Monthly: Settembre 2020

Formazione

Apple e Google: insieme per il COVID19

Diversamente dall’Italia, che Immuni come App , gli altri governi non dovranno sviluppare applicazioni per farlo, e potranno fare affidamento direttamente su iOS e Android

Su iOS, il sistema operativo degli iPhone, la novità è disponibile da qualche giorno grazie all’aggiornamento alla versione 13.7, mentre per gli smartphone Android sarà necessario attendere gli aggiornamenti che Google metterà a disposizione per le edizioni dalla 6 in poi nelle prossime settimane.
Infatti Apple e Google hanno aggiunto una nuova funzione ai sistemi operativi dei loro smartphones , che consente alle autorità sanitarie di effettuare il tracciamento dei contatti per contenere la diffusione del coronavirus senza la necessità di un’applicazione dedicata.

Una semplificazione per il tracciamento delle eventuali esposizioni al coronavirus, ma non si sostituirà alle app già esistenti come Immuni in Italia che è stata tra i primi a sviluppare un’applicazione dedicata, proprio basandosi sulle risorse messe a disposizione da Apple e Google, e continuerà a utilizzare Immuni per rilevare e tracciare eventuali esposizioni: l’applicazione continuerà quindi a essere disponibile su AppStore e Google Play, e ne è raccomandato il download dal ministero della Salute e dalle altre istituzioni sanitarie.

Nella fase clou della pandemia in diversi paesi, una insolita e rarissima collaborazione tra Apple e Android era stata annunciata lo scorso aprile, per realizzare un sistema condiviso di tracciamento dei contatti (“contact tracing”) in grado di far dialogare tra loro gli iPhone e gli smartphone Android.
Un progetto, piuttosto ambizioso, era stato portato avanti rapidamente offrendo ai governi strumenti e risorse per realizzare proprie applicazioni in grado di fornire notifiche agli utenti nel caso di un prolungato contatto con un contagiato (di solito più di 15 minuti).

Il sistema basato sul Bluetooth ha reso possibile la nascita di alcune applicazioni gestite a livello nazionale dai governi, come Immuni in Italia. È evidente però che la soluzione funziona solo se impiegata su un numero adeguato di smartphone, ulteriore “bug” è la non compatibilità con altre app di altri paesi.
In sostanza un italiano con Immuni che va fuori dall’Italia, non scambia dati con altre app sviluppate nel paese di destinazione; senza contare che per mancanza di risorse o di infrastrutture sufficienti, molti governi faticano a realizzare proprie applicazioni basate sul sistema fornito da Apple e Google.

Appena 6 stati su 50 , negli Stati Uniti, hanno realizzato una propria applicazione per il tracciamento dei contagi, causa il non coordinamento tra le varie entità statali. In altre nazioni organizzate con un assetto federale si sono verificati problemi simili, rendendo poco utili le soluzioni per il tracciamento dei contatti con gli smartphone.

Quindi grazie ad un aggiornamento del sistema Apple e Google hanno quindi lavorato per consentire la rilevazione di eventuali esposizioni al coronavirus senza avere la necessità di produrre da zero un’applicazione basata sulle risorse fornite dai loro sistemi operativi.

L’attivazione di questa funzionalità è opzionale ed ogni utente sarà libero di attivarla o meno. Le autorità sanitarie dei singoli paesi dovranno comunque fornire informazioni su cosa fare nel caso in cui sia rilevata un’esposizione, in modo che queste siano mostrate agli utenti interessati.

Tutto questo sforzo di Apple a Android per rendere più diffusa la soluzione migliorando la qualità del tracciamento dei contatti e rendendo anche possibile la rilevazione delle esposizioni tra paesi diversi, o stati di una stessa federazione come nel caso degli Stati Uniti. E proprio l’impiego tra gli statunitensi del nuovo aggiornamento dovrebbe fornire nei prossimi mesi qualche indicazione sull’efficacia della soluzione proposta da Apple e Google.

Nel caso di Apple, l’intera soluzione è gestita direttamente all’interno di iOS e senza dover scaricare un’applicazione, su Android è previsto invece un passaggio intermedio: Google realizzerà, con il permesso delle autorità sanitarie dei singoli paesi, un’applicazione da aggiungere al proprio smartphone tramite lo store di Google Play per rendere attiva la nuova opzione.

Cloud Computing

Il Cloud in continua crescita!

233,4 miliardi di dollari. Questo è quanto, secondo società di analisi IDC, è stato speso nel 2019 a livello globale per il CLOUD.  Sembrano tantissimi soldi, giusto? Secondo una rapida ricerca su Internet, 233 miliardi di dollari sono quanto la Cina intende spendere per la difesa, ma diventano una cifra molto più “modesta” rispetto ai 4 trilioni di dollari che le aziende di tutto il mondo spenderanno in IT nel 2020: il 5,8%. La fissazione sui ricavi del cloud serve solo a distorcere la realtà di come le organizzazioni spendono oggi i loro budget IT. Le prospettive di crescita per questa tipologia di mercato sono sempre più rosee.

Certo, se guardiamo a dove risiede la crescita del mercato IT, il Cloud è un settore decisamente “caldo”. Come infatti ha affermato recentemente il vicepresidente di IDC Stephen Minton“dove c’è crescita, la maggior parte è nel cloud. Si prevede ora che la spesa complessiva per il software diminuisca poiché le aziende ritardano nuovi progetti e implementazioni di applicazioni. D’altra parte, la quantità di dati che le organizzazioni devono archiviare e gestire cresce in modo esponenziale e sempre più dati verranno archiviati, gestiti e sempre più analizzati nel cloud”.

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Depositphotos

Scrivendo sui passi che le organizzazioni dovrebbero intraprendere per anticipare le restrizioni indotte dalla pandemia sui movimenti dei dipendenti e sulla spesa dei clienti, David Linthicum di InfoWorld osserva alcune cose da fare:

  • Passare rapidamente alle risorse basate sul cloud pubblico,
  • Eliminare i data center, di proprietà o in leasing
  • Ridurre o eliminare le strutture al minimo funzionale
  • Cambiare la cultura aziendale per supportare la collaborazione remota

Alcune di queste azioni sono più facili a dirsi che a farsi. Ad esempio, aziende come noi di Enjoy System, che abbiamo sempre avuto una politica di remote first, hanno trovato molto più facile adattarsi ai requisiti del lavoro da casa rispetto ai colleghi abituati alla cultura dell’ufficio. Potete pure dare a tutti una webcam e delle cuffie, ma consentire alle persone di essere produttive in un ambiente lavorativo da casa richiede un cambiamento culturale e il cambiamento culturale richiede tempo.

Nell’era digitale il centralino va in Cloud

La telefonia di nuova generazione non richiede di installare centralini hardware, gestisce fisso e mobile, e consente di attivare nuove linee o filiali con un clic, come abbiamo descritto in questo articolo.

Hardware

Quale Mac acquistare?

Negli ultimi due anni la Apple ha mandato in pensione alcuni modelli di Mac e MacBook, rimpiazzandoli con versioni che spesso si accavallano tra loro. Diventa dunque fondamentale capire su quale puntare e soprattutto come configurarlo in base alle proprie esigenze. A tal scopo abbiamo individuato alcuni parametri da tenere sempre in considerazione prima dell’acquisto

Le caratteristiche basilari

I Mac, come gli iPhone, ci hanno insegnato che le caratteristiche tecniche non sono tutto. Ce ne sono però alcune più importanti di altre e noi le abbiamo individuate al fine di facilitare la scelta del vostro prossimo computer o notebook targato Apple. Come vedremo, è fondamentale scegliere la migliore configurazione possibile, perché per ogni modello l’azienda di Cupertino permette di personalizzarlo a seconda delle necessità:

  • memoria interna basata su standard SSD (disco allo stato solido) anziché su hard disk magnetico. Sono molto più affidabili nel tempo ma soprattutto nettamente più veloci. Consentono un vero e proprio salto di qualità al Mac o al MacBook Pro a livello di prestazioni;
  • macOS Catalina, vale a dire il più recente sistema operativo Apple attualmente disponibile per computer e notebook. Tutti i modelli della nostra guida sono basati su questa versione e questo vuol dire che saranno tra i primi a ricevere l’aggiornamento a macOS Big Sur, che arriverà nel corso dell’autunno 2020;
  • tastiera con meccanismo a forbice per i MacBook, introdotta a partire dal MacBook Pro da 16, che ha risolto le criticità (blocco tasti, problemi di digitazione etc.) emerse con la tastiera basata su meccanismo a farfalla. Tutti i modelli di notebook Apple inclusi nella nostra guida possono contare su questa nuova tastiera.

Tenendo bene a mente queste tre caratteristiche, è già possibile operare una prima scrematura. Anche perché il catalogo Apple non è composto solo dai modelli presenti negli store ufficiali. Le catene di elettronica (e spesso anche tanti negozi online) hanno ancora a magazzino molti Mac e MacBook delle precedenti generazioni, in molti casi proposti a prezzi concorrenziali. Prestate dunque attenzione in fase d’acquisto.

Gli ambiti di utilizzo

Un Mac per ogni esigenza. È un po’ questa la logica con cui Apple ha costruito il proprio catalogo. È effettivamente possibile associare ciascun computer e notebook dell’azienda di Cupertino a precisi ambiti di utilizzo. Di contro, come vedremo, ci sono modelli che non rientreranno nella nostra guida in quanto, a nostro avviso, meno sensati rispetto ad altri in relazione all’uso per i quali sono stati pensati. Per tale ragione abbiamo individuato cinque categorie:

  • il prodotto per la mobilità, ovvero per chi ha bisogno di un computer potente ma, al tempo stesso, particolarmente trasportabile;
  • il dispositivo per la produttività in mobilità, ovvero per chi ha bisogno di effettuare operazioni complesse con il computer (foto ritocco, montaggio video, modellazione 3D etc.) ma necessità comunque di una certa trasportabilità;
  • il prodotto perfetto per chi non ha tanto spazio ma ha bisogno, in casa, di un computer comunque completo in grado di svolgere tutte le classiche operazioni quotidiane in maniera efficace;
  • il prodotto ideale per scrivere, in cui è stata dunque riposta particolare cura nella tastiera e risulta perciò particolarmente comodo da utilizzare in abbinata a programmi come Microsoft Word;
  • il computer desktop per i professionisti della grafica, del video making, della produttività in generale. Una macchina per la quale non badare a spese, pensata per concentrare al suo interno quanta più potenza hardware possibile. Insomma, un dispositivo per una precisa nicchia di utenti.

Quale Mac comprare

MacBook Pro 13″ (Perfetto per la mobilità)

Apple ha a catalogo il MacBook Air 2020 ma, a nostro avviso, per chi necessità di un computer potente e, al tempo stesso, trasportabile la scelta giusta è il MacBook Pro da 13 pollici. È stato recentemente rinnovato, ha guadagnato la nuova tastiera con meccanismo a forbice e tutte le versioni sono basate su memoria interna SSD. Ovviamente il tutto è condito dalla solita qualità costruttiva a cui l’azienda di ha abituati, che ha permesso di contenere il peso in appena 1,4 chilogrammi.

Mac

La versione più equilibrata su cui puntare è quella con processore Intel Core i5 di ottava generazione, 8 Gigabyte di RAM e 256 Gigabyte di memoria interna. Viene venduta attraverso lo store ufficiale a 1.529 euro e consente di tutte le operazioni quotidiane senza alcun problema, potendo anche spingersi su operazioni complesse come l’editing fotografico e il montaggio video. È possibile acquistarlo dai rivenditori a cifre comunque più contenute, per quanto i computer Apple abbiano mediamente prezzi comunque elevati.

MacBook Pro 16″ (Perfetto per la produttività in mobilità)

Lo scorso anno Apple ha mandato in pensione i MacBook Pro da 15 pollici a favore del modello da 16 pollici. A cambiare però non è stata semplicemente la diagonale dello schermo. L’azienda di Cupertino ha infatti apportato tante novità: nuova tastiera con meccanismo a forbice, nuovo sistema di raffreddamento, nuovo sistema di microfoni e altoparlanti (perfetto per le videochiamate), nuova tecnologia per il pannello del display. Insomma, una piccola rivoluzione.

Mac

Oggi il MacBook Pro 16″ è la macchina perfetta per la produttività in mobilità, grazie alla potenza hardware integrata comunque in un computer portatile. La versione più sensata da acquistare è quella basata su processori Intel Core i7 di decima generazione, 32 Gigabyte di RAM, 512 Gigabyte di memoria interna (ovviamente su standard SSD) e scheda grafica dedicata Radeon Pro 5300M. Prezzo di listino di 3.299 euro, ma anche in questo caso è possibile acquistarlo a cifre più contenute dai rivenditori.

Mac Mini (Perfetto per chi ha poco spazio)

È un prodotto unico nel suo genere il Mac Mini. È una piccola scatoletta nella quale sono integrate tutte le componenti del computer. Presente nel listino Apple da anni, è stato recentemente aggiornato con tutta una serie di novità tecniche. All’interno della confezione di vendita l’azienda di Cupertino include una tastiera e un mouse. È necessario invece acquistare separatamente il monitor a cui collegarlo (o magari sfruttarne uno già in vostro possesso).

Mac

La versione più equilibrata da acquistare è quella base, venduta a 949 euro. Basata su processore Intel Core i3 di ottava generazione, vanta 8 Gigabyte di RAM e 256 Gigabyte di memoria interna su standard SSD. Specifiche tecniche più che sufficienti per svolgere tutte le operazioni quotidiane che ci si aspetta dal computer (scrittura, navigazione web etc.), mentre per operazioni più complesse dovrete guardare altrove.

iMac 27″ (Ideale per i contenuti multimediali)

È uno dei prodotti storici del catalogo Apple, il famoso computer composto solo dallo schermo. All’interno del monitor infatti l’azienda di Cupertino riesce a inserire tutte le componenti del computer, un piccolo capolavoro tecnico che continua costantemente a migliorarsi. Viene venduto nelle versioni da 21 e 27 pollici e il consiglio è di puntare sulla seconda, che è stata recentemente aggiornata.

Mac

La versione ideale è quella intermedia: Intel Core i5 di decima generazione, 8 Gigabyte di RAM, 512 Gigabyte di memoria interna su standard SSD e, ovviamente, un enorme schermo da 27 pollici con risoluzione 5K (5120×2880). Un piacere per gli occhi utilizzare questo iMac per guardare Netflix o Prime Video. Senza contare comunque tutta la potenza di calcolo necessaria anche per svolgere operazioni complesse di editing fotografico e video.

Mac Pro (Per i professionisti della grafica)

Estremo, tanto nelle caratteristiche tecniche quanto nel prezzo. Mac Pro è un prodotto unico, pensato per una precisa nicchia di professionisti (fotografi, video making del settore cinema etc.) che necessita di maneggiare file multimediali enormi ad alta velocità. Pensate, la versione top di questo computer supera i 60mila euro (si, avete letto bene) e, tra le varie specifiche, offre 1,5 Terabyte (ogni Terabyte vale 1.000 Gigabyte) di RAM e 8 Terabyte di memoria interna. Insomma, un mostro di potenza.

Mac

Difficile ma anche inutile consigliare una versione specifica. Chi guarda a questa macchina conosce meglio di chiunque altro le proprie esigenze.

Formazione

Arrivano i semafori: Google Maps si aggiorna.

Google Maps aggiunge una nuova feature: i semafori verranno segnalati agli incroci. Ora solo alcuni utenti iniziano a sfruttare questa funzionalità, di fatti via via che l’app viene aggiornata negli Stati Uniti, inizieranno a comparire le icone di piccoli semafori.

L’indicazione dei semafori , rappresenta sicuramente un passo avanti importante, perché fornisce informazioni ulteriori al guidatore , che potrà orientarsi al meglio per le strade. Si tratta di una funzione che il singolo utente non dovrà attivare, ma viene attivata automaticamente, proprio come accade già per Apple Maps, che aveva lanciato la novità nell’aggiornamento per iOS 13 , in attesa dell’uscita del nuovo sistema operativo.

Ma come funzionano questi semafori?

Il roll out della nuova funzione del navigatore di Google era iniziato da un paio di mesi, ma negli ultimi giorni sempre più utenti segnalano di aver avuto accesso alla novità. I piccoli semafori appaiono nel mezzo dell’incrocio e si adattano automaticamente alla grandezza e al cambio di dimensioni della mappa.

Le icone dei semafori appaiono sia durante la visualizzazione della mappa, che durante la navigazione, offrendo così all’utente delle preziose informazioni , per poter determinare dove si trova e soprattutto comprendere in alcuni casi , il motivo di un rallentamento o del traffico che potrebbe formarsi a un incrocio.

Sembra essere un “piccolo” aggiornamento, ma per chi utilizza Google Maps magari per il proprio lavoro, troverà sicuramente questa notizia di grande interesse.
Attendiamo con piacere di vedere questa nuova icona nel nostro percorso.