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Matrix, ovvero messaggiare su più canali

Matrix: un nuovo standard aperto che promette di rivoluzionare il mondo delle comunicazioni online, consentendo di legare insieme le piattaforme di fornitori diversi e messaggiare su più canali.

Una piattaforma di messaggistica unica che permette di mettere tutti in contatto. Utenti fissi e utenti smartphone, utenti di Facebook, WhatsApp, Twitter, Messaggi di Apple, Telegram, SMS. Mille modalità di scambio di messaggi che oggi sono sparpagliate attraverso sistemi e canali proprietari di decine di aziende diverse.

Una babele di messaggi

E questo il sogno della fondazione Matrix.org. Creare un protocollo decentralizzato per la comunicazione, che permet­ta di sfruttare piattaforme e server diversi, in modo da non essere bloccabile e censurabi­le. Ma non è solo questo. I cre­atori di Matrix, il cui nome non a caso è ispirato a uno dei miti più “caldi” del ciberspazio, cioè la serie di film di fantascien­za con Keanu Reeves come protagonista, hanno sogni più ambiziosi.

Quello che vorrebbero, infatti, è creare una rete che permetta a piattaforme diverse di dialogare senza che ci sia un unico “proprietario” del formato e dei dati. Anzi, la ”sovranità digitale”, come la chiamano, sarà quella di chi effettivamente possiede e im­mette i dati in Rete.

Come funziona

La differenza rispetto ai mec­canismi creati dalle piattafor­me commerciali è centrata su un aspetto fondamentale ovvero le conversazioni sono condivi­se tra i vari server. Non c’è un centro che viene controllato da una singola azienda (come accade con Telegram, per esempio). Oppure dove i server di una specifica piattaforma sono controllati da una singola azienda (come accade con lo standard di Discord). Invece, con Matrix se anche un server dovesse andare offline, o esse­re spento per qualche motivo, la conversazione proseguirebbe con gli altri server connessi.

matrix
Matrix nel mondo.
I casi d’uso di Matrix nel mondo sono molti. È stato adottato dal ministero della difesa tedesco, dal governo francese, da produttori di telefonini (Librem), dalla distro Linux KDE e ci sono app gratuite per Android e iOS.

In pratica, un utente può con­figurare Matrix per ricevere i messaggi dai propri account di altri sistemi di messaggistica (come Skype, Discord, Slack e altri), riceverli e rispondere sempre dallo stesso posto. E’ una funzionalità che fa da pon­te tra i diversi sistemi e permette, per esempio, di control­lare più account da un’unica applicazione.

Il client perduto

Per usare Matrix occorre sca­ricare e installare un’app. Ne esistono di varie, tutte svi­luppate dalla comunità Open Source partendo dal proto­collo condiviso di Matrix. Ele­ment (element.io) è quella consigliata dalla fondazione Matrix, ma in realtà ne esi­stono varie altre: Fractal, Ne­oChat, FluffyChat, Mirage. Oltre al software, è necessario anche un server per registrare il proprio account pubblico e questo può essere fatto su un proprio server (ma è compli­cato e richiede competenze tecniche sostanziali). Oppure su uno di quelli gratuiti messi a disposizione dalla comunità, a partire da quello all’indirizzo Web.

Tutti i ponti di Matrix

Matrix supporta il collegamento di servizi di chat diversi al suo interno e permette di comunicare del testo ma anche immagini e video. Il sistema usato da Matrix si chiama “bridge” (“ponte”, in in­glese) e viene offerto di serie per Gitter, Ire, Slack e lo standard Xmpp (cioè Jabber). Essendo un progetto Open Source, anche la commu­nity collabora alla realizzazione di altri “ponti” per altri servizi.

In particolare, oggi sono supportati: WhatsApp, Messaggi di Apple, Facebook e Google, Discord, Mastodon, i feed di Twitter, Skype, Te­legram, WeChat, Signal, GroupMe e anche gli SMS. Una soluzione unica per legare tutti i sistemi di messaggistica. Il vantaggio è che i ponti consentono anche di salvare i messaggi e sfruttare per esem­pio i bot (software automatici che compiono azioni quando arriva un messaggio da un certo canale con un certo testo).

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Spese e scontrini sotto controllo con le app

Tenere sotto controllo le ricevute e gli scontrini dei nostri acquisti è importante sia per capire come usiamo i nostri soldi, sia perché molto spesso gli scontrini e le ricevute sono l’unico documento utile per far valere la garanzia dei prodotti che abbiamo acquistato. Anche dopo un paio di anni potrebbe così diventare indispensabile recuperarli in modo da far valere i nostri diritti.
Oggi con lo smartphone è possibile catalogare, fotografare e salvare su cloud scontrini e ricevute in modo da avere la certezza di averli a disposizione nel caso dovessero servire. Le app che permettono di organizzare e registrare le nostre spese sono molte, la maggior parte di queste è commerciale e richiede un abbonamento.

Una delle poche app completamente Open Source (non protetto da copyright) è Smart Receipts che è disponibile sia per Android che per iOS e che consente di catalogare le spese inserendo date, prezzi e categorie di ricevute per poi salvare tutto in cloud. Solo chi volesse rendere automatica la funzione di backup dovrà versare un contributo di 9,99 € all’anno. Esiste anche una funzione di riconoscimento automatico dei dati presenti negli scontrini in collaborazione con Google Vision e Taggun, azienda specializzata nella digitalizzazione dei documenti cartacei.
Il riconoscimento di tipo OCR consente di catturare tutti gli elementi di spesa ma ha un costo di 1,09 € ogni 10 scansioni e di 5,49 € ogni 50 scansioni. Comunque è ancora in versione beta, per cui risulta decisamente più pratico inserire direttamente i dati richiesti nella scheda; inoltre è possibile generare un report completo di tutte le ricevute che abbiamo archiviato nel tempo con tanto di grafico e tabelle divise per periodo.    

Risultato immagini per app scontrini

Non solo scontrini

Tra le altre app disponibili negli store di Android e iOS, Expensify non si limita ad archiviare ricevute e scontrini ma permette di tenere sotto controllo viaggi e chilometri fatti in macchina, le ore di lavoro e altre informazioni professionale utili soprattutto per i freelance. Per tenere sotto controllo le spese aziendali poi l’app di riferimento è Zoho che consente non solo di contabilizzare le spese delle trasferte ma anche di collegare le carte di credito aziendali in modo da avere un feedback complessivo. In realtà comunque è  possibile utilizzare anche le app per prendere appunti come Evernote o Google Keep, utili in qualche modo per conservare scontrini, ricevute e spese di vario tipo. L’app di Google, soprattutto, integra il comando Recupera testo dall’immagine che risulta molto utile al nostro scopo. Lo stesso avviene anche con Office Lens, app gratuita di Microsoft che permette di scansire scontrini e ricevute. I testi nelle foto vengono riconosciuti e resi copiabili su un foglio digitale per poi salvarli nel cloud di OneDrive oppure semplicemente come PDF.

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