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Smart working: prorogato e raddoppiato il “fringe benefit”

Con un emendamento della Camera al Decreto Sostegni, lo smart working ha trovato estensione fino a fine 2021. Prorogando lo status quo che è andato affermandosi durante i mesi della pandemia. In particolare la Camera ha approvato un “fringe benefit” detassato per lavoratori in smart working portato anzitempo a quota 516,46 euro (di fatto raddoppiandolo) e così mantenuto fino a fine anno (nonostante sia stato fin qui ancora poco sfruttato). Ogni intervento più radicale sul tema “home working” sarà possibile dunque a partire dal 2022. Nel frattempo il voto dei deputati ha voluto porre l’accento sulle misure con cui aziende e lavoratori possono affrontare questo periodo di adattamento ad una nuova realtà che sta andando via via istituzionalizzandosi.

Questa misura dovrebbe consentire ai datori di lavoro di elargire bonus ai dipendenti che si organizzano in casa con l’acquisto di beni e servizi utili all’allestimento di una postazione di lavoro domestica.

Fringe benefit: soglia di esenzione

L’articolo 6-quinquies del dl 41/2021 prevede che, anche per il 2021, «l’importo del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall’azienda ai lavoratori dipendenti che non concorre alla formazione del reddito» in base all’articolo 51 del Testo unico imposte sui redditi (dlgs 917/1986), sia elevato a 516,46 euro (il doppio rispetto ai 258,23 euro previsti normalmente). Si tratta dell’estensione di una misura già prevista dal Decreto Agosto (all’articolo 112). I fringe benefit possono essere destinati a diverse spese, catalogabili come welfare aziendale. Questo di fatto può favorire lo smart working laddove si ricorra a piattaforme che offrono beni e i servizi per il lavoro da remoto, non solo beni tecnologici ma anche arredi per ufficio domestico, ad esempio.

prorogato e raddoppiato il "fringe benefit"

Benefit per lo smart working

Il benefit contempla spese in mobili per l’ufficio, scrivanie, sistemi di illuminazione e altro ancora. Da una parte v’è una mano tesa ad aziende e dipendenti affinché possa essere semplificato il ricorso allo smart working. Dall’altra v’è un indiretto incentivo per il rilancio di aziende duramente colpite in questi mesi. Ad esempio, tutto il settore della produzione di mobili e strumenti ergonomici per il lavoro di ufficio.

Lo smart working è uno dei cambiamenti nel mondo del lavoro abilitati dalla pandemia. In base alla stragrande maggioranza delle analisi di mercato, è destinato a restare anche nel new normal. Secondo la survey sulle PMI innovative di Willis Tower Watson, solo il 17% delle imprese non prevede di cambiare le proprie policy rispetto al passato, mentre il 39% prevede di far lavorare in smart working i propri dipendenti per un determinato numero di giorni alla settimana e il 33% continuerà il lavoro agile senza vincoli di orario da rispettare. Un caso studio condotto sull’INAIL indica che quasi la totalità dei rispondenti riterrebbe utile lavorare ancora in modalità di lavoro agile.

Con 516,47 euro è sicuramente possibile acquistare una scrivania, una luce dedicata e una seduta ergonomica. Tutta strumentazione minima essenziale per l’allestimento di una postazione comoda e sicura. Spendendo di più ci si può sistemare ancor meglio, attrezzandosi davvero con tutto quanto necessario, ma nel fringe benefit non vuole esserci la soluzione ad ogni problema: vuole celarsi semmai una mano tesa, un incoraggiamento, un modo per avvicinare le parti e favorire un passo utile e virtuoso. Per le decisioni permanenti è tutto rinviato all’anno 2022, quello che si auspica depurato dalle deviazioni della pandemia.

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Come collegare due monitor su MacBook Air e Pro con Chip M1

Oggi vedremo come ovviare al limite del nuovo Chip M1 di casa Apple, che purtroppo non permette di collegare più di un solo monitor esterno. Vedremo quindi passo per passo come collegare due o anche più monitor su MacBook Air e Pro che montano il nuovo e tanto blasonato Chip M1.

Come ben saprai già, i nuovi Chip M1 installati nei nuovi Macbook Air e Pro, non possono supportare più di un monitor esterno.

Questo molto spesso può essere un limite non da poco, visto che solitamente chi acquista Laptop come questi necessita si, di avere uno strumento portatile che sia leggero, facile da trasportare e poco ingombrante. Spesso si ha la necessità di lavorare anche da casa o in ufficio “trasformando” un portatile in un vero computer desktop collegando più monitor per avere appunto una facilità di lavoro più agiata e più performante.

Vediamo quindi ora come rimediare a questo fastidioso limite imposto da Apple.

Come collegare due monitor su MacBook Air e Pro con Chip M1

Collegare due monitor su MacBook M1: cosa serve

Innanzi tutto l’unica maniera (al momento) che ti può permettere di collegare due o più monitor al tuo nuovo MacBook, è di collegare un adattatore che supporti la tecnologia DisplayLInk a una delle due porte Usb-c del tuo Laptop.

Gli adattatori DisplayLink infatti, grazie a un apposito driver che dovrai installare, ti permetteranno di aggirare questo fastidioso limite.

Dopo giornate di estenuanti ricerche sul web, finalmente sono riuscito a trovare uno di questi adattatori DisplayLink che faceva al caso mio, sia in termini di prezzo che di grandezza (mi serviva un qualcosa dalle dimensioni non troppo ampie). L’adattatore in questione è il Wavlink – Adattatore USB 3.0 a HDMI che al momento in cui sto scrivendo questo articolo ha un prezzo che si aggira intorno hai 45€; Dispone della tecnologia DisplayLink necessaria e ha delle dimensioni abbastanza ridotte.

Se ne possono trovare anche altri modelli con altre caratteristiche ma quelli adatti a questo scopo e cioè con tecnologia DisplayLink sono pochi e difficili da trovare.

Se ricerchi dispositivi come questo ricordati di verificare attentamente che sulla descrizione sia presente la dicitura “Compatibile con DisplayLink” altrimenti l’intero processo non funzionerà.

Come effettuare il collegamento al MacBook M1

Visto e considerato che il MacBook ha solo due uscite Usb-C, ho optato per la soluzione con un Hub mantenendo così libera una porta Tunderbolt per connettere l’alimentazione. Consigliamo comunque di non connettere mai l’alimentazione passando attraverso un Hub o Dock Station, ma di collegarla direttamente al tuo MacBook.

L’ hub in questione che ho scelto è il VAVA Adattatore USB C 9 in1, ma in rete e soprattutto su Amazon.it ne puoi trovare di tantissime marche e modelli, l’importante è che esso abbia almeno un’uscita HDMI, e naturalmente un connettore di collegamento Usb-C.

Catena di connessione per collegare due monitor su MacBook m1

Partendo dal tuo MacBook, collega il l’Hub tramite Usb-C e successivamente collega il tuo adattatore DisplayLink all’Hub. Fatto ciò potrai collegare il primo Monitor con un cavo HDMI che parte dall’Hub principale, successivamente collega il secondo monitor sempre usando un cavo HDMI che parte dall’adattatore DisplayLink. Può a un primo impatto sembrare un collegamento difficile ma ti assicuro che non lo è, e per semplificarti le cose ti lascio qui sotto uno schema illustrativo.

schema collegamento monitor

Come puoi vedere il procedimento è davvero semplice e intuitivo, in questo esempio ti ho illustrato come collegare 2 monitor su MacBook Air e Pro, ma volendo grazie agli adattatori DisplayLink puoi arrivare fino a 6 monitor condivisi, non male no?

Bene, ora una volta capita la catena di collegamenti passiamo al lato software e ti mostrerò come installare il driver DisplayLink sul tuo MacBook.

Installare questo driver è davvero semplicissimo, ti basterà recarti sul sito DisplayLink.Com e successivamente cliccare sulla sezione Download che trovi nella barra del menù in alto a destra.

Una volta effettuato il download clicca sul file e inizia l’installazione dell’app DisplayLink

Ad installazione avvenuta recati sulle tue applicazioni clicca e apri l’app DisplayLink Manager, apparirà quindi un messaggio che ti chiederà di autorizzare le impostazioni della privacy per la registrazione dello schermo.

Clicca su preferenze di sistema consenti l’accesso alle impostazioni della privacy cliccando sul lucchetto in basso a sinistra e inserisci la tua password di sistema.

Spunta la casella inerente a DisplaLink Manager e successivamente clicca su esci e riapri. Fatto ciò sarai pronto ad usare i tuoi due monitor esterni.

Impostazioni monitor collegati al Macbook Air e Pro

Eseguiti tutti questi passaggi finalmente potrai goderti i tuoi due monitor esterni e se vuoi, potrai anche tenere attivo il monitor del tuo MacBook ed avere quindi tre schermi separati.

Apri Preferenze di Sistema sul tuo Mac e clicca sull icona Monitor, seleziona la voce “Disposizione” ecco che ti apparirà il menù per gestire i tuoi monitor.

In questa sezione potrai gestire come posizionare i tuoi monitor condivisi compreso quello principale del tuo MacBook, il monitor principale sarà quello con la barra bianca nel caso tu decida di tenere attivi tutti e tre gli schermi.

Potrai quindi selezionare i tuoi monitor e spostarli a tuo piacimento.

Se vuoi utilizzare solo i due monitor esterni tenendo chiuso il tuo MacBook Air o Pro dovrai necessariamente tenere collegata l’alimentazione al tuo dispositivo, altrimenti solo uno dei due esterni potrà funzionare.

N.b. Se ti preoccupa il fatto di lasciare l’alimentazione inserita, non devi aver nessuna paura nel farlo, anzi se utilizzi molto il tuo laptop è sicuramente meglio lasciare l’alimentazione collegata.

Infatti il Macbook è provvisto di un dispositivo che automaticamente stacca la carica della batteria interna (una volta raggiunta la piena carica) e si alimenta solo tramite l’alimentatore esterno salvaguardando la durata nel tempo della batteria.

Se invece vorrai mantenere attivi solamente i due monitor esterni ti basterà chiudere il tuo MacBook Air o Pro con Chip M1e collegare il cavo di ricarica.

Conclusioni

Come vedi ovviare a questa limitazione del nuovo Chip M1 Apple è molto semplice e sicuramente per chi ha questa esigenza e per chi lavora dall’ufficio o da casa in Smart Working utilizzando MackBook M1 è “una vera manna dal cielo”

L’unico limite se così vogliamo chiamarlo è che non è possibile attivare l’opzione Night Shift nativa, infatti se proverai ad attivarla questa verrà impostata solo su un monitor.

Il mio consiglio se vorrai usare questa modalità è di attivarla direttamente dal menù dei tuoi monitor.

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Office e Teams su tablet Amazon Fire

In concomitanza alla presentazione dei nuovi tablet Fire 10 HD, Microsoft ha annunciato che sullo store Amazon è possibile trovare le App Office e OneNote e Teams (anche se non viene menzionata nel comunicato ufficiale).

Tra le caratteristiche del nuovo Fire HD 10 viene evidenziata la possibilità di utilizzare il tablet come strumento di produttività. Microsoft ha dunque atteso l’annuncio di Amazon per comunicare la disponibilità delle sue app anche su Fire OS. Negli Stati Uniti e altri quattro paesi (non in Italia) sarà possibile acquistare il Productivity Bundle che include il tablet, la tastiera staccabile e un anno di abbonamento alla suite Microsoft 365.

Office e Teams su tablet Amazon Fire

Le app potranno essere installate su tutti i tablet Fire compatibili. Sullo store di Amazon c’erano già altre app di Microsoft, tra cui OneDrive, Outlook e Xbox Game Pass. Le app Office, OneNote e Teams sono derivate dalle versioni pubblicate sul Google Play Store (Fire OS è una versione custom di Android).

L’app Office comprende Word, Excel e PowerPoint. Gli utenti troveranno tutte le funzionalità più note. Utilizzando un account Microsoft è possibile salvare i file su OneDrive, rendendoli accessibili da altri dispositivi e sul web. L’app OneNote consente invece di prendere appunti e sincronizzarli con tutti i dispositivi.

L’app Teams, infine, consente di utilizzare il popolare servizio per le videoconferenze su tablet Amazon Fire (alcune funzionalità avanzati sono disponibili solo con abbonamento Microsoft 365).

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2020-2021: l’anno d’oro dei notebook

Chi dava per morto il Pc dieci anni fa si sbagliava, e di grosso. Il 2020-2021 è stato l’anno d’oro dei notebook. Il mercato dei Pc è tornato a crescere dopo un decennio in calo, grazie alla pandemia che ha chiuso in casa milioni di persone a causa del lockdown.

Se c’è un dato che può ben fotografare cosa sia stato un anno di pandemia, questo è il numero di notebook venduti dal primo trimestre 2021 a questa parte. Vede vendite in crescita di oltre l’80%, con HP, Apple, Acer e Chrome OS ad ottenere i risultati migliori anno su anno. Secondo stime di Canalysle vendite di Pc hanno raggiunto 297 milioni di unità nel 2020, in aumento dell’11% rispetto al 2019. Secondo IDC la crescita è stata di vendite annua è stata del 13,1%, con Gartner a certificare l’anno d’oro dei notebook nel 2020-2021, il migliore dal 2010 a oggi.

notebook lenovo

Il ruolo della pandemia

In tempi di pandemia, l’isolamento e i lockdown del resto, non potevano che portare gli utenti online. I numeri risultanti ad un anno di distanza sono il segno di un mercato che, pur stagnante fino a un anno fa, ora vive una nuova improvvisa ed inattesa rinascita. Jitesh Ubrani, research manager per Mobile Device Trackers di IDC, ha affermato: “La domanda non soddisfatta dello scorso anno è proseguita nel primo trimestre, a cui si è aggiunta quella causata dalla pandemia, tale da generare elevati volumi di vendita. Inoltre l’ultimo report della società di analisi Idc, riporta come, in questa prima parte dell’anno, siano stati spediti 83.981 milioni di dispositivi. Un netto balzo in avanti in confronto ai 54.123 del primo trimestre 2020.

Notebook 4g e 5g

Le vendite globali di Pc muniti di connessione 4G e 5G è aumentata del 70% nel 2020, superando quota 10 milioni di unità. Un trend di crescita alimentato dalla sviluppo di massa dello smart working e della chiusura degli uffici. Condizione questa che ha costretto milioni di persone a lavorare da casa.

Lo rende noto la società Strategy Analytics, che ha analizzato il mercato globale evidenziando che il Nord America ha rappresentato circa la metà delle vendite di Pc 3G, 4G e 5G venduti lo scorso anno, a fronte di Europa e Asia-Pacifico che insieme rappresentano il 45% del mercato.

Lenovo miglior venditore

A festeggiare maggiormente per questa crescita sono nomi quali HP, Apple, Acer e altri ancora. Tutti depositari di una crescita stimata tra il 90 ed il 100% rispetto al Q1 2020. Dell è l’unico elemento del gruppo che non riesce a raggiungere performance in linea con il mercato, fermandosi ad un comunque lusinghiero +37%. Lenovo, numero uno del comparto, passa da 8,9 a 16,3 milioni di unità vendute nel trimestre, con un trend relativo pari a +84%.

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Teams: registrazione automatica per le riunioni

In arrivo su Teams la registrazione automatica per le riunioni. Scopriamo questa nuova funzionalità insieme.

Non è ancora noto quando la nuova funzionalità verrà introdotta, se con il prossimo update, atteso entro il mese di maggio oppure più avanti. Ad ogni modo arriverà, come si legge in una conversazione sul forum riservato ai feedback degli utenti. Ad oggi gli utenti di Microsoft Teams non sono in grado di impostare il servizio affinché avvii la registrazione automatica degli incontri, a differenza di quanto avviene ormai da tempo ad esempio con il concorrente Zoom. Il gruppo di Redmond sta cercando di colmare la lacuna, come testimonia la conferma giunta in via ufficiale nei giorni scorsi.

Nota

La replica è giunta in seguito a una richiesta specifica, che riportiamo di seguito in forma tradotta.

risposta

Per ragioni legate alla tutela della privacy, continuerà ad essere mostrato un avviso come già accade.

registrazione teams riunioni

Per le registrazioni delle riunioni su Teams, in attesa della nuova caratteristica che permette di impostarla in automatico, riportiamo la guida per effettuarla manualmente.

registrazione automatica teams riunioni

I file generati sono salvati all’interno di OneDrive e SharePoint. Novità che può tornare utile a coloro che si trovano quotidianamente alle prese con meeting da remoto lavorando in smart working e alle classi ancora impegnate con le lezioni online della didattica a distanza.

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Cloud Computing, Formazione, Smart working

Smart working e cloud computing: un connubio perfetto!

Negli ultimi anni si è parlato moltissimo di smart working o lavoro agile, una modalità di lavoro che permette di svolgere i propri compiti e mansioni a distanza, da casa o da un altro luogo che non sia la postazione di lavoro fissa.

Questa modalità ha portato sicuramente molti vantaggi, primo fra tutti un risparmio di denaro e tempo per i lavoratori – non più costretti a muoversi in auto o con i mezzi – e la possibilità di conciliare al meglio impegni lavorativi e vita privata. In crescita non solo nelle grandi aziende ma anche nelle piccole/medie imprese e nella pubblica amministrazione. Lo smart working porta dei benefici anche per l’azienda, che vede aumentare la produttività e l’efficienza dei propri dipendenti.

smart working

Lo smart working è reso possibile dalle innovazioni tecnologiche che permettono lo svolgimento del lavoro a distanza. Internet, smartphone e app innovative assumono un ruolo fondamentale permettendo la condivisione e il controllo di dati e progetti. Tra queste innovazioni, un grande aiuto lo porta anche il cloud computing.

Lavorare in cloud: perchè?

Il Cloud Computing infatti dà la possibilità di gestire lavoratori e lavoro stesso attraverso la rete. Negli ultimi anni la crescita del cloud è pari a quella dello smart working in Italia, che registra un +30%. Il cloud – come lo smart working – permette alle persone di gestire le proprie attività e anche il rapporto con i clienti e i consumatori a distanza. Altri settori influenzati dal cloud sono la contabilità, la gestione delle risorse umane e lo storage – dunque la conservazione – dei dati aziendali.

cloud computing

Sia il cloud computing sia lo smart working inoltre hanno un forte impatto sulla mobilità delle persone. Addio posto fisso in scrivania, ora il luogo di lavoro diventa qualunque posto con una connessione internet ottimale che permetta di rimanere collegati. Questa trasformazione radicale ha spinto moltissime aziende ad investire su software in cloud, sia gestionali sia per consumer relationship management.

L’approccio di questi software è molto semplice: tramite account è possibile accedere al programma di cui l’azienda ha bisogno in rete, senza la necessità di dover installare e salvare su un dispositivo fisso i file e l’applicazione.

Ecco che allora un dipendente da casa può accedere al gestionale, un esperto di marketing può utilizzare piattaforme di creazione e analisi di contenuti, e così via. Anche pagamenti, risorse e personale possono essere gestiti in cloud, naturalmente proteggendo la connessione con strumenti digitali altrettanto utili, come ad esempio le VPN.

Il mercato è naturalmente influenzato dalle innovazioni tecnologiche, ed è indubbio che grazie a queste spunteranno sempre più realtà smart e digitali anche nel nostro paese.

Ecco perchè Enjoy System ha preparato un prodotto denominato “Enjoy Cloud”, che consentirà alle aziende e ai suoi dipendenti di lavorare ovunque, con qualsiasi dispositivo, come se fossero in ufficio.

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Smart working

Smart working? Sì, ma in Sicurezza

Lo #smartworking (o lavoro agile) è una modalità lavorativa nella quale i lavoratori operano presso una sede diversa da quella abituale, di norma presso la propria abitazione o presso una sede aziendale vicino ad essa.

A causa del lockdown (isolamento dall’esterno al fine di essere protetto) causato dal #covid-19, lo smart working è diventata una delle modalità con cui garantire la continuità operativa per molte aziende, che possono pertanto limitare notevolmente il numero di addetti presenti presso la sede per garantire distanze di sicurezza, utili ad evitare il contagio.

È sicuramente uno dei temi più discussi di questo periodo, ma poco si parla delle buone prassi per ridurre i rischi di questa particolare modalità lavorativa.
Innanzitutto vanno evitate le soluzioni fai da te, spesso rischiose, in contrasto con le policy aziendali ufficiali e con i principi sanciti dal GDPR nella gestione del trattamento dei dati personali.

Smart working: normativa vigente, cos'è, come funziona | TechRadar

Il datore di lavoro ha l’obbligo di dare indicazioni sull’ambiente in cui si svolge l’attività che dovrebbe essere il più isolato possibile, affinché nemmeno accidentalmente una terza persona possa accedere, anche in sola consultazione, alle informazioni presenti sulla postazione di lavoro.

Dal punto di vista prettamente tecnico, invece, l’azienda ha l’obbligo di predisporre sia il PC sia lo smartphone, o qualsiasi altro dispositivo, con tutti gli accorgimenti richiesti, come ad esempio un sistema di cifratura, antivirus e pach aggiornati, uso di utenze senza privilegi amministrativi, software per la gestione di conferenze audio/video e per il controllo remoto della propria postazione presso la sede.
La formazione sugli strumenti e sulle regole da adottare, i manuali ed un servizio di supporto tecnico in caso di malfunzionamento completano le misure di sicurezza da adottare.

Smart working: best practice per aziende che adottano il lavoro da casa

Le soluzioni di smart working che Enjoy System ha implementato, in collaborazione con la Zoe Web Solutions, sono sicure e protette perché adottano l’approccio “zero-trust”: è un approccio completo per proteggere gli accessi in tutte le tue reti, le applicazioni e l’ambiente.

Sono rivolte alle PMI e rappresentano una rivoluzione nella gestione evoluta dei servizi IT aziendali e telefonici. Forti di una esperienza pluridecennale nel settore, garantiamo un’offerta modulare e scalabile cosi suddivisa:

  • Archiviazione e condivisione dati in Cloud
  • Gestionale personalizzato
  • Centralino in Cloud
  • App personalizzate
  • Servizio di posta elettronica evoluto
Cloud Computing, Smart working, Telefonia Mobile

Enjoy Voip: Centralino in Cloud

Digitalizza la telefonia e lavora in smart working da subito, rispondendo ovunque alle telefonate come se fossi in ufficio. Con il nostro centralino in Cloud Enjoy Voip potrai:

  • Abbattere i costi: senza alcun investimento iniziale
  • Aumentare l’efficienza: gestisci in modo più semplice telefonate e comunicazioni interne
  • Essere sempre reperibili: risponditore evoluto con inoltro anche su smartphone

Le principali funzionalità del nuovo centralino Enjoy Voip

Chiama con un clic

telefonia cloud 3cx chiama con un click

Basta un clic per effettuare chiamate o conference call in modo semplice e intuitivo.

Rubrica condivisa

telefonia cloud 3cx rubrica condivisa

La rubrica è in Cloud e condivisa con i tuoi collaboratori ed è accessibile anche da smartphone, tramite l’App per smartphone iOS ed Android

Chat e scambio file

telefonia cloud 3cx chat e scambio file

Comunicare internamente sarà un gioco da ragazzi. Chat singole, di gruppo, scambio di file. Diventa più smart.

Unifica la telefonia delle tue sedi

telefonia cloud  3cx unifica la telefonia delle tue sedi

Tutte le sedi aziendali fanno parte di un unico centralino facilitando la condivisione delle informazioni e la comunicazione tra una sede e l’altra, sia a livello nazionale che internazionale.

Risponditore evoluto

telefonia cloud 3cx risponditore evoluto

Crea il tuo messaggio di benvenuto in totale autonomia e offri un’immagine professionale ai tuoi clienti sin dal primo contatto.

Report e controllo

telefonia cloud 3cx report e controllo

Tieni sempre sotto controllo l’attività telefonica della tua azienda: potrai consultare, scaricare o ricevere via email report e grafici sempre aggiornati.

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Sicurezza informatica, Smart working

Mare o montagna? Cinque consigli per lavorare in sicurezza in vacanza

Lo smart working è ormai una realtà per moltissime persone che possono scegliere da dove compiere il proprio dovere anche nei caldi mesi estivi. Secondo una recente ricerca, ben il 23,6% degli italiani ha dichiarato che lavorerà in una località di villeggiatura. Questo si traduce in quasi 425.000 lavoratori sparpagliati sul territorio nazionale che sfrutteranno una connessione internet per connettersi a servizi, database e app aziendali.
Una vera e propria manna per i cyber criminali a caccia di brecce nella sicurezza delle aziende e dei loro dipendenti, pronti a rubare documenti importanti o a prenderli in ostaggio tramite ransomware per poi chiedere un riscatto.
Per evitare brutte sorprese, l’azienda specializzata in sicurezza Sophos ha stilato un breve elenco per limitare i rischi in fatto di perdita di dati e violazioni informatiche perpetrate mentre usiamo il nostro smartphone, tablet o laptop da luoghi poco protetti.

L’importanza di sapere dove siamo

Il fatto di poter lavorare fuori dall’ufficio, non significa che la vostra posizione non sia monitorata per questioni di sicurezza. Ci sono sistemi che analizzano la provenienza delle connessioni Internet che chiedono dati alle risorse aziendali e se arrivano richieste da posizioni non conosciute, spesso vengono rifiutate o addirittura volutamente dirottate su dati fasulli. Informate il vostro responsabile IT dei vostri spostamenti per evitare perdite di tempo e allarmi in azienda

Crittografate i dati

Crittografare i dati presenti sui dischi fissi o nelle memorie dei dispositivi mobili li rende illeggibili in caso di furto dei dispositivi. Sugli smartphone e tablet recenti, questi vengono crittografati come impostazione predefinita, ma bisogna impostare password e pin lunghi e difficili da indovinare, altrimenti non serve a nulla. Su Windows, la crittografia è abilitata come impostazione di base nelle versioni Pro ed Enterprise. Nella versione Home, molto dipende dal pc che usate. Se non è disponibile, dovete usare un programma esterno. (https://www.enjoysystem.it/bitlocker-come-proteggere-i-dati-su-hard-disk-e-ssd-e-chiedere-una-password-allavvio/)
Su Mac, si può usare FireVault, che è incluso nel sistema operativo.

Smart working: la tua azienda è conforme al GDPR?

Usate l’autenticazione a due fattori ovunque potete

L’autenticazione a due fattori, ovvero la richiesta di un codice supplementare che arriva via sms o da un’app dopo l’inserimento della password, è una misura che riduce in maniera drastica i rischi di violazione degli account aziendali e personali. Usatela ovunque, dando la preferenza a quei sistemi che sfruttano una app rispetto agli SMS. Negli attacchi più sofisticati, infatti, i criminali arrivano a clonare il cellulare di una persona per rubarne i codici di autenticazione.

Effettuate un backup dei dati prima di partire

Quando si viaggia ci sono mille modi diversi per perdere un dispositivo e tutti i dati che contiene. Per fortuna, basta una sola accortezza per esser sicuri di recuperare tutto: il backup. Fate una copia dei dati presenti sui vostri dispositivi sempre in un’area protetta in cloud. Meglio non usare connessioni Wi-Fi pubbliche, soprattutto quelle aperte e pubbliche.
In casa, usate sempre il cavo per collegare il notebook su cui lavorate a Internet. Sui dispositivi mobili, sfruttate piuttosto la connessione 4G.

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Centralino virtuale: cos’è, come funziona e perché è la telefonia del futuro

Il centralino virtuale in cloud che vi proponiamo è un sistema telefonico professionale installato in remoto e fornito come servizio attraverso la rete.
Quindi libera le aziende dai costi di installazione, operativi e di gestione tipici di un centralino tradizionale.

Affidabile

Ciò che non c’è non si rompe. Con il Centralino Cloud eviti di acquistare dispositivi che necessitano di manutenzione, che sono soggetti a guasti e possono creare costi e perdite di tempo.
Il Centralino Cloud non è installato presso la sede del Cliente ma risiede in Cloud nei nostri Datacenter monitorati h24; questo garantisce un’erogazione del servizio senza interruzioni.

Flessibile

E’ sempre dimensionabile per il tuo numero di interni effettivi, configurando la potenza e le linee che ti servono realmente. Utile se cambiano le tue esigenze e ti servono più o meno linee, più o meno interni telefonici o nuovi servizi. Così paghi solo ciò che ti serve.

Sempre aggiornato

Nuove funzioni senza dover cambiare apparati, senza i costi di un intervento tecnico per installazione e fornitura di aggiornamenti. Con il Centralino Cloud avrai sempre un servizio al passo con i tempi e con le ultime funzionalità implementate.

Su misura per le esigenze del cliente

Quando i potenziali clienti ci contattano, noi analizziamo le loro effettive esigenze telefoniche proponendo un servizio calibrato sui bisogni effettivi.  Sviluppiamo soluzioni innovative, personalizzate e altamente performanti, ove richiesto siamo in grado di sviluppare nuove funzioni su richiesta del cliente: i nostri ingegneri e tecnici con lunga esperienza tecnologica VoIP, sono perfettamente in grado di gestire al meglio le situazioni più complesse.

Abbinato ad un supporto efficace e rapido

Mettiamo a disposizione dei nostri clienti un servizio di supporto che risponde e risolve velocemente, perchè lo staff di assistenza è costituito da ingegneri TLC e Tecnici altamente specializzati in tecnologia VOIP. I nostri clienti non si interfacciano con un call center, ma con un tecnico esperto che si occupa subito di loro.