Monthly: Novembre 2021

Formazione, Internet, Sicurezza informatica, Sistemi, Software

Virus nascosti: come trovarli

Parleremo in questo articolo dei Virus nascosti, e ti spiegheremo come trovarli.

E’ inevitabile che dopo un po’ di tempo di utilizzo, su un computer possano nascondersi dei virus. La semplice navigazione internet, ma anche l’inserimento di chiavette USB oppure l’installazione di programmi trovati su internet, ci espongono necessariamente a rischi.

Il computer che diventa più lento, notifiche che si aprono continuamente, la navigazione internet che diventa difficile, sono solo alcuni degli inconvenienti che possono capitare. Ora ti spiegheremo come trovare i virus nascosti.

Ti affidi al sistema operativo Windows? Ecco diverse strade da percorrere per trovare i virus nascosti nel PC affidandoti a soluzione gratuite e di semplice impiego.

Affidati a un buon antivirus

antivirus

Se, nonostante la presenza di Windows Defender (l’antivirus integrato in Windows), continui a riscontrare comportamenti piuttosto strani da parte del computer, dovresti valutare la possibilità di installare un software antivirus che sia efficiente.

Ti consiglio di dare un’occhiata ad Avira Free Security, include una protezione in tempo reale contro virus, ransomware e altri malware; una VPN per cifrare la connessione, camuffare la propria posizione geografica e navigare in modo sicuro anche sulle reti Wi-Fi; un browser sicuro; un password manager e una vasta gamma di strumenti per ottimizzare il PC.

avira

Avira Free Security è compatibile con tutte le versioni più diffuse di Windows e anche con macOS . Per scaricarlo sul tuo PC, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Scarica ora. Dopodiché apri il file .exe ottenuto e fai clic sui pulsanti  e Accetta e installa.

Al termine del download, accetta di eseguire una scansione Smart del sistema e scoprirai, i problemi di privacyprestazionivirusapp obsolete e minacce di rete eventualmente presenti sul PC.

A scansione completata, clicca sul pulsante Correggi problemi, per correggere tutti i problemi rilevati da Avira contemporaneamente, oppure sul pulsante Mostra dettagli, per scegliere i singoli problemi da correggere. In questo modo cancellerà solo i file e voci superflue.

A questo punto, puoi dare un’occhiata ad esempio alla scheda Stato che permette di avere una panoramica generale sullo stato di sicurezza, privacy e prestazioni del sistema, oppure alla scheda Sicurezza che permette di avviare le scansioni per virus e malware, regolare le opzioni di protezione, gestire il firewall e verificare la disponibilità di aggiornamenti per i programmi installati sul PC.

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Problemi col microfono integrato del PC?

Se il  microfono integrato del PC o del MacBook da problemi, le cause potrebbero essere tante. In questa guida vedremo alcuni passaggi da effettuare per poter risolvere il problema.

Controllare il volume di registrazione del microfono

Per prima cosa è bene controllare il volume di registrazione del microfono integrato del laptop. Per procedere, cliccare con il tasto destro sul simbolo Suono nell’angolo in basso a destra dello schermo, poi selezionare Suoni, entrare su Registrazione, cliccare su Microfono, poi Proprietà. Qui entrare nella scheda Livelli e assicurarsi che il volume della registrazione sia sufficiente.

Problemi con il microfono su Windows 10

Se si sta utilizzando il sistema operativo Windows 10 e si riscontrano errori con il microfono integrato del proprio computer, controllare di aver aggiornato il sistema. In tal caso, molte periferiche potrebbero essere automaticamente disabilitate per motivi di sicurezza.

Per attivare il microfono su Windows 10, cliccare sul menu Start, poi ImpostazioniPrivacy e qui trovare la voce Microfono. Successivamente, attivare il Microfono e selezionare Consenti alle app di accedere al Microfono:

microfono windows 10

Come attivare il microfono interno del PC

Per iniziare, aprire Windows e cliccare nuovamente con il tasto destro sull’icona del volume in basso a destra. Nel menu che si aprirà, rientrare in Suoni, poi Registrazione. Ricercare il dispositivo e controllare se esso sia attivato o disattivato. Se il microfono, spesso denominato Microfono Interno è disattivato, fare clic con il pulsante destro del mouse e selezionare Abilita.

Nota Bene: se aprendo il pannello delle impostazioni del suono non si visualizza il microfono interno, fare clic destro su uno spazio bianco e cliccare su Mostra dispositivi disattivati e proseguire come indicato sopra:

audio windows

Aggiornare i driver del microfono su Windows

Per aggiornare i driver, entrare su Start e cercare Gestione dispositivi. Cliccare su Controller audio, video e giochi, poi selezionare la voce Microfono interno. Entrare nella scheda Driver e cliccare su Aggiorna Driver e seguire le istruzioni sullo schermo per completare la procedura:

driver audio

Controllare il volume del microfono su Mac

Sul proprio MacBook, cliccare sul simbolo Apple nella barra del menu, poi selezionare Preferenze di sistema. Cliccare su Suono, poi entrare nella scheda Ingresso. Selezionare Microfono interno e modificare il volume di registrazione come si desidera. La barra del Livello di ingresso permetterà, così, di testare la forza del microfono.

Resettare SMC su Mac

Se non si riesce ancora a far funzionare il microfono, si può proseguire con un reset di SMC. La procedura è diversa a seconda del modello del proprio MacBook. Se il laptop ha una batteria non removibile, entrare su Apple, poi selezionare Spegni. Fatto questo, una volta che il computer è off, tener premuti i tasti SHIFT + Control + Opzioni + Power per 10 secondi. Poi rilasciare i tasti, accendere il MacBook e provare nuovamente a registrare.

Resettare SMC su Mac

Per quanto riguarda i MacBook di vecchia data che presentano una batteria removibile, entrare sul logo Apple, Spegni. Poi rimuovere la batteria e premere il tasto Power per 5 secondi. Reinserire la batteria e riaccendere il Mac.

Nota Bene: i MacBook, generalmente, sono incapaci di elaborare due input audio contemporaneamente. Per evitare che avvenga un blocco del sistema, dunque, è bene controllare che sul computer vi sia un solo dispositivo in uso.

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Thunderbird o Outlook?

Thunderbird e Outlook: due email client a confronto. Quando parliamo di posta elettronica ci riferiamo a quello che è il centro della nostra vita, professionale ma non solo.

Quando parliamo di posta elettronica ci riferiamo a quello che è il centro della nostra vita, professionale ma non solo. La nostra amministrazione personale, le comunicazioni con i clienti, i fornitori di servizi, le banche, gli acquisti online: tutto ruota attorno alla posta elettronica. È importante quindi potersi avvalere di un email-client che sia efficiente e facile da usare. Come fare per orientarsi in questa scelta?

Due sono i provider tra cui gli user sono spesso indecisi, ovvero Thunderbird e Outlook. Conoscere quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ognuno è importante per valutare quale email client fa più al nostro caso. Per gli utenti Thunderbird, serve anche per capire se conviene passare da Thunderbird a Outlook; un passaggio che, anche se semplice, deve sempre avere una sua convenienza. Cerchiamo di capire insieme pregi e difetti quindi di questi due operatori.

Mozilla vs Microsoft

La prima caratteristica che abbiamo notato e che è comune ad entrambi i provider, è che nessuno dei due è un cloud.

Questa è una notizia che piacerà agli amanti della posta elettronica old school!

Al di là di questa caratteristica, ci sono però diverse differenze che vanno sottolineate e che derivano principalmente dal fatto che Thunderbird nasce da Mozilla, mentre Outlook è legato a Microsoft.

Mozilla è da sempre considerato un’ottima alternativa, quando però il sistema principale non può essere utilizzato.

L’aspetto della sicurezza è senz’altro tra i primi a dover essere analizzato, e da questo punto di vista, anche se Thunderbird si difende bene, Outlook ha la meglio: la sua capacità di filtrare messaggi spam, virus, malware, phishing e altri elementi dannosi è superiore alla media.

mozilla vs microsoft

L’esigenza di tenere al sicuro il tuo pc o il tuo dispositivo mobile è quindi pienamente soddisfatta con Outlook.

Per quanto riguarda l’interagibilità, entrambi sono provider che soddisfano i propri user: la grafica è chiara su entrambi, le varie funzioni possono essere trovate facilmente, ma Outlook ha – anche in questo caso – una marcia in più, data dalla possibilità di installare l’App.

In questo modo, senza dover passare per la pagina principale di Internet, puoi comodamente inviare e ricevere email avvalendoti dell’applicazione.

Il vero punto di forza di Outlook comunque, rimane il suo legame con Office.

Un punto di forza che non è sostituibile, vista l’importanza di avere un client di posta collegato con il programma per documenti più utilizzato in tutto il mondo.

Compatibilità e funzionalità

Avere una grafica omogenea tra email e documenti, poter contare su un’interazione fluida tra messaggi e file ti porta su un altro livello.

Outlook tra l’altro è già inserito nel pacchetto Office ma rimane perfettamente compatibile anche con i dispositivi Apple.

Dalla nostra analisi è evidente quindi come, tra i due provider, Outlook possa essere considerato più interessante, non solo dal punto di vista della sicurezza ma anche da quello della funzionalità.

Semplicità di utilizzo e grafica accattivante

Un altro aspetto fondamentale da valutare quando si sceglie un client di posta elettronica è la compatibilità, oltre alla facilità di utilizzo (essendo software che vanno utilizzati svariate volte al giorno, se non costantemente). MS Outlook è compatibile sia con Windows che con Apple, ed è importante: si sa, i computer non durano una vita e vogliamo sentirci liberi di scegliere il PC che più ci piace, senza dover pensare alla compatibilità del client di posta elettronica.

grafica e-mail

Anche l’interfaccia di Outlook ci ha lasciati decisamente soddisfatti: è moderna, innovativa, intuitiva da usare. Rispetto ad essa, la grafica di Mozilla rimane un po’ più datata. Un altro inconveniente di Thunderbird è che l’interfaccia diventa più complicata man mano che cresce il numero di email, rendendo tutto il sistema più farraginoso.

Anche i componenti aggiuntivi possono creare qualche piccolo intoppo perché, se possono essere installati senza problemi, vanno però costantemente aggiornati. E gli aggiornamenti a volte creano un rallentamento al nostro utilizzo del computer o della posta elettronica.

A questo punto la scelta tra i due sistemi viene da sé: converti i tuoi file .mbox in .pst senza il rischio di perdere dati, e inizia a massimizzare l’utilità della tua posta elettronica!

Il pacchetto Office: la carta vincente di Outlook

La prima caratteristica che ci salta all’occhio quando pensiamo ad Outlook, è la sua integrazione nel pacchetto Office e con il sistema Windows. In termini pratici, vuol dire la possibilità di interagire al 100% con i programmi word, pdf, excel (per nominare solo i principali), risparmiando tempo e fatica rispetto ad altri client di posta elettronica. Considerando che l’account delle email viene molto utilizzato per inviare documenti, fatture, preventivi, la comodità è veramente al massimo. Basti pensare alla possibilità di poter fare copia e incolla mantenendo lo stesso format. Un gran bell’aiuto nella comunicazione con il destinatario del messaggio, anche dal punto di vista della precisione e della forma.

La gestione della posta indesiderata e della posta eliminata

Sia Outlook che Mozilla Thunderbird garantiscono un buon livello di filtro per la posta indesiderata, o spam. A parere degli utenti tuttavia, il filtro di Outlook sembra ancora più efficace nel tenere a bada tutta la marea di messaggi indesiderati che purtroppo arrivano ogni giorno nel nostro account. Inoltre ricordiamo che alcuni possono contenere anche dei virus alquanto sgraditi.

Le differenze principali tra i due provider si avvertono soprattutto con le ultime versioni di Outlook. Quest’ultimo infatti ha migliorato un aspetto che poteva creare dei rallentamenti nella gestione della propria posta, ovvero l’eliminazione dei messaggi. Oggi la posta eliminata va direttamente nella cartella “cestino”, mentre prima rimaneva solamente indicata come posta eliminata.

spam

Considerazioni finali

Dopo aver sperimentato entrambi i provider, abbiamo notato anche altre caratteristiche di Outlook che abbiamo apprezzato molto, come la possibilità di creare delle cartelle di posta elettronica, di avere più indirizzi email sotto un unico profilo e di potersi avvalere di indirizzi condivisi. Da ultimo, ma non per importanza, c’è anche la costante presenza degli aggiornamenti: la tecnologia è un settore in continua evoluzione, e avere la possibilità di avere un provider di posta sempre aggiornato è fondamentale per non ritrovarsi a doverlo cambiare nel giro di pochi mesi.

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Convertire le e-mail da Thunderbird a Outlook

Come posso convertire le e-mail da Thunderbird a Outlook? Vediamo in questo articolo come ovviare a questa necessità.

Utilizzare il miglior programma per convertire da Thunderbird a Outlook o utilizzare un approccio manuale per la migrazione di e-mail da Thunderbird a Outlook? Entrambi i metodi ci permetteranno di convertire la casella di posta Thunderbird in formato PST di Outlook in pochi clic.

Perché esportare da Thunderbird a Outlook 2019, 2016, 2013, 2010 e 2007?

Thunderbird e Outlook sono entrambi i client di posta elettronica più utili. Ma per motivi di lavoro, Outlook è principalmente preferito dagli utenti di piccole o grandi aziende a causa delle sue funzionalità avanzate e dell’interfaccia facile da usare. Ogni organizzazione utilizza un client di posta elettronica desktop per soddisfare le proprie esigenze di posta elettronica, che si adatta a loro per la gestione e il rispetto del budget. Ma giorno dopo giorno, i requisiti dell’organizzazione cambiano totalmente quando trovano alcune nuove piattaforme.

Mozilla Thunderbird è un client di posta elettronica gratuito, quindi è ampiamente utilizzato dagli utenti personali. Outlook è un prodotto Microsoft che viene pagato, ma è preferito dalla maggior parte dei professionisti.

Differenze tra MS Outlook e Thunderbird?

Differenze tra MS Outlook e Thunderbird

Come migrare le email da Mozilla Thunderbird a Outlook

In questa sezione, ti mostreremo come esportare le email di Thunderbird su Outlook. Abbiamo tre metodi per convertire le e-mail Thunderbird MBOX in formato PST di Outlook e ci sposteremo uno per uno.

  1. Converti Thunderbird in Outlook utilizzando IMAP
  2. Esporta Thunderbird su Outlook usando il metodo di trascinamento della selezione
  3. Migrare Thunderbird su Outlook utilizzando software di terze parti

Converti Thunderbird in Outlook tramite IMAP

Configura il tuo account Gmail su Thunderbird utilizzando IMAP. Se non sai come configurarlo, segui questi passaggi:

  1. Accedi al tuo account Gmail.
  2. Fare clic sull’opzione di impostazione.
  3. Selezionare Inoltro POP / IMAP.
  4. Abilitare il server IMAP.

Ora, apri le impostazioni dell’account Thunderbird e, sotto l’opzione Crea un nuovo account, fai clic su e-mail. Fai clic su “salta questo e configura con l’email esistente“.

  1. Viene visualizzata la finestra Impostazione account di posta per riempire tutti i dettagli validi; clicca su continua.
  2. Un nuovo pop-up si apre nella stessa finestra; abilita il server IMAP e premi il pulsante Fine.

Il tuo account è stato configurato con Gmail su Thunderbird.

  • Ora, crea una cartella nell’account Gmail ed esporta i tuoi dati da Thunderbird a Gmail quando recuperi tutti i tuoi dati da Thunderbird.
  • Controlla il tuo account Gmail e conferma se tutti i dati sono stati esportati o meno.
  • Quando tutti i dati vengono esportati, configurare MS Outlook su Gmail con il server IMAP.
  • E scarica tutti i dati da Gmail.

Esporta i dati da Thunderbird a Outlook utilizzando il metodo di trascinamento della selezione

In questo metodo, prima di tutto esporteremo i dati di Thunderbird in formato EML, quindi li importeremo in MS Outlook.

Cominciamo con l’esportazione dei dati di Thunderbird in formato EML.

  1. Creare una nuova cartella sul desktop (assegnare un nome adatto alla cartella).
  2. Aprire i messaggi di Thunderbird che si desidera spostare in Outlook.
  3. Ora utilizza il trascinamento della selezione per spostare tutte le e-mail o e-mail selezionate da Thunderbird in una nuova cartella.

Importa file EML in Outlook

  1. Dopo aver esportato i dati in una nuova cartella, Apri MS Outlook.
  2. Ancora una volta, utilizzare il trascinamento della selezione per spostare tutto il contenuto nella cartella di Outlook.

Nota: questa conversione viene utilizzata solo in MS Outlook 2016-2013 o 2010. È un modo molto semplice e gratuito. Ma se disponi di dati o cartelle di grandi dimensioni, non è certo quanto tempo impiegherà il processo di conversione.

Vi è una carenza in entrambi i metodi di cui sopra. Una trasformazione completa dei dati non è certa, né la conversione da Thunderbird a PST. Per ovviare a queste carenze, passiamo al metodo successivo. Questo è il metodo più sicuro e utile per spostare le e-mail di Thunderbird su Outlook.

Utilizzare uno strumento di terze parti per spostare le e-mail di Thunderbird su Outlook

Il processo di migrazione è troppo complicato se non conosciamo i client di posta elettronica e non ne comprendiamo i processi. In tal caso, abbiamo bisogno di software di terze parti. Su Internet abbiamo trovato molti prodotti sul mercato. Ma suggerirò il software del convertitore MBOX SysTools, che è più affidabile e sicuro. Se non sei soddisfatto della mia parola, prova la versione demo gratuita del software, che consente la conversione di 25 e-mail per cartella.

In altre parole, se si desidera utilizzare tutte le funzionalità di questo prodotto, è necessario optare per la copia con licenza richiesta.

Le funzionalità del prodotto SysTools sono fantastiche e facili da elaborare durante la migrazione.

Puoi convertire qualsiasi file MBOX in formato PST e non importa da dove hai esportato queste cartelle MBOX o da quale client di posta elettronica stai utilizzando.

Uso già questo prodotto, quindi voglio condividerne le caratteristiche:

  1. Se stai utilizzando il client di posta elettronica Thunderbird e non sai dove sono archiviati i tuoi file MBOX, l’opzione “Default Profile Configured” è solo per te, perché è molto facile recuperare i tuoi dati da qualsiasi posizione.
  2. Se sai dove hai salvato i tuoi file MBOX, usa l’opzione “Add file” per sfogliarli.
  3. Puoi esportare direttamente tutte le email in PST con un clic.
  4. È possibile visualizzare l’anteprima di eventuali e-mail e allegati e salvarli in modo selettivo in determinati formati.
  5. Se la tua cartella MBOX è enorme, puoi salvare tutti i file MBOX in un PST separato o unirli in un singolo PST.
  6. Ci vorranno alcuni secondi per convertire Thunderbird in formato PST dopo aver fatto clic sul pulsante “Export”.
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Systools Mbox

Abbiamo spiegato come convertire in formato PST leggibile su Outlook da un formato sorgente Mbox di Thunderbird. Prossimamente approfondiremo la differenza tra Thunderbird e Outlook.

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TikTok sulle Smart TV LG

L’app TikTok fa balzi in avanti, ed è in arrivo su Smart TV LG. Intanto il social dedica ottobre al benessere della sua community con #UnMesePerMe.

Le Smart TV LG 2020 e 2021 e quelle 2016 e 2017 hanno rispettivamente accolto nel loro catalogo applicazioni TikTok ed Apple TV+. Lo stesso produttore sudcoreano ha annunciato l’arrivo dell’applicazione del noto social network sulle sue Smart TV LG 2020 e 2021 con webOS 5.0 e webOS 6.0. Potrà essere usata attraverso un aggiornamento del firmware che è iniziato il 7 ottobre scorso, ma che si espanderà nei prossimi mesi anche sui televisori del 2019.

ByteDance

ByteDance, l’azienda cinese proprietaria del noto social network, ha stretto infatti un accordo con LG Electronics per sviluppare una versione della sua app. Quest’ultima potrà poi essere installata direttamente sui televisori del brand, come in passato avvenuto con Samsung. L’applicazione, però, non sarà disponibile per tutti i tipi di televisori della compagnia sudcoreana specializzata nella produzione di apparecchiature elettroniche e telefonini. Potranno godere dell’app solo i più recenti modelli di Smart TV

L‘esperienza di visione potrebbe non essere delle migliori, considerando il formato verticale tipico dei contenuti mobile. Ma si ritiene che questa mossa della compagnia debba essere parte del suo desiderio di raggiungere un pubblico più ampio. Per non parlare della possibilità così di sfruttare le tariffe pubblicitarie più elevate associate alla visione della TV, secondo quanto riportato in precedenza da Prococol.

TikTok sulle Smart TV LG

L’app è stata lanciata nel Regno Unito, in Francia e in Germania. I medesimi paesi su cui si sono concentrati per lo stesso lancio Samsung TV, Android TV e Fire TV. Ci si chiede quindi quando potrà sbarcare nel nostro Paese, visto che in merito non abbiamo ancora indicazioni. 

#UnMesePerMe: TikTok dedica ottobre al benessere mentale della community

salute mentale tiktok

TikTok è il luogo che centinaia di milioni di persone scelgono per esprimere la propria creatività e sentirsi parte di una community. ”Teniamo molto alla nostra comunità di utenti, e per questo stiamo facendo ulteriori passi per supportare il benessere degli utenti sulla nostra piattaforma“. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che come ogni anno si tiene il 10 ottobre, il social ha deciso di promuovere per tutto il mese hashtag, contenuti e LIVE per sensibilizzare la community italiana rispetto all’importanza del benessere mentale.

hastag unmeseperme

Il social network di proprietà di ByteDance vuole così invitare la sua community a prendersi del tempo per pensare al proprio benessere, sia fisico sia menta. Con l’intento di affrontare al meglio la propria presenza online e i cambiamenti che il COVID-19 ha portato nelle vite di molti. In programma anche una serie di TikTok LIVE tematiche – dalla mindfulness a consigli su come gestire in sicurezza la propria vita online, la pressione e l’ansia – che accompagneranno la community lungo tutto il mese di ottobre. Protagonisti, esperti e creator della piattaforma che si racconteranno condividendo con la community le proprie esperienze.

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SPID a pagamento presso ufficio postale

SPID a pagamento presso ufficio postale. L’azienda applica un costo di 12 euro per il servizio di riconoscimento digitale per chi si reca allo sportello.

Poste italiane ha deciso di rendere a pagamento il servizio di riconoscimento di persona per ottenere lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale per interagire con la pubblica amministrazione.

SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) è diventato obbligatorio (insieme a CIE e CNS) per l’accesso ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione. Il numero di attivazioni è aumentato notevolmente negli ultimi mesi, anche a causa della crisi sanitaria. Purtroppo Poste Italiane ha deciso di introdurre un costo per la modalità di identificazione più utilizzata.

Il servizio, fino ad ora gratuito, serve per ottenere l’identità digitale per interagire con la pubblica amministrazione. Mentre prima ci si poteva recare gratuitamente in uno dei 12.700 uffici italiani, adesso per procedere al riconoscimento di persona e ottenere le credenziali bisognerà pagare 12 euro, come si può vedere dal portale web di Poste dedicato all’identità digitale.

PosteID: 12 euro per l’identificazione in ufficio

Come si può vedere nel grafico, il numero di SPID è aumentato da 16,7 milioni di gennaio ai 24,8 milioni di settembre. In base all’ultimo aggiornamento (24 ottobre) sono state attivate quasi 26 milioni di identità digitali. I cittadini possono scegliere tra sei gestori per la richiesta dello SPID, ma Poste Italiane è sicuramente quello più popolare, considerata la sua capillarità sul territorio e i vari metodi di identificazione offerti.

grafico spid

PosteID (questo è il nome dello SPID fornito da Poste Italiane) può essere attivato a distanza con CIE (Carta di Identità Elettronica, utilizzabile con apposito lettore da pochi euro), passaporto elettronico, CNS (Carta Nazionale dei Servizi), firma digitale, bonifico, lettore Bancoposta e carta Postamat, SMS su cellulare certificato associato a Bancoposta o Postepay. Il metodo più utilizzato è senza dubbio quello che prevede l’identificazione di persona presso l’ufficio postale.

SPID a pagamento presso ufficio postale
PosteID: 12 euro per l’identificazione in ufficio

Senza nessun comunicato ufficiale, Poste Italiane ha deciso di applicare un costo di 12 euro a quest’ultimo metodo. La somma viene chiaramente indicata nella pagina di scelta del tipo di identificazione. La “cattiva notizia” è inoltre riportata nelle FAQ come risposta alla domanda “Il servizio SPID è a pagamento?“. Tra l’altro, in alcuni casi è necessario anche attendere il proprio turno (se non viene sfruttato il servizio Prenota ticket), soprattutto negli uffici più affollati.

Servizio gratuito tramite app, audio o video

Continua a essere gratuito il riconoscimento da remoto tramite l’app di Poste, via audio o video con carta di identità (Cie) o passaporto elettronici. Le Poste offrono altre modalità di attivazione dello Spid da remoto per i clienti Bancoposta e Postepay.

Ad esempio, si può scegliere quella via sms su cellulare certificato associato a un prodotto Bancoposta o Postepay, tramite lettore Bancoposta e carta Postamat o attraverso un bonifico da un conto corrente intestato.

poste app spid
App Poste ID

Ma, fa notare la legale dell’associazione di consumatori AducAnna D’Antuono, a Repubblica, queste modalità “presentano difficoltà per chi non è cliente BancoPosta e per chi non possiede o ha poca dimestichezza con computer e smartphone”.

Per avere lo Spid bisogna rivolgersi ai “gestori di identità digitale (Identity Provider)“, aziende private accreditate da AgID (l’Agenzia del governo per l’Italia digitale) che forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Le aziende certificate sono elencate sul portale del governo dedicato allo Spid.

Il gestore, dopo aver verificato i dati, emette l’identità digitale, rilasciando le credenziali. Lo Spid è gratuito ma la registrazione e il riconoscimento dell’utente possono essere a pagamento a seconda del gestore.

Infocert e Intesa gratis sia da remoto che in presenza

Altri gestori dell’identità digitale, come Tim o Spiditalia di Register.it, propongono anche il servizio a distanza via webcam a pagamento. Altre, come Infocert o Intesa, forniscono gratis sia il riconoscimento da remoto sia in presenza.

Come abbiamo già accennato, l’utilizzo dello Spid cresce in maniera sostenuta tra gli italiani: secondo i dati del governo, al 24 ottobre sono quasi 26 milioni le identità digitali erogate, segnando un incremento del 61,5% da inizio 2021.

utilizzo spid in crescita
L’utilizzo dello Spid cresce in maniera sostenuta tra gli italiani.

E tra i gestori di Spid, Poste sono al primo posto. In base ai dati del 30 giugno 2021, riportati da Repubblica, il gruppo si conferma il primo gestore italiano di identità digitale, con un totale di oltre 17 milioni di Spid rilasciati (di cui 5,3 attivati nel 2021.

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CD da 500 TB, lo storage del futuro

500 TB su un CD, così tramanderemo il nostro sapere alle future generazioni: passi in avanti nell’impiego della tecnologia del futuro, battezzata 5D, per lo storage dei dati.

I CD del futuro sono (quasi) realtà. La società Optica ha presentato nelle scorse ore i suoi nuovi dischi di memoria. Sono dischi da ben 500 terabyte che fanno il paio a quelli da 700 presentati in precedenza dalle università di Shanghai e Singapore.

Un team di esperti è riuscito a creare una sistema di raccolta dati in 5D, che permette di realizzare dei dischi di vetro delle dimensioni di un classico cd musicale. Questi supporti avrebbero una memoria appunto ingente: 500 TB. Un risultato incredibile, reso possibile dalle tecnologie di oggi. A cominciare dall’utilizzo di laser ad alta velocità, e dalla nuova tecnologia 5D che utilizza tre diversi livelli di nanoparticelle di carbonio chiamate dots. Sono queste usate per memorizzare appunto i dati.

Si chiama 5D in quanto non tiene in considerazione solamente le tre canoniche dimensioni. Ma anche l’orientamento degli stesso dots e la loro grandezza rispetto alle altre nanoparticelle. Permettendo così di immagazzinare molte più informazioni rispetto a quella in 3D.

Nanotecnologie, laser, vetro e carbonio per lo storage del futuro?

Difficilmente utilizzeremo un approccio di questo tipo per il backup dei nostri file: si tratta di un sistema destinato in primis a coloro che si trovano a dover gestire e conservare enormi quantità di informazioni e contenuti, a partire dagli archivi nazionali, come spiega Yuhao Lei, ricercatore e responsabile del progetto.

Le persone e le organizzazioni stanno generando dataset sempre più grandi. Manifestando di fatto il disperato bisogno di sistemi più efficienti per lo storage, con alta capacità, bassi consumi e ciclo vitale elevato. A differenza delle tecnologie cloud, progettate principalmente per la conservazione temporanea delle informazioni, crediamo che lo storage 5D sul vetro possa tornare utile nel lungo periodo. Ad esempio per il salvataggio di archivi nazionali, musei, biblioteche e realtà private.

500 TB su un CD, lo storage del futuro
Optica Society e i CD da 500 Tb

Non è la prima volta che si parla del possibile impiego del 5D con finalità di storage: si ipotizzava già tempo fa l’arrivo di una tecnologia (sempre sviluppata dalla University of Southampton) in grado di per dar vita alle cosiddette memorie eterne, ideali per tramandare informazioni e sapere alle future generazioni, mantenendosi inalterate per miliardi di anni e sopportando senza problemi anche temperature molto elevate.

Alcune limitazioni di stampo tecnico, a partire da una velocità di scrittura estremamente lenta, non ne hanno mai consentito l’utilizzo vero e proprio, ma l’ostacolo sembra ora finalmente poter essere superato, pur presentando ancora ampi margini di miglioramento (si è arrivati a 230 kB al secondo). Eseguendo l’operazione in parallelo è possibile scrivere 500 TB in 60 giorni circa.

La durata? 13.8 miliardi di anni

Perché 5D? Alle due dimensioni tipiche dello storage su CD e quella aggiuntiva già introdotta con supporti come i Blu-ray multi-layer si affiancano la quarta e la quinta legate rispettivamente alla grandezza e all’orientamento della nanostruttura all’interno del supporto, in questo caso il vetro.

Questi cd in 5D di vetro e carbonio sono particolarmente resistenti al caldo, fino a 1.000 gradi centigradi, e durano 13.8 miliardi di anni a temperature standard senza degradarsi. Non ci resta che capire quando troveranno applicazione nell’uso di tutti i giorni.

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Scannerizzare in pdf con Samsung

Scopriamo insieme in questo nuovo articolo come sia facile scannerizzare in pdf con uno smartphone o con un tablet Samsung

Smartphone e tablet sono ormai diventati a pieno titolo dei veri e propri strumenti di lavoro. E non mi riferisco solo all’uso che se ne fa per comunicare. Sui dispositivi mobili è possibile creare documenti, fogli di calcolo o presentazioni per esempio. Forse non tutti lo sanno, ma è anche possibile scannerizzare utilizzando la telecamera del telefono. In questo articolo ti mostrerò come scannerizzare in pdf con un dispositivo Samsung.

Il bello è, che se per alcune operazioni è sicuramente meglio utilizzare il pc e lo smartphone o il tablet rappresentano un puro sfizio o uno strumento di fortuna (quando non abbiamo un pc), scannerizzare in pdf con un dispositivo Samsung è più facile e immediato che farlo con un PC.

Scannerizzare in pdf con un tablet o uno smartphone Samsung

Proprio qualche giorno fa mi è capitato di osservare un collega, che dal suo iPad fotografava dei documenti che con un’applicazione venivano trasformati in pdf (ma volendo avrebbe potuto trasformarli anche in altri formati) e quindi venivano inviati via mail a chi di dovere.

Il mio Samsung Android non potrà essere da meno, mi son detto! E cosi subito mi sono messo alla ricerca di un’App per scannerizzare in pdf con Samsung. Ho scoperto, senza troppo stupore, che esistono diverse applicazioni capaci di scannerizzare in pdf con Samsung.

Ne ho subito testato alcune per scoprire quali funzionassero meglio e capire quali offrissero i migliori risultati. Ecco di seguito le applicazioni da me scelte.

Scannerizzare in pdf con Samsung

La prima applicazione che ho scelto è “Scanner PDF Gratis – Scanner Documenti Cellulare“. Un’Applicazione quasi perfetta, leggera, veloce e affidabile. Svolge il suo compito di scannerizzare in pdf con Samsung, senza problemi. Si possono settare alcune cose semplici tipo la cartella di destinazione delle scansioni o il formato di foglio da utilizzare.

Dopo di che si scatta una semplice foto, si seleziona l’area effettiva del documento e si salva con nome. Nella versione gratuita un piccolo banner pubblicitario accompagna le nostre operazioni senza dare alcun tipo di fastidio. Il programma è cosi intuitivo che le parole quasi non servono.

Ecco il link per scaricare l’Applicazione in questione | Scanner PDF Gratis – Scanner Documenti Cellulare

Difficile trovare di meglio se il vostro unico obiettivo è quello di scannerizzare in pdf con Samsung. Tuttavia, durante la mia ricerca ho trovato applicazioni decisamente più complete, che trattano altri formati oltre al pdf e che possiedono funzioni più evolute.

Su tutte quella che ho deciso di segnalare è “Office Lens” eletta tra le “migliori App del 2015” negli Stati Uniti e a Portorico da Google Play. Office Lens ritaglia, migliora e rende leggibili le immagini di lavagne oltre che di documenti. Può anche convertire le immagini in file PDF, Word e PowerPoint modificabili e salvarli in OneNote o in OneDrive. Le sue caratteristiche principali sono le seguenti:

  • In modalità Lavagna, Office Lens ritaglia le immagini e corregge i riflessi e le ombre;
  • In modalità Documento, ritaglia le immagini e applica perfettamente i colori;
  • Le immagini acquisite possono essere salvate in OneNote, OneDrive o localmente nel dispositivo;
  • In modalità Biglietto da visita, Office Lens può estrarre le informazioni di contatto e salvarle nella rubrica e in OneNote. Questa caratteristica dà migliori risultati con i biglietti da visita in inglese, tedesco e spagnolo. Il supporto per altre lingue sarà disponibile tra breve;
  • Puoi convertire le immagini in file Word (*.docx), PowerPoint (*.pptx) o PDF (*.pdf), che vengono salvati automaticamente in OneDrive.

Ecco il link per scaricare l’Applicazione in questione | Microsoft Office Lens – PDF Scanner

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Formazione, Smartphone

WhatsApp: attiva la migrazione delle chat da iOS a Android

Ne avevamo parlato qualche mese fa, adesso però è arrivato l’annuncio ufficiale: da oggi è possibile attivare la migrazione delle chat da iOS a Android (in futuro sarà possibile anche viceversa) su WhatsApp. Una funzione particolarmente comoda e utile, che consente agli utenti di avere un unico numero di telefono legato a WhatsApp su dispositivi diversi, ma anche di non doversi rivolgere ad app di terze parti col rischio magari di essere bannati dal servizio. L’utilizzo di applicazioni non ufficiali per trasferire le chat da un dispositivo all’altro, infatti, può determinare la sospensione dell’account.

WhatsApp, da iOS ad Android via cavo

La possibilità di trasferire le chat da iPhone ad Android su WhatsApp è per ora possibile solo con i nuovi smartphone della Samsung. Come ad esempio i recentissimi Samsung Galaxy Z Fold3 e Z Flip3, e altri modelli con Android 10. Nelle prossime settimane la caratteristica sarà estesa anche ad altri marchi e device, ma sempre con Android 10 e più recenti.

Per operare il trasferimento però, serve un cavetto da Lightning a USB-C, e i due telefoni devono essere fisicamente collegati l’uno all’altro.

Un’opzione molto attesa dagli utenti, che in coppia con la funzione Linked Devices (ancora in fase di test), ovverosia quella che permetterà di usare lo stesso account Whatsapp su ben 4 dispositivi contemporaneamente tra smartphone, computer e tablet, trasferendo anche in questo caso la cronologia, i dati e i contatti di un account su altri dispositivi, consentirà di fruire dell’app in maniera molto più facile e comoda.

WhatsApp: attiva la migrazione delle chat da iOS a Android

WhatsApp ha poi finalmente attivato il supporto multi-dispositivo in versione beta per Android e iOS. Così da poter usare l’app su un massimo di quattro dispositivi integrati collegati contemporaneamente, senza che il telefono dell’utente sia connesso. Attivando questa funzione, un unico account può essere utilizzato su WhatsApp Web, Desktop e Portal senza la necessità di ricorrere allo smartphone connesso ad internet. Se il device non verrà utilizzato per più di 14 giorni, i dispositivi collegati verranno disconnessi.

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