermata apparirà una time line con i singoli fotogrammi e noi dovremo usare le maniglie laterali per selezionare la clip che vogliamo trasformare in GIF animata.

Essa può durare al massimo 15 secondi, ma è meglio non superare i dieci secondi.

Le impostazioni standard prevedono 10 fotogrammi al secondo, ma possono essere modificate.

Dopo avere tagliato lo spezzone che ci interessa, potremo inserire un testo, applicare dei filtri e anche far muovere la clip in avanti e indietro.

Una volta soddisfatti, potremo salvarla o condividerla sui social.

MOTION STILLS

gif ar

Aggiungi personaggi in realtà aumentata, velocizza fino a otto volte le clip e realizza mini GIF da 3 secondi.

Creata da un gruppo di ricercatori di Google, permette di realizzare speciali GIF a cui grazie alla Modalità AR è possibile aggiungere figure in realtà aumentata come dinosauri, cani, robot o galline, modificandone la posizione e le dimensioni all’interno della clip.

Selezionando la modalità Motion Stills, invece, vengono realizzate mini GIF della durata di soli 3 secondi che possono essere stabilizzate e fatte andare in loop continuo in avanti, indietro o in entrambe le direzioni.

Lo strumento Avanti Veloce consente invece di aumentare la velocità della clip di 2, 4, 6 o 8 volte.

La qualità della GIF che viene esportata può essere bassa (Low, 320×240 pixel), media (Medium, 480×360 pixel) oppu-e alta (High, 640×480 pi-xel).

Naturalmente il peso del video cambierà proporzionalmente, anche se non ci saranno particolari problemi nel condividere una GIF animata in alta definizione su WhatsApp o sui vari social.

Si possono anche unire più GIF per realizzare un video della durata massima di un minuto.

Come tutte le app Google, non contiene pubblicità e non richiede pagamenti di alcun tipo.

Al momento l’app è presente solamente nel Play Store di Google ma dovrebbe arrivare presto in quello di Apple.

GIF ME! CAMERA GIF MAKER

gif me

Crea e personalizza le GIF animate con sticker e filtri colorati e ottimizzale regolando luminosità e contrasto.

Per creare una GIF animata della lunghezza massima di 15 secondi con questa app è sufficiente selezionare il tipo di clip che vogliamo realizzare e scegliere se usare la fotocamera posteriore o quella anteriore.

Oltre alla ripresa standard, potremo optare per quella al rallentatore e con i singoli fotogrammi.

Una volta premuto il tasto rosso, partirà la registrazione e al termine verrà visualizzata la finestra delle modifiche.

Potremo per prima cosa regolare luminosità, contrasto e gamma dei colori ed eventualmente eliminare qualcuno dei fotogrammi che compongono la GIF animata.

Quindi potremo velocizzare la clip fino a ridurla a tre secondi, inserire del testo scegliendo il colore e il tipo di formattazione tra gli oltre 30 stili già pronti.

Quindi potremo inserire uno sticker tra quelli disponibili. Inoltre potremo selezionare la cornice e la sua forma e infine applicare uno dei 12 filtri.

Una volta soddisfatti del risultato, potremo scaricare la clip come GIF o file MP4 direttamente nella memoria interna del telefono oppure condividerla su WhatsApp o sui social.

GIPHY

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Cerca, realizza, modifica e condividi GIF animate di ogni tipo sui social e sui programmi di messaggistica.

Dal Web è possibile scaricare liberamente milioni di GIF animate di ogni tipo. Basta sapere dove e come cercarle.

Un buon punto di partenza è sicuramente un’app come GIPHY che non solo mette a disposizione le proprie GIF ma permette anche di realizzarne di nuove e di modificarle con sticker ed effetti speciali.

Per cercarne una nuova, il modo migliore è quello di inserire una parola chiave all’interno della barra di ricerca in alto.

Trattandosi di un’app americana, il maggior numero di risultati si avranno con termini in inglese, ma abbiamo trovato molti risultati anche inserendo parole in lingua italiana.

Se dopo avere visto qualche esempio di GIF vogliamo costruirne una nostra, ci basterà fare tap su Create in alto a destra e scegliere se creare al momento una clip oppure caricarne una già presente in Galleria.

In entrambi i casi potremo arricchire e modificare lo spezzone video inserendo effetti speciali, filtri e sticker di ogni tipo.

Se il risultato ci è piaciuto, potremo condividerlo con gli amici sui social oppure scaricarlo in locale.

VIDEO2ME

video2me

Passa da un video o dalle immagini alla GIF animata e viceversa aggiungendo effetti speciali e adesivi divertenti.

Tutti noi, probabilmente, abbiamo diversi video archiviati sullo smartphone che sono troppo lunghi e pesanti per essere condivisi o anche solo per essere rivisti con gli amici.

Una soluzione molto pratica è quella di estrarre da ciascun video solo una piccola parte che poi potrà essere trasformata in una GIF animata, modificata aggiungendo dei testi o degli adesivi e dei filtri particolari e magari anche velocizzata e fatta girare in loop avanti e indietro.

Una delle app più complete e facili da usare per trasformare ogni formato video o anche delle semplici fotografie in una GIF animata èmsicuramente Video2Me: Gif Maker e Video Editor.

Come indica il nome dell’app, si tratta di uno strumento di modifica con oltre venti funzioni disponibili anche nella versione gratuita.

Questa è anche una delle poche app che permette di effettuare l’operazione inversa, passare cioè da una GIF animata a un video, magari unendone due o più e inserendo anche l’audio che nelle GIF non è presente.

C’è anche lo strumento per ritagliare l’audio da un qualsiasi file MP3.

BOOMERATE VIDEO INVERTITO

boomerate

Carica o realizza una nuova GIF, falla muovere in avanti e indietro alla velocità che preferisci e poi condividila.

Le GIF animate più divertenti sono quelle in cui la scena si muove a differenti velocità, in avanti e indietro.

Un’app come Boomerate – Video invertito e in loop nasce proprio con questo scopo ed è oltretutto molto semplice da usare.

Come le altre app di creazione e modifica delle GIF, consente di trasformare un video presente in Galleria o di realizzarne uno nuovo.

A differenza delle altre, però, mette a disposizione diverse funzioni per quanto riguarda la velocizzazione o il rallentamento di singole parti della GIF animata.

Potremo così impostare una velocità da 0 a 100 sia in avanti che indietro, e poi stabilire quante volte il video si dovrà riavviare in loop.

Oltre a queste funzioni particolari, restano comunque molte di quelle delle classiche app di modifica a partire dall’inserimento di filtri e dalla possibilità di tagliare ulteriormente la clip.

Dalla finestra Impostazioni è possibile selezionare la lunghezza della GIF animata e scegliere la qualità del file esportato.

È comunque possibile aumentare volta per volta la lunghezza della GIF mantenendo premuto il pulsante di acquisizione.

Boomerate è tra le poche app di creazione e modifica video a essere completamente gratuita e anche la pubblicità inserita non è particolarmente opprimente.

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Non farti hackerare Instagram

Occhio ai messaggi diretti dei vostri contatti Instagram che vi chiedono codici di accesso o screenshot: è un trucco per hackerarvi l’account!

Il miglior modo di fregare l’account Instagram di qualcuno ha ben poco di tecnologico e sfrutta una delle tecniche più utilizzate dai pirati da sempre: l’ingegneria sociale.

Ultimamente sempre più persone stanno cadendo vittime di attacchi al proprio account tramite una tecnica ben poco sofisticata, accessibile a chiunque, anche poco esperto, ma particolarmente efficace.

In questo articolo spieghiamo come funziona questo attacco e come proteggersi, ma anche come tentare di recuperare l’account se ci siamo cascati.

instagram

1. Tutto parte da un amico

Lo scenario è molto semplice: riceviamo un messaggio diretto su Instagram da un amico che ci chiede di cliccare su un link (che riceveremo via email o SMS) e poi inviare uno screenshot o il codice che ci è apparso.

Le scuse possono essere di vario tipo: aiutarli a vincere un contest online, a recuperare l’account, a risolvere una magagna tecnica.

Se la richiesta arrivasse da uno sconosciuto non avremmo problemi a ignorarla ma quando arriva da un caro amico, parente o collega, le naturali difese si abbassano e magari si accetta di fare quanto richiesto.

Del resto, chi non aiuterebbe un amico se costa così poco? Ecco: una volta fatto quanto richiesto, siamo fregati e il nostro account a questo punto è nelle mani del malfattore.

2. Come è possibile?

La tecnica alla base di questo attacco è estremamente banale: il link inviato dal malintenzionato è quello che serve per resettare la nostra password di Instagram.

Il pirata ci chiede di passargli il codice che gli permetterà di cambiarla al posto nostro (i pirati non hanno infatti accesso alla nostra email o ai nostri SMS).

Inviandogli lo screenshot o il codice richiesto, gli stiamo dando tutto quello che serve per prendere possesso del nostro account.

Come detto, nessuno sano di mente accetterebbe di cliccare su un link proveniente da uno sconosciuto, ma se arriva da un conoscente, magari con il quale abbiamo parlato fino a poco tempo prima, è facile farsi trarre in inganno.

In realtà quando si cade vittima di questa truffa non sono i nostri amici a tentare di hackerarci, ma a loro volta sono stati violati.

La questione è piuttosto semplice: a un pirata basta violare un singolo account, magari protetto da una password debole e facile da indovinare o utilizzando credenziali sottratte e pubblicate sul Dark Web.

Il passaggio successivo è quello di tentare di prendere il controllo dei profili degli amici collegati utilizzando l’escamotage prima descritto.

Se caschiamo nel tranello, l’attaccante ne approfitterà per connettersi, scollegare tutte le sessioni e i dispositivi collegati e a questo punto avrà totale controllo sul profilo.

3. C’è un rimedio? Nì

hacker

Una volta che siamo stati sbattuti fuori dal nostro account, è praticamente impossibile riprenderne possesso senza un intervento diretto del social network, ma se siamo fortunati, e veloci, possiamo “fregare” a nostra volta il pirata.

Come? Molto semplicemente, se ci accorgiamo di aver fatto una sciocchezza, ma siamo ancora collegati, dobbiamo andare il prima possibile sulle impostazioni di sicurezza di Instagram, dallo smartphone o dal computer, e visualizzare l’attività di accesso.

Da qui vedremo tutti i dispositivi che si sono collegati nel tempo, e quando.

Uno di questi sarà evidenziato in verde, ed è quello relativo al dispositivo che stiamo utilizzando.

Non ci resta che selezionare tutti gli altri e cliccare su Esci così da “sbattere fuori” l’antipatico attaccante e mantenere il totale controllo del profilo.

4. Come evitare di cascare nella truffa?

Il modo più semplice è quello di non cliccare mai sui link, ma sappiamo benissimo che è molto difficile resistere alla tentazione: alla fine, tutti riceviamo link innocui a meme, immagini, notizie e via dicendo, e i social network sono progettati anche per facilitare questo scambio di informazioni.

In questo caso, però, all’attaccante non basta che clicchiamo: per portare a compimento il suo piano, dobbiamo inviare un codice o uno screenshot.

Ecco, se un contatto, ci chiede qualcosa del genere, accendiamo un campanello d’allarme ed evitiamo di fare quanto chiede.

Se ci teniamo, possiamo comunicare con il nostro contatto tramite altri canali, per esempio il telefono, così da assicurarci che sia stato veramente lui.

Probabilmente cascherà dalle nuvole: approfittiamone per avvisarlo che il suo account è a rischio e forniamogli le indicazioni per tentare di recuperarlo.

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Maghi del fotoritocco

Maghi del fotoritocco con un solo clic. Con la suite grafica targata Google è possibile applicare oltre 100 effetti speciali ai tuoi scatti e renderli unici.

Nel 2016 Google ha fatto un enorme regalo a tutti i fotografi professionisti, o aspiranti tali, rilasciando gratuitamente la Nik Collection, una rinomata suite di fotoritocco funzionante su Windows e MacOS sia in modalità stand-alone sia come plugin per Photoshop, Lightroom, Aperture ecc.

Tale decisione fu presa per dare la possibilità a chiunque di migliorare i propri scatti grazie ai potenti tool in essa presenti, che vanno dallo sviluppo fotografico a sofisticate tecniche di invecchiamento.

Più nel dettaglio:

Analog Efex simula lo scatto fotografico di una vecchia reflex permettendo di scegliere il modello di macchina, la pellicola e l’obiettivo;

Color Efex e Viveza consentono di occuparsi delle correzioni cromatiche e del controllo cromatico selettivo;

Silver Efex Pro è dedicato agli amanti della fotografia in bianco e nero;

HDR Efex Pro consente di creare foto artistiche sfruttando la magia dell’HDR;

Sharpener Pro riesce a mette in evidenza i dettagli più nascosti delle foto;

DFine riduce il rumore digitale degli scatti in base alla fotocamera utilizzata.

Nel 2017, la svolta!

Nel 2017, però, Google ha deciso di vendere la Nik Collection all’azienda francese DxO che ne ha continuato lo sviluppo portandola sino all’attuale versione 4, scaricabile in versione trial e acquistabile a 143 euro.

Funzioni per professionisti

Uno dei punti di forza della Nik Collection è la tecnologia U Point: è sufficiente un clic sulla zona da correggere per far comparire un’icona con i cursori che servono a determinare l’intensità della modifica.

I principali parametri del filtro e la zona di influenza in base alla similitudine con il colore del punto selezionato.

Grazie ai punti di controllo si può intervenire sulle immagini con la massima precisione, aggiungendo o rimuovendo un effetto in modo selettivo senza utilizzare maschere o livelli.

Tutti gli strumenti per il fotoritocco integrati nella google nik collection

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Applicazioni, Sicurezza informatica

Password al sicuro con NordPass

Grazie a questa utility possiamo archiviare in totale sicurezza i dati e password di accesso di tutti i nostri account e recuperarli facilmente quando ci servono, sia su un qualsiasi computer sia sullo smartphone.

La sicurezza del nostro computer e delle password di accesso ai vari servizi online è un problema che ci accomuna tutti. Ormai sono decine i siti ai quali ci siamo registrati e che richiedono un login quando dobbiamo accedervi, con altrettanti nomi utente e password da ricordare, e che magari devono essere
forzatamente cambiati di tanto in tanto.

Vista la quantità di dati da memorizzare e da tenere al sicuro, faremmo bene ad affidarci a un cosiddetto password manager, ovvero a un’applicazione progettata per memorizzare le credenziali di accesso ai vari servizi online, archiviandole in modo sicuro con una crittografia efficace, magari disponibile per diverse piattaforme, non solo su PC ma anche su smartphone e addirittura in grado di compilare autonomamente i campi di nome utente e password quando richiesti. In questo caso abbiamo scelto NordPass, perfetta per lo scopo anche nella versione gratuita. Ecco come utilizzarla.

Scarica e Installa

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1 NordPass è disponibile sul sito nordpass.com, per scaricarla scorriamo la pagina fino in fondo e selezioniamo, nella sezione APP, il sistema operativo del nostro computer. NordPass è compatibile con sistemi Windows, Mac e Linux.
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2 Per installare NordPass ci verrà richiesto di registrarci. Possiamo creare un nuovo account a partire da un nostro indirizzo email oppure sfruttare account esistenti dei più noti siti di servizi Web quali, per esempio, quelli di Google.

Crea account e password

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3 Completata la registrazione a NordPass ci verrà mostrato un avviso di conferma. A questo punto siamo pronti per iniziare a utilizzare NordPass: clicchiamo l’opzione Ritorna all’app per proseguire con la configurazione.
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4 La prima cosa che ci chiederà NordPass, dopo aver terminato la prima fase della configurazione, è una Master Password, che è quella che ci verrà richiesta per accedere alle password già memorizzate. È l’unica da ricordare sempre.
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5 Al primo avvio NordPass ci presenterà una serie di operazioni da effettuare per completare la configurazione. l’interfaccia del programma ci apparirà in lingua inglese, per impostare l’italiano dovremo procedere manualmente.
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6 Clicchiamo l’icona a forma di ingranaggio nella parte superiore sinistra della finestra per accedere alle impostazioni di NordPass. Scorriamo la schermata che apparirà fino a trova re la sezione Language, dove potremo selezionare Italiano.

Importa password

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7 NordPass ci permette di importare le password già memorizzate in altri sistemi, per esempio quelle archiviate nel browser in altri password manager. Possiamo effettuare l’importazione dalla procedura iniziale o tramite le impostazioni dell’app.
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8 Selezionando l’importazione delle password da un browser, vedremo l’elenco degli elementi che potremo importare. NordPass supporta l’importazione dei dati di accesso memo rizzati nei più diffusi browser Web, come Edge, Firefox o Chrome.
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9 NordPass permette di memorizzare i nostri dati personali, che potremo poi utilizzare per compilare in automatico i relativi campi per la registrazione a qualche sito Web. Non dovremo così più compilarli a mano ogni volta che ci verrà richiesto.
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10 Un’altra comoda funzione di NordPass è quella che ci permette di memorizzare i dati della nostra carta di credito. Anche in questo caso potremo richiamarli per la compilazione automatica ogni volta che ci viene richiesto.

Installa l’estensione

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11 Possiamo sfruttare i 30 giorni di prova della versione Premium (che poi costerebbe 1,39 € al mese) per verificare che le nostre password non siano apparse in qualche fuga di dati. In tal caso provvediamo immediatamente a sostituirle.
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12 Per utilizzare NordPass da browser Web, dovremo installare la relativa estensione. Clicchiamo l’opzione per aggiungere l’estensione e selezioniamo il nostro browser preferito. Possiamo anche installarla in diversi browser.
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13 Ogni volta che installiamo l’estensione NordPass nel browser ci verrà richiesto un codice di conferma, per essere certi che siamo effettivamente noi quelli autorizzati sere certi che siamo effettivamente noi quelli autorizzati.
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14 Con NordPass non dovremo più digitare i nostri dati di accesso nei siti memorizzati. Nelle caselle di testo dei dati da inserire apparirà l’icona di NordPass: clicchiamo e se lezioniamo l’utenza da usare, se ne abbiano registrata più di una.
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15 L’estensione NordPass per browser rileva l’inserimento dei dati di accesso a un sito e ne propone l’archiviazione, così che possano essere richiamati quando necessario. I dati vengono memorizzati nel cloud con la crittografia XChaCha20.
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16 NordPass è disponibile anche per iOS e Android. Installiamo l’app, accediamo con il nostro account e inseriamo la Master Password. Attiviamo la compilazione automatica seguendo le istruzioni nella relativa voce in Menu/Impostazioni.

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Satispay: pagamenti veloci

Attraverso l’app Satispay, pagamenti veloci e commissioni gratis fino a 10 euro.

Le commissioni bancarie, che in qualche caso possono arrivare anche al 2% del totale da pagare, sono una delle ragioni per cui molti negozianti preferiscono non accettare bancomat e carte di credito. In questi ultimi anni sta invece riscuotendo molto successo un’app particolare come Satispay. Questa infatti non chiede commissioni per acquisti fino a 10 euro e oltre questa cifra chiede al commerciante solo un importo fisso di 20 centesimi. Insieme a questa politica di commissioni minime, Satispay sta portando avanti un’operazione pubblicitaria molto aggressiva. Operazione che le ha permesso di convincere oltre 180.000 negozi in tutta Italia a convenzionarsi.

Indice

Semplice e veloce

Si tratta, in pratica, di incentivi forniti ai clienti come cashback che possono arrivare al 3% anche condizioni speciali per chi paga con Satispay. Il sistema di localizzazione dell’app è molto ben realizzato e consente di visualizzare in tempo reale i negozi convenzionati più vicini a dove ci troviamo e per ciascuno di mostrare la percentuale del cashback o la presenza di offerte dedicate. Il meccanismo di pagamento è veramente semplice e veloce: basta aprire l’app, selezionare il negozio in cui ci si trova, digitare l’importo e confermare. Il trasferimento di denaro sarà immediato e l’esercente dovrà solo accettare la richiesta affinché il pagamento vada a buon fine. Non occorre quindi nemmeno il chip NFC, come per i pagamenti con le carte tradizionali, basta avere una connessione Internet attiva.

Budget su misura

Satispay non si appoggia alle carte di credito. È connesso direttamente al nostro conto corrente, creando uno speciale conto parallelo che potremo usare per le piccole spese di tutti i giorni. Il sistema utilizzato per alimentare questo conto è particolare. In pratica dovremo scegliere quanti euro avere a disposizione, da un minimo di 25 a un massimo di 300.

satispay budget
1. Dopo avere scaricato l’app Satispay dal Play Store e averla installata, dovremo registrarci inserendo i dati del nostro cellulare e dell’email, poi fornire i nostri dati personali, compreso il codice fiscale e la scansione di un documento d’identità. Quindi dovremo inserire il codice IBAN del nostro conto corrente da cui verranno prelevati i fondi. A questo punto a Satispay effettueranno i controlli di documento e IBAN e in un paio di giorni ci verrà attivato il conto. Dovremo quindi decidere quanto prelevare dal nostro conto corrente bancario da un minimo di 25 € fino a un massimo di 300 €.
pagamenti satispay
2. Una volta trasferito l’ammontare desiderato dal nostro conto corrente, verranno visualizzati gli esercizi commerciali convenzionati più vicini a dove ci troviamo. A oggi oltre 180.000 negozi accettano Satispay come metodo di pagamento e gran parte di questi offrono anche un cashback che può arrivare fino al 3% e anche condizioni speciali nel caso di primo acquisto. I commercianti amano Satispay, che può essere usato anche solo per pagare un caffè, in quanto non devono versare le commissioni normalmente richieste dai gestori di carte di credito e bancomat.

Alla fine della settimana se la cifra è inferiore a quella stabilita, questa verrà rimpinguata direttamente dal nostro conto corrente, il tutto senza alcuna commissione. Solo per il primo trasferimento dal nostro conto corrente sarà necessario attendere un paio di giorni.

Non solo negozi

Satispay nasce come app per acquisti al volo nei negozi. Oltretutto con un budget massimo di 300 euro non potremo, nemmeno volendo, acquistare prodotti pregiati come computer o capi di abbigliamento firmati. Con Satispay, però, è possibile effettuare alcuni tipi di pagamento online, come l’acquisto di ricariche telefoniche il pagamento di multe o bolli. Per eseguire un pagamento online, dopo esserci accertati di avere un saldo sufficiente, dovremo fare tap sull’opzione Servizi collocata nel menu in basso e scegliere il tipo di pagamento che ci interessa.

Satispay Enjoy promo

Potremo anche creare un Salvadanaio su misura all’interno del quale andrà in automatico l’importo del cashback che otteniamo dagli acquisti e anche il resto fino a un euro. Se così, per esempio, abbiamo pagato 1,60 € per un cappuccino, i 40 centesimi residui andranno in automatico nel salvadanaio e nel nostro conto principale avremo solamente importi arrotondati all’euro.

Trasferimento veloce in tempo reale

Sempre dall’app potremo trasferire del denaro a un amico che come noi utilizza Satispay senza pagare alcuna commissione e in tempo reale. Basterà selezionare la voce Busta Regalo, selezionare il destinatario, l’importo ed eventualmente aggiungere anche un messaggio. Si tratta di una modalità utile anche per saldare piccoli debiti. Infine la voce Donazioni consente di contribuire anche con pochi euro a iniziative benefiche, in questo momento il beneficiario è l’associazione Save The Children per l’Ucraina.

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Passare da Android a iPhone e viceversa

Possiamo trasferire con relativa facilità i nostri dati da uno smartphone all’altro, ma un vero diritto alla portabilità dati ancora non c’è. Passare dati da Android a iPhone e viceversa è quindi possibile, vediamo come.

Possiamo trasferire con relativa facilità i nostri dati da uno smartphone all’altro, ma un vero diritto alla portabilità dati ancora non c’è: bisognerà aspettare gli esiti delle nuove regole europee, il Digital services act, ancora in bozza.

Google e Apple, come vari altri produttori di smartphone, hanno però negli anni migliorato i servizi di trasferimento dati, anche se gli utenti li trovano in parte imperfetti e incompleti.

Vediamo i principali metodi (tralasciando quelli a pagamento, di servizi specializzati) e le prospettive.

Indice

Istruzioni generali

Per prima cosa conviene accertarsi che il backup del cellulare sia recente. Controlliamo questa opzione presente su tutti i cellulari e che si appoggia al cloud Google, iCloud di Apple o terzi (come quello di Samsung). Controlliamo se siano spuntate tutte le opzioni di backup che ci servono (come le foto, le app, i contatti) e che non sia andato storto qualcosa magari perché abbiamo esaurito lo spazio di archiviazione cloud.

backup smartphone

Facciamo anche un backup dei dati di alcune applicazioni, che potrebbero perdersi nel passaggio, come WhatsApp, o dei videogiochi (ad esempio via servizio Google Giochi); poi ci toccherà usare le specifiche opzioni di ripristino dati di queste app o servizi. Teniamo conto che in un trasferimento diretto tra due cellulari entrambi saranno impegnati durante tutta l’operazione; facciamola quando siamo sicuri di non avere bisogno di usarli, ad esempio la sera tardi o la mattina molto presto. Entrambi i cellulari devono essere ben carichi (almeno 20 per cento).

Come fare passaggio tra smartphone della stessa marca

Se il vecchio e il nuovo smartphone sono della stessa marca, in molti casi il passaggio sarà più semplice. Samsung e Xiaomi (le più vendute marche Android) hanno app dedicate che si possono usare non appena si accende il nuovo smartphone (o uno smartphone ripristinato a livello di fabbrica). Su questi e su Google Android le opzioni più comuni, tra cui scegliere, sono due per il trasferimento: con cavo o senza cavo. Nel primo caso usiamo un cavo usb, nel secondo teniamo i cellulari vicini. Seguiamo le istruzioni su entrambi gli schermi, ad esempio attenti a indicare quale sia il cellulare ricevente (il nuovo) e quello inviante (il vecchio), dei due.

Su iPhone Apple suggerisce di tenere i due cellulari vicini in modalità wireless. Bluetooth attivo su entrambi. Inseriamo l’Apple ID che ci serve usare sul vecchio dispositivo. Teniamo il vecchio dispositivo sopra quello nuovo. L’opzione di trasferimento si chiama Inizia subito. Attendiamo che venga visualizzata un’animazione sul nuovo dispositivo.

smartphone android smart switch

Smartphone uno sopra l’altro

Tieni il tuo attuale dispositivo sospeso sopra il nuovo e inquadra l’animazione nel mirino della fotocamera. Attendiamo che venga visualizzato il messaggio Concludi sul nuovo dispositivo. Se non si riesce a utilizzare la fotocamera del vecchio dispositivo, toccare Autentica manualmente e seguiamo i passaggi sullo schermo. Quando richiesto, inseriamo nel nuovo dispositivo il codice di quello attuale. A questo punto, seguiamo le istruzioni per configurare Face ID o Touch ID sul nuovo dispositivo. Quando viene visualizzata la schermata Trasferisci i dati dal vecchio dispositivo, tocchiamo continua per iniziare a trasferire i dati dal dispositivo precedente a quello nuovo. Gli smartphone Android e iPhone consentono altre modalità di ripristino, ma sono meno usate e probabilmente meno comode per l’utente medio: il ripristino via cloud e da memoria esterna (SD o usb). Il primo è utile soprattutto quando dobbiamo ripristinare un cellulare che avevamo resettato.

Passaggio tra smartphone diversi

Se il passaggio è tra diversi cellulari Android, è consigliabile usare l’opzione proposta sul nuovo cellulare, che può essere il trasferimento della marca (Samsung) oppure quello di Google. Il passaggio tra iPhone e Android un tempo era un disastro; adesso va molto meglio anche se ci dobbiamo scaricare di nuovo le app ed eventualmente pagarle di nuovo. Gli abbonamenti invece li possiamo trasferire. Alcuni sviluppatori di app inoltre concedono il trasferimento di licenza da una piattaforma all’altro. Dovremmo contattarli direttamente.

Da iPhone a Android potremmo seguire le istruzioni specifiche che appaiono sul modello acquistato; indicare che il passaggio è da un iPhone. Da qualche settimana però è disponibile l’app specifica iPhone Switch to android che semplifica le cose. Ci dà consigli mirati, su schermo, ricordandoci ad esempio di disattivare iMessage su iPhone altrimenti si perdono i nostri sms sul nuovo dispositivo. I dati WhatsApp al momento sono supportati solo verso Samsung. Per il passaggio da Android ad iPhone scarichiamo invece l’app analoga passa a iOS (da Google Play).

Dati non trasferiti

Sul nuovo cellulare potremmo poi accorgerci che qualcosa non va. Che non tutti i dati sono stati trasferiti. Quelli delle app certo non passano tra iPhone e Android (e viceversa), con parziali eccezioni (vedi WhatsApp). Gli account di posta vanno riconfigurati a mano in molti casi, anche se alcuni trasferimenti li supportano. Idem le password. I passaggi tra due iPhone sono quelli che riescono a essere più completi. Per le password possiamo appoggiarci a password manager, che fanno poi la sincronizzazione dei dati. «Per motivi di sicurezza, non troveremo trasferiti i dati di accesso bancari e i sistemi di one time password», spiega Elio Franco, avvocato esperto di digitale.

Le one time sono probabilmente la cosa più fastidiosa da riattivare una volta che cambiamo cellulare. Personalmente lo devo fare su due app di due banche, su quella dello Spid e sugli authenticator generici. Gli authenticator almeno hanno opzioni che facilitano il compito. Su quello di Google c’è l’opzione “trasferisci account».

Quale diritto di portabilità?

“Non c’è ancora un diritto a portare dati da una piattaforma all’altra; anche se le app per trasferire da iPhone ad Android e viceversa sono certo una recente conquista dei consumatori”, dice Franco. Probabilmente una di quelle novità che le big tech lanciano proattivamente, per anticipare futuri obblighi che sono già nell’aria. “Il digital service act impone il diritto alla portabilità dati alle piattaforme con almeno 45 milioni di utenti globali.

È stato appena approvato dalla Commissione anche se non c’è ancora il testo – dice Franco – che comunque poi deve passare da Parlamento e Consiglio”. “E non sappiamo ancora se si applicherà anche ai dati smartphone Google e iPhone”, aggiunge. Insomma, il consumatore che vuole cambiare cellulare e piattaforma ora trova la strada più spianata rispetto a prima. Ma il “prima” era un sentiero pieno di cocci aguzzi e filo spinato. Adesso bene; ma non benissimo.

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Cancelliamo i dati in modo sicuro

Le chiavette USB, i CD e le SD che usiamo ogni giorno possono smettere di funzionare improvvisamente. Prima di cestinarle, cancelliamo in modo sicuro i nostri dati e proteggiamo la nostra privacy

Nella corsa al rinnovamento tecnologico ogni azienda è impegnata a sfornare a getto continuo nuovi prodotti e soluzioni “intelligenti”. Dispositivi hi-tech migliorati completamente nuovi diventano così l’oggetto del desiderio di milioni di persone che sembrano non poterne più fare a meno. Un desiderio alimentato da brillanti strategie di marketing e da campagne mediatiche capaci di far apparire “indispensabili” oggetti che non lo sono.

Indice

La corsa sfrenata ad acquistare l’ultimo iPhone o Samsung non fa altro che aumentare le problematiche in tema di sostenibilità ambientale. Creare nuovi prodotti equivale ad avere un maggiore inquinamento derivante dai processi produttivi e, soprattutto, un numero sempre più elevato di scarti. I dispositivi elettronici ed elettrici che gettiamo dopo il nostro utilizzo, che sia per un breve o lungo periodo, contengono materiali potenzialmente nocivi. Questi inquinano non solo l’ambiente ma aumentano i rischi per le persone addette al loro riciclo.

Economia circolare

I rifiuti elettronici ed elettrici rappresentano la categoria che sta crescendo più velocemente nell’Unione Europea e di cui si ricicla meno del 40%. Rame, silicio, oro e palladio sono alcuni dei componenti che recuperiamo per riottenere le materie prime.

economia circolare

Nel 2021 il Parlamento europeo ha approvato un nuovo piano che punta a raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale e completamente circolare entro il 2050. Sono state incluse anche norme più severe sul riciclo e sono stati posti obiettivi vincolanti per il 2030 sull’uso e sull’impronta ecologica dei materiali.

Mille chiavette USB

Le nostre case sono letteralmente invase da chiavette USB, supporti ottici di ogni tipo (CD/DVD/Blu-ray leggibili e scrivibili), memory card e altri dispositivi di archiviazione rimovibili. Può capitare che la pendrive USB che utilizziamo per spostare i nostri file dal PC dell’ufficio a quello di casa smetta improvvisamente di funzionare. Un semplice malfunzionamento della chiavetta in alcuni casi può essere facilmente superato (è possibile recuperare i file al suo interno con degli appositi programmi), in altri no.

chiavette usb

Se decidiamo di non usarla più, prima di cestinarla dobbiamo considerare che i file contenuti potrebbero rappresentare un pericolo per la nostra privacy: documenti, foto e video nelle mani di criminali e malintenzionati potrebbero rivelarsi pericolosi. Per questo motivo, prima di eliminare una chiavetta è consigliabile formattarla, così cancelliamo i dati in modo sicuro: con Windows possiamo farlo in modo semplice e veloce. Purtroppo, la formattazione standard offerta dal sistema operativo di Microsoft è piuttosto basica e si limita solo a eliminare i dati in modo apparente. I vecchi file, infatti, restano sempre nella stessa posizione: Windows semplicemente visualizza i settori di memoria che li contengono come “liberi”.

Questo significa che i file che erano presenti sulla nostra chiavetta prima della formattazione possono essere recuperati con alcuni specifici software, se non vengono sovrascritti da altri dati. Per evitare ogni possibile rischio, dobbiamo cancellare la nostra chiavetta formattandola e poi sovrascrivere tutti i settori con dei dati casuali. Fortunatamente Windows mette a disposizione degli strumenti ancor più efficaci della semplice formattazione, altri invece li possiamo recuperati gratuitamente in Rete.

I dati registrati su una chiavetta USB resistono nella maggior parte dei casi fino a dieci anni.

Il Prompt di Windows

Inseriamo la chiavetta da formattare in una delle porte USB del PC e apriamo Esplora file (la cartella gialla che si trova in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni). Successivamente selezioniamo l’icona Questo PC dalla barra laterale di sinistra e individuiamo l’unità della chiavetta da formattare. A questo punto clicchiamo sul pulsante Start e digitiamo il comando cmd nella barra che appare: premiamo Invio per aprire il Prompt dei comandi e nella finestra che si apre digitiamo il comando: format e: /P:10.

Cancelliamo i dati in modo sicuro dispositivi ottici
Dispositivi ottici. Per cancellare i dati contenuti nei vecchi CD, DVD o Blu-ray c’è solo una possibilità, se non sono riscrivibili (RW): distruggerli e cestinarli. Dove? Vanno buttati nell’indifferenziata: in Italia non esistono ancora dei punti di raccolta per il policarbonato.

E” è nel nostro caso la lettera dell’unità da formattare (voi sostituitela con la vostra lettera dell’unità USB); “/P:10” indica il numero di sovrascritture che vogliamo effettuare sul drive.
Dopo aver dato il comando, dobbiamo premere Invio per due volte consecutive. Ricordiamo che un maggior numero di scritture equivale a una maggior sicurezza nella cancellazione dei dati (e una formattazione più lunga come tempi): dopo la prima scrittura di “0”, i settori della chiavetta verranno sovrascritti con dei numeri casuali differenti a ogni passaggio. Attraverso questa operazione cancelliamo i nostri dati in modo molto sicuro.

CCleaner, l’alternativa

Se non vogliamo usare il Prompt dei comandi di Windows, possiamo usare un programma come CCleaner (che è disponibile anche in versione gratuita). Una volta scaricato da qui e installato (clicchiamo sull’eseguibile ccsetup592xe per avviare l’operazione), andiamo sulla scheda Strumenti (sulla sinistra nella finestra principale del programma) e selezioniamo la voce Pulisci drive spuntando il nome dell’unità della chiavetta da cancellare.

Prima di iniziare la procedura andiamo in Svuota e selezioniamo la voce Intero drive (verranno distrutti tutti i dati) e poi il tipo di sovrascrittura che vogliamo applicare tra le quattro disponibili (semplice, avanzata, complessa e molto complessa). È consigliabile optare tra i 3 e i 7 passaggi: una volta definiti tutti i parametri dobbiamo semplicemente cliccare il pulsante Pulisci e poi OK per avviare la formattazione sicura della chiavetta.

Le alternative a CCleaner

Cancelliamo i nostri dati in modo sicuro usando Diskwipe o Eraser, valide alternative a CCleaner.

ccleaner alternativa
Tra i programmi gratuiti disponibili, Disk Wipe (https://www.diskwipe.org) è uno dei più versatili: permette non solo di cancellare in maniera definitiva i dati presenti nelle unità USB, nelle schede di memoria o negli hard disk. Si possono cancellare anche singoli file e cartelle.
alternativa ccleaner
Uno dei migliori software in circolazione è Eraser (bit. ly/ci256_Eraser) che consente la cancellazione definitiva di file/cartelle presenti in hard disk, NAS, chiavette USB e altre periferiche. Una delle funzioni più apprezzate è Pianificazione delle pulizie.

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